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“Ma stai ascoltando?


Mi desto dalle mie fantasticherie. La mia amica Sofia mi sta fissando un
po’ scocciata, e ricordo che mi stava parlando di qualcosa “Eh, sì, certo,
parlavi di un... cane, giusto?”
“No, Ale. Del cane che abbiamo preso ti parlavo prima. Ora ti stavo
raccontando di mio cugino che è caduto e si è rotto il braccio.”
“Ah si, continua pure...”
E lei riprende a parlare, mentre io ritorno a fissare Tommaso.
È proprio davanti a me, che parla con i suoi amici. Faccio un piccolo
sospiro sottovoce,per non farmi sentire da nessuno. È davvero bello...
ha i capelli ricci e castani e gli occhi marrone scuro. All’ombra sembrano
la corteccia di un albero, ma il momento in cui sono più belli è al sole,
quando sembrano due enormi piscine di miele, dolci e profondi. Quando
sorride, come adesso, gli spunta una fossetta, una sola, sulla guancia
sinistra. Appena la vedo mi viene voglia di infilarci dentro un dito da
quanto mi piace. Ha anche un nome: si chiama Penelope.
Solo che in effetti questo è meglio che lui non lo sappia mai.
In pochi istanti, però, questa visione idilliaca diventa nauseante: vedo
Olivia che si avvicina a Tommaso sorridendo e gli picchietta il dito sulla
spalla. Le mio orecchie si drizzano e squilla il pulsante di allarme. Lui si
gira e le sorride di rimando, e cominciano a parlare. Nel caos generale
della ricreazione non sento che si dicono. Devo trovare un modo per
avvicinarmi. Mi giro verso Sofia che continua a sproloquiare di qualcosa
a proposito delle piante di sua madre e le mostro la carta della merenda,
dicendole che devo andare a buttarla. Fa un cenno di assenso e si gira
verso Sara per per iniziare a bombardare la poveretta di informazioni.
Adoro Sofia, ma certe volte è davvero logorroica. Ma torniamo
all’obiettivo. Mi avvicino furtivamente ai due, cercando di non farmi
notare. Butto distrattamente la carta, senza controllare se sia finita
dentro o fuori dal cestino, e faccio un giretto, casualmente, vicino al
banco di Tommaso. Fischietto un po’, ma poi mi rendo conto che è
ancora più sospetto e mi fermo. Quando arrivo a portata d’orecchio li
sento parlare di un amico comune. A quanto pare dovevano uscire tutti
insieme, ma poi lui ha preso l’influenza. Quell’antipatica di Olivia cerca di
sottintendere l’idea che potrebbero uscire da soli, ma Tommaso rifiuta.
Torno al mio posto con aria soddisfatta. Ora so per certo che lei non gli
piace.

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