Sei sulla pagina 1di 61

Biologia

Animale
Parte
sistematica

Il legame tra la classificazione e la Filogenesi

La ricostruzione della storia filogenetica fa parte di una disciplina che prende il


nome di sistematica (studio della biodiversità in un contesto evolutivo).
La sistematica comprende la tassonomia ossia l’identificazione, la denominazione e
la classificazione delle specie e di gruppi di specie in relazione al loro grado di
parentela.
La tassonomia formale è nata nel diciottesimo secolo con l’opera di Linneo Systema
naturae che comprende la classificazione di tutte le forme di vita allora conosciute.

1
Un secolo più tardi Darwin anticipò la futura direzione della tassonomia e
introdusse la nuova disciplina scientifica della sistematica scrivendo nel suo libro
l’Origine delle Specie che “le nostre classificazioni diventeranno genealogie”
Classificazione gerarchica
La tassonomia si basa su un sistema gerarchico di classificazione
 Il sistema di Linneo
 Il sistema binomiale
Si assegna ad ogni specie un nome latino composto da un binomio.
Il primo indica il genere il secondo il nome specifico e si riferisce alla specie.
Obbiettivo della sistematica è il raggruppamento delle specie in categorie
tassonomiche
Specie-Genere-Famiglia-Ordine-Classe-Phylum-Regno
Il nome del genere e della specie sono latinizzati e in corsivo
Leopardo Panthera pardus
Il dominio è il livello più alto della classificazione scientifica
Il taxon è un raggruppamento di organismi facenti tutti parte di
quella categoria tassonomica distinguibili morfologicamente e
geneticamente da altri e riconoscibili come unità sistematica
Lo schema tassonomico ordina le specie in gruppi
progressivamente più ampi
La classificazione gerarchica si riflette nelle ramificazioni
progressivamente più sottili degli alberi filogenetici
Per determinare le relazioni evolutive e la storia filogenetica di
un gruppo i biologi utilizzano prove ottenute da diverse
discipline.
Prove dall’anatomia comparata: somiglianze e differenze nelle
strutture anatomiche (facilmente valutabili). La presenza di
strutture omologhe in due differenti specie implica
un’evoluzione divergente da un antenato comune. Molte
somiglianze sono il risultato di una evoluzione convergente e le
strutture simili sono definite analoghe.
Prove da comparazioni delle strutture cellulari
Prove dall’embriologia comparata: stadi embrionali o larvali condivisi indicano
discendenza comune
Prove dalla biochimica comparata: somiglianze nella sequenza degli aminoacidi di
alcune proteine o dei nucleotidi del DNA mitocondriale o nucleare sono più evidenti
in specie correlate

2
Prove dalla paleontologia
I fossili costituiscono i documenti storici della biologia. La documentazione fossile è
la disposizione ordinata con cui i fossili compaiono negli strati delle rocce
sedimentarie che segnano il trascorrere dei tempi geologici
Datazione relativa: gli strati di rocce sedimentarie permettono di attribuire un’età
relativa ai fossili in essi contenuti e ciò rivela l’ordine con cui si sono evoluti i singoli
gruppi di organismi
E’ possibile correlare gli strati di rocce sedimentarie di una determinata località con
quelli formatisi in un’altra località, grazie alla presenza di fossili simili noti come
fossili guida
La filogenesi ha la sua base biogeografica nella deriva dei continenti
La deriva dei continenti è correlata alla distribuzione spaziale delle forme di vita e ad
alcuni episodi evolutivi come le estinzioni di massa e le radiazioni esplosive che
hanno dato origine alla biodiversità
I dati biogeografici sulla distribuzione di 4 fossili su cinque continenti suggeriscono
che i continenti una volta erano uniti
Durante la lunga storia della vita le estinzioni si sono verificate secondo due ritmi:
Estinzione di fondo= la continua estinzione di specie, a basso livello sistematico
Estinzione di massa= 5- 6 volte nella storia della terra quella più recente circa 65
milioni di anni fa ha comportato la scomparsa dei dinosauri
radiazione adattativa
nuove nicchie
Le specie animali attualmente sono raggruppati in phyla
Esistono 3 approcci all’analisi sistematica:
Sistematica fenetica (metodo tassonomico numerico)
Sistematica evolutiva (metodo classico),
Sistematica filogenetica (metodo cladistico).
Fenetica o Tassonomia numerica: Nasce negli anni ’60 si basa sul confronto di
quante più possibili somiglianze fenotipiche. Il numero di somiglianze tra due
organismi riflette il loro grado di omologia
La fenetica è un approccio quantitativo alla sistematica, classifica l’organismo sulla
base della loro somiglianza complessiva.
Il metodo è la tassonomia numerica che misura e registra le somiglianze per un
ampio numero di caratteri. Queste informazioni vengono inserite ed elaborate da un
programma che fornisce la misura di distanza.

3
Un fenogramma (diagramma ramificato) costituisce un raggruppamento di
organismi sulla base della loro somiglianza complessiva e può più o meno riflettere
la storia evolutiva dei gruppi coinvolti.
Sistematica evolutiva meno usata oggi, distingue tra omologia e analogia e le specie
vengono raggruppate assieme sulla base del fatto che esse condividano omologie e
storia evolutiva sono importanti sia le somiglienze che i livelli di differenza. I
diagrammi ramificati sono alberi filogenetici. Le categorie sistematiche riflettono
somiglianze genealogiche e genetiche.
Sistematica filogenetica o cladistica
La sistematica filogenetica o cladistica (Henning 1950, 1966) ricostruisce il corso
dell’evoluzione raggruppando organismi sulla base della relativa vicinanza
all’ascendenza comune.
I cladisti costruiscono diagrammi ramificati o cladogrammi rappresentanti le
relazioni tra taxa.
La ricostruzione delle tappe dell’evoluzione si basa sulle strutture omologhe comuni
alle specie come i primi ma distinguono il carattere primitivo condiviso
(plesiomorfia) dal carattere derivato condiviso (apomorfia).
Il risultato di un’analisi cladistica è una serie di gruppi monofiletici inseriti l’uno
nell’altro.
Il punto di partenza della cladistica è che l’evoluzione biologica è accompagnata
dall’evoluzione dei caratteri fenotipici: questi ultimi infatti rappresentano il
substrato su cui può agire la selezione naturale.
Le relazioni filogenetiche vengono dedotte dall’analisi dei caratteri.
In ogni specie di una linea filetica, pertanto, un dato carattere potrà essere
rappresentato o nel suo stato primitivo (o plesiomorfico), cioè in quello che era
originale per quella data linea per es., nell’ambito della classe insetti, la condizione
di atterismo (non alata) degli insetti primitivi;
o in uno derivato, cioè più avanzato (o apomorfico), per es., il possesso delle ali
negli insetti più evoluti.
Plesiomorfia ed Apomorfia sono concetti validi solo relativamente al livello
considerato.
Per es., se invece di ragionare a livello di Insetti, ragioniamo a livello di Pterigoti
(insetti superiori), allora il possesso delle ali risulta un carattere plesiomorfo
(primitivo), mentre la loro perdita successiva (per es. nelle pulci) costituisce un
carattere apomorfo (derivato).
La moderna sistematica filogenetica si basa sull’analisi cladistica.
La classificazione basata sulla storia evolutiva viene definita sistematica filogenetica.

4
I sistematici elaborano le informazioni ottenute dai reperti fossili, anatomia
comparata, biologia molecolare tramite confronto di sequenze di DNA per costruire
alberi filogenetici e per la classificazione.
Elementi chiave dell’analisi Cladista.
Cladi: gruppi monofiletici.
Un diagramma filogenetico basato sull’analisi cladista viene definito cladogramma
Sistema a ramificazione dicotomiche simili a quelle di un albero.
Ogni punto di ramificazione rappresenta la divergenza di due specie da un comune
antenato.
Si possono rappresentare le diramazioni dicotomiche di taxa più ampi delle specie
ad esempio famiglie ed ordini. la ramificazione è più bassa indica la divergenza
evolutiva da un comune antenato di entrambe le famiglie, quella dei felini e quella
dei canidi. La sequenza delle ramificazioni simboleggia la cronologia storica, l’ultimo
antenato comune delle due famiglie è vissuto prima dell’ultimo comune antenato
dei leopardi e dei gatti domestici.

1. In un cladogramma ogni ramificazione evolutiva viene detta clade.


2. I cladi come i livelli tassonomici possono essere raggruppati in cladi
progressivamente più ampi.
3. Non tutti i raggruppamenti di organismi possono essere considerati cladi.
4. Un clade comprende una specie ancestrale e tutti i suoi discedenti.
5. Un gruppo di specie di questo tipo viene definito monofiletico ossia una
singola linea. I gruppi parafiletici e polifiletici non possono essere usati nella
cladistica.
Costruzione di un cladogramma.

5
Individuare i legami evolutivi tramite analisi delle somiglianze ma non tutte le
somiglianze corrispondono ad omologie (somiglianze che possono essere attribuite
a un comune antenato)
Specie provenienti da rami evolutivi diversi possono somigliarsi per evoluzione
convergente, essi presentano adattamenti analoghi, e le similitudini prendono il
nome di analogie.
Strutture analoghe ali di pipistrelli e quelle degli uccelli.
Evoluzione convergente e strutture analoghe. Le due specie non sono strettamente
imparentate e le loro somiglianze sono dovute ad adattamenti analoghi che si sono
evoluti indipendentemente in risposta a pressioni ambientali simili.
Identificazione dei caratteri derivati condivisi.
Bisogna distinguere i caratteri omologhi dagli analoghi.
Si devono classificare le omologie per poter identificare quelli che si definiscono
caratteri derivati condivisi, un’innovazione evolutiva esclusiva di un particolare
clade.

Carattere comune primitivo, omologia


comune a una categoria tassonomica es. la
colonna vertebrale omologia che risale a
un periodo precedente alla diramazione
del clade dei mammiferi nell’albero
filogenetico dei vertebrati. Al contrario il
pelo si sviluppa esclusivamente in quei
vertebrati chiamati mammiferi, il pelo
costituisce un carattere derivato condiviso
e prende il nome di sinapomorfia.
La colonna vertebrale è un carattere
primitivo condiviso o apomorfia, poiché essa si è evoluta nel comune antenato di
tutti i vertebrati.
La serie delle diramazioni in un cladrogramma riflette la sequenza con cui si sono
evolute le innovazioni evolutive, o caratteri comuni derivati.

6
Confronto con gruppi di riferimento.
Uno dei passaggi chiave dell’analisi cladista è confronto con gruppi di riferimento,
che consente di distinguere i caratteri derivati condivisi da quelli primitivi.
Prima d’iniziare uno studio bisogna identificare un gruppo di riferimento, ossia una
specie o un gruppo di specie che sono imparentate con le specie prese in
considerazione, ma meno strettamente rispetto a quanto lo siano le specie in
esame.
Il confronto con il gruppo di riferimento si basa sull’assunto che le omologie presenti
sia nel gruppo di riferimento che in quello di studio devono essere caratteri primitivi
che erano presenti anche nel comune antenato di entrambi i gruppi. In questo caso
è la notocorda.
Le specie che costituiscono il gruppo di studio esibiscono varie combinazioni di
caratteri comuni primitivi e derivati.
Il confronto con il gruppo di riferimento permette di concentrarsi esclusivamente
sui caratteri che si sono evoluti in corrispondenza delle varie diramazioni dell’albero
filogenetico dei vertebrati.
Le mascelle sono assenti nelle lamprede ma presenti in tutti gli altri membri del
gruppo. Questo carattere permette d’individuare la prima diramazione nel clade dei
vertebrati.

I sistematici utilizzano i cladrogrammi per


collocare le specie in gruppi gerarchici
all’interno di altri gruppi, considerando che
i cladi si trovano all’interno di altri cladi più
ampi. ogni diagramma filogenetico che sia
un cladrogramma che un albero
filogenetico costituisce un’ipotesi o una
serie di ipotesi sul tipo di rapporto che lega
gli organismi presi in esame.

Evoluzione dei geni e dei genomi


L’evoluzione dei genomi produce la diversità biologica.
Gli evoluzionisti molecolari studiano le relazioni esistenti tra la struttura di geni e
proteine e le funzioni degli organismi.
L’evoluzione degli acidi nucleici e delle proteine necessità della variabilità genetica
introdotta dalle mutazioni.

