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STORIE ITALIANE
by
LEONORA FABBRI
HARRAP LONDON
First published in Great Britain 1968
by GEORGE G . HARRAP & C o . LTD
182-184 High Holbom, London WC1V 7AX
Reprinted: 1973; 1974
APPENDIX I
Lettere utili 87
APPENDIX II
Proverbi e modi di dire 97
VOCABOLARIO 103
I. STORIELLE UMORISTICHE
Il barista pignolo
Un signore entra in un bar e chiede al barista:
— Vorrei un bicchiere di vino, per favore*
— Bianco о rosso ?
— Rosso»
— Dolce о secco?
— Secco.
— Locale о di marca ?
— Locale.
— Difiasco о di bottiglia?
— Non importa — esclama a questo punto il cliente. — Se
sapevo che ci voleva tanto tempo avrei ordinato un caffè.
— Allora vuole un caffè ? — domanda il barista.
— Ma sì, mi dia un caffè.
— Nero о macchiato ?
— Nero ! — urla il cliente.
— Ristretto о alto ?
— Ristretto.
— Corretto о semplice?
A questo punto il signore scappa disperato.
IT
Pierino
Pierino sta imparando ad andare in bicicletta nella piazza del
paese.
La mamma seduta con alcune amiche a prendere il caffè da-
vanti a un bar, lo tiene d'occhio.
Dopo vari tentativi Pierino riescefinalmente a tenersi in
equilibrio e tutto orgoglioso, mentre passa pedalando davanti
alla mamma, grida:
— Guarda, mamma, ho imparato !
Le amiche si congratulano con la madre.
Poco dopo Pierino passa di nuovo di fronte alle signore e
grida:
— Mamma, guarda, ci vado senza mani !
La mamma risponde:
— Attento, Pierino, cascherai e ti farai male !
Altro giro di Pierino:
— Mamma, senza mani e senza piedi !
Ultimo giro di Pierino:
— (balbettando) Mamma, ssenssa dendi (senza denti) !
andare in bicicletta to ride a bicycle
lo tiene d'occhio keeps an eye on him
riesce finalmente a tenersi in finally succeeds in keeping his
equilibrio balance
si congratulano con la madre congratulate the mother
ti farai male ! you will hurt yourself !
In negozio
Una graziosa signorina entra in un negozio di calzature.
COMMESSO {galantemente): Buon giorno, signorina. Che cosa
desidera?
SIGNORINA: Vorrei un paio di scarpe.
Il commesso premurosamente le fa vedere scarpe di tutte le
misure e di tutti i colori. La signorina ne sceglie un paio.
SIGNORINA: Quanto costano queste di pelle lucida?
COMMESSO: Per lei, signorina, una bacio !
SIGNORINA {senza mostrare sorpresa): Va bene, ne prendo due
paia, e oggi pomeriggio manderò mia nonna a pagare il conto.
un negozio di calzature a shoe shop
un paio di scarpe a pair of shoes
le fa vedere he shows her
pelle lucida patent leather
oggi pomeriggio this afternoon
Il vino e Vinsonnia
(Conversazione fra amici)
— Da un po* di tempo non riesco a dormire.
— Nemmeno io, ma ho trovato un ottimo rimedio.
— Davvero ? Che cosa prendi ?
— Un buon bicchiere di vino prima di andare a letto.
— E il vino ti fa dormire ?
— No, ma mi rallegra la veglia.
Il vino e la sordità
Un vecchio va dal medico perché teme di diventare sordo.
— Dottore, ogni giorno ci sento meno.
— Non si preoccupi. Vedrà che troveremo la causa della sua
sordità. Mi dica: beve molto? Fuma molto?
— Non fumo tanto, ma mi piace bere qualche bicchiere di
vino.
— Dovrebbe smettere di bere. L'alcool è molto dannoso.
Provi a non berne per alcuni mesi, poi ritorni da me.
Dopo tre mesi il vecchio ritorna dal medico.
— E allora — grida il medico — va meglio ? Ha seguito il mio
consiglio ?
— Sicuro — risponde il paziente — per due mesi non ho
bevuto nemmeno una goccia di vino, e devo dirle che l'udito è
migliorato molto.
— E poi ?
— Poi, quando ho cominciato a sentire meglio mi sono
accorto che quello che udivo era meno interessante di un buon
bicchiere di vino, cosi ho ricominciato a bere !
di diventare sordo of going deaf
Provi a non berne Try not to drink
nemmeno una goccia not even a drop
mi sono accorto I realized
Studente suggestionabile
Uno studente di medicina fa domanda di ammissione a un
ospedale per specializzarsi in ostetricia. Il direttore dell'ospedale
lo manda a chiamare per un'intervista. Durante l'intervista il
direttore domanda allo studente perché abbia deciso di specializ-
zarsi in tale ramo della scienza medica.
— Sono molto suggestionabile — risponde lo studente. —
Quando ero in chirurgia ero sicuro di avere l'appendicite; in
patologia medica soffrivo di asma e di mal di cuore; nel reparto
psichiatrico mi sentivo impazzire. In ostetricia spero di stare
tranquillo !
fa domanda di ammissione applies for admission
lo manda a chiamare sends for him
mi sentivo impazzire I could feel myself going mad
In crociera
Una signorina mentre è in crociera, la prima crociera della
sua vita, scrive il seguente diario :
PRIMO GIORNO: Il sole brilla nel cielo sereno; il mare è calmo; il
viaggio è cominciato meravigliosamente.
