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Modulo 2
Il sistema politico insieme a quello giuridico ed economico sono parte del sistema sociale nel
suo compleanno. Nel sistema politico stanno dentro dei sottoinsiemi che interagiscono tra di
loro e le modificazioni di uno di questi produce degli effetti sugli altri. Più specificamente, il
sistema politico è quel sottosistema che mira al perseguimento degli obiettivi per il sistema
sociale e David Easton* identifica tre dinamiche fondamentali(schema input-output-
feedback e black box):
→ società ossia singoli individui o gruppi di interesse: la funzione tipica di questi è la produzioni
di input (costituito da 2 elementi: da un lato vi sono le domande politiche, dall’altro le
domande sono accompagnate da promesse di sostegno o ritiro sostegno).
→ i gruppi (gatekeepers) quindi articolano gli interessi che vengono recepiti dai partiti. Essi
svolgono la funzione di aggregazione degli interessi, cioè identificano una serie di domande
emanate dalla società e le aggregano in un programma politico. I partiti, dopo averle
raggruppate, raggiungono le sedi decisionali (governo e parlamento), quindi adottano leggi che
vengono definite come output. Una determinata legge produce degli effetti nella società che
vengono definiti come outcomes.
→ una volta che si sono prodotti degli effetti nella società, si produce un effetto di feedback
che riattiva il circolo (CICLO DI POLICY). Le decisioni di governo e parlamento vengono spesso
concepite come risposte ai problemi, ma in realtà le decisioni politiche non sono mai una
risposta tecnica ad un problema, la cui formulazione tecnica non dipende da una soluzione
tecnica ma è corrispondente all’interesse politico di chi prende quella decisione.
Il sistema politico deve essere studiato dal pdv delle sue componenti fondamentali:
- comunità politica: cittadini e policy takers, fruitori delle scelte politiche
- regime politico: insieme di norme e procedure che rendono effettive le decisioni e scelte
politiche
- autorità: insieme dei soggetti chiamati a prendere le decisioni e scelte politiche
Tali concetti vanno tenuti distinti, ma: (vedi schema slide 11)
- quando si intersecano Stato e Nazione: nasce lo STATO-NAZIONE (stato ben definito
all’interno del quale sussiste una sola nazione; es. Francia)
- quando c’è uno Stato ma più Nazioni (es. Gran Bretagna): STATO MULTINAZIONALE (es.
URSS, Jugoslavia, Spagna x catalani)
- quando esiste un’unica popolazione senza stato: NAZIONE SENZA STATO (es. Palestinesi,
Curdi)
- quando c’è un’unica comunità nazionale sparsa su più stati: DIASPORA (Ebrei)
La costruzione dello stato nazionale consiste in un processo di accentramento del potere, ossia
controllare tre funzioni fondamentali:
1. centralizzazione delle risorse di violenza (esercito): per continuare a esistere come stato
deve
avere difesa interna e deve assicurare ordine interno
2. centralizzazione delle risorse economiche (tasse):
3. centralizzazione delle risorse umane: per costituire esercito
Che effetti si producono con la nascita dello Stato-nazione e con la rivoluzione industriale?
Tali processi che caratterizzano la costruzione dello stato innescano una serie di potenziali
conflitti: cleavages (fratture sociali), linee su cui si possono determinare conflitti, che sono
talmente forti che potranno (non è detto che trovino qualcuno le utilizzi in senso
politico)incidere sul sistema politico. Tali fratture (Stein Rokkan) sono:
- quelle che si producono dalla formazione degli stati nazionali:
2.conflitto centro-periferia: tra centro in cui viene concentrato potere politico e le periferie
del nuovo stato nazionale, ossia quei centri di potere preesistenti caratterizzati da usi diversi
da quelli definiti come nazionali. Limitata resistenza di larghi strati popolazione che sono legati
alle vecchie case regnanti e le élite meridionali e parte della popolazione che guardano con
nostalgia ai Borbone.Episodi di resistenza vs nuove autorità vengono repressi; inoltre a fronte
di queste insurrezioni e a fronte degli emergenti movimenti socialista e anarchico, la classe
politica liberale considerava con timore la prospettiva di estensione suffragio e opzione di
qualche autonomia regionale. Partiti: base etnica, religiosa, linguistica.
