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Le proposte espresse nel volume riflettono

esclusivamente le posizioni di Confindustria.


Esse hanno beneficiato dei contributi di discussione
e di ricerca da parte dei professori dell’Università
“LUISS Guido Carli”, qui di seguito menzionati,
ai quali va un sentito ringraziamento

Andrew Davies
Livia De Giovanni
Sergio Fabbrini
Nicola Lupo
Bernardo Mattarella
Marcello Messori
Andrea Prencipe
Fabiano Schivardi
Maria Rita Testa

Il volume è stato chiuso con le informazioni


disponibili al 13 settembre 2020
Executive summary
Le sorti economiche e sociali dell’Italia fra dieci o trent’anni saranno in larga parte definite
da scelte e comportamenti adottati oggi.

L
a stima del reddito pro-capite italiano in È un progetto che assume le grandi direttrici di
seguito alla crisi Covid indica meno 4.300 trasformazione su scala globale, il cambiamen-
euro; dopo essere aumentato fino al 2007, to climatico, l’impatto delle tecnologie sul lavo-
il reddito reale medio degli italiani è tornato ro, i mutamenti della globalizzazione, le tenden-
oggi ai livelli di fine anni Ottanta. Sulla traietto- ze demografiche e le interpreta in una chiave di
ria su cui ci troviamo, senza una inversione di progresso possibile e necessario per l’Italia.
rotta e al netto di nuove deprecabili emergenze,
saremo destinati a far parte dei Paesi europei in L’Italia verso cui tendere è più efficiente e più at-
ritardo di sviluppo quando invece nel 1990 l’I- tenta alla sostenibilità, un Paese dove il merito
talia era nel gruppo di testa. Occorre prendere viene incoraggiato e le competenze alimentate
coscienza della realtà; compiere e comunicare per riavviare una mobilità sociale sempre più
scelte chiare rispetto agli obiettivi e invertire inceppata. Dove aumentano le opportunità per
presto una deriva che altrimenti richiederebbe giovani e donne, e le sfere di intervento del mer-
due decenni per recuperare i livelli di benessere cato e delle Stato sono ben definite e regolate.
di quindici anni fa.
I cardini di riferimento sono due. Primo, la collo-
Il volume configura un’idea ben precisa del no- cazione del nostro Paese nell’Unione in una fase
stro Paese, di come è oggi e di come potrebbe in cui, dopo molti tentennamenti e con tuttora
diventare in futuro. venature di timidezza, l’Europa sembra decider-

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IL CORAGGIO DEL FUTURO ITALIA 2030-2050

