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(Provincia di Napoli)
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DISCIPLINARE TECNICO
CIMITERIALE COMUNALE
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INDICE
TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI .................................................................................... 2
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DISCIPLINARE TECNICO CIMITERIALE COMUNALE
La progettazione delle cappelle gentilizie deve, pertanto, essere condotta in osservanza dei
seguenti schemi progettuali.
Normativa nazionale:
Testo unico sulle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, artt. 228, 254, 334, da
337 a 344 e 358, e successive modificazioni;
D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria";
Circolare del Ministero della Sanità 24 giugno 1993 n. 24 - "Regolamento di polizia
mortuaria. Circolare esplicativa";
Legge 30 marzo 2001, n.130, "Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle
ceneri";
Decreto legislativo n.166, 1 agosto 2002.
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L'attività cimiteriale è, inoltre, regolata dal Codice Civile, secondo cui, ai sensi dell'art. 824
comma 2, i cimiteri comunali, nel loro complesso di costruzioni e terreni, sono assoggettati al
regime del demanio pubblico. Essi pertanto sono inalienabili e non possono formare oggetto di
diritti a favore di terzi se non nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi che li riguardano (art..823,
1° comma del Codice Civile).
I comuni pertanto possono dare in concessione aree e loculi per sepolture private (reparto a
sistema di tumulazione), a domanda individuale e a tariffe predeterminate, e devono prevedere
spazi adeguati in campo comune di inumazione, assegnati normalmente a pagamento.
Normativa regionale:
Normativa comunale:
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Gli Uffici comunali e i soggetti a cui il Disciplinare affida compiti e servizi inerenti il decesso e la
sepoltura sono chiamati a svolgerli con la considerazione dello stato di particolare disagio
causato dall'evento luttuoso e tenendo conto del rispetto delle convinzioni religiose e morali
espresse da chi provvede per le esequie.
Il Comune assicura la più ampia agibilità alle cerimonie e ai riti funebri, nella consapevolezza di
tutelare in tal modo anche i diritti inviolabili dell'uomo.
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degli impianti e dei cantieri.
Art. 5 - Competenze
Le funzioni di polizia mortuaria di competenza del Comune sono esercitate dal Sindaco,
quale Ufficiale di Governo e Autorità Sanitaria Locale.
La direzione del servizio di polizia mortuaria e del Cimitero, di competenza del Comune,
nell'ambito dei criteri e delle norme statutarie, è attribuita al Responsabile dei Servizi Cimiteriali.
Eventuali atti riguardanti situazioni non previste dal presente, spettano al Responsabile del
Servizio, su conforme deliberazione della Giunta Comunale, salvo non si tratti di atti o
provvedimenti di competenza del Consiglio Comunale ai sensi della normativa vigente.
Le funzioni di medico necroscopo sono esercitate da sanitari nominati dall’ A.S.L.
competente di zona.
Art. 6 - Responsabilità
Il Comune cura, tramite proprio personale o anche il gestore ove nominato, che all'interno dei
cimiteri siano evitate situazioni di pericolo alle persone e alle cose, ma non assume
responsabilità per atti commessi nei cimiteri da persone estranee al servizio o per mezzi e
strumenti a disposizione del pubblico e da questo utilizzati in modo difforme dal consentito.
Chiunque causi danni a persone o cose, sia personalmente che per fatto altrui, ne risponde
secondo quanto previsto dal Titolo IX del Libro IV del Codice Civile, salvo che l'illecito non
abbia rilevanza penale.
Art. 7 - Cautele
Colui che chiede un servizio qualsiasi (inumazioni, tumulazioni, ecc.) o una concessione,
s'intende agisca in nome e per conto di tutti gli interessati e con il loro preventivo consenso.
In caso di contestazione l'Amministrazione Comunale s'intenderà e resterà estranea all'azione
che ne consegue. Essa si limiterà, per le vertenze in materia, a mantenere fermo lo stato di
fatto fino a che non sia raggiunto un accordo tra le parti o non sia intervenuta una sentenza
definitiva o immediatamente esecutiva da parte dell'Autorità Giudiziaria.