SECONDO GIORNO: HO conosciuto alcuni passeggeri; sono molto
simpatici.
TERZO GIORNO: A bordo si danno feste da ballo ed io mi diverto
moltissimo.
QUARTO GIORNO: HO conosciuto il capitano: è un uomo simpati-
cissimo.
QUINTO GIORNO: HO parlato a lungo col capitano: è affascinante
e mi fa la corte.
SESTO GIORNO: La corte del capitano diventa sempre più in-
sistente. Sono molto emozionata; mi ha detto che se non cedo
affonda la nave.
SETTIMO GIORNO : Ho salvato la vita a duecentocinquanta pas-
seggeri.
in crociera on a cruise
io mi diverto moltissimo I am enjoying myself very much
mi fa la corte he isflirting with me
sempre più more and more
Al cinema
Un contadino, che raramente lasciava la sua casetta perduta in
mezzo alle montagne, decise un giorno di andare nella più
vicina città a far visita a degli amiqi.
Purtroppo quando arrivò a casa degli amici non ci trovò nes-
suno, quindi pensò di andare al cinema. Forse era andato al
cinema solo una volta o due in tutta la sua vita ed era un po'
confuso quando si presentò allo sportello dei biglietti.
— Signorina, vorrei un biglietto, per favore.
— Dove vuole andare: in platea o in galleria?
— Mah ! Io vorrei entrare per vedere questo film.
La signorina pazientemente spiegò che la platea è al pianter-
reno mentre la galleria è più elevata a un piano superiore; il
contadino prese un biglietto di galleria e si diresse verso l'en-
trata.
Dopo un po'ritornòallo sportello:
— Signorina, vorrei un altro biglietto.
La signorina lo guardò sorpresa, ma poi gli dette un altro
biglietto.
Dopo pochi minuti l'uomo era di nuovo allo sportello:
— Signorina, un altro biglietto.
— Ma scusi, perché non compra i biglietti tutti insieme, per
lei e per i suoi amici, invece di comprarne uno alla volta ?
— Veramente, io voglio un biglietto per me solo, ma tutte le
volte che cerco di entrare nella sala, trovo un cretino che me lo
strappa !
Ancora Pierino
La mamma di Pierino è incinta di alcuni mesi. Un giorno de-
cide di dirlo a Pierino.
— Pierino, ti devo dare una bella notizia: presto avrai un
fratellino o una sorellina a farti compagnia*
— Che sarà? un fratellino o una sorellina?
— Non lo so ancora.
— Quando arriverà ?
— Fra circa quattro mesi,
— Chi te lo dà?
— Il babbo.
— E ora dov'è ?
A quest'ultima domanda la mamma pensa di dare al suo bam-
bino una spiegazione più vera e più chiara possibile.
— Ora è nel pancino della mamma,
Pierino non dice nulla ma corre nello studio dove il babbo sta
lavorando e molto serio gli dice:
— Babbo, non regalare più bambini alla mamma, perché
l'ultimo Tha mangiato !
Ragazzi moderni
— Mamma, come sono nato ?
— Un caldo giorno di primavera è venuta una bellissima
cicogna con un paniere. Ha lasciato il paniere davanti alla porta
di casa, e dentro c'eri tu.
— E tu come sei nata?
— Mia madre mi ha raccontato che un giorno, mentre cam-
minava vicino a un campo di cavoli, sentì qualcuno piangere; si
avvicinò e trovò me sotto un cavolo.
— E la nonna com'è nata?
— Il tuo bisnonno tornò un giorno dal mercato e disse alla
tua bisnonna che le aveva comprato un regalo, e le dette la
nonna.
Commento del ragazzo.
— Sai, mamma che nella nostra famiglia non abbiamo avuto
una nascita normale per tre generazioni?
II vino
Il modo tradizionale di schiacciare Tuva per farci il vino è
quello di pestarla coi piedi.
Un turista inglese che si trovava in Italia durante la vendem-
mia, non avendo mai visto come si faceva il vino, chiese a un
contadino di mostrargli l'intero processo.
Quando vide il contadino dentro il tino che pestava energica-
mente l'uva coi piedi nudi, esclamò:
— Non mi sembra troppo igienico schiacciare Puva in quel
modo!
Il contadino tranquillamente rispose:
— Non si preoccupi ! Prima di entrare dentro mi sono lavato
molto bene le mani !
schiacciare l'uva to crush the grapes
pestarla to tread them
Scena western
La porta del Saloon si apre all'improvviso e a passi pesanti
e lenti entra un uomo con le mani sulle pistole che porta appese
aifianchi. Mentre tutti si voltano a guardarlo un po' intimoriti,
questi si avvicina al banco e grida:
— Voglio un whisky !
— Ecco il whisky ! — lo serve prontamente il barista. L'uomo
lo beve tutto d'unfiato poi prende un manico di scopa che vede
sul pavimento, lo poggia su un ginocchio e . . . crac, lo spezza in
due. Quindi si mette a sedere a un tavolino.