si a prendere in mano il suo destino. Secondo, La riforma del sistema decisionale dovrà poi es-
la centralità dell’industria per le sorti del Paese, sere accompagnata dal rafforzamento di alcune
dove non è un riflesso condizionato a definire la politiche, quali: il completamento del mercato
nostra visione, bensì la convinzione che imprese interno, minacciato da tentativi di rinazionaliz-
e lavoratori siano - con l’ingegno e il risparmio zazione da parte degli Stati membri; un reale
- le leve per riprendere un percorso virtuoso in- level playing field fiscale a livello europeo, in un
terrotto da troppo tempo. momento in cui le disparità impositive contribu-
iscono a ostacolare la convergenza delle econo-
In questo contesto, ci poniamo l’obiettivo di una mie dell’Unione; il completamento dell’Unione
transizione economica ed ecologica che ricon- Bancaria e della Capital Markets Union, che ga-
duca l’Italia su un sentiero di sviluppo significa- rantirebbe alle imprese dei diversi Paesi UE un
tivo e sostenibile e che conduca ad una crescita accesso a pari condizioni ai flussi di risparmio e
reale del PIL non inferiore a regime all’1,5 per- ai mercati dei capitali.
cento medio annuo, con un aumento della pro-
duttività di un punto percentuale medio annuo. A livello nazionale, la capacità di utilizzare in
maniera efficiente le risorse europee è forte-
Il volume si articola in analisi e proposte che ri- mente condizionata dal contesto istituzionale
guardano numerosi aspetti della nostra econo- e normativo. Per l’Italia, le nuove risorse rap-
mia e società. presentano l’occasione per creare un ambiente
favorevole a una crescita più solida e inclusiva,
Il Capitolo 1 affronta i temi della qualità delle a condizione di ricostruire la capacità di definire
Istituzioni, delle regole e dei processi decisiona- e attuare politiche pubbliche efficaci e di ampio
li, vale a dire le precondizioni per realizzare un respiro.
progetto di rilancio del Paese all’interno dell’UE
e della comunità internazionale. Prevedibilità In tal senso, due temi fondamentali per gli as-
e certezza delle regole, attuazione tempestiva setti politico-istituzionali emergono con forza: la
ed efficace delle decisioni sono ingredienti in- fiducia e l’effettività delle regole.
dispensabili per costruire una vera azione rifor-
matrice, che riguardi anzitutto l’Europa e poi i La fiducia di cittadini e imprese nei pubblici pote-
singoli Paesi membri. ri è un fattore indispensabile per la nostra demo-
crazia, per cui occorre che i governi improntino
A livello europeo, la risposta alla crisi innesca- le loro azioni in modo da garantire prevedibilità
ta dalla pandemia è stata più decisa e adeguata e certezza delle regole, attuazione effettiva del-
alle circostanze di quella messa in campo per far le decisioni assunte e, di conseguenza, investi-
fronte alla crisi finanziaria e alla recessione del menti, occupazione e competitività. Al contrario,
passato decennio: con la positiva conclusione negli ultimi anni, interventi frammentati, spesso
del negoziato su Next Generation EU e sul nuovo dettati dall’urgenza, e repentini cambiamenti
Quadro finanziario pluriennale, gli Stati membri negli obiettivi hanno prodotto un quadro regola-
hanno dimostrato la consapevolezza di essere torio caotico, che ha finito per bloccare o rallen-
partecipi di un destino comune, dando vita a tare gli investimenti e lo sviluppo. Hanno inciso
un progetto che, per la prima volta nella storia le evidenti criticità legate ai conflitti tra i livelli di
dell’Ue, nasce per essere finanziato con debito governo e all’attuazione delle misure, che rendo-
europeo. Tuttavia, i meccanismi di governance no indifferibile la costruzione di processi in cui
dell’Unione hanno dimostrato - anche in questa compiti e responsabilità dei diversi attori siano
occasione - la necessità di un disegno organico chiaramente allocati, le regole adeguatamente
di riforma che sappia coniugare la rappresenta- istruite, attuate e monitorate.
tività delle Istituzioni con l’efficacia dei processi
decisionali, al fine di poter rispondere meglio Quanto ai singoli ambiti di intervento, allora,
alle esigenze economico-sociali, nell’ottica andrebbero anzitutto ridisegnate le modalità
dell’interesse comune dell’Unione. di costruzione e attuazione dei processi di

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EXECUTIVE SUMMARY

riforma economico-sociale, agendo in par- professionali di quadri e dirigenti dedicati alla


