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ELEMENTI DI TRANSIZIONE

Questi elementi sono tutti metalli duri e tenaci con alti punti di fusione e di
ebollizione,buoni conduttori di elettricità e di calore, avendo i gusci d semipieni
danno luogo a complessi paramagnetici. Procedendo all’interno della prima
serie di transizione dallo Scandio al Rame si ha il progressivo riempimento degli
orbitali 3d. Con il Gallio fino allo Stronzio si conserva d10 e si ha il progressivo
riempimento dei 4p e 5s.Con l’Ittrio comincia il riempimento degli orbitali 4d
che si completa con l’argento fino al La, da questo punto in poi fino al Lutezio c’è
la serie dei lantaonidi dove gli orbitali 4f sono leggermente più stabili dei 5d. Gli
orbitali 5d cominciano a riempirsi dall’Hafnio fino all’Oro per poi arrivare
all’Attinio che come Sc,Y e Zr è un d1 (6d1), da qui in poi gli orbitali 5f sono
leggermente più stabili dei 6d e si ha la serie degli attinoidi. Zinco,Cadmio e
Mercurio nel formare i loro composti non hanno ionizzazione di elettroni d
perciò non sono elementi di transizione. Per elementi di transizione
s’intendono quelli elementi che almeno in uno dei loro stati di ossidazione
hanno il guscio d semipieno, per Zinco Cadmio e Mercurio tale guscio resta
sempre pieno in tutti i loro composti. Tali elementi sono, rispetto agli elementi
vicini più teneri (Zn e Cd) ed elettropositivi mentre Hg è liquido. Sono tutte
somiglianze con gli alcalino terrosi infatti tali elementi appartengono all’ex
gruppo 2b. Formano come i vicini elementi di transizione complessi con leganti
come alogenuri e ammoniaca ma, a causa della loro struttura elettronica ,non
formano composti con leganti pi-greco acidi. Diversa è la situazione per il Rame
l’argento e l’oro che formano composti in cui hanno il guscio d non
completamente pieno a differenza del loro stato elementare .Scandio e Yttrio
sono,con Lantanio e Attinio trattati insieme alle serie di transizione interne a
causa delle loro somiglianze. Per quanto riguarda gli elementi di transizione
propriamente detti, gli orbitali d sono alla periferia degli atomi dunque sono
influenzati anche dal’intorno chimico cioè da eventuali leganti o controioni.
Negli attinoidi gli elettroni 4f sono interni e schermati dai gusci 5s e 5p, le
iterazioni fra i 4f e l’intorno chimico non sono importanti. Negli attinoidi i 5f
non sono ben schermati dai 6s e 6p come lo sono i 4f dai 5s e 5p ma, non sono
nemmeno molto esposti come gli orbitali del blocco d. L’esame delle
configurazioni elettroniche ci fa dedurre che gli elementi all’interno dei vari
gruppi hanno differenti proprietà chimiche, le proprietà diventano simili
nell’ambito dei periodi infatti conviene trattare gli elementi della prima serie di
transizione insieme perché, per il discorso degli orbitali d non schermati, di cui
sopra, hanno proprietà chimiche simili. Per gli elementi della seconda e della
serie di transizione all’interno dei gruppi ci sono analogie fra le proprietà
chimiche degli elementi, essi si differenziano dai congeneri della prima serie. Per
la terza serie ci aspetteremmo delle differenze dovute all’aumento del numero
quantico principale invece, tali differenze fra seconda e terza serie non ci sono a
causa della contrazione lantanoidea. I lantnoidi hanno proprietò simili fra di loro
mentre gli attinoidi hanno proprietà intermedie fra gli elementi del blocco d e i
lantanodi. Sempre ragionando intorno alle configurazioni elettroniche notiamo
che per il Cr e il Cu le configurazioni che prevedono gusci elettronici semipieni
sono favorite, nella seconda serie ci sono differenze più complesse che non
possono essere spiegate solo in base alla stabilità dei gusci semipieni ma vanno
tirate in ballo interazioni come quella elettrone-elettrone,nucleo –elettrone ecc
ecc. Nella terza serie compaiono gli elettroni f. Per quanto riguarda gli stati di
ossidazione, lungo la prima serie di transizione, se non ci sono leganti pi-greco
acidi lo stato più basso è il II. Nichel e Rame difficilmente vanno oltre lo stato II a
causa della elevata energia di terza ionizzazione. Per il rame a differenza di altri
elementi è importante anche lo stato 1 dato che anche il suo secondo potenziale
di ionizzazione è elevato. Dal Titanio fino al Manganese vediamo la stabilità degli
alti stati di ossidazione la valenza massima corrisponde al numero totale di
elettroni s e d presenti. Per Ferro,Cobalto e Nichel è difficile avere alti stati di
ossidazione. All’interno della prima serie di transizione lo stato di ossidazione va
da 1 a 7. Gli ossidi al crescere del numero di ossidazione diventano più acidi
mentre gli alogenuri diventano più covalenti e tendenti a dare idrolisi.
Nell’ambito della seconda e terza serie di transizione spesso ci sono elevati stati
di ossidazione stabili rispetto agli elementi più leggeri inoltre, la tendenza a
formare legami metallo - metallo è maggiore rispetto agli elementi della prima
serie di transizione.