Da un altro tavolino si alza un tizio che aveva osservato la
scena. Si avvicina al banco e chiede un doppio whisky. Lo beve,
raccoglie con aria di sfida i due pezzi del manico, li poggia sul
ginocchio e . . . crac, li spezza in quattro. Quindi si rimette a
sedere con un mezzo sorriso di trionfo.
Un vecchietto che aveva attentamente seguito i movimenti dei
due individui, si alza un po' traballante dalla sedia. Va lenta-
mente verso il banco, ordina due doppi whisky, li beve d'un
fiato l'un dietro l'altro, raccatta i quattro pezzi di legno e, mentre
i vari clienti lo guardano con voluta indifferenza, li poggia sul
ginocchio . . . Si sente un crac e . . . la gamba si spezza in due.
La preghiera di Pierino
Pierino sta andando a scuola, indugiandosi come al solito a
guardare qua e là o a tirare sassi agli animali. Ad un tratto sente
suonare l'orologio della torre e si accorge che è tardi. Proprio il
giorno prima aveva promesso alla maestra che avrebbe fatto
tutto il possibile per essere puntuale ! Ricordando la promessa
fatta, sicuro ormai che senza uno speciale aiuto sarebbe arrivato
in ritardo anche quel mattino, si rivolge al Cielo con questa
fervida preghiera: «O Gesù, ti prego, aiutami ad arrivare in
tempo ! » E si mette a correre. Quando arriva, sempre correndo,
nelle vicinanze della scuola, mette un piede su una buccia di
banana e fa uno scivolone tale che arriva col sedere proprio sul
portone d'ingresso. Allora, impermalito, esclama: «Ma, Gesù,
non era mica necessario spingere così forte ! »
indugiandosi lingering
tirare sassi to throw stones
Ad un tratto Suddenly
Proprio il giorno prima Only the day before
si mette a correre he begins to run
fa uno scivolone tale he slips so badly
L'esperimento
In un paese dove si produce un vino squisito, gli abitanti be-
vono un po' troppo, e non soltanto vino ! Il sindaco, un po' pre-
occupato, decide di chiamare un medico famoso affinché parli
alla popolazione dei pericoli dell'alcoolismo.
Un sabato sera la maggior parte degli abitanti si riunisce per
ascoltare la conferenza del grande uomo. Questi comincia subito
con un esperimento. Mentre il pubblico osserva attentamente,
egli posa sulla tavola due bicchieri : uno pieno d'acqua e l'altro
pieno d'alcool. Poi prende un verme vivo e lo mette nell'acqua;
il verme riesce a uscire dal bicchiere. Allora lo mette in quello
con l'alcool e il verme muore. A questo punto il medico do-
manda a uno degli spettatori, che era per l'appunto un grande
bevitore: «Che cosa ho dimostrato, secondo lei? » L'uomo si
alza ed esclama trionfante: « Lei, Professore, ha provato che chi
non beve acqua e beve invece alcool non può avere vermi nell'in-
testino ! »
pieno d'acqua full of water
per l'appunto precisely
La vita
Nel mondo ci sono due categorie di persone: i ricchi e i
poveri.
Il soldato li difende tutti e due.
Il cittadino li mantiene tutti e tre.
L'avvocato li dissesta tutti e quattro.
L'oste li avvelena tutti e cinque.
L'onorevole li prende in giro tutti e sei.
Le tasse spogliano tutti e sette.
Il fannullone vive alle spalle di tutti e otto.
II medico li uccide tutti e nove.
Il becchino li sotterra tutti quanti.
tutti e due both of them
li prende in giro makes fun of
vive alle spalle sponges on
tutti quanti the M hole lot
La lotta
Un signore entra in un bar e chiede al barista con voce tre-
mante :
— Mi dia un cognac subito, per favore, per prepararmi alla
lotta.
Il barista gli porge immediatamente il cognac. Il signore lo
beve d'unfiato, poi:
— Barista ! Un altro cognac prima della lotta !
E così di seguito per tre, quattro, cinque, nove cognac. Il
signore, ormai ubriaco, rotola sotto il tavolo, ma prima ha ancora
la forza di sussurrare:
— Un ultimo cognac prima della lotta.
A questo punto il barista, incuriosito, domanda:
— Prima della lotta? Ma, scusi, di quale lotta sta parlando?
— Di quella . . . — borbotta l'ubriaco — fra me e lei.. . Non
ho un soldo per pagare !
Gli occhiali
Un uomo, piuttosto semplicione, vedendo che molte persone
si mettono gli occhiali per leggere, decise di andare dall'oculista,
per comprarne un paio. L'oculista lo fece accomodare e gli
cominciò a provare diverse lenti dicendogli allo stesso tempo di
leggere delle lettere scritte a grandi caratteri di fronte a lui.
Dopo aver provato quasi tutte le lenti che c'erano a disposizione
senza che l'uomo riuscisse a leggere, l'oculista perse la pazienza
e gridò:
— Ma, buon uomo, sa leggere lei ?
L'uomo tranquillamente rispose:
— Certamente no, se sapessi leggere non avrei bisogno degli
occhiali !