ticolare su: la revisione dei processi legislativi, programmazione e a un’attività di procurement
partendo nel breve termine dai regolamenti che sia più orientata al risultato. Al contempo,
parlamentari e da un maggior uso delle dele- occorre semplificare e rendere più flessibili i pro-
ga legislativa; l’implementazione dell’attività di cessi decisionali, modulandoli in funzione della
istruttoria e monitoraggio, attraverso banche complessità delle opere, e basandoli sulla chia-
dati aggiornate, consultazioni e task force de- rezza delle competenze e sull’efficacia delle scel-
dicate; il rafforzamento degli strumenti di me- te. È necessario poi abbracciare un modello più
diazione interistituzionale, che nell’immediato cooperativo nei rapporti tra privati-esecutori e
dovrebbe interessare il ruolo degli organi misti. amministrazioni-stazioni appaltanti, superando
Per realizzare appieno il processo di innovazione il rigido e formalistico “schema” controllati-con-
istituzionale, su alcuni di questi temi occorre, in trollanti.
prospettiva, ripensare principi ed equilibri della
seconda parte della nostra Costituzione. Un ulteriore ambito essenziale per l’attrattività
e lo sviluppo riguarda il sistema giudiziario, in
Sul piano dell’enforcement, l’evidenza dimostra primis quello civile. Gli interventi necessari a mi-
che il rilevante deficit di capacità amministra- gliorare il servizio giustizia dovrebbero andare
tiva condiziona negativamente e impedisce di dalle misure di carattere ordinamentale, già ipo-
tradurre in realtà le esigenze di cambiamento, tizzate ma non ancora realizzate, partendo dalla
quand’anche queste fossero efficacemente af- delega per la riforma del processo civile, a
frontate sul piano legislativo. misure di carattere organizzativo: competenze
gestionali, specializzazione dei giudici (anche in
Qui occorre rivalutare, dunque, la discrezio- ambiti altamente specialistici, come quelli fisca-
nalità dell’amministrazione, intesa come le e concorsuale) e digitalizzazione.
capacità di selezionare la migliore opportunità
per la realizzazione dell’interesse pubblico, as- Infine, in parallelo a un’adeguata riflessione sulla
sumendosene la responsabilità. In tal senso, an- programmazione e valutazione dell’effica-
che per sperimentare modelli innovativi ispirati cia della spesa pubblica, che ad esempio con-
alla collaborazione tra le PA e alla preminente sideri la spesa sanitaria un investimento e non
logica del “risultato”, occorre concentrare pres- un costo, occorre affrontare il tema delle entrate
so team dedicati e specializzati, formati dai tributarie, da declinare in una riforma fiscale
migliori tecnici ed esperti delle amministrazioni organica, ispirata a criteri di equità e volta a
centrali, regionali e locali, la gestione di alcuni semplificare gli adempimenti e il quadro nor-
procedimenti complessi e di particolare impatto mativo. Sul piano più operativo, un’amministra-
per il mondo economico, a partire dalle relazioni zione fiscale preparata, insieme alla progressiva
commerciali e, quindi, dai tempi di pagamento digitalizzazione degli adempimenti richiesti ai
nei rapporti con le imprese. L’esigenza di fondo contribuenti, è cruciale per una efficace azione
rimane, infatti, di innalzare i livelli di produtti- di contrasto all’evasione fiscale.
vità dei dipendenti pubblici, anche attraverso
strumenti più efficaci di misurazione delle per- Il Capitolo 2 contiene analisi e proposte per l’in-
formance, che valorizzino i feedback da parte novazione digitale e la transizione energetica, il
degli utenti e siano accompagnati da “sanzioni” rafforzamento del sistema produttivo e del so-
per il mancato raggiungimento degli obiettivi. stegno all’export, lo sviluppo finanziario, gli inve-
stimenti infrastrutturali, la coesione territoriale,
In questo contesto, è indubbio che tra gli ambiti l’organizzazione del lavoro e la formazione, la
di miglioramento della capacità amministrativa riforma del Welfare.
vi siano gli investimenti pubblici, a partire da
quelli infrastrutturali. Servono anzitutto sele- L’Italia è un Paese manifatturiero. Lo è per storia,
zione e formazione su larga scala del personale vocazione, collocazione geopolitica. Per un Pa-
pubblico, impostate su logiche manageriali e ese povero di materie prime e geograficamente

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IL CORAGGIO DEL FUTURO ITALIA 2030-2050

marginale rispetto ai grandi mercati del centro Sicuramente tra gli effetti della crisi ci sarà, an-
Europa, lo straordinario sviluppo a partire dal che nei Paesi avanzati, una nuova centralità della
secondo Dopoguerra è stato reso possibile dal manifattura. La difficolta di approvvigionamento
patrimonio di competenza, passione e intelli- di alcuni prodotti decisivi in questa fase ha evi-
genza industriale che ha consentito prima la tra- denziato il rischio di una eccessiva dipendenza
sformazione da economia agricola a industriale non solo tecnologica ma anche industriale da
e poi l’affermazione sui mercati globali. Oggi, aree del mondo che improvvisamente sono di-
nonostante le diverse crisi che si sono sussegui- ventate più difficili da raggiungere. Questo com-
te in questo primo scorcio di millennio e alcuni porterà una riorganizzazione delle filiere che na-
nodi strutturali irrisolti del nostro assetto indu- turalmente non annullerà la dimensione globale
striale, l’Italia è il secondo Paese manifatturiero della produzione e del mercato, che in questi ul-
d’Europa dopo la Germania e l’ottava potenza timi decenni ha consentito l’uscita dalla povertà
industriale del globo. di circa 2 miliardi di persone, ma sicuramente
accentuerà la tendenza verso una regionalizza-
La vocazione manifatturiera italiana è sorretta da zione degli scambi favorendo la nascita di gran-
un sistema produttivo straordinariamente vitale, di piattaforme industriali su base continentale in
basato su un modello di imprenditorialità diffu- competizione tra loro.
sa, fatto di una moltitudine di imprese collocate
su punti diversi delle catene di fornitura, le quali L’emergenza sanitaria ha inoltre accentuato il
hanno nelle economie di specializzazione la loro valore strategico delle reti digitali e delle tec-
principale arma competitiva e nelle catene glo- nologie 4.0 per gestire una riorganizzazione dei
bali del valore un naturale approdo, tipicamente processi produttivi in linea con le nuove misure
in una posizione più a monte (come produttori di sicurezza. Già nella fase dell’emergenza non
di componentistica e semilavorati) che a valle solo il largo utilizzo dello smart working ma an-
(come assemblatori finali). che di molte tecnologie digitali, come hardwa-
re e software intelligenti per la manutenzione
Proiettare questa vocazione nei prossimi decen- predittiva di macchine poste a distanza, la ge-
ni vuol dire affrontare le grandi trasformazioni stione dei processi e il controllo qualità si sono
che stanno investendo l’economia globale: mostrati strumenti fondamentali per attenuare
l’impatto delle misure di contenimento. Nella
• il ripiegamento del processo di globalizza- fase della ripartenza, le tecnologie Industria 4.0
zione con l’insorgere di nuovi protezionismi continueranno a rappresentare il principale vo-
mirati al rafforzamento delle basi industriali lano di investimenti per la modernizzazione del
dei singoli paesi o area geografiche; sistema industriale e l’evoluzione dei modelli di
business.
• il dispiegarsi degli effetti della nuova rivolu-
zione digitale e dell’applicazione di queste L’emergenza ambientale resta uno dei grandi
tecnologie anche al settore industriale (In- driver di trasformazione degli assetti industria-
dustria 4.0); li globali. L’Europa con il lancio del Green Deal
punta a confermare il ruolo di guida nella lotta ai
• l’emergenza ambientale e la necessità di cambiamenti globali. L’impegno a raggiungere
avviare processi di riconversione sostenibi- la neutralità climatica entro il 2050 comporterà
le dell’economia con l’obiettivo di ridurre le un cambiamento radicale del paradigma nella
emissioni di gas climalteranti e l’utilizzo di produzione, gestione e utilizzo dell’energia con
materie prime. impatti molto rilevanti su tutte le principali atti-
vità economiche.
L’emergenza sanitaria ha impresso una straordi-
naria accelerazione di alcuni di questi processi L’ultimo lascito strutturale della crisi sanitaria
determinando una spinta ulteriore verso un ag- riguarda la riscoperta del valore strategico del-
giustamento della globalizzazione. la ricerca e dei ricercatori. Dopo anni di richiami