Come si passa dalle egemonie chiuse alle poliarchie? Con due sviluppi fondamentali nel senso
della liberalizzazione (possibilità di contestare pubblicamente) e nel senso dell’inclusione
(possibilità di votare con estensione voto):
1. oligarchie competitive: sistemi in cui sono stati concessi diritti civili ma il diritto di voto è
stato concesso a una quota ristretta della popolazione (suffragio ristretto). Es. Italia post-
unitaria, scelti per censo e alfabetizzazione (esponenti classi agiate)
ITALIA:
-pre – Statuto Albertino con una condizione di egemonia chiusa con diritti individuali
sostanzialmente inesistenti
- Statuto Albertino e iniziano a identificarsi i diritti fondamentali concessi da élite di liberali con
una condizione di oligarchia competitiva perché concessioni dei diritti consente un minimo di
competizione politica anche se mancano componenti democratiche (suffragio molto ristretto),
decentramento territoriale limitato ↓
Periodo liberale: 1861-1921
- forma di governo era una monarchia costituzionale
- sistema elettorale: suffragio universale molto ristretto
- affermazione del sistema parlamentare è piuttosto rapida
- esecutivo nominato dal Re
- governo, espressione del sovrano, de facto “responsabile”
- sistema partitico → cosiddetto 1° sistema partitico (1861-IGM), caratteristiche:
- “partiti parlamentari” (di fatto non hanno organizzazione strutturata al di fuori del
parlamento, con un leader conosciuto a livello locale capace di aggregare consenso politico nel
suo territorio di riferimento; dal pdv organizzativo è composto da circa 10-15 persone che non
fanno della politica la loro professione, ma si riuniscono in comitato quando c’è la campagna
elettorale per supportare il leader) composti dai notabili
* a un certo punto nascono i partiti di massa (inizio XX sec.) a seguito dell’estensione del
suffragio
universale
- distanza ideologica modesta: dx storica e sx storica, espressione del pensiero liberale; tale
distanza determina il cosiddetto trasformismo, ossia che maggioranze in parlamento non sono
precostituite ma si formano ad hoc sulle singole questioni
- relativa irrilevanza dei gruppi di opposizione: notabili ma più distanti dal centro di governo
(democratici, radicali e repubblicani) e partito socialista espressione della fascia dei
proletari,
in parlamento alla fine del XIX sec, è primo partito di massa che inizia a dare rappresentanza
alla
frattura. Nascita nel 1892).
- dominato dai partiti parlamentari Sinistra e Destra
- solo Partito Socialista considerato un partito di massa abbastanza sviluppato anche se
rimasto a
a lungo ai margini del sistema politico
[*Per istituire un nesso con argomenti successivi, un regime con suffragio molto ristretto e
quindi a rischio per la legittimità, cosa potrebbe fare per aumentarla? Potrebbe estendere
diritto di voto, oppure se non vuole estenderlo potrebbe incidere sulle condizioni di vita, in
particolare hanno concesso i diritti sociali (estensione istruzione pubblica e gratuita, sussidio in
caso di invalidità o disoccupazione, pensioni, diritti alla salute) con nascita del welfare state;
paese che inaugura la costruzione del welfare state è la Germania di Bismark (strategia volta a
ottenere non opposizione
da parte delle crescenti classi di lavoratori). Diritti sociali: asse socialista]
Nella scatola di Dahl, dopo il periodo liberale, vi è un ritorno a un’egemonia chiusa con l’arrivo
del regime fascista (1922-1925): azzeramento diritti individuali.
→ dalla prima democratizzazione al crollo del regime competitivo
- piano delle regole:
- 1912 si ha suffragio universale maschile
- elezioni 1919 introduzione sistema elettorale proporzionale (classi popolari trovano
Rappresentanza in nuovi partiti)
- elezioni e 2° sistema partitico
- emersione partiti organizzati di massa: PSI e PPI, nel 1919 grande affermazione, psi primo
partito 32%; forme tipiche sono le sezioni di partiti
- sconfitta dei liberali e fine del loro dominio: perdono consensi perché non sono capaci di
catturare consensi nelle fasce basse (sono rappresentanti delle élite)
- emersione di partiti sulle ali estreme: polarizzazione ideologica (opposta a trasformismo,
quote della popolazione si collocano agli estremi),nazionalisti e fascisti a dx, socialisti
massimalistie poi PCI (scissione per diverse strategie per rivoluzione) a sx → radicalizzazione
- cominciano ad apparire partiti di stampo nettamente aniparlamentare e orientati a
interpretare la
politica in chiave di scontro violento e definitivo: a dx Mussolini e fasci di combattimento, a sx
Partito comunista di Bordiga e Gramsci
- le condizioni postbelliche consentirono alla monarchia di liberarsi della tutela del fascismo
ma le
impedirono di dominare il processo di transizione del vecchio regime a un nuovo ordine
- Parlamento paralizzato dalla divisione tra i nuovi partiti di massa e la vecchia élite liberale;
élite
economiche e componenti delle classi medie persero fiducia nella capacità della classe
parlamentare liberale di far fronte alla minaccia di una rivoluzione.
