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FACT-CHECKING
C O R O N AV I R U S INFLUENZA
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15/1/2021 L’influenza stagionale è più pericolosa del nuovo coronavirus?
Ma quanti morti ci sono ogni anno a causa dell’influenza stagionale? È possibile fare un
confronto con il nuovo coronavirus?
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15/1/2021 L’influenza stagionale è più pericolosa del nuovo coronavirus?
Dal 1933 – data del primo isolamento – sono stati individuati quattro tipi di virus influenzali
L’influenza stagionale è più pericolosa del nuovo coronavirus?
(A, B, C e D, tutti della famiglia Orthomixoviridae), ma sappiamo con certezza che solo i
primi tre possono colpire gli esseri umani. Tra questi, quelli di tipo A e B sono ritenuti i
responsabili dei sintomi – come febbre, mal di testa, mal di gola e tosse – della classica
influenza (i virus di tipo C generano al più un raffreddore).
Tutti i virus influenzali hanno una "marcata tendenza" a variare, spiega l’Iss, "cioè ad
acquisire cambiamenti nelle proteine di superficie che permettono loro di aggirare la
barriera costituita dalla immunità presente nella popolazione che in passato ha subito
l’infezione influenzale". In parole povere: questi virus mutano in modo da evitare che gli
anticorpi creati dalle precedenti versioni del virus siano ancora efficaci.
In base ai dati più aggiornati, dal 14 ottobre 2019 al 9 febbraio 2020 – dunque a quasi i due
terzi del periodo monitorato – il numero di casi simil-influenzali è stato di 5.018.000 (il
rapporto completo è consultabile nel link in fondo alla pagina).
Ad oggi le regioni maggiormente colpite sono la Val D’Aosta, l’Umbria, le Marche, il Lazio,
l’Abruzzo, il Molise e la Basilicata. Il picco stagionale è stato raggiunto nella quinta
settimana del 2020.
Al termine della stagione influenzale 2018-2019, i casi erano stati 8.104.000 , tra il 2017 e il
2018 8.677.000 e tra il 2016 e il 2017 5.441.000 .
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15/1/2021 L’influenza stagionale è più pericolosa del nuovo coronavirus?
Questi numeri ci danno un’idea della portata del fenomeno, ma non riguardano tutti i reali
casi di contagio. "Si sottolinea che l’incidenza dell'influenza è spesso sottostimata poiché
la malattia può essere confusa con altre malattie virali e molte persone con sindrome simil-
L’influenza
influenzalestagionale è più pericolosa
non cercano assistenzadel nuovo coronavirus?
medica", ha scritto il Ministero della Salute nelle sue
raccomandazioni.
Secondo i dati dell’Iss, è possibile dire che ogni anno le sindromi simil-influenzali
coinvolgono circa il 9 per cento dell’intera popolazione italiana, "con un minimo del 4 per
cento, osservato nella stagione 2005-06, e un massimo del 15 per cento registrato nella
stagione 2017-18".
Le fasce più colpite della popolazione sono quelle in età pediatrica (0-4 anni e 5-14 anni) e
con 65 anni e oltre.
Secondo il Ministero della Salute, che riporta i dati del Centro europeo per il controllo delle
malattie (Ecdc), ogni anno in Europa si stimano circa 50 milioni di casi sintomatici di
influenza, e fino a un miliardo nel mondo, secondo dati dell’Oms.
In generale, spiega l’Iss, si stima comunque che il tasso di letalità dell’influenza stagionale
(ossia il rapporto tra morti e contagiati) sia inferiore all’uno per mille.
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15/1/2021 L’influenza stagionale è più pericolosa del nuovo coronavirus?
A livello generale la risposta, che come vedremo si basa per ora su dati provvisori, è “no”.
Per quanto riguarda l’Italia, invece, la risposta è positiva.
Abbiamo visto nell’introduzione che su oltre 73.300 contagiati da SARS-CoV-2, i morti per
COVID-19 sono stati 1.870. Questo lascerebbe suggerire che il tasso di letalità del nuovo
coronavirus sia del 2,5 per cento circa, dunque 25 volte più alto di quello dell’influenza.
Tuttavia è ancora decisamente troppo presto per trarre conclusioni in proposito. I dati alla
base di questo calcolo sono infatti non definitivi e, secondo gli esperti, probabilmente
incompleti.
"Si parla di numeri altamente provvisori", ha sottolineato ancora Pregliasco. "Per esempio,
in Cina non abbiamo l’esatto valore del denominatore, ossia dei contagiati, che potrebbero
essere molti di più. Quella che si ha adesso sulla mortalità è quasi sicuramente una
sovrastima". Insomma non si può escludere che il tasso di letalità del coronavirus, alla fine,
non sia poco più alto da quello di una comune influenza stagionale. La differenza però è
che mentre il primo non è diffuso in Italia – ci sono solo pochissimi casi e attentamente
monitorati – la seconda sì.
Ad oggi, dunque, il nuovo coronavirus in Italia non è pericoloso, e come spiega l’Iss,
sebbene i sintomi lievi del COVID-19 siano molto simili a quelli dell’influenza stagionale, nel
nostro Paese non c’è bisogno di fare allarmismo. Anche se la situazione resta grave e come
tale va affrontata a livello internazionale, per quanto riguarda il controllo e la prevenzione,
in Italia sintomi come febbre e tosse sono attribuibili nella stragrande maggioranza dei casi
all’influenza, e nella restante parte ad altre malattie.
"Il problema che pone il nuovo coronavirus è di tipo potenziale perché uno scenario
possibile per il futuro è quello pandemico – ha sottolineato Pregliasco – in cui venga
contagiata una buona parte della popolazione". Ma questo, appunto, è una eventualità,
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15/1/2021 L’influenza stagionale è più pericolosa del nuovo coronavirus?
Il tasso di letalità (ossia il rapporto tra morti e contagiati) si attesterebbe quindi intorno allo
0,1 per cento (l’uno per mille), mentre un discorso diverso vale per il nuovo coronavirus, che
ad oggi non è presente in Italia.
Per quanto ne sappiamo finora, i dati sul SARS-CoV-2 ci dicono che il suo tasso di letalità
potrebbe aggirarsi intorno al 2,5 per cento, ma è ancora troppo presto per avere
conclusioni epidemiologiche solide, dal momento che non è soprattutto chiaro quanti
effettivamente siano i contagiati totali. Potrebbe infatti esserci un numero molto elevato di
persone che non si sono recate negli ospedali, avendo accusato solo dei sintomi lievi e
facendo affidamento a rimedi tradizionali, soprattutto nelle prime fasi di diffusione del
virus.
Ad oggi, in Italia la pericolosità del nuovo coronavirus è comunque solo potenziale, mentre
quella dell’influenza stagionale (seppure con numeri sulla letalità più bassi) è reale. Per
questo motivo, soprattutto per le categorie più a rischio, sono raccomandate le
vaccinazioni.
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