Non tutto il male vien per No great loss but some small pro-
nuocere fit
case popolari council houses
gratuitamente without pay
difficoltà di convivenza difficulties of living together
la mancanza di alloggi the scarcity of lodgings
somiglianti più ad alveari looking more like beehives
a lunga scadenza on a long term basis
il costo di far dattilografare the cost of having it typed
che fare? what's to be done ?
mise da parte she put aside
all'estero abroad
L'uovo di Colombo
Cristoforo Colombo riuscì con gran fatica e dopo aver bus-
sato a molte porte, a partire con tre barche, la Mina, la Pinta e la
Santa Maria, e un equipaggio di galeotti per raggiungere l'Asia,
viaggiando verso ovest. Scoprì invece l'America. Molti furono
coloro che cercavano di diminuire l'importanza della sua im-
presa, dicendo che era stata semplicissima. Si dice che un giorno,
Colombo, stanco di sentire questi mormorii, domandò a una
riunione dove erano presenti molti di tali mormoratori.
« Chi di voi è capace di fare star ritto un uovo? » Tutti pro-
varono ma nessuno riuscì. Allora Colombo prese l'uovo, lo
schiacciò sulla tavola facendocelo star ritto con facilità.
« In questo modo saremmo stati capaci anche noi » — grida-
rono gli spettatori. « E perché allora non lo avete fatto ? » rispose
Colombo.
Così oggi si usa l'espressione 'è come l'uovo di Colombo' per
indicare una scoperta o un'invenzione che appare facilissima...
dopo che uno è riuscito a farla.
Fare fiasco
Far fiasco vuol dire riuscire male in qualche cosa e quindi far
cattivafigura. L'origine di questa espressione non è sicura. Si
racconta che anticamente c'era a Firenze un comico che ogni
sera improvvisava versi buffi sull'oggetto con cui si presentava
al pubblico. Una sera cercò di fare versi su unfiasco ma non
riuscì a soddisfare il pubblico che allafine lo salutò con un coro
difischi. Si dice anche che la frase derivi dal lavoro del soffiatore
di vetro che volendo fare un oggetto grazioso ed elegante finisce
invece col fare unfiasco, cioè un oggetto comune e di poco valore,
Coniglio o gatto ?
Eravamo in tempo di guerra ed ogni specie di carne, non im-
porta di quale animale, era preziosa. Ero molto piccola allora e
non so più se mi ricordi l'episodio che sto per raccontare per
esperienza diretta o per averlo sentito raccontare tante volte,
perché era la storiella preferita degli abitanti di Vitoio, un paese
della Garfagnana, di circa dodici case aggrappate su una roccia
che nemmeno il terremoto del 1920, il quale distrusse tanti paesi,
riuscì a screpolare.
I soli animali domestici che avessi mai visto in quei paesi,
eccetto qualche cane da caccia, le galline, le pecore, le vacche e
qualche asino, erano i gatti, che giravano da una casa all'altra
e appartenevano a tutti e a nessuno. Ebbene, durante la guerra
il numero di tali animali era diminuito in modo impressionante;
io ero troppo ingenua per capire come, però lo seppi quella fa-
mosa sera quando mio padre decise di far da cuoco. Mandò mia
madre fuori tutto il giorno e si mise al lavoro per prepararle il
suo piatto preferito: polenta di farina gialla e coniglio in umido.
Mia madre ritornò quando tutto era pronto. Il profumo che
aleggiava nella casa era veramente appetitoso.
Mentre mia madre entrava, mio padre mise la polenta fu-
mante sulla tavola e si affrettò a preparare le porzioni di coniglio.
Prima servì me, e mi dette la testa che era la mia parte preferita
per il cervello, poi gli altri. Fui sorpresa che mi servisse per
prima, ma poiché in casa mia non è mai esistito nessun problema
di etichetta, non ci feci caso.
Appena la mamma ebbe assaggiato il primo boccone, il babbo
guardandola disse:
— Be' ! Che cosa pensi di me come cuoco ?
La mamma, continuando a mangiare con appetito, rispose con
un mucchio di complimenti.
Alla fine del pranzo, la mamma volle fare la sua sorpresa e
andò in cantina dove aveva messo la zuppa inglese a raffreddare.
Ritornò con una bella zuppiera piena di quel dolce delizioso, e
mentre tutti facevamo esclamazioni di piacere, ella chiese al
babbo:
— Hai ammazzato due conigli, oggi ? Ne ho visto uno in
cantina. È qualche festa speciale?
Aveva un'espressione un po' dubbiosa nel fare tale domanda
e il babbo rispose un po' imbarazzato:
— Ce n'era uno che non mangiava troppo bene da qualche
giorno, cosi ho pensato di ammazzarlo prima che si ammalasse o
diventasse troppo magro.
Questa fu una risposta che mi lasciò piuttosto sorpresa perche
proprio il giorno prima ero andata io a cercare erba per i conigli
e li avevo visti mangiare tutti con enorme appetito.
Allafine del pranzo, non so come, il discorso cadde sui gatti
e sentii dire dal babbo quanto fosse buona la carne di gatto se
veniva mangiata dopo uno speciale trattamento, cioè dopo averla
lasciata in acqua corrente per almeno tre giorni per farle perdere
il sapore e l'odore di selvatico; naturalmente doveva essere un
gatto giovane.