- 1922 Mussolini capo del governo in modo legale, ma a seguito di marcia su Roma
- 1925: partito nazionale fascista unico ammesso, sancisce fine principio competitivo
Nella Prima Repubblica il sistema elettorale è di tipo proporzionale, seppur non delineato
così dalla Costituzione. È una repubblica parlamentare: la sovranità risiede nel parlamento.
Forme di governo
1.Repubblica parlamentare
- formazione: nominato da capo dello stato
- fiducia: esplicita (voto di investitura)
- caduta: sfiducia
- rel. con il parlamento:fiducia/sfiducia, richiesta scioglimento (prerogativa del Pres.
Repubblica)
2. Repubblica presidenziale
- formazione: elezione diretta
- fiducia: no (perché parlamento e governo sono istituzioni completamente indipendenti)
- caduta: impeachment
- rel. con il parlamento: istituzioni separate
3. Repubblica semi-presidenziale
- formazione: pr. elezione diretta, pm (primo ministro) nomina presidente
- fiducia: varia (collegamento governo e parlamento tramite presidente)
- caduta: (impeachment PR), rimozione PM
- rel. con il parlamento: fiducia/sfiducia PM, scioglimento PR
→ nell’analisi dobbiamo mettere dentro anche sistema partitico e risultati elettorali
Cambiamenti interni
- incominciano a sorgere delle tematiche post-materialistiche un po’ trasversali
(ambientalismo, femminismo, questioni bioetiche, migrazione)
Principali partiti: scomparsa dei vecchi partiti (alcuni) della Prima Repubblica
- frattura territoriale: LN
- frattura laici/cattolici: PPI, Margherita UDEUR, CDU-CCD, UDC, PR
- rivoluzione industriale: FI (ispirazione liberale) e Popolo delle Libertà
- frattura di classe: PDS (partito democratico della sinistra) e DS (democratici di sinistra)
- socialisti vs comunisti: RC e PDCI
- fascismo: AN e MSI-FT (movimento sociale italiano Fiamma Tricolore)
- questione ambientale: Verdi
Nuovo sistema elettorale: Mattarellum (1993-2005)
- genesi: referendum aprile 1993, abolisce soglia al 65% per elezione maggioritaria al Senato
- caratteristiche: introdotto un sistema misto-maggioritario (prevalentemente maggioritario
uninominale (75% seggi uninominali a Cam. e Sen; Cam. 25% su base nazionale; Senato 25%
base regionale)
- effetti: composizione simile Camera e Senato
- diretti: trasformazione dei voti in seggi→ vantaggio delle coalizioni, vantaggio territoriale
- indiretti: effetti sul comportamento e le strategie adottate dai partiti→ competizione quasi
bipolare
Elezioni del 1994
Prime elezioni dell’Italia della Seconda Repubblica in cui si utilizza il Mattarellum. L’alleanza di
centro-destra esce vincitrice. Combinazione di vecchi partiti in cerca di ridefinire la propria
identità e nuovi partiti che tentavano di sfruttare la crisi dei vecchi partiti.
Rappresentarono una rivoluzione elettorale, si può capire osservando di indicatori:
- indice di volatilità elettorale: sommatoria scarti di voti che ottengono i partiti rispetto alle
elezioni precedenti. In queste elezioni e anche in quelle del 2013 questo indicatore si impenna,
c’è una grande variazione di voti
- turnover parlamentare: percentuale di ricambio degli eletti in parlamento. In queste elezioni
viene rappresentata gente che non era mai stata rappresentata (2/3 di gente nuova). C’è una
nuova classe politica che viene portata dai partiti in parlamento.
