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Capitolo I - la politica
Scienze politica : studio della politica, ciò che avviene nel mondo, ovvero ricerca dei diversi
aspetti della realtà politica per spiegarla e valutarla il più compiutamente possibile, adottando la
metodologia delle scienze empiriche. (Bobbio)
Def. di politica : insieme di attività, svolte da uno o più soggetti individuali o collettivi,
caratterizzate da potere, comando o conflitto, ma anche da partecipazione, cooperazione e
consenso inerenti al funzionamento della collettività umana alla quale compete la responsabilità
primaria del controllo della violenza e della distribuzione al suo interno di costi e benefici.
Democrazia def. secondo Artistotele : forma degenerata di un sistema politico che espande la
partecipazione ad altri gruppi esclusi dalle decisioni politiche.
Def. democrazia : il significato letterale “potere al popolo” è stato arricchito dalla famose
espressione “potere dal popolo, al popolo e per il popolo”, ovvero il potere deriva dal popolo,
appartiene al popolo e deve essere utilizzato dal popolo.
Regime politico : coincide con dimensione di politics ed è l’insieme specifico di norme e regole,
procedure e istituzioni attraverso le quali coloro che detengono il potere di “assegnare
imperativamente i valori in una comunità politica” agiscono in maniera prevedibile e legittima.
Democrazia diretta : coincide con la democrazia degli antichi, autoritaria, in cui solo un piccolo
gruppo di cittadini aveva diritti. Oggi utilizza il referendum.
Teoria moderna della democrazia : I regimi politici si differenziano a seconda del modo in cui le
classi politiche si formano, organizzano ed esercitano il potere. Political regimes differ according to
the way in which political classes are formed, organize and exercise power.
Mosca -> teoria delle èlites : Is always a minority that has the effective power, that’s why there
isn’t another form of government but the oligarchy.
Nel corso del XIX secolo nasce la liberal-democrazia di massa -> passaggio da democrazia
intesa come partecipazione diretta alla formazione delle leggi a partecipazione al potere politico
come libertà del cittadino rivendicata e conquistata nei confronti dello Stato assoluto.
Schumpeter: Democracy is characterized by the presence of more political classes that compete
between each other. So, democracy forms when there’s a free electoral competition, which is
sufficiently broad to divide between the political class and the government and opposition.
Tutti i cittadini devono avere uguali opportunità di formulare le preferenze, esprimere tali
preferenze attraverso azioni individuali o collettive, ottenere che le proprie preferenze siano
considerate uguali, senza discriminazioni.
Dahl ritiene che debbano esistere almeno 8 garanzie costituzionali, ovvero:
1. Libertà di associazione ed organizzazione;
2. Libertà di pensiero;
3. Diritto di voto;
4. Diritto dei leader politici di competere per il sostegno elettorale;
5. Fonti alternative di informazione;
6. Possibilità di essere eletti ai pubblici uffici;
7. Elezioni libere e corrette;
8. Esistenza di istituzioni che rendano le politiche governative dipendenti dal voto e da altre
espressioni di preferenza.
Regime democratico secondo Dahl: nei regimi democratici i governi devono avere capacità
di risposta (responsiveness) rispetto alle preferenze e alle necessita dei cittadini.
Dahl ritiene inoltre che un regime democratico debba essere caratterizzato dall’inclusività, ovvero
dal grado di partecipazione della popolazione al sistema politico. Anche l’alternanza al governo,
data dal diritto all’opposizione, è una condizione necessaria affinché sussista il regime
democratico.
Un regime può essere considerato democratico se vi sono determinati aspetti essenziali, ovvero:
• universal male and female suffrage
• free, competitive, recurring and fair elections
• presence of more parties
• different and alternative sources of information
Democratizzazione secondo Dahl : due fondamentali processi che portano dall’egemonia chiusa
alla liberal democrazia (poliarchia) :
1. Processo di ammissione del dissenso secondo il quale la competizione verso il sistema
politico deve essere accertata, per cui chi ha un’opinione differente rispetto a chi è al potere
deve avere la possibilità di esprimere la sua opinione, attraverso la libertà di stampa o di
associazione;
2. Processo di crescita dell’inclusione, ovvero è necessaria una crescita di partecipazione
del popolo al sistema politico, attraverso il diritto di voto e il diritto ad essere votato.
