Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Andrew Davies
Livia De Giovanni
Sergio Fabbrini
Nicola Lupo
Bernardo Mattarella
Marcello Messori
Andrea Prencipe
Fabiano Schivardi
Maria Rita Testa
L
a stima del reddito pro-capite italiano in È un progetto che assume le grandi direttrici di
seguito alla crisi Covid indica meno 4.300 trasformazione su scala globale, il cambiamen-
euro; dopo essere aumentato fino al 2007, to climatico, l’impatto delle tecnologie sul lavo-
il reddito reale medio degli italiani è tornato ro, i mutamenti della globalizzazione, le tenden-
oggi ai livelli di fine anni Ottanta. Sulla traietto- ze demografiche e le interpreta in una chiave di
ria su cui ci troviamo, senza una inversione di progresso possibile e necessario per l’Italia.
rotta e al netto di nuove deprecabili emergenze,
saremo destinati a far parte dei Paesi europei in L’Italia verso cui tendere è più efficiente e più at-
ritardo di sviluppo quando invece nel 1990 l’I- tenta alla sostenibilità, un Paese dove il merito
talia era nel gruppo di testa. Occorre prendere viene incoraggiato e le competenze alimentate
coscienza della realtà; compiere e comunicare per riavviare una mobilità sociale sempre più
scelte chiare rispetto agli obiettivi e invertire inceppata. Dove aumentano le opportunità per
presto una deriva che altrimenti richiederebbe giovani e donne, e le sfere di intervento del mer-
due decenni per recuperare i livelli di benessere cato e delle Stato sono ben definite e regolate.
di quindici anni fa.
I cardini di riferimento sono due. Primo, la collo-
Il volume configura un’idea ben precisa del no- cazione del nostro Paese nell’Unione in una fase
stro Paese, di come è oggi e di come potrebbe in cui, dopo molti tentennamenti e con tuttora
diventare in futuro. venature di timidezza, l’Europa sembra decider-
3
IL CORAGGIO DEL FUTURO ITALIA 2030-2050
si a prendere in mano il suo destino. Secondo, La riforma del sistema decisionale dovrà poi es-
la centralità dell’industria per le sorti del Paese, sere accompagnata dal rafforzamento di alcune
dove non è un riflesso condizionato a definire la politiche, quali: il completamento del mercato
nostra visione, bensì la convinzione che imprese interno, minacciato da tentativi di rinazionaliz-
e lavoratori siano - con l’ingegno e il risparmio zazione da parte degli Stati membri; un reale
- le leve per riprendere un percorso virtuoso in- level playing field fiscale a livello europeo, in un
terrotto da troppo tempo. momento in cui le disparità impositive contribu-
iscono a ostacolare la convergenza delle econo-
In questo contesto, ci poniamo l’obiettivo di una mie dell’Unione; il completamento dell’Unione
transizione economica ed ecologica che ricon- Bancaria e della Capital Markets Union, che ga-
duca l’Italia su un sentiero di sviluppo significa- rantirebbe alle imprese dei diversi Paesi UE un
tivo e sostenibile e che conduca ad una crescita accesso a pari condizioni ai flussi di risparmio e
reale del PIL non inferiore a regime all’1,5 per- ai mercati dei capitali.
cento medio annuo, con un aumento della pro-
duttività di un punto percentuale medio annuo. A livello nazionale, la capacità di utilizzare in
maniera efficiente le risorse europee è forte-
Il volume si articola in analisi e proposte che ri- mente condizionata dal contesto istituzionale
guardano numerosi aspetti della nostra econo- e normativo. Per l’Italia, le nuove risorse rap-
mia e società. presentano l’occasione per creare un ambiente
favorevole a una crescita più solida e inclusiva,
Il Capitolo 1 affronta i temi della qualità delle a condizione di ricostruire la capacità di definire
Istituzioni, delle regole e dei processi decisiona- e attuare politiche pubbliche efficaci e di ampio
li, vale a dire le precondizioni per realizzare un respiro.
progetto di rilancio del Paese all’interno dell’UE
e della comunità internazionale. Prevedibilità In tal senso, due temi fondamentali per gli as-
e certezza delle regole, attuazione tempestiva setti politico-istituzionali emergono con forza: la
ed efficace delle decisioni sono ingredienti in- fiducia e l’effettività delle regole.