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EXECUTIVE SUMMARY

all’innovazione, spesso astratti, i governi di tutto rantire stabilità e per affrontare le sfide dei
il mondo saranno chiamati a sostenere la ricerca prossimi anni.
pubblica e privata come fattore strategico per af-
frontare le sfide del futuro. Per realizzare questo obiettivo occorre, però, un
approccio organico e concreto che consenta di
In questa direzione occorrerà ripensare le re- recuperare situazioni di dipendenza dalle altre
gole europee a partire dalla definizione di una piattaforme economiche. Supporto agli investi-
vera politica industriale UE che sia in grado di menti, ricerca e innovazione, competenze sono
connettere l’intervento pubblico alla riso- gli elementi chiave per rafforzare settori strate-
luzione delle grandi questioni sociali e am- gici, razionalizzare e potenziare gli ecosistemi
bientali del pianeta restituendo alla scienza industriali, riportare in Europa alcune produzio-
e alle imprese il compito di soddisfare i nuovi ni, rafforzare le filiere europee e farne nascere di
fabbisogni delle società avanzate legate a mega nuove.
trend globali: il cambiamento climatico, l’invec-
chiamento della popolazione, la qualità della Per essere davvero protagonista di questi pro-
vita e la concentrazione delle persone nei grandi cessi è necessario rafforzare ulteriormente il
centri urbani. sistema nazionale assicurando un forte soste-
gno alla R&I, all’industria e allo sviluppo delle
Una prima risposta viene dalla nuova strategia competenze con una strategia chiara di medio
industriale europea presentata dalla Commis- lungo periodo resa credibile da risorse adeguate
sione il 10 marzo 2020, poi ulteriormente poten- e certe nel tempo. È necessario assicurare effi-
ziata alla luce anche della crisi pandemica. Tale cace supporto al rafforzamento dei partenariati
Strategia consta di un documento quadro con industriali nazionali e alla loro partecipazione ai
molti riferimenti a iniziative già avviate e alcune grandi progetti europei sulle catene del valore
proposte per nuovi interventi. Affronta temi es- strategiche.
senziali per il futuro della nostra economia e del-
la società e si inserisce nel solco delle politiche Sul fronte nazionale occorre affiancare da
europee avviate a partire dal 2010 quando, per subito le politiche per la liquidità ad una
affrontare la profonda recessione economica strategia di supporto al rafforzamento della
che ha colpito l’Europa dopo la crisi finanziaria crescita e al recupero della produttività.
del 2008, la Commissione ha avviato una nuova
fase di politiche che puntano sul rilancio dell’in- Per far fronte a queste nuove emergenze e con-
dustria quale strumento per la rinascita dell’eco- solidare il tessuto produttivo in una logica di
nomia europea. medio periodo le azioni dovranno essere indi-
rizzate al riavvio degli investimenti privati e
L’industria è infatti considerata non solo il sog- al rafforzamento patrimoniale e organizza-
getto che può guidare la transizione dell’eco- tivo delle imprese; esigenze preesistenti alla
nomia e della società europea verso la digita- crisi ma che appaiono ancora più impellenti ora
lizzazione, la neutralità climatica e l’economia per la necessità di ricostruire filiere strategiche,
circolare, ma anche il soggetto che può assicu- stimolare collaborazioni e reti tra imprese, rior-
rare la sovranità dell’Europa rispetto alle ganizzare processi aziendali e catene produttive
grandi piattaforme economiche e la sua per garantire e rafforzare la sicurezza e la soste-
resilienza. A questo fine, si tratta di avviare po- nibilità anche nella fase post emergenza in cui
litiche che consentano all’Europa di sviluppare occorrerà convivere con il virus o, più in gene-
tecnologie abilitanti che rivestono importanza rale, garantire condizioni di maggior tutela per i
strategica per il futuro industriale europeo e la lavoratori.
rendano tecnologicamente indipendente.
Su fronte degli investimenti e della crescita di
In questo quadro, l’Europa rappresenta per produttività e occupazione, le priorità tracciate
l’Italia l’unica dimensione possibile per ga- nel Volume sono:

