Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
e v ia e M u le
z i o n
stribu
– in l ib e r a d i
FREE
Capitolo 0
PREFAZIONE
2
¤dizioniPDF 3
Un caso simile si presentò nello stesso in tutti i casi di dubbio. Pertanto è mio deside-
periodo in una 38enne madre di quattro figli. rio non solo indicare agli uomini le erbe medi-
cinali ed i loro poteri, ma anche l’onnipotenza
Anche qui si trattò di leucemia ed i medici
del Signore, nelle cui mani è la nostra vita, e
non davano più alcuna speranza. Anche questa
che la determina. Presso di lui cerchiamo aiuto
malata cercò il consiglio di un’erborista e si
e conforto; nella grave malattia cerchiamo con
fece dare le erbe occorrenti. Ogni giorno essa
umiltà e devozione le erbe della Sua farmacia.
preparava alcune brocche piene di tisana. Ogni
Sta a Lui guidarci e farci la grazia, dirigendo
volta che vi passava davanti ne beveva un buon
la nostra vita secono la Sua volontà.
sorso, pensando anche: «Se non dovesse gua-
rirmi, male non mi farà certamente.» Dopo 10 Infine vorrei sottolineare che mi sono sfor-
giorni fu dimostrata la totale assenza di leu- zata in tutti i modi di convogliare tutte le mie
cemia. Questi esempi dimostrano l’enorme ulteriori esperienze nel libro aggiornato, per
importanza dell’ingestione di grandi quan- offrirle all’utilità degli uomini. All’argomen-
titativi giornalieri di tisana nelle malattie, to ampiamente trattato, unisco una preghie-
dall’apparenza inguaribili. Da quel momen- ra: non telefonatemi, non scrivetemi! Qua-
to fui certa che le erbe portavano aiuto persino le non-guaritrice non ricevo neanche visitato-
nei casi di malattie maligne. ri. Il precisissimo glossario vi porterà sulla
giusta via per impiegare le erbe giuste. Inol-
Mia madre morì il giorno della Candelora
tre vorrei richiamare l’attenzione del lettore sul
nel 1961. Da allora ebbi la netta sensazione
libro «successi terapeutici di Maria Treben»
di essere spinta verso la conoscenza delle erbe
(lettere e relazioni concernenti i successi tera-
officinali. Vi si aggiunsero nuove esperienze
peutici), pubblicato presso lo stesso «Editore
e lentamente presi possesso, con intuito sicu-
Ennsthaler».
ro, delle nozioni riguardanti le erbe provenien-
ti dalla Farmacia del Signore. Fu come se mi E infine un’altra cosa: non gestisco
guidasse una forza maggiore; come se la Ma- una rivendita postale di erbe e non accetto
donna, la grande consolatrice degli infermi, mi ordinazioni di erbe.
indicasse la via sicura. La fede in lei, la vene-
razione e la preghiera dinnanzi ad una antica Grieskirchen, maggio 1980
effigie miracolosa, che giunse per vie incon-
suete nelle mie mani, mi hanno sempre aiutato
MARIA TREBEN
Capitolo 1
NOTE GENERALI
1.1.1 RACCOLTA
Premessa per la raccolta è la conoscenza della primavera, a volte sin dal mese di febbra-
delle erbe medicinali. Se la possediamo occor- io, fino al mese di novembre. Alcune si tro-
rerà soltanto raccoglierle all’epoca giusta, nel vano persino d’inverno sotto la coltre nevosa,
luogo giusto e nel modo giusto. sempre che uno ne ricordi la loro dimora (ad
esempio la Celidonia).
L’esperienza ha dimostrato che i migliori
risultati di guarigione si sono ottenuti con Per l’inverno si prepara una riserva non
erbe raccolte di fresco, cosa questa assolu- troppo grande di erbe essiccate. Occor-
tamente necessaria per ottenere un succes- re coglierle nel momento del loro maggiore
so nelle malattie gravi. Le erbe fresche si contenuto in sostanze attive.
possono raccogliere personalmente dall’inizio
5
6 La Salute dalla Farmacia del Signore
Al riguardo si tengano presenti le seguenti guardo per la natura! (Non strappate le piante
avvertenze: si colgano esclusivamente pian- con tutte le radici, non causate danni!) Alcune
te sane, pulite e prive d’insetti! Coglierle piante sono sotto protezione. Esiste un nume-
in condizioni asciutte nelle giornate di sole ro sufficiente di altre piante medicinali con le
quando la rugiada ne è già evaporata. stesse sostanze attive che non sono protette (ad
esempio la Primula auricola).
Per la raccolta occorre evitare i campi ed
i prati concimati chimicamente, le sponde di Mentre le cogliete, non schiacciatene i fio-
acque sudicie ed inquinate, i terrapieni delle ri e le foglie e non mettetele in buste di pla-
ferrovie e la vicinanza di strade trafficate, au- stica! Altrimenti le erbe comincerebbero a
tostrade e di impianti industriali. Abbiate ri- sudare e una volta essiccate annerirebberco.
1.1.2 ESSICCAMENTO
Le erbe prima dell’essiccamento non van- Si possono conservare per l’inverno sol-
no lavate ma soltanto tagliuzzate finemente. Il tanto le erbe completamente secche. Per
materiale così preparato va distribuito in mo- la loro conservazione sono indicati soprattutto
do sciolto su un panno o su carta non stampata dei recipienti di vetro o di cartone chiudibi-
per asciugare il più rapidamente possibile in li. Si evitino recipienti di plastica o di latta!
un luogo abbastanza caldo ed arieggiato (sof- È opportuno proteggere le erbe dalla luce
fitta). Quando si tratta di radici, cortecce o par- (si utilizzino vetri colorati, preferibilmente
ti di piante molto succose è spesso indicato un verdi).
essiccamento con calore artificiale. In tal ca-
Fate la vostra provvista per un solo inver-
so però la temperatura non dovrà mai oltre-
no! Col passar del tempo le erbe perdono le
passare i 35°C. Le radici accuratamente lava-
loro proprietà curative. Ogni anno ci dona la
te, prima dell’essiccamento vanno preferibil-
sua nuova ricchezza di erbe.
mente sminuzzate; allo stesso modo il Vischio
e l’Epilobio.
1.1.6 POLTIGLIE
Col matterello si schiacciano sul tagliere lo e mantenendola calda. Quest’impacco di
steli e foglie onde ottenere una poltiglia. Spal- poltiglia può rimanere sulla parte per tutta la
mata su di un panno la si applica sulla zona notte.
malata del corpo fasciandola quindi con un te-
1
Oggi, 30 anni dopo esiste l’Angel Juicer 7500 (il migliore) ovvero il Green Star 3000.
8 La Salute dalla Farmacia del Signore
14
¤dizioniPDF 15
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Tisana: Sbollentare con ½ litro di acqua un cucchiaio di foglie fresche e lasciar riposare
brevemente il tutto.
Succo fresco: Lavare le foglie e spremerle con una centrifuga elettrica a uso domestico.
co, riesce a guarire completamente dal cancro allo stomaco, i disturbi epatici, le infiam-
polmonare. Le radici di Calamo si mastica- mazioni delle vie digerenti fra stomaco ed
no durante tutta la giornata mentre della tisana intestino, aumenta l’attività delle ghiando-
di Achillea se ne sorseggia una tazza mattina le intestinali e provvede ad una evacuazione
e sera. Contro le emorragie dello stomaco e regolare. Dato che giova anche nei disturbi
contro le emorroidi fortemente sanguinanti circolatori e negli spasmi dei vasi è talvolta
nonchè contro dolori e forti bruciori di sto- raccomandata contro l’angina pectoris.
maco la tisana di Achillea agisce rapidissima-
Lavande e semicupi a base di infuso di
mente. Contro i raffreddori ed i dolori alla
Achillea allontanano il fastidiosissimo pruri-
schiena e quelli reumatici è consigliabile ber-
to nella vagina. Con ì fiori dell’Achillea si
la quanto più calda sia possibile. Essa stimo-
può preparare un’eccellente pomata contro le
la l’attività regolare dei reni, toglie l’inap-
emorroidi (vedi «Modalità di preparazione»).
petenza, elimina le flatulenze e gli spasmi
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Tintura: Riempire una bottiglia a collo largo, con fiori di Achillea senza comprimer-
li, colti sotto il sole e versarvi sopra dell’acquavite di frumento o di frutta a 38°.
Lasciare riposare il tutto per 15 giorni al sole o nelle vicinanze della stufa.
Semicupio: Macerare per una notte 100 g di Achillea (tutta la pianta) in acqua fredda; il
giorno seguente riscaldare il tutto fino all’ebollizione ed aggiungerlo all’acqua del
semicupio (vedi anche Note generali sotto la voce «Semicupi»).
una disintossicazione e purificazione che ci aprile e maggio, a volte anche prima. Ma i fio-
darà una salutare rinfrescata nient’affatto ri si notano soltano a metà maggio e a giugno.
disprezzabile. L’Aglio orsino nasconde poderose forze cura-
tive e si racconta, che anche gli orsi ne van-
È soprattutto l’Aglio orsino, uno dei primi
no alla ricerca dopo il loro letargo inverna-
ambasciatori della primavera. Le verdi foglie
le per depurare con esso stomaco, intestino
lanceolate, lucide, assomiglianti al mughetto,
e sangue. Sostanzialmente l’Aglio orsino ha
nascono da una cipolla allungata circondata da
le stesse proprietà del nostro Aglio comune,
pellicole bianche trasparenti. Lo stelo verde
ma maggiorate in senso curativo. Pertanto
chiaro, liscio, con la bianca sfera del fiore si
è particolarmente indicato nelle cure di disin-
alza fino a 30 cm. L’Aglio orsino cresce sol-
tossicazione primaverile e come coadiuvan-
tanto su prati umidi, ricchi di humus, costeg-
te terapeutico delle malattie croniche della
gianti per lo più i fiumi, o sotto cespugli e nei
cute.
boschi di latifoglie e montani.
L’essiccazione riduce notevolmente le pro-
prietà curative delle foglie che, quindi, debbo-
no essere utilizzate fresche per la cura prima-
verile di disintossicazione e depurazione. Tri-
tate finemente si spargono sul pane imburra-
to e si aggiungono (senza bollirle) come con-
dimento al brodo, alle patate, agli gnocchi e
ad altri pasti il cui gusto normalmente viene
corretto con il prezzemolo. Le foglie posso-
no essere preparate anche come gli spinaci e
ad insalata. Poichè, se utilizzate in quantitativi
maggiori hanno un sapore mordente, consiglio
per la preparazione uso spinaci, una mistura
con foglie di Ortica.
Se ne colgono le giovani foglie in aprile
e maggio, cioè prima che la pianta fiorisca, e
le cipolle durante la tarda estate e in autunno.
Le cipolle dell’Aglio orsino possono essere
utilizzate allo stesso modo dell’Aglio comu-
ne. Chi ha lo stomaco delicato versi del latte
Se ne sente il forte profumo d’aglio an- caldo su foglie e cipolle tritate, lasci riposare
cora prima di scoprire la pianta con gli oc- per due o tre ore, poi beva questo liquido a
chi. A questo odore esso deve anche il suo no- piccoli sorsi.
me di «Aglio selvatico» ed esclude sicuramen- Onde disporre del potere curativo dell’A-
te sin da principio che se ne scambi le foglie glio orsino anche durante il resto dell’anno,
con quelle del mughetto o del tossico colchico se ne prepara un distillato (vedi «Modalità di
autunnale. preparazione»). Di questo distillato si prendo-
All’inizio della primavera, molti boschi no giornalmente da 10 a 20 gocce in un poco
lungo i fiumi sono pieni di foglie fresche e ver- d’acqua. Queste gocce riportano ad un’otti-
di dell’Aglio orsino. Sbucano dal terreno in ma memoria, prevengono l’arteriosclerosi ed
¤dizioniPDF 19
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Spezie: Tritare, come il prezzemolo, le foglie fresche di Aglio orsino e spargerle su fette
di pane, nelle minestre, salse, insalate e piatti di carne.
Vino all’Aglio orsino: Prendete una manciata di foglie tritate finemente e bollitele breve-
mente in circa ¼ di litro di vino bianco, dolcificate con miele o sciroppo e bevetene
lentamente qualche sorso ogni tanto durante la giornata.
20 La Salute dalla Farmacia del Signore
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Bagno: 200 g di Agrimonia per un bagno totale (vedi Note generali «Bagni totali»).
Miscuglio per tisana contro le malattie: Mescolare in parti uguali, Agrimonia, Aparine
e Galium odoratum; sbollentare con ¼ di litro d’acqua bollente 1 cucchiaino da
dessert colmo.
Pomata: Amalgamare due manciate abbondanti di foglie, fiori e steli finemente tritati
con 200 g di strutto di maiale (vedi Note generali «Preparazione delle pomate»).
Nota sotto il nome volgare di Erba rossa, L’Alchemilla ha un effetto benefico non so-
Erba stella, Stellaria, Erba stillaria, Ruttaria, lo nei disturbi mestruali, nella leucorrea, nei
Ventaglina; cresce soprattutto ai margini dei disturbi addominali e durante la menopau-
boschi e dei sentieri, sui pendii e sui prati umi- sa, ma influisce favorevolmente anche sulle
22 La Salute dalla Farmacia del Signore
mestruazioni nei periodi iniziali della puber- dierna medicina popolare, la pianta riconqui-
tà, insieme all’Achillea. L’Alchemilla agisce sta il posto che le compete. Specialmente il
come astringente e cura rapidamente. Viene parroco svizzero Künzle rileva: «Col tempesti-
inoltre applicata come diuretico e cardiotoni- vo e prolungato uso di quest’erba medicinale
co nelle febbri traumatiche, sulle ferite pu- diventerebbero superflui due terzi di tutte le
rulenti e sulle ulcerazioni trascurate. Dopo operazioni fatte alle donne; e ciò perchè gua-
l’estrazione di un dente, la tisana di Alche- risce tutte le infiammazioni addominali, feb-
milla è consigliata come uno dei migliori ri- bri, gangrene, suppurazioni, ulcere e ernie.
medi. La ferita si chiude dopo pochi sciac- Ogni puerpera dovrebbe bere un buon quan-
qui nel giro di una giornata. Inoltre elimina titativo di quest’erba per 8 - 10 giorni; nume-
la debolezza dei muscoli e delle articolazioni rosi bambini allora avrebbero ancora la loro
e giova nell’anemia. mamma, e molti vedovi affranti le loro mogli,
se avessero conosciuto questo dono di Dio.
È una grande collaboratrice nelle ferite do-
Tritata ed applicata esternamente l’Alchemil-
vute al parto, nel rilassamento addominale
la guarisce ferite, punture, tagli. I bambini, se
da parti difficili o nelle donne aventi tenden-
malgrado una buona alimentazione hanno una
za all’aborto, per la stabilizzazione del feto e
muscolatura debole, rinvigoriscono con l’uso
per il rinforzo dei legamenti dell’utero. Le
continuato di questa tisana.»
donne di questo tipo dovrebbero bere la tisana
d’Alchemilla a partire dal terzo mese di gravi- L’Alchemilla trova un ottimo impiego an-
danza. Essa è un toccasana in tutte le malat- che nell’obesità. Da due a tre tazze al dì
tie ginecologiche ed è, insieme alla Borsa del si dimostrano efficacissime. Anche contro
pastore, un rimedio persino nel prolasso del- l’insonnia rende ottimi servigi; i diabetici ne
l’utero e nell’ernia inguinale. In questi ul- dovrebbero bere spesso. I bambini debo-
timi casi si sorseggiano quattro tazze di tisa- li si rinforzano a vista d’occhio, quando alla
na d’Alchemilla al giorno, possibilmente pre- loro acqua da bagno si aggiunge dell’Alche-
parata con erbe colte di fresco. Inoltre si fri- milla macerata. Per un bagno se ne prendo-
zionano le parti malate con la tintura di Borsa no 200 g (vedi «Note generali»sotto « Bagni
del pastore (vedi sotto «Borsa del pastore» e completi».)
sotto «Modalità di preparazione», pagina 18);
Combinata con Borsa del pastore (come
nel prolasso dell’utero si inizia con la frizione
specificato nel capitolo «Borsa del pastore»),
esterna dalla vulva in su. In questi casi si fan-
l’Alchemilla libera dall’atrofia muscolare e
no inoltre dei semicupi a base di Achillea (100
da gravi ed inguaribili malattie muscolari.
g di erbe per ogni bagno; complessivamente
Questa pianta preziosa viene applicata contro
tre semicupi alla settimana, e si può riutilizza-
la sclerosi multipla.
re, riscaldandola nuovamente, la soluzione del
bagno per altre due volte). Dal Burgenland mi è stato riferito che con
l’infuso di Alchemilla, bevuto o impiegato
I nostri antenati usavano questa pianta co-
esternamente per frizioni sulla regione cardia-
me erba vulneraria per via orale e, esternamen-
ca in gravi affezioni della muscolatura cardiaca
te, contro l’epilessia e le ernie. Ecco una ci-
si erano ottenuti miglioramenti notevoli.
tazione da un antichissimo erbario: «Un indi-
viduo reso fragile, sia giovine o vecchio, fac- Così il nostro Creatore nella sua grazia
cia bollire due manciate di Alchemilla in un ha fatto crescere un’erba per ogni malattia,
litro d’aqua per tanto tempo quanto occorre per ciò non gli saremo mai sufficientemente
per bollire un uovo sodo, e ne beva.» Nell’o- riconoscenti!
¤dizioniPDF 23
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Impacco: Lavare un certo quantitativo di erbe fresche, schiacciarle col matterello sul
legno e appoggiarle sulla parte malata.
Additivo al bagno: Per un bagno completo prendere 200 g di erbe essiccate o alcune
manciate di erbe fresche, metterle a macerare durante la notte in un recipiente;
riscaldare il tutto il giorno seguente e aggiungerlo all’acqua del bagno (vedi anche
Note generali sotto «Bagni completi»).
vieppiù in oblio. Invece dovremmo – in tempi di Cura Kneipp – e guarda caso, il gozzo era
in cui le malattie cancerogene sono in costante sparito. La signora mi riferì piena di soddi-
aumento – tenerla in maggiore considerazio- sfazione che suo marito si era recato varie
ne. Debbo sottolineare ancora una volta che volte a cogliere l’Aparine fresca; sin dall’i-
il potere curativo delle piante fresche è mol- nizio si era accorta del regresso del gozzo ed
to superiore e che soprattutto nelle malat- aveva insistito con la cura fino a che non era
tie gravi le erbe dovrebbero essere applicate scomparso del tutto.
esclusivamente in condizioni di assoluta fre-
Da qualche tempo a questa parte aumenta-
schezza. D’inverno i germogli freschi del Ca-
no i casi di paralisi delle corde vocali. Sem-
glio bianco si trovano nelle zone prive di neve
bra che si tratti di una malattia virale. Garga-
e sotto l’erba secca.
rismi e sciacqui con infuso di Aparine portano
La tisana di Aparine depura dalle so- ad un rapido miglioramento. Secondo il parro-
stanze tossiche reni, fegato, pancreas e mil- co svizzero Künzle, essa è inoltre un rimedio
za. Chiunque soffra di disturbi al sistema delle sicuro contro le più gravi nefriti e pionefre-
ghiandole linfatiche, dovrebbe bere questa ti- si anche quando tutti gli altri rimedi fanno ci-
sana ogni giorno. Essa agisce tra l’altro contro lecca. La sua efficacia aumenta quando è me-
la clorosi, l’idropisia e le fitte al fianco. Lo scolata alla Verga d’oro e all’Ortica gialla. In
stesso infuso applicato per uso esterno appor- questi casi l’effetto sopraggiunge molto presto.
ta un rapido beneficio in tutte le dermatosi e Egli parla di quindici giorni. L’erba va soltan-
piaghe, nei foruncoli e nei comedoni. Impie- to sbollentata. Se ne beve metà tazza a digiu-
gandolo inoltre sotto forma di abluzione calda no prima della prima colazione, il resto a sorsi
esso distende la pelle appassita del viso. Dei nel corso della giornata. Quando la malattia è
buoni risultati si ottengono pure con l’impiego grave, se ne dovrebbero bere quattro tazze al
del succo fresco spalmandone le zone malate dì.
della pelle e lasciandolo asciugare.
Anticamente il Galium era apprezzato dal-
La medicina naturista popolare consiglia le donne sofferenti di disturbi all’utero. Lo
l’Aparine contro l’epilessia, l’isteria, il ballo si metteva nel letto della puerpera per facilitar-
di S. Vito, le malattie nervose, la ritenzione ne il parto. Questa credenza fu trasferita nel-
d’urina ed i disturbi dovuti a renella o cal- la Vergine Maria la quale se ne sarebbe servi-
colosi. Impiegandola sotto forma di gargarismi ta per il suo sacro giaciglio. Secondo un’al-
questo infuso agisce contro il gozzo. Una don- tra leggenda l’avrebbe messo sotto forma di
na infatti mi raccontava di essere guarita non soffice cuscino nella culla di Gesù Bambino.
soltanto del gozzo ma anche della sua malattia Una leggenda della Slesia racconta che la San-
alla tiroide. ta Vergine si servì di quest’erba chiamata «gia-
ciglio della Madonna» unicamente perchè l’a-
Ogni anno incontro nella Casa di Cura
sino rifiutava di mangiarla. Infatti è cosi. Le
Kneipp una coppia di Vienna/Mödling. Quan-
mucche la mangiano volentieri, ma asini e
do facemmo conoscenza nel 1979, constatai
maiali la disdegnano.
che la signora aveva sviluppato un gozzo ab-
bastanza appariscente. Temeva l’operazione. Il parroco Künzle riferisce nelle sue scrit-
Le consigliai l’Aparine. Questa va scottata ed ture di un uomo di 45 anni sofferente di una
utilizzata ancora calda per i gargarismi giorna- grave malattia renale che peggiorava inesora-
lieri ripetuti il più spesso possibile. In febbra- bilmente. Infine gli si dovette estirpare un re-
io 1980 ci ritrovammo nuovamente nella Casa ne. Ma anche l’altro rene era suppurato e non
¤dizioniPDF 25
lavorava più nel modo dovuto. Allora l’uo- le diede una tisana di erbe che essa ebbe oc-
mo iniziò una cura a base di Galium. Ogni casione di mostrami. La riconobbi quale tisa-
giorno ingerì quattro tazze di tisana del miscu- na di Galium. Per farle risparmiare la grossa
glio sopracitato di Galium, Verga d’oro e Orti- spesa del viaggio in Carinzia ed altre, le mo-
ca gialla. Ne sorseggiava diverse volte durante strai il Galium in natura, affinchè lo potesse
la giornata fino a che il suo male era comple- cogliere da sola. Infatti guarì di quel male
tamente sparito. Lo stesso miscuglio viene im- gravissimo.
piegato contro l’atrofia renale e altre gravi
Un altro esempio ancora: fu verso la fine di
affezioni renali.
marzo quando una giovane donna di Vienna mi
Mentre il noto fitobiologo austriaco, Ri- riferì che sua madre sessantatreenne era grave-
chard Willfort, nel suo libro «Gesundheit dur- mente ammalata e che avrebbe dovuto subire
ch Heilkräuter» (la salute dovuta alle piante una seconda operazione il 19 aprile. Sei mesi
medicinali) sostiene che gli sciacqui e le inge- prima infatti, alla poveretta si era improvvisa-
stioni di infuso di Galium siano un ottimo ri- mente sviluppato un tumore malingo. Allora
medio contro il cancro della lingua e che an- il medico, tacendole la verità, le aveva detto
che il succo di spremitura, mescolato al bur- che si trattava di un gozzo, che effettivamente
ro, giovi contro le ulcere tumorali di tutti fu operato. Per sei mesi tutto andò benissimo.
i generi e contro le dermatiti cancerose, il Ora però erano sopravvenuti dei dolori atroci
Dr. Heinrich Neuthaler scrive nel «Kräuter- nel braccio sinistro che persistevano giorno e
buch» (Erbario) sul Galium quanto segue: «Il notte. La mano era tutta gonfia, mano e brac-
Caglio bianco in alcune regioni viene anco- cio insensibili, tanto che non riusciva nemme-
ra oggi consigliato contro il cancro, un’idiozia no a reggere un foglio di carta. Per alleviar-
questa contro la quale non di combatterà mai le i dolori, il primario che aveva effettuato la
abbastanza.» prima operazione, le aveva proposto ora una
seconda, che, come diceva, doveva aver luogo
il 19 aprile e nel corso della quale egli voleva
In merito, egregi lettori, desidero riportar- reciderle un nervo tra il collo e la clavico-
vi le mie personali esperienze con il Galium la per liberarla almeno dei dolori peggiori.
affinchè Ve ne possiate fare un’opinione. Cir- Un’altra soluzione medica, diceva, non esiste-
ca dieci anni fa venni a sapere che un dentista va. Malgrado ciò consigliai a questa donna di
di Linz era ammalato di cancro alla lingua. bere della tisana di Galium e di fare con essa
Dopo l’operazione egli dimagrì moltissimo e anche dei gargarismi. Inoltre le raccomandai
dovette recarsi a Vienna per sottoporsi ad una un miscuglio per tisana costituito da 300 g di
cura di raggi. Gli consigliai di fare dei garga- Calendula, 100 g di Achillea e 100 g di Orti-
rismi con infuso di Galium. Una settimana do- ca (un litro e mezzo al giorno, un sorso ogni
po appresi che i raggi a Vienna non erano più 20 minuti), nonchè una frizione di pomata di
necessari e che il malato andava via via mi- Galium. Potrete immaginarvi la mia piacevole
gliorando. In breve tempo era completamente sorpresa quando seppi che i dolori erano già
ristabilito. scomparsi dopo il quarto giorno dall’inizio
Più tardi mi comunicarono che una donna della cura. Il 19 aprile la donna aveva ri-
di 28 anni era anch’essa malata di cancro al- cuperato la sua sensibilità nella mano e nel
la lingua. Le raccomandarono di consultarsi braccio riuscendo a muovere entrambi. Il
con un medico in Carinzia. Costui le promise primario si meravigliò molto allorchè la figlia
di guarirla completamente entro cinque anni e gli chiese di non eseguire la seconda operazio-
26 La Salute dalla Farmacia del Signore
ne. Rimase visibilmente impressionato quan- e pomata di Calendula sarà coronata da suc-
do gli riferì onestamente della cura fitoterapi- cesso. Contemporaneamente si raccomanda
ca. Rispose: «Sua madre continui pure in que- caldamente di bere della tisana di Calendula,
sto modo.» Dopo qualche tempo mi fu riferito Ortica e Achillea.
che la donna stava «meravigliosamente bene»
Una donna dell’Alta Austria aveva un nodo
e che aveva ripreso ad assolvere ai suoi com-
sul fondo del palato e terribili dolori in tutta la
piti di casalinga a capo di una famiglia di sei
zona della bocca. Mediante sciacqui con infu-
persone.
so di Galium scomparvero dopo quattro giorni
Anche nelle cure di ulcere maligne vi sono il nodo e con esso anche tutti i dolori.
delle possibilità di guarigione. Ultimamente si
L’affermazione che l’uso del Galium con-
nota una recrudescenza di dermatiti a carat-
tro questo tipo di malattie sia un’idiozia non
tere maligno che si presentano come macchie
è quindi sostenibile. Certamente non sono le
scure, ben circoscritte e ruvide. Probabilmen-
erbe da sole a dare salvezza: è anche l’onnipo-
te si tratta di una malattia infettiva. In que-
tenza di Dio a collaborarvi. Infine tutto è nelle
sto caso la cura con succo fresco di Galium
mani di Dio!
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
succo fresco: Lavare il Galium fresco e toglierne, ancora bagnato, il succo per mezzo di
una centrifuga per uso domestico.
cuore che al tocco sembrano di pelle. Le galli- interrompere la cura per tre settimane, e quindi
ne hanno una predilezione per queste borsette ripeterla ciclicamente.
cuoriformi. Non appena si scioglie la neve, ec-
Per le emorroidi sanguinanti si prepara-
co che si ripresenta subito la nostra Borsa del
no dei piccoli enteroclismi, semicupi o lavan-
pastore, fresca e verde.
de con l’infuso di Borsa del pastore riscaldato.
Le mamme che presentano un gonfiore al se-
no durante l’allattamento dovrebbero coglie-
re della Borsa del pastore, cuocerla a vapore
su un setaccio e, raccoltala su una pezza, ap-
poggiarla ancora calda sul seno. Nelle emor-
ragie dei reni si consigliano due tazze al gior-
no di una tisana ottenuta mescolando Borsa dei
pastore e Coda cavallina, in parti uguali.
La nostra Borsa del pastore – similmente
al Vischio – inoltre, possiede un’azione equi-
libratrice sulla pressione arteriosa e viene
consigliata quindi sia nella pressione trop-
po alta che in quella troppo bassa. Diversa-
mente dal Vischio, che va messo a macerare
a freddo durante la notte, quest’erba va solo
scottata. Se ne ingeriscono due tazze al dì, in-
terrompendo la cura non appena la pressione
è tornata normale. La Borsa del pastore, co-
me il Vischio, è utile nelle emoragie dell’utero.
Anche in quest’ultimo caso la tisana va bevuta
solamente per un certo periodo.