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TITOLO III - DISCIPLINARE TECNICO CIMITERIALE COMUNALE
Al Comune spetta:
la pianificazione di eventuali espansioni;
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l’approvazione dei piani di manutenzione eseguiti, per settori omogenei e con progetti
architettonici unitari per le singole aree di pertinenza cimiteriale, attrezzature impiantistiche,
percorsi, aree verdi e arredi, ingressi e recinzioni, servizi funzionali e le parti comuni degli
edifici per le sepolture collettive;
l’attribuzione del ruolo di controllo di tutte le attività svolte all’interno del sistema cimiteriale
previste dalle presenti norme.
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trasformativi conservativi;
Cripta: struttura o costruzione sotterranea, utilizzata per la
conservazione di feretri, urne cinerarie, cassette resti
ossei, contenitori di esiti di fenomeni cadaverici
trasformativi conservativi;
Deposito mortuario: luogo dentro un cimitero nel quale possono sostare
temporaneamente feretri, urne cinerarie, cassette di resti
ossei contenitori di esiti di fenomeni cadaverici
trasformativi conservativi, in attesa della sepoltura
definitiva;
Fossa: buca scavata nel terreno, di adeguate dimensioni, ove
inumare un feretro o un contenitore biodegradabile;
Inumazione: sepoltura di feretro in terra;
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Urna cineraria: contenitore di ceneri;
Vestibolo: Parte esterna antistante le tombe e le edicole sufficiente a
garantire la movimentazione dei feretri in condizione di
sicurezza.
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c. ultimata l'opera, verificare che quanto realizzato abbia piena corrispondenza con il
progetto approvato.
12. I loculi devono risultare a perfetta tenuta e conformi alle prescrizioni stabilite dal D.P.R. n°
285/1990.
Per quanto concerne la manutenzione delle cappelle gentilizie, essa riguarda ogni intervento
ordinario o straordinario necessario al mantenimento della piena funzionalità, del decoro e
della sicurezza del sepolcro. Per essa valgono le seguenti disposizioni:
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4. L'esecuzione della manutenzione non fa nascere alcun diritto sulla concessione della
sepoltura o altra rivalsa nei confronti dell'Amministrazione.
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Allegato 1 - Planimetrie generali del Civico Cimitero
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Allegato 2 - Disposizioni tecniche per la costruzione di cappelle private nel Civico
Cimitero
La realizzazione di cappelle private nel cimitero del Comune di Melito di Napoli deve essere
effettuata in osservanza del presente Disciplinare.
Nello specifico, sono individuate due tipologie costruttive, una rispondente al linguaggio
architettonico classico, l'altra a quello moderno, differenti per forma e materiali impiegati. La
dimensione delle stesse è, invece, legata alla estensione dell'area concessa; sono di fatto
disponibili aree da 6, da 9 e da 12 mq (Allegato 3).
La progettazione delle cappelle gentilizie deve, pertanto, essere condotta in osservanza dei
seguenti schemi progettuali.
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Cappella gentilizia di 9,00 mq - linguaggio architettonico classico:
Dimensioni: lunghezza 3,00 m, larghezza 3,00 m.
Altezza: 6,00 m.
Numero loculi: 12, di dimensioni 2,25 m x 0,75 m x 0,70 m.
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1. Le cappelle avranno un ingresso principale, le cui dimensioni saranno tali da consentire
l'accesso a mezzi meccanici per il sollevamento dei feretri.
2. Nel dimensionamento di ogni elemento tipologico occorre rispettare i dati regolamentari
normativi prescritti ed in particolare:
3. Per quanto riguarda lo sviluppo altimetrico dei manufatti funerari, la misura massima
ammissibile è pari a 6,00 metri. Ferme restando le misure minime interne dei loculi, la
suddetta altezza è riferita in corrispondenza del punto medio della facciata principale,
presa a partire dalla relativa quota del piano del marciapiede o comunque del piano
viario; tale misura non deve essere superata dallo estradosso del solaio di copertura del
manufatto.
