21 NOVEMBRE 2019
DICEMBRE 2019
€ 3,90 IN ITALIA
Mensile: Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo (cont.), Spagna € 7,00 / MC, Côte d’Azur € 7,10 / Canada CAD 12,00 / Germania € 10,00 / Svizzera Chf 8,90 – C.T. Chf 8,40 / USA $ 12,00. Poste Italiane / Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP
SPECIALE AUTOIDE
R
ELETTRICHE E IB
78 PAGINE CON I
TUTTI I MODELLITÀ
E LE ULTIME NOV
PRIMATI ITALIANI
IL TRAPIANTO DEI RECORD,
MINUTO
NUTO PER MINUTO
Scoprire
e capire
il mondo
PRISMA
16
Ascoltate la “strana”
strana
voce della foca
a barbata
19 Cogli l’etimo
23 5 cose sull’autunno
25 Il caro estinto
26 Spazio
28 Prisma alimentazione
56 LABORATORIO NOTRE-DAME
tecnologia
96
simbolo di Parigi.
RUBRICHE
7 L’oblò
81 Domande & Risposte 81
Perché l’alcol è
125 MyFocus
130 Focus live
145 Giochi Ci trovi anche su:
228 Cartellone
4 | Focus
Il nostro giornale non 1 LA NOSTRA “VETRINA”
animazione
73 MATEMATICA CURIOSA
quiz
Focus | 5
L’OBLÒ
SENZA
DOMANI
Q ualche settimana fa ero allo splendido Muse di Trento
per FocusLive, la festa della scienza da noi organizzata
che ha il suo clou annuale nella tappa novembrina di
di Raffaele Leone
In fondo a questo numero di Focus, oltre le consuete pagine, troverete un ampio inserto sulle auto
elettriche e ibride. Quando ho pensato a un catalogo tecnologico dei modelli in circolazione,
immaginavo poche pagine vista la ridotta fetta di mercato. E invece no. In tanti hanno risposto “presente”.
Le case automobilistiche vogliono dimostrare di essere pronte a raccogliere la sfida ecologica.
Un’ulteriore conferma che il problema dell’ecosostenibilità è ormai ineludibile.
Focus | 7
PRISMA DI TUTTO
UN PO’
8 | Focus
FOTOGRAFIA
Le mille bolle
P er creare un quadro, non sempre
servono tela e pitture. Kym Cox
usa solo acqua e un po’ di detersivo: le
basta questo per ottenere la tavolozza
di colori iridescenti qui accanto. La
fotografa britannica infatti trasforma in
opere d’arte delle semplici bolle di
sapone. Questa immagine è la
composizione di 18 foto (da sinistra a
destra e dall’alto in basso): la sequenza
mostra l’arcobaleno mutevole che le
bolle creano, nel giro di alcuni minuti.
«In ogni foto ho ritratto una colonna
verticale di bolle, in un tubo di vetro,
usando uno sfondo nero e un flash», ci
spiega Kym Cox.
Arte più scienza. Cox ha collaborato
con Stefan Hutzler, fisico del Trinity
College di Dublino che studia le
schiume. «Una bolla è formata da un
sottile strato di acqua con sapone, che
rende la pellicola stabile. La sfera è la
forma che permette di avere la minima
superficie, a parità di volume», spiega
Hutzler. «Ma forme più complicate
appaiono quando le bolle sono messe
a contatto, come in una schiuma. In
questa immagine vediamo appunto una
schiuma in cui le bolle (prodotte
soffiando aria in una soluzione con
detersivo), confinate in un cilindro,
formano spontaneamente una
disposizione ordinata». Da sfere
diventano poliedri, di uguale
dimensione.