La tisana di Borsa del pastore viene utiliz- In tutte le malattie muscolari esteriori
zata, con notevole successo, due o tre tazze al questa pianta di gran valore è un importante
giorno, per tutti i tipi di emorragie, come ad aiuto. È interessante il fatto che non se ne parli
esempio emorragie dal naso, allo stomaco, per niente in nessuno dei libri moderni di er-
all’intestino e nelle emorragie irregolari del- boristeria. Alcuni anni fa un anziano signo-
l’utero. Nelle ferite sanguinanti, nelle quali re mi regalò un antico sempliciario bellissimo
non si riesce a fermare il sangue, l’infuso di con delle stampe e dei disegni unici. Ma come
Borsa del pastore giova in modo sorprendente. capita spesso quando si è impegnati dalla mat-
Nelle mestruazioni particolarmente ab- tina presto fino a tarda sera, riuscii a sfogliare
bondanti se ne bevono giornalmente due taz- il volume una volta sola. Una notte mi svegliai
ze di tisana, otto o dieci giorni prima dell’ini- improvvisamente dal sonno: mi sembrava che
zio del periodo, prendendo per ogni tazza un qualcuno mi scuotesse lievemente alle spalle.
cucchiaino colmo di Borsa del pastore. Que- Allora mi colpì l’idea: «Sono ormai sei mesi
sta tisana è valida anche per regolare le me- che sei in possesso di questo erbario e a tut-
struazioni nel periodo della pubertà. Durante t’oggi non te ne sei mai occupata seriamente!»
la menopausa ogni donna dovrebbe berne due Così mi alzai di buon grado, andai a prendere
tazze al giorno per la durata di un mese, poi il libro e con esso mi accomodai nel soggior-
28 La Salute dalla Farmacia del Signore
no. Lo aprii e immediatamente mi saltarono preparazione della tintura di Borsa del pastore,
all’occhio alcune righe: «Quando nulla serve suggerii dei cataplasmi di Erbe svedesi. Il mio
più nell’atrofia degli arti e dei muscoli, prendi stupore fu grande quando la donna mi telefonò
quanto segue: Borsa del pastore tritata, mace- dopo qualche tempo per dirmi che erano scom-
rata per 10 giorni in acquavite di grano, vici- parsi tutti i disturbi. Il prolasso dell’intestino
no alla cucina o al sole, friziona con essa la si era completamente riassorbito, i muscoli
parte diverse volte al giorno; per uso interno dello sfintere funzionavano normalmente e i
tisana di Alchemilla.» Chiusi il libro, come se dolori lancinanti erano diminuiti sin dal se-
mi fosse importato soltanto di leggere queste condo giorno dall’inizio della cura. Poichè al
poche righe (in quel momento non me ne ren- telefono ero rimasta tanto sorpresa ed allibita,
devo conto), lo rimisi al suo posto e mi riad- la donna mi venne a trovare due giorni dopo
dormentai quasi subito. Pochi giorno dopo mi per esprimere personalmente la sua soddisfa-
arrivò una telefonata da Vienna: «Mi può aiu- zione. Non rimane che osservare: quanto sono
tare? Ho 52 anni, sono diplomata infermiera utili le erbe della farmacia del Signore! Chi è
ma sono stata pensionata con due anni di an- che fa questi miracoli? È unicamente la grazia
ticipo. Un’atrofia muscolare mi ha resa del del nostro Creatore.
tutto inabile!» Le consigliai la ricetta sopraci-
Una donna della Bassa Austria delle par-
tata e dopo tre settimane mi venne a trovare
ti di Karlstein scrive: «Dopo una Sua confe-
a Grieskirchen, completamente ristabilita; ap-
renza Le chiesi un consiglio circa un’ernia in-
presi allora che il giorno successivo alla notte
guinale. Misurava circa 10 cm di lunghezza
in cui mi ero destata d’improvviso, ella ave-
e 3 - 4 cm di larghezza. Prima che fosse ma-
va intrapreso un pellegrinaggio alla Madon-
cerata la Borsa del pastore ho applicato dei
na di San Damiano in Italia. Al ritorno, un
cataplasmi di Erbe svedesi. Successivamente
signore che la vide così malandata, le diede
ho cominciato a frizionare la parte con tintu-
il mio indirizzo. Poco tempo dopo si era ri-
ra di Borsa del pastore e, per sei settimane,
presa al punto da poter svolgere nuovamente
ho bevuto quattro tazze di tisana di Alchemil-
la sua professione di infermiera.
la al giorno. Non potendomi riguardare, per-
Un’altra telefonata, stavolta da Steyr: «Ho chè dirigo un’azienda agricola (era il periodo
62 anni. In seguito ad un rilassamento del- del raccolto) portavo un busto durante il la-
lo sfintere l’anno scorso ebbi un prolasso del- voro. Dopo dodici giorni dall’inizio della cu-
l’intestino e dovetti essere operato. Quest’an- ra non si vedeva più traccia dell’ernia ingui-
no, in autunno, il fatto si è ripetuto; giorno e nale; i dolori invece non erano passati. Do-
notte dolori continui che partivano dall’ombe- po due mesi scomparvero anche quelli. Sono
lico e si estendevano alle anche, come se mi guarita dell’ernia, senza dovermi sottoporre
tagliasse la lama di una sega. I medici dell’o- all’intervento.»
spedale si sono rifiutati di operarmi una se-
Nel prolasso dell’utero sono utili, per uso
conda volta perchè non servirebbe a nulla.»
interno, quattro tazze di tisana di Alchemilla;
Pensai immediatamente alla Borsa del pasto-
per uso esterno, frizioni con tintura di Borsa
re, quel dono di Dio, e consigliai quattro taz-
del pastore. (La frizione in questo caso deve
ze giornaliere di tisana di Alchemilla per rin-
partire dalla vulva e proseguire sull’addome.)
forzare internamente la muscolatura; per uso
Vorrei sottolineare che questa tintura va pre-
esterno raccomandai delle frizioni di tintura di
parata con Borsa del pastore fresca. In que-
Borsa del pastore; questa va aggiunta alla tisa-
ste gravi malattie muscolari soltanto le erbe
na di Alchemilla nella dose di 10 gocce a taz-
giovano rapidamente e con certezza.
za. Per superare i dieci giorni necessari alla
¤dizioniPDF 29
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Tisana: Con ¼ di litro d’acqua bollente scottare 1 cucchiaino da dessert colmo; lasciare
riposare brevemente.
Cataplasma al vapore: Due manciate colme di Borsa del pastore messe in un setaccio
e tenute sopra del vapore acqueo. Inserire quindi fra due pezze le erbe così cotte e
poggiarle sulla parte.
Tintura: Della Borsa del pastore tritare finemente foglie, fusto, fiori e borsettine, riem-
piendone una bottiglia fino al collo; versarvi sopra dell’acquavite di grano a 38 -
40° (le erbe debbono risultare coperte); lasciare il tutto per 15 giorni al sole o al
caldo.
lismo e dell’intestino come anche contro la Durante una gita in montagna dalla Valle
clorosi e l’idropisia. del Weissenbach fino alla Postalm, incontrai
una coppia di sposi di Bad Ischl che salivano
Persone particolarmente magre, non a
carichi di pesanti sacchi da montagna. Voleva-
causa di una cattiva nutrizione, dovrebbero be-
no trascorrere una giornata spensierata in una
re la tisana di radice di Calamo e fare ogni tan-
baita solitaria. Mentre si concedevano un po’
to un bagno completo a base di Calamo. Il Ca-
di riposo mi unii a loro e venni a sapere quanto
lamo toglie l’inappetenza, aiuta nei disturbi
segue:
renali ed è un ottimo rimedio nella depura-
zione di tutto l’organismo. La tisana giova L’uomo, cinquantenne, alto circa 1,85 m,
ai bambini persino nell’intolleranza al glutine, per quasi un anno era dimagrito costan-
malattia che attualmente si riscontra con sem- temente senza però conoscerne la causa.
pre maggiore frequenza. La radice lenta- Quando non pesava più di 48 kg si recò, acco-
mente masticata può liberare dal vizio il pagnato dalla sua infermiera, presso lo studio
fumatore. Gli occhi indeboliti riacquistano del proprio medico dove involontariamente udì
forza quando sulle palpebre chiuse si passa la telefonata che quest’ultimo stava facendo ad
ogni tanto il succo spremuto da una radice fre- un collega: «Le mando ora il mio paziente, un
sca. Attendere per qualche minuto che il suc- caso disperato, che soffre di cancro al polo-
co faccia effetto e poi sciacquare con acqua me!» Senza volerlo venne così a conoscenza
fresca. della diagnosi della sua malattia. In seguito
qualcuno gli consigliò di masticare della ra-
Diverse volte sono riuscita a procurare sol-
dice di Calamo per liberarsi dal vizio del fu-
lievo con bagni caldi di Calamo in casi di gelo-
mo e di bere, mattina e sera, della tisana di
ni o di altre lesioni da freddo. Le radici vanno
Achillea. Lentamente cominciò ad aumentare
messe a bagno in acqua fredda per una notte
di peso e, poichè si sentiva meglio, non andò
e riscaldate il giorno seguente fino all’ebolli-
più dal medico. Soltanto dopo circa sei mesi
zione. Quindi si lascia riposare il tutto per 5
tornò allo studio del suo medico curante. Co-
minuti. Nel bagno, riscaldato ma non troppo,
stui saltò su e, appoggiando le due mani sulla
si immergono le parti ammalate per circa 20
scrivania, lo fissò allibito in quanto già lo cre-
minuti. L’infuso può essere riscaldato e riuti-
deva sotto terra: «Ma cosa ha fatto Lei?» fu
lizzato fino a quattro volte. Chi soffre di ma-
tutto ciò che seppe dire. «Ho masticato radi-
ni e piedi freddi, può trarre giovamento dagli
ce di Calamo e ho bevuto tisana di Achillea.»
stessi bagni ma ad una temperatura più elevata.
«Radice di Calamo? Dove se ne trova?» «Non
Un uomo trentaseienne cui era stato aspor- occorre cercarla, Professore, la si può acqui-
tato un tumore al fegato, non riusciva a rista- stare da qualsiasi erborista per pochi Scelli-
bilirsi. Ad intervalli di 4 - 5 settimane soffriva ni!» L’uomo a quell’epoca aveva già riacqui-
di attacchi febbrilli. Sua suocera mi riferiva stato il suo peso pieno di 86 kg, e sei mesi più
con grande preoccupazione della malattia sen- tardi intrapprese quella gita carico del suo pe-
za speranza. Già si erano riscontrati dei bacil- sante sacco da montagna, durante la quale feci
li tubercolari nell’intestino. Anche in questo la sua conoscenza.
caso si dimostrò utile la radice di Calamo. È
Ogni volta che rifletto sull’avvenimento
sottinteso che in queste gravi malattie la tisa-
che ora Vi racconterò, quando ne parlo duran-
na deve essere bevuta per alcune settimane, se
te una delle mie conferenze e lo descrivo come
non per mesi interi.
in questo caso, esso mi appare come la divi-
¤dizioniPDF 31
na provvidenza tanto che ne rimango profon- dimagrita in modo notevole. Fu proprio que-
damente commossa. Mia mamma era grave- st’avvenimento a spingermi verso la medicina
mente malata; il suo intestino era in pessi- speciale facendo in modo che potessi render-
me condizioni, e il medico mi disse un gior- mi utile in numerosi casi disperati. Fra tutte
no che mi sarei dovuta aspettare il peggio: si le piante la radice di Calamo è quella che
trattava di cancro intestinale. Questo fatto porta più frequentemente a nuovi risultati
capitò quando ancora mi interessavo poco sensazionali.
di erbe medicinali pur servendomi sempre ed
Nei casi di scarsa o eccessiva acidi-
esclusivamente di rimedi naturali senza ricor-
tà gastrica la radice di Calamo funge da
rere a farmaci. La diagnosi del medico mi pro-
equilibratrice.
curò grave costernazione. Ero quasi incapa-
ce di svolgere i miei consueti lavori giorna- Una donna di Vorarlberg soffriva da due
lieri. Contrariamente alle mie abitudini – la anni di dolori allo stomaco e non riusciva più
mia giornata inizia alle sei del mattino e fini- neanche un solo giorno a fare a meno dei far-
sce di solito alle undici di sera – andai a letto maci. Dietro mio suggerimento iniziò ad in-
subito dopo le otto. Mentre stavo riflettendo gerire sei sorsi al giorno di tisana di radice
sulla situazione disperata di mia madre, si aprì di Calamo e dopo tre giorni i dolori erano
la porta. Entrò mio marito, poggiò sul tavolo scomparsi, nè ritornarono mai più.
una radiolina portatile e disse: «Eccoti questa
Un’altra donna della Bassa Austria soffriva
affinchè non ti senta sola.» Poco tempo dopo
da molti anni di ulcere duodenali. Per poter-
una voce nella radio comunicava: «qui parla
ne sopportare i dolori, era costretta quotidia-
il medico di famiglia. Con la radice di Ca-
namante ad ingerire dei calmanti. Non dige-
lamo si guarisce qualsiasi disturbo allo sto-
riva più alcun cibo solido, nè aveva alcun ap-
maco e all’intestino, e ciò indipendentemente
petito. Dopo aver avuto notizia della radice di
dalla sua cronicità o malignità. Si prende una
Calamo ne prese giornalmente i sei sorsi con-
tazza di acqua fredda, vi si aggiunge un cuc-
sigliati. I dolori diminuirono progressivamente
chiaino da dessert raso di radice di Calamo,
e dopo 5 settimane ne fu completamente libe-
lasciando macerare il tutto durante una notte;
rata; riprese a mangiare con appetito e tornò
lo si riscalda leggermente al mattino dopo, lo
a mangiare tutti i cibi casalinghi come il resto
si filtra e se ne beve un sorso dopo ogni pa-
dalla famiglia. Un sacerdote anziano soffriva
sto. Se ne bevono sei sorsi al giorno, più non
di diarrea da diversi anni. Si era rassegnato
sono permessi. La tisana va previamente ri-
all’idea che questo male probabilmente non lo
scaldata a bagno Maria. Questa cura vale per
avrebbe mai più abbandonato. Dopo aver se-
l’intero tratto stomaco-intestino, compreso il
guito le mie lezioni, prese sei sorsi di tisana di
fegato, la colecisti, la milza e il pancreas.» Il
Calamo al dí. Nel giro di un tempo brevissimo
giorno seguente riferii, felice, questa notizia a
il suo intestino era guarito.
mia madre, che con un gesto di mesta rasse-
gnazione mi rispose: «Nessuno e nulla può or- Per dieci anni un uomo soffriva di diarrea
mai più giovarmi.» Intanto procurai la radice sanguinolenta che manifestava dalle 30 alle
di Calamo e la utilizzai come sopra consiglia- 40 scariche al giorno. Un suo amico mi rac-
to. Sembra un miracolo quando Vi racconto contò che il suo carattere, un tempo assai gio-
che dopo quindici giorni mia madre era li- viale, si era andato trasformando fino a diven-
bera da tutti i disturbi. Ogni settimana au- tare cupo e taciturno. Tutto quanto aveva tenta-
mentava di 400 g quando in precedenza era to in questi anni non era servito a niente. Andò
32 La Salute dalla Farmacia del Signore
in pensione in età abbastanza giovane. Duran- l’aggiunta di due tazze di tisana di Calendula
te il periodo di Pasqua cominciò – all’inizio al di. Rimasi sbigottita quando sua moglie mi
ancora pieno di diffidenza – a prendere quoti- scrisse che agli inizi di luglio dello stesso anno
dianamente i sei sorsi di tisana di Calamo con egli aveva ripreso a lavorare.
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
succo fresco: Lavare accuratamente le radici fresche e, ancora bagnate, estrarne il succo
con la centrifuga elettrica per uso domestico.
Aggiunta al bagno completo: Macerare per una notte 200 g di radice di Calamo in 5
litri di acqua fredda. Il giorno successivo portare il tutto all’ebollizione, lasciarlo
riposare e quindi aggiungerlo all’acqua del bagno (vedi Note generali sotto «Bagni
completi»).
sana della Calendula invece è tollerata da pomata. Ne utilizzai i residui per fasciare con
chiunque. Nella sua qualità di depuratrice del essi i polpacci (i residui possono essere impie-
sangue essa è la nostra migliore collaboratri- gati anche quattro o cinque volte). In seguito
ce contro l’epatite infettiva. Una o due tazze la signora spalmò ogni giorno su una pezza di
al giorno fanno miracoli. La Calendula ha un lino uno strato di pomata alto 1 mm e se ne
effetto depurativo e tonico per la circolazio- fasciò i polpacci. Stenterete a crederci, ma do-
ne sanguigna e inoltre favorisce la guarigione po quattro settimane, allorchè la Signora mi
delle ferite. venne a trovare a Grieskirchen, le vene va-
ricose erano scomparse. Entrambe le gambe
erano ritornate lisce come in origine.
Una suora mi riferì di aver suggerito la cu-
ra con la pomata di Calendula ad una vecchia
signora che aveva richiamato l’attenzione della
gente per strada a cause delle sue vene varico-
se particolarmente vistose. Rimase veramente
stupita quando dopo un mese questa donna fe-
licissima le mostrò le sue gambe. Tutte le vene
varicose erano sparite e la pelle era ritornata
liscia.
Questa pomata giova rapidamente anche
contro la flebite, le ulcere da vene varico-
se inguaribili, le fistole, i geloni e le pia-
ghe da bruciature. La pomata ed i residui
della sua preparazione vengono utilzzati con-
tro l’ulcera alla mammella anche se maligna
(cancro della mammella).
Ad una mia conoscente dovettero improv-
visamente asportare il seno. Mentre ancora
era ricoverata all’ospedale e noi tutti eravamo
Un uomo che con la mano era finito nel- in pensiero per lei, io le preparavo la poma-
la sega circolare, dopo il rilascio dall’ospen- ta di Calendula. Questa pomata in seguito se
dale soffriva di forti dolori vulnerari. Quan- la spalmò sull’enorme ferita postoperatoria e
do lo venni a sapere consigliai la pomata di quasi subito scomparve la fortissima tensione
Calendula. Contentissimo dell’effetto di que- della ferita stessa. Alla visita postoperatoria
sta pomata egli mi comunicò che i dolori che le sue cicatrici mostrarono una rimarginazio-
gli avevano procurato tante notti insonni erano ne tanto perfetta a paragone con le cicatrici
spariti in brevissimo tempo. Da allora sua mo- di altre pazienti da richiedere soltanto poche
glie ha ripreso a coltivare la Calendula nel suo applicazioni dei raggi previsti in questi casi.
giardino.
La pomata di Calendula è anche un ottimo
Durante una visita nel Mühiviertel la pa- coadiuvante contro la micosi del piede. Me
drona di casa mi mostrò le sue gambe ricoper- lo confermano molte lettere proprio in quei ca-
te da vene varicose. Andai subito nel giardino si in cui precedentemente tutti gli altri rimedi
a cogliere delle Calendule e ne preparai una
34 La Salute dalla Farmacia del Signore
avevano fallito. Contro questa malattia si ot- zione sull’eccezionale potere terapeutico della
tengono degli ottimi risultati anche con l’infu- Calendula nella lotta contro il cancro; egli in-
so di erbe fresche. Ove si manifestasse una fatti ottiene buonissimi risultati. Internamente
micosi della zona vaginale si facciano dei la- la Calendula viene impiegata sotto forma di ti-
vaggi o dei semicupi con infuso di Calendula. sana contro le malattie del tubo digerente (sto-
Si prendono 50 g di Calendule essiccate oppu- maco e intestino), contro gli spasmi e le ul-
re quattro manciate di quelle fresche per ogni cere gastriche nonchè le infiammazioni del
semicupio. duodeno, l’idropisia e l’ematuria. La stes-
sa tisana è infine un rimedio sicuro contro le
Da Stoccarda mi scrisse una donna che suo
malattie da virus e contro la batteriuria.
marito soffriva di micosi al piede. Quante cose
non erano state provate! Bagni, pomate e pol- Gli effetti favolosi della tisana di Calen-
veri non avevano avuto alcun affetto. Quindi dula fresca risultano da una relazione inviata-
egli tentò con la pomata di Calendula. Dopo mi da un medico: «Una bimbetta di due anni
otto giorni le piaghe erano guarite e non torna- e mezzo, dopo una ripetuta vaccinazione con-
rono più. Non vi pare meraviglioso questo fat- tro la poliomielite si era ammalata di diarrea
to? Oltre alla pomata sarebbe oportuno prepa- cronica con conseguente forte dimagrimento
rare anche una tintura di Calendula (vedi la ri- ed un evidente indebolimento della vista, con
cetta sotto «Modalità di preparazione»). Que- tutta una serie di complicazioni di nutrizione.
sta tintura diluita con acqua bollita è particolar- Nel corso dell’esame clinico si era finalmen-
mente adatta per cataplasmi su ferite, contu- te giunti alla diagnosi di un paratifo per cui
sioni, ematomi, strappi muscolari e persino la bimba continuava a rimanere sotto sorve-
su ulcere purulente o cancerose, su piaghe glianza clinica. Dopo che per una settimana
da decubito, tumori e tumefazioni. aveva bevuto la tisana di Calendula ed inge-
rito qualche farmaco omeopatico, la bambina
Per la Calendula quale pianta medicinale
era guarita. L’immediata analisi, effettuata tre
contro i tumori maligni si batteva non soltan-
volte alla ricerca del germe di tifo nelle feci,
to il parroco Kneipp ma anche noti medici co-
risultò negativa.»
me il Dr. Stager, il Dr. Bohn, il Dr. Halenser
ed altri. Il Dr. Bohn cita la Calendula come I buoni risultati ottenuti con la Calendu-
il rimedio più importante contro le malattie la contro l’epatite infettiva la fanno ritenere
cancerose nei casi in cui non è più possibile un eccellente rimedio anche contro le malat-
operare e raccomanda per un lungo perio- tie del fegato. Fiori, foglie e steli vanno sbol-
do di ingerire tisana di Calendula. Persino lentati e la tisana va bevuta senza zucchero.
contro il cancro della pelle si ottengono ottimi Nelle malattie sopra descritte se ne bevono da
risultati con il succo spremuto dalla Calendu- tre a quattro tazze al giorno, circa un cuc-
la fresca. L’angioma cavernoso, per un certo chiaio ogni quarto d’ora. Si ottiene un buon
periodo e diverse volte al giorno spalmato di vermifugo preparando una tisana con ¼ di li-
succo fresco, può scomparire completamente tro d’acqua e un cucchiaio di fiori di Calendu-
così anche le macchie pigmentose e quelle ti- la. Il succo degli steli freschi elimina verru-
piche dell’età senile. Allo stesso modo si pos- che e scabbia, l’infuso guarisce lichen e gon-
sono eliminare le macchie della pelle ruvida fiori ghiandolari lavando con esso le zone af-
e cancerosa. fette. La tisana, bevuta regolarmente, ha un
effetto depuratore del sangue. Lavando gli
Il medico e riceratore americano, Dr. med.
occhi con l’infuso tiepido servendosi di una
Drwey, ha richiamato recentemente l’atten-
¤dizioniPDF 35
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Semicupi: Quattro manciate abbondanti di erbe fresche oppure 100 g di quelle essiccate
per semicupio (vedi Note generali sotto «Semicupi»).
Tintura: Lasciare riposare una manciata di fiori in 1 litro di acquavite pura per 15 giorni
al sole oppure ad una temperatura di circa 20°C.
Succo fresco: Lavare foglie, steli e fiori e spremerne ancora umidi il succo servendosi di
una centrifuga elettrica ad uso domestico.
36 La Salute dalla Farmacia del Signore
Sin dall’antichità l’olio di Camomilla ve- viene da «mater» (madre). Infatti viene usa-
niva usato per le frizioni nelle nevralgie e nei ta contro tutte le malattie delle madri e delle
dolori articolari. A causa del suo potere an- donne. Negli antichi erbari si legge che l’o-
tipiretico e antitermico gli antichi Egiziani ve- lio di Camomilla toglie la stanchezza alle ar-
neravano la Camomilla come il fiore del Dio ticolazioni e che i fiori di Camomilla, bolliti
del sole. nell’acqua e applicati sulla vescica malata ne
leniscono il dolore.
Il nome «Matricaria» è di origine latina e
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Additivo al bagno: Per un bagno completo si prendono quattro manciate di fiori di Ca-
momilla, per le abluzioni del viso e della testa ne servono rispettivamente una;
versarvi sopra dell’acqua bollente e lasciare riposare.
Olio di Camomilla: Riempire, senza comprimerli, una bottiglietta fino al collo con fiori
freschi di Camomilla colti sotto il sole di mezzogiorno e versarvi sopra dell’olio
extravergine d’oliva. L’olio deve coprire i fiori. La bottiglietta va lasciata ben chiusa
al sole per 15 giorni. Successivamente conservarla in frigorifero.
Pomata: Riscaldare, come per friggere, 250 g di strutto e versarvi due manciate di fiori di
Camomilla; quando si alza la schiuma, si gira con un cucchiaio, si copre, e quindi
si lascia riposare il tutto per una notte in luogo fresco. Il giorno seguente riscal-
darlo nuovamente un poco e filtrarlo attraverso un panno di lino. Secondo la mia
esperienza si procede nel modo seguente: mettere un panno di lino in un setaccio
appoggiando quest’ultimo su un recipiente a becco; poi pressare bene. Amalga-
mare uniformemente il materiale così ottenuto e travasarlo in vasetti di vetro o di
porcellana.
Il naturista e parroco semplicista svizze- cinque sordi fece ritornare l’udito friggendo
ro Johann Künzle racconta di una donna so- un bulbo di Urginea (venduta presso i vivai)
prannominata la «Maga della Camomilla» cui in olio di camomilla per poi instillare diverse
ricorrevano i malati con le loro afflizioni; a volte quest’olio nell’orecchio.
38 La Salute dalla Farmacia del Signore
Questa «Maga della Camomilla» faceva ri- focare. La donna erborista, dopo aver esami-
tornare la mobilità agli arti paralizzati me- nato l’uomo, espresse il sospetto di una scar-
diante frizioni a base di olio di Camomilla. sa diuresi che egli confermò. Gli fu ordinato
Contro i dolori oculari faceva bollire dei fiori di preparare una grande bottiglia di vino nel
di Camomilla nel latte applicandoli quindi co- quale era stato cotto della Camomilla e di ber-
me impacchi sugli occhi chiusi per ottenerne ne un bicchiere rispettivamente mattina e sera.
presto la guarigione. Il parroco Künzle rife- Emise una quantità notevole di urina, prima
risce inoltre: «Un tessitore riusciva a dormire torbida, successivamente sempre più limpida;
soltanto seduto, altrimenti gli sembrava di sof- dopo otto giorni era guarito.»
buon metabolismo. Con quest’erba si ottengo- non era piaciuta questa cosa – la donna ave-
no buoni risultati anche nelle disfunzioni della va quest’ulcera ormai da 7 o 8 anni senza che
colecisti, dei reni e del fegato. Una pozione le avesse mai dato fastidio – ne inviò un fram-
di 30 g di Celidonia, radici comprese, lascia- mento in un laboratorio d’analisi. Si trattava di
ti per una o due ore a macerare in ½ litro di cancro della pelle. Fu per la giovane donna –
vino bianco, elimina rapidamente l’itterizia. come potrete immaginare – uno shock spaven-
La Celidonia è inoltre raccomandata contro le toso.
emorroidi accompagnate da bruciori all’a- Poichè la famiglia faceva parte del nostro giro
no, contro le fitte ed i dolori urenti nell’atto di di conoscenze ebbi l’occasione di richiamare
urinare nonchè contro il ronzio nell’orecchio. la loro attenzione sulla Celidonia. Eravamo di
In questi casi se ne sorseggiano 2 o 3 tazze di febbraio e per fortuna era un inverno mite. La
tisana al giorno (mai bollita, ma soltanto sbol- Celidonia sverna e rimane verde. Consigliai
lentata). Esternamente viene applicato contro di scavare la pianta per trapiantarla in vaso
le neoplasie maligne della cute, contro i cal- onde tenerla a portata di mano. Ogni giorno
li, le verruche e i lichen inguaribili. La cata- la donna doveva toccare la zona ammalata per
ratta nigrescente e le macchie sulla cornea cinque o sei volte con il succo giallo arancio-
dell’occhio spariscono lentamente. Il succo ne. Trovandosi l’ulcera sulla palpebra, la in-
giova persino contro le emorragie ed il distac- formai dell’innocuità per l’occhio. Consigliai
co della retina. Prendere una foglia di Celi- anche di andare una volta al mese a Linz per
donia, lavarla e triturarne il gambo friabile fra la cura dei raggi prescritta dal medico malgra-
il pollice inumidito e l’indice. L’umidità così do essi non eliminino i tumori maligni, men-
ricavata deve essere passata con l’indice sul- tre invece distruggono parti di pelle ancora
le palpebre in direzione degli angoli dell’oc- sane e spesso anche l’osso. Ma poco prima
chio. Nonostante non sia passata all’interno di Natale appresi con immensa gioia che l’ul-
dell’occhio, gli si comunica lo stesso. Ciò va- cera maligna era scomparsa. Quando la don-
le altresì per la cateratta nigrescente e per la na mi venne a trovare, mi abbracciò sulla so-
debolezza della vista nonchè preventivamen- glia dell’ingresso di casa. L’oculista, presso il
te contro l’affaticamento oculare nelle perso- quale era stata in precedenza, le chiese mera-
ne sane. Io stessa ne traggo beneficio soven- vigliato cosa avesse fatto. Alla sua risposta:
te quando sbrigo la corrispondenza fino a not- «Ogni mese una volta cura dei raggi a Linz»,
te tarda. Stanchissima allora cerco una foglia egli disse: «Se sono stati i raggi ad allonta-
di Celidonia in giardino e me ne passo, come nare quell’ulcera, sarebbe un miracolo.» Mi
sopra descritto, l’umore verso gli angoli degli raccontava inoltre che alla vista dei volti cor-
occhi. Ogni volta ho la sensazione benefica co- rosi fino all’osso degli altri ammalati che in-
me se mi si togliesse un velo dagli occhi. L’o- contrava nel laboratorio dei raggi ella non
meopatia prepara una tintura di Celidonia della avrebbe mai retto se io non le avessi incul-
quale, nei casi accennati, se ne prendono gior- cato tanto coraggio, fede e fiducia in se stes-
nalmente due o tre volte 10 o 15 gocce in un sa. Ecco la mia preghiera a Voi tutti che leg-
poco d’acqua. gete queste righe: aiutate anche Voi in casi
analoghi risparmiando ai Vostri simili una
Qualche anno fa mi riferirono che una con-
fine terribile. In questi tempi d’inquinamento
tadina aveva un’ulcera sulla palpebra destra
generale aumentano i casi in cui da verruche
inferiore, della grandezza di un bottoncino da
arrossate che improvvisamente cominciano
camicia. L’oculista cui lei si era rivolta per far-
a crescere, si sviluppa il cancro della pelle.
si prescrivere un paio d’occhiali ed al quale
40 La Salute dalla Farmacia del Signore
I peli del volto nonchè un aumento del- che a lui sugli occhi un po’ di tale succo, cosa
la peluria su braccia e gambe delle donne che sembrava procurare gran beneficio al ca-
indicano una disfunzione dei reni. Le zone ne, perchè da allora si sedette sempre davanti
colpite vanno spalmate con succo di Celidonia al suo padrone in segno di preghiera ogni volta
ottenuto con la centrifuga elettrica ad uso do- che quest’ultimo faceva uso per se del succo di
mestico (il succo si mantiene in frigorifero fino Celidonia.
a sei mesi); lo si lascia agire per alcune ore, si
In una parrocchia dell’Alta Austria dove
sciacqua poi con del sapone neutro e si cura
in novembre tenni una conferenza, conobbi un
indi la pelle un po’ secca con pomata di Ca-
chierichetto portatore di occhiali. Quando a
lendula, olio di Camomilla o di Iperico (vedi
febbraio tornai in questa parrocchia, il chieri-
«Modalità di preparazione»). Inoltre è oppor-
chetto non portava più gli occhiali. Mi raccon-
tuno procedere ad una cura a base di tisana di
tò lui stesso che ciò era dovuto soltanto al fatto
Ortica, distribuita fra 3 o 4 tazze al dì, nonchè
che da novembre aveva seguito giornalmente
a semicupi di Coda cavallina per una miglio-
il mio consiglio relativo alla Celidonia. Oltre-
re circolazione sanguigna nei reni (vedi anche
tutto egli vedeva molto meglio di prima quan-
sotto la voce «Coda cavallina»).
do portava ancora gli occhiali. In quel periodo
Un mio conoscente della zona di Magonza, era costretto a cercarsi le foglie della Celido-
durante le sue passeggiate giornaliere si ser- nia sotto la coltre della neve. Ne parlo per mo-
viva del succo di Celidonia nel modo descrit- strare che certe erbe medicamentose si tro-
to. Lo accompagnava sempre un cane lupo un vano fresche persino d’inverno quando tutta
po’ anzianotto. Per gioco una volta passò an- la vegetazione sembra morta.
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Succo fresco: Lavare foglie, gambo e fiori e ricavarne ancora bagnati il succo con una
centrifuga ad uso domestico (tale succo va utilizzato esternamente).
mediante questi vapori caldi di Coda caval- si utilizza quella dei campi, sentieri e margini
lina e senza che il medico debba ricorrere al di bosco.
catetere.
