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Alla libertà

Questo volume è stato prodotto nel mese di giugno 2013 a cura del Collettivo di
Poeti Pirata ed è a completa disposizione di tutti gli istituti penitenziari interessati.
Il libro è da intendersi come pubblicazione gratuita a scopo benefico;
tutti i contenuti sono liberamente riproducibili
(ad esclusione del loro utilizzo per fini commerciali) senza l'obbligo
di citare i curatori.

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Poesie d'amore semplici nasce da un'esigenza riscontrata tra i reclusi. Da volontari che si occupano
delle biblioteche carcerarie abbiamo saputo che in molti richiedono poesie d'amore semplici, per
copiare alcuni versi da inserire nelle lettere da spedire a casa. L'amore a parole è difficile e si complica
ancora di più se ci si mettono di mezzo frasi poco chiare, che anziché unire allontanano. Quando è
stato lanciato il progetto che ha portato al libro, molti poeti noti e meno hanno accettato la sfida con
entusiasmo. Abbiamo deciso di restare anonimi, firmandoci Collettivo di Poeti Pirata, di offrire i
nostri versi in assoluta gratuità e di lasciare libera ogni riproduzione, parziale o totale, di questo libro.
Credetemi, non è scontato riuscire ad esprimere in modo semplice il connubio di frustrazione e
passione che la separazione induce. Ne sono uscite poesie toccanti, rabbiose, dolcissime, che
dimostrano quanto le gabbie siano diffuse sia dentro, che fuori di noi: come spiegare altrimenti quel
senso di profonda verità che si prova leggendo questo libro? In fondo, tendiamo tutti a una libertà che
per ora è solo di parole.

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Silenzio

Deve essere così difficile amare una persona come me,


sempre tesa, nervosa, mai contenta di cio che ha.
Forse tu lo fai, ma io non lo so se poi è vero che lo fai.
Soprattutto ora in questo silenzio, la notte, che non è mai notte davvero,
mi chiedo: - Ma tu mi ami o no?
Perché forse neanche io mi amo troppo,
altrimenti non eravamo io qui e tu là, lontana
in lenzuola profumate, tra pareti che non trasudano
tristezza, solitudine, odio.
Il mio posto è con te,
ma tu
Mi ami?

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Al mattino

non basta
il tempo delle parole
scandite da lancette
che corrono veloci
guardarti ogni volta
accresce il desiderio
che riempie le notti
del tuo dolce profumo
sogno di noi
le mani a ritrovarsi
il tuo fiato nel mio
fino al risveglio
in cui sussurro
ancora
e so che mi senti

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Saper avvolgermi di te
con la forza dell’acqua
e il silenzio infinito della luna.
Succhiare piano la vita
attraverso le tue labbra
e diventare unico torrente.
Colorarti con le essenze
di un’estate africana
e fermare il tuo sguardo in me.
Poter esser il giaciglio
di ogni tuo desiderio
e credere nel sole che mi dai

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Finestra

Il sole filtra dalla finestra,


e l’ombra delle sbarre
disegna un pentagramma sul pavimento.
E su quel pentagramma,
scrivo le note di una canzone.
La nostra canzone,
che canto,
con voce e con cuore.
Ti arriverà,
ne sono certo!
Arriverò anche io!

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Attimo eterno

Ci sono attimi
Li chiamano attimi ma sono infiniti
Minuti, ore, giorni , forse anni
Trascorrono lenti e tu intanto che fai
Io seduto al buio penso
A quegli occhi da guardare
dentro vi ho intravisto il mondo
Occhi così belli che non ho visto mai
Alla voglia che ho di udire ancora quella musica
La tua voce
Le tue parole, bisbigliate piano o urlate al cielo
Io le udirei senza stancarmi
Come un'eco che risuona dentro me
Pensare in questo attimo eterno
Alla voglia infinita che ho di te
Di noi avvinghiati stretti
Presto amore il sole
Avvolgerà i nostri corpi
Saremo ancora una cosa sola
Saremo di nuovo liberi di amare

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Lascia che ti indossi
Che ti porti dentro

Che la tua essenza mi permei

Che il tuo sole risplenda dentro

Lascia che ti assimili


Molecola dopo molecola
Che ti renda parte di me

Che tu sia nutrimento


Vita
Che rigogliosa risbocci
Di violenti e variopinti colori
Sui tessuti smunti e laceri di quest'anima

Lascia che mi abitui


Che lentamente
Sopprima il rigetto
Corollario inevitabile
Di un'aspra declinazione misantropa

Forma
Ruvida e affilata
Di uno spirito d'aculeo
Che si autopreserva
Infierendo
Sfregi e squarci
Dolorosi e letali
A chiunque si avvicini

Nient'altro che un bellicoso rivestimento


A protezione di un'anima aliena
Che ha abbracciato l'odio
Solo perché non ha mai conosciuto il volto dell'amore
Te

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Promessa

Le stelle si possono contare tutte,


me lo sento.
Mi avvolgo in questa pergamena di lenzuolo
e scivolo dentro una bottiglia,
uso questo braccio
per stringere il tappo,
mi lascio
cadere nel mare di ricordi
più giu
negli abissi di promesse.
Mi lascio
alla corrente dell'unica certezza;
mi basterà lo spazio del tuo bicchiere
se ritroverò le tue labbra.