E i colori cangianti? La luce che arriva
sulla bolla in parte è riflessa dalla sua
superficie, in parte attraversa la sottile
parete e viene riflessa dal “retro” di
questa. L’effetto è di cancellare alcuni
colori e lasciarne altri: la tinta che
vediamo dipende dallo spessore della
pellicola. «Dove la parete è molto
sottile, per esempio, appare il nero»,
dice Hutzler. Come mai i colori
mutano? «Lo spessore cambia, visto
che il liquido si sposta verso il basso
per gravità». Questa immagine di Kym
Cox è esposta al Science Museum di
Londra fino al 5 gennaio, per la mostra
Kym Cox
Focus | 9
238
PRISMA I NUMERI DA GUINNESS DEL CLIMA
321 km
La distanza più lunga
km/h
percorsa da un fulmine, il 2
novembre 1994 a Dronka
(Egitto)
Il vento più veloce mai
registrato in Italia: al
passo della Croce Arcana
(Modena-Pistoia)
metri
47 °C mm
a
Temperatura massima
mai registrata in Italia:
n 3.313
0,2
a Foggia Amendola il 25
giugno 2007
n I mm di precipitazione annua
o a Musi (Friuli-Venezia
Giulia), la località più
piovosa d’Italia
Temperatura più
bassa registrata
in un centro
abitato italiano.
Ad Anzola
dell’Emilia (Bo),
Il valore più basso di
-26,2
precipitazioni piovose
il 15/02/1956
annue sembra appartenere
assoluto nel mondo: -0,47 °C a Quillagua, nella regione
sotto la media (1901-2000) di Antofagasta, in Cile
Focus | 11
VIDEO
PRISMA COSÌ LA VENTOSA
ARTIFICIALE
SOLLEVA PIETRE
E UOVA
COME NATURA INSEGNA INQUADRA
SALUTE
La scrittura può
diagnosticare
la demenza
Petra Ditsche
S u un semplice diario personale
potrebbero trovarsi gli elementi per
capire se chi l’ha scritto si sta
ammalando di demenza.
Forma. Gli scienziati dell’Università di
S iamo abituati a usare l’espressione “attaccato come una cozza allo scoglio”.
Ma non ha nulla da invidiare ai mitili un piccolo pesce, il Gobiesox
maeandricus (sopra), diffuso sulle coste nordamericane del Pacifico. Ha una
Toronto (Canada) hanno infatti notato, ventosa sul ventre che gli permette di agganciarsi alle rocce e, in più, di
analizzando il diario di una signora staccarsene rapidamente. E ora è stata copiata dai ricercatori di due diversi
deceduta a oltre 90 anni e ammalatasi team Usa: uno alla University of Washington e l’altro alla University of California
di Alzheimer a 84, che la donna quando San Diego. Entrambi hanno creato prototipi di “superventose”.
era sana costruiva le frasi in prima Delicata. La ventosa del pesce è un disco coperto di papille, tappezzate di fibrille
persona omettendo spesso il pronome microscopiche. «Queste fibrille “sigillano” la camera interna della ventosa e
“io”, come si fa parlando. Ma quando si aumentano la superficie che fa attrito, per aderire meglio. Abbiamo riprodotto
è ammalata ha cominciato a mettere “io” questo effetto con un bordo soffice, di silicone, che migliora l’adesione a superfici
sempre, secondo le regole grammaticali, ruvide e irregolari», spiega Jessica Sandoval, della University of California San
come se si trovasse ancora alle Diego. L’obiettivo delle ventose dei due team è infatti poter agganciare e rilasciare
elementari. Scrivere in modo formale, oggetti con superfici di ogni tipo. «Il nostro prototipo può aderire a forme e superfici
quindi, indicherebbe che la mente sta diverse, anche in acqua. Le applicazioni? Nell’industria, per manipolare prodotti in
perdendo alcune delle sue facoltà. (R.P.) modo delicato». Guardate il video con la nostra realtà aumentata. (G.C.)
MALATTIE STRANE
propri batteri danni al fegato. Per fortuna, è bastata una cura per
eliminare il “birrificio” dalla loro pancia. (A.S.)
12 | Focus
Formula Uno: 111,1 m/s La formica più veloce è Cataglyphis
(400 km/h, record di una BAR
007 non in pista), circa 24
bombycina, che vive nel Sahara. Un
volte la lunghezza dell’auto. team l’ha cronometrata: 0,855 metri
al secondo, 108 volte la lunghezza
Formica: La Cataglyphis bombycina del suo corpo. Non è il record di un
corre a 0,855 metri al secondo, 108
volte la lunghezza del suo corpo.
acaro della California (377 volte),
ma è più di un’auto di Formula Uno.