7
I cambiamenti evolutivi nei geni e nelle proteine possono essere identificati
confrontando le sequenze nucleotidiche o amminoacidiche di geni e proteine
omologhi dei vari organismi.
Più a lungo le sequenze corrispondenti si sono evolute separatamente, maggiore
sarà il numero di differenze accumulatesi.
Il primo passo nello studio dell’evoluzione dei geni e delle proteine è quello di
allineare le posizioni omologhe nelle sequenze d’interesse.
I sistematici possono dedurre la filogenesi dai dati molecolari.
Le omologie riflettono la presenza di un comune antenato.
A livello molecolare la divergenza evolutiva tra specie corrisponde direttamente al
numero di differenze accumulate nei genomi.
Più recente è la diramazione di due specie da un comune antenato, più saranno
simili le sequenze di DNA e di amminoacidi. La sistematica molecolare permette di
determinare rapporti filogenetici che non possono essere accertati in base
all’anatomia comparata. Una delle applicazioni è il confronto tra specie così
strettamente imparentate da non permettere di individuare la divergenza a livello
morfologico sia di determinare i rapporti evolutivi tra specie così diverse da
mostrare poche omologie morfologiche.
Gli rRNA evolvono lentamente è vengono utilizzati per individuare i rapporti fra taxa
che si sono diversificati centinaia di milioni di anni fa.
Il mtDNA si evolve più velocemente, utilizzato per individuare la filogenesi di specie
strettamente imparentate.

Nel caso di sequenze andate incontro


a una divergenza più estesa, sono
necessari aggiustamenti più elaborati
basati su modelli precisi (algoritmi di
calcolo) che tengano conto del costo
relativo delle delezioni, delle
inserzioni e delle sostituzioni di
determinati amminoacidi. Si può
costruire una matrice di somiglianza
che ci dà una misura del numero
minimo di cambiamenti realizzatasi
durante la divergenza tra ogni coppia
di organismi.
Meccanismi dell’evoluzione molecolare

8
Studi delle sequenze nucleotidiche in numerosi geni hanno rivelato che parti diverse
dei geni evolvono con velocità differenti.
Anche all’interno delle regioni codificanti di un gene funzionale non tutte le
sostituzioni nucleotidiche producono una corrispondente variazione a livello della
sequenza aminoacidica della proteina.
Mutazioni che avvengono alla terza posizione del codone non hanno effetto sulla
sequenza aminoacidica della proteina, dato che tali mutazioni producono un codone
sinonimo che codifica per lo stesso aminoacido.
Diverse regioni del gene sono in apparenza sottoposte a diverse forze evolutive ed
evolvono a velocità differenti.
L’alto tasso d’evoluzione delle variazioni sinonime non è inatteso, in quanto queste
variazioni non hanno effetto sul funzionamento di una proteina.
Probabilmente le mutazioni sinonime e non sinonime insorgono con uguale
frequenza: tuttavia, i cambiamenti non sinonimi che insorgono all’interno di
sequenze codificanti di solito riducono la fitness e vengono eliminati per selezione
naturale, mentre le mutazioni sinonime sono raramente deleterie, e pertanto
tollerate.
Geni funzionali diversi si evolvono a velocità differenti
Ad esempio, il tasso di sostituzione nucleotidica non sinonima nel gene per la
prolattina dei mammiferi è oltre 300 volte più alto che non quello trovato, sempre
nei mammiferi, per il gene dell’istone H4.
Il tasso più elevato di evoluzione si osserva negli pseudogèni.
L’alto tasso evolutivo osservato in queste sequenze non funzionali dipende dal fatto
che gli pseudogèni non codificano più per proteine e siccome i cambiamenti a livello
di questi geni non hanno effetto sulla fitness, le variazioni stesse non vengono
eliminate per selezione naturale.
Osserviamo i tassi di variazione evolutiva più elevati
in quelle sequenze dotate di effetti minori sulla funzione.  
Nuove funzioni possono originarsi mediante duplicazione genica
EVOLUZIONE DELLE FAMIGLIE MULTIGENICHE PER DUPLICAZIONE GENICA.
Negli eucarioti frequentemente si riscontrano copie multiple di geni, tutte con
sequenza simile.
Un gruppo di tali geni è detto famiglia multigenica, che corrisponde a un insieme di
geni correlati che si sono evoluti da un certo gene ancestrale mediante un processo
di duplicazione genica.
Le duplicazioni possono insorgere anche per trasposizione.

9
In seguito a duplicazione genica, le copie separate di un gene possono andare
incontro a cambiamenti nella sequenza. In alcuni casi avvengono mutazioni che
rendono non funzionale una copia del gene, creando uno pseudogène. In altri casi,
variazioni della sequenza nucleotidica possono portare a funzioni differenti da parte
dalla proteina prodotta.
Famiglie geniche ed evoluzione concertata
Gli organismi hanno molte copie di rRNA (fino a migliaia) per garantire un alto tasso
di sintesi proteica
numerosi studi hanno rivelato che le sequenze nucleotidiche risultano alquanto
omogenee.
1. L’evoluzione concertata è dovuta a due meccanismi
2. Il crossing-over ineguale
Conversione genica viziata: quando i filamenti di DNA si rompono Il sistema di
riparazione del DNA utilizza preferenzialmente come stampo alcune sequenze
geniche con effetto omogeneizzante.
Questo processo fa si che i prodotti di tutte le copie rimangono simili nel tempo,
anche per quanto riguarda la loro funzione e la loro sequenza.
I dati relativi alla sequenza delle molecole sono utilizzati per determinare la storia
evolutiva dei geni.
Un albero genico mostra le relazioni evolutive esistenti per un singolo gene tra varie
specie, oppure le medesime relazioni esistenti tra i membri di una famiglia genica.
Tutti i geni di una famiglia genica hanno sequenze simili perché hanno un antenato
comune.
Dobbiamo distinguere due forme di omologia:
I geni che si trovano in specie diverse, la cui divergenza è riconducibile ad un evento
di speciazione (geni ortologhi)
I geni presenti nella stessa specie originatisi per duplicazione genica (geni paraloghi)
Se vogliamo ricostruire la storia evolutiva delle specie dobbiamo analizzare i geni
ortologhi.
Se siamo interessati ai cambiamenti nella funzione che possono essere attribuiti ad
eventi di duplicazione genica dobbiamo analizzare i geni paraloghi.

10
Organismo modello
Un organismo modello è una specie estensivamente studiata per comprendere
particolari fenomeni biologici, in base al presupposto che le acquisizioni fatte
sull'organismo modello possano fornire indicazioni sugli altri organismi. Ciò è
possibile grazie al fatto che i principi biologici fondamentali, come le vie
metaboliche, di regolazione e di sviluppo, e i geni che le codificano, si mantengono
attraverso l‘evoluzione.
Protozoi
•Organismi unicellulari.
•Sono note oltre 64000
specie di protozoi.
•Sono dotati di una grande
capacità adattativa. Hanno
colonizzato ogni tipo di
ambiente.
•Possono essere sessili o
liberamente natanti.

11
•Circa 10000 specie sono endo-o ectosimbionti su animali o piante
Caratteristiche biologiche.
1. Specializzazione intracellulare. Assenza di organi e tessuti, presenza di organelli
specializzati.
2. . Riproduzione asessuale per scissione, gemmazione e cisti, e sessuale per
coniugazione o per singamia (unione di gameti maschili e femminili per formare
lo zigote).
3. Le risposte dei protozoi agli stimoli rappresentano la versione più semplice di
riflessi ed istinti.
4. Alcuni sono dotati di un semplice endoscheletro o esoscheletro, ma per lo più
sono nudi.
• In genere i protozoi presentano forme ben definite (eccettuate le amebe e alcune
specie di Rizopodi), con diverse simmetrie (sferica, raggiata, bilaterale).
• Sono microscopici, anche se alcune forme possono raggiungere il millimetro di
lunghezza, e i Foraminiferi possono essere anche di qualche centimetro di diametro.
• Organi caratteristici dei protozoi sono i vacuoli alimentari (deputati alla
digestione) e i vacuoli pulsanti (deputati alla escrezione).

Nutrizione e digestione. I protozoi hanno sviluppato tutti i tipi di nutrizione:


autotrofi (con produzione di sostanze di nutrienti mediante fotosintesi), saprozoica
(utilizza i nutrienti disciolti nel mezzo) e eterotrofica (dipende da altri organismi per
il cibo)
Vita in simbiosi
La relazione può essere:
1. mutualistica (entrambi i partner ne traggono beneficio).
2. commensalistica (un partner ne trae beneficio, senza detrimento per l’altro).
3. parassitaria (un partner ne trae beneficio a detrimento dell’altro).
Riproduzione: scissione binaria
• Vivono in quasi tutti gli ambienti acquatici o umidi, molte specie sono parassite.
• Possono frequentemente ritrovarsi in acque inquinate, e alcuni di essi (Ciliati)
vengono comunemente impiegati quali indicatori biologici di inquinamento organico
o tossico.
• Frequente è l’incistamento, cioè l’eliminazione di buona parte dell'acqua
citoplasmatica e rivestimento di un involucro protettivo detto cisti che resiste alla
siccità e alle condizioni atmosferiche avverse.
• L'incistamento consente ai protozoi di diffondersi ampiamente, fenomeno
piuttosto raro nelle forme marine.

12
Locomozione: Un importante carattere di
distinzione tra le diverse classi è la forma
delle modificazioni citoplasmatiche
superficiali (pseudopodi, ciglia, flagelli, etc.).
Le ciglia e i flagelli hanno una struttura a 9+2
microtubuli chiamata assonema. Il corpo
basale consiste di nove triplette di
microtubuli
• Gli pseudopodi.
• I più comuni sono i lobopodi: espansioni
corte e tozze del corpo cellulare contenenti
l’endoplasma granulare centrale e
l’ectoplasma,non granulare periferico.
• Filopodi estensioni sottili.
• I reticulopodi

Ameba durante la locomozione attiva. Un


nuovo pseudopodio appare come in ispessimento di ectoplasma a forma di
cappuccio ialino entro cui scorre l’endoplasma fluido. Appena l’endoplasma
raggiunge l’estremità anteriore, sgorga in avanti e ai lati trasformandosi in
ectoplasma e formando un tubo rigido
esterno che si allunga man mano che il
flusso avanza, posteriormente
l’ectoplasma viene convertito in
endoplasma, rifornendo quindi il flusso.
È necessario un substrato per il
movimento ameboide. Movimenti
ameboidi finalizzati alla fagocitosi di
un’alga coloniale (Pandorina)
Flagellati
Organismi che durante tutto il loro ciclo
presentano strutture flagellari come
organuli devoluti al movimento e\o alla
cattura del cibo

13
L’ordine degli Euglenoidi sono unicellulari d'acqua dolce e provvisti di cloroplasti,
sono autotrofi.

Classe Trypanosomatidea 1 o 2 flagelli che sporgono da una


tasca, dotati di bastoncello parallelo all’assonema,
rivestimento glicoproteico su tutto il corpo.

Trypanosoma possono causare malattie gravi negli uomini e


negli animali (malattia del sonno), brucei gambensie vettore
mosca tse-tse brucei rhodesiense vettore zanzara
Leishmania provoca malattie negli uomini e nei cani, vettore flebotomo

La mosca Tse-tse punge una persona infetta e insieme al sangue assume parassiti
che giunti nel suo stomaco iniziano a dividersi. Successivamente i protozoi migrano
nell’intestino anteriore, nell’esofago e nella faringe fino ad arrivare alle ghiandole
salivari, dove si trasformano i epimastigoti e si ancorano con il flagello. Qui si

14
dividono numerose volte, si trasformano ancora in tripomastigoti e infine vengono
trasmessi all’uomo con una puntura. Vanno nella circolazione sanguigna e linfatica
(fase acuta) e infine nel SNC (fase cronica), malattia del sonno fino a coma e morte
Leishmania
Quando un insetto vettore punge l’ospite vertebrato rigurgita nella ferita un gran
numero di protozoi che vengono fagocitati dai macrofagi. Qui perdono il flagello
(amastigoti) e cominciano a moltiplicarsi producendo 50-100 amastigoti figli.
Consumata la cellula ospite fuoriescono e vengono fagocitati da altri macrofagi,
continuando la moltiplicazione asessuata. La Lehismaniosi cutanea produce
ulcerazioni della cute, in quella viscerale gli amastigoti si disseminano in altri
distretti corporei, milza, fegato e intestino (Sicilia zoonosi i cui ospiti sono i cani)
provocando ipertrofia di tali organi e morte
Classe Rizopodi
• Caratterizzati dall’assenza di organuli motori stabili. Si muovono con l’aiuto di
pseudopodi che possono essere utilizzati anche per reperire il cibo e per la cattura di
prede. Possono presentare gusci, teche o involucri autogeni o allogeni di natura
organica che inorganica.
• Organismi eterotrofi.
• Si riproducono asessualmente per scissione binaria o multipla: la riproduzione
sessuata è nota solo per gli Eliozoi ed i foraminiferi.
Le forme del suolo tendono ad incistarsi non appena i parametri ambientali si
avvicinano a valori limite.

Amebe
Non hanno forma del corpo fissa. Il citoplasma
si presenta distinto in endoplasma interno ed
ectoplasma esterno e ialino. L’apparato
nucleare è sempre contenuto nell’endoplasma

15
Foraminiferi
• Comunemente sono formati da un corpo
protoplasmatico e da un rivestimento solido, il
guscio, di molteplici e mirabili forme ed
importantissimo elemento evolutivo di
quest'ordine.
• Gusci calcarei o silicei
• forme più complesse spiralate
• gusci arborescenti, stellati, discoidali, a
ventaglio, a pera.

