Nepal
Introduzione 3
2. Il fenomeno in Asia
Il Tibet, serbatoio dell’Asia
Interessi e tensioni nel subcontinente indiano
Il caso del Nepal 10
3. Le testimonianze
Shyam, una giovane vita per portare acqua
Anche la comunità Mahji ha diritto all’acqua!
Raju aspetta l’acqua
Kanchan, tra gli assetati a Kathmandu
Rispondere a un bisogno di tutti: intervista al coordinatore di Caritas Nepal 15
5. Conclusioni
A quattro anni dal terremoto: l’azione della Chiesa e della Caritas in Nepal 22
Note 25
Fonte: http://www.wrsc.org/attach_image/global-water-consumption-1900-2025
Mondo
Europa
Nord America
Sud America
Africa
Asia
Australia
e Oceania
L’ACCESSO ALL’ACQUA: LA DIFESA DI UN DIRITTO sorsa preziosa sta diminuendo, e la sua gestione viene
FONDAMENTALE affidata sempre più a modalità basate su meccanismi
di mercato, dove il prezzo viene fissato dalla contrat-
Al tema della quantità di acqua dolce disponibile per tazione delle parti: esito paradossale, dato che all’ac-
l’uomo si collega quello della qualità dell’acqua stessa: qua non si può rinunciare. L’accesso all’acqua deve
due sfide importanti a livello globale. Si tratta di una essere garantito in quanto diritto umano, ma risulta
battaglia per i diritti di tutti coloro che abitano e abi- negato per una parte importante dell’umanità.
teranno il pianeta, che
viene ricordata dal- PERCENTUALE DI POPOLAZIONE CHE USA RISORSE IDRICHE INSICURE
la Giornata mondiale <1 1-10 10-20 >20 Dati insufficienti o non applicabili
dell’Acqua, fissata il 22
marzo di ogni anno 8,
durante la quale in tut-
to il mondo si organiz-
zano attività di sensibi-
lizzazione e promozio-
ne: l’acqua è un bene
prezioso che appartie-
ne a tutta l’umanità e il
cui uso eccessivo e di-
sattento rischia di met-
tere a rischio la soprav-
vivenza di tutti. La di-
sponibilità di questa ri- Fonte: Unicef-OMS, 2017
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C’è dunque ancora una questione irrisolta a livello glo- a questa mancanza. Nell’attesa che ciò avvenga, nu-
bale, che riguarda non solo l’accesso all’acqua, ma alla merosi sono i casi in cui attraverso una mobilitazione
qualità stessa dell’acqua disponibile. Esiste però uno “dal basso” si riafferma l’universalità del diritto all’ac-
strumento di diritto internazionale cogente per gli qua e la necessità di sottrarla alle logiche del mercato.
Stati che sancisca il diritto umano all’acqua e ai servizi Uno dei casi più conosciuti a livello internazionale è
igienici di base? La risposta è negativa ed è necessario quello della mobilitazione avvenuta nella città di Co-
e urgente adottare un protocollo che ponga rimedio chabamba (vedi box pagina successiva ).
In tema di acqua considerata bene pubblico, è emblemarico il caso della Bolivia. Cochabamba è una città a
2.500 metri d’altezza sulle Ande boliviane, dove l’acqua è scarsa e solo metà degli abitanti è allacciata all’ac-
quedotto. Gli anni di grave incapacità politica hanno creato un sistema idrico inefficiente e la mancanza di soldi
pubblici per le grandi opere. In questa situazione, attorno al 2001, si diffuse l’idea (ben accolta inizialmente
anche dalla popolazione) che fosse opportuno appaltare e privatizzare esternamente la distribuzione dell’acqua
che divenne così un bene privato.
Il governo emanò una legge che concedeva al consorzio Agua de Tunari il monopolio di tutte le risorse idriche,
inclusa l’acqua usata per irrigare i campi e altre risorse idriche che precedentemente non erano controllate dal
consorzio municipale, giungendo fino al paradosso per cui la popolazione avrebbe dovuto richiedere un’auto-
rizzazione per raccogliere l’acqua piovana. In seguito alla promulgazione della legge, il prezzo dell’acqua, bene
già scarso nella città, aumentò terribilmente, a causa dei costi di rinnovo della rete idrica. Le tariffe minime men-
sili arrivarono a 20 dollari, in un Paese in cui i salari potevano aggirarsi intorno ai 100 dollari
al mese.