COMPORTAMENTO TECNOLOGIA
sicosi da Brexit
e
embra che la Brexit sentito così tradito da
n
non faccia bene perdere il contatto con
alla
a salute
s mentale. Lo la realtà (anche se era
psicchiatra Zia Katshu, già sotto stress, al
delll’Università di lavoro e in famiglia).
Nott tingham, ha Dopo due settimane di
desscritto
c sul British cure è tornato a casa.
Med dical Journal il caso Che stress. Il caso è
di un 40enne arrivato in estremo, ma pare che
osppedale
e tre settimane questa Brexit senza
oppo il referendum del fine sia comunque
2016 6 in stato di “delirio fonte di stress: per i
da BBrexit”. Dopo sondaggi, i britannici la
Reuters/Contrasto
Focus | 13
PRISMA
Getty Images
PICCOLA
MATEMATICA Q ual è la strategia migliore per cercare parcheggio? Meglio accontentarsi del
primo spazio vuoto, o arrivare più possibile vicino alla meta, salvo poi fare un
La (dura) legge
altro giro del quartiere se lì il posto non si trova? Il quesito, che molti innervositi
cittadini si pongono ogni giorno, è stato affrontato con precisione matematica dai
del posteggio
fisici Paul Krapivsky (Università di Boston) e Sidney Redner (Santa Fe Institute).
Hanno simulato al computer un parcheggio con una singola fila di posti che va
dall’entrata alla destinazione finale, in cui le auto entrano, parcheggiano e se ne
vanno in modo casuale. E hanno confrontato tre strategie: una “mite”, in cui il
guidatore si accontenta di un posto vicino all’entrata; una “ottimista”, in cui va fino
a casa e poi torna indietro se non trova un posto proprio lì sotto; e una “prudente”
in cui non prende il primo posto libero, ma si ferma comunque prima della meta.
Prudenti. Sembra semplice, ma per creare la simulazione i ricercatori Usa hanno
dovuto usare strumenti matematici raffinati. Poi hanno confrontato l’efficienza delle
tre strategie, cercando quella che minimizza sia il tempo passato a guidare, sia la
distanza percorsa a piedi. La strategia mite è la peggiore, perché lascia vuoti molti
posti vicini alla “casa” e costringe a lunghe camminate. La strategia ottimista porta
sempre a trovare il posto più vicino a casa, ma in media il tempo passato a tornare
indietro dopo il primo tentativo annulla il beneficio. La virtù sta nel mezzo, e la
strategia prudente è la migliore: non fermarsi al primo posto, ma scommettere sulla
disponibilità più avanti. Un guidatore umano sarebbe capace (forse) di arrivarci da
solo, ma il risultato potrebbe per esempio aiutare a migliorare gli algoritmi delle auto
senza pilota: in futuro, potrà toccare a loro cercare parcheggio. (N.N.)
Focus | 15
PRISMA SONORO
e singoli cantanti a 10-20 km: un buon raggio da cui farsi sentire», ci spiega Clark.
Anche i biologi sono interessati a queste esibizioni. «Le ascoltiamo usando gli
idrofoni, i microfoni subacquei. Tra i ghiacci, anche a -40 °C. Registrare questi e
altri suoni ci mostra il “paesaggio acustico” dell’Artico e come è cambiato: prima
animato da balene e foche, ora con sempre più rumori prodotti dall’uomo». (G.C.)