Classe Ciliati
• I Ciliati sono considerati il più evoluto
gruppo di protozoi.
• La maggior parte di essi conducono vita
libera, in molti tipi di corpi idrici; alcuni
vivono all'interno di branchie o nel
tegumento di invertebrati, poche specie sono
parassite, anche dell'uomo.
• I ciliati durante il loro ciclo vitale, usano
numerose ciglia corte per la locomozione e
per l'assunzione del cibo.
• All'esterno del corpo cellulare essi
presentano una pellicola che porta appunto
le ciglia. Queste ultime possono presentarsi
raggruppate, a formare strutture più
complesse (cirri).
• Molti ciliati hanno "aperture boccali" (citostomi) circondate spesso da ciglia

Classe Sporozoi
• Protozoi parassiti, il cui ciclo vitale comprende una fase che avviene all’interno
delle spore.
• Le spore racchiudono una o più cellule infestanti (sporozoiti), all’interno di una
parete resistente, che ne garatisce la sopravvivenza anche in condizioni esterne
sfavorevoli.

16
• Gli sporozoi sono tutti endoparassiti e il ciclo biologico si può compiere in un solo
ospite (specie monoxene) o in diversi ospiti (specie eteroxene).
• Struttura caratteristica è il complesso apicale che risulta diverso a seconda che la
specie sia parassita endocavitaria o endocellulare. Nel primo caso ha lo scopo di
ancorare il parassita al tessuto.
• Tra gli sporozoi si distinguono:
• I coccidi
Classe Coccidea
Hanno un ciclo vitale complesso che di solito prevede un’alternanza di riproduzione
asessuata e sessuata e spesso è presente un invertebrato come ospite intermedio.
Sviluppano spore (oocisti) infettanti per l’ospite e ricoperte da involucro resistente.
Plasmodium causa la malaria.
Toxoplasma si sviluppa nell’intestino dei gatti ma anche al di fuori dell’intestino di
bovini, roditori e uomo. La riproduzione sessuale avviene nel gatto. Le infezioni si
verificano quando le oocisti vengono ingerite con cibo contaminato dalle feci del
gatto o quando la carne contenente I merozoiti incistati viene consumata cruda o
poco cotta.
Ciclo vitale di Toxoplasma gondii
Il protozoo si sviluppa nelle cellule intestinali del gatto (ospite definitivo), dove
avviene la riproduzione sessuata (micro- e macrogametociti), espulso con le feci
sotto forma di oocisti immature, che, dopo 3-4 giorni nell’ambiente, maturano in
cisti infettanti contenenti 4 “sporozoiti”. Se cibi contaminati da feci di gatto vengono
ingeriti da un animale, compreso l’uomo, le cisti arrivate nello stomaco liberano i
protozoi che diffondono per via ematica e linfatica fino a raggiungere i linfonodi. Qui
si moltiplicano attivamente (schizogonia) trasformandosi in “tachizoiti” (forme a
mezzaluna). Questi possono raggiungere i muscoli, il sistema nervoso centrale e
l’occhio; qui si riproducono lentamente (bradizoiti) e formano cisti quiescenti. Se
carni contenenti queste cisti vengono consumate crude o poco cotte si da avvio ad
un nuovo ciclo.
Ciclo vitale di Toxoplasma gondii
Ingrossamento dei linfonodi, negli immunodepressi meningite o encefalite, in donne
incinte aborti, malformazioni…
Plasmodium
Molti sporozoi sono parassiti intracellulari e il loro ciclo vitale e’ costituito da tre fasi:
La schizogonia: scissione multipla di uno stadio asessuale che da origine ad individui
asessuati I merozoiti. Alcuni merozoiti vanno incontro alla gametogonia che segna

17
l’inizio della fase sessuale del ciclo vitale. Il parassita forma microgametociti e
macrogametociti.
Il microgamete si fonde con il macrogamete per dare lo zigote racchiuso in una cisti
membranosa o oocisti. Lo zigote da origine a numerosi sporozoiti a forma di
bastoncello. Questi infetteranno un nuovo ospite attraverso la puntura.
Phylum Porifera
CARATTERISTICHE GENERALI DEL PHYLUM
•Le spugne rappresentano il più primitivo livello di organizzazione tra gli organismi
pluricellulari.
•Sono animali sessili, esclusivamente acquatici, con una struttura corporea molto
semplice, organizzata attorno ad un sistema di canali e di camere attraverso i quali
scorre l’acqua.
•Non possiedono né organi né tessuti.
•Il corpo e costituito da semplici masse di cellule immerse in una matrice gelatinosa
(mesoglea) e sostenute da uno scheletro di minute spicole di carbonato di calcio o
silice, o da fibre di spongina.
La maggior parte delle spugne è coloniale e varia nelle dimensioni da pochi mm a 2 o
più metri. Possono avere simmetria radiale o forma irregolare (arborescente,
incrostante).
STRUTTURA E FUNZIONE
La struttura corporea può
essere più o meno
complessa, comprende
numerosi piccoli pori
chiamati OSTI per l’acqua
che entra e dei pori più
grandi, chiamati OSCULI per
l’acqua che esce.
Le aperture sono collegate
da un sistema di canali, alcuni rivestiti da COANOCITI, cellule flagellate che
mantengono una corrente d’acqua attraverso i canali. La corrente d’acqua fornisce
una fonte di cibo, ma consente anche gli scambi gassosi, la rimozione delle scorie
azotate ed il trasferimento dei gameti.
La superficie esterna è rivestita da PINACOCITI, cellule piatte e sottili di tipo
epiteliale. Il MESOILO è il mesenchima contenente cellule ameboidi chiamate
ARCHEOCITI, con varie funzioni, e porzioni scheletriche avvolte in una matrice
proteica gelatinosa.

18
Lo SCHELETRO fornisce sostegno alla spugna ed è formato da spicole di carbonato di
calcio o silice, secrete dagli amebociti. Le spicole di solito sono microscopiche e
senza connessione ma in alcune spugne sono fuse assieme a formare una complessa
struttura scheletrica. La struttura delle spicole è un importante carattere per la
classificazione. Molte spugne possiedono uno scheletro organico formato da fibre di
spongina, una sostanza simile al collagene.
La maggior parte delle spugne di tipo leucon ha forma irregolare con numerosi
osculi che si aprono sulla superficie del corpo. Esse raggiungono dimensioni maggiori
rispetto a quelle delle forme asconoidi e siconoidi, alcune specie superano il metro
di altezza
Animali Radiati
Cnidari
Philum Cnidaria
Include gli idroidi ramificati simili a piante.
Anemoni simili a fiori.
Le meduse i coralli e le madrepore che hanno prodotto le barriere coralline.
Si possono riconoscere quattro classi di cnidari
Hydrozoa: idroidi, i coralli di fuoco, la caravella portoghese.
Scyphozoa: meduse
Cubozoa: meduse cubiformi
Anthozoa: anemoni, coralli costruttori di barriere, coralli molli.
Posizione nel regno animale
La simmetria radiale, in cui le parti del corpo sono disposte concentricamente
intorno a un asse oro-aborale, è particolarmente vantaggiosa per animali sessili o
sedentari e per forme liberamente galleggianti, in quanto consente loro di ricevere
gli stimoli ambientali in modo uniforme da tutti i lati del corpo. Né cnidari né
ctenofori sono andati oltre un livello dì organizzazione tissutale, anche se possono
svilupparsi alcuni organi
Caratteristiche del phylum Cnidaria.

1.Solamente acquatici per lo più marini, alcune specie di acqua dolce.


2. Due forme strutturali: polipi e meduse.
3. Eso o endoscheletro chitinoso, calcareo o proteico.
4. Corpo con due foglietti, epidermide e gastrodermide, fra questi la mesoglea
(diblastici), in alcune forme la mesoglea contiene cellule e tessuto connettivo
(ectoderma).
Cavità gastrovascolare (spesso ramificata o divisa da setti).

19
Singola apertura che funziona sia da bocca che da ano.
Presenza di organelli urticanti denominati nematocisti nell’epidermide, nel
gastroderma e sui tentacoli dove formano batterie o anelli.
Rete nervosa con sinapsi simmetriche o asimmetriche, alcuni organi sensoriali,
conduzione diffusa.
Sistema muscolare (epitelio muscolare) composto da uno strato esterno di fibre
longitudinali alla base dell’epidermide e da uno strato più interno di fibre circolari
alla base del gastroderma
Riproduzione
Riproduzione asessuale per gemmazione (nei polipi) o riproduzione sessuale
mediante formazione di gameti (in tutte le meduse e in alcuni polipi). Forme
sessuate monoiche o dioiche, larva planula.
Dimorfismo negli cnidari.
Tutti gli cnidari possono essere
ricondotti a uno dei due tipi
morfologici (dimorfismo): il
polipo, o forma idroide,
adattato a una vita sessile o
sedentaria, e la medusa,
liberamente natante o
flottante. Bocca circondata da
tentacoli. I polipi: Attaccati al
substrato mediante il disco
pedale. I polipi possono
condurre vita solitaria o formare colonie. Le colonie di alcune specie comprendono
individui morfologicamente diversi specializzati per una funzione. le meduse:
liberamente natanti, corpo a forma di ombrello con simmetria tetramera. I
tentacoli si estendono dal bordo dell’ombrella. Sia polipi che meduse presentano tre
strati tipici ma lo strato gelatinoso di mesoglea è più spesso nelle meduse e ne
favorisce il galleggiamento.
Si riconoscono tre tipi:
Penetranti. Quelle che penetrano nella preda iniettandovi il veleno.
Volventi. Che avviluppano la preda.
Glutinanti. Che secernono sostanze adesive utilizzate nella locomozone e per fissarsi
al substrato
Classe Scifozoi

20
Le “vere meduse”.
Solitari, tutti marini.
Forma dominante medusa; stadio
polipoide (scifistoma) ridotto
(funzione riproduttiva - asessuale)
o a volte assente. Medusa a
campana, senza velum. Medusa
prodotta per strobilazione dei
polipi. Margine dell’ombrella
dentellato (8/16 dentellature) con
ciascun dentello recante due lobi
tra cui si trova un organo di senso-
ropalio- per l’equilibrio. La bocca si
apre sul manubrio che è rivolto
verso l’esterno a formare 4 braccia
orali usate per catturare la preda.
Classe Cubozoi
1. Forma dominante cubomedusa
2. Senza forma polipoide
Sessi separati Riproduzione sessuale esterna e per gemmazione. Il polipo di 1-2 mm
metamorfosa completamente in medusa 1-5 cm Nei mari caldi “vespe di mare” sp.
Mediterranea Carybdea marsupialis
Classe Idrozoa
Sono marini e coloniali
Il loro ciclo vitale comprende tipicamente una fase asessuata poliploide e una fase
sessuata medusoide.
Alcune specie come le idre d’acqua dolce mancano di fase medusoide. Idra (idrozoo
d’acqua dolce) organismo modello-molto studiati per l'alta capacità di rigenerazione
Polipo solitario.
Raro rappresentante degli Cnidari nelle acque dolci
il suo habitat tipico è la pagina inferiore delle foglie di piante acquatiche in acque
fresche, chiare pozze e ruscelli
Il corpo di un’idra può raggiungere una lunghezza di 25-30 mm. È composto da un
tubo cilindrico con l’estremità inferiore (aborale) allungata in un tubo sottile,
terminante con un disco basale (o pedale) per ancorarsi al substrato. Il disco basale
possiede cellule ghiandolari per la locomozione e il galleggiamento (bolla di gas). La
bocca situata su di un rilevamento conico chiamato ipostoma,circondato da 6-10

21
tentacoli che possono allungarsi quando l’animale è affamato. Si nutrono di piccoli
crostacei, larve d’insetti e anellidi.
Idroidi coloniali.
L’Obelia è ha un’organizzazione tipica degli idroidi. Base, stelo e uno o più zooidi
terminali. La base è uno stolone a forma di radice che dà origine a uno o più steli. La
parte cellulare dello stelo secerne un rivestimento chitinoso. La maggior parte degli
zooidi è deputata all’alimentazione (Idranti o gastrozoidi), che catturano e
ingeriscono le prede (piccoli crostacei, vermi, larve), fornendo nutrimento all’intera
colonia. I dattilozooidi sono polipi specializzati nella difesa della colonia. I nuovi
polipi possono essere deputati alla riproduzione e sono chiamati gonozoidi. Gli
zooidi possono essere tubulari, a forma di bottiglia o di vaso, ma tutti con bocca
terminale e una corona di tentacoli.
Idrozoi coloniali: Obelia
Idroidi, nel cui ciclo è presente uno stadio polipoide e medusoide. La colonia di
polipi porta uno o più polipi
Idrozoi coloniali: Idrocoralli (coralli di fuoco)
Classe Antozoi
Questa classe comprende
gli anemoni di mare e i
coralli.
Tutti marini
Coloniali o solitari
Senza lo stadio
medusoide
La bocca di un antozoo si
apre in una faringe che
conduce alla cavità G.V.
Cavità G.V. con setti e
mesenteri
Comprendono anemoni e coralli duri e molli
ANIMALI ACELOMATI
Phylum Platelminthes
•Simmetria bilaterale, appiattiti dorso-ventralmente, triblastici-endoderma,
ectoderma e mesoderma;
•Protostomi;
•Acelomati, con un solo spazio interno-la cavità digerente;
•Organizzazione organo-sistema