Talvolta nelle giovani madri dopo un par-
Contro la renella ed i calcoli renali e ve- to difficile si manifestano dei disturbi alla vi-
scicali si fanno dei semicupi caldi di Coda ca- sta: questi sono certamente causati dal fatto
vallina sorseggiando contemporaneamente la che durante la nascita d’un bimbo vengono
calda tisana della stessa erba e trattenendo l’u- compromessi i reni della madre. I semicupi
rina per poi lasciarla scorrere sotto pressione. di Coda cavallina dall’esterno facilitano l’irro-
In questo modo di solito vengono eliminati dei razione sanguigna del rene, allontanano dagli
calcoli. In seguito a questi suggerimenti ho ri- occhi la pressione eccessiva causata dall’insuf-
cevuto delle lettere che confermano quanto so- ficienza renale e quindi dileguano lentamente i
pra: un’applicazione eliminava i calcoli rena- disturbi visivi.
li; le persone in questione si sentivano bene ed
Il grande medico tedesco, Dr. Bohn (della
erano tornate sane.
scuola del Dr. Kneipp), esprime vivi elogi nei
Nei casi in cui molti diuretici hanno falli- riguardi di questa pianta: «Da una parte la Co-
to la Coda cavallina si è rivelata efficace co- da cavallina è un rimedio contro le emorragie,
me ad esempio nei versamenti pericardici, in dall’altra – e ciò in misura ancora superiore
quelli pleurici o nelle complicazioni renali in – è un rimedio per i reni. Dopo l’ingestione
seguito a scarlattina o altre malattie infettive della tisana di Coda cavallina si elimina con
gravi, tutto ciò grazie alla sua azione diureti- facilità un’abbondante urina scura. Contro
ca. Si tratta dunque di un eccellente rimedio l’idropisia è un rimedio di rapido effetto.» Se
ad uso interno ed esterno per tutto l’apparato i diuretici si sono dimostrati inefficaci occor-
renale e vescicale. re rivolgersi alla Coda cavallina sorseggiando
lungo tutta la giornata cinque o sei tazze, e
Contro la pielonefrite e la cistopielite un
questo per cinque giorni; nei casi particolar-
semicupio fa miracoli. In questi casi si pren-
mente ostinati è meglio prolungare la cura fino
de la Coda cavallina alta – solo come appli-
a sei giorni. L’esperenzia dimostra che nella
cazione esterna – cioè quella dai fusti grossi
maggioranza dei casi l’urina viene eliminata.
come un dito. Questa cresce nei prati paludo-
si e sui terreni lasciati a pascolo e, come si è Contro gli sfoghi pruriginosi della pelle,
detto, procura un immediato miglioramento a anche se crostosi, purulenti o tignosi, giovano
chi è affetto da pielonefrite e cistopielite. Una lavaggi e impacchi con infuso di Coda cavalli-
signora che conoscevo bene, da diversi mesi na. I lavaggi ed i bagni giovano anche contro la
si trovava ricoverata con una pielonefrite all’o- suppurazione delle unghie, le piaghe ai pie-
spedale di Innsbruck. Dato che non migliorava di, la necrosi, tutte le piaghe perforanti, le
affatto mi mandò a chiamare. Le consigliai un ulcere cancerose, lo sprone del calcagno, le
semicupio di Coda cavallina. Pochi giorni do- fistole, l’impetiggine e il lichen nonchè con-
po ricevetti una lettera: «Mi hai salvato la vita. tro il lupus. Si può applicare anche l’erba
Sono tornata a casa. Il semicupio di Coda ca- sbollentata sotto forma di cataplasma. Con-
vallina ha allontanato tutti i miei disturbi e mi tro le emorroidi, specie se dolorose, si applica
ha restituito le mie forze.» La Coda cavallina una pasta di erba fresca ottenuta nel modo se-
alta dei prati paludosi e dei pascoli deve essere guente: lavare la Coda cavallina fresca, tritur-
impiegata esclusivamente per i semicupi. In- larla finemente sul tagliere finchè non diventi
vece per la tisana, da prendere per via interna, una pasta omogenea.
¤dizioniPDF 43
scorrono in superficie lungo la spina dorsale va perso tutti i suoi dolori e la sua rigidità.
producendo questi dolori. Non sono quindi i Lo stesso vale per le discopatie prodotte dalla
dischi stessi, bensì la pressione del rene pro- conduzione del trattore. Il suo moto sobbal-
dotta sui nervi esposti. Un semicupio di Coda zante non danneggia i dischi, ma i reni. Su-
cavallina, attraverso il suo effetto in profondità bito interviene una pressione verso l’alto che
sui reni, elimina subito la loro pressione verso può essere eliminata con il semicupio di Coda
l’alto. cavallina.
Una signora di 38 anni si trovava da tre an- Una signora svizzera da molti anni era ri-
ni in cura per disturbi di carattere discopa- gida come un bastone, nelle vertebre cervicali.
tico. Invece di diminuire, i dolori si acutizza- Le cure annuali presso il Dr. Zeileis a Gall-
vano; era diventata talmente rigida nella zona spach procuravano dei miglioramenti soltanto
delle spalle e del collo da alzarsi la mattina sol- temporanei, ma nessuna guarigione. Non mol-
tanto con l’ausilio di un apparecchio di stan- to persuasa mi promise, appena tornata a casa,
ghe e verghe costruito dal marito e sistemato di farsi un semicupio di Coda cavallina. La
sul soffitto sopra il letto. In quel periodo stavo telefonata non si fece attendere: appena im-
tenendo delle conferenze a Steyr nell’Alta Au- mersa nel caldo semicupio, scomparve dopo
stria e ne feci la conoscenza. Vi meraviglierete 10 minuti ogni rigidità che poi, come mi fu
certamente se Vi dico che questa donna, do- riferito per anni, non si presentò più.
po un solo semicupio di Coda cavallina, ave-
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Semicupi: Per una notte lasciare macerare nell’acqua fredda 100 g di Coda cavallina.
Il giorno seguente riscaldare il tutto fino all’ebollizione, poi aggiungerlo al ba-
gno. Durata del bagno 20 minuti. Non asciugarsi; ancora umidi avvolgersi nel-
l’accappatoio e sudare un’altra ora a letto. L’acqua del semicupio deve coprire i
reni.
Cataplasma: Lavare la Coda cavallina fresca, tritarla finemente sul tagliere finchè non si
ottenga una pasta.
¤dizioniPDF 45
diagnosticato una paralisi) dietro il mio con- lari delle mani e dei piedi. La farina di Con-
siglio si frizionò l’articolazione tutti i giorni solida maggiore si trova oggi in molte farma-
con la tintura. Di giorno in giorno avvertiva cie. Vorrei sottolineare in particolare che que-
il miglioramento. Ora l’articolazione si muo- sti cataplasmi con poltiglia di farina di Con-
ve normalmente, e la donna riesce di nuovo solida maggiore possono dare sollievo persi-
a provvedere alle faccende di casa. Ma an- no nelle paraplegie. I cataplasmi caldi servo-
che le foglie della Consolida maggiore scot- no anche nelle ulcere varicose, nei rigonfia-
tate e poggiate sotto forma di poltiglia calda menti muscolari reumatici, nei nodi gotto-
sulle membra paralizzate giovano nel giro di si, nei tumori, nelle cefalee nucali, nei dolo-
una notte quando il disturbo è dovuto ad af- ri al moncone amputato e addirittura nelle
faticamento, distorsione, slogatura o colpo infiammazioni del periostio.
apoplettico. La zia di mio marito venne inve-
Dalle radici si può prepare una tisana che
stita per strada da un motociclista. Fu porta-
viene utilizzata contro il catarro bronchia-
ta all’ospedale con una frattura dell’artico-
le, nei disturbi all’apparato digerente, nel-
lazione dell’anca, fu chiodata e dimessa non
le emorragie dello stomaco e nelle pleuriti.
appena guarita.
Se ne sorseggiano lentamente da 2 a 4 tazze
Il chiodo avrebbe dovuto essere rimosso al giorno. Nelle ulcere gastriche si consiglia
dopo un anno. Dato che non aveva più dolori e una tisana mista a base di 100 g di Consolida
che riusciva nuovamente a camminare in mo- maggiore, 50 g di Calendula e 50 g di Coreg-
do normale, la donna trascurò alla data stabilita giola (Polygonum aviculare), per la prepara-
di tornare all’ospedale per l’intervento. Tutto zione vedi «Modalità di preparazione». – Vor-
sembrava in perfetta regola fino a che un bel rei menzionare ancora una volta la tintura di
giorno non si manifestarono dei dolori insop- Consolida maggiore. Applicando degli impac-
portabili. A questo punto, togliendo il chiodo, chi imbevuti con essa si ottengono ottimi ri-
fu constatato che si era già formata una sup- sultati su ferite esterne ed interne, lesioni di
purazione dell’osso. Con delle iniezioni riu- ogni genere, contusioni, ematomi e fratture
scì per breve tempo a sopire i dolori, ma la sup- ossee.
purazione dell’osso non guarì. In questo stato
Le foglie della Consolida maggiore non
la donna venne a farci visita ed era effettiva-
vengono utilizzate solamente per i cataplasmi,
mente in condizioni disperate. Senza esagera-
ma anche come additivi ai bagni completi nei
re minimamente posso dire che dei cataplasmi
dolori articolari, nella gotta, dolori ossei, nei
di poltiglia di farina di Consolida maggiore
disturbi dell’irrorazione sanguigna e nel-
la facero star meglio nel giro di una notte. Il
l’ernia del disco. Nei disturbi di irrorazione
giorno appresso la donna riusciva già a seder-
sanguigna alle gambe però, e nelle vene va-
si ed a coricarsi senza alcun fastidio. Poichè
ricose come nel trattamento postoperatorio
dagli erboristi si trovavano in vendita soltanto
delle fratture ossee si fanno dei semicupi di
delle radici tritate, la saggia zia le riessiccò nel
Consolida maggiore (nella vasca da bagno).
forno di cucina e le macinò in un vecchio maci-
nino da caffè. Continuò a praticarsi questi ca- In alcune regioni friggono nell’olio le fo-
taplasmi di poltiglia (vedi la ricetta sotto «Mo-glie di Consolida maggiore, immerse previa-
dalità di preparazione»), fino a non avvertire mente nella pastella da omelette o nelle uova
più alcun disturbo. come per frittata. In questo modo è tutta la fa-
miglia ad approfittare delle sostanze attive di
Con questi cataplasmi di poltiglia si posso-
questa pianta medicinale.
no far riassorbire anche le tumefazioni artico-
¤dizioniPDF 47
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Tisana di radici: Due cucchiaini da dessert di radice tagliuzzata si lasciano riposare per
una notte in ¼ di litro d’acqua fredda; al mattino seguente si riscalda un po’ il tutto
e poi si filtra. Sorseggiare lentamente.
Additivo per bagno completo: Lasciar macerare per una notte in circa 5 litri d’acqua
fredda 500 g di foglie fresche o essiccate di Consolida maggiore. Il giorno seguen-
te riscaldare il tutto fino all’ebollizione e aggiungerlo all’acqua del bagno (vedi
«Bagni completi», Note generali).
Tintura: Le radici della Consolida maggiore vanno lavate e spazzolate, tritate finemente
ed introdotte, senza comprimerle, in una bottiglia sí da riempirla fino al collo. Si
aggiunge quindi dell’acquavite di grano o di frutta e si pone la bottiglia per 15 giorni
al sole o nelle vicinanze della cucina. L’acquavite deve coprire le radici.
riproduca nuovamente dei polloni laterali. Il era fatto una cultura sulle piante medicinali, mi
materiale raccolto deve essere sminuzzato fre- mostrò l’Epilobio dal fiore piccolo e commen-
sco. Della tisana di Epilobio si bevono, anche tò: «Se Suo suocero avesse bevuto la tisana di
nei casi più gravi, soltanto due tazze al giorno, questa pianta, sarebbe in vita ancora oggi. Si
cioè una al mattino a digiuno e l’altra alla sera. ricordi di quest’erba. Lei è una donna anco-
Ma questo non significa che si debba trascura- ra giovane e potrà aiutare molte persone con
re di andare dal medico. Il medico deve esse- essa.» Ma come spesso avviene quando si è
re interpellato in ogni caso quando si tratta di giovani e sani, non me ne curai più. Diversa-
malattie gravi. Due varietà di Epilobio difficil- mente mia madre. Lo raccoglieva ogni anno
mente scambiabili con le altre dal fiore più pic- ed aiutò molta gente che presentava disturbi
colo sono protette ed è proibito coglierle. Esse alla vescica o ai reni. Il suo potere curativo
sono l’Epiloblo irsuto (Epilobium hirsutum) è talmente grande che spesso libera di colpo
e quello di bosco (Epilobium angustifolium). da tutti i fastidi prostatici. Si è dato il caso
I fiori del primo raggiungono una grandezza di alcuni uomini che erano in attesa dell’opera-
uguale a quella di un’unghia del pollice e sono zione e che urinavano a gocce con grande diffi-
di un rosso purpureo. Lo si trova spesso sot- coltà; bastava una sola tazza di tisana per farli
to forma di grandi cespugli alti fino a 150 cm, migliorare. S’intende che la tisana va bevuta
dentro e vicino ad acque basse; fusto e foglie per un periodo prolungato per ottenere la
sono carnosi e leggermente pelosi. Il noto fito- guarigione.
biologo austriaco Richard Willfort, che cono-
Da mia madre venni a sapere di un paziente
sceva bene l’Epilobio come pianta medicinale,
che era stato operato per ben tre volte – cancro
non ne parla nel suo libro. Potrebbe, diceva,
alla vescica clinicamente dimostrato – e che
facilmente essere confuso con l’Epilobio irsu-
si trovava in condizioni fisiche pessime. Gli
to che, rispetto a quello a fiore piccolo (Epilo-
consigliai la tisana di Epilobio. Della sua gua-
bium parviflorum), ha dei fiori almeno cinque
rigione seppi più tardi attraverso il suo medi-
volte più grandi, il fusto e le foglie più carnose,
co. Ciò era avvenuto quando io stessa non mi
un’altezza molto maggiore, ma produce un ef-
occupavo ancora di fitoterapia. La sua guari-
fetto del tutto contrario al primo. L’Epilobio
gione mi fece un’impressione forte ed indele-
di bosco (Epilobium angustifolium), volgar-
bile. Mia madre mi aveva ammonito spesso
mente chiamato anche Garofanino di bosco,
di non tralasciare mai la raccolta di quest’er-
Sfenice, Behen rosso o Gambi rossi, raggiunge
ba quando ella non sarebbe stata più fra i vi-
un’altezza di 150 cm e cresce volentieri nelle
vi. Nel 1961, il giorno dell’Assunzione, morì
radure e lungo i margini dei boschi come an-
mia madre ed io in quell’estate dimenticai di
che negli spiazzi dovuti al taglio completo del
raccogliere l’Epilobio.
bosco e dei rovi. I grandi fiori rosso purpurei
sono collocati in lunghe spighe rade piramida- Nello studio del mio medico venni a sape-
li su di un fusto rossastro. Questi Epilobi dire che un uomo di mia conoscenza era stato
bosco si presentano durante la fioritura moltoricoverato all’ospedale con la diagnosi di can-
numerosi ed appaiono come un mare rosso in- cro alla vescica. «No», esclamai, «quest’uo-
focato. Non debbono essere impiegate nelle mo tanto bravo non deve morire!» Pensai su-
malattie della prostata. bito all’Epilobio. Il medico, pur non essendo
contrario alle piante medicinali, riteneva che
Ero ancora una giovane sposa quando mio
in questo caso nulla avrebbe più giovato. Ma
suocero, nella migliore età dell’uomo, mo-
io avevo trascurato di raccogliere gli Epilobi e
rì di ipertrofia prostatica. Un vicino che si
50 La Salute dalla Farmacia del Signore
pensavo con terrore che in quel periodo, cioè a me erbaccia fastidiosa. A quanti infelici allora
metà ottobre, tutto era già sfiorito e secco. Ciò avrebbe potuto portare guarigione e nuova vi-
nonostante ne andai alla ricerca. Mi ricorda- ta. Recentemente potei aiutare un sacerdote af-
vo di un posto dove l’avevo visto fiorire d’e- fetto da cancro alla prostata ed alla vescica,
state. Trovai soltanto alcuni fusti ingialliti dato per spacciato dai medici. Oggi è com-
e li mandai malgrado tutto sminuzzati alla pletamente ristabilito e si dedica nuovamente
moglie dell’ammalato grave. Ella gli som- in piena autonomia al suo compito.
ministrò due tazze di tisana al giorno, una
Una lettera dalla Foresta Nera: «Mia co-
al mattino, una alla sera, e dopo quindici
gnata durante una terapia contro un cancro
giorni appresi dal medico che mi telefonò,
addominale ha subito dei danni da irradiazio-
che la condizione dell’ammalato aveva subi-
ne sotto forma di fistole all’intestino ed alla
to un notevole miglioramento. Disse riden-
vescica. I dolori alla vescica erano tali che
do: «Dunque, la Tua erbetta giova!» Da al-
il medico le dovette somministrare della mor-
lora ho potuto aiutare centinaia di persone
fina. Guidati dall’illustrazione dell’Epilobio
secondo quanto mi aveva suggerito a suo tem-
dal fiore piccolo nel Suo volumetto “La Salu-
po quel vecchio del mio paese: «Si ricordi di
te dalla Farmacia del Signore” puntualmente
questa pianta, con essa potrà giovare a molte
l’abbiamo trovato; dopo una settimana di tisa-
persone.»
na sono scomparsi tutti i dolori. Sono questi i
Un farmacista di Monaco mi mostrò un’an- miracoli della farmacia del Signore.» Potrete
tica farmacopea dove intorno al 1880 l’Epilo- leggere di altri successi nel volumetto «I suc-
bio era ancora ufficialmente elencato. I medi- cessi terapeutici di Maria Treben» publicato
camenti chimici l’hanno completamente sop- dalla Casa Editrice W. Ennsthaler.
piantato. Attraverso le mie conferenze, gite
Molti malati di prostatite possono guari-
erboristiche e pubblicazioni l’Epilobio è sta-
re mediante l’Epilobio dal fiore piccolo, spes-
to nuovamente introdotto in tutti i livelli so-
so persino senza dover subire un’operazione.
ciali. I miei suggerimenti incontrano un for-
Quando l’intervento è già stato effettuato, la ti-
te interesse presso molte persone; infatti ovun-
sana di Epilobio toglie i bruciori ed altri fastidi
que io arrivi con mio marito durante le nostre
che sovente si presentano dopo l’operazione.
escursioni, sia in montagna, sui sentieri fore-
In ogni caso però si consiglia di interpellare il
stali, lungo i margini dei torrenti o sulle radure
medico.
e persino sul Pöstlingberg e Freinberg a Linz,
troviamo con grande soddisfazione che è sta- Da Coburg mi scrive un signore guarito da
to accuratamente colto il gambo centrale del- prostatite: «L’Epilobio dal fiore piccolo mi è
l’Epilobio. Chiunque conosca questa pian- stato di giovamento contro i miei disturbi alla
ta, la rispetta e la protegge dall’estinzione prostata. Mi trovavo con un infarto al cuo-
cogliendola senza sciuparla. Dopo la raccol- re nell’Ospedale Regionale di Coburg. Inoltre
ta, la pianta ricresce ancora due o tre volte. soffrivo di disturbi alla prostata dei quali pe-
Se il rizoma rimane nel terreno, ricaccerà la rò non potevo essere liberato chirurgicamente
primavera successiva. a causa del mio cuore ammalato. Pare che si
debba inserire un catetere a permanenza se le
Dalle lettere che ricevo apprendo con pia-
cose non dovessero migliorare. – Sono venu-
cere che in molti orti, fra le fragole, gli ortag-
to a sapere del meraviglioso Epilobio dal fiore
gi ed i cespugli ornamentali, cresce l’Epilobio
piccolo che ha giovato a tante persone colpi-
dal fiore piccolo. Una volta lo si estirpava co-
te dalla stessa infermità. Ho iniziato a berne
¤dizioniPDF 51
tre tazze al giorno; dopo pochi giorni tutti i cora molte persone in pena con l’Epilobio dal
disturbi alla prostata erano cessati. Ora, per fiore piccolo. È incredibile che le piante medi-
guarire definitivamente, ne bevo due tazze al cinali del nostro Signore portino tanto sollie-
giorno. – Ringrazio di tutto cuore il nostro Si- vo dove la medicina tradizionale è costretta a
gnore. Voglia Lei, Signora Treben, aiutare an- rinunciare.»
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
ri, le cogliamo per mescolarle con i fiori nella l’altro fino a che il recipiente non risulti pie-
preparazione della tisana. no. Indi chiuderlo ermeticamente con due o
tre strati di pergamena o cellofan, e sistemar-
Dai naturisti dell’antichità fino al parroco
lo in una buca nel terreno del giardino in un
Kneipp, tutti cantano all’unisono le lodi della
luogo protetto. Coprire il tutto con una tavo-
Farfara. Nelle gravi malattie polmonari gio-
la, ammucchiandovi della terra. La tempera-
vano le foglie fresche, lavate e schiacciate fino
tura costante ne favorirà la fermentazione. Ri-
a formarne una poltiglia da applicare al pet-
cuperare il vaso dopo due mesi, riscaldarne il
to: giovano così nelle gravi malattie polmona-
contenuto portandolo una o due volte all’ebol-
ri, nella erisipela, nelle contusioni con tume-
lizione. Non appena raffreddato, travasarlo in
fazione rosso-bluastra e nelle infiammazioni
bottigliette dal collo largo. Questo sciroppo è
delle borse sinoviali. Gli effetti di questi cata-
la nostra migliore difesa durante il periodo in-
plasmi di poltiglia sono sbalorditivi. Contro la
vernale e dell’influenza. Ingerirlo a cucchiaini
scrofolosi si impiegano cataplasmi di un infu-
da dessert.
so concentrato di foglie di Farfara. Nella bron-
chite cronica, accompagnata da tosse e crisi Nelle affezioni asmatiche e nei continui
di affanno, si consiglia l’inalazione di vapo- disturbi bronchiali e dei fumatori rendono
ri di fiori e di foglie di Farfara. Dopo breve ottimi servizi in primavera due o tre cucchiaini
tempo si riscontrerà un notevole sollievo. Do- da dessert di succo fresco di foglie di Farfara
vreste spesso bagnare i piedi gonfi in un infuso in una tazza di brodo o di latte caldo.
di foglie di Farfara.
Per l’infiammazione delle vene è opportu-
Garantisce un’ottima riuscita nelle affezio- no preparare una massa cremosa ottenuta con
ni polmonari e nel catarro bronchiale uno foglie fresche frantumate e panna fresca che,
sciroppo di foglie di Farfara. Riempire a stra- spalmata sulle parti infiammate, va fasciata
ti, rispettivamente di foglie e zucchero grezzo, con un panno. Il succo spremuto di foglie
un vaso di terracotta o di vetro; attendere che il fresche di Farfara, colato nell’orecchio, giova
materiale si depositi bene e aggiungervene del- contro il mal d’orecchio.
Se desiderate una tisana espettorante contro la tosse, mescolate in parti uguali fiori e
foglie di Farfara, fiori di Verbasco (Tasso barbasso), foglie di Polmonaria e Piantaggine.
Prendete due cucchiaini da dessert di questo miscuglio che scotterete con un quarto di
litro d’acqua bollente. Sorseggiate tre tazze calde al giorno di questa tisana dolcificata
con miele.
¤dizioniPDF 53
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Cataplasma: Frantumare a poltiglia delle foglie fresche e applicarle sulla parte malata.
Pediluvi: Scottare con un sufficiente quantitativo d’acqua bollente due manciate colme
di foglie di Farfara; lasciare riposare l’infuso. Durata del pediluvio 20 minuti.
Succo fresco: Estrarre il succo dalle foglie fresche e lavate mediante una centrifuga
elettrica ad uso domestico.
Sciroppo e miscela per tisana contro tosse e raucedine: Vedi quanto detto sopra.
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Tisana: Macerare per una notte 1 cucchiaino da dessert raso di radici di Farfaraccio in ¼
di litro d’acqua fredda; riscaldare e filtrare al mattino successivo.
d’Iperico che si può preparare da soli ed appli- minili ed elimina le irregolarità del periodo
care con buoni risultati contro le malattie ner- mestruale.
vose, le nevriti, le nevrosi, la debolezza ner-
Un semplice rimedio molto apprezzato è
vosa e l’insonnia. Con l’uso dell’Iperico gua-
l’Olio di San Giovanni. Non dovrebbe mai
riscono inoltre i disturbi di pronuncia, il son-
mancare in casa. È facile prepararlo da soli.
no irrequieto, gli attacchi isterici, il sonnam-
Mantiene il suo potere curativo per due anni
bulismo come anche l’enuresi notturna e le
e viene applicato con buoni risultati sia sulle
depressioni. L’esperienza mi ha insegnato che
ferite aperte, le lesioni recenti, i versamen-
contro tutti questi disturbi non giova soltanto
ti emorragici, i gonfiori ghiandolari e, co-
l’applicazione interna mediante tisana, ma an-
me cosmetico, sulla pelle ruvida del viso, sia
che quella esterna dei semicupi d’iperico (ve-
come efficace balsamo contro i dolori alla
di «Modalità di preparazione»). Se ne fanno
schiena, la lombaggine, la sciatica ed i reu-
sei per settimana, seguiti ogni volta da un pe-
matismi. Onde aver a portata di mano il mi-
diluvio. Questa cura è consigliabile in tutti i
gliore rimedio casalingo per le scottature e le
disturbi dovuti a disfunzioni nervose.
bruciature se ne fanno macerare i fiori in olio
Fanciulle in età di sviluppo dovrebbero be- di lino. Quest’olio trova impiego anche contro
re due tazze di tisana d’Iperico al giorno; es- le scottature solari.
so favorisce lo sviluppo degli organi fem-
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Tisana: Scottare un cucchiaino da dessert colmo con ¼ di litro d’acqua bollente e lasciare
riposare brevemente.
Olio di San Giovanni: I fiori colti durante una giornata di sole vanno imbottigliati, senza
comprimerli, fino al collo, e poi coperti con olio raffinato d’oliva. La bottiglia ben
chiusa si lascia per alcune settimane al sole o nelle vicinanze della stufa. Dopo un
po’ di tempo l’olio prenderà un colore rosso. Lo si filtra attraverso un panno, se ne
spremono i residui, conservando l’olio in bottiglie di vetro scuro. Per le lesioni da
bruciatura, invece dell’olio d’oliva, si utilizza quello di lino.
Semicupi: Un secchio di Iperico (fusti, foglie e fiori) cui si aggiunge acqua fredda fino a
riempirlo, si lascia riposare per una notte. Prima del semicupio si riporta il conte-
nuto all’ebollizione per poi aggiungerlo all’acqua del bagno. Durata dei semicupio:
20 minuti (vedi Note generali sotto «Semicupi»).
¤dizioniPDF 57
I neonati con dolori addominali si cal- Un medico aveva riscontrato in una bambi-
mano presto non appena il loro pancino viene na di otto anni la tumefazione di una ghian-
massaggiato con un po’ di olio di San Giovan- dola linfatica addominale. Ogni volta che la
ni. Conosco una contadina che cura tutte bimba era esposta al freddo, accusava mal di
le lesioni con l’olio di San Giovanni, anche pancia, infine addirittura ogni giorno e soprat-
quelle degli animali domestici. Un giorno tutto di mattina. La mamma della piccola ave-
suo marito aveva infilato la mano in una mac- va letto nell’edizione precedente di questo li-
china, ferendosi gravemente. Gli impacchi di bro che l’olio d’Iperico serviva contro i gon-
olio di San Giovanni lo liberarono presto da fiori ghiandolari. Tutte le volte che la bambi-
ogni dolore e le ferite guarirono senza proble- na si lamenteva, ella le massaggiava il pancino
mi. – Un altro agricoltore invece curò con l’o- col suddetto olio e dopo poco tempo tutto era
lio di San Giovanni una brutta ferita al piede passato.
del suo cavallo.
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Cuscinetto di Licopodio: Del Licopodio essiccato (se ne usa no 100 g, 200 g o 300 g, a
seconda della dimensione della zona colpita dal crampo) va introdotto in un cusci-
netto che si applica durante la notte sulla parte dolente. Tale cuscinetto conserva
il suo effetto per un anno intero.
esperienze. I pediluvi di Malva sono utili so- brerà miracolosa, ma che corrisponde alla pura
prattutto nelle fratture del piede nelle quali verità. È veramente sorprendente quanto rie-
capita spesso di affaticarlo troppo causando- sca a compiere quest’erba strisciante lungo il
ne la tumefazione. – Nelle nostre vicinanze terreno. Un dì mi trovavo sola a pranzo nel
abitava una donna che qualche anno prima si Casinò del Teatro di Linz, quando una signora
era fratturata il malleolo. Il piede le procura- si sedette al mio tavolo. Nel corso della con-
va continue difficoltà tanto che la donna alla versazione con lei appresi che era preoccupa-
fine dovette tornare in ospedale. La incontrai tissima per suo marito, il quale ogni tanto era
dopo la sua dimissione e notai che zoppicava costretto a ritornare in ospedale ed ora aveva
fortemente e la gamba era gonfia fin sopra il perduto anche la voce. I medici evitavano sem-
ginocchio. Malgrado si servisse di un bastone pre di rispondere alle sue domande, ma ella te-
procedeva con la lentezza di una lumaca. Al- meva proprio che si trattasse di cancro larin-
lora andammo insieme a cogliere della Malva. geo. «Non perda la fiducia», le dissi, «tenti
Il giorno seguente la donna cominciò con i pe- una volta con le erbe medicinali. Abbiamo la
diluvi. Non esagero affatto se Vi dico che do- brava Malva come rimedio contro le laringi-
po una settimana non le serviva più il bastone ti. Con essa, diverse volte al giorno, si fanno
avendo il piede riassunto il suo aspetto norma- dei gargarismi usando successivamente i resi-
le. Lo stesso capitò ad un’altra donna col polso dui dell’infuso – mescolati con farina d’orzo –
destro fratturato che le causava un costante fa- per farne degli impacchi caldi.» Ciò avvenne
stidio: Qual’è la casalinga o mamma che possa di giovedì. A tavola avevamo stretto amicizia
tenere riguardata la mano destra? Ogni notte e ci scambiammo quindi i nostri indirizzi. La
la mano doleva atrocemente e per un lungo pe- settimana seguente, di mercoledì, mi telefonò
riodo ritornavano i gonfiori. Quando una vol- la mia commensale di Linz: «Un angelo custo-
ta la incontrai, le consigliai la Malva. Anche de mi ha guidato al Suo tavolo! Mio marito sta
nel suo caso il miglioramento avvenne molto già meglio. Abbiamo fatto esattamente quanto
presto. Lei mi aveva consigliato. Ho una figlia me-
dico che vive a Vienna. Le ho riferito quanto
Quando si è vecchi non è indispensabile
intendevo fare, che dall’ospedale avrei ripor-
mantenere un piede piagato e gonfio. Anche in
tato a casa suo padre per curarlo con le erbe
questo caso giovano pediluvi di Malva e foglie
medicinali. « Se ciò ti tranquillizza, mamma,
fresche di Piantaggine. Queste ultime, ben la-
fallo, mi ha risposto. Quindi ho parlato con il
vate e ancora umide, vanno applicate sulla pia-
nostro Primario che a sua volta ammetteva di
ga aperta. Essa si rimarginerà nel giro di una
non avere pregiudizi nei confronti delle erbe
notte e non si aprirà più, anche se fosse vecchia
curative. Così ho riportato a casa mio mari-
di dieci, quindici e più anni. Se soffriste di una
to. Faceva i gargarismi ed io gli applicavo i
piaga del genere, date ascolto al mio consiglio
cataplasmi caldi sulla gola. Da qualche giorno
circa le foglie di Piantaggine. Rimarrete stupiti
ha persino riacquistato la voce.» Dopo un’altra
nel constatare con quanta rapidità si richiuderà
settimana seguì una seconda telefonata: «Mio
la Vostra piaga. E mentre leggete queste righe,
marito sta molto bene; è pieno di speranza di
non pensiate più: «Ecco che la signora Treben
poter riprendere presto l’insegnamento. Vorrei
esagera veramente!» Io sostengo tutte queste
soltanto comunicarle ancora quanto ha detto il
cose unicamente perchè ho avuto l’opportunità
Primario che lo aveva in cura, appena gli ebbi
di raccogliere recentemente queste esperienze.
riferito tutto: ‘Questa donna si merita davvero
Ora Vi racconterò una storiella che sem- una medaglia d’oro!’»