dispensabili per costruire una vera azione rifor-
matrice, che riguardi anzitutto l’Europa e poi i La fiducia di cittadini e imprese nei pubblici pote-
singoli Paesi membri. ri è un fattore indispensabile per la nostra demo-
crazia, per cui occorre che i governi improntino
A livello europeo, la risposta alla crisi innesca- le loro azioni in modo da garantire prevedibilità
ta dalla pandemia è stata più decisa e adeguata e certezza delle regole, attuazione effettiva del-
alle circostanze di quella messa in campo per far le decisioni assunte e, di conseguenza, investi-
fronte alla crisi finanziaria e alla recessione del menti, occupazione e competitività. Al contrario,
passato decennio: con la positiva conclusione negli ultimi anni, interventi frammentati, spesso
del negoziato su Next Generation EU e sul nuovo dettati dall’urgenza, e repentini cambiamenti
Quadro finanziario pluriennale, gli Stati membri negli obiettivi hanno prodotto un quadro regola-
hanno dimostrato la consapevolezza di essere torio caotico, che ha finito per bloccare o rallen-
partecipi di un destino comune, dando vita a tare gli investimenti e lo sviluppo. Hanno inciso
un progetto che, per la prima volta nella storia le evidenti criticità legate ai conflitti tra i livelli di
dell’Ue, nasce per essere finanziato con debito governo e all’attuazione delle misure, che rendo-
europeo. Tuttavia, i meccanismi di governance no indifferibile la costruzione di processi in cui
dell’Unione hanno dimostrato - anche in questa compiti e responsabilità dei diversi attori siano
occasione - la necessità di un disegno organico chiaramente allocati, le regole adeguatamente
di riforma che sappia coniugare la rappresenta- istruite, attuate e monitorate.
tività delle Istituzioni con l’efficacia dei processi
decisionali, al fine di poter rispondere meglio Quanto ai singoli ambiti di intervento, allora,
alle esigenze economico-sociali, nell’ottica andrebbero anzitutto ridisegnate le modalità
dell’interesse comune dell’Unione. di costruzione e attuazione dei processi di
4
EXECUTIVE SUMMARY
5
IL CORAGGIO DEL FUTURO ITALIA 2030-2050
marginale rispetto ai grandi mercati del centro Sicuramente tra gli effetti della crisi ci sarà, an-
Europa, lo straordinario sviluppo a partire dal che nei Paesi avanzati, una nuova centralità della
secondo Dopoguerra è stato reso possibile dal manifattura. La difficolta di approvvigionamento
patrimonio di competenza, passione e intelli- di alcuni prodotti decisivi in questa fase ha evi-
genza industriale che ha consentito prima la tra- denziato il rischio di una eccessiva dipendenza
sformazione da economia agricola a industriale non solo tecnologica ma anche industriale da
e poi l’affermazione sui mercati globali. Oggi, aree del mondo che improvvisamente sono di-
nonostante le diverse crisi che si sono sussegui- ventate più difficili da raggiungere. Questo com-
te in questo primo scorcio di millennio e alcuni porterà una riorganizzazione delle filiere che na-
nodi strutturali irrisolti del nostro assetto indu- turalmente non annullerà la dimensione globale
striale, l’Italia è il secondo Paese manifatturiero della produzione e del mercato, che in questi ul-
d’Europa dopo la Germania e l’ottava potenza timi decenni ha consentito l’uscita dalla povertà
industriale del globo. di circa 2 miliardi di persone, ma sicuramente
accentuerà la tendenza verso una regionalizza-
La vocazione manifatturiera italiana è sorretta da zione degli scambi favorendo la nascita di gran-
un sistema produttivo straordinariamente vitale, di piattaforme industriali su base continentale in
basato su un modello di imprenditorialità diffu- competizione tra loro.
sa, fatto di una moltitudine di imprese collocate
su punti diversi delle catene di fornitura, le quali L’emergenza sanitaria ha inoltre accentuato il
hanno nelle economie di specializzazione la loro valore strategico delle reti digitali e delle tec-
principale arma competitiva e nelle catene glo- nologie 4.0 per gestire una riorganizzazione dei
bali del valore un naturale approdo, tipicamente processi produttivi in linea con le nuove misure
in una posizione più a monte (come produttori di sicurezza. Già nella fase dell’emergenza non
di componentistica e semilavorati) che a valle solo il largo utilizzo dello smart working ma an-
(come assemblatori finali). che di molte tecnologie digitali, come hardwa-
re e software intelligenti per la manutenzione
Proiettare questa vocazione nei prossimi decen- predittiva di macchine poste a distanza, la ge-
ni vuol dire affrontare le grandi trasformazioni stione dei processi e il controllo qualità si sono
che stanno investendo l’economia globale: mostrati strumenti fondamentali per attenuare
l’impatto delle misure di contenimento. Nella
• il ripiegamento del processo di globalizza- fase della ripartenza, le tecnologie Industria 4.0
zione con l’insorgere di nuovi protezionismi continueranno a rappresentare il principale vo-
mirati al rafforzamento delle basi industriali lano di investimenti per la modernizzazione del
dei singoli paesi o area geografiche; sistema industriale e l’evoluzione dei modelli di
business.