22
•Cefalizzazione e centralizzazione del sistema nervoso;
•Sistema di escrezione;
•Sistema circolatorio, respiratorio e scheletrico assenti;
•Canale alimentare chiuso;
•Forme libere o parassite;
Oltre 20.000 specie, di lunghezza variabile tra 1 mm e 25 m. La cavità del corpo
Classe Turbellaria
Vermi piatti sia liberi che
parassiti dai 5 mm ai 50
cm, ricoperti da
epidermide ciliata,
striscianti, si muovono
combinando movimenti
muscolari con movimenti
ciliari. In acque dolci o
marine e in ambienti
umidi. Bocca ventrale,
contengono rabditi a
forma di bastoncello che
scaricati in acqua si gonfiano e formano un rivestimento mucoso intorno al corpo.
Ghiandole produttrici di muco nell’epidermide-cellule ghiandolari viscose, di
ancoraggio e di rilascio.
Dugesia o Planaria sp.
Fibre muscolari decorrono longitudinalmente, circolarmente e diagonalmente.
Cellule parenchimatiche con una porzione contrattile riempiono gli spazi tra muscoli
e organi viscerali.
Nutrizione
Carnivori Bocca, faringe estensibile entro una guaina faringea che si apre dietro la
bocca. Intestino con 3 tronchi pluriramificati, anteriore e due posteriori a formare la
cavità gastrovascolare, rivestita da epitelio colonnare. La digestione è parzialmente
extracellulare, con ghiandole faringee secernenti enzimi che favoriscono la
disgregazione del cibo che quindi viene assunto nella faringe, mentre la digestione si
completa nei vacuoli intracellulari
Riproduzione e rigenerazione

23
Riproduzione assessuale per scissione:I due animali che risultano da questo
processo sono detti zoidi e rigenerano le parti mancanti dopo essersi separati.
Hanno una notevole capacità di rigenerazione. Un pezzo staccato dal mezzo della
planaria può rigenerare sia la testa che la coda, mantenendo la polarità originaria
Riproduzione sessuata: Monoici, ma a fecondazione incrociata. Gli organi maschili e
femminili si aprono in un poro genitale comune. Le uova fecondate vengono
racchiuse in un piccolo bozzolo attaccato tramite peduncolo a pietre o piante. Le
forme marine sviluppano una larva ciliata.
Le Planarie (Phylum Platelminti, Classe Turbellari) sono ben note per la loro spiccata
capacità rigenerativa, poiché riescono a ricostruire un intero organismo anche da
piccoli frammenti del loro corpo. Questa loro capacità è data dalla permanenza
nell’organismo adulto di un’ampia popolazione di cellule staminali pluripotenti
denominate neoblasti ed è proprio per questa loro caratteristica che alcune specie
quali Schmidtea mediterranea e Dugesia japonica sono diventate dei validi sistemi
modello per lo studio dei meccanismi molecolari delle cellule staminali. I neoblasti
sono morfologicamente caratterizzati da un nucleo circondato da scarso citoplasma
indifferenziato e si ritiene costituiscano, nelle specie asessuate, l’unica popolazione
cellulare capace di proliferare. Sono continuamente reclutati, non solo durante i
processi rigenerativi, ma anche nel turn-over di tutti i tipi cellulari differenziati che,
nelle planarie, vengono frequentemente rinnovati.

Classe Trematoda
Circa 8000 specie indicate con il nome di fasciole di forma
larga e piatta. Parassiti di vertebrati, il loro intestino è
dotato di faringe ad azione pompante. Aspetto fogliaceo
Ermafroditi, organi di senso scarsamente sviluppati.
Ciclo vitale di Fasciola epatica

24
Ciclo di Clonorchis sinensis

Grave cirrosi, fino alla morte


Schistosoma
E’ una delle più gravi parassitosi del mondo Africa, Indie Occidentali, Sud America,
Medio ed Estremo Oriente. Parassiti dioici, maschio più largo e con un solco
ginecoforo posteriore alla ventosa ventrale attraverso cui circonda la femmina lunga
e sottile.

25
Classe Cestoda (Tenie)
Circa 3500 specie di endoparassiti del sistema digerente dei vertebrati. Misurano da
1mm a 25 m. corpo lungo e appiattito in cui gli organi riproduttivi si ripetono in serie
lineari. Ciascun insieme è chiamato proglottide con solchi esterni. Sistema digerente
assente. Monoiche, muscoli ben sviluppati, apparato escretore e nervoso simile agli
altri vermi. Organo di attacco-scolice.
La catena principale del verme è detta Strobila con una zona germinativa dietro lo
scolice da dove si formano le nuove proglottidi. La proglottide è fecondata da
un’altra proglottide. E’ all’interno del suo utero che si formano embrioni, rivestiti dal
guscio espulsi da un poro uterino, oppure con l’intera proglottide.
Classe Cestoda
Una delle strutture più specializzate è lo scolice, organo d’attacco,dotato di ventose,
uncini o tentacoli uncinati. Strobila: catena di proclottidi. Zona proliferativa dove si
formano le proclottidi,al disotto dello scolice. Man mano che una nuova proclottide
viene a formarsi, le altre scorrono di un’unità e le gonadi in esse contenute
giungono a maturazione. Le proglottidi di una strobila o di strobila differenti si
fecondano fra loro. Le uova contenenti gli embrioni si formano nell’utero e vengono
rilasciate all’esterno o attraverso pori uterini o mediante il distacco dell’intera
proglottide quando questa giunge all’estremità terminale della strobila.
Tenia sp.
Quella dei bovini (Teniarhyncus saginatus) vive allo stadio adulto nel canale
alimentare dell’uomo e allo stadio giovanile nel tessuto connettivo intramuscolare
dei bovini. L’adulto raggiunge i 10 m o più, il suo scolice ha 4 ventose di ancoraggio
ma non presenta uncini.

26
Quando un bovino ingerisce le uova, le larve attraversano la parete intestinale,
penetrano nel torrente sanguigno e linfatico e si incistano nei muscolicisticerchi.
Quando la carne viene mangiata da un ospite adatto la parete delle cisti si scioglie e
lo scolice si attacca alla mucosa intestinale, dando nuove proglottidi.
2-3 settimane per formare un verme maturo. L’uomo si infetta mangiando carne
poco cotta.
Tenia, proglottide matura
In ogni proglottide sessualmente matura si puo' facilmente distinguere un apparato
riproduttore completo che occupa la quasi totalità di ognuna di queste sezioni del
corpo. La tendenza del sistema maschile a svilupparsi prima di quello femminile
rappresenta, in molte specie di tenia, l'ostacolo all'autofecondazione entro la stessa
proglottide. Ovidutto e dotti spermatici sboccano in un atrio genitale comune.
Tenia solium
Scolice con ventose e uncini
L’adulto vive nell’intestino tenue
dell’uomo mentre gli stadi larvali nei
muscoli del maiale. Scolice armato con
uncini a formare il rostello. L’uomo si
infetta mangiando la carne del maiale
poco cotta. Stesso ciclo di quella dei
bovini, è più pericolosa perché
nell’uomo si possono sviluppare sia i
cisticerchi che gli adulti. I cisticerchi
possono migrare nell’occhio o nel
cervello provocando cecità e disturbi
neurologici

Pseudocelomati
Lo pseudocele è un progresso
rispetto alla struttura
corporea degli acelomati, può
essere riempito di liquido o
contenere una sostanza

27
gelatinosa con cellule mesenchimatiche. Presenta una grande varietà di potenzialità
adattative:
• Maggiore libertà di movimento;
• Spazio per lo sviluppo e la differenziazione dei sistemi digerente, escretore e
riproduttivo;
• Sistema di circolazione o distribuzione di materiali attraverso il corpo;
• Deposito di prodotti di rifiuto che devono essere scaricati all’esterno da dotti
escretori;
• Organo idrostatico.
Essendo animali molto piccoli, però, questa cavità svolge le sue più importanti
funzioni come sistema circolatorio e per mantenere un’elevata pressione idrostatica
interna
• Simmetria bilaterale, triblastici;
• Taglia piccola;
• Corpo vermiforme;
• Strati muscolari con fibre longitudinali;
• Sistema digerente completo
• Sistema escretore con protonefridi
• Sistemi circolatorio e respiratorio assenti;
• Sistema nervoso con gangli connesso con nervi anteriori e posteriori; organi di
senso-fossette ciliate, papille, setole e macchie oculari;
• Sistema riproduttivo con gonadi e dotti singoli o doppi, sessi separati, maschio più
piccolo, uova microscopiche con guscio chitinoso;
• Sviluppo diretto o con un ciclo vitale complesso
Phylum Nematodi
Vermi cilindrici, 15.000 sp. 1-30mm, vivono sul fondo marino, acque dolci, suolo, la
metà è parassita di piante e animali
Caenorhabditis elegans è un verme lungo circa 1 mm, che vive nel suolo, in regioni
temperate. Si tratta di un organismo modello molto usato per lo studio della
biologia dello sviluppo e dell’apoptosi. Le prime ricerche su C.elegans sono state
avviate nel 1965 per la descrizione dello sviluppo dell'organismo a livello spaziale e
temporale. In una popolazione adulta di C.elegans sono presenti due tipi
sessualmente diversi di organismi: il maschio e l‘ermafrodita. Gli individui maschili,
molto rari (pari a circa 0.05% del totale), garantiscono la variabilità genetica.
Gli ermafroditi sono in grado di proliferare anche senza maschi (ermafroditismo
sufficiente) e sono dunque diffusissimi. Oltre all'apparato maschile, essi presentano
anche due ovari, due ovidotti, una spermateca ed un utero.

28
Ciclo vitale
Le uova di C. elegans sono deposte
dall'ermafrodita e, al termine della
covata, passano attraverso quattro
stadi larvali (L1-L4). Se c'è carenza
di cibo o un eccesso di popolazione,
C. elegans può svilupparsi
attraverso uno stadio larvale L3
alternativo: l'animale entra dunque
in uno stato larvale dauer, nel quale può restare per alcuni mesi, caratterizzato da
un basso metabolismo, da resistenza agli stress e da interruzione dei processi di
invecchiamento. Durante lo stadio L4, gli ermafroditi producono lo sperma e
depongono le uova, ormai adulti. I maschi possono comunque inseminare gli
ermafroditi, i quali utilizzeranno lo sperma del maschio preferenzialmente. La durata
media della vita di C. elegans, nelle linee mantenute in laboratorio a 20 °C, è di circa
2-3 settimane, ed il tempo di sviluppo è di 3 giorni
C.elegans presenta:
Un numero ben definito (e costante) di cellule. L'ermafrodita ne presenta 959, tutte
visibili al microscopio ottico, di cui 302 di tipo nervoso.
Le strutture neurali includono un complesso di organi sensoriali che permettono al
nematode di distinguere gli odori e le diverse temperature, percependo la presenza
della luce nonostante C.elegans non abbia occhi.
L'organismo presenta un genoma non troppo vasto: nelle circa 100 milioni di paia di
basi presenti sono stati individuati circa 19 mila geni.
Parassiti facoltativi o obbligatori di invertebrati: coleotteri, ditteri, ortotteri,
lepidotteri, anellidi, molluschi, crostacei ecc
Parassiti dei vertebrati: Occupano il lume intestinale (Ascaris lumbricoides)
Addentano la parete intestinale o respiratoria succhiandone il sangue (Ancylostoma
duodenalis, Necator americanus) Si nutrono mediante penetrazione e istolisi dei

29
tessuti (Trichuris e Anisakis) Invadono il fluido sanguigno di cui si nutrono (Ascaris,
Ancylostoma)
Parassiti dell’uomo
Ascaris lumbricoides
Una femmina depone circa 200000 uova al giorno, espulse con le feci dell’ospite
rimangono vitali nel suolo per molto tempo. Se ingerite con vegetali non cotti
schiudono piccole larve nella parete intestinale dell’ospite, attraverso il sistema
linfatico e sanguigno arrivano al cuore e polmoni. Fino ad arrivare agli alveoli e alla
trachea-grave polmonite-
Nell’intestino maturano e si riproducono, causando sintomi addominali e reazioni
allergiche