62 La Salute dalla Farmacia del Signore
La nostra brava Malva dunque non elimina La Malva, il cui habitat si trova prevalente-
soltanto le laringiti, ma anche le malattie tumo- mente nelle vicinanze di fattorie, viene vieppiù
rali della laringe. In casi del genere si prepara- distrutta. Per allontanare umidità e sporcizia
no la sera avanti due litri e mezzo, come dose dalla casa e darle anche esternamente un aspet-
giornaliera (un cucchiaino da dessert colmo to gradevole si è diffusa l’abitudine di circon-
di erbe per ogni quarto di litro d’acqua). Ri- darla con uno strato di calcestruzzo o con un
scaldare un poco il tutto la mattina seguente e marciapiede inclinato verso l’esterno. In que-
conservarlo così in un termos precedentemen- sto modo però si toglie alla Malva il suo posto
te sciacquato con acqua calda. Durante la gior- tradizionale. Così scompare questa grande be-
nata se ne sorseggiano quattro tazze, il resto va nefattrice dell’umanità, della cui esistenza non
utilizzato per i gargarismi. possiamo mai essere abbastanza riconoscente
al Padre Eterno.
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Pediluvi e bagni alle mani: Macerare durante la notte quattro manciate abbondanti di
Malva in un recipiente da cinque litri pieno d’acqua fredda. Il giorno seguente
riscaldare il tutto fino ad una temperatura sopportabile alle mani e ai piedi. Immer-
gerli per 20 minuti. Il liquido, nuovamente riscaldato, può essere riutilizzato altre
due volte.
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Additivo a bagni e lavaggi: 100 g di foglie per bagni totali, per lavaggi 1 cucchiaino da
dessert colmo di foglie tritate per ¼ di litro d’acqua (vedi Note generali, «Bagni
totali»). Per l’infuso ristretto si raddoppia il dosaggio.
Acquavite di Noce: Tagliare in quattro circa 20 Noci verdi e riempire una bottiglia dal
collo largo; aggiungere un litro di acquavite di grano sì da coprire le Noci di due o
tre dita. Mettere la bottiglia ben chiusa per 15 - 30 giorni al sole o vicino ad una
fonte di calore. Successivamente filtrare il tutto e travasarlo in altre bottiglie. Al
bisogno prenderne un cucchiaino da dessert. Otterrete uno squisito liquore di Noce
(Nocino) aggiungendo alle Noci 2 o 3 chiodi di garofano, una scorza di cannella,
un pezzetto di baccello di vaniglia e la scorza lavata di una mezza arancia (non
chimicamente trattata). Bollire 500 g di zucchero in ¼ di litro d’acqua e raffreddato
aggiungerlo all’acquavite filtrata di Noce sopra descritta.
64 La Salute dalla Farmacia del Signore
puruficatrici del sangue. va, durante tutto l’anno, si beve una sola tazza
di tisana di Ortica al giorno. Essa si dimostra
L’Ortica è la nostra migliore pianta me-
di grande aiuto anche nelle malattie virali e
dicinale depuratrice del sangue e contem-
nell’eliminazione batterica.
poraneamente antianemica. Avendo inol-
tre una buona influenza sul pancreas, la ti- A partire da una certa età diminuisce il con-
sana di Ortica fa calare il tenore in zucche- tenuto in ferro nell’organismo. Di conseguen-
ro nel sangue. Guarisce inoltre le malattie za si manifestano degli stati di stanchezza e di
e le infezioni delle vie urinarie e la ritenzio- esaurimento, ci si sente vecchi e meno capa-
ne patologica dell’urina. Avendo nel contem- ci. In questi casi porterà a degli ottimi risultati
po un effetto accelerante del movimento inte- l’uso dell’Ortica fresca che contiene del ferro.
stinale, è particolarmente indicata nella cura Essa ci aiuta a superare questa situazione dif-
primaverile. ficile. Dopo una cura a base di Ortica si ricu-
perano rapidamente le forze, tornano l’energia
Da quando mi sono resa conto della virtù
e la voglia di lavorare; anche l’aspetto esterno
terapeutica dell’Ortica, ho preso l’abitudine
migliora.
di fare in primavera una cura di un mese
con la tisana preparata con i giovani germo- Un giorno mi venne a trovare una giovane
gli e in autunno, dopo il secondo raccolto del donna di Urfahr, anemica e sofferente di sto-
fieno, quando si riaffacciano dappertutto le maco e colecistite, disturbi accompagnati da
giovani piantine. Di mattina ne bevo a digiu- forti cefalee. Le consigliai la tisana di Ortica.
no una tazza mezz’ora prima della prima cola- Per caso la rividi dopo qualche tempo. Felicis-
zione, e poi, a sorsetti, una o due tazze durante sima raccontò che l’Ortica l’aveva ristabilita in
il resto della giornata. Anche la tisana prima un batter d’occhio. Tutta la sua famiglia era
della prima colazione dovrebbe essere bevu- votata ora a questa pianta straordinaria.
ta a piccoli sorsetti per aumentarne l’efficacia.
Nell’idropisia l’Ortica aiuta mediante una
Dopo una cura di questa tisana mi sento tutte
forte diuresi. Attraverso le sue sostanze an-
le volte particolarmente bene ed ho sempre la
tianemiche essa giova a chi soffre dì clorosi,
sensazione di rendere tre volte ciò che rendo
anemia, e di altre affezioni gravi del sangue.
normalmente. Da molti anni la mia famiglia
Insieme ad altre erbe medicinali ci si serve
ed io non prendiamo medicine, ed io mi sento
con successo dell’Ortica anche nella leucemia
elastica e giovanile. Il sapore di questa tisana
(vedi paragrafo sulla «Leucemia», pagina 89).
del resto non è affatto cattivo. La si beve senza
Chi soffre di una qualsiasi allergia (come ad
zucchero. Ma le persone un po’ delicate posso-
esempio raffreddore da fieno), beva per un
no mescolarvi anche un tantino di Camomilla
periodo prolungato la tisana d’Ortica.
o Menta per migliorarne il sapore. La medi-
cina popolare raccomanda di bere la tisana di L’Ortica libera dalla predisposizione ai
Ortica per la durata di diverse settimane con- raffreddori e dà sollievo nelle malattie got-
tro i disturbi al fegato e alla bile e contro le tose e reumatiche. Una signora di Eichstätt
malattie della milza, persino nei tumori alla rimase in cura dal medico per tre anni con
milza, nei catarri gastrici e bronchiali, nei una sciatica dolorosa. Nel giro di sei mesi e
crampi e nelle ulcere allo stomaco, nelle ul- dopo sei bagni completi con 200 g di Ortica
cere all’intestino e nelle malattie polmonari. ciascuno, dimenticò ogni dolore.
Per conservare i preziosi principi attivi, l’Orti-
Tempo fa conobbi una donna cinquantenne
ca viene soltanto scottata. Nella cura preventi-
la quale, a causa di una forte perdita di ca-
66 La Salute dalla Farmacia del Signore
pelli, portava una parrucca. Andando avanti ne curativa e psicocibernetica. La donna mi-
a quel modo avrebbe certamente perduto an- gliorò ma non guariva. Nel 1979 ella raccolse
che il resto delle sua chioma. Le consigliai di le prime ortiche fresche e ne bevve tre tazze
lavarsi la testa con una tisana di Ortiche fre- di tisana al giorno aggiungendovi sempre un
sche e poi con una di radici (sempre d’Ortica). cucchiaino da dessert di Erbe Svedesi. Poi mi
Ella seguì il mio consiglio, e di settimana in scrisse: «Dopo esattamente 14 giorni la fistola
settimana si potè osservare come la sua capi- del mio viso si era chiusa ed io ero libera da
gliatura ricresceva e si rinfoltiva. La tintura qualsiasi dolore. E così sono rimasta fino ad
d’Ortica, facile da preparare da soli, scavando- oggi» (28-11-1979).
ne in primavera o in autunno le radici, è parti-
Con sempre rinnovata soddisfazione vengo
colarmente benefica per qualsiasi tipo di capel-
a sapere di tanti che hanno potuto constatare di
lo (vedi Modalità di preparazione «Lavatura di
persona il potere curativo dell’Ortica. In que-
testa» e «Tintura d’Ortica»). Io stessa friziono
sto senso, una donna mi scrisse recentemen-
ogni giorno il mio cuoio capelluto con questa
te di aver bevuto ogni giorno, e per la durata
tintura e me la porto appresso anche durante
di diversi mesi, della tisana d’Ortica. Non so-
i miei viaggi di conferenze. Il buon risultato
lo, nonostante il duro lavoro quotidiano aveva
è evidente: il mio capo è privo di forfora; i
perduto ogni spossatezza e stanchezza, ma era
capelli sono vaporosi, folti, soffici e lucidi.
anche sparito un callo suppurato che le aveva
Anche nei casi di ostruzione arteriosa causato dei dolori fin su nella coscia e che non
(gamba del fumatore) l’Ortica è di gran- aveva potuto curare proprio a causa del sovrac-
de giovamento. Molte persone sofferenti di carico di lavoro; era scomparsa altresì una mi-
questa malattia potrebbero evitare l’amputa- cosi dell’unghia che non si decideva mai a far
zione della gamba facendo in tempo dei pe- operare ali’ ospedale. Ecco come riesce a cu-
diluvi di radice d’Ortica (vedi Modalità di rare la brava Ortica ematoplastica e depurativa,
preparazione). sulla quale non si può sufficientemente richia-
mare l’attenzione. Un’altra donna mi scrisse
Qualsiasi crampo o spasmo, indipendente-
di essere guarita, attraverso l’uso dell’Ortica,
mente dalla sua origine, è dovuto a disfunzio-
da un eczema fastidiosissimo durato da anni.
ni del flusso sanguigno. In questi casi sono
Lettere di questo tipo rappresentano i momen-
raccomandati dei bagni e delle abluzioni con
ti luminosi nella mia vita. Esse mi dimostrano
tisana d’Ortica. Ciò si riferisce anche parti-
che le nostre erbe medicinali giovano ogni qual
colarmente alle vasocostrizione delle corona-
volta vengono utilizzate.
rie. Inchinarsi sull’orlo della vasca da bagno
e lavare, massaggiando leggermente, la zona Un giorno mi venne a trovare un uomo in
cardiaca con la tisana d’Ortica. lacrime. Tre anni prima si era ammalato di
influenza. Da allora le sue urine erano di un
Una donna bavarese di 51 anni soffriva da
bruno scuro ed egli soffriva di insopportabili
28 anni di una fistola e pativa durante questi
mal di testa. Furono inutili le molteplici pil-
anni di disturbi indescrivibili. Il professore cu-
lole prescritte e le iniezioni (per ultimo nella
rante riteneva pericolosa un’operazione, dato
zona del capo). Al contrario i dolori alla testa
che la fistola si trovava nel volto sullo zigomo.
aumentavano al punto da portarlo fino all’or-
Nel 1978 questa infelice si rivolse ad un na-
lo del suicidio. Incoraggiandolo gli consigliai
turista, il quale soprattutto si dimostrò molto
le Ortiche fresche. Che ne bevesse due litri e
comprensivo. Egli le prescrisse una alimen-
mezzo nel corso della giornata. Dopo quattro
tazione a base di verdure crude, respirazio-
¤dizioniPDF 67
giorni egli mi telefonò per dirmi che il mal si di sciatica, la lombaggine, infiammazioni
di testa era completamente scomparso. Più dei nervi nelle braccia e nelle gambe si mas-
tardi mi fece dire da sua moglie che ora si saggia molto lievemente la parte con un’Ortica
sentiva meglio di prima dell’influenza. Ser- fresca. Nella sciatica per esempio si strofina
vitevi anche Voi dei germogli freschi e gio- lentissimamente la pianticella fresca sulla pel-
vani dell’Ortica, soprattutto in primavera, le, cominciando dal malleolo esterno del pie-
e procedete con essi ad una cura depurativa. de su per la gamba fino all’anca e di lì lungo
Rimarrete sbolorditi del suo effetto benefico. la parte interna della gamba fino al calcagno.
Questo massaggio va ripetuto due volte e infi-
Una suora dell’ordine di S. Elisabetta, di
ne si passa ancora dall’anca verso il basso at-
Klagenfurt, seguì anch’essa il mio consiglio e
traverso la natica. Allo stesso modo si procede
rimase stupita del buon risultato. Le macchie
per altre parti sofferenti. Si applica quindi del
manifestatesi nella zona della pancia e della
talco sulla zona.
schiena accompagnate da un forte prurito
e che non si decidevano a scomparire, erano Non dobbiamo forse esser riconoscenti al
scomparse in un baleno in seguito all’ingestio- Signore per la grazia di averci donato tale pian-
ne di tisana d’Ortica e ad una dieta per il fe- ta miracolosa? In questi tempi di vita effimera,
gato. Anche in un caso molto simile la tisana la gente procede distrattamente senza vederla
d’Ortica aveva giovato rapidamente. e preferisce servirsi di farmaci analgesici che
vengono ingeriti in misura esagerata. Invece
Da una lettera da Dellach nella Carinzia ci-
sono un rimedio sicuro soltanto le nostre erbe
to il seguente passo: «Un cordiale ringrazia-
curative purtroppo dimenticate.
mento per l’inestimabile soccorso arrecatomi
attraverso le sue raccomandazioni. Nel corso Infine vorrei aggiungere ancora un’espe-
della mia malattia, durata 19 anni, ero stato rienza che mi fece grande impressione. Nel-
in molti istituti neurologici d’Austria. Nessun la nostra cittadina conobbi una vecchia signora
medico mi sapeva dire di che cosa effettiva- che mi raccontò che il medico aveva diagnosti-
mente soffrissi, nè sapeva darmi alcun sollie- cato delle aderenze cancerose allo stomaco.
vo. Per una settimana bevvi la tisana d’Orti- A causa della sua età avanzata non si decide-
ca e, come per incanto, la malattia sparì, co- va a farsi operare. A questo punto qualcuno
me se non ne avessi mai sofferto.» Dai fatti le suggerì di bere della tisana d’Ortica. Tutti i
qui riportati si vede con quanta rapidità pos- giorni si recò nel giardino lungo il cui recinto
sono far effetto le nostre erbe medicinali. In cresceva l’Ortica e tutte le volte se ne portava a
quei casi naturalmente non serve una tazza casa una manciata. Quando dopo qualche tem-
sola al giorno: nelle malattie gravi occorre po andò a farsi visitare dal medico, questo le
sorseggiarne almeno due litri al dí. chiese maravigliato: «Ma Lei si è fatta opera-
re? Come ha fatto che non si vede nessuna
Una commerciante mi raccontò che tutte le
cicatrice?» Il cancro era scomparso comple-
volte che si recava in gita, o in qualche viag-
tamente e l’anziana signora potè godersi una
gio d’affari, recava con se, in un termos, la ti-
bella vecchiaia tranquilla. Se soltanto abbia-
sana d’Ortica. Infatti giura sui suoi buoni ef-
mo stima della nostra Ortica, e se a distanze
fetti. Non solo serve da dissetante meglio di
di tempo regolari ne ingeriamo il suo pote-
ogni altra bibita, ma tonifica e toglie ogni
re meraviglioso sotto forma di tisana, non
stanchezza.
potrà mai formarsi un tumore maligno.
Un’altra indicazione particolare: nei ca-
Per ultimo ancora un buon consiglio: co-
68 La Salute dalla Farmacia del Signore
minciate sin da oggi con la cura di Ortica. utili voi stessi alla vostra salute.
Essiccata la si trova in qualsiasi farmacia o er-
Un lettore della Westfalia scrive: «Il mio
boristeria. Facciamo tornare nelle nostre case
vicino si serve delle Ortiche anche per distrug-
le erbe medicinali. Armatevi in primavera di
gere gli insetti ed i parassiti del suo giardino.
forbici e guanti e recatevi fuori in campa-
Egli mette un grosso quantitativo di Ortiche in
gna nella libera natura di Dio. È una grande
un fusto contenente circa 300 litri d’acqua (ma
soddisfazione cogliere personalmente le Orti-
se ne può preparare anche un quantitativo mi-
che sotto l’infinita volta celeste dei nostro Si-
nore) e lo lascia macerare per un certo tempo.
gnore. Quanto più fresche vengono utilizzate,
Con questa soluzione egli innaffia ripetuta-
tanto maggiore è, come si sa per esperienza,
mente tutte le sue piante mantenendole in tal
il loro effetto curativo. Ma ricordatevi di pre-
modo e senza mezzi chimici prive da insetti.
parare una riserva per l’inverno cogliendo le
Anche le carote rimangono indisturbate dai
Ortiche a maggio. Rallegratevi di poter essere
vermi.»
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Se dovessero interessarvi altre indicazioni D’altra parte vi sono oggi degli agricolto-
dell’Ortica, leggete il libro «I Successi curativi ri che irrorano con i loro erbicidi l’Ortica che
di Maria Treben» pubblicato dalla casa editrice cresce lungo gli immacolati margini verdi dei
W. Ennsthaler. prati e dei boschi, lontana dalle strade e da-
gli inquinamenti. In questo modo i veleni dan-
¤dizioniPDF 69
nosi per l’uomo giungono fino nei più lontani non si prendono neanche più la briga di taglia-
ed incontaminati angoli dei boschi. Ma questi re le ortiche con la falce. Come siamo diventati
signori non si rendono conto di uccidere così ciechi noi esseri umani!
anche gli uccelli e gli insetti. Molti agricoltori
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Miscela per tisana: Mescolare in parti uguali Ortica gialla, Aparine e Verga d’oro.
Sbollentare con ¼ di litro d’acqua un cucchiaino da dessert colmo di questa miscela.
catrizzante. Capitò un giorno che un agricolo- avevo messo in dubbio la Sua affermazione che
tore, feritosi gravemente con un arnese mentre la Piantaggine avrebbe guarito qualsiasi pia-
era al lavoro sui campi, con mia grande sor- ga anche se di vecchia data. La mia vicina
presa prese delle foglie fresche di Piantaggine, aveva un piede con una piaga che durava da
le stropicciò e le pose sulla ferita. Malgrado 17 anni e le impediva di uscire di casa. Il
le foglie non fossero state lavate, non si formò giorno successivo alla Sua conferenza le por-
alcuna infezione. Le foglie fresche, tritate, so- tai le foglie e gliele misi sulla gamba malata
no utili contro screpolature, tagli, punture di secondo le Sue prescrizioni. Debbo ritirare i
vespe e persino contro i morsi di cani arrab- miei dubbi: la piaga, con grande sorpresa di
biati, animali e vipere velenose; contro que- noi tutti, si rimarginò presto e durante questi
ste ultime, in casi di emergenza, quando non ultimi cinque mesi non si è più riaperta.»
è possibile ricorrere subito ad un medico. In
Ecco un’altro esempio: Un grande invalido
un antico erbario è scritto: «Quando un rospo
di guerra, con una protesi alla gamba, aveva
è punto da un ragno, si precipita presso una
sviluppato delle piaghe aperte sulla gamba
Piantaggine: lì trova soccorso.»
amputata dovute al lungo caldo estivo. Non
Le foglie fresche, stropicciate fra le due si riusciva a farle rimarginare nè con pomate,
mani, mescolate con un po’ di sale ed appli- nè con raggi o iniezioni. Non appena vi ap-
cate sul collo, guariscono i gozzi. Le foglie plicò la Piantaggine, le piaghe guarirono nel
di Piantaggine, infilate nelle scarpe, allonta- giro di una notte ed egli potette riprendere il
nano le vesciche provocate dal lungo cammi- suo lavoro consueto.
nare. Anche il tumore più maligno scompa-
Io stessa ebbi occasione una volta di trarre
re, se curato con foglie fresche tritate. Così
del beneficio dal succo fresco della Piantaggi-
le foglie applicate sulle zone malate giovano
ne. Anni fa la mia nipotina di un anno, che
contro le malattie ghiandolari maligne. In
stavo portando in braccio, per puro scherzo mi
questi casi, tuttavia, è opportuno macerare del-
aveva dato un morso nella guancia sinistra al
la Maggiorana (Origanum majorana) fresca (in
di sopra dell’angolo della bocca. Il punto mor-
casi di emergenza se ne può prendere anche di
so, per alcuni giorni mi procurò forti dolori.
quella essiccata) in olio d’oliva. Si mette della
Toccai la zona dolente leggermente con un ba-
Maggiorana in una bottiglia, vi si versa sopra
tuffolo intriso di essenza di Piantaggine. Ero
dell’olio e si lascia in un luogo riscaldato per
preoccupata che un giorno potesse formasi un
dieci giorni. L’olio di Maggiorana così otte-
indurimento maligno. Verso la fine di aprile
nuto viene spalmato sulle ghiandole ammala-
andai con mio marito a partecipare ad un con-
te che poi si coprono con foglie di Piantaggi-
vegno a Freistadt. Improvvisamente sentii nel
ne tritate e in ultimo si fascia con un panno
vecchio punto del morso un nudolo indurito
la parte ammalata. In breve tempo avverrà un
della grandezza di un cece. Subito mi pre-
miglioramento.
cipitai nei prati a cogliere una manciata di fo-
In occasione di una conferenza nella casa glie di Piantaggine, le stropicciai fra l’indice
della chiesa parrocchiale di Linz feci presente ed il pollice, toccando con esse diverse volte
che le foglie tritate della Piantaggine avrebbe- al giorno quel punto. Verso sera l’indurimen-
ro guarito qualsiasi piaga anche se vecchia di to era diventato quasi impercettibile; il mattino
dieci anni. Quando, cinque mesi dopo, parla appresso, con nostra somma gioia, era sparito
nella sala della scuola delle infermiere a Linz, del tutto. Pertanto non esagera proprio il parro-
una signora chiese la parola: «A suo tempo co Kneipp, quando nei suoi scritti sostiene che
¤dizioniPDF 73
per ogni malattia cresce un’erba. Più appro- sere se comprendessimo meglio il valore del-
fondisco la medicina naturistica, più numerosi le nostre erbe medicinali che incontriamo ad
sono i miracoli in cui m’imbatto. Moltissima ogni pie’ sospinto. Agli occhi degli ignoranti
gente muore ogni anno di questi tumori can- esse naturalmente non sono altro che erbacce.
cerosi accompagnati da terribili dolori mal- Cominciate ad occuparvene di più e perderete
grado l’esistenza delle erbe medicamentose lentamente tutti i Vostri mali.
appropriate. Quanto più sani potremmo es-
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Miscela per tisana (vedi testo): Un cucchiaino da dessert colmo della miscela di foglie
di Piantaggine e Serpillo in parti uguali; sbollentare con ¼ di litro d’acqua (vedi
testo).
Sciroppo, 2° tipo: In un vaso di vetro abbastanza ampio si mettono a strati le foglie lava-
te e lo zucchero grezzo, poi si comprime energicamente il tutto. La massa si posa.
Nei giorni successivi si ripete l’operazione fino a che non entri più niente nel va-
so. Scavare un buco in una zona riparata del giardino e mettervi il vaso chiuso con
4 strati di pergamena. Collocarvi sopra una tavola, e su questa un sasso. Quindi
coprire il tutto con la terra. La tavola ed il sasso però debbono rimanere in vista.
La temperatura uniforme della terra farà fermentare lo zucchero e le foglie,
trasformandoli in uno sciroppo. Dopo circa 3 mesi ricuperare il vaso, spremere
il succo attraverso una pressa da frutta (non un panno), portarlo brevemente all’e-
bollizione e travasarlo in vasi di vetro a chiusura ermetica. Chi non può effettuare
questo tipo di fermentazione, lasci il vaso al sole o nelle vicinanze di una fonte
di calore fino a che non si formi lo sciroppo. Anche questo sciroppo deve essere
portato brevemente all’ebollizione.
74 La Salute dalla Farmacia del Signore
Queste mie righe vogliono incoraggiare e Coda cavallina. I margini delle piaghe ven-
consolare anche tutti quei vecchi che da an- gono successivamente spalmati con pomata di
ni soffrono di piedi piagati. Anche le loro Calendula (vedi «Calendula»). Anche contro
piaghe rimargineranno mediante l’applicazio- le trombosi sono raccomandate caldamente le
ne di foglie di Piantaggine. L’età non incide foglie della Piantaggine. Questi esempi dimo-
minimamente. Se la piaga è accompagnata da strano chiaramente: ci si può fidare della far-
una tumefazione, si fanno dei pediluvi in una macia del Signore anche quando il malato è
macerazione di Malva oppure in un infuso di dato per spacciato dal medico.
era finalmente riuscito a dormire. Allo stesso nervosi. Il suo medico curante lo pregò quindi
tempo era sparito anche il dolore nell’avam- di fornirgli la ricetta di questa:
piede. La tisana aveva ristabilito la sua salute
in brevissimo tempo e annullato tutti i disturbi
50 g di Primule
Sbollentare con ¼ di litro d’acqua un cucchiaino da des-
25 g di fiori di Lavanda
sert colmo di questa miscela lasciarlo riposare per tre mi-
10 g di Iperico
nuti. Sorseggiare la tisana molto calda prima di coricarsi.
15 g di coni di Luppolo
Dolcificarla con miele ove desiderato.
5 g di radici di Valeriana
La tisana dovrebbe essere preferita a tutti i abbia l’inclinazione alla gotta o ai reumatismi,
medicamenti chimici. Questi ultimi distruggo- beva per un lungo periodo ogni giorno da una
no il sistema nervoso, mentre la tisana guarisce a due tazze di tisana di Primula. I forti dolori
tutti i disturbi nervosi. si dissolveranno e scompariranno del tutto con
l’andar del tempo.»
Ogni anno in primavera mia madre racco-
glieva Primule perchè sapeva del loro potere La tisana di Primula è inoltre un ottimo
tranquillante su cuore e nervi. Si coglie tut- tonico per cuore e nervi, allevia l’emicrania
to il grappolo di fiori. Il parroco Kneipp era e il mal di testa nervoso, è efficacissima con-
un grande sostenitore della Primula. Un qua- tro la miocardite, l’idropisia e la tendenza
dro lo rappresenta infatti con una Primula in all’apoplessia. Una sbollentatura delle ra-
mano. Attraverso il suo effetto depuratore dici, mescolata col miele, rappresenta una
del sangue essa elimina tutte le tossine che buona tisana per i reni che porta via i calcoli
conducono alla gotta ed alle malattie reu- urinari. Raccomando la seguente:
matiche. Il parroco Kneipp dice: «Chiunque
50 g di Primule
Sbollentare con ¼ di litro d’acqua un cucchiaino
50 g di germogli di
da dessert colmo di questa miscela e lasciar riposa-
Sambuco
re per tre minuti. Sorseggiarne due tazze al giorno
15 g di foglie di Ortica
dolcificando eventualmente con un po’ di miele.
15 g di radici di Tarassaco
Un rimedio favoloso contro i disturbi car- sciare il bottiglione, leggermente tappato, per
diaci è il vino di Primula, la cui preparazione 15 giorni al sole. Ogni volta che si presentano
è facilissima. Riempire un bottiglione da due i disturbi cardiaci se ne prenda un sorso; i ma-
litri con fiori freschi di Primula (l’intero grap- lati di cuore ne possono prendere fino a tre
polo di fiori) fino al collo versandoci sopra del cucchiai da tavola al giorno.
vino bianco naturale fino a coprirne i fiori. La-
76 La Salute dalla Farmacia del Signore
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
pianta medicinale. Un proverbio del 1300 di- ne sorseggiano due tazze al giorno. La tisana
ce: «Perchè morire finché nel giardino cresce influisce favorevolmente sul fegato, libera dal-
la Salvia?» Il nome stesso rispecchia il grande le flatulenze e da tutti i disturbi connessi con
rispetto del quale godeva questa pianta presso il fegato indisposto. Funge inoltre da depura-
gli uomini sin dall’antichità. Il nome Salvia è tore del sangue, elimina il muco dagli organi
derivato dal latino «salvare» (guarire). respiratori e dallo stomaco, stimola l’appe-
tito e libera dai disturbi intestinali e dalle
Quanto la Salvia fosse decantata in tem-
diarree.
pi remoti ce lo dimostra il testo di un vecchio
bellissimo erbario: «Allorchè la Santa Vergine Esternamente l’infuso di Salvia è partico-
Maria dovette fuggire insieme a Gesù Bambi- larmente consigliato contro tutte le infiamma-
no, chiese aiuto a tutti i fiori campestri; ma zioni delle tonsille, le malattie della gola, i
nessuno le concesse riparo. Allora si chinò focolai purulenti dei denti, le faringiti e le
verso la Salvia ed ecco che vi trovò ricovero. infiammazioni del cavo orale. In molti bam-
Sotto il suo fogliame folto e riparatore ella si bini ed adulti non si sarebbe arrivati all’ope-
nascose col Bambino dagli sgherri di Erode. razione delle tonsille, se ci si fosse serviti in
Questi passarono innanzi e non la scoprirono. tempo della Salvia. Quando mancano le ton-
Superato il pericolo, la Vergine riapparve dal sille, le quali, come poliziotti, trattengono
di sotto della pianta e disse amorevolmente al- e trasformano le sostanze tossiche del cor-
la Salvia: “D’ora in poi e per l’eternità sarai po, queste sostanze si riversano direttamen-
una delle piante preferite degli uomini. Ti da- te sui reni. Un infuso di Salvia giova altresì
rò il potere di guarirli da qualsiasi malattia; contro denti sanguinanti e vacillanti, contro
salvali dalla morte come hai fatto con me.”» l’atrofia e le ulcere delle gengive. O si fanno
Da allora quest’erba fiorisce sempre per la sal- degli sciacqui, oppure si applicano fiocchi di
vezza dell’uomo. Quando per lunghi anni si cotone imbevuti con esso.
sono raccolte esperienze con le piante medici-
Le persone nevrotiche e le donne con ma-
nali, e spesso in casi gravi si è cercato l’aiu-
lattie addominali dovrebbero assolutamente
to della Madonna, si intuisce attraverso la fede
fare ogni tanto dei semicupi a base di Salvia
profonda e la sincera fiducia, che ella proten-
(vedi: Modalità di preparazione).
de le sue mani in difesa del potere miracoloso
delle nostre piante medicinali. Sulle punture degli insetti si applicano
delle foglie di Salvia sminuzzate. A parte l’u-
La tisana di Salvia bevuta ripetutamen-
tile impiego come pianta medicinale, la Salvia
te rinforza tutto il corpo, previene i colpi
va sempre ricordata quale squisita spezia in cu-
apoplettici ed è efficacissima nelle paralisi.
cina. La si aggiunge in piccolissimi quantitati-
Contro il sudore notturno è, a parte la Lavan-
vi alle pietanze grasse, come gli arrosti di ma-
da, l’unica pianta medicinale che giovi; gua-
iale, di oca o di tacchino. Anche il sapore della
risce completamente la malattia, causa del su-
cacciagione migliora con l’aggiunta di una fo-
dore notturno, liberando il paziente attraverso
gliolina di Salvia. Se non altro per motivi di
i suoi poteri tonici della grande debolezza che
salute, si dovrebbe ricorrere alla Salvia come
accompagna questo male. Molti medici han-
ingrediente di formaggi alle erbe e salse verdi.
no riconosciuto le buone qualità della Salvia;
In alcune regioni si cuociono «pizzette» o «fo-
se ne servono con successo contro le convul-
cacce» alla Salvia. Si aggiungono alla pasta
sioni, le malattie del midollo dorsale, quel-
delle foglioline di Salvia come generalmente
le ghiandolari nonchè contro il tremore delle
si suol fare con l’Anice.
membra. Durante le malattie sopra citate se
78 La Salute dalla Farmacia del Signore
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Aceto alla Salvia: Riempire una bottiglia fino al collo di fiori di Salvia di prato, sen-
za comprimerli e versarci sopra dell’aceto naturale sino a coprire i fiori; lasciar
riposare la bottiglia così confezionata per 15 giorni al sole o al calore.