Scatola di Dahl : egli ritiene che ci siano 3 vie per passare dall’egemonia chiusa alla poliarchia,
cioè alla liberal-democrazia, ovvero:
1. Through the competitive oligarchy, there’s an increase in the competition, where the inclusivity
is still the same,
2. Through the inclusive hegemony, increases the inclusivity and only a later stage also increases
the competition.
3. Through a direct passage from the closed hegemony to the polyarchy (like a shortcut) which
however entails the establishment of fragile democracies.
Poliarchia -> alto grado di partecipazione e competizione
I gruppi di interesse sono accumunati dall’obiettivo di articolare gli interessi degli individui e la
mobilitazione del supporto.
In particolare nel testo riportato da Baugmartner e Leech, Basic interests, “i gruppi rappresentano
sia la libertà di unirsi ad altri e presentare domande ai leaders politici sia la minaccia che coloro
che già possiedono risorse importanti possano mobilitarsi più efficacemente di altri, rafforzando
così le disuguaglianze nel potere politico”.
Def. secondo Bentley : un gruppo di interesse è un gruppo che coincide con ogni sezione della
società e che agisce sulla base di un certo interesse specifico.
Def. secondo Truman : un gruppo di interesse è un qualsiasi gruppo che, sulla base di uno o più
atteggiamenti condivisi, presenta delle domande ad altri gruppi nella società.
Mobilità d’azione : i gruppi possono seguire forme d’azione convenzionali attraverso semplici
comunicazioni e contatti, o forme di pressione più forti come campagne verso l’opinione pubblica,
ricorso in giudizio, corruzione, finanziamento di campagne elettorali di certi candidati, scioperi e
altre modalità non convenzionali.
Obiettivi : distinti tra gruppi di interesse pubblico che difendono l’interesse comune, e gruppi di
interesse speciale che difendono gli interessi parziali, che avvantaggiano alcuni gruppi a danno di
altri. Si distinguono poi i gruppi di difesa di interessi oggettivi e i gruppi di interesse fondati
sull’espressione di interessi morali.
Teoria pluralista dei gruppi : i gruppi sono la normale forma di aggregazione degli individui e il
compito dello Stato è quello di mediare tra questi.
La teoria pluralista ha a suo favore tre principali argomentazioni, ovvero :
1. la pluralità dei gruppi di interesse garantisce un certo equilibrio tra spinte contrastanti;
2. gli effetti della partecipazione sono visti come particolarmente socializzanti, in quanto la vita
nelle associazioni educherebbe all’interazione con altri, insegnando a comunicare e
collaborare;
3. gli individui che si organizzano sono meno dipendenti dalle istituzioni pubbliche.
Critiche alla teoria pluralista : i gruppi sono fonte di inuguaglianze, in quanto non tutti i gruppi di
interesse hanno le stesse risorse e non sono quindi equivalenti tra di loro, dunque pochi gruppi
riuscivano a mobilitarsi e avere influenza. Inoltre, gli interessi ben organizzati potevano influenzare
il governo a danno degli altri.
Neo-corporativismo è :
• una forma di intermediazione degli interessi, la cui funzione è la trasmissione della domanda. Lo
Stato concede riconoscimento istituzionale e monopolio della rappresentanza a un numero
limitato di gruppi di interesse, differenziate sulla base delle funzioni che svolgono e quindi non in
competizione.
• un modo di formazione delle scelte politiche, secondo il quale i gruppi non si limitano a esercitare
pressione politica, come nel pluralismo, ma “partecipano alla formazione della politica statale,
specialmente la politica economica”.
In sostanza: nel modello neo-corporativo i contatti istituzionali fra gruppi e governo sono frequenti
ed efficaci; i gruppi hanno spesso responsabilità anche nella realizzazione delle politiche, mentre
sono più rari i contatti con i partiti, il lobbying parlamentare, le campagne per mobilitare l’opinione
pubblica e le stesse azioni di protesta che invece caratterizzano i modelli pluralisti.
Capitolo 7
Sistema politico : insieme di interazioni attraverso le quali vengono prodotte e affermate delle
decisioni politiche che danno valore alla società, ovvero si realizza l’assegnazione autoritativa di
valori in una data società.
DOWNS -> approccio razionale ed economico : sistema politico visto come mercato elettorale. Un
partito politico è una compagine di persone che cerca di ottenere il controllo dell’apparato
governativo a seguito di regolari elezioni.
