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eS UNA MINIERA Testo di G. D”ADAMO Musica di DE SCALZVDE Moderatamente le case, le pie-tre ed il car-bo-ne di in- ge-va— di ne-ro— ma io non lov ve-de—wo Sol Sol5+ Do ma-i— lag-gid e-ra bu ~ io,_— Re Rez s Sol5+ Do so -loilru-mo-re diu-na _ pa-la che sca-va_—s che_—sca-va. han-noil su—do-re di chi Mim Do ne — glioc~chi— —nel_ cuo - re Sol c’éun vuo — to gran-de pid del ri-tor—naal — Sol Mim Do spe-ra que-sta se -ra co-me tan-te in un ri — tor-no, ee 137 e-n fe- Bs al quan ~do or tor — na-vo——___ Sot —H - ce di ni Sot Do Re ve-de—re le mie ma —ni — ne — re di fu - mo. see . ot fe Do Re Sol CODA ~ mo ~ re. Sol Le case, le pietre ed if carbone dipingeva di nero il mondo. I1sole nasceva ma io non lo [vedevo mai, laggid era buio. Nessuno parlava solo il rumore i {una pala che scava, che scava. Le mani, ia fronte hanno il sudore di chi muore. Negli occhi, nel cuore 2 un vuoto grande pid. del [mare Ritorna alla mente il viso caro di chi spera questa sera come tante in un ritorno, Mim Do Tu quando tomavo eri felice- di tivedere le mie mani nere di fumo bianche d'amore. ‘Ma un'alba pid nera mentre il paese si risveglia. Un sordo fragore ferma il respiro di chi é fuori, Paura terrore sul viso caro di chi Ispera questa sera come tante in un ritomo. Io, non ritornavo e tu piangevi e non poteva il mio sorriso togliere il pianto dal tuo bel viso. Tu quando tomavo... ecc.

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