A questo discorso la mamma esclamò con estremo disgusto:
— Non mangerei mai carne di gatto nemmeno se stessi per
morir di fame. E poi sono sicura che ne riconoscerei il sapore
immediatamente.
— Ah sì ? — disse il babbo —. Tu ne riconosceresti il sapore !
Credi che il sapore della carne di gatto sia molto diverso da
quello della carne di coniglio?
— Ma certamente — rispose la mamma.
— E così — insistè il babbo — sei proprio sicura di aver
mangiato oggi carne di coniglio e non carne di gatto?
— Che cosa vuoi dire con questo ? — Chiese la mamma subito
sospettosa. — Non era forse coniglio ?
— Del coniglio c'era solo la testa, il resto era un bel gatto
grasso e giovane !
Tutti ci mettemmo a ridere, ma la mamma impallidì e si alzò
per correre verso il bagno.
Prima che si sospettasse qualcosa, la mamma era di ritorno
con gli occhi rossi e ancora pallida.
— Questa è la prima e l'ultima volta che ti lascio cucinare
carne al sugo per me! — Disse decisa puntando un dito accusa-
tore verso il babbo.
per averlo sentito raccontare through having heard it told
aggrappate su una roccia clinging to a rock
fare da cuoco to act as cook
si mise al lavoro set to work
polenta di farina gialla maizeflour pudding
coniglio in umido stewed rabbit
non ci feci caso I didn't pay much attention
la zuppa inglese trifle
un po' imbarazzato a little embarrassed
molto diverso da very different from
Il vecchio e il bambino
Con passo lento un vecchio attraversava il parco verde e pro-
fumato di fiori appena sbocciati. Era una sera di primavera, il
sole tramontava e i suoi ultimi raggi giocavano con le foglie
tenere degli alberi e brillavano di tanti colori sulle rose, sui garo-
fani, sui tulipani, sulle margherite. Diffondeva una luce dorata
sulle piante, sull'erba appena nata, sui capelli bianchi del vec-
chio e sui capelli biondi di un bambino che giocava con numerosi
aeroplani, seduto in terra.
Il vecchio si fermò vicino al bambino a guardarlo mentre met-
teva i suoi aeroplani in formazione e ne imitava il rumore.
Chiese dopo un po' di silenziosa attesa:
— Che cosa farai quando sarai grande, bambino ?
— Farò l'aviatore. Col mio aeroplano guiderò nel cielo una
squadriglia di mille aeroplani, ma il mio sarà il più bello.
— Perché vuoi fare l'aviatore ?
— Perché voglio volare nel cielo.
— E che cosa andrai a cercare nel cielo ?
— Andrò a cogliere le stelle.
— Ma le stelle sono molto lontane e dovrai volare molto per
raggiungerle.
— Lo so, ma il mio aeroplano sarà molto potente, non si rom-
perà mai e starò in cielo tutto il tempo che vorrò. Se vuoi venire
anche tu, ti posso dare questo aeroplano. Ha un posto solo, ma è
comodo.
— Grazie, bambino, mi piacerebbe venire in cielo con te, ma
non so pilotare l'aeroplano, e poi sono troppo vecchio e stanco e
ho paura di non aver la forza di fare tanta strada.
— Peccato ! Ci saremmo divertiti insieme. Ora devo andare a
casa. Ciao !
E con i suoi aeroplani il bambino partì correndo attraverso il
parco.
Il vecchio continuò la sua strada. Il sole era tramontato. La
sera era bella e un po' meno triste per il vecchio perché pensava
che anche se egli non aveva più ambizioni né sogni, il bambino
ne aveva tanti; e forse, chissà, avrebbe potuto realizzarli.
Un vecchio, un bambino: due esistenze; una che finiva e
l'altra che cominciava appena.
Farò l'aviatore I shall be a pilot
Ci saremmo divertiti insieme We would have had fun together
mi piacerebbe venire in cielo I would have liked to go up into
con te the sky with you
Intelligenza o istinto ?
Era un topolino di un comune color grigio ma dagli occhi
vivacissimi. Agilissimo nei movimenti, s'insinuava con facilità
nei buchi più piccoli, e se erano troppo piccoli li allargava pa-
zientemente rosicchiando legno o cemento a seconda del caso.
Fu così che riuscì ad entrare nella credenza dove formaggio, olio
e altre leccornie venivano conservate.
Benché mangiasse con parsimonia, si scopri chi era il ladro,
ma non era facile capire come riuscisse a bere l'olio dalla botti-
glia, che aveva un collo particolarmente stretto. Per scoprirlo
decidemmo di fargli la posta. Ci volle molta pazienza, ma final-
mente una sera avemmo fortuna.
Il topolino si arrampicòfino all'orlo della bottiglia, poi, tenen-
dosi aggrappato al collo di questa, con cautela infilò la coda
dentro la bottiglia stessa ritirandola sgocciolante di olio. La leccò
diligentemente e via dentro di nuovofinché fu sazio. Da allora
in poi fu considerato per la sua astuzia come uno di famiglia.
# # #
Veglie
Ora a Vitoio qualcuno ha la radio e forse anche la televisione,
ma circa vent'anni fa non c'era né l'una né l'altra, e per passare
le lunghe serate invernali gli abitanti si riunivano a veglia in una
casa o in un'altra. Un enorme paiolo pieno di castagne stava a
bollire sul fuoco, oppure una padella stava al lato del focolare
piena di belle castagne marroni leggermente rossastre, pronte
per essere arrostite.