La popolazione scese in piazza a protestare, nonostante la forte repressione che
causò il ferimento di molti manifestanti e che costò la vita a un giovane di 17
anni, Victor Hugo Daza. In quell’occasione si iniziò a parlare seriamente di acqua
come bene comune, e da lì partì un movimento internazionale che raggiunse
anche l’Italia, portando nel 2011 al referendum proposto in difesa dell’acqua pub-
blica, che ottenne una clamorosa vittoria, nonostante l’opposizione della mag-
gioranza dei partiti politici.
Da Cochabamba: dopo la guerra dell’acqua: la battaglia del potere
per il controllo delle risorse idriche, Margherita Ciervo, 2008
Sono molti i fattori che ostacolano tale accesso: dalla In uno dei bacini idrici più importanti del mondo,
costruzione di dighe alla privatizzazione di fonti idri- quello del Nilo, e più in particolare in Etiopia, la Grand
che 11, fino all’inquinamento delle acque a seguito di Renassaince Dam costruita sul Nilo Azzurro, ha spinto
attività industriali. Per affrontare tali sfide è necessario il governo egiziano a minacciare ritorsioni nel caso si
attuare politiche che nascano dalla collaborazione tra fosse verificata una forte diminuzione del regime
governi, attori delle attività produttive, comunità idrico lungo il famoso fiume e una riduzione dei se-
scientifiche e società civile. Non è un caso, infatti, che dimenti ricchi di nutrienti fondamentali per l’agricol-
la battaglia per l’acqua sia partita proprio dalla società tura 14.
civile per giungere fino alle Nazione Unite 12, quale Il tema della gestione dell’acqua è un tema centrale
esempio di una riappropriazione dal basso del bene anche in Medio Oriente: qui, il possesso e il controllo
comune: «L’accesso ad un’acqua potabile pulita e di dell’acqua rappresentano dei fattori di sicurezza, al
qualità e ad installazioni sanitarie di base, è un diritto pari della capacità militare o di posizioni strategica-
dell’uomo, indispensabile per il godimento pieno del mente vantaggiose. Si pensi all’Iraq, che rischia una
diritto alla vita»13. grave siccità a causa delle attività di costruzione delle
dighe sul corso superiore del Tigri e dell’Eufrate (da
parte della Turchia) e sui loro affluenti (da parte del-
LE SFIDE DELLA GEOPOLITICA DELL’ACQUA l’Iran), comportando una sempre maggiore riduzione
della portata d’acqua dei due fiumi in territorio ira-
L’acqua è un elemento essenziale per la vita ma anche cheno 15. Anche le essenziali risorse idriche del bacino
una risorsa chiave nel gioco della geopolitica globale. del Giordano sono state origine di conflitto, malgrado
Per quanto, come ricordato, non sia l’acqua l’unica la drammatica carenza d’acqua che gli Stati interessati
posta in gioco dell’agire dei diversi attori sulla scena condividono. Diviso tra Siria, Libano, Giordania, Israele
internazionale, essa costituisce in molti casi certa- e futuro Stato palestinese, il bacino del fiume sacro è
mente una risorsa chiave il cui utilizzo o il cui controllo al centro del confronto geopolitico mediorientale, dei
determina iniziative politiche e militari, alleanze, con- conflitti arabo-ebraici e dei progetti di sviluppo co-
dizioni di sopravvivenza. mune 16.
Fiumi e confini
148 stati sono attraversati da fiumi transfrontalieri
(che passano per più stati)
39 stati hanno il 90% del proprio territorio compreso tra fiumi transfrontalieri
La capacità di esercitare e reclamare i diritti sui fiumi era soggetto a piene e inondazioni, mentre oggi è im-
transfrontalieri da parte dei Paesi rivieraschi dipende brigliato da un fitto sistema di dighe, bacini artificiali e
anche dalla politica d’impiego dell’acqua. La cattiva ge- opere di canalizzazione che consegna meno acqua al
stione o il cattivo impiego delle risorse possono dete- Messico e con un’alta concentrazione salina 17.
riorare la qualità dell’intero bacino in maniera più che Con l’aumentare della popolazione globale, l’urba-
proporzionale rispetto all’effettiva quota di sfruttamen- nizzazione più intensa e i bisogni energetici si teme che
to da parte di uno dei rivieraschi. Ad esempio, l’iper- nell’anno 2050 la domanda globale di acqua crescerà
sfruttamento dei corsi del Colorado e del Rio Grande del 30-50% 18. È chiaro che il modo in cui i diversi Paesi
da parte degli Stati Uniti si ripercuote sull’approvvigio- si metteranno d’accordo per la sua gestione rappresen-
namento idrico del Messico. In passato il corso dei fiumi terà un fattore importantissimo della pace nel mondo.