Ciclo biologico di Ancylostoma duodenalis


Le uova vengono espulse assieme alle feci e, se
trovano un ambiente favorevole, da queste si
liberano stadi giovanili conducenti vita libera
che penetrano nell'ospite attraverso la cute,
eritema e prurito; si immettono nel canale
circolatorio e seguono una via simile a quella
degli ascaridi, polmoni, pleuriti,
broncopolmoniti, fino a giungere nell'intestino
umano, dolori addominali, dissenteria,
malassorbimento.
Necator americanus (verme con uncino
americano). Negli Stati Uniti del Sud.
Larghe piastre dell’apparato boccale
servono a tagliare la mucosa intestinale
dell’ospite da cui succhiano il sangue e lo
pompano nell’intestino dove viene
parzialmente digerito-anemia del paziente
Nei bambini causa sviluppo mentale e fisico
ritardato e perdita generale di energia
Si nutrono di sangue e di liquidi tissutali
La femmina può produrre fino a 10000 uova
al giorno che arrivano all’esterno con le feci. Quando la pelle umana ne viene a

30
contatto le larve penetrano attraverso la pelle fino a raggiungere i polmoni e
l’intestino
Trichinella spiralis: il verme dei maiali. Responsabili della trichinosi
La fibra muscolare in cui penetra la larva degenera ed il tessuto connettivale
circostante origina una capsula
calcificata che puo' produrre
dolore e rigidita' muscolare
all'ospite

Wuchereria sp.: le filarie. Diffuse


nei paesi tropicali, vivono nel
sistema linfatico dove ostruiscono i
vasi, ciò porta ad un accumulo di
liquidi tissutali nei tessuti periferici
provocando una dilatazione
soprattutto degli arti inferiori
dando l’elefantiasi. Le filarie vengono trasmesse mediante la puntura di insetti
(zanzare, tafani, simulidi).

sp. Anisakis

31
Phylum Mollusca
Capo- piede che contiene i
sensori cefalici per
l’alimentazione e gli organi di
locomozione e una massa
viscerale che contiene gli
organi. Due pieghe della pelle
formano il mantello o pallio,
che delimita uno spazio del
corpo, cavità del mantello,
che ospita le branchie. Il
mantello secerne una
conchiglia sopra la massa
viscerale.
La radula serve ad asportare il cibo dal substrato ed a triturarlo. Viene secreta
all’interno della cavità buccale e si presenta come una lamina su cui vi sono diversi
denti più o meno numerosi e di varie forme. È composta principalmente da chitina.
Con l’uso le file di denti più esterne si consumano e sono rimpiazzate da quelle più
interne che vengono continuamente prodotte
CLASSE Gasteropodi
La classe dei gasteropodi è una delle più grandi del phylum mollusca e comprende
specie molto diverse fra loro nell'aspetto e nei modi di vita. I gasteropodi sono
presenti sia nell'acqua marina sia nelle acque dolci e costituiscono il solo gruppo di
molluschi adattatosi alla vita terrestre.
La conchiglia in alcune specie è assente, a volte è interna ma nella maggior parte è
esterna con forme molto varie e caratteristiche (a spirale, patelliforme o ridotta).
Hanno testa ben definita. Strisciano con un piede ben sviluppato e sono di solito
provvisti di radula. Il corpo è molle e produce muco.
Molte specie posseggono un opercolo ventrale con il quale chiudono l'apertura della
conchiglia.

32
I Gasteropodi sono detritivori, carnivori, erbivori, mangiatori di plancton e parassiti
(Ectoparassiti di bivalvi, endoparassiti di echinodermi).
Helix sp. (chiocciola)
Animale terrestre con conchiglia esterna. Opercolo assente e presenza di due
coppie di tentacoli cefalici, i superiori più lunghi, recanti gli occhi

Limaccia
E' il tipico Polmonato terrestre privo di conchiglia. Osservare il piede molto
sviluppato e la presenza dello pneumostoma (apertura che immette nel polmone)
situata sul lato destro in seguito a detorsione. Nell'immagine i tentacoli cefalici sono
retratti
CLASSE BIVALVI
Molluschi marini e d’acqua
dolce: Scavano sul
substrato molle con
muscoli retrattori pedali
Radula assente Conchiglia
composta da 2 valve,
cerniera di proteine
elastiche, muscoli
adduttori anteriori e
posteriori
Presenza di sifoni Alcuni
mitili vivono attaccati al
substrato per mezzo di
SECREZIONE di BISSO di
natura cornea secreto da una gh. nel piede
Sessi separati, fecondazione esterna
Classe CEFALOPODI
Conchiglia spesso ridotta o assente
Capo ben sviluppato con occhi e radula
Capo con tentacoli
Comportamento alimentare predatorio e dieta carnivora
Piede modificato in imbuto
Sistema circolatorio chiuso

33
Sessi separati. Tentacolo modificato ectocotile per trasferimento delle
Spermatofore
Sviluppo diretto
Lungo i bassi fondali nuotano le seppie (ordine dei Sepioidei) la cui conchiglia
interna, modificata e ridotta funge ancora da galleggiante, mentre nel pelago vivono
calamari e totani (ordine dei Teutoidei) dai costumi gregari, e a maggior profondità
la colossale Architeutis princeps (calamaro gigante) che giunge a misurare con i
tentacoli distesi oltre 16 metri e pesa più d'una tonnellata. I fondali marini sono
invece abitati dagli Ottopodi che comprendono i notissimi polpi, i cui tentacoli sono
riuniti da una sorta di palmatura. I polpi usano nascondersi negli anfratti delle
scogliere, donde escono per catturare i crostacei e i granchi dei quali si nutrono.
Sottoclasse Nautiloidea
38 tentacoli pensili

Sottoclasse Coleoida comprende:


Famiglia Loliginidae
Calamaro. I Teutidi, come tutti i Coleoidi,
posseggono otto braccia cefaliche corte e due
piu' lunghe braccia tentacolari retrattili. Il
tronco e' allungato, le pinne sono terminali e,
a differenza del totano, occupano oltre i 2/3
dei lati del tronco. La conchiglia interna
(gladio) e' ridotta in un delicato pezzo corneo.

Famiglia Ommastrephidae

34
Famiglia Architeuthidae
Loligo pealei - un calamaro, oggetto di ampi studi neurologici a causa del suo
"assone gigante" (quasi 1 mm di diamentro, circa 1000 volte maggiore di un assone
medio di mammifero).
Famiglia Sepiidae
Seppia comune. Notare le otto braccia cefaliche corte e le due lunghe braccia
tentacolari retrattili con grosse ventose terminali. Tronco provvisto di pinne non
unite nella parte posteriore. Corpo ampio ed appiattito. Conchiglia interna (osso).
Osso di seppia Conchiglia interna calcarea ben sviluppata, settata ed appiattita,
portante piccole ali nella porzione posteriore
Famiglia Octopodidae
Octopus vulgaris
Polpo comune. Gli Ottopodi posseggono le sole otto braccia cefaliche. Questa specie
e' caratterizzata da ventose disposte su due file, a zig-zag. Corpo sacciforme,
mantello privo di ali o pinne. E' un animale bentonico ritenuto tra i piu' intelligenti
animali invertebrati.
Anellidi
Caratteristiche del phylum degli Anellidi
2 mm – 10 cm
•Animali vermiformi, segmentazione spirale, celomati con corpo articolato in
metameri.
•Metameria riconoscibile quasi sempre sia nei caratteri esterni sia in quelli interni
(celoma, muscolatura, sistema nervoso).

35
•I metameri sono generalmente simili tra loro per struttura e funzione (metameria
omonoma), ma fra i policheti il corpo è distinguibile in regioni (metameria
eteronoma).
•Il tegumento è costituito da un epidermide monostratificata con molte cellule
ghiandolari, rivestita da una cuticola formata da proteine e polisaccaridi.
•Gli scambi gassosi avvengono attraverso l’intera superficie corporea o mediante
strutture branchiali specializzate.
•Tegumento e muscolatura (fibre lisce) forma un sacco muscolo cutaneo importante
per la locomozione. Uno strato di fibre circolari determina l’allungamento
dell’animale, uno strato sottostante di fibre longitudinali la cui contrazione
determina un accorciamento dell’animale.
•Escrezione ed osmoregolazione avvengono attraverso metanefridi.
•Apparato circolatorio chiuso.
•Sistema nervoso con ganglio sopraesofageo e catena gangliare ventrale pari

•Forme primitive marine con sviluppo indiretto (Trocofora)


•Forme d’acqua dolce e terrestri sviluppo diretto
Prostoma e pigidio
Setole da tasche setigere unicellulari Assenza di setole negli
irudinei e branchiobdelle
•Sistema circolatorio costituito da due vasi dorsale e ventrale
e vasi laterali
•Intestino anteriore o stomodeo ectodermico, intestino
medio o mesenteron endodermico e intestino posteriore o
proctodeo ectodermico
•Metanefridi 2 per metamero, iniziano con un nefrostoma
(imbuto di cellule ciliate che si affaccia sulla cavità celomatica
di un segmento ed il segmento successivo contiene il
nefridioporo)
•I sacchetti celomatici contengono un liquido pieno di
proteine.
•Gonadi= ammassi cellulari germinali disposti sulle pareti dei
sacchetti celomatici, dal lume del celoma vengono emessi
attraverso i nefridi
•I policheti marini sono gonocorici
•La trocofora metamorfosa con aggiunta di metameri a livello
del pigidio

36
Phylum Anellida
CLASSE POLICHETI
La cavità boccale lascia protrudere il muscoloso faringe fornito di
mandibole chitinose
Forme microfaghe Arenicola, Ophelia e Capitella che si alimentano
come i lombrichi; Polygordius stacca le alghe dai granuli di sabbia;
Terebella sedentaria ha tentacoli periorali; Sabella e Spirographis
sedentarie filtrano l’acqua; Chaetopterus variopedatus vive in un
tubo

Classe Clitellati
• Provvisti di Clitello
• Ermafroditi con metameria evidente
• Senza parapodi
• Confinati nelle acque dolci o in ambiente terrestre; poche le specie marine
•Cavità celomatiche bene sviluppate
•Setole in tasche setigere
•Gonadi localizzate in un piccolo numero di metameri
•Terrestri, dulciacquicole, poche marine.

locomozione

37
Irudinei
•Ectoparassiti o predatori
•Privi di parapodi e di setole
•34 metameri
•Ogni metamero è suddiviso per lo più in 3-5
anelli
•2 ventose •Ano dorsale
•Celoma ridotto
•Circa 500 specie
•Nelle acque dolci, ma anche nel mare e sulla
terraferma
Locomozione

38
Phylum ARTROPODI
CARATTERISTICHE GENERALI
Protostomi celomati – simmetria bilaterale
Corpo metamerico – Tagmatizzazione: capo e tronco; capo, torace e addome;
cefalotorace e addome Appendici articolate (variamente modificate)
Esoscheletro cuticolare (chitina – polisaccaride azotato duro), spesso impregnata di
sali di calcio (aragoste, granchi). Fra i segmenti del corpo e delle appendici è sottile e
flessibile in modo da consentire i movimenti
Muta o ecdisi
Sistema muscolare complesso con esoscheletro come zona di aggancio
Celoma ridotto (emocele – seni o spazi tra i tessuti) riempito di sangue
Sistema circolatorio aperto, con cuore dorsale contrattile, arterie ed emocele
Sistema digerente completo
Respirazione mediante la superficie corporea, branchie, trachee o polmoni a libro
Coppie di ghiandole escretrici (ghiandole coxali – antennali o mascellari) o
escrezione mediante tubuli malpighiani
Sistema nervoso simile agli anellidi.
Organi di senso altamente sviluppati
Sessi separati – solitamente fecondazione interna (ovipari o ovovivipari).
Crescita mediante mute.
Modelli comportamentali complessi.
Complessità nell'organizzazione delle loro attività. Comportamenti innati governano
gran parte delle loro azioni.
L’apprendimento svolge un ruolo importante nella vita di molti artropodi.
Riduzione della competizione mediante la metamorfosi.

39
Cambiamenti metamorfoci, Forma larvale molto differente dallo stadio adulto. Le
forme larvali sono spesso adattate a utilizzare fonti di cibo diverse da quelle degli
adulti e occupano spesso spazi differenti, riducendo di conseguenza la competizione
all'interno di una specie.
Modificazioni dell' esoscheletro
La cuticola può essere soffice e permeabile o può formare una vera e propria
corazza. Fra i segmenti corporei e fra i segmenti delle appendici è sottile e flessibile,
consentendo il libero movimento delle articolazioni. Nei crostacei e negli insetti la
cuticola forma delle invaginazioni che servono per l'attacco dei muscoli.
Può anche tappezzare stomodeo e proctodeo, sostenere le trachee e adattarsi a una
serie diversa di funzioni. Un esoscheletro cuticolare non estensibile impone
importanti limiti alla crescita. Per poter crescere un artropode deve abbandonare a
intervalli regolari il suo rivestimento esterno per formarne uno nuovo più grande: un
processo noto come ecdisi o muta.