Durante tali serate si commentavano gli avvenimenti del gior-
no o si raccontavano fatti avvenuti. Le storie che affascinavano
di più tutti quanti erano le storie di paure. La Santina, una don-
nona di mezza età, che sembrava un gigante, le sapeva raccon-
tare con una mimica da spanciarsi dal ridere. Che donna strana
era la Santina, così grossa e con un marito piccolo e minuto !
« Una sera d'autunno — cominciò a raccontare durante una
veglia mentre tutti l'ascoltavano attentamente — andavo a
Casatico a trovare la Cocca. Ebbi il più grande spavento della
mia vita. (La Santina aveva fama di non aver paura di nulla, né
dei morti né dei vivi, come diceva sempre). Era una serataccia,
tirava un vento che quasi portava via anche me, grande e grossa
come sono.
La strada era coperta di foglie di castagni, i quali scricchiola-
vano come anime in pena. Quando fui a metà strada, proprio da-
vanti al cimitero, tutto ad un tratto il vento smise completamente
di soffiare. Il cielo nero come la pece sembrava che volesse aprire
le cateratte da un momento all'altro. Tutto quel silenzio dopo
tanti fruscii, scricchiolii e sibili mi fece un po' impressione e
cercai di affrettare il passo. Avevo quasi sorpassato il cimitero
quando sentii uno strano fruscio dietro di me. Lì per lì pensai
che fossi io a farlo camminando sulle foglie perché quando mi
fermavo il fruscio taceva, ma poi mi resi conto che non potevo
essere io coi piedi, perché era un rumore che si allontanava, poi
si avvicinava, un po' era a destra e un po' era a sinistra» Non
c'era un albore di luce, non potevo vedere nulla. Allora comin-
ciai a correre e quello a correre come me, mi fermai e il rumore
si fermò, mi girai intorno ed ebbi l'impressione che qualcosa mi
legasse intorno alla vita. Non ragionai più »
Mentre parlava accompagnava il racconto con gli stessi movi-
menti e gesti che descriveva ed era affascinante guardarla. Tutti
pendevano dalle sue labbra.
« Aumentai la corsa, e coi capelli ritti sulla testa, urlando
come una pazza, arrivai alla casa della Cocca. Il cane della
Cocca cominciò ad abbaiare come un forsennato e invece di
venirmi incontro a farmi le feste come sempre faceva, cominciò
a digrignare i denti abbaiando con ferocia. Bussai alla porta e
finalmente la Cocca venne ad aprirmi. »
— Cocca, Cocca, ho incontrato gli spiriti stasera davanti al
camposanto, hanno tentato di legarmi !
La Cocca, una vecchietta piccola e grinzosa, prima si spaventò
nel vedermi in quello stato ma poi disse:
— O Santina, ma non vedete che avete perso il gomitolo di
lana e ilfilo vi s'è attorcigliato tutto intorno al corpo ! « Poi si
mise a ridere e a ridere da non poter parlare. Allora mi guardai
e vidi che avevo i ferri col lavoro a maglia in tasca ed ero tutta
legata dalfilo. Anch'io mi misi a ridere. Ma vi dico che ebbi una
paura da farmi venire i capelli bianchi. Da quella volta in poi,
tutte le sere che passo davanti al camposanto mi metto sempre
una mano in tasca per esser sicura di non aver perso il gomi-
tolo. >>
# # *
Dante immagina che queste parole siano scritte sulla porta del-
l'Inferno; oggi si usano quando si prende una decisione che
avrà gravi conseguenze, o s'intraprende un'attività che com-
porterà difficoltà e sacrifici.
« Io ero tra color che son sospesi »
(While I was with the spirits who dwell in suspense.)
INFERNO, Canto //, 52
dice Virgilio a Dante per spiegargli che non era né tra i dannati
né tra i beati. Questa espressione si usa per chi è in una situazione
incerta e non sa decidersi.
« Tu proverai si come sa di sale
lo pane altrui e com'è duro calle
lo scendere e il salir per l'altrui scale. »
Verdi passò gli anni più sereni della sua vita a Sant'Agata, e
fu proprio la moglie a convincerlo a ritirarsi nella pace della
campagna dedicandosi all'agricoltura e agli animali. Diceva
scherzosamente: «a Sant'Agata sono felice, sempre in mezzo
alle bestie, alle migliori però, i quadrupedi ! . . . Che volete, in
teatro sono sempre circondato da cani della peggior razza . . . »
LETTERE DI RICHIESTA
Richiesta d'indirizzi d'alberghi e materiale illustrativo a un'ag
turistica.
Spett.le Direzione,
Vi sarei molto grato se voleste cortesemente inviarmi alcuni opus-
coli illustrativi di Firenze e dintorni, unitamente ad alcuni indirizzi
di pensioni e di alberghi.
Vorrei venire in Italia Testate prossima in villeggiatura e desidero
stare a Firenze per una settimana nel mese di giugno.
Con molti ringraziamenti e distinti saluti.