Audio: Christopher Clark, Bioacoustics Research Program at the Cornell Lab of Ornithology
AUDIO
ASCOLTA IL
CANTO “ALIENO”
DELLA FOCA
BARBATA
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
Focus | 17
PRISMA
COGLI
L’ETIMO
Dove nascono
i termini
scientifici
Getty Images
A Greta Thunberg hanno “dedicato” CORPO UMANO
T
che il documentarista Sir David ra i misteri insoluti dell’evoluzione, pare, c’è anche l’orgasmo femminile:
Attenborough ha visto il suo nome come mai esiste? Gli ultimi a porsi il quesito sono stati Mihaela Pavlicev,
dato a una moltitudine di creature, vive dell’Università di Vienna, e colleghi: in uno studio si interrogano su quel
e non: dall’echidna dal becco lungo di «riflesso neuro-endocrino troppo complesso per essere un incidente evolutivo,
Sir David all’attenborosauro (un ma non necessario per il successo riproduttivo femminile». La loro risposta è
plesiosauro). Ci sono un ragno, un che sia un meccanismo per indurre l’ovulazione durante il sesso (un’altra teoria
gamberetto, un uccello, un coleottero, ipotizza, ad esempio, che le contrazioni aiutino il viaggio degli spermatozoi).
4 piante (come la carnivora Nepenthes Conigli e antidepressivi. I ricercatori hanno combinato due fatti. In alcuni
attenboroughii e il genere Sirdavidia), mammiferi, come conigli, cammelli e gatti, l’ovulazione è “attivata”
una lucertola, una farfalla, una lumaca, dall’accoppiamento. E la fluoxetina, un antidepressivo, riduce la capacità di
una rana. Tra gli estinti, un pesce, una arrivare all’orgasmo. Così hanno provato a somministrare fluoxetina alle
locusta, un crostaceo, una libellula e coniglie: la percentuale di ovulazione durante il coito diminuiva del 30%.
un carnivoro marsupiale. (G.C.) Hanno concluso che negli antenati dei mammiferi si è evoluto un meccanismo
per indurre l’ovulazione, che poi si è “trasferito” all’orgasmo. (G.C.)
ARCHEOLOGIA
concluso che erano stati riempiti con latte di mucca, pecora o capra. E
usati come alternativa all’allattamento al seno, o nello svezzamento. Uno, a
forma di animale, era a doppio uso: biberon e giocattolo. Gli studiosi
pensano che gli “umili” biberon, con la disponibilità di latte animale,
abbiano favorito l’aumento della popolazione umana, permettendo alle
madri di terminare prima l’allattamento e avere altri figli. (G.C.)
Focus | 19
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Quattro domande
IL TUMORE SILENTE
CHE SA NASCONDERSI
È quello che colpisce il pancreas. Anche se relativamente raro (6mila
casi l’anno in Italia contro i 50mila, per esempio, di quello al colon), è al
quarto posto per mortalità. E resta una sfida per i ricercatori.
di Chiara Palmerini
M entre nel caso di “big killer”, come il cancro del colon, della mammella, della prostata o perfino del polmone, diagnosi
precoce e nuove terapie hanno contribuito a far diminuire i decessi, per il pancreas la mortalità rimane la stessa o è
addirittura in aumento (le stime dicono che entro il 2030 passerà al secondo posto tra le cause di morte da tumore).
Abbiamo chiesto a Irene Esposito, direttrice dell’Istituto di Anatomia Patologica all’Università di Düsseldorf, che fa ricerca
da anni su questo tipo di cancro, perché è così difficile trattarlo.
1
in altri liquidi corporei. Nel caso del
Per quale ragione il pancreas, se viene individuata una
tumore del pancreas è lesione sospetta, si può procedere a
così spesso mortale? prelevare il liquido che si forma nello
Il motivo principale è che la diagnosi per spazio all’interno della lesione tramite una
questo cancro è spesso tardiva. I sintomi, forma piuttosto complessa di ecografia
anche quando ci sono, non sono specifici endoscopica, e andare alla ricerca di Dna
e spesso vengono confusi con quelli di che consenta di stabilire la natura delle
Science Photo Library RF/AGF
altre patologie gastriche o intestinali molto cellule da cui proviene. È una procedura
più comuni e meno preoccupanti (dolore sofisticata, che si punta a semplificare in
addominale, mancanza di appetito...). Per alcuni passaggi. Per esempio, è in corso
questo, in più della metà dei casi il tumore un progetto europeo coordinato in Italia,
viene diagnosticato quando si sono già al quale il mio Istituto sta partecipando,
formate metastasi a distanza, e non è per sviluppare un kit per la diagnosi
guaribile con la chirurgia. il costo per trattare queste lesioni, non rapida che in un paio di ore e per circa
2
sapendo se diventeranno mai maligne, è 100 euro dia una risposta sulle mutazioni
E come mai la diagnosi alto per il paziente: la resezione chirurgica presenti.
