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Pure

Data

Sintesi additiva

Pure data permette di creare delle operazioni, degli algoritmi (oscillatori) che creeranno dei
timbri, realizzando quindi la sintesi sonora.
La sintesi additiva (sintesi basilare, molto semplice sia concettualmente che come
realizzazione), parte dal presupposto di utilizzare delle onde semplici (sinusoidi). La somma di
queste sinusoidi darà origine a dei timbri nuovi, formati da queste parziali. Tutti i suoni in
natura sono fatti da sinusoidi.
Per realizzare la sintesi additiva creeremo degli oscillatori che sono il fulcro, il cuore della
sintesi additiva. Agli oscillatori collegheremo un DAC che farà uscire il risultato degli oscillatori
all’esterno, verso la scheda audio.
Creeremo anche un controllo di volume generale (rappresentato da un moltiplicatore) dove
faremo arrivare tutti i segnali.
Successivamente creeremo uno slider (con proprietà da 0 a 1) per controllare il volume.
Per realizzare questo, faremo un line~ (che creerà una rampa) collegato ad un valore (cmd
2)che porterà il segnale di line~ in 100 millisecondi e al suo interno si scriveranno i valori che
giungeranno allo slider ($1 100). Come azione ultima si collegherà il tutto allo slider.


A questo punto si dovranno intonare gli oscillatori. Esistono due possibilità per intonarli:
aggiungendo l’argomento all’interno dell’oscillatore oppure collegandoli a un numero. Per
creare il numero della frequenza fondamentale che si collegherà alla prima entrata
dell’oscillatore useremo àcmd3. Per creare i moltiplicatori per gli altri oscillatori useremo
cmd1 e all’interno scriveremo il valore del moltiplicatore (es. * 2, * 3, ecc.)
In una sintesi additiva solitamente gli oscillatori sono intonati su frequenze diverse. Queste
frequenze sono in rapporto con una frequenza che si chiama fondamentale.
Le altre sono in rapporto con la fondamentale e determineranno se il timbro è armonico o
inarmonico. Se si moltiplica per numeri interi (ad esempio * 2 o * 3) si otterrà un timbro di tipo
armonico, più vicino agli strumenti tradizionali con note determinate. Cambiando il rapporto si
potranno ottenere timbri inarmonici.


Ora sorge un piccolo problema. È necessario che la somma degli oscillatori verso il
moltiplicatore del volume arrivi al valore massimo di 1 (altrimenti subentra la distorsione).
Per questo motivo dovremo aggiungere dei moltiplicatori a ogni uscita di ogni singolo
oscillatore.



A questo punto è possibile dare un valore di volume a ogni singolo oscillatore per enfatizzare i
vari armonici e creare timbri diversi. Per fare questo, si può duplicare il controllo di volume e
collegarlo a ogni singolo oscillatore. In questo caso dovremo cancellare i valori (argomento) di
ogni singolo duplicatore di volume di ogni oscillatore perché sarà controllato dallo slider a esso
collegato.







In tal modo è possibile variare i rapporti armonici. Togliendo ad esempio le armoniche pari, ci
si può avvicinare ad un onda quadra. Stessa cosa è possibile farla nei rapporti armonici che
sono variabili. Si può attuare attraverso uno slider o più comodamente attraverso un numero
che occupa meno spazio e si collega all’entrata fredda (a destra). Il numero va a sostituire
l’argomento.
Introducendo dei valori non interi nelle parziali (ovvero con la virgola: es. 2.9; 2.1) armoniche
otterremo suoni, timbri disarmonici.

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