Muta
Attività mitotica delle cellule epidermiche.
•Distacco di queste dalla vecchia cuticola, con
interposizione di liquido (liquido esuviale)
•Digestione enzimatica della vecchia
endocuticola da parte di chitinasi e proteinasi
contenute nel liquido esuviale e
riassorbimento dei prodotti che ne derivano.
•Produzione della nuova epicuticola
•Produzione della nuova procuticola

40
•Ecdisi, abbandono di quanto resta della vecchia cuticola(sotto forma di exuvia) da
parte dell’artropode che ne esce attraverso linee di rottura preferenziali.

Subphylum Chelicerata
Gli artropodi chelicerati Limuli, ragni, zecche e acari, scorpioni.
6 paia di appendici: 1 paio di cheliceri, 1 paio di pedipalpi, 4 paia di zampe
ambulacrali
Assenti mandibole e antenne
Corpo formato da cefalotorace (prosoma) e addome (opistosoma), spesso con
segmenti fusi
Ghiandole coxali, tubuli malpighiani; Polmoni a libro o trachee
CLASSE MEROSTOMATA
Il Limulus vive nelle acque costiere
Atlantiche del Nord America; è rimasto
invariato dal Triassico. I limuli hanno
un tipico carapace (scudo dorsale
rigido) non segmentato a forma di
ferro di cavallo e un largo addome, che
presenta un lungo telson conformato a
spina

CLASSE ARACNIDA
Ordine Araneae: ragni
Cefalotorace e addome non presentano segmentazione esterna I tagmata sono
collegati tra loro da un sottile peduncolo

Ordine Scorpionida: scorpioni

41
Cefalotorace breve che porta le appendici Cheliceri a forma di tenaglia, pedipalpi
chelati Addome lungo e chiaramente segmentato, privo di appendici

Ragni
• Opistosoma peduncolato, senza evidente metameria
• Cheliceri grandi, privi di chela terminale, quasi sempre veleniferi
• Pedipalpi simili a zampe
• Filiere con gh sericigene
Tutti i ragni sono animali predatori e si nutrono prevalentemente di insetti. I
cheliceri funzionano come artigli e sono dotati di dotti collegati con ghiandole
velenifere.
Alcuni ragni cacciano le loro prede, altre tendono degli agguati e molti le
intrappolano in reti di seta.
Dopo che un ragno ha catturato una preda con i cheliceri e vi ha iniettato il veleno,
ne liquefa i tessuti con un succo ricco di enzimi digestivi e aspira nello stomaco il
risultante alimento fluido.
I ragni dotati di denti alla base dei loro cheliceri sono in grado di lacerare o
masticare la loro preda, aiutandosi nella digestione con gli enzimi emessi dalla
bocca. Respirazione mediante polmoni a libro o a trachee o entrambe le strutture.
Apparato escretore formato da tubuli malpighiani e ghiandole coxali
I ragni hanno otto occhi semplici, ciascuno dotato di una lente, bastoncelli e retina.
Questi occhi possono percepire principalmente oggetti in movimento, ma alcuni,
come quelli dei ragni predatori possono formare delle immagini.
Nei ragni la percezione dell'ambiente circostante si basa essenzialmente sulle setole
sensoriali. La superficie di ciascuna setola invia informazioni su ciò che circonda
l'animale, le correnti d'aria o i cambiamenti di tensione della ragnatela.
Due o tre paia di filiere, collegate a speciali ghiandole sericigene addominali.
Mediante la percezione delle vibrazioni della ragnatela, un ragno può stimare le
dimensioni e l'attività della preda intrappolata o può ricevere messaggi inviati da un
possibile compagno per l'accoppiamento

42
I ragni bruni (genere Loxosceles) sono distribuiti in
tutto il mondo L'adeguamento dei ragni
Loxosceles a condizioni avverse può spiegare il
motivo per cui questi ragni sono in grado di
sopravvivere in diverse parti del mondo. Altri
importanti membri di questo genere includono il
cileno recluso (L. laeta) e il recluso del
Mediterraneo (Loxosceles rufescens). Tossine
provenienti da diversi organismi potrebbero
essere utilizzate come materiali per la
progettazione di nuovi farmaci, per applicazioni
industriali o direttamente per uso terapeutico.
Riproduzione
Sessi separati Il maschio è quasi sempre più piccolo e zampe più lunghe. Gonadi pari
e ventrali. L’inseminazione prevede il trasferimento degli spermi in piccola tela
mediante i piedpalpi al poro copulatore della femmina (epigino). Le uova vengono
raccolte in un sacco di seta deposto dalla femmina. Lo sviluppo post embrionale
prevede da 5 a 12 mute nelle femmine. Spesso il maschio non subisce alcuna muta.
Phylum Artropodi
Subphylum Crustacea
• Il corpo è costituito da un elevato numero di segmenti (fino a 60) nelle forme
primitive con riduzione fino ad 19 nei Malacostraci forme più evolute, I segmenti si
raggruppano a formare tre regioni del corpo o tagmata:
1. in una regione cefalica
2. un tronco differenziato in una regione toracica e una addominale terminante con
una struttura non segmentale, il telson
• Il capo è costituito da 5 segmenti fusi
tra loro a cui corrispondono altrettante
paia di appendici:
• Le antennule e le antenne, preorali, a
funzione sensoria (prensili e natatorie), le
mandibole e le mascelle del primo e
secondo paio, postorali, che costituiscono
l’apparato boccale.
• I segmenti toracici si fondono spesso
con il capo costituendo il cefalotorace.

43
• Presenza di uno scudo dorsale, il carapace, con funzione protettiva e alcune volte
respiratorie.
Artropodi acquatici, marini o d’acqua dolce, con poche specie terrestri
Quando il torace e l’addome si differenziano in plereion e di pleion le rispettive
appendici si diversificano come struttura e funzione in pereiopodi e in pleopodi, a
funzione deambulatoria i primi, natatoria o respiratoria i secondi . Le ultime paia di
pleopodi si trasformano spesso in uropodi con funzione di difesa o saltatoria.
Circolazione, respirazione, escrezione.
La circolazione avviene tramite un sistema aperto. L’apparato circolatorio
comprende un vaso dorsale pulsante (cuore) munito di coppie di aperture (osti), un
sistema complesso di vasi arteriosi e una serie di lacune in cui circola l’emolinfa.
Alla base degli arti ci sono le branchie che possono essere ramificate, fogliacee o
filamentose.
L’apparato digente è costituito da intestino rettilineo con una porzione anteriore
stomodeo, con strutture filtratorie o trituratorie, un intestino medio a funzione di
secrezione enzimi digestivi, assorbimento dell’alimento accumulo di sostanze di
riserva. Stomodeo e intestino medio costituiscono l’epatopancreas.
L’escrezione avviene per mezzo di ghiandole nefridiali mascellari e antennali
(ghiandole verdi).
Gli organi della vista sono di due tipi:
1. Ocelli, occhi impari dorsali, detto occhio naupliare e occhi composti.
2. Gli occhi composti possono essere situati su peduncoli mobili (occhi peduncolati)

Riproduzione
Sessi separati
Le gonadi pari con gonodotti.
Gli ovidotti possono essere provvisti di diverticoli (ricettacoli seminali) entro cui
vengono trattenuti gli spermi ricevuti durante la copula.
Le uova sono trattenute dalla femmina per mezzo di appendici addominali o in
marsupi.
La forma larvale più frequente e la più primitiva come struttura è il nauplius, munito
di un occhio impari (occhio naupliare e di 3 paia di appendici).
Al naplius fa seguito il metanaplius in cui compaiono le appendici.

Rizocefali

44
Cirripedi parassiti di crostacei.
Privi di appendici, di canale alimentare senza traccia apparente di divisione in
segmenti.
Il loro corpo comprende una parte rizoide che si ramifica entro il corpo dell’animale
parassitato ed una struttura a forma di sacco, aderente all’esterno del corpo
dell’ospite, in posizione ventrale.
Il sacco è provvisto di un sistema nervoso rudimentale, contiene gonadi e uova, di
piccole dimensioni da 3-10mm.
Sono ermafroditi e a sessi separati.
I crostacei parassiti subiscono una regressione dell’apparato riproduttore
(castrazione parassitaria).

Classe Malacostraci
Costituiscono la più grande classe dei crostacei. Il tronco ha usualmente 8 somiti
toracici e 6 somiti addominali, ciascuno con un paio di appendici. Comprendono
molte forme marine e di acque dolci.
Tipo CARIDOIDE Per specie nuotatrici Con rostro
Tipo ASTACOIDE Deambulanti Con rostro
Tipo PAGUROIDE Assente il ventaglio Addome molle, asimmetrico, con appendici
rudimentali Torsione elicoidale rispetto al torace
Tipo CANCROIDE granchio Solo deambulazione

Paguroidei
Gli Anomuri Paguroidei sono Decapodi particolari che hanno evoluto l'abitudine di
alloggiare in conchiglie di Gasteropodi. Questo ha comportato la formazione di uno
speciale addome inarticolato, asimmetrico, con cuticola sottile e modificato in modo
da adattarsi alle camere spiralate dei gusci dei Molluschi. I Paguri occupano sempre
conchiglie vuote e non uccidono mai l'occupante originario; inoltre quando un
esemplare cresce e' costretto a cercare una conchiglia piu' grossa che possa
sostituire la vecchia. Nella foto potete osservare un individuo privato del suo rifugio.
Notare l'addome molle, portante una coppia di uropodi, utilizzati per ancorarsi alla
columella della conchiglia, e due paia di pleopodi. I pereiopodi sono molto sviluppati
e robusti; il primo paio porta grosse chele.
Classe Chilopoda

45
centopiedi Predatori attivi, preferiscono luoghi umidi, sotto tronchi, legno o pietre.
Si nutrono di lombrichi, insetti, ecc… Corpo leggermente compresso
dorsoventralmente Da pochi fino a 177 somiti, ciascuno, ad eccezione di quello
dietro il capo e degli ultimi due, porta 1 paio di appendici Appendici del primo
segmento del corpo modificati a formare stiletti veleniferi
Classe Diplopoda
millepiedi Corpo cilindrico, composto da 25 a 100 segmenti I segmenti addominali
portano due paia di arti ciascuno Meno attivi dei centopiedi; erbivori
Subphylum Esapodi
• Artropodi terrestri, a volte acquatici.
• Fitofagi, detritivori, predatori, parassiti.
• Corpo tipicamente diviso in tre regioni: capo, torace, addome.
• Gli schleriti si saldano= capsula cefalica o cranio.
• Il capo porta un paio di appendici boccali, un paio di occhi composti, 3 ocelli e due
antenne.
• Torace con tre paia di zampe.
• Tubi Malpighiani
• Presentano spine, peli fissi, e setole

Classe Insetti
Corpo diviso in tre tagmi:
•Capo
•Torace
•addome
L’apparato boccale può essere:
Masticatore
Succhiatore
Pungente
Adattamenti degli insetti
Gli insetti si sono diffusi praticamente in tutti gli ambienti che possono sostenere la
vita, solo poche sono le specie marine. La loro ampia distribuzione e l’enorme
diversità di specie è resa possibile dalla capacità di volare e dalla loro natura

46
altamente adattabile. Tale diversità consente a questo gruppo di sfruttare tutte le
risorse alimentari disponibili e tutti i tipi di rifugi. Quali sono i segreti del successo
degli insetti? Sono molti gli adattamenti alla base del successo biologico degli
insetti. Il corpo degli insetti è ben protetto da un esoscheletro solido, che dà
protezione e aiuta a prevenire la perdita di acqua attraverso l’evaporazione.
Un’altra caratteristica è il piano strutturale del corpo che può modificarsi e
specializzarsi in così tanti modi da permettere agli insetti di adattarsi a numerosi stili
di vita.
Un importante adattamento evolutivo degli insetti riguarda l’apparato boccale,
variamente modificato, che ha permesso loro di assumere abitudini alimentari
differenti e di sfuggire quindi alla competizione.
Ad esempio le parti buccali di una cavalletta sono particolarmente adattate per la
frammentazione e la masticazione del cibo. Le farfalle notturne e diurne hanno
strutture buccali modificate per succhiare e lambire il nettare dei fiori, mentre quelle
delle zanzare sono modificate per succhiare il sangue.
Un altro importante adattamento evolutivo degli insetti riguarda la struttura delle
zampe.
Le zampe mostrano adattamenti morfologici tali da perdere la loro primitiva
funzione per svolgerne altre. La funzione primaria delle zampe è la locomozione
terrestre. Tale funzione si svolge - in generale - in concomitanza con la funzione del
volo, perciò, negli insetti volatori, le zampe svolgono una funzione accessoria che ha
lo scopo di fissare il corpo ad un supporto quando è in posizione di riposo e
permettere spostamenti su spazi relativamente brevi. Nei cattivi volatori e negli
insetti atteri le zampe diventano il principale organo di locomozione e vedono perciò
potenziata la loro funzione.
La zampa saltatoria è un adattamento che permette all'insetto di spiccare salti,
talvolta di notevole ampiezza rispetto alle dimensioni dell'animale. - Zampa
saltatoria di cavalletta (Ortotteri).
La zampa cursoria o ambulatoria è il tipo morfofunzionale ordinario, quello adatto a
svolgere la locomozione terrestre come funzione principale o come accessoria del
volo. - Zampa cursoria di una blatta (Blattaria).
La zampa natatoria è un adattamento che permette all'insetto di nuotare sotto la
superficie. Questo adattamento non è molto frequente e si riscontra in alcune
famiglie di Coleotteri. - Zampe natatorie di ditisco (Coleotteri: Dytiscidae). Sono
natatorie solo le posteriori.
La zampa fossoria è un adattamento che permette agli insetti terricoli di scavare nel
terreno usandola come una pala. Gli insetti con tipica zampa fossoria sono gli

47
Ortotteri della famiglia Grillotalpi, così denominati per la forte somiglianza della
forma delle zampe anteriori con quelle della talpa. - Zampa fossoria di grillotalpa
(Ortotteri)
Sviluppo e metamorfosi
I tipi di memamorfosi sono alquanto vari e complessi, si distinguono tre tipi
fondamentali di metamorfosi:
1. Ametabolia
2. Eterometabolia
3. Olometabolia
Negli insetti privi di ali si ha uno sviluppo postembrionale diretto, ametabolia
Differenza fra adulti e giovani solo nelle maggiori dimensioni e nella maturità
sessuale.

