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cd-rom
online con sottoscrizione
url: http://www.ripm.org/index.php
Volumi: 318
[Dati aggiornati a novembre 2017]
3 - RIPM e-Library
E’ una collezione di riviste musicali full-text che non sono indicizzati nel RIPM
Retrospective Index o nell’Archive (full text).
RIPM e-Library attualmente include 35 riviste.
Fondato nel 1980, l'Indice Retrospettivo dei Periodici Musicali / Répertoire International de la
Presse Musicale (RIPM) è una delle quattro imprese bibliografiche cooperative internazionali in
musica, insieme al Répertoire International des Sources Musicales (RISM), al Répertoire
International de Littérature Musicale (RILM ), e al Répertoire international d'iconographie musicale
(RIdIM). "Si tratta, senza dubbio, dei più importanti progetti di documentazione bibliografica nel
campo della ricerca musicale in corso 1." Dei quattro 'R' solo il RIPM si concentra sulla musica e la
vita musicale dal 1800 [ora dal 1760 n.d.t.] al 1950 circa [ora 1966 n.d.t.].
Il RIPM è stato istituito per fornire accesso alla letteratura periodica musicale del diciottesimo,
diciannovesimo e ventesimo secolo. Mentre l'importanza di questa risorsa documentaria
monumentale è da tempo riconosciuto dalla comunità musicologica, il RIPM rappresenta il primo
tentativo di intraprendere e coordinare l’ indicizzazione periodica retrospettiva su scala
internazionale.
La nascita del romanticismo musicale coincise con l’espansione parallela del giornalismo musicale
e la creazione di un gran numero di riviste che si occupano in tutto o in parte di attività musicali.
I periodici musicali specializzati – da soli sono più di 2.000 nel XIX secolo e circa 4.500 nel 1950 -
feuilleton sui quotidiani, articoli in riviste letterarie, in riviste di teatro, e nelle riviste di moda, oltre a
incisioni e litografie sulla stampa illustrata, costituiscono una risorsa documentaria notevole e di
immense proporzioni che è di primaria e indiscutibile importanza per lo storico della musica.
Inoltre, poiché la disciplina della musicologia si è sviluppata insieme con le sue metodologie e
interessi specifici nel tardo Ottocento, si osserva la nascita di riviste musicologiche il cui contenuto
sono, non solo un punto di riferimento per la disciplina moderna, ma costituiscono un prezioso
corpus di letteratura. Vista collettivamente, questa straordinaria risorsa documentaria ci permette
di esplorare la musica e la vita musicale in modo molto dettagliato, sia per come si è sviluppata e
come è stata percepita dai suoi contemporanei, sia allo stesso tempo di riconoscere e di trarre
2
profitto dai contributi dei padri fondatori della musicologia e di quella delle generazioni successive
di storici della musica.
Eppure, a dispetto delle informazioni là contenute, due problemi hanno impedito che questo
materiale potesse essere sistematicamente esaminato: 1) il numero limitato di biblioteche che
possiedono le riviste e 2) le difficoltà che si incontrano quando si tenta di individuare informazioni
specifiche all'interno di una fonte disponibile. Chiaramente, ottenere il controllo bibliografico e di
conseguenza l'accesso a questa fonte eccezionale di informazioni è di grande importanza per lo
sviluppo degli studi ottocenteschi sulla musicologia, un dato di fatto che è stato riconosciuto da
tempo2.
Robert Cohen
Fondatore e Direttore
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1 Music Library Association Notes, December 1983: 277.
2 To quote Vincent Duckles: “When the story of 19th-century musical scholarship is told in full detail, that
story will owe much to the evidence to be found in the contemporaneous music press.” [“Patterns in
Historiography of 19th-century Music,” Acta Musicologica 42 (1970): 78]. Underscoring a recurrent theme
in musicological literature since the 1930s Ruth Watanabe wrote: retrospective periodical indexing is a
“project which would prove extremely useful and for which an urgent need has been enunciated for
decades.” [“American Music Libraries and Music Librarianship: An Overview in the Eighties,” Notes 38, no. 2
(December 1981): 248]. Barry S. Brook further underscored the issue: “This is one of the major areas in
which source research should be pursued ... we must examine the vast and little-known periodical
literature.” [“Patterns in the Historiography of 19th-Century Music,” Acta Musicologica, 43, 1971: 279].
3 M. Elizabeth C.Bartlet, Journal of the American Musicological Society, (Fall 1990): 498-505.