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Camporeale
Riassunto
Su due frammenti di bucchero conservati nella collezione C.A. di Ginevra, pertinenti a un'oinochoe di provenienza sconosciuta e
databile agli anni 630-620 a.C, si ha la più antica testimonianza etrusca di danza armata. Nel contesto figurato sono
rappresentati anche cavalieri e una biga a due ruote con auriga. Gli stessi motivi (di norma i guerrieri marciano e non corrono)
ritornano in opere etrusche, comprese tra la metà del VII e la metà del VI secolo a.C, per celebrare un evento militare, che in
quelle più antiche ha un carattere gentilizio-aristocratico e in quelle più recenti - lastre architettoniche destinate a un edificio
pubblico - uno cittadino.
Camporeale Giovannangelo. Sull'origine della corsa armata in Etruria. In: Spectacles sportifs et scéniques dans le monde
étrusco-italique. Actes de la table ronde de Rome (3-4 mai 1991). Rome : École Française de Rome, 1993. pp. 7-19.
(Publications de l'École française de Rome, 172)
http://www.persee.fr/web/ouvrages/home/prescript/article/efr_0000-0000_1993_act_172_1_3050
GIOVANNANGELO CAMPOREALE
17 In particolare quelli a due ruote usati dalla metà del VII secolo a.C. in
poi come segno di prestigio per « il trasporto al campo di combattimento, per le
processioni, i trionfi e le gare» (G. Bartoloni, Opus, III, 1984, p. 386, ristampato
in AA.VV., Le donne in Etruria, Roma, 1989, p. 58; L. Galeotti, Archeologia clas
sica, XXXVIII-XL, 1986-88, p. 94 sg.).
18 Pertanto mi sembra molto probabile che la lettura del fregio debba
cominciare dal gruppo familiare, visto che tutti gli altri personaggi, compresa
la figura femminile gradiente a fianco degli elementi sovrapposti, sono orientati
verso questo gruppo (contra M. Martelli, in AA.VV., La ceramica degli Etruschi,
p. 271, n. 49). Per una messa a punto sulle varie interpretazioni del fregio figu
rato si vedano da ultimi L. B. van Der Meer, Ktema XI, 1986 [1990], p. 169 sg.;
M. Menichetti, Ostraka, I, 1992, p. 7 sg.
19 M. Cristofani, in AA.VV., Gli Etruschi e Roma, Roma, 1981, p. 194 sg.;
Id., in AA.VV., Greci e Latini nel Lazio Antico (Atti del convegno della Sisac),
Roma, 1982, p. 42 sg.; Id., / bronzi degli Etruschi, Novarà, 1985, p. 281; G. Co
lonna, in Atti del XIX convegno di studi sulla Magna Grecia, Napoli, 1980, p. 309;
G. Pianu pr. M. Torelli, L'arte degli Etruschi, Roma-Bari, 1985, p. 276; B. D'Agos
tino, Archeologia classica, XLI, 1991, p. 223 sg.
16 GIO V ANN ANGELO CAMPOREALE
*
* *
media valle del Fiora dalla preistoria alla romanizzazione, Pitigliano, 1985, p. 58
sg. ; M. Torelli, in AA.VV., Case e palazzi d'Etruria, p. 22 ; F.-H. Massa- Pairault,
Ktema, XI, 1986 [1990], p. 186.
24 II particolare potrebbe trovare un confronto esplicativo nei cosciali, in
verità più larghi, che portano alcune figure di guerrieri riprodotte in terracotte
templari tardo-arcaiche da Satricum e da Faleri (su cui ha richiamato l'atten
zioneP. F. Stary, Zur einsenzeitlichen Bewaffnung und Kampfesweise in Mitteli
talien, p. 73 sg., tav. 47, 4; 50, 1). Sulla possibilità di un cosciale analogo su un
rilievo arcaico di Xanthos cfr. M. Pallottino, in AA.VV., Études étrusco-itali-
ques, Lovanio, 1963, p. 146. Il cosciale è portato anche dai guerrieri dipinti sul
sarcofago del Sacerdote della seconda metà del IV secolo a.C. (su cui da ultimo
H. Blanck, in Miscellanea archaeologica Tobias Dohrn dedicata, Roma, 1982,
p. 19) e dall'Achille riprodotto su una cista bronzea della serie prenestina ai
Musei Vaticani (G. Foerst, Die Gravierungen der pränestinischen Cisten, Roma,
1978, p. 170 sg., n. 66, tav. 47c).
25 L. Robert, Revue des études anciennes, XXXI, 1929, p. 13 sg.
26 Ε. Ν. Gardiner, Athletics of the Ancient World, Oxford, 1930, p. 140 sg.;
J. Jüthner, Die athletischen Leibesübungen der Griechen, II, Vienna, 1968, p. 112
sg. ; Η. R. Harris, Sport in Greece and Rome, Londra, 1972, p. 33; R. Patrucco,
Lo sport nella Grecia antica, Firenze, 1972, p. 93 sg.; D.G.Kyle, Athletics in
Ancient Athens, Leida, 1987, p. 181 sg.
18 GIOVANNANGELO CAMPOREALE
27 Cfr. nota 1.
SULL'ORIGINE DELLA CORSA ARMATA IN ETRURIA 19
gliatella (n. 13), dove i cavalieri inseriti nel corteo sono impegnati
in una vera e propria performance : il lusus Troiae. Forse con il
fregio dellOinochoe della Collezione C.A. ci troviamo di fronte
all'antefatto - logico, tipologico, cronologico - della corsa armata
in Etruria, e cioè a una manifestazione locale che avrà un valore
analogo alle leggende eziologiche tramandate da Filostrato (Gymn.
7) sulla corsa armata in Grecia.
Giovannangelo Camporeale