Semicupi: Macerare per una notte in acqua fredda quattro manciate di foglie. Il giorno
appresso riscaldare il tutto fino all’ebollizione e versarne il filtrato nell’acqua del
bagno (vedi anche Note generali sotto «Semicupi».)
la mattina, invece di una tazza di caffè o di ha continuato a bere la tisana di tali erbe.
tè beve una tisana di Timo, sentirà presto
Un mio bambino di quattro anni non riusci-
l’effetto benefico: freschezza di mente, buo-
va a riprendersi dopo un tifo. Per due anni di
na sensazione gastrica, mancanza di tosse
seguito tentammo diverse cose senza successo.
mattutina, benessere generale.
Dopo un solo bagno di Timo, durato 20 mi-
Ma il Timo è anche un’erba «religiosa»: nuti, che mi era stato suggerito, uscì un altro
Quando a suo tempo la Madonna attraversò bambino dalla vasca. Come se si fosse azio-
le Alpi si sedette per riposare su di un prato nato un bottone, tutto il male cadde dalle sue
del Karwendel ricoperto da Timo profumato. spalle come un manto ed egli da quel dì rifiorì
Secondo un’altra leggenda fece una coronci- visibilmente.
na coi fiori profumati per mettersela sul capo
Il Serpillo deve essere raccolto durante la
il giorno delle sue nozze con San Giuseppe.
sua fioritura, da giugno fino ad agosto; il più
Da allora questi fiori hanno un grande potere
efficace è quello colto sotto il sole di mezzo-
contro ogni sorta di male.
giorno. I fiori possono essere messi a mace-
Tutti gli erboristi sostengono che il suo rare nell’olio in una bottiglia riempita fino al
profumo faccia bene al «cervello». «Una collo oppure se ne può preparare uno scirop-
corona di Serpillo fresco messa sul capo ne po. L’olio di Timo viene applicato contro la
allevia i dolori e le forti fitte.» paralisi, i colpi apoplettici, la sclerosi mul-
tipla, l’atrofia muscolare, i reumatismi e le
Timo o Serpillo, Camomilla e Achillea,
distorsioni.
colti sotto il sole e messi sul capo sotto forma
di un cuscinetto di erbe essiccate e bevuti con- Contro i crampi dello stomaco o delle me-
temporaneamente come tisana, giovano contro struazioni nonchè contro gli spasmi addomi-
le nervralgie facciali. Se sono accompagna- nali il Timo è consigliato sia internamente che
te da spasmi, si applica anche un cuscinetto di esternamente. Se ne bevono due tazze al gior-
Aglio ursino essiccato. no. Esternamente, contro gli spasmi, si applica
un cuscinetto di fiori e steli essiccati e colti sot-
Un agricoltore di 79 anni soffriva da 27 an-
to il sole di mezzogiorno. Prima di coricarsi,
ni di una gravissima forma di nevralgia faccia-
questo cuscinetto va riscaldato in una pentola e
le. Già aveva subito diverse operazioni al viso.
applicato allo stomaco o sull’addome. I cusci-
Si era buscato questo male quando una volta
netti di erbe sono raccomandati altrettanto
era tornato a casa dai campi completamente
contro i tumori e le contusioni.
zuppo ed era stato chiamato nella sua qualità
di sindaco a presiedere una riunione d’emer- Il Timo unito alla Piantaggine è un col-
genza. Non si era concesso il tempo per cam- laudatissimo rimedio contro le malattie delle
biarsi gli abiti. Durante gli ultimi mesi della vie respiratorie. Contro gravissimi catarri e
sua malattia, la sua bocca, per i dolori, si era asma bronchiali e persino contro la tosse asi-
storta fin quasi all’orecchio. All’inizio porta- nina giova una tisana di Timo e Piantaggine,
rono un leggero miglioramento degli impacchi mescolati in parti uguali, aggiungendo limone
con le Erbe Svedesi. Soltanto quando le er- e zucchero candito. La si prepara di fresco,
be sopra menzionate e colte sotto il sole era- quattro o cinque volte al giorno; se vi è peri-
no state racchiuse in un cuscinetto ed applicate colo di una polmonite, questa tisana, sorseg-
a lui, il miglioramento fu improvviso. Anche giata ogni ora, non mancherà di agire. Presso
dopo la scomparsa della nevralgia facciale egli molte madri il Serpillo fortunatamente non è
80 La Salute dalla Farmacia del Signore
ancora dimenticato. Ma spesso non si consi- dovrebbero servirsi di queste frizioni. Quante
dera che la somministrazione ai bambini di preoccupazioni potrebbero risparmiarsi certe
bevande provenienti direttamente dal frigo- famiglie, se un bambino ammalato fosse stato
rifero possono provocare una bronchite cro- trattato tempestivamente col Serpillo, sia sot-
nica che più tardi può anche trasformarsi in to forma di tisana o di bagni. Molti bimbi
un enfisema con grave affano. irrequieti o nervosi hanno riacquistato un
sonno sano dopo un bagno di Timo. Ma
La tintura di Timo o Serpillo (vedi «Mo-
anche persone con un’irritabilità nervosa o
dalità di preparazione») serve da frizione per
con depressioni si sentono subito rinascere
rinforzare gli arti nei bambini di scarso svi-
dopo un tale bagno.
luppo; ma anche i malati di sclerosi multipla
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Additivo al bagno: Per un bagno completo 200 g di erbe (vedi Note generali sotto la
voce «bagni completi»).
Tintura di Timo: Riempire fino al collo una bottiglia con i fiori colti sotto il sole di mez-
ziogiorno; versarvi sopra dell’acquavite a 38° - 40° e lasciare al sole per quindici
giorni.
Olio di Timo: Riempire, senza comprimerli, una bottiglia con i fiori colti sotto il sole di
mezzogiorno e versarvi sopra dell’olio spremuto a freddo (vergine) fino a superare
di 2 cm il livello dei fiori stessi. Lasciare riposare per quindici giorni al sole o nelle
vicinanze di una fonte di calore.
Sciroppo: Con le mani bagnate riempire un vaso di vetro di fiori e gambi colti sotto
il sole. Comprimerli fortemente a strati con zucchero grezzo. Lasciare il tutto
per circa tre settimane in un luogo assolato. Quando si filtrano, i fiori ed i gambi
imbevuti di zucchero vanno lavati con pochissima acqua che sarà aggiunta allo
sciroppo. Ora si fa evaporare lo sciroppo tenendo bassa la fiamma del fornello ed
evitando così che bolla. Lo sciroppo non deve risultare nè troppo fluido nè troppo
denso e pertanto lo si lascia raffreddare una o due volte per fare la prova.
caso di ricaduta, inevitabile all’inizio ma con tutto l’anno come cura della durata di due o
l’andar del tempo sempre meno frequente, si tre settimane per volta con interruzioni di dieci
ripete la cura. giorni.
Il Timo o Serpillo è suggerito anche con- È meraviglioso e molto sano lo sciroppo di
tro l’epilessia. Si bevono due tazze di tisa- Timo. Contro i raffreddori va somministrato
na al giorno, non durante gli attacchi ma per prima dei pasti.
di endivia. Persone sempre malaticce che si se che cosa ne avrebbe fatto, imparammo
sentono fiacche e svogliate, dovrebbero fare la ricetta dello squisito sciroppo che qui Vi ri-
quindici giorni di cura a base di freschi steli porto affinchè la possiate copiare: versare un
di Tarassaco. Saranno sorpresi dell’eccellente litro d’acqua fredda su quattro manciate ab-
effetto ottenuto. bondanti di fiori di Tarassaco e portarlo lenta-
mente all’ebollizione. Appena alzato il bollo-
Gli stessi aiutano anche contro altri distur-
re, tirare via la pentola dal fornello e lasciare
bi. Liberano dal prurito della pelle, dal lichen
riposare il tutto per una notte. Il giorno ap-
semplice e dagli sfoghi, migliorano i succhi
presso versare tutto in un setaccio, lasciarlo
gastrici e depurano lo stomaco da ogni sorta
sgocciolare e spremere i fiori con entrambe le
di sostanze tossiche. Riescono a sciogliere i
mani. Al succo così ottenuto aggiungere ora 1
calcoli biliari e stimolano l’attività del fega-
kg di zucchero e la metà di un limone tagliato
to e della colecisti. Oltre ai sali minerali, il
a fette. Più limone darebbe un sapore acre. Ri-
Tarassaco contiene importanti principi medici-
mettere la pentola senza coperchio sul fornel-
nali e ricostituenti che sono utilissimi contro le
lo. Onde mantenere tutte le vitamine, tenere
malattie del ricambio. A causa della sua azio-
la fiamma il più basso possibile. Così il liqui-
ne disintossicante sul sangue esso aiuta inol-
do evapora senza bollire. Lasciare raffredda-
tre contro la gotta ed i reumatismi; i gonfiori
re la massa una o due volte. Non deve risul-
delle ghiandole si riassorbono quando si rie-
tare troppo densa altrimenti si cristallizzereb-
sce a seguire la cura degli steli freschi per tre o
be dopo un periodo prolungato di conservazio-
quattro settimane. Il Tarassaco porta ad ottimi
ne, ma neanche troppo liquida, per evitare che
risultati anche nella cura dell’itterizia e delle
inacidisca. Deve diventare uno sciroppo denso
malattie della milza.
che, spalmato sul panino o su una fetta di pane
Le radici del Tarassaco, mangiate crude, o imburrato, ha un ottimo sapore.
sotto forma di tisana ricavata dopo l’essicca-
Una volta capitò che un falegname venne
zione, hanno un effetto disintossicante del san-
a lavorare presso di noi, cui per la cena avevo
gue, aiutano la digestione e sono diuretiche, fa-
preparato un piatto di affettato, mentre la no-
voriscono la sudorazione e tonificano. Rendo-
stra famiglia si dilettava con fette di pane im-
no fluido il sangue e sono considerate un ot-
burrate e spalmate con lo sciroppo di Tarassaco
timo rimedio contro la viscosità. Tutti gli er-
fresco e squisito. Al nostro falegname venne
bari riferiscono che le donne si servivano della
voglia di assagiarne un po’. Nella sua quali-
tisana di foglie e radici come cosmetico. Con
tà di apicultore non voleva credermi che fossi
essa solevano lavarsi occhi e viso «sperando in
stata io stessa a preparare questo «miele». Fu
tal modo di ottenere un volto puro». La pianta
entusiasta e sostenne che lo sciroppo non era
fa parte di quelle che non si riposano duran-
quasi distinguibile dal vero miele. A questo
te i mesi invernali e producono foglie anche
punto vorrei aggiungere che i malati di reni
durante la stagione fredda. Ogni anno, in
non sopportano bene l’acidità del vero miele
primavera, mi preparo uno sciroppo di fiori di
mentre lo sciroppo di Tarassaco viene tollerato
Tarassaco che ha un ottimo sapore e giova al-
meglio.
la salute. A Natale il mio panforte lo preparo
soltanto con lo sciroppo di Tarassaco. Questa preziosa pianta medicinale occupa
un posto significativo nella medicina popolare.
Mia madre una volta incontrò una don-
Purtroppo la maggior parte della gente la di-
na che nel suo grembiule raccolto porta-
sprezza e vede in lei soltanto un’erbaccia noio-
va fiori di Tarassaco. Quando le chie-
¤dizioniPDF 83
sa. Durante una processione del Corpus Domi- va il Tarassaco pur non abitando in una gran-
ni notai un portabandiera il cui viso era detur- de città ma in un piccolo centro come il no-
pato dall’acne. Richiamai l’attenzione di sua stro. Quando le descrissi la pianta, mi rispose
madre sull’effetto disintossicante della Ortica risentita che simili erbacce non erano davvero
e del Tarassaco. Nemmeno la madre conosce- adatte a suo figlio.
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Tisana: Per una notte lasciar riposare un cucchiaino colmo di radici di Tarassaco in ¼
di litro d’acqua; il giorno appresso riscaldare il tutto fino all’ebollizione e filtrar-
lo. Sorseggiare questo quantitativo una mezza ora prima e una mezz’ora dopo la
colazione.
rene. Anche l’altro rene era infiammato e non tato, egli stette già notevolmente meglio. Però
riusciva più a lavorare normalmente. Allora si serviva esclusivamente di erbe fresche di
l’uomo iniziò una cura a base di Verga d’o- campagna. Dopo la terza settimana era privo
ro. Mescolò Verga d’oro, Aparine e Orti- di disturbi.
ca gialla in parti uguali, ne fece una tisana
Tutti gli stati psichici si riflettono sul re-
e ne sorseggiò 3 o 4 tazze durante la gior-
ne. Pertanto, dopo uno shock psichico (che si
nata, dopo di che i suoi disturbi scompar-
tratti della morte improvvisa di un caro paren-
vero completamente, come diceva, entro 15
te o di un qualsiasi incidente) è sempre il re-
giorni.
ne più di ogni organo a risentirne. La Verga
La Verga d’oro è efficace, insieme all’A- d’oro dimostra di essere quella pianta medi-
parine e all’Ortica gialla o bianca, persino cinale che influisce benevolmente sull’emoti-
nell’atrofia e irrigazione del rene nonchè nel vità della persona. Di conseguenza sarebbe
raccordo al rene artificiale. In tutti e tre i casi opportuno bere della tisana di Verga d’oro
riuscii attraverso la cura con le suddette erbe allorchè si subiscono delle delusioni o altri
ad ottenere dei risultati: un uomo di 52 anni, traumi psichici.
affetto da atrofia del rene, e da lungo tempo
Percepiamo l’effetto equilibratore della
abbandonato dai medici come incurabile, po-
Verga d’oro nelle gravi perturbazioni senti-
sto precocemente in pensione, arrivò ansiman-
mentali come di una mano che accarezza e le-
te e sudato su per le scale fino al primo piano
nisce. Basta a volte la visione di questa pianta
dove risiedevo, e si gettò, a corto di respiro,
in mezzo al paesaggio per calmarci. Dovrem-
su una delle poltrone. Nel giro di appena una
mo essere riconoscenti di sapere vicino a noi
settimana, dopo aver bevuto giornalmente tre
una pianta tanto consolatrice.
tazze della tisana a base del miscuglio sopraci-
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
e Veronica, in parti uguali, dolcificando con un te e a lenta guarigione, soprattutto nella zona
po’ di miele, oppure si possono scottare le erbe dello stinco. Innanzitutto si lavano le ferite con
con acqua bollente nella quale sia stato sciolto una tisana; si coprono, durante la notte, con un
un po’ di zucchero candito. impacco permeato di un infuso appena scottato
e si fascia con un panno pesante.
Contro l’itterizia e i mali di fegato e del-
la milza, raccomando la seguente tisana: 50 Chi soffre di reumatismi e di gotta, do-
g di radici di Tarassaco, 25 g di fiori di Cico- vrebbe provare una volta l’efficacissima tintu-
ria, 25 g di Asperula e 50 g di Veronica. Me- ra di Veronica, facilmente preparabile in casa
scolare bene. Sorseggiarne due tazze al giorno (vedi «Modalità di preparazione»). Questa tin-
(per ogni ¼ di litro d’acqua un cucchiaino da tura viene applicata esternamente sotto forma
dessert colmo di questa miscela). di frizione, mentre per uso interno se ne pren-
dono giornalmente 15 gocce in poca acqua o
Dalla pianta in fiore si può ottenere anche
nel tè.
un succo fresco, consigliabile nelle malattie
croniche della pelle e soprattutto negli eczemi In tutti i modi, bevete ogni anno per un cer-
(la ricetta vedi sotto «Modalità di preparazio- to periodo di tempo la tisana di Veronica appe-
ne»). Se ne prende un cucchiaino colmo, due na colta. Essa non solo diminuisce, ma previe-
o tre volte al giorno. ne anche l’arteriosclerosi e ridona, attraver-
so il suo effetto depurativo del sangue, una
La Veronica, negli antichi libri di erboriste-
nuova elasticità al corpo. Pertanto vi prego di
ria, viene raccomandata anche come erba vul-
far tesoro di questo consiglio!
neraria e la consiglio per le ferite infiamma-
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Tisana: 1 cucchiaino colmo da dessert per ogni ¼ di litro d’acqua, scottare soltanto e
lasciar riposare brevemente.
Tintura: Due manciate di erbe fiorite e tritate si lasciano macerare in un litro di acquavite
di grano a 38 - 40° al sole o in luogo riscaldato, per 15 giorni.
Il Vischio era considerato sacro nell’anti- Una donna da molti anni aveva il naso con-
chità e veniva usato come pianta medicinale gelato. Durante l’inverno la poveretta quasi
e magica. È una pianta piena di misteri. Era non aveva più coraggio di uscire di casa con
sacra ai Druidi (sacerdoti celti), i quali la rite- quel naso violaceo. I disturbi aumentavano di
nevano un medicinale contro qualsiasi male. I anno in anno. Le consigliai di fare, durante la
sacerdoti la staccavano dalla pianta ospite me- notte, degli impacchi di poltiglia di bacche fre-
diante un coltello d’oro accompagnando que- sche di Vischio. Anche se suona poco credibile
st’atto con delle cerimonie solenni. Gli antichi debbo confermare che nel giro di pochi giorni
medici erboristi l’usavano come ottimo rime- il naso era guarito.
dio di effetto sicuro contro l’epilessia. Questo
88 La Salute dalla Farmacia del Signore
Dato che il Vischio possiede un’ottima in- bi alla vista scompaiono. Il Vischio combatte
fluenza sulla funzione ghiandolare, esso si di- contemporaneamente tutte le affezioni cardia-
mostra un eccellente mezzo metabolico. Con- che sicchè si può asserire a ragion veduta che
temporaneamente ha una tale influenza dul esso sia un aiuto indispensabile in tutti i distur-
pancreas da far sì che il diabete, curato a bi circolatori e cardiaci. La nostra epoca, tanto
lungo con la tisana, perda la sua causa d’o- stressante che richiede a tutti gli uomini il mas-
rigine. Soprattutto persone sofferenti di una simo impegno premendo su di loro con ritmo
malattia metabolica cronica dovrebbero pro- incalzante, ha veramente una grande necessità
vare una volta a bere regolarmente per alme- di tali rimedi.
no sei mesi la tisana di Vischio. Quando il
Molte delle lettere pervenutemi fino ad og-
bilancio ormonico non è in regola, il Vischio
gi dimostrano che persone con alta pressio-
si dimostra efficacissimo. In questo caso è
ne sanguigna, forti disturbi circolatori, fiac-
opportuno berne due tazze al dì, mattina e sera.
chezza, disturbi cardiaci, vertigini, svoglia-
Contro l’arteriosclerosi il Vischio è un tezza nel lavoro, grazie al Vischio perdevano
eccellente rimedio, stimatissimo e consigliato in breve tempo questi disturbi. Si sentivano be-
contro il colpo apoplettico, che avviene diffi- ne ed avevano ricuperato la voglia di lavorare.
cilmente se preventivamente si è bevuto rego- Tre tazze al giorno di tisana di Vischio prepara-
larmente la tisana di Vischio. Se però il colpo te a freddo e bevute a sorsi durante la giornata
apoplettico è già avvenuto, se ne bevono per normalizzeranno anche la Vostra circolazione
sei settimane tre tazze al giorno; per tre setti- ed il Vostro cuore, garantendo quindi delle mi-
mane due tazze, per due settimane una tazza, gliori prestazioni sul lavoro. Si dovrebbe co-
e cioè la prima tazza metà prima e metà dopo munque una volta all’anno effettuare una cura
colazione, e così a pranzo e a cena. a base di tisana di Vischio per la durata di sei
settimane: per tre settimane se ne bevono tre
La tisana di Vischio trova impiego anche
tazze al di, per due settimane due, e per una
come emostatico. Risucchiando attraverso il
settimana una. La circolazione e la pressione
naso la tisana fredda, essa è efficace nelle
del sangue durante queste sei settimane si sa-
emorragie nasali e ingerita lo è nelle emorra-
ranno ristabilite. Onde mantenere costante il
gie polmonari e in quelle intestinali durante
buono stato di salute sarebbe opportuno conti-
il tifo o la dissenteria.
nuare per tutto l’anno a bere ogni mattina una
Il Vischio può essere considerato il miglior tazza di tisana di Vischio.
rimedio per il cuore e la circolazione sangui-
Un signore della zona di Magonza soffriva
gna. Nelle gravi disfunzioni circolatorie non
da anni di bassa pressione sanguigna e certi
si ricorrerà mai abbastanza al Vischio. Poichè
giorni a tal punto da non riuscire quasi a svol-
contiene delle sostanze attive che normalizza-
gere il suo lavoro di mugnaio. Invano aveva
no il metabolismo dell’intero organismo, si ve-
consultato famosi medici non sotanto in Ger-
rifica l’incredibile fatto e cioè che il Vischio ri-
mania ma anche in Svizzera. Rimase scettico
duce la pressione sanguigna troppo elevata
di fronte alla mia osservazione che il Vischio
ed aumenta la pressione sanguigna troppo
era efficace in ogni alterazione della pressio-
bassa. In questo modo viene calmato il cuo-
ne sanguigna. Eravamo in aprile ed i Vischio,
re agitato e potenziata l’attività cardiaca. Tutte
ancora terapeutico, poteva essere raccolto da-
le manifestazioni collaterali all’ipertensione o
gli alberi. Alcune settimane dopo, durante una
all’ipotensione quali senso di oppressione al
conferenza che tenevo in una cittadina dell’Al-
capo, vertigini, ronzio nelle orecchie e distur-
¤dizioniPDF 89
ta Austria, il nostro mugnaio, proveniente dalla A digiuno una mezz’ora prima della colazione
bella regione di Magonza, sedeva in prima fi- e la sera prima di coricarsi se ne prendono ogni
la per riferire a tutti gli ascoltatori come la sua volta 25 gocce in un po’ d’acqua. Le gocce
pressione sanguigna a suo tempo tanto bassa, di Vischio, comunque, si ottengono anche in
a causa del Vischio era ritornata perfettamente farmacia.
normale.
Tempo fa la stampa di Londra diffuse la no-
Anche le donne dovrebbero servirsi della tizia di tre gruppi di ricercatori, indipendenti
tisana di Vischio. La circolazione sanguigna tra di loro, arrivati alla conclusione che una
normalizzata elimina i disturbi uterini e me- grande percentuale delle donne oltre la cin-
struali, soprattutto le forti emorragie me- quantina aveva sviluppato un cancro alla
struali nonchè quelle puerperali. Ne dovreb- mammella quando per la cura prolungata
bero bere per alcuni anni specialmente durante dell’ipertensione aveva consumato dei me-
i disturbi della menopausa accompagnati da dicamenti ipotensivi. Perchè correre questo
palpitazioni e tachicardia, vampate, senso di rischio quando disponiamo del nostro eccel-
angoscia e di soffocamento. I disturbi scom- lente Vischio? Ultimamente il Vischio viene
pariranno del tutto e non ci si accorgerà più di impiegato in medicina come preparato preven-
trovarsi ancora in fase di climaterio. Il succo tivo e profilattico del cancro. Le esperienze
fresco del Vischio riesce inoltre ad eliminare dimostrano continuamente l’effetto depurativo
la sterilità della donna. Il Vischio va lavato e terapeutico delle erbe medicinali. Servite-
bene e posto, ancora bagnato, nella centrifuga vi di questi rimedi per migliorare e sostenere
elettrica ad uso domestico per estrarne il succo. costantemente la Vostra salute.
Tisana: La tisana di Vischio va preparata soltanto a freddo. Per una notte lasciar riposare
un cucchiaino colmo di Vischio in ¼di litro d’acqua; il giorno seguente riscaldare
il tutto leggermente e filtrarlo. Avendo bisogno di una grande dose giornaliera,
la tisana dovrebbe essere conservata in un termos precedentemente sciacquato con
acqua calda o riscaldata a bagno Maria ogni volta che serve.
Succo fresco: Lavare rametti e foglie freschi e centrifugarli ancora umidi nell’apparec-
chio domestico.
Il Dr. Hertzka sostiene: «Qualsiasi vino tu 3 o anche più cucchiai al giorno e qualsiasi
prenda, che sia rosso o bianco, fa lo stesso, fitta al cuore (dovuta al cambiamento del tem-
purchè sia puro. . . Devi badare soltanto a ri- po o a qualche agitazione) svanirà. Non essere
spettare l’ordine dell’operazione: il miele va parco o pauroso, perchè il Cordiale non ti nuo-
aggiunto dopo la prima bollitura e deve poi cerà mai. Non soltanto nei lievi dolori iniziali
bollire a sua volta insieme al resto. Non te- al cuore, ma anche nelle debolezze di cuore,
mere la bollitura. . . cucinati tranquillamente e persino nelle vere e proprie cardiopatie ot-
il tuo Cordiale.» terrai spesso gran giovamento e forse talvol-
ta addirittura la guarigione utilizzando questo
Egli spiega inoltre: «Quando ti capita di
Cordiale al prezzemolo e miele.» Il 21 gennaio
avvertire il battito del tuo cuore, prendi 1, 2,
1980 ricevetti una lettera da una signora del-
¤dizioniPDF 91
la regione di Salisburgo che diceva quanto se- avuto sempre dei dolori; da questi non avreb-
gue: «Le comunico che mi sono preparata il bero potuto liberarmi. Ciò significava che mi
Cordiale e che ho ottenuto dei risultati ecce- sarei dovuta rassegnare. Ma grazie al Cordia-
zionali. Dieci anni fa fui operata; mi dissero le i miei fastidi sono scomparsi in capo a due
che avevo un cuore debole e che pertanto avrei mesi. Ora anche la fiacca se n’è andata.»
Queste erbe ben essiccate vengono mesco- campagna. Per ogni tazza (¼ di litro d’ac-
late nel tardo autunno ed utilizzate per una ti- qua) se ne prende un cucchiaino da dessert col-
sana eccellente, sana, aromatica e squisita. Es- mo; sbollentare solamente e lasciare riposare
sa arricchirà la Vostra cena durante l’inverno brevemente.
e Vi ricorderà le belle ore estive trascorse in
Capitolo 3
ERBE SVEDESI
La seguente ricetta fu trovata, dopo la sua dese e rettore della facoltà di medicina, Dr.
morte, fra gli appunti del celebre medico sve- Samst. Il Dr. Samst era deceduto all’età
93
94 La Salute dalla Farmacia del Signore
di 104 anni in seguito ad un incidente men- che dovevano essere sistemate senza indugio
tre cavalcava. Anche i suoi genitori ed i suoi ed utilizzate, quando mi colpì un nuovo attac-
nonni avevano raggiunto un’età patriarcale. co. Poichè mi avevano assicurato che le gocce
potevano essere prese sia per via interna che
Ciò che ora vi dirò suonerà proprio come
esterna sotto forma di impacchi, non esitai ad
una favola; invece è accaduto veramente. Da
applicare sulla mia pancia del contone ba-
giovane giunsi gravemente ammalata nei pres-
gnato con le gocce coprendolo con un foglio
si di Lembach nel Mühlviertel. Dopo essere
di plastica e, legatomelo addosso col reggi-
stata espulsa dalla mia patria nei Sudeti e si-
calze me ne tornai al mio lavoro. Una sen-
stemata in un campo profughi bavarese, mi ero
sazione meravigliosa di calore pervase tutto
ammalata di tifo addominale, di intossicazio-
il mio corpo e improvvisamente ebbi l’im-
ne di carne alla quale si aggiunse un’epatite e
pressione come se qualcuno, con un unico
un’occlusione intestinale. Rimasi in ospedale
gesto della mano, mi liberasse da ogni ma-
più di sei mesi. Allorchè mio marito fece ve-
le. Vi assicuro che con quest’unico cataplasma
nire in Austria me, il bambino e le nostre due
portato per tutta la giornata sotto il reggical-
madri, io ero ancora molto debole sulle gambe.
ze avevo allontanato tutti i disturbi degli ultimi
Di notte ero colpita da dolori che trafiggeva-
mesi. La malattia era come volatilizzata; mai
no il mio corpo come spade. In quei momen-
più ebbi neanche un solo attacco.
ti non riuscivo a stare nè seduta nè coricata e
contemporaneamente mi assalivano accessi di Nostro figlio, che allora aveva sei anni, ag-
vomito e di diarrea. Ero proprio ridotta a mal gredito da un cane lupo, era rimasto terribil-
partito. Il medico diagnosticò postumi di tifo mente sfigurato. Delle cicatrici ipertrofiche di
che spesso si manifestano per lunghi anni dopo colore rosso scuro si formarono in seguito sul
la malattia. Un giorno una signora mi portò suo volto, dal naso alla bocca. Nel «manoscrit-
una bottiglietta contenente un liquido bru- to antico» si legge al punto 33 che tutte le ci-
no scuro molto profumato. Aveva saputo del- catrici, le stigmate ed i tagli, anche se di anti-
la mia malattia e voleva aiutarmi. Queste Erbe ca data, quando vengano inumidite con queste
Svedesi avevano liberato anche lei da un male gocce per 40 volte scompaiono definitivamen-
gravissimo. Nella copia che portava con se di te. Bagnammo quindi ogni sera in questo mo-
un «Antico Manoscritto» veniva spiegato in do le cicatrici del bambino prima di metterlo a
46 punti come queste gocce avrebbero guari- letto. Presto svanirono completamente, anche
to ogni sorta di infermità. La ricetta, diceva, quelle all’interno del naso.
provveniva dalle opere postume di un celebre
Con queste esperienze alle spalle giunsi a
medico svedese il quale, come gli altri membri
Grieskirchen nel 1953. Durante una visita ad
della famiglia, aveva raggiunto un’età straordi-
una fattoria incontrai la giovane moglie dell’a-
nariamente avanzata. Secondo il punto 43, le
gricoltore, madre di due bambini, mentre mun-
gocce di Erbe Svedesi guarivano persino «ul-
geva le vacche nella stalla. Mi disse che da
cere pestose e bubboni anche se avevano or-
settimane era in preda a dolori di capo insop-
mai raggiunto la gola». In un primo momen-
portabili e poichè il medico temeva un tumo-
to riposi le gocce nella farmacia di casa. Non
re, ella sarebbe dovuta andare a Linz per una
volevo proprio credere che queste, dall’aspetto
radiografia. Il giorno stesso le inviai mio fi-
così modesto, potessero restituirmi la salute vi-
glio con una bottiglietta di Erbe Svedesi affin-
sto che nemmeno il mio medico vi era riuscito.
chè, per mezzo di un impacco, fosse liberata
Ma presto mi ricredetti. Ero seduta davanti ad
dai dolori almeno di notte. Ero proprio allibi-
un cesto enorme pieno di pere più che mature
¤dizioniPDF 95
ta quando alle sette del mattino seguente trovai si era trattato di una sinusite trascurata che
l’agricoltore sull’ingresso di casa mia. «Cosa era guarita con l’applicazione di un solo im-
hai mandato a mia moglie? Dopo l’applicazio- pacco. La donna ancora oggi giura sulle Erbe
ne del cotone inumidito, i dolori sono scom- Svedesi. Anni fa ebbe per giunta l’occasione
parsi in due minuti. Al mattino poi, dal na- di salvare la figlioletta da una brutta polmoni-
so si sono liberati verso la faringe due tappi te per cui non rimane ormai più sfornita delle
grossi come mignoli, color mattone.» Infatti famose gocce.
