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Proiezione stagione invernale 2020/21

La stagione Autunnale ci sta lasciando e ci lascerà un’Europa centro-orientale


sostanzialmente raffreddata da correnti nord-orientali di matrice artico-
marittima ma che nel frattempo è stata interessata da almeno 3 rimonte
anticicloniche subtropicali in questo ultimo mese autunnale, novembre.
La prevalente sinottica anticiclonica è stata sicuramente attribuita ad un
rinforzo delle westerlies, dovuto ad un rinforzo radiativo della colonna del
vortice polare e che ha favorito un ricompattamento dello stesso a tutta la
colonna isobarica dal suolo fino a 10 hpa di altitudine.
Ecco quindi che possiamo notare un incremento dell’indice AO e NAO.

Come mai siamo arrivati a questa situazione?


Lecitamente ci si attende sempre un rinforzo del VP nei mesi autunnali, ma
quest’anno è stato sicuramente più intenso per due fattori, a mio modo di
vedere, determinanti!
Una BDC (Brewer & Dobson Circulation) debole. Ovvero si tratta del trasporto
di ozono, inserita in una circolazione convettiva dinamica atmosferica che si
attiva dalla fascia tropicale fino ad arrivare a ciclo completato alle latitudini
artiche. Il trasporto di ozono favorisce l’innesco di Warming stratosferici e
della loro propagazione dai piani isobarici elevati (10-30 hpa fino alla quota
di 100 hpa)
Quest’anno la BDC risulta essere debole e quindi abbiamo un tassello
mancante a warming prematuri nel corso del mese di dicembre.
Un altro fattore da tenere conto è la persistente dinamica legata ad una
PDO+ che si esaurirà a Condizionamento stratosferico terminato.
Di fatto anche se le acque della west coast si stanno gradualmente
raffreddando la sinottica è solo parzialmente cambiata proprio perchè
l’atmosfera detiene una inerzia nel cambio circolatorio, come tipico dei fluidi.
Le SSTA pacifiche verranno fortemente influenzate da questo intenso episodio
di Nina

Altro fattore da tenere conto è la positività della QBO (quasi biennal


oscillation)
I venti stratosferici posti tra le quote di 100 - 30 hpa saranno orientati alla
zonalità, quindi anche nel caso sopraggiungesse uno stratwarming poderoso,
non avremo, molto probabilmente la possibilità di un'inversione dei venti
zonali, anche per questo motivo mi aspetto un moderato stratwarming
displacement!
Ora passiamo alla futura stagione invernale.
Naturalmente l’Ese Cold deve ancora manifestarsi ed eventualmente
conclamarsi su tutta la colonna isobarica, cosa naturalmente non scontata
come tutto nella meteorologia.
Perciò arriviamo ad analizzare la prima parte di dicembre.
Media della sinottica 1-15 Dicembre

La stagione invernale inizierà con un buon grado di elliticità della colonna del
VP, messo in atto dall’azione di disturbo delle principali wave. La N°1 e la
N°2. Questo di fatti tarderà la propagazione dell’Ese cold e quindi il WR
seppur condizionato da un raffreddamento del VP precedente, mantiene pur
sempre le sue caratteristiche di irrequietezza.
Perciò, dopo diverse settimane di elevata tensione zonale, assisteremo ad
una sua leggera crisi, peraltro fisiologica che di fatto potrà “strapparsi
all’altezza del Regno Unito e far scendere aria polare marittima sul
mediterraneo centro meridionale e causare quindi, per contrasto con la
massa d’aria dalle caratteristiche differenti ciclogenesi che sarebbero pronte
ad interessare soprattutto il centro-sud della nostra penisola.
L’Europa complessivamente rimarrà sotto una palude barica e da infiltrazioni
fredde che si faranno strada da est, poiché ci saranno tentativi di costruzione
di un Weikoff che a mio avviso andranno a fallire per la mancata ed incisiva
spinta del getto.
La AO rimarrà sui valori debolmente positivi poiché non ci sarà affatto un
touchdown del VP mentre la NAO potrebbe raggiungere anche fasi di
neutralità o falsa negatività. Mentre il VP troposferico dovrebbe confermare
il suo grado di ellitticità, con un assetto ancora divergente delle onde
planetarie.
Quindi complessivamente ci si attende un nord-Italia che avrà ancora una
penuria di precipitazioni ma comunque è probabile il transito di una
perturbazione articolata a colmare parzialmente il deficit idrico, mentre il
centro-sud potrebbe essere interessato da 2-3 perturbazioni mediterranee.
Con possibili interazioni debolmente fredde e temperature che non
dovrebbero discordarsi dalla media stagionale.
Fase centrale della stagione invernale (15 dicembre-31 gennaio)