Richiesta d'informazioni a un albergatore sulle condizioni di so
Egregio Signor Direttore,
gradirei conoscere quali condizioni mi potrebbe offrire per un
soggiorno di 15 giorni nel Suo albergo, con mia moglie e miofiglio di
14 anni.
Avremmo intenzione di venire il primo agosto eripartireil 16 di
mattina, e vorrei sapere i prezzi da Lei praticati per una camera
singola e una matrimoniale con bagno o doccia, pensione completa,
compreso il servizio e le tasse.
Rimanendo in attesa di un Suo cortese riscontro, ringrazio e porgo
distinti saluti.
Richiesta di libri e cataloghi a una Casa Editrice.
Egregio Signor Direttore,
vorrei acquistare due copie del libro di Salvator Gotta intitolato
« Ottocento », pubblicato da codesta Casa Editrice,
Gradirei sapere se poteste cortesemente spedirmele per posta, e in
tal caso quanto verrebbero a costare, comprese le spese di spedi-
zione.
Colgo l'occasione per chiederLe anche una copia del catalogo delle
opere pubblicate dalla Sua Casa Editrice.
La ringrazio e La saluto distintamente.
LETTERE DI PRENOTAZIONE
Prenotazione albergo.
Spett.le Direzione,
Vi sarei grata se poteste riservare una camera matrimoniale e una
camera singola per una settimana dal 10 al 17 giugno per me, per mio
marito e per miafiglia di 12 anni.
Prima di confermare la prenotazione desidererei che mi faceste
sapere i Vostri prezzi, per pensione completa e per mezza pensione,
compreso servizio e tasse. Vorrei inoltre sapere quanto costa avere la
doccia o il bagno privato.
In attesa di una Vostra cortese risposta, Vi porgo i più distinti
saluti.
Conferma prenotazione.
Egregio Signor Magni,
con riferimento alla Sua lettera del 7 aprile, desidero confermare
la prenotazione di una camera matrimoniale con doccia e di una
camera singola ai prezzi da Lei quotati nella Sua lettera, tutto com-
preso.
Arriverò con mio marito e miafiglia il 10 giugno verso le otto di
sera.
La ringrazio della Sua sollecita risposta e Le invio distinti saluti.
LETTERE DI RINGRAZIAMENTO
Ringraziamento per una cena.
Egregio Signor Fabbri,
La ringrazio sentitamente per la cena veramente squisita e per una
serata indimenticabile.
Mi dispiacque proprio quando arrivò Torà di venire via, ma tutte
le belle cose hanno purtroppo una fine.
Mi auguro tuttavia di rivederLa presto con la Sua famiglia.
RingraziandoLa ancora vivamente, La prego di gradire i miei
migliori saluti e auguri.
Ringraziamento perfiori ricevuti.
Gentile Signor Ponti,
che bella sorpresa ricevere lo stupendo mazzo di garofani che Lei
mi ha gentilmente mandato !
Li ho graditi moltissimo; i garofani sono ifiori che io preferisco.
Sono molto commossa per la Sua gentilezza; non avrebbe dovuto
disturbarsi cosi ed io La ringrazio veramente di cuore.
Sperando di rivederLa presto, La prego di gradire unitamente alla
Sua famiglia i miei migliori saluti.
Ringraziamento per cortesie ricevute.
Gentilissima Signora,
La ringrazio tanto di tutto quello che ha fatto per me; non so pro-
prio come avrei fatto senza il Suo aiuto. Le sono tanto grata per la
Sua calda accoglienza e non dimenticherò mai quanto è stata buona e
gentile con me.
Spero di ricambiare in qualche modo le Sue gentilezze in un
vicino futuro.
Ancora grazie e i più cordiali saluti.
Ringraziamento a un amico o parente per un regalo.
Carissimo Giulio,
Ho ricevuto oggi il tuo bel regalo e mi affretto a ringraziarti. È
veramente meraviglioso ed io ti sono immensamente grata per il
gentilissimo pensiero e per aver scelto proprio ciò che desideravo.
Ancora grazie e tanti affettuosi saluti.
Brevi frad di ringraziamento.
— Ringrazio vivamente e contraccambio cordiali saluti
— Ringraziando contraccambio migliori saluti
— Sinceri ringraziamenti
— A nome di tutta la mia famiglia ringrazio caldamente e porgo i più
cordiali saluti
— Grazie infinite e i più cari saluti
— Commossa ringrazio caldamente,
Per il compleanno.
Mia cara Lucia,
domani è il tuo compleanno e ti scrivo non solo per farti tanti
auguri ma per esserti più vicina in questo giorno.
Ogni compleanno dovrebbe essere una lietissima festa; ma oltre
a questo io ti auguro salute, pace, serenità ed ogni bene.
Ti abbraccio con tanto affetto.
Auguri per Natale.
Gentile Signorina,
mi dispiace di non averLe scritto prima ma non potrei terminare
l'anno senza inviarLe i miei migliori auguri.
Uno dei miei più grandi desideri è quello di poter mantenere fre-
quenti contatti con le persone care; se non è possibile vederle» vorrei
almeno poter scrivere spesso. Purtroppo le numerose attività di
lavoro e di casa me lo impediscono e così mi posso concedere il pia-
cere di scrivere a tutti solo allafine dell'anno. So che anche Lei è
molto occupata e sono certa che comprenderà e mi perdonerà.