4
precoce non è possibile del pancreas comporta diventare
come nel caso di altri tipi diabetici a vita. Il discorso è diverso per le E sul fronte delle
di tumore? persone per cui si sospetta una terapie c’è stato
Innanzitutto sono poche le lesioni ai
predisposizione genetica (non più del
10% dei casi), vale a dire chi ha avuto in
qualche sviluppo?
tessuti del pancreas che vengono Alcuni, anche se meno eclatanti che per
famiglia due o più parenti di primo grado altri tipi di tumore. Per esempio, secondo
riconosciute come “precursori”. Quelle
con un tumore del pancreas. Per questi gli ultimi studi, un nuovo farmaco
macroscopiche, da cui si sviluppa al
sottogruppi di persone sono in corso (olaparib) sembra dare un vantaggio nella
massimo il 3 per cento dei tumori,
sperimentazioni per valutare l’efficacia di sopravvivenza, senza peggioramento
vengono di solito scoperte per caso,
uno screening con la Tac o con una della qualità di vita, a un sottogruppo di
durante indagini fatte per tutt’altro motivo.
particolare forma di risonanza magnetica, pazienti, quelli che hanno una particolare
Altre lesioni, più frequenti, sono addirittura
alla ricerca di lesioni pre-invasive. mutazione dei geni BRCA. Si sta poi
visibili solo al microscopio, e comunque
3
non c’è modo a oggi di sapere con chiarendo che il cancro del pancreas è
sicurezza quali evolveranno in un tumore Come migliorare le costituito da diverse forme e sottotipi.
maligno. Con queste premesse, non è possibilità di diagnosi? Come nel caso di altri tumori, si punta al
pensabile sottoporre a uno screening di Si sta facendo molta ricerca sulle momento della diagnosi a ricercare
massa con mezzi come la Tac, che cosiddette biopsie liquide, ovvero eventuali mutazioni che permettano di
comporta l’esposizione a un’alta quantità l’individuazione del Dna delle cellule utilizzare farmaci già esistenti che mirano
di radiazioni, la popolazione sana. Inoltre, maligne, spia di un tumore, nel sangue o a uno specifico bersaglio molecolare.
Focus | 21
di Massimo Manzo
PRISMA
COSE DA SAPERE
SULL’AUTUNNO
Alberi
“intuitivi”
L e piante percepiscono
l’arrivo dell’autunno grazie
Tripudio
di colori
a un ormone chiamato
fitocromo, che rileva la
diminuzione delle ore di luce.
A quel punto alcune si
spogliano (le caducifoglie,
dotate di fogliame sottile e
I n autunno, le foglie cadenti
assumono diversi colori
perché la clorofilla (pigmento
sensibile al freddo)
verde che cattura la luce
consentendo alle sostanze
solare) diminuisce, facendo
nutritive di spostarsi su organi
emergere i carotenoidi
vitali (come fusto o radici), e
(pigmenti responsabili delle
permettendo la sopravvivenza
cromie arancioni o gialle) e gli
durante inverno.
antociani (rosso, blu o viola).
Infine, quando anche questi
Meno
pigmenti scompaiono,
restano i tannini, che tingono
luce, più
di marrone le foglie morte.
Partenze tristezza
intelligenti Freddo
I n autunno molte specie di
uccelli migratori partono
L a stagione autunnale può
causare stanchezza,
svogliatezza e malinconia,
“apparente”
verso luoghi caldi dove
svernare, allertati
dall’abbassamento delle
che nei soggetti più deboli
può trasformarsi in
depressione stagionale.