Numero complessivo dei partiti non diminuisce ma maggioritario iniziava a produrre un effetto
che diventerà evidente tra ’94 e 2008 e tale effetto è il processo di bipolarizzazione (riguarda il
fatto che la competizione tende ad avvenire tra 2 grandi poli) in Italia. In queste elezioni i due
grandi poli sono il centro-sx (progressisti) e coalizione di centro-dx (polo delle libertà e polo del
buon governo, vedi slide), al centro c’è il Patto per l’Italia. Non esistono più partiti antisistemi
come nella Prima Repubblica il Pci e il Msi. Sistema partitico articolato quindi intorno a 3 poli:
1. polo di sx: dominato dal partito postcomunista
2. polo di centro: Ppi postdemocristiano e partito di Segni
3. polo di dx: FI, LN e An
Vittoria di Berlusconi, i risultati rendono chiaro che:
1. sx da sola non è in grado di vincere una maggioranza parlamentare, ma può farlo solo
tentando
un’alleanza
2. centro si rende conto che deve accettare una coalizione per superare sistema maggioritario
3. dx dimostra di poter formare una maggioranza solo portano nello stesso campo l’ala
conservatrice della vecchia Dc: LN e An
I partiti in buona parte si aggregano per sfruttare i vantaggi del sistema maggioritario.
Nel ’94 il governo Berlusconi rimane poco in carica perché la coalizione (LN e An) aveva idee
molto diverse e a fronte di alcune manifestazioni alcuni dei partiti della coalizione, sensibili a
questi problemi, minacciano di uscire dalla coalizione e Berlusconi allora si dimette e lascia la
Presidenza del consiglio dopo poco tempo. Questo fatto ci dice che sul piano della durata dei
governi in questa prima fase i governi hanno poca stabilità come nella Prima Repubblica. A
questo punto il Presidente della Repubblica prova a cercare una maggioranza in parlamento e
la trova affidando il governo a un presidente del consiglio tecnico (Dini), ossia che non
provenisse dall’apparto politico; viene sostenuto dalla Lega e da più partiti di sx. Importante è
l’approvazione della riforma delle pensioni con la quale lo spread diminuisce. Poi si ritorna alle
elezioni. Nelle elezioni del ’96 si riproduce una dinamica di tipo bipolare con però una non
piena risposta dagli attori politici. Due grossi poli con la Lega che è da sola che prende pochi
seggi. In questa occasione la spaccatura del blocco di dx su due blocchi governati da
Berlusconi fa sì che vince la coalizione del centro sx ed è importante perché per la prima volta i
post-comunisti arrivano effettivamente al governo con Romano Prodi. Si formano coalizioni
pre-elettorali e si producono delle maggioranze di governo.
Governo Prodi dura 2 anni, fino al ’98 e viene seguito da altri due governi di centro-sx.
(Spread: differenziali in termini di tassi di interesse che garantiscono i titolo di stato italiano
rispetto a titoli di stato tedeschi. Titolo di stato vengono acquistati dai cittadini o investitori,
emessi per avere maggiori risorse da spendere. Chi li acquista è come facesse un prestito allo
Stato che dovrà renderli indietro con degli interessi. In particolare lo Stato, per incentivare ad
acquistare i titoli, alza i tassi di interesse).
Alle elezioni del 2001, il centro-sx si presenta da solo. Esce vincente il blocco di centro-dx e
Presidente del Consiglio è Berlusconi. In questa legislatura (5 anni) c’è stato un governo più o
meno stabile.
Alle elezioni del 2006, si arriva a una piena bipolarizzazione, i leader dei principali partiti
capiscono che per sfruttare la logica maggioritaria conviene unirsi (da cui nascono due grossi
raggruppamenti; Berlusconi e Prodi).
Alle elezioni del 2008 ci sono due coalizioni (Berlusconi e il Pd). Questo è il governo che
affronterà poi i primi anni della crisi. Nel 2011 c’è poi il governo tecnico di Monti.
4° sistema partitico: emerge dopo fase critica ’94-’96 e si assesta tra 2008 e 2011
- scomparsa Dc
- successo della Lega e di FI
- nascita del Pd
PRIMA REPUBBLICA
SECONDA REPUBBLICA
SISTEMA PARTITICO Pluralismo polarizzato Pluralismo
frammentato moderato
SISTEMA ELETTORALE Proporzionale (Misto)-
maggioritario
ALTERNANZA GOVERNO No Si