La sinottica troposferica cambierà nuovamente, avremo un’ impennata degli


indici descrittivi NAO e AO poiché sopraggiungerà il probabile superamento
della soglia NAM oltre +1.5 e quindi il condizionamento dovrebbe avvenire su
tutta la colonna isobarica.
Ma ci saranno delle differenze con i canonici ESE cold.
Il vortice polare dovrebbe faticare ad assumere quella sua sfericità
troposferica tipica degli ESE, poiché dovrebbe mantenersi un leggero disturbo
delle maggiori waves, soprattutto la N°1.
Ragion per cui, seguendo anche l’assetto delle SST atlantiche, è difficile
aspettarsi un assolo dell’anticiclone per così lungo periodo, anzi, il VP
dovrebbe continuere a ruotare, mantenendosi instabile nella sua colonna e ci
sarà possibilità che periodiche pulsazioni instabili, accompagnate da aria
polare marittima, interessino il mediterraneo centro-orientale.
Inoltre dovrebbe continuare a persisterè l’anticiclone termico russo-siberiano,
in ulteriore fase di consolidamento che potrebbe dio fatto bloccare
parzialmente il flusso occidentale e veicolarlo così su parte dell’Europa
centrele ed orientale.
In alcune fasi è lecito aspettarsi anche l’interessamento di qualche
perturbazione sui settori occidentali della nostra penisola inserita in
ondulazioni un poco più marcate ed incisive ma generalmente di modesta o
al più moderata intensità. Ma globalmente il mediterraneo occidentale
potrebbe essere presieduto dall’Anticiclone subtropicale, favorendo anche
qualche episodio di Fhoen sul NW italia, mentre l’instabilità dovrebbe spesso
interessare il sud e l’adriatico

Una volta terminato il condizionamento ESE cold, che a mio avviso sarà
minore dei canonici 45-60 giorni, assisteremo ad un graduale allentamento
della tensione zonale poichè si manifesteranno i disturbi legati alla
circolazione Nina del pacifico.
Infatti la Nina sta favorendo un processo di raffreddamento del pacifico
orientale e quindi, terminato il condizionamento stratosferico, subentrerà un
pattern di PDO -
Questo si tradurrà in un cambio d’assetto del wr, poiché avremo
un’arretramento, verso ovest di tutto il complesso sistema circolatorio.
Febbraio 2021

Per via dell’avanzamento stagionale subentreranno dei Warming in


stratosfera, un disturbo indotto dall’aumento delle radiazioni solari e che
favoriranno una certa ripresa dell’attività d’onda.
L’Eventuale importante Warming dovrebbe essere di tipo Displacement e che
non sarà in grado di demolire il VP.
La complessa risonanza, indotta da una PDO- Favorirà un arretramento, in
centro atlantico dell’anticiclone subtropicale e di tutta la struttura del VP.
L’Europa verrà così influenzata da una marcata ondulazione del getto,
favorendo uno schema barico di EUL – con numerose perturbazioni che
transiteranno, alimentate dapprima da aria polare marittima e via via da
aria artico marittima.
Anche il redivivo anticiclone russo-siberiano dovrebbe avere un ruolo attivo,
inviando correnti fredde sull’Est Europa.
L’Italia dovrebbe mantenersi fuori o comunque essere poco influenzata
dall’aria fredda continentale ed essere invece interessata da continue
perturbazioni, alimentate anche da aria fredda.
Quindi mi aspetto un febbraio decisamente più dinamico e che possa
avvalere il suo contributo nevoso sulle nostre montagne.
Ribadisco che è inutile scendere nel dettaglio se nevicherà in pianura o meno,
ad ora direi di no, ma non va dato niente per scontato!
Questa proiezione non va presa per oro colato, come pure i periodi presi in
questione, le variabili possono anche far slittare, come anticipare queste
ipotesi.

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