S ebbene le temperature
autunnali siano molto
simili a quelle primaverili, in
temperature, dalla maggiore A indurla è la minore autunno siamo più freddolosi.
frequenza delle piogge e presenza di luce, che spinge Colpa della maggiore umidità.
dall’accorciamento delle l’organismo a produrre troppa Le minuscole gocce d’acqua
giornate. Non solo: i volatili, melatonina (ormone presenti nell’aria impregnano
riproducendosi di solito in regolatore dei ritmi biologici) il infatti i nostri indumenti
estate, attendono l’autunno cui eccesso può sconvolgere mescolandosi al sudore, e la
perché in tale periodo i pulcini l’orologio biologico e quindi loro evaporazione “ruba”
sono abbastanza sviluppati la normale alternanza tra calore al corpo, facendoci
per affrontare il viaggio. sonno e veglia. appunto sentire più freddo.
Getty Images
Focus | 23
immagineassociati.it
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Crack
PALEONTOLOGIA
IL CARO ESTINTO
Spazzato via?
Jurassic
I l bilancio dell’uragano Dorian,
che ha devastato le Bahamas a
settembre, è stato pesantissimo
in termini di vite umane e
distruzioni. Ma potrebbe esserci
una vittima in più, un uccellino
che viveva nelle pinete di una
delle isole, Grand Bahama: Sitta
insularis, un picchio muratore
riconosciuto come specie
endemica dell’isola. E
minacciato già prima dell’arrivo
di Dorian, visto che ne erano
rimasti pochi esemplari:
Getty Images
l’uragano, colpendo con violenza
il suo ambiente, potrebbe averne
decretato l’estinzione.
Disastro. Un tempo era facile
vedere questo volatile muoversi
su tronchi e rami, tra i pini di
S e ci fosse stato un ortopedico, al tempo dei dinosauri, avrebbe avuto molto da
fare. Omeri fratturati, scapole rotte, zampe zoppicanti: tutti traumi di cui è
rimasta traccia nei fossili. «Ma una percentuale delle ossa fratturate mostra segni di
Grand Bahama. Ridotto il suo guarigione: ciò indica che il dinosauro è sopravvissuto, per settimane, mesi o più:
habitat per la deforestazione, nel come “Sue”, nome dato a un fossile di T. rex, vissuto 28 anni», spiega Les Hearn,
2004 ne erano rimasti solo 1.800 autore di uno studio in cui ha catalogato 209 lesioni guarite.
esemplari. E dal 2016, dopo il Mondo difficile. «Negli erbivori, le fratture potevano essere la conseguenza di
passaggio di un altro uragano, attacchi (danni a collo o schiena, causati da morsi), difese o fughe (danni alle
non se ne era incontrato zampe per scatti bruschi). I carnivori potevano subire traumi cacciando le prede
nessuno fino all’anno scorso, (rottura del perone da caduta, per esempio), attaccandole (rottura di “braccia” e
quando due spedizioni avevano spalle), o lottando tra loro (danni a muso e collo)». Ecco 4 interessanti casi. (G.C.)
fatto alcuni avvistamenti. Ora i
biologi lanciano un allarme: è TYRANNOSAURUS REX ADROSAURO
molto probabile che la specie “Sue” ha subìto un trauma alla spalla Un dente di T. rex è stato trovato tra due
non sia sopravvissuta a questo destra, forse nello scontro con una preda: vertebre di adrosauro, un erbivoro: c’è
danni alla scapola, frattura all’omero, 3 segno di ricrescita dell’osso, indizio
ultimo colpo. (G.C.) costole rotte. Più perone sinistro che la preda (forse Edmontosaurus
deformato e vertebre della coda fuse. annectens) è sopravvissuta all’attacco.