Una donna soffriva da diverse settimane di rono le vie di respirazione e attraverso il naso
una sinusite purulenta dolorosissima. La re- uscirono dei grossi tappi di puss.
spirazione attraverso il naso era diventata im-
Conoscevo di vista una giovane signora la
possible. Delle cure energiche di antibiotici e
quale, dopo la nascita del suo sesto bambino,
raggi non erano servite a nulla. Allora appli-
sembrava soltanto l’ombra di quella che era
cò durante la notte gli impacchi di Erbe Sve-
stata prima. Le parlai e venni così a sapere che
desi su fronte, occhi e naso. Sin dopo la pri-
non riusciva ad ingerire più nulla. Dovette
ma applicazione percepì un sollievo. Dopo tre
mandare tutti i suoi figli presso altre famiglie.
impacchi durante le notti successive si libera-
96 La Salute dalla Farmacia del Signore
Le consigliai le Erbe Svedesi. Circa tre setti- gini delle mani distorte, mi accorava profon-
mane più tardi la rividi che era tornata la fresca damente. Le consigliai le Erbe Svedesi che in
e sana signora di prima. Le gocce avevano fat- Germania a quell’epoca erano in vendita sotto
to miracoli. Riusciva nuovamente a mangiare il nome di «Crancampo». Oggi molte farma-
tutto ed i figli erano tornati da lei. Disse: «È cie e drogherie vendono le Erbe Svedesi se-
stato come se da me si fosse staccato un gros- condo la ricetta sopra riportata. Tutto questo
so animale», e raccontò inoltre che sua madre avvenne nel febbraio del 1964. In settembre
era stata ricoverata all’ospedale con un piede dello stesso anno ricevetti una telefonata della
terribilmente gonfio e che già da molto tem- giovane signora da Gallspach la quale mi chie-
po camminava soltanto col bastone. 75 inie- deva di andarla a prendere alla fermata della
zioni non avevano apportato alcun giovamen- corriera a Grieskirchen. In un primo momen-
to. Aveva inviato alla madre il «manoscritto» to rimasi piuttosto perplessa e successivamente
consigliandole le Erbe Svedesi che infatti eb- proprio stupita quando vidi la giovane signora
bero un effetto rapidissimo. Il piede era tornato tutta sorridente, ancora appoggiata al bastone,
normale ed il bastone era diventato superfluo. scendere dall’autobus. La rigidità e le deformi-
tà delle mani erano totalmente sparite come in
Un giorno ricevetti dalla Germania una let-
gran parte anche le deformazioni ai piedi. Sol-
tera con la quale una mia conoscente mi pre-
tanto nella gamba sinistra erano ancora gonfi
gava di occuparmi dal punto di vista psichico
il ginocchio e il malleolo. Ma anche questo
di sua nipote a quell’epoca a Gallspach. Quan-
gonfiore entro il 3 agosto 1965, ossia un anno
do la giovane mi venne a trovare per la prima
dopo, era completamente scomparso. Allora
volta a Grieskirchen, presi un grande spavento.
si recò per l’ultima volta a Gallspach, senza
La dovevano sollevare dalla macchina, infilar-
bastone e perfettamente guarita. Durante la
le due grucce, e il corpo storpio richiedeva,
nascita del suo quarto bambino i suoi reni
nonostante tutti questi aiuti, oltre ¼ d’ora per
avevano subito un danno che aveva prodot-
raggiungere il mio appartamento sito al primo
to queste terribili deformazioni nel giro di
piano. Le articolazioni di entrambi i piedi era-
una solta notte. Ogni giorno aveva aggiun-
no deformate, le dita delle mani irrigidite ed
to per tre volte un cucchiaio di Erbe Svede-
incapaci di reggere qualsiasi cosa. Camminan-
si a un po’ d’acqua tiepida, sorseggiandola
do trascinava i piedi e il torso veniva spinto in
prima e dopo i pasti. Non ostante che le er-
avanti a scossoni. Ero rimasta sulla soglia del-
be fossero state macerate nell’acquavite, i reni
l’appartamento e, mentre premevo le mani al
avevano sopportato benissimo l’alcool.
cuore, non riuscivo a dire altro che: «Come ha
fatto una giovane signora come Lei a ridur- Vorrei riferirVi ancora qualche altra espe-
si in questo stato?» «Nel giro di una notte», rienza fatta con l’incredibile effetto delle Erbe
mi rispose, «dopo la nascita del quarto bam- Svedesi. Da mia sorella, che vive in Germa-
bino.» D’improvviso, dunque, questa giovane nia, appresi che una nostra conoscente di Lip-
bella signora si era trovata storpia nel suo letto. sia si trovava da 15 anni inchiodata ad una se-
In Germania era stata trascinata da un medico dia a rotelle. Durante la guerra risiedeva a Pra-
all’altro senza che nessuno riuscisse ad aiutar- ga e nel 1945 come volle la sorte di migliaia
la. Da quattro anni si recava due volte all’an- di tedeschi era stata rinchiusa nella cantina del
no a Gallspach presso il Dr. Zeileis, il quale suo palazzo e vi era rimasta per settimane in-
era costretto a dirle che poteva soltanto lenire tere senza nè paglia nè altro materiale per gia-
ma non guarire. La visione di questa poveretta ciglio. In seguito raggiunse Lipsia insieme al
mentre prendeva la tazza del caffè con i mar- marito. Presto si presentarono gravissime de-
¤dizioniPDF 97
formazioni alle articolazioni. Alla fine non direttamente sulla mia gamba. Dal ginocchio
le rimase che la sedia a rotelle. Seppi di que- in giù tutta la gamba si era colorata di rosso
sta triste sorte soltanto in occasione della morte scuro e viola e in aggiunta si erano formati due
improvvisa del marito. Lasciata sola, la pove- nodi grossi come un pugno. Mi trasportaro-
ra donna paralizzata fu sfrattata dall’apparta- no alla macchina e poi nella mia camera. Mio
mento e trasferita in una camera ammobiliata. marito voleva chiamare il medico di Ebensee,
Non è permesso spedire erbe medicinali o altri ma io lo pregai di prepararmi un cataplasma di
prodotti medicamentosi dall’Austria nella Re- Erbe Svedesi. Dopo circa ½ ora riuscii da so-
pubblica Democratica Tedesca. Ero quindi co- la a scendere le scale per raggiungere la sala
stretta ogni due mesi a spedire le Erbe Svedesi da pranzo, e il giorno appresso la gamba era
per Lipsia da una località bavarese di frontiera. tornata liscia come prima. Non si vedeva la
Presto ricevetti delle lettere piene di speranza. benchè minima traccia di un’ecchimosi, anche
L’ammalata ingeriva tre volte al giorno un i grossi nodi erano spariti.
cucchiaio di Erbe Svedesi diluito in un po’
Fu sempre all’Offensee che accadde anche
d’acqua, prima e dopo ogni pasto. Lenta-
un altro incidente. Una bambina di 4 anni fu
mente le deformazioni diminuirono e le ar-
punta nel braccio da un calabrone. Il brac-
ticolazioni si fecero più mobili. Pregavamo,
cio si gonfiò smisuratamente. Andai a pren-
lei a Lipsia, io a Grieskirchen. Dopo 9 mesi si
dere le Erbe Svedesi. Prima ancora che i ge-
verificò il fatto che questa donna, a suo tempo
nitori e la bambina si fossero rivestiti ero già
immobile, ora in via di lenta guarigione, do-
pronta con l’impacco. Mentre ci stavamo re-
po 15 anni di sedia a rotelle, uscisse la prima
cando alla macchina applicai il cotone impre-
volta di casa. Recuperava di giorno in giorno.
gnato sulla zona tumefatta. Arrivati alla mac-
Tornò a pulire da sola i vetri delle finestre e a
china, dopo una camminata di circa tre minuti,
svolgere altri lavori domestici che prima era-
la tumefazione era già svanita. Il medico non
no stati eseguiti da estranei di buona volontà.
fu più necessario.
Quanto fosse grande la sua fede in Dio durante
il periodo della sua grave infermità è dimostra- Stavamo cogliendo lamponi quando fui
to dal fatto seguente: durante la sua degenza la punta nel pollice da un insetto velenoso. Du-
gioia della sua vita era stato un tiglio sul qua- rante la notte il pollice divenne turgido come
le si affacciava la sua finestra. Il rinverdire e un salsicciotto. Mentre facevo la spesa, una
la fioritura dell’albero, l’ingiallire delle foglie donna esclamò spaventata: «Lei deve anda-
ed il divertente andirivieni degli uccellini fra i re subito all’ospedale, un’infezione del genere
rami spogli nei mesi invernali erano stati per può essere letale!» La notte successiva appli-
lei una costante fonte di gaiezza. Ogni giorno cai un pezzo di cotone imbevuto di gocce di
ringraziava il Signore per questa grazia. Erbe Svedesi e puntualmente la mattina dopo
il pollice era ritornato normale.
Andavamo qualche volta a fare i bagni al-
l’Offensee. A prendere il sole ci sedevamo Un’altra volta mi capitò una disgrazia in la-
spesso in riva al lago su un ciocco di legno. Un vanderia. Fu quando le lavatrici domestiche
giorno trovammo questo ciocco appoggiato ad non erano ancora provviste del dispositivo di
una recinzione. Accanto ad esso avevo lasciato sciacquo. Con una pinza di legno si estraevano
la mia borsa da bagno. Prima di tornare a casa dall’acqua bollente i panni attorcigliati fra di
mi chinai per infilarvi costumi ed asciugama- loro. Io ho l’abitudine di eseguire tutto con ra-
ni. Improvvisamente fu come un fulmine a ciel pidità e grande slancio. Le pinze scivolarono
sereno. Il pesantissimo ciocco si era abbattutto e mi si conficcarono con forza straordinaria
98 La Salute dalla Farmacia del Signore
nell’occhio destro. Stordita dal dolore e per ria. Ma inizialmente la comunicazione fra di
metà cieca barcollai fino al primo piano. Non noi era stata difficile a causa della sua sordi-
appena applicato sopra l’occhio l’impacco im- tà. L’antico manoscritto dice: «Ristabilisco-
bevuto di Erbe Svedesi, i terribili dolori si pla- no anche l’udito perduto». Quindi le chiesi
carono. Dopo un po’ di tempo volli esaminare di inumidire diligentemente il condotto uditivo
i risultati allo specchio. La zona circostante con gocce di Erbe Svedesi. Nel detto condot-
l’occhio dall’alto verso il basso era livida. Ap- to si introduce l’indice inumidito con le goc-
poggiato sopra l’occhio il cotone imbevuto e ce. Ma non bisogna trascurare di immettervi
copertolo con un pezzetto di plastica, fascia- anche un po’ d’olio per evitare il prurito. La
to il tutto con un fazzoletto ripiegato, tornai signora inumidì contemporaneamente anche le
in lavanderia un quarto d’ora dopo l’inciden- parti intorno all’orecchio, intorno agli occhi,
te. Per alcune notti ripetei le stesse operazioni le tempie e la fronte. Improvvisamente le tor-
affinchè non potesse svilupparsi nulla di grave. nò l’udito e subito il suo volto riprese l’aspetto
fresco e giovanile di prima. Quando un giorno,
Come ogni anno mi trovavo in cura nei ba-
mentre stava scendendo dall’autobus, fu inve-
gni Kneipp di Mühllacken, quando la caposala
stita da una macchina e scaraventata col viso
mi presentò una signora che per i forti dolori
sulla strada, furono ancora le Erbe Svedesi a
stava entrando nella stanza ripiegata su se stes-
riportare alla normalità quel volto livido e ros-
sa. Soffriva di forti coliche biliari e cercava
so. Il 1° febbraio ha celebrato il suo 89° com-
consiglio presso di me.Tutte le medicine non
pleanno. Ora sente di nuovo bene e fra di noi
erano servite a niente ed il medico le racco-
riusciamo a comunicare benissimo. Spessissi-
mandava di farsi operare. La pregai di spo-
mo le persone che seguono le mie conferen-
gliarsi e le applicai un cataplasma di Erbe
ze mi riferiscono di essere riuscite, grazie alle
Svedesi sulla zona della colecisti. (Per questo
gocce di Erbe Svedesi, ad eliminare il loro
tipo di impacco occorre prima spalmare sulla
apparecchio acustico avendo ricuperato l’u-
pelle, o dello strutto di maiale, o della crema di
dito. Le gocce dunque servono persino contro
Calendula, per evitare che l’alcool irriti la cu-
la sordità ed in tutti i casi, per via interna o
te. Si applica un pezzo di cotone imbevuto ma
esterna, in cui si presentano dolori. La buona
ben strizzato sulla parte dolente coprendolo
irrorazione sanguina provocata da queste goc-
e con un altro pezzo di cotone asciutto e con
ce elimina in poco tempo i dolori delle zone
un foglio di nylon per mantenere il calore;
ammalate. Pertanto si consiglia di applicare i
infine si fascia tutto con un panno. Appena tol-
cataplasmi di gocce di Erbe Svedesi sull’occi-
to l’impacco bisogna spolverare con un po’ di
pite dell’epilettico. La causa di questi attacchi
talco onde evitare arrossamenti e prurito. Sta-
spesso risale a molto tempo addietro; forse una
vo per infilare alla signora il reggicalze sopra
caduta sulla testa o uno shock nell’infanzia.
il cataplasma, quando ella si raddrizzò escla-
mando: «Ecco, sono svaniti tutti i dolori!» In Dopo una conferenza a Gallspach mi si av-
brevissimo tempo si erano dileguati i suoi di- vicinò un giovane che aveva subito un pauroso
sturbi. Oltre gli impacchi, più tardi prese le incidente d’auto con doppia frattura della ba-
gocce anche ad uso interno, ingerendone tre se cranica. Dopo che era guarito dalle ferite,
volte al giorno un cucchiaino da dessert di- si verificarono ogni giorno vari attacchi epi-
luito in un po’ d’acqua o tisana, e non ebbe lettici. Gli consigliai di applicare dei catapla-
più alcuna colica. smi di gocce di Erbe Svedesi sull’occipite e di
ingerire ogni giorno quattro tazze di tisana di
Da diversi anni assisto una signora solita-
Ortica con due cucchiai di gocce di Erbe Sve-
¤dizioniPDF 99
mento della salute umana. Svegliano gli spiriti le. Gli inviai immediatamente il Suo libro ‘Far-
ed aumentano le forze vitali che, con i tempi macia del Signore’, l’Amaro Svedese, la radi-
che corrono, sono tanto necessari. Mantenete ce di Calamo ed altre erbe quali la Calendula,
con questo elisir meraviglioso la Vostra salute, l’Achillea e l’Ortica. Egli seguì puntualmen-
la forza lavorativa e l’amore per il Vostro lavo- te le prescrizioni della Sua pubblicazione. Do-
ro professionale, per la Vostra famiglia e per i po un anno mio nipote era totalmente ristabili-
Vostri simili. to. Le gravi emorragie intestinali erano cessa-
te dopo il quarto giorno dall’ingestione delle
Durante una visita presso una fattoria ven-
erbe. Anche la fiacchezza e la diminuzione del
ni a sapere che il figlio dodicenne del proprie-
peso si erano ridotte lentamente.»
tario del fondo era in procinto di essere ope-
rato all’orecchio. A causa di un’infezione si Un uomo di 52 anni veniva curato per
era formato un focolaio suppurativo dietro al asma cardiaca, prendeva otto compresse al
timpano. Io ero contraria all’operazione dato giorno, riusciva a dormire soltanto stando se-
che in casi più o meno simili non è raro per- duto e alzava le braccia ogni volta che faceva
dere del tutto l’udito. Prendemmo quindi dei un passo per poter respiare pur rantolando pie-
batuffolini di cotone imbevuti di gocce di Er- tosamente. Secondo il mio parere la sua re-
be Svedesi e li introducemmo nell’orecchio del spirazione affannosa non era dovuta al cuo-
ragazzo. In tal modo si liberò ogni giorno tan- re bensì al fegato. Applicai un cataplasma di
to pus che presto scomparvero i dolori, nè fu Erbe Svedesi sulla zona epatica. Come terapia
più necessaria l’operazione. interna gli feci bere ogni giorno una tazza al
mattino e una alla sera di infuso di Aglio orsi-
Contro un cancro intestinale si trattava di
no con un cucchiaino da dessert di gocce Sve-
una giovane madre di cinque figli (il medico
desi. Quanto fosse stata esatta la mia teoria si
non le dava più che pochi giorni di vita) con-
dimostrò sin dalla prima notte. Finalmente riu-
sigliai impacchi sulle zone malate dell’intesti-
sciva di nuovo a dormire disteso. Da anni non
no e contemporaneamente anche radici di Ca-
aveva più messo piede fuori casa. Le Erbe Sve-
lamo che si fanno macerare a freddo durante
desi e l’infuso di Aglio orsino giovarono tal-
la notte (una tazza d’acqua, un cucchiaino da
mente che a partire dal terzo giorno dall’inizio
dessert raso di radici di Calamo) un sorso ri-
della cura potè fare il giro del suo giardinetto
spettivamente prima e dopo ogni pasto e, per la
mattina e sera. Ora è sulla via della definitiva
depurazione del sangue, un infuso di Calendu-
guarigione.
la, Achillea e Ortica, mescolate in parti uguali.
Se ne sorseggiano durante la giornata almeno Una ferita postoperatoria di difficile cica-
due litri. Oggi questa donna sta già talmente trizzazione si chiuse nel giro di una notte dopo
bene che se ne può intravvedere la completa che il malato aveva preso un buon sorso dalla
guarigione. bottiglia delle Erbe Svedesi. Quest’unico sor-
so aveva prodotto la cicatrizzazione della ferita
Una donna di Heilbronn, Rep. Fed. di
aperta da tre anni che quotidianamente richie-
Germania, scrive: «Circa dieci mesi fa mio ni-
deva ripetute medicazioni. Mi è stato riferito di
pote quarantunenne mi scrisse da Sacramen-
altre annose infiammazioni e suppurazioni,
to/California che egli andava soggetto a gravi
spesso conseguenza di interventi chirurgici e di
emorragie intestinali giornaliere e che dalla
paracentesi, eliminate mediante l’applicazione
diagnosi medica risultava senza ombra di dub-
e l’ingestione di gocce Svedesi.
bio l’esistenza di un cancro intestinale. Per-
tanto occorrerebbe praticare un ano artificia- Una perpetua del Burgenland mi racconta-
102 La Salute dalla Farmacia del Signore
va di sua nipote di 23 anni che soffriva sin dal- essere salvati in questo modo! Ma basterebbe
la nascita di un difetto all’udito. Durante un anche che uno solo potesse ricuperare l’udito!
consulto presso la Clinica Universitaria le era
Dopo una delle mie conferenze si fece
stato dichiarato che un’operazione non avreb-
avanti un’ascoltatrice che da due anni soffriva
be apportato alcun miglioramento. La perpe-
di prolasso dello sfintere. I medici avevano
tua allora consigliò alla nipote di provare le
dichiarato inguaribile il male. Le Erbe Svedesi
Erbe Svedesi, ossia di introdurre le gocce nel
insieme alla Borsa del pastore (tritata e mace-
condotto uditivo. Tutti furono molto sorpre-
rata per 10 giorni in buona acquavite tenuta in
si allorchè, dopo quest’applicazione durata 15
luogo caldo, e che guarisce dall’atrofia musco-
giorni, la nipote udì normalmente.
lare e da altre malattie muscolari), quattro taz-
Sarebbe peccato se non Vi riportassi, cari ze di infuso di Alchemilla e sei sorsi al giorno
lettori, il contenuto di una lettera che mi giunse di tisana di radice di Calamo rimisero a posto
da Graz nella Stiria: «Per caso, o forse meglio, ogni cosa entro pochi giorni.
per divina provvidenza, ho avuto una conver-
In un’altra circostanza mi giunse da Vien-
sazione nell’autobus con un uomo di 74 an-
na una telefonata di voce femminile che dice-
ni che non stava più nei panni dalla felicità
va: «La ringrazio per le Sue Erbe Svedesi!» e
per avere riacquistato l’udito in una sola not-
mi raccontò che all’età di dodici anni, durante
te mediante le gocce Svedesi, udito che aveva
una gita scolastica in montagna, era stata col-
perduto in guerra nel 1944, in seguito ad un
pita accidentalmente al volto dagli scarponi di
grave trauma al capo e al cervello. Tre volte
una compagna che la precedeva. Ne era de-
aveva applicato nelle orecchie un batuffolino
rivata una suppurazione della mascella tra-
di cotone imbevuto di gocce Svedesi.»(Le let-
scinatasi per 40 anni per cui era stato necessa-
tere possono confermare la veridicità di simili
rio praticare 16 interventi chirurgici e ripetute
racconti.)
punture esplorative. La donna era stata costret-
Un signore dell’Alta Baviera riferisce: ta ad interrompere gli studi, non aveva potuto
«Un incidente mi aveva procurato una ferita esercitare la professione desiderata e, costan-
al braccio destro. Le gocce Svedesi mi libe- temente afflitta da dolori alla parte malata, fa-
rarono presto dai dolori insopportabili. Su un ceva la governante presso una famiglia. All’e-
orecchio sordo si verificò quasi un miracolo tà di 52 anni lesse qualcosa sulle Erbe Svede-
dopo soli due trattamenti: dopo quasi 10 an- si, ne applicò dei cataplasmi sulle parti dolenti
ni di sordità udii nuovamente il ticchettio della della mascella e fu finalmente liberata da ogni
sveglia!» Quanti sordomuti potrebbero ancora dolore.
¤dizioniPDF 103
Contro le coliche si prendono tre cucchiai, lentamente uno dopo l’altro; presto
8. sentirete sollievo.
Le gocce annullano l’effetto dei venti nel corpo e rinfrescano il fegato,
9. eliminano tutte le malattie dello stomaco e quelle intestinali e giovano
contro la stitichezza.
Sono anche un ottimo rimedio per lo stomaco quando questo digerisce male
10. e rifiuta i cibi.
Giovano altrettanto contro i dolori alla cestifellea. Un cucchiaio ogni giorno,
11. mattina e sera; di notte impacchi imbevuti di gocce elimineranno presto tutti
i dolori.
Contro l’idropisia se ne prenda mattina e sera un cucchiaio nel vino bianco
12. per la durata di sei settimane.
Contro dolori e ronzii all’orecchio si inumidisca con le gocce un batuffolo di
13. cotone da introdurre nell’orecchio. Gioverà assai e restituirà persino l’udito
perduto.
104 La Salute dalla Farmacia del Signore
Ad una donna sofferente di dolori uterini se ne dia al mattino per tre giorni
di fila un cucchiaio nel vino rosso; dopo una mezz’ora le si faccia fare una
14. passeggiata e poi la colazione, ma senza latte. Le gocce non vanno prese
insieme al latte.
Prendendone un cucchiaio mattina e sera durante gli ultimi 15 giorni della
gravidanza, il parto sarà facilitato. Per liberare più facilmente la placenta,
15. si somministri alla puerpera un cucchiaino da dessert ogni due ore fino a che
la placenta non si stacchi senza doglie.
Se dopo il parto si verificano infiammazioni alla mammella con l’inizio
16. dell’allattamento, esse spariranno rapidamente applicando degli impacchi di
gocce.
Liberano i bambini dalla varicella. Si somministri ai bambini delle gocce, a
17. seconda dell’età, diluite in un po’ d’acqua. Quando le vescicole cominciano
a seccarsi, inumidirle ripetutamente con le gocce; non rimarranno cicatrici.
Sono efficaci contro i vermi nei bambini e negli adulti; eliminano persino le
18. tenie, solo che ai bambini occorre somministrarle a seconda dell’età. Legare
una pezzuola imbevuta di gocce sull’ombellico mantenendola sempre umida.
Nell’itterizia spariscono presto tutti i disturbi prendendo un cucchiaio di
19. gocce tre volte al giorno ed applicando dei cataplasmi di gocce sul fegato
ingrossato.
Sbloccano tutte le emorroidi, guariscono i reni, eliminano dal corpo, senza
20. altre cure, i liquidi ipocondriaci, tolgono la malinconia e le depressioni e
stimolano l’appetito e la digestione.
Aprono anche internamente le emorroidi se le bagnamo ripetutamente e se
le rendiamo molli ingerendo le gocce, soprattutto prima di coricarci. Per via
21. esterna si applica un batuffolino di cotone bagnato con le gocce. Renderà
fluido anche il resto del sangue e gioverà contro i bruciori.
Se qualcuno è svenuto, gli si apra eventualmente la bocca somministrandogli
22. un cucchiaio di gocce, e il malato ritornerà in se.
Prese per bocca allontaneranno anche il dolore dei crampi sordi fino a che
23. col tempo non cessino del tutto.
Contro la tisi polmonare si prendano ogni giorno a digiuno e per la durata di
24. sei settimane.
Quando una donna perde la sua depurazione mensile o questa sia troppo ab-
bondante, è bene che prenda queste gocce per tre giorni ripetendo l’operazio-
25. ne per venti volte. Il medicamento calmerà quanto è in eccedenza e rimedierà
a quanto è insufficiente.
Cataplasma di Erbe Svedesi: A seconda della dimensione della zona malata si prende
un pezzo piccolo o grande di cotone idrofilo impregnato di gocce Svedesi e lo si
applica sulla parte da trattare unta in precedenza con strutto di maiale o con crema
di Calendula. Quindi si copre il tutto con un pezzo un po’ più grande di plastica
per evitare che si macchi la biancheria. Infine si fascia tutto con un panno o con
una benda. A seconda del tipo di malattia, il cataplasma deve rimanere in situ da
due a quattro ore. Se ben sopportato lo si può lasciare per un’intera notte. Se in
soggetti dalla pelle delicata si dovessero malgrado tutto verificare delle irritazioni
cutanee, si dovranno abbreviare i tempi di applicazione degli impacchi o rimandare
l’applicazione per un certo periodo. Chi soffre di allergie, fasci il cotone soltanto
col panno senza usare il pezzo di plastica. In nessun caso di deve dimenticare di
ungere la pelle. Se già dovesse essere in atto uno sfogo pruriginoso, la si tratti
eventualmente con crema di Calendula.
4.1 ABORTI
Molte donne vanno soggette ad aborti; non tuite da tre foglioline, vanno bollite nel latte;
riescono a portare a termine la loro gravidanza. filtrare poi il latte, sbattervi un tuorlo d’uovo e
Esse dovrebbero servirsi di tisana di Achillea aggiungervi per ultimo una leggera besciamel-
e Alchemilla nel quantitativo di due o tre taz- la. Questa minestra dovrebbe sostituire la cena
ze al giorno. Ma giovano anche i germogli del per alcune settimane o anche per alcuni mesi.
Carpino che spesso è piantato a siepe intorno Le probabilità di un eventuale aborto saranno
alle ville. Le punte delle giovani foglie costi- allora notevolmente ridotte.
4.2 ACNE
Si tratta di una malattia tipica della pubertà
Aceto lasciandola agire per dieci minuti. Il
dipendente in parte da una disfunzione renale.Cren grattugiato va inserito in una bottiglia e
Pertanto si devono evitare i cibi troppo sapo-coperto di aceto di vino o di frutta. Il tutto si
riti e salati, le insalate e le bibite troppo agre.
lascia riposare per dieci giorni in ambiente ben
Le insalate dovrebbero essere condite con cre-temperato. Poichè verrà utilizzato direttamen-
ma di latte acida. Per combattere l’acne si be-
te senza filtrarlo è opportuno prepararlo in una
ve quotidianamente un litro di tisana di Orti-bottiglia di plastica corredata di un tappo fo-
ca, distribuito a sorsi per tutto il corso della
rato. Il Cren toglie forza all’aceto e viceversa
giornata. la toglie l’aceto al Cren. Così si ottiene una
blanda essenza di aceto adatta ad ogni tipo di
Uso esterno: mattina e sera si spalma sul
pelle.
viso bagnato una miscela di Cren (Rafano) e
108
¤dizioniPDF 109
sul tagliere e le applicai nottetempo sul ginoc- per 20 minuti. L’acqua del bagno può essere
chio malato. Il giorno appresso la difficoltà di riversata sulle erbe altre due volte e, riscaldata
camminare era svanita come per incanto. Era essere riutilizzata per altri due semicupi.
rimasto solo i gonfiore. Pertanto ripetei le ap-
Una suora mi scrive: «In aprile Le ho chie-
plicazioni anche la sera successiva dopo di chè,
sto consiglio. Dei forti dolori mi impedivano
con nostra grande gioia, scomparve pure la tu-
di dormire di notte. Dietro il Suo suggerimen-
mefazione. La nostra nonna, ora 94enne, con-
to ho bevuto ogni giorno una tisana di Orti-
tinua a camminare senza bastone. Ogni dolore
ca diluita con un cucchiaio di Erbe Svedesi.
e gonfiore al ginocchio è svanito.
Con grande giubilo Le debbo comunicare che
Inoltre sarebbe da suggerire un semicupio – dopo sei mesi – non sento più alcun male
di Coda cavallina una volta al mese. Mettere nell’anca e che un’operazione si è resa quin-
100 g di quest’erba in acqua fredda e lasciarla di superflua. Lavoro in un istituto per persone
riposare per una notte; riscaldare il giorno ap- anziane ed ho potuto aiutare diversi vecchi con
presso l’acqua così preparata ed immergervisi le erbe.»
Onde liberarsi più rapidamente dai dolori gli impacchi con questo infuso leggerissimo.
agli occhi, spesso molto fastidiosi, si applica Però occorre prepararlo ogni volta di fresco ed
sulle palpebre chiuse, per un’ora dopo pran- utilizzarlo una sola volta.
zo, un pezzetto di ovatta impregnata di gocce
Dopo una funzione religiosa per pellegri-
Svedesi.
ni della Germania Occidentale, organizzata in
Inoltre si possono fare dei bagni di Eufra- una chiesa della Bassa Austria, mi venne a sa-
sia, ma soltanto con una tisana poco concen- lutare, raggiante e soddisfatta, una donna che
trata. Se il disturbo agli occhi dovesse peg- mi raccontò di essersi completamente libera-
giorare dopo il bagno di Eufrasia, ciò potrebbe ta del glaucoma seguendo le istruzioni del mio
dipendere da un superdosaggio. Per una tazza libro. In una lettera mi si comunica che la mi-
d’infuso si utilizza al massimo un mezzo cuc- scela indicata per l’infuso contro il glaucoma
chiaino da dessert di Eufrasia, lasciandola ri- aveva avuto un ottimo effetto.
posare molto brevemente. Io raccomando de-
glio, fiori di Lavanda, Maggiorana, Impera- minuti. Tale quantitativo, preparato di fresco
toria, Cariofillata, Rosmarino, Salvia, Viola e bevuto diverse volte al giorno, può preveni-
mammola e Issopo. Sbollentare con ¼ di litro re un colpo apoplettico il cui arrivo era stato
di mosto di mele un cucchiaino da dessert col- previsto in base ai sopracitati sintomi.
mo di tale miscela e lasciare riposare per tre
4.14 DIABETE
Il diabete è una malattia che attualmente si ma dei giorni festivi che si estendono per due
diffonde sempre di più, al punto da trovarsi fra giornate si può osservare della gente acquista-
le prime malattie nel mondo insieme all’infar- re cibarie in tali quantitativi da sembrare che si
to cardiaco ed ai tumori maligni. L’eccessiva tratti di nutrire un reggimento.
e malsana ipernutrizione di molte persone ed
Tenterò ora di indicare per tutti i diabetici
in particolare anche dei bambini, è spesso la
dei medicinali che stimolino il pancreas elimi-
causa di questa malattia. Ripeto, non soltanto
nando così la causa all’origine del diabete. Il
gli adulti sono diabetici, ma anche molti bam-
grande parroco naturista svizzero Künzle dice:
bini soffrono di una disfunzione del pancreas
«Il diabete è eliminabile abbastanza rapida-
e sono quindi diabetici. Ciò significa che deb-
mente con le erbe seguenti: tre parti di Geum
bono rimanere esclusi da tutte le gioie dell’in-
alpina, rispettivamente una parte di foglie di
fanzia, mantenere una severa dieta, farsi iniet-
Rovo e di Mirtilli neri, tre parti di Potentilla
tare l’insulina due volte al giorno e sin dall’e-
aurea o repti e due parti di baccelli di Fagio-
tà infantile trovarsi con una gamba nella fossa.
lini essiccati.» Di questo miscuglio si prenda
Le molteplici malattie del nostro tempo dimo-
un cucchiaino colmo per ¼ di litro d’acqua;
strano che il benessere non va sempre a no-
sbollentare e lasciare riposare per tre minuti;
stro vantaggio. Dobbiamo stringere la cinghia
quantitativo giornaliero da un litro e mezzo a
e diminuire l’abbondanza dei nostri cibi. Pri-
due litri.