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Fonte: Department of Water Supply and Sewage-DWSS, Governo del Nepal, 2016
Non solo le aree montane si scontrano con la scarsità termittente, di scarsa qualità e soggetto ai costi indi-
di acqua. Persino la Valle di Kathmandu affronta una retti di elettricità per il pompaggio 25.
difficile crisi idrica: il rifornimento è inadeguato e in-
Caste/
Gruppi etnici/
Isolamento
GESI Minoranze
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Anche in Europa, tutti i settori economici utilizzano In campo industriale, l’acqua è prevalentemente
acqua, sebbene in modi e quantità differenti. L’accesso utilizzata per il raffreddamento nelle centrali nucleari
a una quantità sufficiente di acqua dolce è essenziale e in quelle a combustibile fossile, oltre che per la pro-
per molti settori economici chiave e comunità dipen- duzione di energia idroelettrica. Il settore minerario e
denti da tali attività. Tuttavia, la domanda resta: il modo manifatturiero è responsabile del 18% del consumo,
in cui usiamo l’acqua nell’economia è sostenibile? seguito dall’uso domestico, che rappresenta circa il
In tutta Europa, il 44% dell’acqua estratta viene uti- 12%. In media, alle famiglie europee vengono erogati
lizzato per la produzione di energia, il 24% per l’agri- 144 litri di acqua per persona al giorno 9.
coltura, il 21% per l’approvvigionamento idrico pub- Qual è la situazione in Italia? È un Paese attento
blico e l’11% per l’industria 5. Tuttavia questi dati ma- all’uso e ad evitare l’abuso di questo bene prezioso?
scherano notevoli differenze nell’utilizzo settoriale di Ha risorse sufficienti? Osservando i dati si può forse
acqua nell’intero continente. Nell’Europa meridionale, concludere che il nostro Paese è favorito dalla geogra-
per esempio, l’agricoltura impiega il 60% dell’acqua fia e sfavorito dalle abitudini.
estratta e in alcune zone anche l’80% 6. Anche se è sol- Il dato positivo è che l’Italia ha una disponibilità di
tanto il 9% circa del totale dei terreni agricoli europei acqua molto elevata (tra le maggiori al mondo); la ge-
ad essere irrigato, a queste aree è destinato tuttavia stione di questa risorsa preziosa non è sempre attenta,
circa il 50% del consumo totale di acqua in Europa 7. e deve essere migliorata 10. Il problema dell’utilizzo
In primavera, questa percentuale può salire a oltre il idrico e della sua gestione sono temi sempre più cen-
60% per consentire alle colture di crescere dopo la se- trali nel dibattito della sostenibilità globale anche nel
mina, in particolare quelle di frutta e verdura molto ri- nostro Paese. Ma nel calcolo dell’impronta idrica (vedi
chieste e di prezzo elevato, come olive o arance, che grafico ) l’Italia è addirittura prima in Europa per con-
hanno bisogno di molta acqua per giungere a matu- sumi diretti e indiretti, con un consumo medio pro ca-
razione 8. Si prevede che i costi dell’irrigazione aumen- pite al giorno che ci porta dritti nella categoria dei
teranno negli anni a venire, se risultano esatte le disattenti, se non “spreconi”, perché consumiamo un
previsioni di precipitazioni più basse e di una stagione +25% rispetto alla media dell’Unione e oltre il 66 % in
di crescita termica più lunga a causa dei cambiamenti più rispetto alla media mondiale 11. Secondo il Politec-
climatici. nico di Milano 12, il volume totale di acqua dolce pre-
12
acqua nel nostro Paese. Nel 2017 le portate medie dei
10 9
7,7 quattro principali bacini idrografici – Adige, Po, Arno
8 6,9
e Tevere – hanno registrato una riduzione media com-
6 4,8
4
plessiva del 39,6% rispetto alla media del trentennio
2 1981-2010 15.