Def. partiti politici: associazioni più o meno organizzate, comunque in grado di durare, che
competono per voti popolari al fine di far accedere i propri leaders e aderenti alle cariche
pubbliche, cercando di influenzare le scelte collettive.
I partiti agiscono come mediatori tra le istituzioni pubbliche e la società civile, tra lo stato e i
cittadini.
L’evoluzione storica dei partiti : Weber ha proposto un’analisi dell’evoluzione dai partiti dei
notabili ai partiti di massa.
Partito dei notabili : è un associazione che si afferma in Europa tra il XVIII e XIX secolo.
Il termine “notabili” indica quegli individui che sono in grado, in virtù della loro condizione
economica, di agire continuativamente all’interno di un gruppo, dirigendolo e amministrandolo .
I membri di quest’associazione rappresentano l’élite socio-economica, si tratta dunque di classi
aristocratiche, come ad esempio il clero e i proprietari terrieri.
I leader del partito avevano dunque una propria attività e risorse proprie, ed erano legati da un
rapporto di confidenza e di rispetto. Per questo motivo, la gerarchia dei leader si basa sul potere
delle proprietà terriere e sullo status quo. L’attività è statuaria e particolarmente attiva a ridosso
delle elezioni, in cui la competizione elettorale è ristretta.
Partito di massa : si sviluppano grazie alla partecipazione della classe operaia all’interno della
vita politica, il cui motore principale della trasformazione è l’estensione dei diritti politici attraverso il
suffragio ai non-notabili, ovvero a quegli individui che non hanno risorse materiali proprie con cui
finanziare la propria attività politica. I leader sono politici di professione, che vivono di politica.
Uno strumento importante dei politici di professione è l’oratoria, ovvero la capacità di comunicare,
argomentare ed interpretare l’elaborazione del concetto di bene comune, grazie soprattutto
all’affermarsi della libertà di pensiero e di stampa.
Le relazioni tra i politici sono legate dalla delega, secondo la quale i membri del partito delegano i
propri leader, eletti attraverso dei congressi. La delega permette il controllo della struttura
organizzativa del partito. L’attività del partito è permanente e risulta così formalmente organizzata
e stabile. Per conquistare le masse, diventa poi necessaria la creazione di un ampio apparato di
funzionari pagati, radicati nel territorio e nei luoghi di lavoro.
L’evoluzione dei partiti di massa richiama il processo di democratizzazione di Dahl, secondo cui
l’inclusività e la partecipazione sono elementi fondamentali.
Venne però sollevata una voce di dissenso da parte di Michels, il quale sostiene che dopo
l’evoluzione ai partiti di massa si crea un dominio di oligarchia in cui il potere si restringe nelle mani
di pochi. In questo contesto emerge la legge ferrea dell’oligarchia. Michels ha così descritto, a
partire dall’analisi dei partiti socialisti, alcune degenerazioni del modello del partito di massa.
Egli ritiene infatti che per guidare un’organizzazione complessa occorrono competenze tecniche
specifiche, ed il possesso di queste competenze porta a concentrare il potere in un’oligarchia.
L’organizzazione di questi partiti, strutturata in modo burocratico, comporta l’affermazione di capi,
leader, ai quali vengono affidati poteri decisivi, e sempre più svincolati dal controllo della base.
Questa evoluzione è una conseguenza della stessa crescita organizzativa,, in quanto tanto più è
grande il numero dei membri, tanto maggiore è il bisogno di competenze specialistiche e quindi di
una struttura complessa. Così, il partito, come ogni altra organizzazione complessa, produce
necessariamente diseguaglianze, facendo aumentare il potere di chi gestisce le risorse necessarie
alla vita dell’organizzazione.
Fratture sociali/ cleavages : i partiti sono anche il prodotto di alcuni conflitti sociali verificatesi nel
corso degli ultimi secoli, in particolare i partiti riflettono 4 grandi fratture sociali:
• due fratture si sono formate durante il processo di formazione dello Stato-Nazione, ovvero:
1. conflitto Stato-Chiesa, dovuto in particolare a causa dei dibattiti per l’affermazione della
propria legittimità e delle proprie sfere di competenza. Una frattura sociale che ancora oggi si
riflette nella formazione dei partiti, come ad esempio i liberali in opposizione ai radicali;
2. conflitto centro-periferia, si tratta di un conflitto che esprime l’opposizione all’accentramento
territoriale del potere politico, economico e culturale, simbolizzato in particolare attraverso
l’affermazione di un’unica lingua ufficiale.