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Presto

L'unica cosa che non odio


di queste sbarre
è che mi fanno ripensare
alla tua pelle ogni momento
molto più spesso di prima
quando mi credevo libero
ricordo quando non ti ho saputo
ascoltare e comprendere
quando ti ho mentito
dimenticando quanto fosse importante
la gioia nei nostri abbracci
rivivo ogni centimetro della tua pelle
il tuo odore che mescolato al mio
crea un profumo che non si può comprare
le notti infinite non le temo più
perché so che anche tu
stai vivendo le stesse emozioni
con parole diverse forse
non nello stesso istante
ma quando uscirò
ne sono certo
non avrò bisogno di dirti nulla
ti abbraccerò per il resto del tempo

11
Ti hanno fatto per me
come il cielo per le stelle
e il mare per le onde.
Manchi, quando l’aria è tempo
e il respiro accelera
nel pensiero di perderti.
Ci sei, quando il corpo freme
e i sospiri si fanno eco
della gioia di averti.
Ti hanno regalato a me
in una sera senza vento
tra l’inverno e le gemme.
Quando una fine minaccia
questa storia senza sponde
tremano le foglie, come i miei occhi.
Allora, mi accorgo di essere
solo un semplice nulla
disperatamente assetato d’amore.

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Forbidden love

Ti vedo come un sogno


una creatura
che splende di luce
e dolce meraviglia.

Irraggiungibile,
una farfalla
da non dimenticare
con cui poter volare.

Ti vedo come un sogno


spento dal risveglio
e invece sei l’angelo vero,
custode del mio cuore.

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Uno sbadiglio tira l'altro
La vedo soffiare
Via la notte
Nel sonno
E dormire
Di gusto
Mentre dormo
Piuttosto
male
Sbadiglio
Io che ho scalato
Lei
che scava montagne
con le stesse mani reggiamo il mento
Della vita
insieme
In fondo
Stretti
in un pugno
Chiuso
vedo il suo, il mio
profilo da fuori
scavato nella luce
dal collo
al seno
le gambe chiuse
E aperte
Come le porte di un treno
piegate su me
come lenzuola
Di qualche giorno
Andate
Nei suoi
capelli neri
velati di prugna
Si fonde
Il mio viso
Il nostro sonno
Il vostro sorriso

14
Il nascondiglio

Si lo so,
sono entrato.
Ho consegnato tutto.
Anello,
catenella
portafoglio
Tutti i miei averi personali.
Mi hanno perquisito,
e hanno cercato a fondo.
Ma lo stesso li ho fregati!
Perché il mio cuore,
era un nascondiglio perfetto
dove mettere te, il tuo amore.
Noi e i nostri giorni felici!
E ora anche se 4 mura
mi tengono lontano
che importa!
Tu sei qui con me
Nel mio cuore e nel mio pensiero
Nei miei ricordi,nei nostri ricordi
Li conservo
Non li hanno trovati
Non potrei mai perderli
Non mi perderai mai! Amore!

15
Se fossi oltre

Non basteranno
quel poco ferro
quel poco cielo
questo cuscino
quel muro che sembra un diario
questo pavimento freddo
sotto i piedi nudi

Non basteranno
i miei giorni lenti
le tue sere sole
le loro tristi facce
il nostro stretto spazio condiviso
i vostri pensieri lontani
sulla mia condizione

Non basteranno
credimi
non basteranno
questi pochi ostacoli
le mie riflessioni solitarie
a farmi dimenticare
che mi devi un bacio

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Ci saranno le stelle come ieri
nelle notti che voglio per noi
e silenziosi sguardi da esplorare.
Sarai l’ultimo e il primo
e sarà dolce l’aria
come il piacere di scoprirci.
Imparerò ad amarti
assaporando il sogno degli abbracci,
a sentirti presente per riempire
i giorni che verranno senza te.
Ci saranno sorrisi nei mattini
e rumori di vita per la strada
e ci saremo noi ad aspettarli.

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Tu

Tutto è cambiato sai,


come se il sole d’improvviso si fosse spento
e fosse rimasto a illuminarci una tenue lampadina.
Anche i rumori sono cambiati
non più i tuoi passi nel corridoio e nelle stanze,
il lavandino che butta acqua,
le pentole e i fornelli.
Ci sono
i ferri che battono ad altri ferri.
Ci sono i passi, i pochi che faccio,
e tutto è così fermo, giorno dopo giorno.
A volte penso che avermi incontrato non sia stato un grande affare per te.
Ma poi chiudendo gli occhi ritrovo i tuoi sguardi,
la tua mano che passa leggera sulla mia guancia
ed è lì che sento, ancora forte, la grazia dell’essere vivo,
la tua grazia di farfalla. Leggera e indispensabile.
Poi tornano a suonare i ferri con i ferri, i metalli,
ma anche se ho paura, il mio viso rimane questo.
Il tuo viso diventa sempre più bello,
come il sole, che sorge pallido
poi si muove da una parte all’altra del cielo,
ed esplode in un tramonto.
Le nostre notti, i tuoi capelli,
solo quello consola il rumore dei ferri,
solo quello non mi fa avere paura del domani.
Domani.