Eterometabolia
Ordini Ortottera, blattaria, Mantodea Sviluppo indiretto Il
giovane privo di ali neanide. Le ali compaiono gradualmente,
attraverso mute successive, sotto forma di abbozzi esterni. Il
giovane provvisto di abbozzi alari è detto ninfa. Gli insetti
eterometaboli sono detti esopterigoti perchè le ali si sviluppano
all’esterno del corpo.

48
Olometabolia
Ordini Coleottera, Lepidottera, Emittera, Dittera. Il
giovane è detto larva, attinge ad habitat e risorse
diverse dell’adulto. Ha funzione di dispersione della
specie. Dopo numerose mute si ha uno stadio
immaturo la pupa. Nei lepidotteri la pupa è avvolta da
un involucro protettivo il bozzolo e la pupa è detta
crisalide. A sviluppo completo si ha lo sfarfallamento.
Gli olometamboli sono detti endopterigoti perché lo
sviluppo delle ali non è visibile all’esterno.
Emissione di suoni
La possibilità di produrre suoni può essere limitata ad
un solo sesso od essere presente in entrambi. Il suono
può essere interpretato come:
•richiamo tra individui della stessa specie
•comunicazione tra individui che formano aggregazioni
•richiamo del sesso opposto
•segnale di allarme.

Esistono varie modalità per la produzione dei segnali:

Produzione di suoni tramite movimenti in relazione all'attività dell'insetto:


•il ronzio delle ali durante il volo
•il rumore prodotto dai vari pezzi dell'apparato boccale
•dallo sfregamento del capo col torace
•dai movimenti per effettuare il salto.

Suoni prodotti da membrane vibranti:

Organo sonoro dei maschi delle Cicale. L'apparato sonoro è costituito da una vistosa
membrana convessa verso la parte esterna, timballo, percorsa da diverse banderelle
elastiche e fissata ad un cercine sclerificato. La membrana è collegata ad uno o più
muscoli che contraendosi la fanno vibrare.
Mimetismo

49
Molti Insetti sono dotati di colori o forme che consentono loro di confondersi con
l'ambiente che occupano, altri invece imitano Insetti dotati di armi di difesa e
rifiutati per questo dai predatori. Il mimetismo serve generalmente agli insetti per
sfuggire agli aggressori, ma talora è utilizzato anche dal predatore per confondersi
nell'ambiente ed ingannare le proprie prede.
Mimetismo criptico
Si verifica quando una specie tende a nascondersi nell'ambiente, assumendo le
colorazioni e le forme di foglie, rami, cortecce, fiori, ecc.. Tipico è l'esempio
dell'insetto stecco, che imita per colore e forma i rametti delle piante che frequenta.
Mimetismo fanerico
Si verifica quando una specie ne imita un'altra assumendo la stessa forma, gli stessi
colori ed il medesimo comportamento. E' il caso degli Insetti privi di organi di
difesa/offesa che imitano forma e colori di Insetti in grado di difendersi.
Emissioni di luci
La luce emessa dagli Insetti è dovuta o alla presenza di batteri fosforescenti o
all'attività di veri e propri organi luminosi.
I batteri fosforescenti si trovano in un ristretto numero di specie: Collemboli,
Efemerotteri, Omotteri, Lepidotteri e Ditteri.
Gli organi produttori di luce sono presenti principalmente tra i Coleotteri ed anche in
larve e pupe di Ditteri. Gli organi luminosi sono costituiti da uno strato di cellule
adipose modificate, poste sotto l'epidermide e percorse da numerose trachee che si
suddividono e ramificano. Questo primo strato di cellule forma lo strato fotogeno.
Più internamente si trova uno strato riflettente costituito da cellule adipose. il
fenomeno luminoso avviene per la presenza di due sostanze, la luciferina e la
luciferasi.
La luciferina sotto l'azione catalitica della luciferasi (enzima contenuto nel sangue) in
presenza di ossigeno ed acqua si ossida divenendo ossiluciferina, sostanza labile che
genera energia luminosa. Nei Coleotteri la luminescenza è dovuta anche ai sali di
Mg, di Mn e da trifosfato di adenosina, che reagiscono con la luciferina.
l gene della luciferasi utilizzato in saggi di espressione genica come gene reporter. Il
metodo che utilizza il gene della luciferasi ha i vantaggi di essere molto sensibile,
nessuna interferenza perchè la maggior parte delle cellule non ha attività di
luciferasi, rapidità e bassi costi. Il gene migliore è quello della lucciola nord
americana Photinus pyralis, la proteina non richiede modificazioni post-traduzionali,
non è tossica, funziona sia in cellule procariotiche che eucariotiche .
Ordine Imenotteri
Caratteristiche morfologiche distintive

50
Sono alati e provvisti di 2 paia di ali membranose (le ali posteriori sono più piccole)
trasparenti o con riflessi di colore bruno o viola.
L'apparato boccale è masticatore o lambentesucchiante.
Sono senza ali i Formicidae eccetto i maschi e le regine che le hanno sino al volo
nuziale. Appartengono a questo ordine diverse specie con abitudini sociali: api,
vespe e formiche.
La regina ha l’addome allungato, unica femmina fertile dell’alveare. Si accoppia una
sola volta Gli spermi vengono conservati in una spermateca, feconda alcune migliaia
di uova al giorno per tutta la vita (4-5anni) I fuchi muoiono subito dopo
l’accoppiamento, parte dell’organo genitale rimane nell’addome della femmina. Le
operaie hanno ghiandole velenifere e un pungiglione provvisto di piccoli uncini che
ne impediscono la fuoruscita dal corpo della vittima dopo la puntura, provocando la
morte dell'ape. Le operaie sono inoltre fornite di spazzole e cestelli per raccogliere e
trasportare il polline, enzimi per trasformare il nettare in miele, ghiandole per
secernere la cera e per produrre la pappa reale.
La formica ha capo ben sviluppato, con l'apparato boccale di tipo masticatore
lambente; l'addome è collegato al torace mediante un sottile peduncolo e in alcune
specie è munito di un pungiglione collegato a una ghiandola che produce acido
formico; le specie prive di aculeo spruzzano questa secrezione dall'addome. La
formica è onnivora: si nutre di piccoli animali, semi, foglie; alcune specie coltivano
funghi nei loro nidi, altre allevano afidi per nutrirsi del liquido zuccherino che questi
trasudano dal corpo.
Tra le varie specie di formica, si ricordano la formica mietitrice (Messor barbarus),
diffusa in Europa, che immagazzina nel nido semi di graminacee; la formica
argentina (Iridomyrmex humilis), ormai diffusa in tutto il mondo, dal corpo marrone
chiaro; la Crematogaster scutellaris, dal tipico capo rosso vivo, diffusa in Italia; la
formica rossa (Formica rufa), di colore ruggine, presente nei boschi di conifere e
protetta dalla legge perché distrugge diversi insetti nocivi.
Vita sociale La formica vive in società molto numerose formate da tre tipi di
individui: la regina (femmina fertile e alata), le operaie (femmine non fertili e prive
di ali) i maschi (alati).
Durante il volo nuziale le femmine fertili vengono fecondate dai maschi che poco
dopo muoiono; successivamente le regine perdono le ali, cercano un luogo sicuro in
cui costruire il nido, e iniziano a deporre le uova.
Dopo pochi mesi nascono le prime operaie, che svolgono tutte le attività necessarie
per la sopravvivenza e lo sviluppo della società: costruiscono e riparano il nido, si

51
prendono cura delle uova e delle larve, vanno alla ricerca del cibo. La vita media di
un'operaia è di circa 3-4 mesi; la regina vive invece 12-15 anni
Il formicaio
Il tipo più comune è sotterraneo, con numerose camere comunicanti tra loro e
utilizzate per scopi diversi, e ricoperto da una cupola di terra mista a detriti vegetali.
Alcune formiche costruiscono il nido sugli alberi impastando tritumi di legno con la
saliva; altre scavano il nido nel legno dei vecchi alberi o utilizzano fenditure nelle
rocce
Gli Echinodermi
Circa 6000 specie viventi ma oltre 20.000 estinte
• Celomati, deuterostomi, simmetria raggiata
Dermascheletro formato di piastre e spine calcaree
• Sistema vascolare aquifero usato per la locomozione, l’adesione al substrato e la
nutrizione, respirazione
• Sistema emale derivato dal celoma
• Senza cefalizzazione e organizzati intorno ad un asse oro-aborale
• Sistema nervoso poco centralizzato
• Senza organi escretori definiti
• Gonocorici (gonadi e gonodotti)
• Esclusivamente marini

Celoma suddiviso in modo complesso che dà origine ai sistemi:


•Acquifero
•Emale:Trasporto delle sostanze nutritive, ormoni, celomociti
Classe Crinoidei
• Simmetria pentaragiata ben sviluppata
• Cinque braccia ramificate, spesso provviste di pinnule
• Peduncolati o privi di peduncolo
• Corpo a calice ricoperto da una teca di piastre regolarmente disposte
• Ambulacri estesi lungo le braccia e le pinnule, con podia privi di ventose
• Bocca ed ano sulla superficie orale
Riproduzione e sviluppo
Sessi separati Specie ermafrodite con gameti maschili che maturano prima dei
femminili. I gameti si formano da cellule germinali nel celoma e rilasciati da
fessurazioni della parete delle braccia. Fecondazione esterna. Capacità rigenerative.

52
Classe Oloturioidei
• 1500 specie
• 10-30 cm
• Corpo cilindroide sacciforme o vermiforme
• Coriaceo, con dermascheletro assente o ridotto a piccole piastre e spicole sparse
• Allungati secondo l'asse oro-aborale e poggianti sul substrato su di un lato
• Podia generalmente disposti lungo i cinque ambulacri
• Con tentacoli di varia forma intorno alla bocca
• Gonade unica
Derma con scleriti
Un esempio di scleriti del derma di Oloturoidi. Gli Oloturoidei si distinguono dagli
altri Echinodermi anche per la riduzione dello scheletro a plachette microscopiche -
gli scleriti appunto - che possono avere diverse forme. Nell'esempio riportato qui a
fianco si osservano scleriti ad ancora, articolate a piastre ancorali
Classe Echinoidei
• Sferoidali o discoidali
• Teca formata da serie meridiane di piastre ambulacrali e interambulacrali
alternate e a stretto contatto

Rigenerazione, riproduzione e sviluppo


Sessi separati Pori genitali nelle piastre genitali. Fecondazione esterna.
Lanterna di Aristotele

53
Si tratta dell'apparato raschiatore che permette agli
Echinoidi di brucare il substrato. La lanterna e'
composta da cinque placche calcaree, dette
piramidi, unite da fibre muscolari trasverse. Lungo la
faccia interna di ogni piramide scorre un lungo
dente dall'estremita' appuntita (nella foto le punte
sono rotte). I potenti muscoli che controllano i
movimenti della lanterna sono fissati al
dermascheletro tramite le auricole, staffe calcaree poste perpendicolarmente sul
margine interno del peristoma.
Classe Asteroidei
• Corpo depresso a forma
stellata e con cinque braccia,
non ben distinte dal disco
centrale
• Docce ambulacrali aperte sul
loro lato ventrale
• Piastra madreporica in un
interradio della faccia aborale.
• Pedicelli ambulacrali provvisti
di ventosa in due o quattro
serie per ogni braccio.
• Dimensioni che vanno da pochi centimetri a circa 1 m

Classe Ofiuroidei
Simmetria pentaraggiata ben sviluppata
• Piastre regolarmente disposte, con cinque braccia spesso ramificate, spesso
provviste di pinnule
• Ambulacri estesi lungo le braccia e le pinnule e con podia privi di ventose
• Bocca nella superficie orale.
• Ano assente
I Cordati
Caratteristiche dei phylum Chordata
Simmetria bilaterale; corpo segmentato, tre foglietti embrionali; celoma ben
sviluppato.

