Rafael (vero nome Locathon), è un uomo pesce di Vesperia (il continente Spagnolo), ma la sua famiglia

discende da un antichissima tradizione di abitatori del Profondo. Nella sua patria natale, Sahua, un'isola
all'estremo sudest della carta nautica, suo nonno Gondoron era il druido e capo spirituale della comunità e
conservava antiche tradizioni degli antenati del suo popolo.

LORE SU SAHUA E I SAUHAGIN

I sahuagin, nome che anticamente era riferito agli abitanti di Shaua e non alle creature mostruose simili a
pesci che infestano i mari di Euga. per millenni vissero in città sommerse lontano dagli occhi dei popoli della
superficie che giudicavano aridi, stativi e poco capaci di pensieri “fluidi”. Pochi sanno cosa li spinse ad
edificare una serie di città stabili simili ad agglomerati di palafitte: forse fu il desiderio di conoscere gli
uomini di superficie o di partecipare ai loro commerci e conoscere così il mondo che si stava creando “sopra
l'acqua”. In quei luoghi, la sapienza è affidata ai druidi, i capi spirituali delle varie comunità. Essi conoscono
i nomi delle creature del profondo, le stirpi dei Sahuagin di superficie e il modo in cui rivolgersi al mare e al
vento per chiedere il oro aiuto.

Rafael (o meglio Locathon) nasce in questo contesto sociale. Fisicamente somiglia ad un baccalà dalle
squame color terra di siena e una singola squama dorata in fronte. Secondo la sua famiglia quella singolare
caratteristica significava che avrebbe vissuto una vita piena ed avventurosa. Suo nonno il, druido Gondòron,
lo portò con se in numerose battute di pesca anche spingendosi parecchio al largo e lontano dall'isola. In
queste occasioni il giovane Locathon imparò a conoscere gli spiriti del mare e a parlare con le correnti,
convincendole a cedere parte del loro potere alla sua volontà. Un giorno in cui esplorava da solo i fondali,
Locathon vide una enorme barca all'orizzonte e, incuriosito, si avvicinò. Senza quasi rendersene conto, fu
“pescato” dalle reti dei marinai del vascello e si ritrovò a bordo della Mirabile Azaña, un galeone reale della
flotta Vesperiana in cerca di oro e nuove terre nell'estremo sudest. Dopo aver subito gli scherni e i soprusi
della ciurma e per avere salva la vita, Locathon si “vendette” al capitano Adorio come conoscitore di quei
luoghi a loro inesplorati e traduttore dei linguaggi di quelle isole. Raccontò a quelle strane genti senza
squame alcune storie che nonno Gondoron gli aveva narrato e questi parvero per qualche motivo credere alle
sue parole.
Nei mesi di navigazione a bordo della Azaña, Locathon apprese che quegli uomini erano avventurieri e
cercatori d'oro e stavano battendo i Mari Estremi alla ricerca di un a terra perduta, un luogo sconosciuto di
ricchezze oltre ogni dire di cui si parla solo nelle leggende con il nome di Ascantha. Dopo un'iniziale
avversione, Locathon si interessò alla vita di mare e fu affascinato dai modi di fare e dai racconti della gente
di superficie. La spedizione non ragiunse mai Ascantha, Locathon li spinse troppo a nord, forse per timore di
farli incontrare con il suo popolo nativo, ma il capitano Dorio riuscì lo stesso ad arriccirsi da quell'avventura,
rivenendo un piccolo sito del popolo Ascanthiano e appropriandosi dei tesori e di alcuni indizi più chiari ivi
custoditi. Tornati in patria a Vesperia, Locathon, ormai incivilito, venne stipendiato come tutti gli altri uomini
della nave, ma per non trovarsi da solo in quel nuovo contesto, chiese di essere preso sotto la protezione di
Dorio per svolgere indagini più accurate che potessero in futuro aiutarlo a trovare l'esatta ubicazione della
città di Ascantha. Si comprò dei vestiti rispettabili e dell'equipaggiamento da avventuriero, mutò il suo nome
in Rafael de Squamadòr e decise che da quel momento in avanti la sua vita sarebbe stata tra tra gente di
superficie e gli antichi ruderi dimenticati, che avrebbe avidamente messo il naso in ogni dungeon se fosse
servito a trovare indizi sulla locazione della sua meta e accrescere così la sua fortuna e la sua fama di uomo
libero.

Rafaèl ha una mappa approssimativa dei vari luoghi in cui potrebbe trovarsi Ascantha: è il suo più prezioso
tesoro, il lavoro di anni di esplorazione unito alle ricerche di Dorio e sogna di poterla un giorno completare.
E' alla costante ricerca di alleati con i quali possa spostarsi di luogo in luogo in luogo, continuare le sue
esplorazioni e cercare avventura nelle profondità di ruderi dimenticati. Parla con spiccato accento spagnolo e
ha la bocca sempre piena di storie e di promesse. Non parla spesso del suo passato, adora le innovazioni
tecniche e la gente civile, un po' disprezza tutte quelle culture retrograde o che rinunciano all'innovazione,
ma ama comunque molto la natura e guarda al mordo che lo circonda con stupore e meraviglia.