• due conflitti sono invece emersi durante la Rivoluzione Industriale, ovvero:
1. conflitto città-campagna, si crea a causa della frattura ideologica tra la città industriale, nella
quale si afferma la borghesia liberale, e la campagna, in cui vi sono gli aristocratici conservatori
che difendono le proprie proprietà terriere;
2. conflitto capitale-lavoro, ovvero tra imprenditori industriali e classe operaia. In particolare si
creò un asse di conflitto tra destra e sinistra per cercare di ridurre le disuguaglianze. La destra
si caratterizzava infatti per la richiesta di minor intervento dello Stato e minore tassazione, la
sinistra chiedeva invece maggior intervento dello Stato in tema di servizi sociali e di
miglioramento delle condizioni di lavoro.
La teoria del congelamento, elaborata tra gli anni ’20 e ’80 del ‘900, si riferisce alla
cristallizzazione delle fratture sociali, che hanno garantito una coesione sociale e stabilità politica,
evitando che le fratture diventassero veri e propri conflitti.
Tuttavia studi recenti, proposti dall’autrice Della Porta, hanno rivelato che la teoria del
congelamento è stata messa in discussione dalla teoria dello scongelamento dei sistemi partitici,
in quanto questi ultimi negli ultimi decenni si sono dimostrati incapaci di gestire le fratture sociali,
rischiando di farle esplodere in conflitti sociali Di conseguenza, sono nati nuovi partiti.
Def. secondo Duverget : Un sistema partitico si definisce sulla base del numero dei partiti
presenti in una competizione elettorale. In presenza di un regime autoritario, il sistema sarà
monopartitico. ll Regime inglese è invece un esempio di sistema bipartitico, formato da
conservatori e liberali, recentemente diventato tripartitico in quanto quest’ultimo è stato declassato
dai laboristi. Tuttavia la maggior parte dei sistemi europei è multipartitico.
Sartori, considerando la teoria di Duverget troppo semplicistica, ne propone una più articolata,
sulla base di tre criteri, ovvero:
1. il numero dei partiti (o formato);
2. la dimensione dei partiti (o rilevanza);
3. le relazioni tra partiti che ne definiscono la logica di funzionamento (o meccanica).
Sartori parte dal postulato di Duverget, ritenendo però poco importante il conteggio dei partiti,
quanto più proponendo un analisi su due nuovi aspetti, ovvero il potere di ricatto e la capacità di
coalizzarsi.
Capitolo 8
Elezioni : sono il meccanismo attraverso il quale vengono selezionati i candidati per le cariche
pubbliche, sono dunque lo strumento principale della rappresentanza e del controllo popolare sui
governanti. Tuttavia non tutte le cariche pubbliche sono elettive, molte sono infatti nominali. Inoltre
le elezioni possono avvenire nei regimi democratici, così come nei regimi autoritari.
Sistemi elettorali : lo studio dei sistemi elettorali permette di determinare le leggi elettorali che
stabiliscono come deve avvenire la traduzione dei voti in seggi elettorali, ovvero rispecchiando il
più fedelmente possibile la varietà di opinioni presenti nell’elettorato, incoraggiando ad accordi
formali che rappresentano i compromessi tra partiti e tutelando anche le minoranze.
I sistemi elettorali devono presentare ampiezza delle circoscrizioni, una formula elettorale e delle
soglie elettorali minime di rappresentanza.
Formule elettorali
2. Formula proporzionale : tutti gli orientamenti politici sono rappresentanti in proporzione alla
propria forza, ovvero alla percentuale di voti riportati dai candidati o dalle forze politiche,
garantendo così la rappresentatività, in quanto riproduce fedelmente lo spettro delle posizioni
politiche, ideologiche e sociali che connotano l'ordinamento, misurando il grado di consenso
riportato da ciascun partito. Il sistema proporzionale valorizza così il pluralismo culturale,
ideologico e sociale, tutela in modo più efficace le minoranze e favorisce il rinnovamento
politico. Inoltre, a differenza della formula maggioritaria, propone un sistema pluripartitico,
scoraggiando le coalizioni pre-elettorali. Sarà poi poi necessario, nella fase post-elettorale, che
la maggiora parte delle forze elette in Parlamento trovino accordi e giungano a compromessi per
dare vita ad una maggioranza parlamentare, la quale sosterrà un governo di coalizione,
includendo così nell’Esecutivo tutte le forze di maggioranza.
