SABATO — 30 GENNAIO 2021 – IL RESTO DEL CARLINO
Ospedale
Urbino
Ateneo, inglese
e didattica
per i bambini
C’è tempo fino al 31 gennaio
per iscriversi al Master di primo
livello “Inglese e didattica CLIL
per bambini (ICLILBA) E-Lear-
ning per la scuola primaria“
dell’Università di Urbino. Il Ma-
ster, organizzato dalla Scuola di
Lingue e Letterature straniere in
collaborazione con la Scuola di
Scienze della Formazione Prima-
ria, è un corso online rivolto ad
insegnanti ed educatori che
operano od opereranno nell’am-
bito della scuola dell’Infanzia e
Primaria e che intendono inizia-
re o riprendere lo studio della
lingua inglese approfondendo,
nel contempo, le proprie cono-
scenze in ambito didattico-me-
todologico relativamente all’in-
segnamento di una lingua stra-
niera in età precoce.
«Quest’anno ci sono due inte-
ressanti novità – spiega la pro-
fessoressa Flora Sisti, direttore
del corso – la prima è l’introdu-
zione del Mooc “Insegno l’ingle-
se con format e teatro“, un cor-
so gratuito per insegnanti di in-
glese della scuola dell’Infanzia
e Primaria con attestato di parte-
cipazione. Nel Mooc presentia-
mo alcuni principi di base della
linguistica educativa dell’età
evolutiva e parliamo di due ap-
procci ampiamente sperimenta-
ti. La seconda novità è l’introdu-
zione del focus sull’E-learning
per la scuola primaria».
Informazioni al link:
www.uniurb.it/corsi/1755570
Dalle ore 8 del 1° febbraio il
Sport minori sull’orlo di una crisi
Il professor Ario Federici, delegato rettorale, e le piccole società: «Dopo il Covid molto dovrà cambiare»
Società chiuse, tantissimi club
sull’orlo del fallimento e una ge-
nerazione intera di atleti blocca-
ta a casa, in attesa di un ritorno
alla normalità. Quello sportivo,
in particolare a livello dilettanti-
stico, è uno dei settori più colpi-
ti dalle conseguenze della pan-
demia e la situazione è grave in
ogni parte del Paese, sotto tanti
aspetti.
Ario Federici, delegato rettora-
le allo Sport dell’Università di Ur-
bino, allenatore ed educatore,
descrive un «quadro drammati-
co. Al di fuori dei mancati incas-
si per lo stop alle partite con il
pubblico, il problema maggiore
riguarda gli sponsor. C’era una
crisi già in atto dal 2008, anche
se ci si stava riprendendo, ma
ora sarà sempre più difficile tro-
vare aziende disposte a investi-
re. Inoltre, ci sono sempre più
controlli da parte della Guardia
di finanza, ovunque, perché era
palese che ci fosse un discorso
di finanziamenti illeciti, con fat-
ture gonfiate e processi in atto
un po’ in tutti gli ambienti sporti-
vi. Quando si raschia la botte
vuol dire che il sistema sta finen-
do. Per ripartire, secondo me,
va ridefinito il ruolo del volonta-
riato, nel dilettantismo, anche
nell’ottica di un approccio filo-
sofico sul “dove stiamo andan-
do?“. Non è più possibile che ci
siano calciatori di 3ª o 2ª catego-
ria con stipendi paragonabili a
quelli di un impiegato, pagati
con contratti nascosti. Ma que-
sto non riguarda solo il calcio.
Bisogna ripartire dal vero valore
dello sport dilettantistico».
Per Federici, fondamentale è
spronare i giovani e potenziare i
settori giovanili: «Le società si
reggono in piedi solo se punta-
no su quelli, perché permetto-
no di dare linfa vitale al club e di
dover sborsare meno per paga-
re gli atleti, dirottando le risorse
su dei bravi tecnici qualificati,
25 ••
Dal 1° febbraio
si riapre la Rianimazione
Era stata chiusa
per i sanitari contagiati
soprattutto per l’età evolutiva.
La rinascita dello sport parte dal-
le sue stesse origini, dal volonta-
riato, dall’aspetto di tutela della
salute e da quello sociale di ag-
gregazione, che serve alla co-
munità stessa».
Dal punto di vista economico,
Federici è convinto che «non si
possa più andare verso l’alto,
reparto di Rianimazione
dell’ospedale di Urbino si
riattiverà coi suoi quattro posti
letto. La chiusura era stata
necessaria settimane fa per un
contagio da Covid-19 che
aveva colpito molti sanitari.
IL GUAIO DEI FINANZIAMENTI
Difficoltà economiche
e attenzione della
Finanza creeranno
scenari alternativi
ma solo a scendere. L’econo-
mia non c’è più e difficilmente
un’azienda ora andrà a investire
su una società sportiva, sapen-
do per altro di non poter com-
mettere un illecito e, diciamoci
la verità, di queste situazioni ce
n’erano tante. Serve una rimo-
dulazione delle spese, economi-
ca ed etica, altrimenti non ci sa-
rà scappatoia, ma solo una cor-
sa parossistica all’indebitamen-
to continuo».
Tuttavia, anche in questo mo-
mento difficile, il professore tro-
va un aspetto positivo: «Ora i ra-
gazzi potranno comprendere
ancora di più quanto fosse im-
portante la società sportiva che
dava loro il piacere del gioco,
dell’aggregazione e di altri valo-
ri irrinunciabili. Dal punto di vi-
sta tecnico, tattico e di crescita,
questo stop crea una perdita in-
commensurabile, ma sarà una
spinta centrifuga che porterà al-
la ripresa e forse è per questo
che siamo nel momento giusto
per ripartire con principi nuovi.
Certo, si potrà ancora puntare
in alto, ma sempre coltivando i
settori giovanili».
Nicola Petricca
© RIPRODUZIONE RISERVATA