18
Perla del mare

Vorrei avere degli occhi in grado di scandagliare il mare


per essere sicuro di riuscirti a trovare.
Tu, perla che ti nascondi.
Tu, che ti lascerai baciare.
Tu, che ti nascondi tra due gusci neri neri.
Tu, negli angoli più reconditi di tutti i miei pensieri.

Perla che ti nascondi ti riuscirò a ritrovare


anche se dovrò litigarti con gli altri abitanti di questo mare.

Tu che arrivi tardi,


quando la sera si fa oscura
e che con baci caldi
mandi via questa paura.

19
Sono rimasta nei tuoi abbracci
poesie e menzogne
di ti amo detti troppo presto
unica scritta sulla mano
in un lago silenzioso d’ombra.

Sono rimasta fra le tue gambe


nel piacere del tuo essere uomo,
nella gioia delle brevi attese,
nelle tristezze di dovuti distacchi
placate da speranze trasparenti
sogni di forse
plasmati ad occhi aperti.

Sono rimasta lì
nel limbo dove nuotano passioni
lontane dalle calme quotidiane
o da fini invocate
per aprire la porta a nuovi amori.

Mi brucia dentro questa solitudine


più calda della voglia dei tuoi baci.
Sono rimasta fra le tue mani,
accartocciata nei fogli
che hai buttato
del calendario dei mesi senza te.

Parole fredde e occasionali


gelano questo mio volerti ancora.
Sono rimasta lì
in quell’unica culla
dove vorrei raccogliere me stessa.

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17 maggio 2013

io non so scrivere le poesie d'amore


però so darti i baci
la mattina
dopo il caffè
dopo la sigaretta
prima di lavarsi i denti
mentre fuori piove

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Ombra

Dalla gabbia si fa tenue luce,


tenuta insieme dal mondo di fuori e dell'interno.
Riecheggio di memoria e l'attimo è scorso in un domani,
fatto di mai, d'abitudine eterna;
troppo alti, questa passione e il tempo,
lasciati nei decanter come gocce di nebbia densa.
E tu manchi e non ti vedo,
perdessi l'ombra, avrei perduto il desiderio;
ma ti fai ombra
e io da lì posso dirigermi
pellegrino di traversate lungo ogni nostro tormento.
Sono percorso: arrivo a te.

22
Levatevi di torno

Davvero pensano
che nelle parole
ci sia più di un briciolo
di quello che ogni giorno
spreco lontano da te?

23
Solo un istante

Ogni mattino dopo il mio risveglio


sono costretto ad annusare
l’aria grave senza splendore
guardo le mie mani e sono
più sottili
di come le ricordavi tu
sorseggio la colazione
su una tazza sbeccata
che non è il tuo labbro
né la curva del corrimano
è il tuo fianco
non ci sei in questa ruvidezza
il clangore delle porte non è
come i tuoi tacchi
e i bisbigli affianco
non sono come quando
mi confidavi un segreto
così ogni notte prima di dormire
lascio un po’ la finestra
aperta
per poter respirare insieme a te
un’altra nostra notte
e ogni mattino
al mio risveglio
io me ne stupisco sempre
il tuo fiato entra leggero
una delicata promessa
di buongiorno
a tenermi in vita.

24
Senza

Nei miei giorni sempre uguali


manchi a me
come manca una madre
al figlio sperduto

25
Rivedo

nel vapore di minestre


malfatte e frettolose
ricerco il calore
della nostra cucina
le dita lungo il bordo
del tavolo consumato
ritrovano l'orlo
della tovaglia pulita
voci intorno
senza accenti né gioia
cambierei per una risata
del mio bimbo d'argento
attendo quel momento
colmandomi fin d'ora
nell'assenza rivivo
ogni giorno di noi

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Bacio

E cerco un carezza
una parola che nasce
dal cuore sincero.

E mentre ti cerco
le mie labbra
trovano le tue.

E tremo,
felice di te
di noi.

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Accorgersi che vita ancora scorre
anche lontano da carezze e sguardi
perché di oceano è fatto il desiderio
e non conosce sbagli o castrazioni...

Dopo che l'anima si è dissetata alla festa dei sensi


incontro il tuo tenero sguardo
che cerca all'orizzonte un gruzzolo di stelle
prima degli appassionati riposi d'amore

desidero una casa di pani bianchi


con i tetti coperti di soffici torte
dall’interno, se ascolto bene,
sento sbattere telai, dondolio di culle e canti

Emozioni siano luce forte di conforto


per le anime in cammino non vi siano diaspore,
unità cuori incrociati
all' orizzonte fresco del nuovo giorno

Ma se mi manca il vento di tempesta


e la bonaccia ferma il navigare
resta sempre in una conchiglia vuota
l’eco lontano dell’oceano mare.

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