Effetti del sistema elettorale sul partito politico : si intende gli effetti di tipo meccanico che si
riferiscono alla traduzione meccanica del voto in numero di seggi vinti. Si distinguono in:
• Effetti diretti : riferiti all’aumento o alla riduzione del numero di partiti. La capacita riduttiva nel
caso del sistema maggioritario uninominale è massima. Nel sistema proporzionale, con
circoscrizione molto ampie e con nessuna soglia di sbarramento, la capacità riduttiva è minore,
in questo contesto i partiti sono frammentati: caso del pluralismo frammentato di Sartori.
Nel caso delle elezioni politiche nazionali, gli effetti diretti costituiscono la sommatoria di tutti gli
effetti a livello locale, ma esiste una teoria che stabilisce che in un sistema maggioritario i partiti
minoritari sono penalizzati se sono distribuiti in maniera omogenea sul territorio, ma se questi
partiti sono concentrati territorialmente allora sono avvantaggiati nel caso in cui la competizione
avvenga con sistema maggioritario.
• Effetti indiretti : si riferiscono agli effetti psicologici sul comportamento degli elettori riguardo alle
preferenze di voto. Nel sistema maggioritario il “voto utile” coincide con l’interesse in modo
razionale e strategico alla vittoria. L’utilità di voto è data dal calcolo razionale basato sulla
probabilità di vincere alle elezioni. Il “voto espressivo” permette invece di esprimere la preferenza
sul candidato, ma nei sistemi maggioritari le chance del candidato di vincere sono ridotte. Nel
sistema proporzionale infatti il voto utile coincide con il voto espressivo, in quanto il problema
dell’utilità del voto non sussiste poiché nessuno rimane escluso, anche le minoranze ottengono
un seggio.
Monocameralismo e bicameralismo
• Modelli unicamerali : corrispondono all'affermarsi di un criterio unico di organizzazione del
rapporto rappresentativo, che riflette l'esigenza di accomodare e bilanciare criteri diversi.
• Modelli bicamerali : tipici della prima fase di democratizzazione. L’intento è quello di bilanciare il
carattere innovativo della democrazia e garantirne l'accettazione da parte dei vecchi
strati politici. Sono legati alla necessità di un compromesso rappresentativo tra una concezione
unitaria e una policentrica della comunità politica. Mentre una camera si basa sul principio della
parità rappresentativa degli individui che compongono la comunità politica, l'altra si fonda sul
principio della parità rappresentativa delle unità sub-nazionali.
Bicameralismo perfetto (caso Italiano) : l’Italia presenta un modello con due Camere, che si
trovarono a svolgere, in condizioni di parità giuridica, le funzioni legislative, di indirizzo e controllo
sul Governo.
É possibile definire 4 diversi modelli di bicameralismo:
1. forte, nel quale i poteri sono uguali, in quanto esprime la logica del compromesso tra due
interpretazioni della rappresentanza ugualmente forti. (base rappresentativa diversa, poteri
simmetrici);
2. debole, che è indicativo della forza minore del principio rappresentativo su cui si basa una delle
due camere. (base rappresentativa uguale, poteri simmetrici);
3. ridondante, in cui la struttura duplice del parlamento non trova la sua base in diversi principi di
rappresentanza e la seconda camera è sostanzialmente un doppione. (base rappresentativa
diversa, poteri asimmetrici);
4. a base funzionale, nel quale le due camere hanno due funzioni diverse. (base rappresentativa
uguale, poteri asimmetrici).
Capitolo 10 - i governi
Def. secondo Pasquino : il governo è la compagine di uomini e donne che, a tutti i livelli di un
sistema politico, hanno ottenuto il potere di scegliere, decidere e di far attuare le politiche
pubbliche.
Il premierato britannico
La forma di governo britannica presenta una centralità di posizione del Primo ministro, che ha la
direzione dell’esecutivo e ampi poteri di manovra per quanto riguarda la struttura e il
funzionamento dell’apparato di Governo. Il Primo ministro è nominato dal sovrano, in seguito alle
elezioni politiche. Per convenzione costituzionale assume le funzioni di capo di Governo il leader
del partito che ha vinto le elezioni, determinando un quadro di assoluta omogeneità politica tra il
Governo e la maggioranza Parlamentare .