4. Le strutture in elevazione utilizzate per la costruzione degli organismi strutturali sono in
cemento armato, a scheletro indipendente.
5. Gli orizzontamenti in copertura potranno realizzarsi in latero- cemento o in cemento
armato o in legno lamellare, con dovute distinzioni ed accorgimenti costruttivi a seconda
che si tratti della tipologia di cappelle in stile classico o moderno, rispettivamente
caratterizzate da tetto a falda e tetto piano.
6. Occorre tassativamente evitare l'utilizzo di materiale putrescibile o ligneo, sia
internamente che esternamente alle costruzioni, limitando la scelta dei materiali soltanto
a quelli compatti, consistenti, non porosi, duraturi, abbondantemente sperimentati ed
agevolmente assoggettabili ad ogni tipo di operazione manutentiva.
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7. Ridurre al minimo indispensabile l'uso di intonaci interni, i quali dovranno essere
sempre lisci, lavabili, impermeabili e confezionati con malta cementizia di buona qualità.
Detti intonaci potranno essere a pelle liscia, ruvida o sbozzata.
8. Sono esclusi gli intonaci plastici sia per l'interno che per l'esterno, nonchè le decorazioni
in stucco.
9. In caso di particolare necessità, possono essere utilizzati, particolari intonaci
confezionati con l'aggiunta di additivi, per evitare fenomeni di umidità o condensa nelle
strutture dei manufatti.
10. I colori degli intonaci dovranno essere contenuti nelle variazioni di colore tra il bianco,
bianco-giallastro, bianco-ocra e beige. Detti intonaci devono restare privi di decorazioni
pittoriche e di rivestimenti cartacei.
11. Per i rivestimenti dovranno adoperarsi lastre in pietra non geliva, o scarsamente geliva,
di adeguato spessore e ben collegate alla struttura resistente con tenute di ferro, bronzo
o ottone accuratamente stagnato.
12. Le lastre di chiusura dei loculi con faccia vista potranno essere di marmo bianco o
lievemente venato, resi lucidi e di spessore non inferiore a 2 cm., opportunamente
zancate alle pareti.
13. Esclusi dall'utilizzo i marmi artificiali.
14. Occorre adottare per gli infissi, cancelli, grate, telai materiali durevoli, lavabili, di agevole
manutenzione e pulitura. Si dispone che dette opere vengano realizzate in ferro. E'
consentito l'impiego di infissi con vetri bianchi o fumè; si prescrive che dovranno essere
accuratamente fissati ai telai o alle pareti.
15. Nell'utilizzo di materiali metallici per la messa in opera di canali, gocciolatoi, grondaie
etc., si dispone l'impiego esclusivamente del rame naturale. E’ tassativamente precluso
l’uso di materiali di gronda in P.V.C. o simile.
16. Gli addobbi esterni ai monumenti (vasi portafiori, portalampade, iscrizioni varie,
simbologie e simulacri vari dell'arte funeraria) devono essere realizzate nel rispetto della
quantità e qualità di materiali, dei colori, della semplicità e della sobrietà.
17. Occorre adottare ogni provvedimento ed accorgimento tecnico atto a garantire il totale
isolamento delle costruzioni dal suolo e dalla sua umidità naturale, mediante efficaci
intercapedini di isolamento, vespai e barriere isolanti realizzati con adeguati materiali
idrofughi. Il piano di calpestio dovrà essere posto a quota superiore di almeno di cm 15
dal piano viario prospiciente, misurato secondo l'asse della facciata.
18. Occorre adottare efficaci accorgimenti tecnici atti a creare all'interno dei manufatti
funerari sufficienti ricambi di aria esterna, al fine di una buona aerazione e ventilazione
della costruzione.
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Allegato 3 - Zonizzazione cappelle private nel Civico Cimitero
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Tipologia cappelle private nel Civico Cimitero
Nell'area destinata alla costruzione delle cappelle private all'interno del Civico Cimitero,
risultano edificabili:
n° 54 cappelle di 6 mq;
n° 24 cappelle di 9 mq;
n° 97 cappelle di 12 m
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