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la forma drammatica è data da una serie di azioni eseguite da personaggi nelle quali ci deve essere
un conflitto: questo deve esere orchestrato,gestito secondo un EVOLUZIONE, che conduca più o
meno ad una conciliazione, che abbia durata e forma.
La Durata
1. Aristotele diceva che la tragedia è la limitazione di un azione compiuta e intera dotata di una
certa grandezza.La grandezza o Disposizione ordinata deve durare finchè sia possibile
comprendere l’evoluzione della storia e il modo in cui avvengono I suoi cambiamneti.
La lunghezza complessiva dell’azione è in funzione dell’intelligibilità del MYTHOS.
2. Luckas diceva che il tempo a disposizione doveva essere breve. La brevità non riguarda le
parti della tragedia ma dipende dal modo in cui sono organizzate le azioni.
3. Diderot: la durata degli atti è sottoposta ad un CRITERIO DI COERENZA CON
L’AZIONE; Gli atti sono più o meno della stessa lunghezza; LA DURATA È
PROPORZIONATA ALL’AZIONE CHE ABBRACCIANO: LA DURATA(COME PER
ARI) È RELATIVA ALLA SEGMENTAZIONE DELLE AZIONI CHE COMPONGONO
IL DRAMMA.
IL MODELLO ATTANZIALE
Secondo Polti, dall’impostazione Protostrutturalista, la base compositiva del Dramma è fondata
sulla nozione di AZIONE e non di scrittura letteraria; le parti individuate sono relative alla
FABULA.
Si parla di MODELLO ATTANZIALE, che fornisce la struttura base della fabula, in Pieces fondate
su una ricerca che incontra ostacoli.
GLI AGENTI
il personaggio è definito dalle azioni che compie,nella Fabula è supporto e VETTORE di forze che
agiscono
L’AZIONE è alla base del PRINCIPIO DI SEGMENTAZIONE E ORGANIZZAZIONE
dell’evento drammatico: è applicata dalla nozione di AGENTE come sede di PROCESSI
DELIBERATIVI.
ARCO DRAMMATICO
il dramma non è solo disposizione degli agenti con obbiettivi opposti o contrastanti ma è anche
modellazione specifica di RITMO,DURATA,PERIPEZIE,RICONOSCIMENTO e CATASTROFE
1. dispiegamento agenti
2. complicazioni
3. culmine tensione
4. risoluzione
Gustav Freitag nel 1863 scrive un saggio sulla TECNICA DEL DRAMMA e individua una
FORMA DI ANDAMENTO DEL DRAMMA(caratterizzata da un forte empirismo di matrice
hegeliana)
“un azione non è di per se drammatica, il dramma non lavora sulle passioni in se ma su di una
passione che conduce ad una azione
L’andamento drammatico: è un progressivo aumentare delle difficoltà dei conflitti, della tensione
emotiva, fino alla CATASTROFE
indica il modo in cui le azioni devono essere organizzate per suscitare una corretta TENSIONE
EMOTIVA;
indica una funzione drammatica per ogni parte, la segmentazione del dramma per descrivere
l’organizzazione delle azioni deve seguire una diversa suddivisione di quella di atti e scene.
altri esempi come Jeffrey Hatcher che divide l’opera in tre momenti(inizio,lotta per il
raggiungimento e crescita,crisi risoluzione e conclusione ed infine conflitto finale con risposta a
domanda drammatica)
SPENCER:l’intera azione drammatica trova le sue unità minime nei BEATS che sono gli elementi
narrativi in cui possiamo riconoscere un conflitto e un evento.Sono a loro volta organizzati in
Macrostrutture(scene e atti). Le unità drammatiche sono definite a partire dalle azioni del
personaggio considerato come ENTITÀ VOLITIVA che REAGISCE AGLI OSTACOLI della
vicenda sulla base dell’insieme dei valori morali sul quale si fonda:le unità sono riconoscibili per la
presenza di Un evento(cambiamento) come conseguenza della reazione del personaggio ad un
ostacolo
questo è composto di una serie di azioni e reazioni il cui scorrere provoca DEFINITI
CAMBIAMENTI di stato dei personaggi; il loro accadere definisce una STRUTTURA EMOTIVA
divisa in fasi determinate dalla FUNZIONE NARRATOLOGICA(esposizione,crisi,risoluzione) e da
nodi azionali(climax,incidente scatenante)
EMOZIONI
l’arco drammatico è legato al PERCORSO EMOTIVO DEI PERSONAGGI. L’agente è un segno
iconico che contribuisce alla rappresentazione delle emozioni nella recezione del pubblico.
Le unità della struttura(beat,scene,sequenze,atti) il cui ordine segue una CERTA TENSIONE, sono
caratterizzate da CARICA EMOTIVA derivata dai CONFLITTI vissuti.
Le unità drammatiche sono anche UNITÀ EMOTIVE.
nell’episodio emotivo le emozioni sono percepite come STRUTTURA COERENTE con un
inizio,mezzo e fine(cambiano durante l’unità coerente)
L’ORGANIZZAZIONE si basa sulla tensione emotiva che I personaggi assumono in base alla
vicenda(i valori che variano la forma dell’arco dipendono dai personaggi)
IL TRIANGOLO DI FREITAG è disegnato dalla carica emozionale dell’eroe, un entità intera che
scaturisce da un sistema razionale di intenzioni ed obbiettivi e in cui il lato emotivo è incorporato
Seconda metà 800 il personaggio assume tratti complessi, con complessità di sentimenti ed
emozioni(madame bovary,Miss julie) difficilmente riassumibili in schemi
LA PARTITURA EMOTIVA è più articolata,ineffabile,perde la limpidezza dell’eroe classico:tratti
più sottili e complessi. L’unità dell’eroe si spezza.
in drammaturgia moderna non è sufficente segnalare la rilevanza del personaggio sulla base della
quantità di volontà e azioni rappresentate(centralità non basata solo su Iniziativa)
IL PROTAGONISTA
inteso come motore primo dell’azione, medium con cui il pubblico fa esperienza della storia
funzioni possono essere in un unico personaggio o separate(separare le FUNZIONI
DRAMMATICHE,la conduzione del’azione da INTERFACCIA EMOZIONALE
Gli effetti sul pubblico basati su SCALA DI TENSIONE tra dramma e pubblico, tra I quali c’è
corrispondenza culturale(comprensione comportamenti presentati)
Il modello identificativo il più diffuso sino dai tempi di PLATONE(IONE) teoria della
partecipazione;