0 Strettamente legato al fenomeno della siccità in
Agricoltura Industria Civile Italia è quello dell’irregolarità nel servizio di eroga-
zione dell’acqua: nel 2017 si attestava al 10,1% la
Prelievo Consumo quota di famiglie italiane che lamentavano disconti-
Fonte: POLIMI, 2018 nuità di erogazione a livello domestico e circa 1 su 3
(il 29,1%) dichiarava di non fidarsi a bere l’acqua di ru-
Nello stesso documento, si mettono in evidenza un binetto 16. Il disservizio investiva in percentuali molto
potenziale risparmio idrico teorico di 2,7 miliardi di diverse tutte le regioni e interessava 2,6 milioni di fa-
metri cubi all’anno (a cui si associa quello energetico) miglie, residenti per la maggior parte nel Mezzogior-
traducibili in circa 370 milioni di euro potenzialmente no. La quota di famiglie che lamentavano irregolarità
risparmiati 13. Interventi orientati al risanamento e so- nel servizio di erogazione dell’acqua si riduceva a
stituzione delle tubature per ridurre il livello delle per- quasi un decimo nelle regioni del Nord-Est (3,5%) e
dite permetterebbero di raggiungere un potenziale di del Nord-Ovest (3,7%) 17.
40
35
30
25
20
15
10
5
0
2002 2003 2004* 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Fonte: Istat 2017
La necessità di una gestione efficiente delle fonti idriche sta tra l’imperativo del rispetto
di un diritto umano fondamentale e la necessità di soddisfare questo diritto in modo
sostenibile. La scelta delle modalità di gestione più appropriate è stato oggetto di forti
controversie, tra chi sostiene la necessità di una gestione incentivata dalla possibilità di
trarre da essa un guadagno, e chi invece difende il primato della dimensione pubblica
La consultazione popolare che ebbe luogo nel 2011 rappresenta per molti aspetti una storia interessante. La
proposta di referendum era infatti partita in sordina, e senza l’appoggio esplicito di partiti o movimenti strut-
turati: la diffusione sul territorio di “Comitati per l’acqua pubblica”, completamente autofinanziati e animati dal
basso, beneficiò dell’appoggio di moltissime realtà di base, tra cui quello di una parte molto consistente di mo-
vimenti ecclesiali, di parrocchie, di realtà legate alla Chiesa. Dopo la sfida relativa alla raccolta delle firme ne-
cessarie a proporre la consultazione su scala nazionale, il raggiungimento del quorum testimoniava in modo
chiaro quanto questo tema fosse importante per gli italiani. Dopo il referendum si è avuto in molte ammini-
strazioni locali un ripensamento sull’opportunità di adottare una gestione pubblica dell’acqua. Manca però an-
cora un legge quadro nazionale, che è attualmente all’attenzione del Parlamento.
Nato nel 1998 quando, su iniziativa del “Gruppo di Lisbona” e della Fondazione Mario Soares, venne redatto e
lanciato il “Manifesto dell'Acqua”. Si propone di lanciare una serie di campagne informative e di aumento della
consapevolezza circa la lotta contro nuove fonti di inquinamento dell’acqua, la riforma strutturale dei sistemi
di irrigazione nell’agricoltura intensiva e industriale, la moratoria di 10-15 anni nella costruzione di nuove grandi
dighe, la costituzione di un Osservatorio mondiale sui diritti umani dell’acqua. A partire dal 2000 si sono costituiti
molti comitati nazionali che animano e sviluppano campagne secondo i principi del Manifesto dell’Acqua.
A Brasilia dal 17 al 22 marzo 2018 si è svolto il Forum Alternativo Mondiale dell’acqua (FAMA) organizzato dai Mo-
vimenti e dalle Reti impegnati nella difesa di una visione e gestione dell’acqua come diritto umano e non come
una merce in alternativa a quella “economica” proposta dai Forum mondiali organizzati dal Consiglio mondiale
dell’Acqua. Il Comitato italiano per il Contratto mondiale, in collaborazione con Caritas Brasile e altre organizzazioni
(tra cui il Movimento cattolico per il Clima), ha organizzato, nell’ambito delle attività del forum, un Seminario sul
tema “Acqua come diritto umano e come bene comune: strategie e resistenza contro la mercificazione”.