TITANIO ZIRCONIO E AFNIO

TITANIO Lo stato di ossidazione IV è il più stabile ma ci sono anche stati di


ossidazione più bassi III,II,0,-1…che vengono subito ossidati dall’aria,acqua e
altri reagenti allo stato IV.Per rimuovere 4 elettroni ci vuole molta energia, lo
ione titanio 4+ non ha una reale esistenza e i composti del titanio IV sono in
genere covalenti. Ci sono analogie con gli elementi del gruppo 14 soprattutto con
lo stagno, i raggi ionici calcolati per Sn 4+ e Ti 4+ sono molto simili così come lo
sono i raggi covalenti ottaedrici per Sn IV e Ti IV. Per queste ragioni TiO2 è
isomorfo con SnO2, SnCl4 come TiCl4 è un liquido che viene idrolizzato
rapidamente dall’acqua e si comporta da acido di Lewis.Anche i nitratin di
stagno e titanio sono isomorfi M(NO3)4.
ZIRCONIO E AFNIO hanno comportamento simile, per effetto della contrazione
lantanoidica i raggi atomici e ionici dei due elementi sono molto simili. Questo li
differenzia dal titanio, i loro ossidi sono più basici rispetto al titanio ecc. Oltre
allo stato di ossidazione 4 che è il più stabile si conoscono anche stati di
ossidazione inferiori la cui chimica è meno estesa rispetto allo stato IV.

Boruri ,idruri, carburi e nitruri,ossidi,solfuri, alogenuri complessi e composti


metallorganici

VANADIO, NIOBIO E TANTALIO

VANADIO a differenza del titanio che presenta analogie con lo stagno,per il


vanadio, non ci sono analogie con gli elementi del gruppo 15. La chimica del
vanadio IV è dominata dalla formazione di ossospecie e si conosce un gran
numero di composti con il gruppo VO2+ . I composti negli stati inferiori VIIe VIII
sono ossidati dall’aria, Come per il titanio gli alogenuri e gli osso alogenuri si
comportano da acidi di Lewis.
NIOBIO E TANTALIO Nello stato di ossidazione V mostrano caratteristiche
simili ai non metalli, non si presentano mai come specie cationiche ma
anioniche, danno alogenuri volatili e facilmente idrolizzabili. Negli stati di
ossidazione inferiori formano un vasto numero di clusters cioè composti ad
aggruppamenti di atomi metallici.

Idruri ,carburi,nitruri e boruri. Ossidi,calcogenuri,polimetallati, alogenuri e osso


alogenuri complessi e composti metallorganici.

CROMO MOLIBDENO E VOLFARMIO

CROMO Esiste nello stato 6 come osso specie che sono dei forti ossidanti, ci sono
somiglianze con gli elementi del gruppo 16 a prescindere dalla stechiometria.
Tali somiglianze con gli elementi del gruppo dello zolfo si riscontrano
nell’acidità del triossido e per la natura covalente e la facile idrolisi di CrO2Cl2. Gli
stati ossidazione IV e v hanno scarsa rilevanza chimica. Sono invece importanti
gli stati di ossidazione II e III, tale importanza comincia con il cromo per poi
continuare con i successivi elementi di transizione. Ci sono composti stati
ossidazione molto bassi es: carbonili e metallorganici
MOLIBDENO E VOLFARMIO Sono chimicamente simili, nei composti con leganti
 -acidi ci sono analogie con il cromo. Lo stato di ossidazione II che per il cromo
è ben definito è ben noto solo in composti a forte legame M-M. Vi sono analogie
con il gruppo dello zolfo solo dal punto di vista stechiometrico.