University of East Anglia
Focus | 25
a cura di Gianluca Ranzini
NEBULOSE
Alma/Eso/Naoj/Nrao/Alves at al.
regolare autorizzazione. Da allora, le richieste
all’agenzia per utilizzare il suo logo sono aumentate
in modo esponenziale. I loghi usati sono in realtà
due: il primo, detto “Meatball” (polpetta), dal 1959
è quello ufficiale e più noto, tondo a sfondo blu
(sopra, su una maglietta del musicista Pharrell
Williams). Ma, nel periodo dal 1975 al 1992, fu
sostituito da uno lineare detto “Worm” (verme), poi
ritirato, ma che sopravvive nel merchandising. ANDROMEDA AL NATURALE
La galassia di Andromeda è uno degli oggetti più famosi
Finora, i pianeti nani riconosciuti sottolineare che non l’ha fatto per ingannare, ma per
eliminare manufatti terrestri che non c’entrano con
ufficialmente sono solo 5. l’immagine “naturale” della galassia.
26 | Focus
DAL
10
AL
si terrà a Fiera Roma la prima edizione del I TEATRI DELLE STELLE
New Space Economy European ExpoForum, In collaborazione
12
DICEMBRE
evento internazionale dedicato al settore in
grande espansione della space economy.
Informazioni su www.nseexpoforum.com
con PLANit
(www.planetari.org)
PLANETARIO
DI LECCO
Da che Paese arrivi? Inaugurato nel 2005 e gestito fin
dall’inizio dal Gruppo Astrofili Deep
Da quando è in orbita, la Stazione Spaziale Internazionale è stata visitata da Space, fa parte del Sistema museale
oltre 200 astronauti di varie nazioni. I numeri nel disegno si riferiscono alle lecchese. Ha una cupola di 8 metri con
singole persone, non alle “visite”. Alcuni astronauti, infatti, sono stati sulla 62 posti, un’aula conferenze e una sala
Iss più di una volta. Nel totale sono inclusi anche i “turisti” (tra parentesi). strumenti con biblioteca. L’attività è
ricchissima: proiezioni, conferenze e
laboratori per il pubblico generale e per
scuole di ogni ordine e grado, corsi,
approfondimenti sulla navigazione
astronomica e l’astronomia dantesca.
E iniziative speciali come lo Star Wars
Usa 143 (6) Russia 46 Giappone 8
Day, la notte di san Valentino e
Astronauticon, la convention nazionale
organizzata con l’Italian Space and
Astronautics Association. Tra i prossimi
appuntamenti, “La Stella di Natale”, a
partire dal 20 dicembre, in cui sarà
Canada 7 Italia 5 Francia 4 Germania 3 ricreato il cielo di Betlemme durante la
Natività. Info su www.deepspace.it
Planetario di Lecco
Emirati Arabi Uniti 1 Kazakistan 1 Malaysia 1 Paesi Bassi 1
SI PUÒ MANDARE
UN ESPERIMENTO
Regno Unito 1 Spagna 1 Sudafrica 1 (1) Svezia 1 SULLA ISS?
Inviare esperimenti sulla Stazione
Spaziale è sempre complesso (e
molto costoso). Il nuovo servizio
Bioreactor Express Service
(bioreactorexpress.space), messo
in atto dall’Esa in collaborazione
con Keyser Italia, azienda nostrana
al 100%, viene incontro a chi ha la
necessità di far volare un
esperimento in assenza di peso.
Mettendo a disposizione sulla Iss, a
prezzi ragionevoli, “moduli” per
Kees Scherer/Nasa
esperimenti e proponendo un
servizio chiavi in mano, dallo studio
di fattibilità fino al lancio.
Focus | 27
PRISMA ALIMENTAZIONE
Shutterstock (2)
Per 100
kcal grammi
La forza 392 di Grana
Padano
AMINOACIDI ESSENZIALI
Viste le sue qualità nutritive, il Grana Padano è adatto per
esempio agli sportivi: contiene una buona dose di amino-
acidi essenziali, che noi non produciamo, e che servono a
fornire energia immediata all’organismo, a contrastare la
produzione di acido lattico e a riparare le fibre muscolari.
«Non solo. Chi pratica sport, a causa di un gran consumo
di energia, produce più radicali liberi: zinco, selenio e vita-
mina A, contenuti in buone quantità in questo formaggio,
agiscono come antiossidanti, contrastandoli», aggiunge
Barichella.Inoltrepuòessereutilizzatonell’alimentazione
dei bambini molto piccoli, al posto del sale.
