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L’accordatura Pitagorica
Pitagora disse: “il segreto dell’armonia sta nel magico potere dei numeri”.
Questo concetto si rivelerà vero, solo in luce del fatto che i numeri sono
espressione di una grandezza fisica. Sta di fatto, però, che le note che sembrano
dare accordi consonanti stanno tra loro in rapporto di numeri interi, con risultati
tanto più gradevoli, quanto più i numeri sono piccoli. Proprio sui numeri interi, e più
precisamente sui rapporti di quinta perfetta (3/2), di quarta perfetta (2/3) e di ottava
(2/1), Pitagora erigerà il suo sistema musicale. La scala pitagorica è costruita
salendo per quinte e per quarte (il che corrisponde a scendere per quinte),
partendo da una nota, ad esempio il Fa. Ovviamente, le note della scala trovata, si
troveranno comprese in ottave sempre maggiori, quindi, per riportare i rapporti
nell’ambito di una stessa ottava bisognerà dividere il risultato per 2n, dove n è il
numero di ottave percorse. Procedendo in questo modo si crea una sorta di spirale
delle quinte, poiché il cerchio non si chiude mai, cioè non ritorna mai alla nota di
partenza, ma gli intervalli divengono sempre più piccoli ed inoltre
note enarmoniche, come Re# e Mib non coincidono. Ovviamente questa spirale
dovrà essere fermata per far sì che vengano definiti dei suoni ai quali attingere per
fare musica, con lo stesso approccio con cui vengono create parole dai suoni
definiti dall’alfabeto. Ciò porta ad uno svantaggio notevole, cioè quello della
creazione di due semitoni, per via della differenza di intervallo tra due note contigue
nella scala diatonica, come Mi-Fa (256/243 = 1,0535), e due note accidentate,
come Fa e Fa# (2187/2048 = 1,0678), chiamati semitono diatonico e
semitono cromatico. Il rapporto tra questi due intervalli è 1,0136 (23,46 cent,
arrotondato di solito a 24) e viene detto comma pitagorico. In questa scala i rapporti
di terza e di sesta sono molto dissonanti. I rapporti di terza eccedono il valore che
dovrebbero assumere, cioè 5/4, di 81/80 = 1,0125 corrispondente a circa 21,5 cent.
L’accordatura naturale
Altro grande svantaggio della scala naturale è che le quinte e le quarte non
sono tutte perfette. Ciò si accentua ancora di più se la scala viene resa cromatica.
Scala temperata mesotonica o temperamento mesotonico
Nel secondo rigo troviamo i valori in cent dei rapporti, rispetto alla nota di partenza,
del temperamento mesotonico. Nel terzo rigo troviamo la differenza tra i suddetti
valori e quelli della scala naturale. Nell’ultimo rigo troviamo le differenze tra i valori
del temperamento mesotonico e quello pitagorico.
Bibliografia