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IL CORAGGIO DEL FUTURO ITALIA 2030-2050

• puntare su R&S per aumentare il poten- potenziale rappresenta oltre 50 miliardi di


ziale innovativo delle imprese come leva euro/anno di investimenti incrementali con
strategica per l’innalzamento del valore ag- un contributo alla crescita del PIL compreso
giunto dei prodotti e il consolidamento del- tra lo 0,4 e lo 0,6%.
la partecipazione delle nostre imprese alle
grandi catene del valore globali. Bisogna • Sostenere il processo di transizione
dotare il Paese di una governance integrata, ecologica verso modelli di business ba-
rafforzare l’ecosistema della R&S&I, raziona- sati sull’economia circolare abbattendo
lizzare e potenziare gli strumenti fiscali e a le barriere non tecnologiche, rafforzan-
selezione, avviare grandi progetti su temati- do la capacità impiantistica del Paese
che strategiche da realizzare con partenaria- e creando le condizioni per lo sviluppo
ti pubblico-privati. di mercati di beni e servizi innovativi
e di nuove competenze professionali
• Agganciare le imprese italiane alle nuo- per l’uso efficiente delle risorse e delle
ve value chain strategiche che si stanno materie prime. Per dare la dimensione
creando in Europa a partire dai nuovi delle potenzialità di questo driver di politi-
progetti di comune interesse europeo ca industriale è sufficiente considerare che
(IPCEI). il solo aumento di un punto percentuale
guadagnato dal flusso di materiale riciclato
• Rafforzare il piano transizione 4.0, che rispetto alle importazioni vale circa 10 mi-
prevede incentivi fiscali per gli investimenti liardi di euro di risparmio per il Paese e le
in macchinari, per i progetti di innovazio- imprese e circa mezzo punto di PIL.
ne tecnologica finalizzata a Industria 4.0 e
all’economia circolare e per la ricerca e svi- • Attivare la domanda pubblica come
luppo, con l’obiettivo di rilanciare gli investi- leva del cambiamento: gli appalti inno-
menti e assicurare alle imprese un supporto vativi sono un’importante leva di politica
stabile almeno nel medio periodo. industriale, in grado di orientare le imprese
sui fabbisogni prestazionali e tecnologici
• Completare e potenziare gli investimen- della PA. E’ necessario rendere strutturale
ti per lo sviluppo di un’economia digitale il processo di innovazione derivante dalla
scalabile, interoperabile e sicura. La pre- domanda pubblica, prevedendo, sia per
senza di un “Ecosistema Digitale” moderno, le PA centrali che periferiche, un obiettivo
innovativo e socialmente condiviso rappre- minimo di spesa, non inferiore all’1% delle
senta, e rappresenterà sempre più, un asset risorse stanziate per l’approvvigionamento
strategico per favorire e sostenere l’evoluzio- di beni e servizi, da destinare all’acquisto di
ne del sistema economico, sociale e cultura- soluzioni innovative attraverso gli appalti di
le del Paese, il volano per la trasformazione innovazione. Si tratta di una misura a costo
digitale del settore pubblico e privato non- zero con un effetto moltiplicatore sul livello
ché motore di sviluppo e occupazione. di soddisfacimento dei servizi resi a citta-
dino e con un impatto determinante sulla
• Sostenere il processo di transizione produttività del sistema – Paese.
energetica per raggiungere gli obiettivi
di neutralità climatica al 2050 garan- Funzionale all’industria è il tema della mobi-
tendo la competitività del sistema pro- lità sostenibile e dello sviluppo delle atti-
duttivo con particolare riferimento ai vità logistiche e di trasporto. La logistica e i
settori a maggiore rischio di delocaliz- trasporti devono migliorare la loro capacità di
zazione. Vanno inoltre identificate le linee generare servizi per la collettività e le imprese
di intervento prioritarie per la creazione di e continuare a svilupparsi come settore pro-
un ecosistema per lo sviluppo delle nuove duttivo, in termini di dimensioni economiche e
filiere legate alla green economy il cui valore occupazionali, per contribuire in misura sempre