• il dispiegarsi degli effetti della nuova rivolu-
zione digitale e dell’applicazione di queste L’emergenza ambientale resta uno dei grandi
tecnologie anche al settore industriale (In- driver di trasformazione degli assetti industria-
dustria 4.0); li globali. L’Europa con il lancio del Green Deal
punta a confermare il ruolo di guida nella lotta ai
• l’emergenza ambientale e la necessità di cambiamenti globali. L’impegno a raggiungere
avviare processi di riconversione sostenibi- la neutralità climatica entro il 2050 comporterà
le dell’economia con l’obiettivo di ridurre le un cambiamento radicale del paradigma nella
emissioni di gas climalteranti e l’utilizzo di produzione, gestione e utilizzo dell’energia con
materie prime. impatti molto rilevanti su tutte le principali atti-
vità economiche.
L’emergenza sanitaria ha impresso una straordi-
naria accelerazione di alcuni di questi processi L’ultimo lascito strutturale della crisi sanitaria
determinando una spinta ulteriore verso un ag- riguarda la riscoperta del valore strategico del-
giustamento della globalizzazione. la ricerca e dei ricercatori. Dopo anni di richiami
6
EXECUTIVE SUMMARY
all’innovazione, spesso astratti, i governi di tutto rantire stabilità e per affrontare le sfide dei
il mondo saranno chiamati a sostenere la ricerca prossimi anni.
pubblica e privata come fattore strategico per af-
frontare le sfide del futuro. Per realizzare questo obiettivo occorre, però, un
approccio organico e concreto che consenta di
In questa direzione occorrerà ripensare le re- recuperare situazioni di dipendenza dalle altre
gole europee a partire dalla definizione di una piattaforme economiche. Supporto agli investi-
vera politica industriale UE che sia in grado di menti, ricerca e innovazione, competenze sono
connettere l’intervento pubblico alla riso- gli elementi chiave per rafforzare settori strate-
luzione delle grandi questioni sociali e am- gici, razionalizzare e potenziare gli ecosistemi
bientali del pianeta restituendo alla scienza industriali, riportare in Europa alcune produzio-
e alle imprese il compito di soddisfare i nuovi ni, rafforzare le filiere europee e farne nascere di
fabbisogni delle società avanzate legate a mega nuove.
trend globali: il cambiamento climatico, l’invec-
chiamento della popolazione, la qualità della Per essere davvero protagonista di questi pro-
vita e la concentrazione delle persone nei grandi cessi è necessario rafforzare ulteriormente il
centri urbani. sistema nazionale assicurando un forte soste-
gno alla R&I, all’industria e allo sviluppo delle
Una prima risposta viene dalla nuova strategia competenze con una strategia chiara di medio
industriale europea presentata dalla Commis- lungo periodo resa credibile da risorse adeguate
sione il 10 marzo 2020, poi ulteriormente poten- e certe nel tempo. È necessario assicurare effi-
ziata alla luce anche della crisi pandemica. Tale cace supporto al rafforzamento dei partenariati
Strategia consta di un documento quadro con industriali nazionali e alla loro partecipazione ai
molti riferimenti a iniziative già avviate e alcune grandi progetti europei sulle catene del valore
proposte per nuovi interventi. Affronta temi es- strategiche.
senziali per il futuro della nostra economia e del-
la società e si inserisce nel solco delle politiche Sul fronte nazionale occorre affiancare da
europee avviate a partire dal 2010 quando, per subito le politiche per la liquidità ad una
affrontare la profonda recessione economica strategia di supporto al rafforzamento della
che ha colpito l’Europa dopo la crisi finanziaria crescita e al recupero della produttività.