Boruri,carburi,nitruri, CrH,ossidi,isopolimetallati ed eteropolimetallati,


alogenuri e osso alogenuri ,complessi e composti organometallici.

MANGANESE TECNEZIO E RENIO

MANGANESE Lo stato di ossidazione più alto è il VII che,come per il cromo si


riscontra solo nelle osso specie che mostrano analogie con i composti degli
alogeni. Nello stato di ossidazione VII il manganese è un forte
ossidante,generalmente si riduce allo stato II che è quello più stabile il quale
viene però ossidato in soluzione alcalina. Per quanto riguarda gli stati di
ossidazione intermedi non si conosce molto,sono pochi i composti del Mn(V)
che sono stati caratterizzati.
TECNEZIO E RENIO chimicamente molto simili fra loro differiscono
notevolmente dal manganese. A differenza del mnanganese il cui stato stabile è
II e c’è una chimica cationica dello ione Mn2+ per Tecnezio e Renio non c’è alcuna
chimica cationica, nello stato di ossidazione II danno pochi composti. La loro
chimica si concentra negli stati di ossidazione IV e V. Il Renio nello stato di
ossidazione III forma nei suoi alogenuri legami M-M, il Tecnezio ha
comportamento simile.

Carburi,nitruri,boruri,ossidi e calcogenuri,alogenuri e osso alogenuri complessi


e composti metallorganici.

FERRO RUTENIO E OSMIO


FERRO Lo stato di ossidazione VI è raro, la chimica delle soluzioni acquose vede
l’importanza degli stati II e III.
RUTENIO E OSMIO Sono come Rh, Ir, Pd e Pt abbastanza rari, si trovano in
natura spesso come leghe,sono di solito associati ai metalli da conio.

I composti sono ossidi e calcogenuri, alogenuri, composti metallorganici e


complessi in genere.
COBALTO RODIO E IRIDIO
COBALTO Il Cobalto vede lo stato di ox più alto è il IV ma i composti in tale stato
sono pochi,lo stato III è instabile nei composti semplici, come il Cu ha una
chimica nello stato I.
. RODIO E IRIDIO A differenza di Rutenio e Osmio non formano osso anioni e
osso sali volatili, la loro chimica riguarda prevalentemente gli stati di
ossidazione III,I,0 e -1 per il Rodio e I,III e IV per l’Iridio. Gli stati di ossidazione
superiori a 4 sono limitati agli esafluoruri.

Formano boruri,carburi,ossidi, solfuri, alogenuri ,complessi composti


metallorganici…..

NICHEL PALLADIO E PLATINO


NICHEL La chimica ordinaria è quella dello stato II, si riscontrano stai di
ossidazione formali bassi ma, gli stati superiori a 2 come il III e IV sono presenti
in pochissimi composti. La chimica metallorganica del nichel è importante e
vasta.
PALLADIO E PLATINO Gli stai di ossidazione principali sono il II e il IV. La loro
chimica nello stato di ossidazione I è altresì importante, entrano in gioco in tale
stato i legami M-M, anche lo stato di ossidazione zero è importante con leganti 
acidi sempre coinvolti.

Gli elementi di questo gruppo formano carburi,boruri,nitruri,c’è abilità


nell’assorbire idrogeno molecolare, ci sono anche complessi , composti
metallorganici.,ossidi e calcogenuri

RAME ARGENTO E ORO

RAME Ha un solo elettrone s esterno al guscio 4d pieno, tranne la stechiometria


formale dello stato di ossidazione +1 ha poco in comune con gli alcalini.
L’entalpia di prima ionizzazione è più alta rispetto ai metalli alcalini, il guscio d
pieno non scherma efficacemente l’elettrone s dalla carica nucleare come fa il
guscio del gas nobile nei metalli alcalini. Può dare composti negli stati di
ossidazione II,II e IV, si formano complessi anche nello stato di ossidazione I
come quello con le olefine.
ARGENTO E ORO Sono meno reattivi del rame perché la reattività decresce
scendendo all’interno del gruppo, l’oro assomigli al platino a causa della sua
scarsa reattività. L’oro è l’unico metallo che non reagisce direttamente con lo
zolfo. L’oro si sciolgie solo in aqua regia, Ag e Cu si sciolgono in acido solforico
concentrato a caldo e in acido nitrico.

Facendo le opportune distinzioni i composti formati dagli elementi di questo


gruppo sono ossidi, alogenuri, complessi composti metallorganici, solfuri e per
Cu e Ag azidi esplosive e carburi.

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