Accanto alla difesa del principio e dell’acqua come bile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamen-
diritto umano fondamentale (e di una normativa che tale e universale, perché determina la sopravvivenza
affermi la necessità di una gestione pubblica), il “Con- delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio
tratto per l'acqua” opera con campagne di sensibilizza- degli altri diritti umani. Questo mondo ha un grave de-
zione e nella promozione di un uso responsabile delle bito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’ac-
risorse idriche a tutti i livelli. Questo impegno, come qua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto
quello di molte altre organizzazioni ecclesiali e civili, è alla vita radicato nella loro inalienabile dignità».
coerente con quanto recentemente affermato dal Di- Il messaggio continua ricordando che «è compito
castero per lo Sviluppo Umano Integrale, in occasione irrinunciabile degli Stati – qualsiasi sia il loro sistema
della Giornata mondiale dell’Acqua (22 marzo 2019), politico, la loro capacità economica e tecnologica –
che nel citare il più recente Magistero di Papa Francesco adoperarsi affinché un tale diritto sia effettivamente
(Laudato Si’ 30) ribadisce che «l’accesso all’acqua pota- goduto dall’intera popolazione. Capita che i Governi
1. GRECIA: Gioventù ferita – Gen 2015 23. ALGERIA: Purgatorio dimenticato – Feb 2017
2. SIRIA: Strage di innocenti – Mar 2015 24. SIRIA: Come fiori tra le macerie – Mar 2017
3. HAITI: Se questo è un detenuto – Apr 2015 25. NEPAL: Il terremoto dentro – Apr 2017
4. BANGLADESH, INDIA, SRI LANKA, THAILANDIA: Lavoro 26. Un mondo in bilico – Mag 2017
dignitoso per tutti – Mag 2015 27. VENEZUELA: Inascoltati – Lug 2017
5. BOSNIA ED ERZEGOVINA: Una generazione alla ricerca di pace 28. FILIPPINE: Il futuro è adesso – Sett 2017
vera – Giu 2015
29. TERRA SANTA: All’ombra del muro – Sett 2017
6. GIBUTI: Mari e muri – Giu 2015
30. ASIA: Per un lavoro dignitoso – Ott 2017
7. IRAQ: Perseguitati – Lug 2015
31. KOSOVO: Minoranze da includere – Nov 2017
8. REPUBBLICA DEL CONGO: «Ecologia integrale» – Sett 2015
32. AFRICA: Fame di pace – Gen 2018
9. SERBIA E MONTENEGRO: Liberi tutti! – Ott 2015
33. BALCANI: Futuro minato – Feb 2018
10. AFRICA, AMERICA LATINA, ASIA: Un’alleanza tra il pianeta e
l'umanità – Dic 2015 34. SIRIA: Sulla loro pelle – Mar 2018
11. HAITI: Concentrato di povertà – Gen 2016 35. HAITI: Una scuola per tutti – Mar 2018
12. AFRICA SUB-SAHARIANA: Salute negata – Feb 2016 36. NEPAL: In cerca di dignità – Apr 2018
13. SIRIA: Cacciati e rifiutati – Mar 2016 37. La rivoluzione dei piccoli passi – Mag 2018
14. NEPAL: Tratta di esseri umani. Disumana e globale – Apr 2016 38. GIORDANIA: Rifugiati: la sfida dell'accoglienza – Giu 2018
15. GRECIA: Paradosso europeo – Mag 2016 39. MAROCCO: «Partire era l'unica scelta» – Lug 2018
16. HAITI: Rimpatri forzati – Giu 2016 40. FILIPPINE: Indigeni, diritti, cura del creato – Ago 2018
17. ASIA: Per un’ecologia umana integrale – Sett 2016 41. KENYA: Democrazia in cammino – Ott 2018
18. ARGENTINA: Il narcotraffico come una metastasi – Sett 2016 42. BALCANI: Minori migranti, maggiori rischi – Dic 2018
19. ASIA: Diversa da chi? – Ott 2016 43. HAITI: Paradisi perduti? – Gen 2019
20. EUROPA: Generatori di risorse – Nov 2016 44. AMERICA LATINA: Terra bruciata – Mar 2019
21. AFRICA OCCIDENTALE: Divieto di accesso – Dic 2016 45. SIRIA: Beati i costruttori di Pace – Mar 2019
22. HAITI: Ripartire dalla terra – Gen 2017
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