del 2008, la Commissione ha avviato una nuova
fase di politiche che puntano sul rilancio dell’in- Per far fronte a queste nuove emergenze e con-
dustria quale strumento per la rinascita dell’eco- solidare il tessuto produttivo in una logica di
nomia europea. medio periodo le azioni dovranno essere indi-
rizzate al riavvio degli investimenti privati e
L’industria è infatti considerata non solo il sog- al rafforzamento patrimoniale e organizza-
getto che può guidare la transizione dell’eco- tivo delle imprese; esigenze preesistenti alla
nomia e della società europea verso la digita- crisi ma che appaiono ancora più impellenti ora
lizzazione, la neutralità climatica e l’economia per la necessità di ricostruire filiere strategiche,
circolare, ma anche il soggetto che può assicu- stimolare collaborazioni e reti tra imprese, rior-
rare la sovranità dell’Europa rispetto alle ganizzare processi aziendali e catene produttive
grandi piattaforme economiche e la sua per garantire e rafforzare la sicurezza e la soste-
resilienza. A questo fine, si tratta di avviare po- nibilità anche nella fase post emergenza in cui
litiche che consentano all’Europa di sviluppare occorrerà convivere con il virus o, più in gene-
tecnologie abilitanti che rivestono importanza rale, garantire condizioni di maggior tutela per i
strategica per il futuro industriale europeo e la lavoratori.
rendano tecnologicamente indipendente.
Su fronte degli investimenti e della crescita di
In questo quadro, l’Europa rappresenta per produttività e occupazione, le priorità tracciate
l’Italia l’unica dimensione possibile per ga- nel Volume sono:
7
IL CORAGGIO DEL FUTURO ITALIA 2030-2050
8
EXECUTIVE SUMMARY
più significativa alla crescita e alla competitività e di servizi attivati direttamente e indirettamente
e a rafforzare le rilevanti connessioni con filiere dalla mobilità e capaci di promuovere lo svilup-
industriali e commerciali sempre più estese, a po produttivo, come nel caso del cluster maritti-
livello nazionale e globale. È quindi necessario mo e portuale (Economia del Mare), e dei terri-
superare le criticità operative indotte da tori (ZES/ZLS).
carenze infrastrutturali e regolatorie e da
misure di policy contraddittorie e anche ge- Il divario socioeconomico dell’Italia rispetto
neratrici di reciproci spiazzamenti tra modalità e all’UE e del Mezzogiorno rispetto al resto del
servizi di mobilità di persone e merci. Paese ha assunto da tempo una pericolosa
tendenza all’aumento. Ai fini del Recovery Plan
La concorrenza e la regolazione dei relativi mer- gli interventi da attuare devono sensibilmente
cati (delle gestioni infrastrutturali e dei servizi invertire le dinamiche declinanti degli inve-
di mobilità di persone e merci) devono favorire stimenti pubblici e privati e dell’occupazio-
l’evoluzione in senso industriale dell’intero com- ne, per accrescere la competitività delle impre-
parto, l’accesso di nuovi operatori, lo sviluppo e se, la qualità del capitale umano, la dotazione
l’efficienza delle gestioni esistenti, in termini di di infrastrutture e di servizi pubblici essenziali e
investimenti e di qualità dei servizi all’utenza. l’efficienza delle pubbliche amministrazioni. La
Ma è essenziale la promozione di una politica strategia di coesione deve coinvolgere tutte le
industriale dedicata allo sviluppo logistico dimensioni dello sviluppo territoriale e puntare
delle imprese, favorendo misure di promozio- a ridurre la marginalità territoriale, il disagio so-
ne di investimenti, tecnologie, formazione, orga- ciale e il degrado ambientale.
nizzazione, digitalizzazione e sostenibilità.
In termini attuativi, vanno superate le esperien-
La regolamentazione tecnica e operativa ze di mancato o ritardato impiego delle risorse
del sistema di mobilità necessita di sensibili programmate per investimenti pubblici e va
adeguamenti all’evoluzione logistica, da definire adottato un approccio basato anche su mec-
anche a livello europeo, dalla scala internazio- canismi rigorosi di eventuale redistribuzione
nale (nodi di scambio modale, transiti frontalieri temporale di quelle inutilizzate, garanten-
e gestione delle TEN), e a livello nazionale, in ter- do comunque l’attuazione delle previsioni
mini di semplificazione e digitalizzazione delle complessive di spesa su base territoriale.
procedure burocratiche (sportelli unici, dogane,
funzionalità H24 dei servizi) e di efficienza delle Per la ripresa degli investimenti produttivi, nel
strutture amministrative che regolano la mobili- Mezzogiorno come in altre aree svantaggiate del
tà (negli hub logistici e nelle aree urbane e me- Paese, è decisivo definire e rendere stabile nel
tropolitane). tempo, almeno per il ciclo di programmazio-
ne 2021-2027 o nella prospettiva del Piano Sud
Le macro-finalità dell’UE (sostenibilità, digitaliz- 2030, i diversi strumenti esistenti e che han-
zazione e resilienza) devono quindi essere più no dato risultati positivi per la crescita degli
efficacemente declinate per favorire il trasfe- investimenti e dell’occupazione delle imprese, e
rimento modale e la decarbonizzazione e alimentare le dotazioni finanziarie destina-
promuovere l’adeguamento tecnologico e te ai contratti di sviluppo.