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EXECUTIVE SUMMARY

più significativa alla crescita e alla competitività e di servizi attivati direttamente e indirettamente
e a rafforzare le rilevanti connessioni con filiere dalla mobilità e capaci di promuovere lo svilup-
industriali e commerciali sempre più estese, a po produttivo, come nel caso del cluster maritti-
livello nazionale e globale. È quindi necessario mo e portuale (Economia del Mare), e dei terri-
superare le criticità operative indotte da tori (ZES/ZLS).
carenze infrastrutturali e regolatorie e da
misure di policy contraddittorie e anche ge- Il divario socioeconomico dell’Italia rispetto
neratrici di reciproci spiazzamenti tra modalità e all’UE e del Mezzogiorno rispetto al resto del
servizi di mobilità di persone e merci. Paese ha assunto da tempo una pericolosa
tendenza all’aumento. Ai fini del Recovery Plan
La concorrenza e la regolazione dei relativi mer- gli interventi da attuare devono sensibilmente
cati (delle gestioni infrastrutturali e dei servizi invertire le dinamiche declinanti degli inve-
di mobilità di persone e merci) devono favorire stimenti pubblici e privati e dell’occupazio-
l’evoluzione in senso industriale dell’intero com- ne, per accrescere la competitività delle impre-
parto, l’accesso di nuovi operatori, lo sviluppo e se, la qualità del capitale umano, la dotazione
l’efficienza delle gestioni esistenti, in termini di di infrastrutture e di servizi pubblici essenziali e
investimenti e di qualità dei servizi all’utenza. l’efficienza delle pubbliche amministrazioni. La
Ma è essenziale la promozione di una politica strategia di coesione deve coinvolgere tutte le
industriale dedicata allo sviluppo logistico dimensioni dello sviluppo territoriale e puntare
delle imprese, favorendo misure di promozio- a ridurre la marginalità territoriale, il disagio so-
ne di investimenti, tecnologie, formazione, orga- ciale e il degrado ambientale.
nizzazione, digitalizzazione e sostenibilità.
In termini attuativi, vanno superate le esperien-
La regolamentazione tecnica e operativa ze di mancato o ritardato impiego delle risorse
del sistema di mobilità necessita di sensibili programmate per investimenti pubblici e va
adeguamenti all’evoluzione logistica, da definire adottato un approccio basato anche su mec-
anche a livello europeo, dalla scala internazio- canismi rigorosi di eventuale redistribuzione
nale (nodi di scambio modale, transiti frontalieri temporale di quelle inutilizzate, garanten-
e gestione delle TEN), e a livello nazionale, in ter- do comunque l’attuazione delle previsioni
mini di semplificazione e digitalizzazione delle complessive di spesa su base territoriale.
procedure burocratiche (sportelli unici, dogane,
funzionalità H24 dei servizi) e di efficienza delle Per la ripresa degli investimenti produttivi, nel
strutture amministrative che regolano la mobili- Mezzogiorno come in altre aree svantaggiate del
tà (negli hub logistici e nelle aree urbane e me- Paese, è decisivo definire e rendere stabile nel
tropolitane). tempo, almeno per il ciclo di programmazio-
ne 2021-2027 o nella prospettiva del Piano Sud
Le macro-finalità dell’UE (sostenibilità, digitaliz- 2030, i diversi strumenti esistenti e che han-
zazione e resilienza) devono quindi essere più no dato risultati positivi per la crescita degli
efficacemente declinate per favorire il trasfe- investimenti e dell’occupazione delle imprese, e
rimento modale e la decarbonizzazione e alimentare le dotazioni finanziarie destina-
promuovere l’adeguamento tecnologico e te ai contratti di sviluppo.
la sicurezza dei mezzi di trasporto, dei siste-
mi di gestione della mobilità, l’integrazione A tale proposito, pur continuando a riservare
e l’interoperabilità, che presentano potenzia- alle PMI una particolare attenzione, va mag-
lità rilevanti di attivazione di importanti filiere giormente incentivata la crescita dimensiona-
produttive, dalla ricerca all’innovazione fino alla le delle imprese e, più in generale, ampliare le
produzione industriale di mercato. possibilità di investimento delle grandi imprese.
Nelle aree svantaggiate del Centro-Nord, va ne-
Infine, è essenziale promuovere piani strate- goziata con le Autorità europee una revisio-
gici in grado di coinvolgere comparti industriali ne degli orientamenti sugli aiuti di Stato a