116 La Salute dalla Farmacia del Signore
L’effetto terapeutico delle foglie di Mirtilli no già questi sorsi di radice di Calamo a dare
neri dipende dalla loro corretta raccolta. Deb- beneficio al diabetico. Altrettanto raccoman-
bono essere raccolte soltanto prima della matu- dabili sotto forma di tisana sono le foglie ed i
razione delle bacche. Colte nel momento giu- germogli del Sambuco. Esso infatti fa parte
sto sono un medicinale clinicamente provato delle piante medicinali popolari più antiche.
contro il diabete. È riconosciuto che la mir-
All’inizio della primavera, quando nei pra-
tillina contenuta nelle foglia del Mirtillo nero
ti e nei campi si comincia a notare il Tarassa-
prima della maturazione del frutto non solo ri-
co, suggerisco di utilizzarlo, colto all’estremità
duce l’eliminazione degli zuccheri ma che rie-
del fusto vicino alla radice e ben lavato, fram-
sce a dominare la malattia. A ragion veduta la
misto all’insalata. Noterete che vi è una varietà
mirtillina delle foglie del Mirtillo nero viene
verde erbacea ed un’altra coll’inizio del fusto
chiamata «l’Insulina vegetale». Malgrado que-
giallognolo lattiginoso. Quest’ultima ha un sa-
ste qualità eccezionali delle foglie del Mirtillo
pore migliore ed è più tenera. In primavera i
nero, il trattamento curativo con tale tisana non
diabetici dovrebbero mangiare ogni giorno
deve rimanere incontrollato da parte del medi-
a pranzo e a cena quest’insalata di Taras-
co. È assolutamente necessario che un medico
saco. Allorchè dalla fine di aprile ai primi di
ne controlli la somministrazione.
maggio il Tarassaco si trova in piena fioritura
Anche il Sedano può essere raccoman- è arrivato il momento per ogni diabetico di ri-
dato per la diminuzione del livello glicidico. durre lo zucchero con una cura di quattro setti-
Un vecchio rimedio popolare è il succo cru- mane. Si colgono e si lavano gli steli con tutto
do dei Crauti, nonchè il consumo giornalie- il fiore; poi se ne toglie il fiore. Mangiando
ro di Carote fresche; ma pure le Cipolle e dai 10 ai 15 steli di Tarassaco al giorno si
l’Aglio aiutano come companatico a ridurre la può ottenere una totale normalizzazione del
glicemia. livello zuccherino nel sangue. Gli steli ini-
zialmente hanno un sapore un po’ amarognolo
Un ulteriore rimedio popolare: versare
che si perde più in là.
quattro cucchiai di foglie di Mirtillo nero (col-
te prima della maturazione delle bacche) in due Anche il Vischio influisce favorevolmen-
litri di acqua fredda che si fa bollire fino a che te sul pancreas in modo da far perdere al
non si sia ridotta a metà. Di questa tisana si be- diabete mediante la continua ingestione del-
ve una tazza tre volte al giorno. Anche le Or- la tisana relativa la causa della sua origine .
tiche influiscono favorevolmente sul pancreas Macerare il Vischio nottetempo in acqua fred-
e riducono di conseguenza il contenuto di zuc- da. All’inizio si bevono tre tazze di acqua fred-
chero nel sangue. Nel presente caso si pren- da con tre cucchiaini da dessert colmi di Vi-
de estratto di Ortica che si trova in farmacia schio. Dopo alcune settimane ci si riduce a due
omeopatica, drogheria o erboristeria. tazze e dopo un altro po’ di tempo ad una sola.
Per un certo periodo ci si ferma completamen-
Poichè la radice del Calamo guarisce
te, quando cioè in primavera si trovano altre er-
quasi tutti i danni al pancreas, essa è utile
be fresche per i diabetici. Il Vischio è curativo
anche contro il diabete. Macerare un cucchiai-
dai primi di ottobre fino ai primi di dicembre
no da dessert raso di radici di Calamo aromati-
nonché nei mesi di marzo e aprile per cui de-
co in una tazza di acqua fredda, riscaldarla leg-
ve essere colto soltanto durante questi periodi.
germente il giorno successivo, filtrarla e pren-
Il più efficace è quello proveniente dai Rove-
derne un sorso prima e dopo ogni pasto, cosa
ri e dai Pioppi, ma anche quelli di Abete o di
che corrisponde a sei sorsi al giorno. Basta-
¤dizioniPDF 117
alberi da frutto sono terapeutici. Se ne sminuz- bottiglie; berne un sorso di mattina e uno di se-
zano gli steli e le foglie. Non usare le bacche ra. I residui possono essere mangiati sul pane.
bianche per la preparazione della tisana! Un medico generico dell’Alta Austria assistet-
te una diabetica con la seguente ricetta: schiac-
Dato che pure le nostre celebratissime
ciare tre grossi bulbi d’Aglio e metterli in una
Erbe Svedesi agiscono beneficamente sul
bottiglia da un litro; riempirla poi con dell’ac-
pancreas riuscendo persino a guarirlo, ne
quavite pura di grano e lasciarla riposare per
sono consigliate le gocce anche contro il dia-
10 - 15 giorni. Ingerirne un cucchiaino ogni
bete. Esse vanno prese tre volte al giorno nella
giorno prima della colazione.
misura di un cucchiaino in un po’ di tisana di
erbe. Tenendo conto del meraviglioso effet- Nell’aprile del 1977 mi telefonò una si-
to in profondità che distingue le Erbe Svedesi gnora da Vienna per dirmi che era diabetica
ne raccomanderei in aggiunta un cataplasma da 30 anni. Mi chiese di aiutarla. Le consi-
applicato una volta al mese per quattro ore gliai le sopra descritte applicazioni con erbe
sulla zona del pancreas. diverse. Ella seguì attentamente le istruzioni
del mio manuale. Ai primi di agosto mi co-
La migliore verdura dietetica per il diabeti-
municò tutta giuliva che l’esame di laboratorio
co è la radice di Cicoria. Bisogna sciacquarla
aveva riportato dei valori normali di zucche-
diverse volte come si usa anche con l’insalata
ro. Verso la fine del settembre 1977 tenni una
di endivia, per eliminare il sapore amaro. Con
conferenza presso la Parrocchia Hasenleiten di
la tisana di Cicoria si registrano del resto an-
Vienna. Durante la conferenza questa signo-
che degli ottimi risultati contro l’obesità. Se
ra chiese la parola e riferì: «Sono stata diabe-
ne bevono due tazze al giorno. Il succo estrat-
tica per 30 anni. Ho seguito i consigli della
to dai Cetrioli freschi diminuisce il tenore in
signora Treben e da agosto ho dei valori nor-
zucchero nel sangue ed è quindi da tenere in
mali di zucchero.» Gli ascoltatori applaudirono
alta considerazione. – La Scorzonera è un’ot-
tempestosamente.
tima verdura dietetica, alla stessa maniera de-
gli Asparagi. Per il basso tenore in carboidrati Una signora di Gundelfingen/Baviera scri-
rappresentano un cibo dietetico adattissimo ai ve: «Un mio amico era diabetico da molti anni
diabetici tanto gli Asparagi quanto le Scorzo- ed aveva bisogno di iniezioni giornaliere. Ora
nere. Possono essere servite con abbondante ha ottenuto con le tisane e le erbe del Suo li-
grasso e pane grattugiato senza che ciò nuoc- bro che il livello dello zucchero sia diminuito.
cia al malato. Per l’uso in cucina la Scorzone- È sottinteso che si tiene sempre sotto controllo
ra viene coltivata nell’orto e non è identica alla medico. Ma il medico è rimasto sorpreso della
selvatica Consolida maggiore. riduzione del livello glicemico.»
Il verde Porro è anch’esso un ottimo rime- Un ingegnere di Vienna aveva una
dio per i diabetici. Tagliuzzato fino all’estre- glicemia di 280. Egli seguì le raccomanda-
mità delle foglie lo si mangia come compana- zioni della «Farmacia del Signore». Da un
tico a cena tutti i giorni. A pranzo suggerisco controllo medico risultò che lo zucchero era
un’insalata di Porri. diminuito fino a 130.
Una bevanda particolarmente appetitosa e È ovvio che l’applicazione di queste er-
benefica: versare 0,7 litri di vino bianco sec- be medicinali e verdure dietetiche approderà a
co su 500 g di Porro tagliuzzato fino alle buoni risultati soltanto a condizione che ci si
punte verdi e coprire; lasciare riposare il tut- attenga scrupolosamente alla dieta prescritta ai
to per 24 ore. Filtrare e travasare il filtrato in diabetici.
118 La Salute dalla Farmacia del Signore
Mescolare bene il tutto. Per ogni tazza occorre un cucchiaino da dessert colmo di erbe. Que-
sta tisana, macerata a freddo durante la notte, va riscaldata al mattino successivo. Si raccomanda
di berne una tazza al mattino e una di sera, mescolandovi un cucchiaino di miele.
4.19 EMOFILLIA
Contro l’emofillia, fortunatamente rara, si si fanno dei semicupi con le stesse erbe ogni
ottiene un ottimo effetto con le seguenti erbe: quindici giorni, lasciando riposare per una not-
Veronica, Borsa del pastore, Achillea e Co- te 100 g di erbe in acqua fredda; riscaldarla il
da cavallina vanno mescolate in parti ugua- giorno dopo e versarne il filtrato in un semi-
li. Se ne debbono bere almeno quattro tazze cupio ben temperato, nel quale ci si immerge
al giorno. Sbollentare un cucchiaino da des- per 20 minuti. L’acqua del bagno può essere
sert colmo di erbe con ¼ di litro d’acqua e la- riversata sulle erbe altre due volte e riutilizzata
sciare riposare il tutto per un minuto. Inoltre riscaldata per altrettanti semicupi.
tare di volume bronchi, polmoni e cuore. La plasmi di Coda cavallina al vapore. Riscal-
costante pressione del fegato sulla delicata dare ed ammorbidire un’abbondante manciata
tiroide crea dei mutamenti patologici. In ca- di Coda cavallina in un setaccio. Avvolgere la
si del genere si beve al mattino una tazza di poltiglia così ottenuta in un panno ed applicar-
tisana di Aparine, durante la giornata si appli- la sul fegato malato. In tal modo diminuisce
cano per quattro ore dei cataplasmi di Erbe la pressione del fegato e lentamente si dilegua
Svedesi (vedi capitolo «Erbe Svedesi», «Mo- anche l’angoscioso affanno.
dalità di preparazione»), e di notte dei cata-
4.21 ERISIPELA
Cogliere le foglie fresche di Farfara, la- vivo. Estratto con la centrifuga domestica lo
varle e schiacciarle col matterello su una ta- si spalma sulle parti infiammate; oppure si ta-
vola in modo da ottenere una pasta di foglie gliano alcune foglie di Semprevivo per il lun-
che si applica sulle parti colpite dall’erisipela.
go, ponendole indi con la parte succosa verso
Con le foglie, però, si può anche preparare un l’alto su di un piatto. Con il succo uscito dal
infuso (sminuzzare le foglie, scottarle con ac- piano di taglio si spennellano le zone infiam-
qua bollente, lasciarle riposare brevemente) e mate. Per l’uso interno si beve la mattina, una
raffreddate applicarle come cataplasma. mezz’ora prima di colazione, una tazza di tisa-
na sbollentata di Veronica e si sorseggiano nel
Allo stesso modo si utilizzano le foglie di
corso della giornata tre o quattro tazze di tisa-
Cavolo o di Verza. Esse liberano dall’infiam-
na di Ortica fino a che il medico non constati
mazione erisipelatosa. Un’azione rinfrescante
il regresso della malattia.
è posseduta dal succo delle foglie di Sempre-
4.22 FIMOSI
Secondo il Dr. Dirk Arntzen, medico di vono. L’età migliore sembra essere quella fra
Berlino, esiste un metodo per curare con dei i 4 ed i 7 anni; ma i bagni possono essere uti-
bagni la fimosi nei bambini. Al bagno cal- lizzati anche per bambini di 10 anni. In questo
do per un bambino, costituito da ca. 50 - modo molti ragazzi hanno potuto evitare l’in-
70 litri d’acqua, si aggiungono 10 - 20 ml di tervento chirurgico. Negli uomini anziani que-
una soluzione al 10% di Solfato di Potassio sto metodo purtroppo non riesce. Anche con la
(possibilmente di fresca preparazione in far- Malva si registrano buoni effetti. Per il bagno
macia) tirando delicatamente indietro il prepu- di un bambino occorre una manciata di Malva
zio. Occorrono da uno a due bagni alla setti- lasciata macerare a freddo durante una notte;
mana. Spesso si ottengono buoni risultati dopo per gli adulti ne occorrono ca. 100 g per un
il quarto bagno; ma più di dieci bagni non ser- semicupio.
¤dizioniPDF 121
4.23 FISTOLE
«Non riesco a descrivere le pene di questi 28
Per l’uso interno ingerire tre volte al giorno
un cucchiaino da dessert, ed in casi molto gra- anni! Mi avevano consigliato di farmi opera-
vi, un cucchiaio da tavola, di Erbe Svedesi in re, cosa che però non feci, dato che il professo-
tisana sbollentata di Camomilla senza zucche- re mi aveva avvertito del pericolo che correvo.
ro. Per l’uso esterno lavare con un infuso tie- Invece trovai sollievo con l’aiuto di un “gua-
pido di Edera terrestre, Coda cavallina e Li- ritore” che mi prescrisse una dieta a base di
naiola in parti uguali, bagnare poi con essenza cibi crudi e una respirazione terapeutica. Tut-
di Erbe Svedesi oppure applicare un impacco tavia non guarivo ancora. In primavera colsi
impregnato con tale essenza. Immergersi in se- la prima Ortica fresca in campagna, inizian-
micupi di Coda cavallina; di notte applicare do così una cura a base di tre tazze di tisana
cataplasmi al vapore di Coda cavallina (vedi di Ortica al giorno aggiungendovi ogni volta
capitolo «Coda cavallina»). un cucchiaino di gocce di Erbe Svedesi. Dopo
esattamente 15 giorni la mia fistola era rimar-
Una signora di 51 anni, proveniente dalla
ginata, e tutti i miei dolori si erano dileguati.
Baviera, soffriva da 28 anni di una fistola del-
Per me e per tutti coloro che mi conoscono fu
la guancia sull’osso zigomatico. Ella riferisce:
come un miracolo.»
4.25 GOZZO
Dei gargarismi con foglie sminuzzate di dei gargarismi profondi, ma bevendone anche
Scrofularia o di Aparine spesso ripetuti fan- un goccio ogni tanto.
no sparire qualsiasi gozzo sviluppatosi interna-
Ad una mia amica di Vienna nel fabbraio
mente o esternamente. La Scrofularia si trova
del 1979 era cresciuto un gozzo abbastanza vi-
lungo le rive dei ruscelli, lungo i fossi nelle fo-
stoso. Ella temeva l’intervento chirurgico ed
reste e sotto i cespugli umidi. I suoi fiori sono
iniziò dietro il mio consiglio a fare dei gar-
poco appariscenti e di un colore verde scuro, le
garismi in primavera quando in campagna si
foglie sono semplici, ovali, appuntite. Hanno
presentavano le prime piante di Aparine. L’A-
lo stesso odore intenso come quelle del Sam-
parine va sbollentata e utilizzata sotto forma
buco; quindi in base al profumo sono incon-
di gargarismi caldi. Un anno dopo, questa si-
fondibili con quelle di altre piante. Mentre del-
gnora mi riferiva tutta gioconda che suo mari-
la Scrofularia si raccolgono soltanto le foglie
to era andato spesso a coglierle dell’Aparine
per i gargarismi in fondo alla gola senza però
fresca; sin dall’inizio della terapia si era accor-
deglutire, dell’Aparine si utilizza la pianta in-
ta che il gozzo diminuiva fino a che in ultimo
tera, fiori compresi, facendo con essa non solo
era del tutto sparito.
4.31 OSTEOPOROSI
Col seme polverizzato o macinato del volta al mese in un bagno completo di Achil-
Fieno greco si ottengono ottimi risultati nel- lea preparato con 200 g di quest’erba; durata
la lotta contro l’osteoporosi (come anche con- del bagno 20 minuti; il cuore deve rimanere
tro l’osteoma e contro l’osteomielite). Ogni fuori dell’acqua. L’acqua del bagno può essere
giorno si bevono due tazze di tisana di Achil- riutilizzata altre due volte. Inoltre si friziona
lea divise in quattro porzioni. A due di queste ogni giorno il corpo con essenza di Achillea.
porzioni si aggiunge ogni volta un mezzo cuc- Sui fiori colti al sole e introdotti in una botti-
chiaino da dessert di semi macinati di Fieno glia si versa dell’acquavite a 40°, lasciando poi
greco. Inoltre è consigliabile immergersi una la bottiglia al sole per una decina di giorni.
4.33 PATERECCIO
Fare diverse volte al giorno dei bagni di chi di olio di Iperico. Un’altra antica ricetta
Camomilla, ciascuno della durata di una mez- casalinga si richiama a Pimpinella, Altea, ra-
z’ora. Quindi applicare una pomata per ascessi dice di Felce e fiori di Sambuco, mescolati in
e coprire con una fasciatura all’argilla. Un’an- parti uguali. Aggiungere 15 g di tale misce-
tica ricetta di tradizione casalinga prescrive: la a ½ litro di vino bianco e lasciare riposare a
«far bollire dell’aglio nel latte ed immergere freddo per una notte. Il giorno dopo riscaldarlo
la mano in questo liquido per una mezz’ ora.» fino al punto di ebollizione. Bagnare il dito per
Se il dito è purulento, vi si applica un catapla- due ore in questo vino di erbe intiepidito; indi
sma di semi di lino. Se poi l’ulcera dovesse grattugiare un po’ di gesso ed applicarne la
aprirsi, immergere il dito in un bagno caldo di polvere; in ultimo fasciare il dito.
Camomilla. In ultimo applicarvi degli impac-
lon. In tal modo la pelle si ammorbidiva un po’ come anche le minestre cotte con essa, tut-
e di conseguenza diminuivano anche i dolori. ti i tipi di acidi come aceto, mosto, vino, li-
Ma la sua malattia non subì modifiche. Allora moni, arance, pompelmi, bacche e loro suc-
compresi che un male del genere poteva es- chi, compresi i ribes neri, mele crude, caffè,
sere guarito soltanto con la dieta e con erbe cioccolata, cacao e miele poichè producono
disintossicanti e depurative del sangue. Al- acidi che il fegato non sopporta. Inoltre oc-
lorchè la donna si servì della tisana da me pre- corre rinunciare a qualsiasi pesce in scato-
parata seguendo anche la relativa dieta, i buoni la, pesce affumicato, carne in scatola, legu-
risultati si verificarono dopo appena sei mesi. mi quali piselli, fagioli e lenticchie ed infine
In questo breve tempo i capelli erano ricresciu- ogni tipo di alcool. Sono permessi tutti i cibi
ti e la pelle era tornata liscia e priva di macchie. al latte, il latte stesso ed i suoi derivati; le insa-
Da allora ho curato molti ammalati di psoriasi. late debbono essere condite con crema di latte
acida; è raccomandata la carne leggera quale la
La malattia nasce da una disfunzione del
vitella, il pollo, la carne lessa di manzo, la cac-
fegato. Pertanto bisogna affiancare alla fito-
ciagione, il pesce fresco e surgelato, le verdure
terapia una severa dieta per il fegato: evitare
leggere e, giornalmente, in sostituzione della
insaccati (fatta eccezione per i salumi diete-
frutta fresca, molte mele cotte.
tici), prosciutto e carne di maiale in genere
20 g di Fumaria 40 g di Olmaria
10 g di corteccia di Rovere 20 g di buccia di Noce
Miscela di erbe per la tisana: 50 g di Ortica 30 g di corteccia di Salice
30 g di Calendula 30 g di Veronica
30 g di Celidonia 20 g di Achillea
Mescolare bene tutte le erbe; per ogni tazza sbollentarne un cucchiaino da dessert colmo e lasciare
riposare per tre minuti. Per quanto possibile si raccomanda l’uso di erbe fresche. Di tale tisana
se ne sorseggiano da uno e mezzo a due litri al giorno. Ogni sorso viene assorbito e trasformato
immediatamente dall’organismo.
Due volte al giorno la pelle deve esse- parti uguali e fatte macerare nottetempo in ac-
re spalmata di grasso dell’intestino di maiale. qua fredda – 200 g di erbe per ogni bagno – 20
Ove si trattasse di una psoriasi crostosa disse- minuti di immersione, il cuore fuori dall’ac-
minata su tutto il corpo, si estrae con una cen- qua) diminuiscono il prurito e contribuisco-
trifuga domestica il succo di Celidonia fresca no alla guarigione. Tutte queste applicazioni
e ben sciaquata per prepararne una pomata nel giovano anche contro la neurodermite.
rapporto di 5 g del suo succo per 50 g di gras-
In una famiglia si erano ammalati di pso-
so intestinale di maiale. Conservare la pomata
riasi due bambini. La bambina dodicenne ne
in frigorifero. Per la pomata si può utilizzare
soffriva dall’età di due anni, il ragazzo da circa
ugualmente del succo di Malva.
9 mesi. I genitori avevano tentato tutto il possi-
In aggiunta si raccomandano dei bagni con bile; per la figlia avevano consultato un’infinità
infuso di Erba Roberta. Anche i bagni com- di medici, anche in Svizzera, senza ottenere il
pleti di Malva o Coda cavallina (mescolate in benchè minimo miglioramento.
¤dizioniPDF 127
Mediante le erbe colte con entusiasmo dai va cucire fino a mezzanotte i vestitini per i suoi
bambini durante l’estate fu possibile liberarli piccoli dopo che durante la giornata aveva as-
da questa malattia. La madre raccontava che sistito suo marito decoratore, ora si reggeva in
la pelle della bambina era ora simile a quella piedi a fatica fino alle otto di sera per poi un-
di un neonato e che aveva ridotto la quantità di gersi con oli e andare a letto avvolta in un
tisana somministrata giornalmente. lenzuolo. A diverse riprese aveva trascorso va-
rie settimane in ospedale. L’unico sollievo era
In un altro caso la psoriasi rossa aveva de-
stato che la sua pelle si era rammollita col su-
turpato tutto il volto di una ragazza dodicenne
dore provocato da un sacco di nylon in cui era
sin dal secondo anno dalla nascita. I genitori
stata rinchiusa fino al collo. Le erbe depurati-
infelici avevano anch’essi provato ogni mezzo
ve insieme con la dieta indicata hanno portato
per liberare la bimba da questo male devasta-
anche in questo caso alla totale guarigione nel
tore. Dopo che era stata applicata per quat-
giro di appena sei mesi. Già ai primi di dicem-
tro mesi la mia ricetta contro la psoriasi, rividi
bre scomparvero il grave esaurimento e la stan-
la fanciulla con la pelle del viso perfettamente
chezza e prima di Pasqua la pelle era tornata
normale.
liscia e i capelli folti e lucenti.
Una commerciante di un paese dell’Alta
Ecco una lettera da Monaco: «Nel settem-
Austria aveva molte zone del corpo coperte
bre del 1977 Le chiesi consiglio per il nostro
da psoriasi rossa. In seguito al mio consiglio
figlio Martino di 13 anni. La diagnosi dei me-
di effettuare le applicazioni sopra descritte, si
dici: neurodermite. Per 13 anni abbiamo con-
erano potuti registrare buoni risultati persino
sultato un pediatra dopo l’altro e visitato clini-
dopo sole quattro settimane. Le macchie rosse
che dermatologiche e guaritori – senza il mini-
scomparvero pian piano completamente. Un
mo successo. I medici non facevano altro che
caso molto simile in un mugnaio delle parti
somministrare del Cortisone. All’età di 7 an-
di Magonza: dopo poco tempo le applicazioni
ni i bambino è stato per due mesi a Davos. Il
avevano fatto svanire la psoriasi.
medico di quel luogo ci dichiarò che il bimbo
Una suora di clausura condannata da 30 an- aveva contratto questa malattia quando era an-
ni alla psoriasi iniziò ai primi di ottobre la cura cora in fasce e che non vi sarebbe stata guari-
di tisana e la dieta. A Natale mi comunicò che gione mentre occorreva ad ogni attacco rispon-
la psoriasi era totalmente sparita. dere col Cortisone. Quanto avvenne durante le
settimane e gli anni successivi a questa cura fu
Nell’ottobre del 1972 venni a sapere che
terribile. Continui attacchi di febbre, focolai
una giovane signora, madre di tre bambini, era
suppurativi dalla pianta dei piedi fino ai mal-
stata affetta da questa malattia. Il male le si
leoli, purulenti i palmi delle mani, i cavi po-
era presentato dopo un’epatite, ed io suppon-
plitei, piagati i lobi delle orecchie, il collo e
go che sia stato causato da un disturbo funzio-
il volto. La cosa peggiore poi era il conti-
nale del fegato. La giovane signora era tutta
nuo prurito, le ghiandole inguinali gonfie co-
coperta da squame; nemmeno il cuoio capellu-
me uova di piccione e dolenti a tal punto da
to era risparmiato. I capelli erano sempre più
rendergli insopportabile ogni passo. Nel set-
radi, tanto che le toccava portare una parruc-
tembre del 1972 le cose stavano talmente male
ca per recarsi fra la gente. Con ogni suo ge-
che eravamo costretti a farlo ricoverare all’o-
sto una pioggia di squame si riversava per
spedale di Schwabing. I medici parlavano di
terra. Di sera la pelle mostrava delle fenditu-
una sepsi cutanea. Dopo un trattamento inten-
re profonde. La donna che normalmente sole-
sivo al Cortisone sopraggiunse un’appendici-
128 La Salute dalla Farmacia del Signore
te purulenta. Un medico ci disse in quell’oc- la tisana, non si è verificata più alcuna infezio-
casione: «Ringrazi il cielo che si è trattato sol- ne. A volte non riusciamo ancora a crederci.
tanto di appendicite, altri bambini dopo un trat- Dal gennaio 1978 egli non porta più nè fasce
tamento del genere si ammalano di ulcera ga- nè guanti di cotone. Adesso frequenta la nona
strica.» Dai test era risultato che recentemen- classe di un ginnasio linguistico. L’anno scola-
te Martin andava soggetto ad eruzioni cutanee stico 1977-78 è stato il primo senza settimane
non appena veniva in contatto con qualsiasi er- e mesi di assenze per malattia. Lei non può
ba, polline, fungo o polvere. Dal febbraio 1973 immaginare come si è rinvigorito in quest’an-
fino al luglio 1978 fu desensibilizzato. Ma no. Dal settembre 1978 partecipa nuovamente
non vi fu alcun miglioramento. Dal settem- alle lezioni di ginnastica ed è felice. Nel mese
bre 1977 Martin ha cominiciato a bere, die- di luglio è stata conclusa la desensibilizzazio-
tro il Suo buon consiglio, un litro e mezzo al ne. I medici dell’ospedale non hanno alcuna
giorno di tisana contro la psoriasi come de- spiegazione per il miglioramento della pelle.»
scritta nella Sua pubblicazione. Inizialmente
Nell’estate del 1979 venne a trovar-
la beveva molto mal volentieri, cosa che non ci
mi un medico specialista per malattie inter-
meravigliava dato che aveva già provato tante
ne, della Repubblica Federale Tedesca, con
cose senza esito. Aveva semplicemente perdu-
il figlio 21enne sofferente di neurodermite sin
to ogni speranza. La sua prima costatazione
dalla nascita. In tutti questi anni il giovane ha
fu: «Mamma, sto perdendo una quantità im-
sopportato un vero e proprio calvario. All’ini-
pressionante d’acqua!» Dopo quindici giorni
zio dell’uso di erbe fresche aveva manifestato
mi recai di mattina nella sua camera per sve-
forti reazioni quali naso otturato, senso di op-
gliarlo, quando mi disse: «Mamma, non ero
pressione al capo. Sopportava bene i bagni di
ancora coricato che già dormivo!» Per Martin,
Coda cavailina, meno bene quelli di Erba Ro-
l’andare a letto era stato – si può ben dire – un
berta, nonostante la pelle ne venisse favorevol-
incubo sin dalla più tenera età: prurito e piz-
mente influenzata. Contro la secchezza della
zicore, non riusciva a prendere sonno e ri-
pelle veniva impiegata crema di Hametum con
maneva sveglio per ore, spesso per notti in-
aggiunta di succo estratto dalla Malva fresca
tere. A partire da questo primo addormentarsi
che mostrava un effetto benefico. Anche in
Martin si era persuaso che la tisana aves-
questo caso si registrava un costante migliora-
se un buon effetto su di lui e ogni giorno si
mento. Soprattutto si è trasmessa al paziente la
sforzava di finire la sua bottiglia. Ora anche
certezza di guarire. A metà ottobre del 1979 ha
la pelle è notevolmente migliorata. Ogni tan-
ripreso i suoi studi di legge che erano rimasti
to si gratta ancora un po’, ma da quando beve
interrotti dopo i primi sei mesi dal loro inizio.
al giorno se ne prendono ogni ora da tre a cin- le erbe e riscaldandola nuovamente. Ogni set-
que gocce diluite nella tisana. Hanno un ot- timana è opportuno servirsi esclusivamente
timo effetto le frizioni con l’olio di Iperico, di un solo tipo di erba. In modo particolare
Camomilla e Serpillo. Riempire fino al collo raccomanderei ancora i bagni completi di Ser-
tre bottiglie, una per ogni erba, con fiori colti alpillo che influiscono sulla muscolatura e sui
sole e versarvi sopra dell’olio d’oliva pressato tessuti, ma non sono nemmeno da disprezza-
a freddo (l’olio deve coprire le erbe) e lascia- re i bagni completi di Ortica per la loro azione
re le bottiglie al sole od in luogo riscaldato per facilitante l’irrorazione sanguigna. In tal caso
una decina di giorni. si impiegano 200 g per bagno; si procede co-
me per i semicupi; anche in questi casi si può
I fiori colti al sole, dell’Iperico, della Ca-
riutilizzare per tre volte consecutive la stessa
momilla e dell’Achillea debbono essere pre-
acqua. Il cuore deve rimanere al di sopra del
parati esattamente come la Borsa del pasto-
livello dell’acqua.
re. Con tali essenze si frizionano la colonna
vertebrale, le articolazioni e le anche. Lava- Nuove e buone esperienze sono state fat-
re, spazzolare e tritare le radici di Consoli- te con dei cataplasmi di foglie di Panace su
da maggiore e prepararla con acquavite a 38 tutto il corpo. Lavare le foglie di Panace (pres-
- 40°. Anche queste ultime sono consigliate so gli agricoltori considerata il miglior forag-
per le frizioni. Ove si manifestasse un irrigidi- gio per lepri e conigli), schiacciarle col mat-
mento della colonna vertebrale, si applichino tarello, spargerle su un lenzuolo, avvolgervi
sulla zona lombare dei cataplasmi caldi di fa- il malato, coprirlo bene con un lenzuolo da
rina di Consolida maggiore. Preparare una bagno e lasciarlo riposare così per una notte.
poltiglia con acqua calda e farina di Consoli- Se il malato dovesse manifestare irrequietezza
da maggiore; per facilitarne la spalmatura sul o dolori di tipo reumatico in punti particolar-
panno, vi si aggiunge qualche goccia d’olio. mente sensibili, lo si liberi da questi involu-
Inoltre si bevano due tazze di tisana di Achil- cri. Di solito però egli nota l’effetto del po-
lea, una al mattino una alla sera, sorseggiando tere terapeutico sprigionato dalle foglie della
anche tre cucchiai di gocce Svedesi diluite in Panace e si addormenta tranquillamente. Mol-
una tisana d’erbe distribuendo tale quantitativo to spesso sopravviene un sensibile migliora-
per tutta la giornata. Per di più si applichino ri- mento. Con l’occasione vorrei suggerire anche
petutamente e per quattro ore di seguito degli un cambiamento di dieta a chi soffre di scle-
impacchi di Erbe Svedesi sull’occipite. rosi multipla, cambiamento che ha avuto dei
notevoli risultati.