Ed ora voglio augurare a Lei e alla Sua famiglia Buon Natale e
felice Anno Nuovo. Possa l'anno nuovo recarLe ogni bene.
Brevi frasi di auguri.
— Auguri vivissimi
— Rallegramenti e auguri
— Vi giungano le più vive felicitazioni
— I migliori auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo
— Augurando brillante avvenire
— Augurando successo più brillante.
LETTERE DI SALUTO
A un'amica o parente.
Carissima,
mi ha fatto tanto piacere ricevere la tua cara lettera. Mi dispiace
di non averti risposto prima ma, come sai, il lavoro mi tiene sempre
molto occupata e così trascuro le persone care. Però non le dimentico !
Penso spesso con nostalgia alle belle passeggiate fatte insieme e alle
calorose discussioni !
Come stai ? Noi stiamo tutti bene ma vorremmo rivederti. Quando
verrai a trovarci ? Lo sai, vero, che saremo sempre lieti di averti con
noi?
Sperando di rivederti presto, invio a te e ai tuoi cari tanti saluti e
baci.
Brevi frasi di saluto.
— Un saluto cordiale
— Un affettuoso saluto
— Cordiali saluti
— Arrivederci a presto
— Un pensiero affettuoso e cari saluti
— Ricordandovi affettuosamente
— Vi abbraccio e vi bacio con affetto
— Tanti saluti
— I migliori saluti e auguri.
NOTE
Si noti l'uso della lettera maiuscolo con le forme "Lei" e "Voi".
Per esempio: "La prego "il Suo gentile invito", "la Sua
famiglia", "una Vostra risposta", ecc.
APPENDICE II
(Where parallels exist in English these have been given in prefere
direct translation.)
Acqua cheta rovina i ponti. Still waters run deep.
Far venire Vacquolina in bocca. To make one's mouth water.
Affogare in un bicchier d'acqua. To get drowned in one's own
spittle.
To make mountains out of mole-
hills.
Vabito non fa il monaco. It is not the cowl that makes the
monk.
U vero amico si vede nel bisogno.A friend in need is a friend
indeed.
Uappetito viene mangiando. Appetite comes with eating.
Un uomo avvisato è mezzo Afore warned afore armed.
salvato.
* Don't blame the announcer of
Ambasciator non porta pena. bad news.
Messengers should neither be
beheaded nor hanged
L'avaro è come il porco, ch'è The miser does nothing well
buono dopo morto. except when he dies.
Temete, litiganti sventurati, più Lawyer's gowns are lined with
delle liti stesse, gli avvocati. the wilfulness of their clients.
Beati gli ultimi se i primi son Beauty springs from modest be-
modesti. ginnings.
Non è bello ciò eh"è bello, ma è Beauty is in the eye of the
bello ciò che piace. beholder.
Bellezza senza bontà è come vinoBeauty without virtue is like a
svanito. violet without smell.
Bellezza è come unfiore che nasceBeauty is a blossom.
e presto muore.
Le bugie hanno le gambe corte. A lie has no leg.
A buon intenditor poche parole. A word is enough to the wise.
Chi s'aiuta il ciel l'aiuta, God helps those who help them-
selves.
Chi cerca trova. He who will seek may find.
Chi si contenta gode. He is rich enough that wants
nothing.
Chi troppo vuole niente ha. He that wants too much has
nothing.
Chi la dura la vince. He that endures, overcomes.
Chi fa da sé fa per tre. He that acts for himself acts for
three.
Chi dorme non piglia pesci. The early bird catches the worm.
Chi ben comincia è alla metà Well begun, is half done.
dell'opera.
Chi va piano va sano e va lontano.Slow and steady wins the race.
Chi primo arriva primo macina. Who first cometh to the mill,
first grinds.
Chi tardi arriva male alloggia. Last come last served.
Chi non ha testa abbia gambe. A forgetful head makes a weary
pair of heels.
Far castelli in aria. To build castles in the air.
Cader dalla padella nella brace. To jump out of the frying pan
into the fire.
Casa mia, pur piccina che tu sia, East or West, home is best.
tu mi sembri una badia.
Non ci capisco un'acca. I can't make head or tail of it.
Da capo a piede. From head to foot.
Non aver né capo né coda. To have neither rhyme nor
reason.
Cercare un ago in un mucchio di To look for a needle in a hay
fieno, stack.
A cavai donato non si guarda in Don't look a gift horse in the
bocca. mouth.
Se un cieco guida l'altro tutti e If the blind leads the blind, both
due cascano nella fossa. shall fall into the ditch.
Non destare il can che dorme. Let sleeping dogs lie.
Troppo cuochi guastano la cucina.Too many cooks spoil the broth.
Dal dire al fare c'è di mezzo il
mare.
Dal detto al fatto c'è un gran • It is easier said than done.
tratto.
Detto, fatto. No sooner said than done.
U diavolo non è brutto quanto si The devil is not so black as he is
dipinge. painted.
Se gliene concedi un dito se ne Give him an inch, and he'll take
prende un braccio. an ell.
Fa il dovere e non temere. Do well and dread no shame.
Il dubbio è padre del sapere. Doubt is the father of knowledge.