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IL CORAGGIO DEL FUTURO ITALIA 2030-2050

finalità regionale, che limitano le possibilità • siano sostenuti da riforme strutturali da av-
di investimento solo alle nuove localizzazioni, viare nell’immediato, per arrivare a definire
e della regolamentazione del FESR, che esclude a medio termine un nuovo e più efficiente
il finanziamento degli investimenti delle grandi quadro di riferimento operativo della politi-
imprese. ca infrastrutturale.

Infine, è auspicabile la promozione di una pro- In materia di promozione dell’export e parte-


gettazione strategica di sviluppo territoria- cipazione alle catene del valore globali sono
le basata sull’integrazione tra investimenti questi i principali driver di crescita nazionali in
pubblici e industriali e semplificazioni pro- un contesto sempre più competitivo e teatro di
cedurali e tecnico amministrative, sempre guerre commerciali. Le proposte si articolano su
nella logica della transizione verde e digitale. due grandi assi prioritari:

Per quanto riguarda la politica infrastruttu- 1. il potenziamento della promozione e della


rale, occorre invertire il processo di progressivo tutela del Made in Italy;
declino degli investimenti che ormai da due de-
cenni ne ha caratterizzato l’andamento. L’obiet- 2. la massimizzazione dei vantaggi del libero
tivo è quello di contrastare il continuo degrado scambio attraverso le semplificazioni doga-
delle dotazioni fisiche esistenti e i pesanti ritardi nali, passando per la diffusione dell’e-com-
e blocchi decisionali di quelle programmate e merce, il rilancio del sistema fieristico, la
in corso, per recuperare il contributo degli in- valorizzazione dei marchi Made in Italy, il
vestimenti infrastrutturali alla crescita, attivata rafforzamento del sostegno pubblico, ICE
dai cantieri, e alla produttività di sistema e al agenzia in primis, il migliore utilizzo degli
benessere, generati nel medio-lungo termine Accordi UE per l’abbattimento tariffario e la
dai servizi prodotti dalle infrastrutture. L’azione convergenza regolamentare, la diffusione
deve concentrarsi sul recupero di effettive ca- degli status come l’AEO per facilitare le pro-
pacità di programmazione a medio e lungo cedure per l’export, la lotta alla contraffazio-
termine, basate sulla ricognizione dai fabbi- ne e all’Italian sounding.
sogni reali, ai vari livelli territoriali e setto-
riali, e sulla selezione di soluzioni di piani- Per sostenere lo sviluppo sostenibile del siste-
ficazione e progettuali coerenti, sostenibili ma produttivo e la crescita delle imprese, anche
(sul piano finanziario e ambientale) e tec- per il tramite di aggregazioni, occorre puntare
nologicamente avanzate. Inoltre, in funzione sul riequilibrio della loro struttura finan-
del Recovery Plan nazionale, è essenziale che gli ziaria - che resta sbilanciata verso il credito
investimenti infrastrutturali: bancario, anche a seguito dell’ampio ricorso a
prestiti garantiti per far fronte all’emergenza Co-
• rispettino tempi realizzativi coerenti con le vid-19 - attraverso il rafforzamento patrimoniale
condizioni poste dalla regolamentazione e la diversificazione delle fonti finanziarie. A tal
del Recovery and Resilience Facility (RFF); fine, si dovrà innanzitutto individuare soluzio-
ni per dare sollievo alle imprese costrette a
• siano decisivi per l’attuazione della più am- fare ampio ricorso a prestiti garantiti per far
pia programmazione infrastrutturale del fronte all’emergenza Covid-19 e consentire loro
Paese; di finanziare nuovi investimenti necessari per la
ripartenza.
• presentino, possibilmente, una rilevante
addizionalità rispetto agli andamenti “ordi- Occorrerà, poi, favorire l’accesso di PMI e mid
nari” previsti dalle previsioni tendenziali di cap a fonti finanziarie alternative attraver-
spesa, per dare un contributo sostanziale so semplificazioni regolamentari, garanzie,
alla ripresa; sviluppo di fondi per la quotazione delle
PMI, azioni e misure per accrescere la cul-