La struttura del governo è articolata tra Cabinet e Government:
• Il Cabinet o gabinetto ministeriale è presieduto dal Primo ministro e comprende i responsabili dei
principali dicasteri (ministri e segretari di Stato), e quei ministri la cui presenza è ritenuta utile dal
Premier. Questo l’organo che dirige effettivamente l’azione di governo e può essere
convocato anche in una forma più ristretta (Inner Cabinet).
• Il Government include tutti i ministri, con e senza portafoglio, ministri esterni al gabinetto e tutti gli
altri soggetti che concorrono a dare corpo al Cabinet system. (Parliamentary Secretaries,
Permanent Secretaries etc).
Il Parlamento britannico è composto dalla Corona e dalle due Camere: la Camera dei Lord,
composta da membri ereditari eletti a vita,formalmente contitolare della funzione legislativa, e la
Camera dei Comuni,titolare della funzione legislativa, agisce in stretta correlazione con il
Governo, il quale, facendo leva sulla maggioranza parlamentare, dirige l’attività di produzione delle
leggi sia con l’esercizio della funzione legislativa, sia con il coordinamento dell’agenda
parlamentare. inoltre l’attività normativa del governo esercita sulla base della delega parlamentare
o anche senza delega.
Una posizione fondamentale all’interno del parlamento britannico viene assunta dal leader del
partito che si classifica secondo, il quale assume il ruolo di leader dell’opposizione di “Sua
Maestà”, formando un proprio gabinetto con il quale svolge una funzione di rilievo costituzionale,
costruendo le basi politiche per l’alternanza al potere.
Il parlamentarismo britannico è un parlamentarismo maggioritario o “a prevalenza del governo”,
i cui tratti empirici essenziali sono dati da un sistema bipartitico, una maggioranza
parlamentare stabile in grado di esprimere un “governo di legislatura” e un’alternanza alla guida
dell’esecutivo tre le forze politiche permanenti.
Il tutto è integrato da regole costituzionali che assegnano al Premier e al suo Governo una
posizione superiore nei rapporti con gli altri organi di indirizzo politico.
Il cancellierato tedesco
Tra i parlamentarismi maggioritari il cancellierato della Repubblica federale tedesca rappresenta
certamente un modello esemplare dotato di interessanti meccanismi di razionalizzazione.
La costituzione tedesca del 1949 ha prefigurato una forma di governo parlamentare che assegna
al capo del Governo, il Cancelliere federale, un rilevante ruolo politico.
Per quanto riguarda il carattere federale dello Stato tedesco, la legge fondamentale riconosce agli
Stati membri la potestà legislativa di quelle materie che non sono a esclusività dello Stato federale.
Il Cancelliere è eletto dalla Camera bassa (Bundestag) su proposta del Presidente federale, a
maggioranza dei suoi membri.
Nel caso di mancata elezione la Camera dispone di un tempo limitato a 14 giorni per eleggere un
altro candidato alla Cancelleria, sempre a maggioranza assoluta. Decorso tale termine, è eletto il
candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti, la quale viene poi rimessa al Presidente
federale, a cui spetta la decisione sull’alternativa tra procedere alla nomina oppure sciogliere il
Bundestag. Una volta eletto, il Cancelliere ha il compito determinare l’indirizzo politico governativo.
Il Parlamento è bicamerale. Le Camere svolgono una funzione legislativa paritaria per quanto
riguarda le materie di interesse degli Stati membri, ma per il resto la Camera bassa, il Bundestag
ha un ruolo preminente rispetto al Bundesrat.
Con lo scopo di garantire la stabilità politica e l’autonomia del governo e per evitare che si
producano crisi di governo prive di un’alternativa concreta ed immediata, la Costituzione ha istituita
la “sfiducia costruttiva”, per la quale il Cancelliere può essere rimosso nel momento in cui il
Bundestag all’atto di votare la sfiducia sia in condizioni di esprimere a maggioranza assoluta un
nuovo Cancelliere. Viceversa, quando il Cancelliere pone la questione di fiducia e il Bundestag la
respinge, il Capo del Governo può chiedere al Presidente federale la dichiarazione dello “Stato di
emergenza legislativa”, in virtù della quale il Cancelliere governa per un semestre con il solo
sostegno della seconda Camera, il Bundesrat.
Un ruolo importante viene svolto dal Tribunale costituzionale, che ha il compito di controllo
dell’equilibrio tra gli assetti politici, della costituzionalità dei partiti e delle leggi e della legittimità
delle elezioni politiche.