54
Notocorda (asse scheletrico) presente in qualche stadio del ciclo vitale.
Un singolo cordone nervoso dorsale tubulare, porzione anteriore del cordone di
solito allargata a formare un cervello.
Tasche faringee presente in qualche stadio del ciclo vitale. Nei cordati acquatici si
sviluppano in fessure branchiali.
Coda postanale.
Muscoli segmentati in un tronco non segmentato.
Cuore ventrale con vasi sanguigni dorsali e ventrali, sistema circolatorio chiuso.
Sistema digerente completo.
Endoscheletro cartilagineo o osseo presente nella maggior parte dei rappresentanti.
Classificazione del phylum cordati
Gruppo Acrania (protocordati)
Subphylum Urochordata (tunicati) Notocorda e cordone nervoso solo nella larva
pelagica, adulto sessile
Subphylum Cephalochordata (anfiosso) pisciformi
Gruppo Craniata
Subphylum Vertebrata
Vertebre cartilaginee o ossee circondanti il cordone spinale notocorda solo negli
stadi embrionali.
Possono essere divisi in due grandi gruppi per la presenza o l’assenza di mascelle.

Classe Ascidiacei
Hanno forma di un sacco più o meno allungato, provvisto di due sifoni uno boccale o
apicale e uno laterale cloacale.
La parete del corpo è formata da un epitelio monostratificato che produce la tunica
ed ha una funzione di sostegno.
La tunica prevalentemente fibrosa è composta da polissacaridi (cellulosa, tunicina e
Sali di calcio).
L’intestino è piegato a U da qui la posizione dei sifoni.
L’ampia cavità del torace è occupata dal faringe.

55
Un ganglio nervoso si trova fra i due sifoni. Gli adulti sono bentonici, le larve
plactoniche sono provviste di coda nella quale vi è la corda e dorsalmente il tubo
neurale

Subphylum vertebrata Caratteristiche biologiche


• Endoscheletro
• Crescita continua, raggiungimento di grandi dimensioni corporee e offre
un’impalcatura per l’attacco dei muscoli.
• Faringe perforata
• Originariamente un organo per l’alimentazione sospensivora, successivamente
struttura per l’ evoluzione di vere branchie interne con una pompa faringea
muscolare e mascelle.
• Comportamenti predatori - cervello - organi di senso
• Appendici pari
• Comparse nei vertebrati acquatici, rimodellate come zampe articolate per
consentire la locomozione sulla terraferma o come ali per il volo.

Sottoclasse Elasmobranchi
Squali e le razze.
•presentano una robusta epidermide con scaglie placoidi, queste hanno punte
rivolte posteriormente e danno alla pelle una tessitura resistente e ruvida .
•I denti sono scaglie placoidi modificate.
La disposizione dei denti indica il tipo di preda : Denti aguzzi e fitti, come quelli dello
squalo toro (Carcharias taurus), sono specializzati nella cattura di pesci di piccola
dimensione; quelli tozzi e larghi sono idonei alla consumazione di crostacei coriacei,
tipici dello squalo tigre. Molti raiformi, primi fra tutti quelli della famiglia dei
torpedinidi (torpedini), hanno sviluppato raffinati meccanismi di difesa e offesa, che
consistono nell’emissione di scariche elettriche costituite da impulsi ad alta
frequenza Gli organi elettrici sono costituiti da placche derivate da fibre muscolari
modificate; queste hanno forma discoidale, sono innervate da terminazioni motorie

56
e sono impilate una sull’altra, proprio come nelle pile elettriche. Nelle torpedini gli
organi elettrici si trovano in vicinanza delle branchie.
occhi e lo spiracolo situati sulla superficie dorsale e la bocca e le branchie sulla
superficie ventrale.
•La colorazione è scura sul dorso e più chiara sul ventre: in alcune specie, la
superficie dorsale è costellata di cromatofori che permettono di modificare la
colorazione a scopo mimetico.
•Le pinne pettorali sono estremamente sviluppate e si estendono dalla coda ai lati
del capo. Le pinne pelviche sono relativamente piccole e quella anale è assente: la
coda è ridotta a un organo sottile, simile a una frusta, che viene usato come timone.
•La bocca è piccola, con denti smussati adatti a rompere le conchiglie dei molluschi
e il guscio dei crostacei che costituiscono il loro nutrimento.
Sottoclasse Sarcopterygii
Un pesce riesce a galleggiare per mezzo del controllo del volume di gas nella vescica
natatoria.
Riproduzione e sviluppo
I pesci possono essere ovipari, ovovivipari e vivipari. La fecondazione è esterna, si
ha l’emissione di uova e spermi in acqua
Gli elasmobranchi hanno pinne pelviche modificate per la fecondazione interna
Assenza di cure parentali
Alcuni pesci costruiscono nidi e altri trasportano gli embrioni in via di sviluppo. Gli
embrioni possono essere covati in tasche o in bocca.
I ciclidi si dedicano a cure parentali a lungo termine
Zebrafish pesce tropicale comune negli acquari di casa è divenuto un modello di
elezione per studi nel campo della biologia dello sviluppo, biologia evolutiva,
tossicologia e farmacologia.
I ricercatori lo considerano un potente strumento per la ricerca e la scoperta di
farmaci salvavita per gli uomini.
Gli esperimenti sono più facili e veloci che in topo.
Zebrafish Adulti relativamente piccoli (3-4 cm). Economici Facilmente si riproducono
in cattività sotto condizioni controllate Producono parecchie centinaia di uova per
incrocio. Corto tempo di generazione: tre mesi.
ANFIBI I primi vertebrati terrestri
Gli adattamenti che favoriscono la sopravvivenza dei pesci durante la siccità
periodica preadattarono i vertebrati alla vita sulla terra. Origine degli anfibi da
antenati sarcopterigi. Perdita di alcune ossa craniche. Comparsa di un collo mobile

57
Perdita delle ossa opercolari Colonna vertebrale più rigida Perdita dei raggi delle
pinne e presenza di un a vertebra sacrale
In alcuni anfibi ancestrali, le uova e alcuni stadi di sviluppo (embrionale e larvale)
ebbero la capacità di resistere alla mancanza d’acqua. Questa capacità fu il passo
fondamentale nell’evoluzione dei vertebrati terrestri.
Ordine Caudata (urodeli)
Vi appartengono le salamandre e i tritoni. Coda e zampe poco specializzate Zone
temperate e tropicali (lettiere foreste umide, o caverne).Carnivori Presentano una
fecondazione interna. I maschi producono una spermatofora piramidale e
gelatinosa. Le femmine raccolgono la spermatofora con la cloaca e la conservano
nella spermateca. Le uova vengono fecondate e deposte in strisce.
Ordine Gymnophiona
E’ rappresentato dalle cecilie. Sono animali vermiformi che si nutrono di vermi e
invertebrati del terreno
Ordine Anura
Comprende rane e rospi. Vivono in ambienti umidi.
RETTILI I primi amnioti
Principale caratteristica è l’uovo amniotico che possiede delle membrane
extraembrionali che proteggono l’embrione dalla disidratazione, gli offrono
protezione meccanica, permettono gli scambi gassosi e raccolgono materiali di
rifiuto.
Le uova inoltre hanno un guscio calcareo che protegge l’embrione durante lo
sviluppo, l’albume che le isola meccanicamente e fornisce umidità e nutrienti e il
tuorlo che fornisce il nutrimento.
Caratteristiche generali
Sono caratterizzati da un:
cranio con un’unica superficie (condilo) per l’articolazione con la prima vertebra del
collo
respirazione polmonare
rene metanefridico
fecondazione interna
uova provviste di amnios.
La cheratina è una proteina resistente che va a costituire dei derivati epidermici.
Ordine Chelonia
E’ rappresentato dalle tartarughe, hanno un guscio osseo, arti che si articolano
internamente con le costole e un becco corneo privo di denti.
Ordine Rhyncocephalia

58
E’ rappresentato dai tuatara. molto simili alle lucertole, la struttura e l’inserzione
dei denti distingue i tuatara dagli altri rettili. Due fila di denti nella mascella
superiore e una nella mascella inferiore. Sono ovipari e condividono le tane scavate
nel terreno con gli uccelli marini.
Ordine Squamata
Sottordine Sauria 3300 specie Le lucertole, gechi, iguane la mascella superiore ed
inferiore articolate anteriormente. Sono ovipare, le uova vengono deposte sotto
pietre o detriti o in tane scavate. Alcune specie, sono dotate di ghiandole velenifere.
Lingua estroflessibile
Sottordine Serpentes
Hanno un corpo allungato e privo di zampe. La colonna vertebrale è costituita da
più di 200 vertebre e altrettante paia di costole. Non hanno palpebre mobili e
orecchio esterno. Cranio cinetico
La famiglia Viperide ma anche altre specie di serpenti posseggono denti del veleno,
posti sull’osso mascellare, questi denti sono collegati con ghiandole velenifere. Il
veleno è costituito da neurotossine ed emotossine che vanno a danneggiare sia i
centri nervosi causando paralisi, che lisi dei globuli rossi e distruzione delle pareti dei
vasi sanguigni
Nutrizione
Sono carnivori, le ossa del cranio e delle mascelle si articolano molto lassamente e
possono allontanarsi tra loro per permettere l’ingestione di prede più grandi delle
dimensioni della testa.
Ordine Crocodilia
Comprende 21 specie, derivarono dagli arcosauri e si distinguono dagli altri rettili
per alcune caratteristiche del cranio: finestre poste anteriormente agli occhi, orbite
triangolari invece che circolari, e denti schiacciati lateralmente. Negli arcosauri si è
evoluta una piastra ossea, il palato secondario, che separa le vie orali da quelle
nasali.

Riproduzione e sviluppo
Fecondazione interna e uova con membrane amniotiche hanno consentito a questi
animali di sopravvivere completamente sulla terra.
Classe aves
Le caratteristiche comuni ai rettili sono:
1. Un unico condilo occipitale nel cranio.
2. Un solo ossicino nell’orecchio.

59
3. La struttura della mandibola.
4. Nidificazione e cure parentali.
• Caratteristica principale è l’adattamento al volo che include la modificazione delle
appendici anteriori in ali.
• I sistemi cutaneo, scheletrico, muscolare e respiratorio degli uccelli sono adattati
alla termoregolazione endotermica
• Alto tasso metabolico
• Colonna vertebrale adatta al volo
• Becco corneo
• Senza denti
• Complessi sistemi di accoppiamento e le modalità di comportamento aumentano
di molto le probabilità di sopravvivenza della prole.
Strutture esterne e locomozione
Le penne Costituiscono le superfici di volo che forniscono spinta e sostegno e
consentono le virate.
Impediscono una perdita eccessiva di calore, permettendo così il mantenimento
endotermico di un alto tasso metabolico.
Hanno un ruolo nel corteggiamento, nella cova e impermeabilizzazione.
Esse si sviluppano in modo simile alle squame epidermiche dei rettili.
Lo scheletro
Le ossa della maggior parte degli uccelli sono alleggerite anche se molto resistenti.
Rinforzi interni che ne aumentano la forza.
•Ossa pneumatiche •Becco corneo •Cranio cinetico •Sterno carenato
Il volo
Le ali degli uccelli si comportano come una superficie aerodinamica. La superficie
superiore dell’ala è leggermente convessa e quella inferiore è piatta o leggermente
concava. L’aria che passa sopra l’ala avanza più velocemente e più anteriormente
rispetto all’aria che passa sotto l’ala, causando così una diminuzione della pressione
sulla superficie superiore dell’ala causando una spinta verso l’alto.

Nutrizione
Gli uccelli hanno un elevato tasso metabolico che rende possibile l’endotermia e il
volo. Il becco e la lingua degli uccelli sono adattati a innumerevoli tipi di
alimentazione.
Circolazione

60
Presentano una completa separazione dei ventricoli, quindi il circolo polmonare e
quello sistemico sono completamente separati e il sangue ossigenato non si mescola
mai con quello venoso.
Un cuore grande, una elevata frequenza cardiaca e una completa separazione tra
sangue venoso e arterioso sono adattamenti molto importanti per garantire il
rifornimento delle grandi quantità di sangue necessarie per il volo e l’endotermia

61

Potrebbero piacerti anche