Non si debbono dimenticare i semicupi di
germogli di Abete rosso, Iperico, Camomil- Una ricetta terapeutica speciale nella lotta
la, Salvia, Achillea, Serpillo e Coda cavalli- contro questa malattia, considerata inguaribile,
na, poichè tutte queste erbe hanno un otti- è il latte di cavalla. Visto che l’allevamento di
mo effetto sulle paralisi. Si calcolano 100 g cavalli sta ritornando in auge, non dovrebbe es-
di erbe per ogni bagno. Metterle a macerare sere impossibile procurarselo. Una mia cono-
in acqua fredda durante la notte e, riscaldate il scente mi ha scritto di aver letto, anni addietro,
giorno successivo, versarle nell’acqua del ba- che un vecchio pecoraio era riuscito a guarire
gno che dovrà coprire i reni e durare una ven- col latte di cavalla numerosi malati disperati.
tina di minuti; subito dopo sudare per un’ora
Ecco la comunicazione di una malata di
nel letto. L’acqua di questo bagno può esse-
sclerosi multipla accompagnata da un’affezio-
re riutillizzata altre due volte riversandola sul-
ne alla vescica e all’addome: «Ho seguito i
¤dizioniPDF 131
Suoi suggerimenti circa le quotidiane frizioni Pare che le Peonie facciano bene al cervello e
serali con essenza di Achillea lungo la schiena, al midollo spinale. Ho fatto due bagni di que-
con essenza di Borsa del pastore lungo le gam- sto tipo. All’infuso per il bagno ho aggiunto
be, mattina e sera, nonchè l’applicazione di anche dell’essenza ottenuta con la macerazio-
impacchi di Erbe Svedesi sull’addome. Inol- ne di radici di Peonia nell’acquavite di grano.
tre bevo ogni mattina a digiuno una mezz’ora Sono rimasta immersa nel bagno per 20 mi-
prima di colazione una tisana di Epilobio con nuti. Il giorno successivo non ho avvertito più
Erbe Svedesi. Ora, dopo circa quattro mesi, alcun dolore ai dischi intervertebrali. Da allora
posso asserire che i Suoi consigli sono effetti- sono ormai passate tre settimane; i dolori non
vamente molto efficaci e che il trattamento fi- sono ritornati.»
toterapeutico comincia a fare effetto. I terribili
In occasione di una mia conferenza a
spasmi nelle gambe si stanno affievolendo len-
Rendsburg nelle Rep. Fed. Tedesca una si-
tamente e non sono più tanto dolorosi. Certi
gnora si avvicina alla cattedra per raccontarmi
giorni riesco persino a fare qualche passo in
che tre anni prima era ancora inchiodata alla
casa senza dovermi sostenere ai mobili o al-
sedia a rotelle. Servendosi di tutte le indica-
le pareti. La vescica ha ripreso a funzionare
zioni della «Farmacia del Signore» il suo sta-
normalmente. Le mestruazioni si presentano a
to di salute migliorò a tal punto da permetter-
distanze di tre a cinque settimane, ma non du-
le ora di camminare normalmente e di sentirsi
rano più di tre-cinque giorni. Io considero que-
nuovamente sana. Non le era stato possibi-
sto un miglioramento, per piccolo che sia. La
le procurarsi delle erbe fresche in campa-
sclerosi multipla è un male molto ostinato con
gna per cui le acquistava essiccate. L’am-
tanti disturbi collaterali. Ogni giorno bevo le
mirazione per essersi sobbarcata a tanto la-
gocce Svedesi in piccoli quantitativi diluiti nel-
voro senza mai arrendersi le procurò molti
le tisane di Ortica, Achillea e Alchemilla. Con
applausi dal pubblico.
la Celidonia ho fatto delle buone esperienze.
Per molti anni avevo sotto l’occhio sinistro una Con le stesse erbe usate contro l’atrofia
crosta spessa che si espandeva in direzione del-muscolare e la sclerosi multipla si curano i
l’occhio. Applicai svariati medicinali prescrit-bambini mongoloidi, quelli spastici e impediti.
ti dal medico, ma nessuno fu efficace. Ad un Non posso mai raccomandarVi abbastanza le
certo punto ho iniziato ad applicarvi del suc- frizioni con le essenze indicate e soprattutto
co di Celidonia (Celidonia macerata per dieci i bagni tonificanti alle erbe. In molti casi di
giorni in acquavite di grano). Ora la crosta è bambini spastici la causa risale al compor-
quasi sparita. Sono felicissima anche del più tamento della madre durante la gravidan-
piccolo risultato perchè mi sprona a continua- za. In quel periodo si dovrebbero evitare non
re. Per l’inverno ho messo da parte una grande soltanto le sigarette, l’alcool e le droghe, ma
provvista di erbe. anche il caffè. Il trattamento sorpa descritto è
adatto per di più ai bambini con disturbi della
Circa i dischi intervertebrali ho letto in
parola. In tutti e quattro i casi è importante ap-
un libro di medicina dei miei genitori: tritare
plicare sulla zona occipitale dei cataplasmi di
radici di Peonia ed immergersi nel loro infuso.
Erbe Svedesi (vedi capitolo «Erbe Svedesi»).
4.40 SINGHIOZZO
132 La Salute dalla Farmacia del Signore
4.42 STITICHEZZA
Durante la conferenza di un medico in un fresca di sorgente è sufficiente anche questa
ospizio per persone anziane cui ero interve- in un bicchiere bevuto a digiuno prima della
nuta, egli disse: «Più lassativi prendete, più colazione. La Cicoria ha uno spiccato effetto
ostinata diverrà la vostra stitichezza!» Inoltre lassativo. Una tazza intera o anche solo me-
si assottiglia l’intestino a causa della continua tà, bevuta a digiuno, regola anche il male più
asportazione di muco! ostinato.
Cercate di regolare la Vosta digestione me- Non voglio privarVi del contenuto di una
diante tre cucchiai di Semi di Lino ingeri- lettera pervenutami dalla Baviera: «Il Suo con-
ti con un po’ di liquido prima di ogni pa- siglio di bere Cicoria e di mangiare del salame
sto. Fichi e prugne messi a bagno freddo di Fichi ha fatto sì che a mia madre siano tor-
durante la notte, riscaldati la mattina se- nati, dopo vent’anni, una normale digestione e
guente e mangiati prima della colazione o delle feci compatte. Era già rassegnata all’idea
proprio con la stessa, sono anch’essi efficaci che nessuno e nulla sarebbe stato di qualche
sotto questo aspetto. Se disponete di acqua giovamento.»
Ricetta per il salame di fichi: Lavare e tritare nel tritacarne ½ kg di Fichi secchi e im-
pastarli con 5 g di farina di foglie di Senna. Formare dei salami, avvolgerli in
fogli di plastica e conservarli in frigorifero. Ogni mattina a digiuno se ne prenda un
pezzo della grandezza di una nocciola, per i bambini un terzo, fino a che non si sia
ristabilita una digestione normale.
Ora vorrei raccontarVi ancora come arrivai sei fiorellini!» Ogni giorno sbollento per me e
alla conclusione che la Cicoria avrebbe giova- per la mia famiglia sei tazze di tisana di erbe.
to contro la stitichezza. Dei bellissimi ricordi Il giorno successivo vi aggiunsi i sei fiorellini
miei d’infanzia e di fanciullezza sono legati al- lavati di Cicoria. In tal modo toccò alla mia
la Cicoria. Dappertutto brillavano davanti ai tazza appena un fiorellino. Il risultato fu che
nostri occhi infantili quei fiori a stellina cele- dopo ogni pasto, ossia tre volte al giorno, io
ste, una visione allegra per un cuore di bambi- ebbi una normale ed abbondante evacuazione.
na gioconda. Qui nell’Alta Austria mi manca- Il fatto non mi diede pace; in un erbario molto
no queste stelline cerulee; capita molto di rado vecchio infatti trovai la soluzione del mistero:
trovarle. Tanto più sorpresa fui quando in un la Cicoria porterebbe a dei risultati straor-
cantiere edile dirimpetto a casa nostra mi sa- dinari contro l’obesità. Con un’evacuazione
lutò un cespo di Cicoria con sei fiorellini cele- così abbondante eppure normalmente compat-
sti. Mi fermai, la compiansi per il suo aspet- ta riesco senz’altro ad immaginarmi una lenta
to impolverato e le dissi: «Nonostante la tua diminuzione del peso!
apparenza umile voglio portarmi a casa i tuoi
4.44 TIFLITE
«Se ogni tanto si bevesse una tazza di tisa- testino cieco e con un aspetto molto pallido.
na di foglie fresche di Rovo non esisterebbe- Chiamai subito il medico, ma preparai anche
ro più le tifliti.» Mi ricordai di questa sentenza una tazza di tisana di foglie di Rovo. Mentre
del nostro medico di famiglia nel periodo del- il ragazzo ancora la stava sorseggiando, il suo
la mia infanzia, quando un giorno mio figlio di viso riprese l’abituale colorito. Il dottore non
7 anni si svegliò con dolori nella zona dell’in- diagnosticò più alcuna tiflite.
134 La Salute dalla Farmacia del Signore
4.47 VERMI
Sin dai tempi antichi i semi di Zucca era- ratamente da 80 a 100 semi di Zucca sbuc-
no ritenuti il migliore rimedio contro i vermi. ciati (senza togliere la pellicola sottile) divi-
Contro gli ossiuri nei bambini si somministra- si in quattro porzioni facendoli seguire, dopo
no giornalmente da 10 a 15, negli adulti da una mezz’ora, da un mezzo cucchiaio di olio
20 a 30 semi sbucciati di Zucca, nei quali pe- di Ricino. Anche se dopo un mancato risul-
rò deve rimanere conservata la pellicola sot- tato si dovesse ripetere la stessa cura, non si
tile che va masticata molto bene. Dopo cir- presenteranno fastidi collaterali.
ca un’ora si prende un cucchiaino scarso di
Contro gli Ascaridi giova il vecchio rime-
olio di Ricino.
dio casalingo di Carote e Rape rosse. An-
Anche nella cura della Tenia sono racco- che il succo di Crauti crudi può provocare
mandati i semi di Zucca. Osservando una l’allontanamento degli Ascaridi, e così pure il
dieta severissima si debbono masticare accu- Rafano, le Cipolle e l’Aglio cotti nel latte.
¤dizioniPDF 135
Ecco quanto ci scrive il Dr. Arntzen, medico di fa- Caratteristico di questa pianta è che inizialmente potreb-
miglia e antroposofo: »La seguente descrizione si basa be sembrare un piccolo innocente fusto fiorifero. In real-
su di un concetto botanico suggerito da Rudolf Steiner tà si tratta invece di un ovario infero che, come qualsiasi
ed ulteriormente elaborato da vari biologi e botanici. frutto che si rispetti, dopo la fioritura si gonfia notevol-
Tale concetto si richiama fondamentalmente ad un im- mente, cambia colore e cresce in lunghezza. In autunno
magine chiamata L’uomo capovolto ed articolato in tre poi se ne spargono i semi avvolti da una fitta peluria
parti«. Significa che la radice dell’organizzazione neu- cotonosa. L’Epilobio nelle sue diverse varietà è abba-
rosensitiva corrisponde in particolare quindi alla testa stanza diffuso. Produce fiori e frutti in notevole quantità
dell’uomo, la zona fogliare al sistema centrale ritmico, mentre il ruolo di foglie, fusto e radice ha un aspetto irri-
e la zona di fiore e frutto al settore metabolismo-arti. levante. Tutto ciò, rapportato al corpo umano, significa
che l’effetto principale si esplica a livello della porzione
Quest’immagine, come tutte le cose della vita, non inferiore del tronco, di cui parte essenziale è l’apparato
si presta ad un’interpretazione meccanica. Richiede an- urogenitale. Per altre considerazioni la zona intestina-
zi un’elaborazione individuale per ogni pianta e quindi le è piuttosto da escludere (essa riguarda più le droghe
per ogni paziente. Ma una volta che si è riusciti a co- saporite quali per esempio quelle amare).
glierne il senso, inizialmente anche solo attraverso pochi
esempi, essa constituisce la base stabile e duratura per la L’ovario, parte più appariscente e più importante,
conoscenza delle »interrelazioni« tra uomo e pianta che è situato all’interno. Ciò può significare che vi possa
altrimenti rimarrebbero sempre un po’ sfumate. essere un chiaro rapporto con la prostata. Lo sviluppo
del frutto in autunno ci richiama all’autunno dell’uomo
Per capirne i principi ricorriamo ad un esempio. e la presenza ubiquitaria ad una »malattia« altrettanto
Prendiamo la Hamamelis virginiana. D’inverno i suoi diffusa.
fiori nascono direttamente dalla corteccia, senza il nor-
male sviluppo attraverso la foglia. La corteccia corri- Nel melone e nella zucca troviamo una condizione
sponde alla regione radicale minerale. Si tratta quindi molto simile: l’ovario infero, l’ingrossamento enorme
di una situazione in cui il »principio metabolico« del dopo la fioritura, e, quasi necessariamente, l’effetto su-
fiore s’incontra direttamente con il »principio neurosen- gli organi urinari. Lo stesso fenomeno è riscontrabile
sitivo« di radice e corteccia senza l’equilibrio »normale nella pera (pyrus). Per gli specialisti: anche la Hypoxis
e sano« della foglia. Nell’uomo (e naturalmente anche rooperi infine, la pianta fondamentale della Sitosterina
nell’animale) troviamo la stessa situazione, ad esempio del Sudafrica, possiede l’ovario infero.
nelle ferite, sopratutto nella zona anale.
Interessante è inoltre il fenomeno di alcune piante
La Hamamelis è il modello della ferita, urogenitali importanti quali il pioppo ed il cotone (Gos-
dell’emorroide. L’Amamelide riesce a tollerare que- sypium) che sono caratteristiche per l’eccezionale svi-
sta situazione per tutta la durata della sua vita senza luppo di cotone. Non ne è stata trovata ancora alcuna
ammalarsi; anzi, si potrebbe dire addirittura che essa spiegazione.
tragga vita da tale situazione singolare. Per questo mo-
tivo quest’essenza ha la proprietà di pianta officinale. La forma più efficace di somministrazione è, come
Infatti essa ci dà la dimostrazione di come si possa ac- del resto afferma anche Maria Treben, la tisane. Que-
cettare per tutta la vita una particolare situazione senza sta preparazione aromatica ed acquosa indirizza i poteri
ammalarne. Poichè »situazioni« del genere nella vita di attività terapeutica verso l’uomo inferiore con il suo
constituiscono delle realtà e quindi qualcosa di spiri- apparato urogenitale.
tuale diventano in qualche modo irrilevanti le qualità Ciò che però è più importante è che l’Epilobio gua-
massa e materia. Ciò potrebbe spiegare l’efficacia delle
diluizioni omeopatiche (potenze). risce. Dobbiamo quindi tutta la nostra riconoscenza alla
riscopritrice di questa pianta speciale della Farmacia del
Occupiamoci ora dell’Epilobio di Maria Treben.
Signore.
Capitolo 5
CONSIGLI SU
MALATTIE MALIGNE
5.2 LEUCEMIA
136
¤dizioniPDF 137
A mio avviso i controlli medici1 sono di zione degli impacchi. In tal modo si è protetti
enorme importanza. Approvo altresì la conti- da eventuali ricadute.
nuata ingestione di tisana e l’ulteriore applica-
1
Osservo che l’autrice parla di controlli da parte dei medici. . . non di terapie.
¤dizioniPDF 139
prescritto nel libro, e la signora Berta E. bevve te. Lo stato generale migliorava di settimana
anche sei sorsi di tisana di radice di Calamo. in settimana. L’appetito a questo punto pote-
va essere considerato buono ed anche il peso
Nel giro di 48 ore e dopo la continua ap-
aumentava ininterrottamente. Più tardi il si-
plicazione avvenne un miglioramento quasi
gnor Helmut E. riferiva in una lettera dell’8
insperato che empì di stupore incredulo tutto
agosto 1979 che questo «miracolo» poteva av-
il corpo medico e le persone interessate. Do-
venire soltanto attraverso la mano benedicen-
po 10 giorni ossia il 24 aprile 1979 l’ammala-
te del Signore. Attraverso quest’esperienza
ta fu dimessa con la diagnosi clinica di «stato
molti dei suoi amici, conoscenti e parenti so-
di salute relativamente buono» per proseguire
no diventati amici delle erbe. Infine egli scri-
con una terapia ambulatoriale. Ma la signo-
ve tra l’altro: «Mia moglie ed io autorizziamo
ra E. era ancora talmente indebolita dopo l’u-
esplicitamente la pubblicazione del ‘nostro ca-
scita dall’ospedale che dovette rimanere a let-
so’ per infondere in tal modo nuova speranza
to per molte altre settimane. La terapia con le
negli ammalati.»
erbe e le tisane fu continuata scrupolosamen-
giornata si masticano radici di Calamo aro- al vapore e di giorno per quattro ore di seguito
matico. Se ne inghiotte il succo con un po’ di dei cataplasmi di Erbe Svedesi (per entrambe
tisana di Achillea sputandone i residui. Ove si le applicazioni vedi «Note generali») sul petto,
manifestassero dei dolori, si applichino duran- eventualmente anche sulla schiena.
te la notte degli impacchi di Coda cavallina
Tutti i trattamenti indicati si rendono necessari be Svedesi fece svanire ogni distrubo nel giro
anche qualora si formassero dei nuovi noduli. di una notte. Sono una contadina. Un gior-
no osservai anche su una delle nostre muc-
Dato che seno e addome sono in stretto
che un’infiammazione e degli indurimenti alla
collegamento suggerisco di osservare e segui-
mammella. Pensai che le Erbe Svedesi ave-
re anche la terapia descritta sotto «Malattia
vano avuto degli effetti benefici tanto rapidi
maligna dell’addome».
in una persona, lo stesso dovrebbe verificar-
Una giovane signora riferisce: «Due set- si anche nell’animale. Tentai quindi la stes-
timane dopo la nascita del mio bambino eb- sa terapia rimanendo piacevolmente sorpresa
bi degli indurimenti nel seno ed un’infiamma- quando dopo poco tempo si verificò lo stesso
zione dei capezzoli, il tutto accompagnato da risultato.»
febbre e forti dolori. Un cataplasma di Er-
mefazioni in altre zone. Malgrado ciò biso- tia, ossia dalla zona testicolare. Va effettuata
gna insistere ininterrottamente con la tera- la stessa cura come per la «Malattia maligna
pia del punto dal quale era partita la malat- delle ghiandole linfatiche».
5.17 TUMORI
Il parroco Kneipp fa notare nei suoi scrit- l’ulcera, della cisti, dell’adenoma, del melano-
ti che la Coda cavallina arresta la crescita di ma, del papilloma o dell’ematoma. Nelle ma-
qualsiasi tumore, benigno o maligno che sia, lattie molto gravi si comincia con le applica-
sciogliendolo poi lentamente. Ho avuto l’oc- zioni sin dalla mattina a letto, lasciandole per
casione di sincerarmene personalmente. Per- due ore sulla parte malata. Il pomeriggio si
chè richiamano così poca attenzione le opere ripete l’applicazione, sempre stando a letto, e
scritte del parroco Kneipp? Quanti moribondi di notte si ripete ancora una volta. Bisogna su-
troverebbero in esse una via di salvezza, quan- dare e mantenersi caldi e ben coperti. La stessa
to dolore verrebbe risparmiato a parenti e con- porzione di Coda cavallina può essere utilizza-
giunti. Ho potuto osservare che gli impacchi ta tre o quattro volte. A mezzogiorno si applica
di Coda cavallina al vapore sono i più effi- per quattro ore un impacco di Erbe Svedesi.
caci contro i tumori. Un setaccio riempito di La zona deve essere precedentemente spalma-
due buone manciate di Coda cavallina viene ta con strutto di maiale o pomata di Calendula;
posato sopra una pentola con acqua bollente poi applicarvi un grosso fiocco di cotone idro-
(si può impiegare anche una pentola a pressio- filo per mantenere la temperatura, coprire con
ne). La Coda cavallina vaporizzata, ammor- un foglio di plastica e fasciare in ultimo con
bidita e calda viene spalmata su una pezza di un panno di lana. Con questo impacco addos-
lino ed applicata sulla zona del tumore, del- so il malato può muoversi nella propria casa
¤dizioniPDF 147
o rimanere seduto. Una volta tolto, bisogna dovette sedersi per la grande sorpresa. Disse
spolverare la pelle con del talco onde evitare il che non aveva mai prima visto una cosa del
prurito. genere.»
Su tumori e ulcere formatisi sull’epider- Il signor Joachim M. di B./Algovia, scri-
mide si applica la poltiglia di foglie fresche ve in data 25 giugno 1979 alla redazione di un
di Piantaggine maggiore o lanceolata e Pa- giornale tedesco: «In merito agli attacchi della
nace (vedi «Malattia delle ghiandole linfati- stampa tedesca contro la signora Treben ed il
che»). Procedendo in questo modo regolar- suo manuale “La Salute dalla Farmacia del Si-
mente e senza intervalli si potrà registrare un gnore” desidero comunicarVi il caso della mia
miglioramento sin dal quinto giorno dopo l’i- bambina: Daniela, nata il 4 agosto 1973, era
nizio del trattamento e ottenere dei risultati ot- seguita da noi con molta diligenza; l’accom-
timali dopo dieci o quindici giorni. Spalman- pagnavamo dal medico per compiere tutti gli
do il succo fresco dell’Acetosella (lavarne le esami preventivi; andavamo dal medico anche
foglie ed estrarne ancora bagnate il succo con per ogni benchè minimo sintomo di malattia,
la centrifuga automatica) sulle parti malate si ma malgrado tutto ciò nessun medico era sta-
otterranno ugualmente dei buoni risultati. to in grado di riconoscere in tempo la minac-
cia mortale se non quando fu troppo tardi. La
Per l’uso interno si beve di mattina, mez-
cosa fu riconosciuta soltanto verso i primi di
z’ora prima di colazione e di sera, mezz’ora
agosto del 1978. Fino a quel momento era sta-
prima di cena, una tazza di tisana di Coda ca-
ta molto vivace. Da quel momento cominciò
vallina, e durante tutta la giornata un litro e
a deperire di giorno in giorno, diventava sem-
mezzo o due di tisana di un miscuglio di 300 g
pre più apatica ed era costantemente stanca.
di Calendula, 100 g di Achillea e 100 g di Or-
Dopo altri consulti medici che non portarono
tica ben amalgamate. A tale tisana si aggiun-
ad una diagnosi precisa, facemmo ricoverare
gono, ove possibile, sei volte al giorno (sempre
la nostra bimba in una clinica pediatrica di
a distanza dì un’ora) da tre a cinque gocce di
Augsburg.
Acetosella per tazza.
Dopo una lunga serie di esami durata gior-
Mi scrive una signora dalla Baviera: «Le
ni e giorni e quasi eccessivi per le forze fisi-
comunicai recentemente del nostro vicino, un
che della bambina, ci comunicarono che ella
uomo di 48 anni, padre di quattro bambini,
soffriva di un tumore incurabile di fronte al
dimesso dall’ospedale disperato e gravemente
quale la medicina moderna era impotente. Le
malato di tumore alla testa con manifestazioni
probabilità di guarigione erano ritenute del 2
paralitiche. Un lato del viso era già paraliz-
-5 % per non toglierci ogni speranza. Si an-
zato e, a causa della paralisi, un occhio rima-
dava avanti con raggi e Cortisone per ridur-
neva completamente chiuso. I medici aveva-
re il tumore al punto da poterlo eventualmente
no previsto che egli non avrebbe mai più aper-
operare.
to quest’occhio. Lei potrà immaginare quanto
fossimo lieti allorchè dopo pochi giorni duran- Ai primi di settembre del 1978 si tentò in-
te i quali applicavamo le erbe secondo i Suoi fatti l’intervento chirurgico, però dovette es-
consigli della “Farmacia del Signore” l’oc- sere interrotto nella fase iniziale perchè la
chio cominciò a riaprisi e l’uomo a sentirsi bimba, malgrado tutte le trasfusioni, corre-
meglio. Quando il medico di famiglia venne a va il rischio di morire dissanguata. Il tumo-
visitarlo e vide l’occhio riaperto constatando re si era diffuso in tutta la zona addominale
anche un miglioramento generale del malato, provocando aderenze tutto intorno agli orga-
148 La Salute dalla Farmacia del Signore
ni più importanti quali il fegato, la colecisti, re” nel capitolo intitolato “Tumori (maligni)”.
la milza, i reni nonchè l’aorta e le arterie de- Nella nostra disperazione non sapevamo più
gli arti inferiori, un fatto che ci spiegava anche che fare e quindi non potevamo a nostro avvi-
perchè la bimba si rifiutava di camminare. Ora so nemmeno peggiorare nulla, anzi, potevamo
cominciava il vero calvario della piccola. Fu solo migliorare. Come venimmo a sapere più
sottoposta a continui raggi e iniezioni di Corti- tardi, le probabilità di sopravvivenza della no-
sone. Lei non può immaginare ciò che significa stra piccola giungevano soltanto fino a Nata-
questo per i genitori. Per sette settimane sia- le. Al telefono la signora Treben ci disse che
mo rimasti vicini al letto della nostra bambi- un miglioramento si sarebbe constatato dopo
na ad Augsburg cercando di ridere e scherzare cinque giorni dall’inizio della cura. Il grande
in sua presenza. Ciò costò degli sforzi psichi- miracolo si verificò.
ci immensi, perchè dovemmo assistere al co-
Durante la quinta notte la nostra bimba
stante deperimento della nostra figlioletta. A
si mise a piangere malgrado avesse ancora
causa dei raggi e del Cortisone non riusciva
gridato dai dolori un momento prima. Che
a mangiare quasi più niente. Una settimana
era successo? Il sangue, che a causa dello
dopo l’operazione si ammalò per giunta di itte-
strozzamento dei vasi non riusciva più a pe-
rizia che continuava a peggiorare. Inizialmen-
netrare nelle arterie delle gambe, improvvi-
te i medici credevano che fosse causata dalle
samente vi riaffluiva producendo una sensa-
trasfusioni di sangue.
zione di piedi addormentati. A questo pun-
Dopo nuovi e ripetuti esami estenuanti fu to avevamo la conferma che le erbe avevano
stabilito che il tumore aveva interrotto il de- agito. Poco prima della data fissata per l’in-
flusso della bile; fu suggerito un altro inter- tervento osservammo un regresso dell’itte-
vento per costruire un by-pass artificiale. Alla rizia dopo di chè facemmo cancellare la pre-
mia domanda se quest’operazione era proprio notazione per l’operazione. Nel frattempo
necessaria mi si rispose con la controdomanda la piccola aveva perduto tutti i suoi capelli.
se io desideravo lasciar morire mia figlia per
Poco prima del Natale nel 1978 ci trova-
insufficienza epatica. Sarebbe stato un tenta-
vamo nuovamente ad Augsburg per una nuova
tivo cui la bambina non sarebbe sopravissuta.
serie di esami. Il professore, un noto esperto
Ma a quell’ epoca erano in corso dei lavori di
in quel ramo, non trovò più alcuna traccia del
ristrutturazione della sala operatoria. Nono-
tumore. Le radiografie non mostravano altro
stante l’urgenza dell’intervento, il medico cu-
che macchie di calcificazione, cosa che apriva
rante ritenne preferibile attendere quei dieci
la strada a grandi speranze. Il tutto si è svolto
giorni fino a che la sala operatoria non fosse
nel giro di circa nove settimane. Finora la no-
perfettamente agibile in quanto erano neces-
stra bimba sta bene come prima e in seguito ai
sarie condizioni ottimali. Dietro le nostre ini-
consigli della signora Treben abbiamo fino a
stenze ottenemmo il permesso di portare a ca-
questo momento potuto tenere con noi nostra
sa la bimba per la durata di questi dieci gior-
figlia sei mesi in più di quanto non avessero
ni, visto che in quel frattempo non si poteva
previsto i medici.
fare altro. Era la fine del settembre 1978. Non
desideravo altro. Avevo saputo da un amico Vorrei sottolineare che la signora Treben
dell’esistenza della signora Maria Treben e le ha prestato la sua assistenza gratuitamente.
avevo telefonato. Mi consigliava di servirmi Tanto più mi meraviglio che ora la signora
delle erbe secondo le modalità descritte nel Treben venga attaccata dalla stampa tedesca.
manuale “La Salute dalla Farmacia del Signo- Per questa ragione ho desiderato descrivere il
¤dizioniPDF 149
Importante avvertimento
COPERTINA 1
0 PREFAZIONE 2
1 NOTE GENERALI 5
1.1 RACCOLTA-CONSERVAZIONE-PREPARAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.1.1 RACCOLTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.1.2 ESSICCAMENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
1.1.3 Modalità di preparazione – TISANE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
1.1.4 TINTURA (ESSENZA) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
1.1.5 SUCCO FRESCO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
1.1.6 POLTIGLIE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
1.1.7 CATAPLASMI CON ERBE COTTE AL VAPORE . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.1.8 PREPARAZIONE DI POMATE E OLII . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.1.9 BAGNI DI ERBE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.1.10 IMPACCHI DI ERBE SVEDESI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
2 ERBE MEDICINALI 14
2.1 ACETOSELLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
2.2 ACHILLEA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
2.3 AGLIO ORSINO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
2.4 AGRIMONIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
2.5 ALCHEMILLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
2.6 APARINE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
2.7 BORSA DEL PASTORE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
2.8 CALAMO AROMATICO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
2.9 CALENDULA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
2.10 CAMOMILLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
2.11 CELIDONIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
2.12 CODA CAVALLINA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
2.13 CONSOLIDA MAGGIORE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45
2.14 EPILOBIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
2.15 FARFARA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
2.16 FARFARACCIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53
151
2.17 GRANOTURCO o MAIS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
2.18 IPERICO, ERBA SAN GIOVANNI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
2.19 LICOPODIO o ERBA STREGA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
2.20 MALVA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
2.21 NOCE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63
2.22 ORTICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
2.23 ORTICA GIALLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69
2.24 PIANTAGGINE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
2.25 PRIMULA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74
2.26 SALVIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76
2.27 SERPILLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78
2.28 TARASSACO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81
2.29 VERGA D’ORO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83
2.30 VERONICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84
2.31 VISCHIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87
2.32 CORDIALE (per il cuore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90
2.33 Un’ottima MISCELA per tisana
adatta alla tavola famigliare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91
3 ERBE SVEDESI 93
3.1 PICCOLO AMARO SVEDESE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93
3.2 «ANTICO MANOSCRITTO» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
3.3 GRANDE AMARO SVEDESE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
5 CONSIGLI SU
MALATTIE MALIGNE 136
5.1 CIRROSI EPATICA E MALATTIA EPATICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136
5.2 LEUCEMIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136
5.3 MALATTIE ADDOMINALI (Ovaie e Utero) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 138
5.4 MALATTIA DELLE GHIANDOLE LINFATICHE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139
5.5 MALATTIA DELL’INTESTINO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140
5.6 MALATTIA DELLA LARINGE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141
5.7 MALATTIA DELLA LINGUA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142
5.8 MALATTIA DELLE OSSA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142
5.9 MALATTIA DEL PANCREAS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142
5.10 MALATTIA DELLA PELLE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142
5.11 MALATTIA DEI POLMONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143
5.12 MALATTIA DEI RENI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 144
5.13 MALATTIA DEL SENO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 144
5.14 MALATTIA DELLO STOMACO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145
5.15 MALATTIA DEI TESTICOLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145
5.16 MALATTIA DELLA TIROIDE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146
5.17 TUMORI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146