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IL ROMANZO MODERNISTA

Da romanzo “esplicativo” a romanzo “interrogativo” (G. Debenedetti)

Da narratore onnisciente, autorevole, burattinaio>> a narratore interno (in prima persona,


omodiegetico), perplesso, ignorante, inaffidabile, bugiardo, inattendibile (monologo
interiore, flusso di coscienza)

Da causalità (causa-effetto) a casualità (“groviglio” di cause): trame ordinarie ma intreccio


centrifugo, affidato al caso

Da tempo orizzontale, lineare (inizio/svolgimento/fine) >> a tempo verticale, interiore,


intermittente (epifanie), “misto” (digressioni, interruzioni ecc.)

Da spazio esterno >> a spazio verticale, interiore, scandaglio interiorità

“Funzione-Einstein” (relativismo, fisica quantistica, calcolo probabilistico): di fronte a verità


problematica, inconoscibile, caotica, irraggiungibile: “personaggio-particella” (G.
Debenedetti)

“Funzione-Freud” (psicoanalisi): scoperta dell’inconscio, destrutturazione del soggetto:


(fine del) “personaggio-uomo”, “sciopero dei personaggi” (G. Debenedetti)

Trionfo, invasione dei “brutti” (G. Debenedetti), caricature, inetti, tipi umani “fuori di
chiave”, grotteschi, deformi, strambi, ecc.: “solitari in un mondo strano” (ma sempre in un
rapporto – problematico – con gli altri)

In primo piano: la vita quotidiana, l’apparentemente insignificante, il dettaglio, il


frammentario: “uomini [donne] come noi”, il dettaglio al posto dell’insieme: E. Auerbach

Da opera compiuta, finita>> a opera da farsi, incompiuta, sospesa (solo indizi di verità)

Da opera narrativa “pura”>> a opera ibrida, impura, “terza forma”, mista, tra narrazione e
saggismo: spazio per dibattere, riflettere o discutere di questioni etiche, antropologiche
(attuali…).

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