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EXECUTIVE SUMMARY

tura finanziaria delle imprese e promuove- re, tempo per tempo, le necessità delle imprese
re lo sviluppo dei canali Fintech. In campo e i bisogni dei lavoratori.
fiscale si dovrebbe, in particolare, migliorare
la disciplina di deducibilità degli interessi Con un mercato del lavoro in continua evolu-
passivi dalle imposte sui redditi, interveni- zione è cruciale spostare il focus dalla tutela
re sulle misure di incentivo alle operazioni dell’occupazione all’occupabilità delle persone,
straordinarie e ai riassetti patrimoniali, pre- per prendersi cura “del lavoro e dei lavoratori”
vedere regimi incentivanti per gli investito- e non tutelare solo il singolo posto di lavoro. A
ri in start-up e PMI innovative e avviare una questo riguardo, diventa cruciale rafforzare
riflessione sull’opportunità di abrogare la le politiche attive, di modo che sia possibile
Tobin Tax nella prospettiva di un’imposta ar- orientare le professionalità alle mutevoli esi-
monizzata a livello europeo. Sarà poi necessario genze del mercato del lavoro. Le linee di riforma
attivare un flusso stabile di risorse pazienti dovrebbero prevedere, poi, la realizzazione di
stimolando un maggior investimento nel si- un sistema di protezione sociale contro la
stema produttivo e infrastrutturale dome- disoccupazione incentrato su azioni efficaci –
stico delle compagnie di assicurazione e di che prevedano anche il ricorso alla leva fiscale -
fondi pensione e casse previdenziali. per la ricollocazione delle persone disoccupate.
In materia di integrazione salariale, un rior-
Infine, occorre sostenere il credito bancario dino del sistema permetterebbe di superare la
arginando la stretta della regolamentazio- situazione attuale caratterizzata da dispersione
ne finanziaria internazionale e prevedere di risorse e da complessità amministrative per
un quadro organico di incentivi per favorire l’accesso ai benefici.
lo sviluppo della finanza sostenibile.
Il capitale umano è, e sarà, una leva strategica
In materia di lavoro, le nuove tecnologie e la di- per lo sviluppo dell’industria italiana. A più alti
gitalizzazione stanno aprendo la strada a nuove livelli di qualità del capitale umano corrispon-
occupazioni, più intense da un punto di vista dono più alti livelli di innovazione e crescita del
cognitivo e caratterizzate da una più alta pro- sistema economico. In Italia, occorre potenzia-
duttività. Le innovazioni tecnologiche sono in re il percorso professionalizzante al livello
grado di determinare migliori condizioni di la- di istruzione terziaria con investimenti e
voro, ma anche di rendere i sistemi economici riforme per gli Istituti Tecnici Superiori e le
più resilienti a shock inaspettati, perché offrono Lauree professionalizzanti, in grado di alzare
la risposta necessaria, in termini di incrementi il livello complessivo delle competenze, in parti-
di produttività e cambiamenti delle modalità di colare nelle materie tecnico scientifiche (STEM),
lavoro, all’invecchiamento della popolazione e e avvicinare, così, il mondo dell’istruzione a
alla sostenibilità ambientale. quello del lavoro.

Le potenzialità di tali trasformazioni potranno Le trasformazioni in atto coinvolgono anche il si-


essere sfruttate appieno solo in presenza di un stema del welfare, rispetto al quale emerge il
aggiornamento costante delle competenze tema della sostenibilità legata all’andamento
tecniche e trasversali dei lavoratori. Inoltre, economico e demografico del nostro Paese.
l’organizzazione del lavoro si deve muovere ver- Solo se sostenibile, infatti, il nostro welfare state
so un rapporto più partecipativo, che guardi più può essere funzionale alla crescita economica e
al risultato che al tempo di lavoro e valorizzi allo sviluppo della società e, soprattutto, coeren-
il lavoro agile, oltre i limiti di spazio e tempo. te con l’esigenza di tutela delle diversificate situa-
Bisogna, poi, creare un ambiente normativo zioni di bisogno nell’arco di tutta la vita dei citta-
stabile, che dia certezze alle imprese, anche dini, a partire dai due grandi capitoli della sanità
rispetto alla dimensione della salute e sicurez- e della previdenza. Ciò nella considerazione che
za sul lavoro. Va valorizzata, in questo senso, la una società innovativa e aperta non può che es-
contrattazione collettiva, che sappia interpreta- sere una società con efficaci protezioni sociali.

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