la sicurezza dei mezzi di trasporto, dei siste-
mi di gestione della mobilità, l’integrazione A tale proposito, pur continuando a riservare
e l’interoperabilità, che presentano potenzia- alle PMI una particolare attenzione, va mag-
lità rilevanti di attivazione di importanti filiere giormente incentivata la crescita dimensiona-
produttive, dalla ricerca all’innovazione fino alla le delle imprese e, più in generale, ampliare le
produzione industriale di mercato. possibilità di investimento delle grandi imprese.
Nelle aree svantaggiate del Centro-Nord, va ne-
Infine, è essenziale promuovere piani strate- goziata con le Autorità europee una revisio-
gici in grado di coinvolgere comparti industriali ne degli orientamenti sugli aiuti di Stato a
9
IL CORAGGIO DEL FUTURO ITALIA 2030-2050
finalità regionale, che limitano le possibilità • siano sostenuti da riforme strutturali da av-
di investimento solo alle nuove localizzazioni, viare nell’immediato, per arrivare a definire
e della regolamentazione del FESR, che esclude a medio termine un nuovo e più efficiente
il finanziamento degli investimenti delle grandi quadro di riferimento operativo della politi-
imprese. ca infrastrutturale.
10
EXECUTIVE SUMMARY
tura finanziaria delle imprese e promuove- re, tempo per tempo, le necessità delle imprese
re lo sviluppo dei canali Fintech. In campo e i bisogni dei lavoratori.
fiscale si dovrebbe, in particolare, migliorare
la disciplina di deducibilità degli interessi Con un mercato del lavoro in continua evolu-
passivi dalle imposte sui redditi, interveni- zione è cruciale spostare il focus dalla tutela
re sulle misure di incentivo alle operazioni dell’occupazione all’occupabilità delle persone,
straordinarie e ai riassetti patrimoniali, pre- per prendersi cura “del lavoro e dei lavoratori”
vedere regimi incentivanti per gli investito- e non tutelare solo il singolo posto di lavoro. A
ri in start-up e PMI innovative e avviare una questo riguardo, diventa cruciale rafforzare
riflessione sull’opportunità di abrogare la le politiche attive, di modo che sia possibile
Tobin Tax nella prospettiva di un’imposta ar- orientare le professionalità alle mutevoli esi-
monizzata a livello europeo. Sarà poi necessario genze del mercato del lavoro. Le linee di riforma
attivare un flusso stabile di risorse pazienti dovrebbero prevedere, poi, la realizzazione di
stimolando un maggior investimento nel si- un sistema di protezione sociale contro la
stema produttivo e infrastrutturale dome- disoccupazione incentrato su azioni efficaci –
stico delle compagnie di assicurazione e di che prevedano anche il ricorso alla leva fiscale -
fondi pensione e casse previdenziali. per la ricollocazione delle persone disoccupate.
In materia di integrazione salariale, un rior-
Infine, occorre sostenere il credito bancario dino del sistema permetterebbe di superare la
arginando la stretta della regolamentazio- situazione attuale caratterizzata da dispersione
ne finanziaria internazionale e prevedere di risorse e da complessità amministrative per
un quadro organico di incentivi per favorire l’accesso ai benefici.
lo sviluppo della finanza sostenibile.
Il capitale umano è, e sarà, una leva strategica
In materia di lavoro, le nuove tecnologie e la di- per lo sviluppo dell’industria italiana. A più alti
gitalizzazione stanno aprendo la strada a nuove livelli di qualità del capitale umano corrispon-
occupazioni, più intense da un punto di vista dono più alti livelli di innovazione e crescita del
cognitivo e caratterizzate da una più alta pro- sistema economico. In Italia, occorre potenzia-
duttività. Le innovazioni tecnologiche sono in re il percorso professionalizzante al livello
grado di determinare migliori condizioni di la- di istruzione terziaria con investimenti e
voro, ma anche di rendere i sistemi economici riforme per gli Istituti Tecnici Superiori e le
più resilienti a shock inaspettati, perché offrono Lauree professionalizzanti, in grado di alzare
la risposta necessaria, in termini di incrementi il livello complessivo delle competenze, in parti-
di produttività e cambiamenti delle modalità di colare nelle materie tecnico scientifiche (STEM),
lavoro, all’invecchiamento della popolazione e e avvicinare, così, il mondo dell’istruzione a
alla sostenibilità ambientale. quello del lavoro.
11