28 | Focus
Nel 2018 sono state prodotte 4.932.996 forme
di Grana Padano Dop. Nell’insieme, gli addetti
alla produzione sono circa 40.000, sparsi in 32
province, tutte distribuite nel Nord Italia.
ESPORTAZIONE 9
NEL MONDO 8
5
3 10
Nel 2018, le 4 Stati Uniti 6
forme esportate 154.310 2
7
sono state 4
1.938.328. 5 Regno Unito
Ecco i 10 Paesi 125.787
che ne hanno 6 Svizzera
comprate di più: 120.900
1 Germania 7 Spagna
494.768 112.813
2 Francia 8 Canada
225.856 59.372
3 Belgio 9 Svezia
Olanda 58.990
Lussemburgo
(Benelux) 10 Austria
156.781 58.920
L’identikit Trentino-
Alto
UNA STORIA ANTICA
DOVE SI PRODUCE Adige A cavallo dell’anno Mille, la Pianura padana era coperta da paludi e
Il Grana Padano è prodotto foreste, ma le prime bonifiche messe in opera dai monaci per edificare
soltanto in 128 caseifici, Lombardia Veneto conventi e abbazie resero la zona adatta a far pascolare il bestiame.
distribuiti in cinque regioni Con tanto latte a disposizione si pose il problema di come conservarlo
Piemonte Emilia-Romagna
italiane: Piemonte, Lombardia, e, secondo la tradizione, furono i monaci cistercensi dell’Abbazia di
Veneto, Emilia-Romagna, Chiaravalle (fondata pochi chilometri a sud di Milano nel 1135), a trovare
Trentino-Alto Adige. il metodo per farlo: cuocere il latte in apposite caldaie, aggiungervi il
caglio e sottoporre la miscela così ottenuta a salatura e a stagionatura.
PESO DI UNA FORMA I monaci lo chiamarono caseus
Non meno di 24 chilogrammi vetus, in latino “formaggio vecchio”
24/40 kg (a sinistra, una bottega), ma gli
e mai sopra i 40 chilogrammi
allevatori lo battezzarono “grana” a
DIAMETRO causa dei granelli bianchi: cristalli di
Tra 35 e 45 centimetri 35/45 cm calcio residui del latte trasformato,
inglobati nella pasta. Nel corso dei
ALTEZZA DI UNA FORMA secoli fu così apprezzato da
Tra 20 e 25 centimetri 20/25 cm diventare dono per le famiglie nobili
Mondadori Portfolio
Focus | 29
PRISMA
U
TECNOLOGIA n nuovo sistema di raffreddamento vuole eliminare i gas, problematici per l’ambiente, usati
Il freddo nei frigoriferi. Per “creare” il freddo si sfrutta di norma la compressione dei gas, che diventano
liquidi: poi, assorbendo calore dall’ambiente, tornano allo stato gassoso. Ray Baughman, della
senza gas University of Texas, vuole invece usare un principio differente: la torsione e il rilascio di fibre.
Queste vengono tese e “ritorte”; con il rilascio della torsione, si raffredda l’ambiente attorno.
I ricercatori hanno sperimentato l’effetto con fili di materiali diversi e sono riusciti a raffreddare
un flusso d’acqua di 7,7 °C. (G.C.)
ESCLUSIVA
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audiolibri
su Focus.it
Giorgio Vacchiano legge
un capitolo del suo
nuovo libro sulle piante.
SCUOLA
99,8%
confronto livelli di attività fisica (dal uno stile di vita più attivo. (G.C.)
C ome ricordare meglio, in vista di un e ascoltare fa infatti depositare meglio le di cui vi proponiamo in DALL’AUTORE
esame? E che cosa peggiora la informazioni nella memoria. Ora, il team esclusiva un capitolo in
INQUADRA
memoria? Se ne occupa da anni Colin di MacLeod ha invece visto che audio che potete LA PAGINA
CON LA
MacLeod, della University of Waterloo ricordiamo peggio ciò che assorbiamo ascoltare con la realtà APP
INFO A PAGINA 5
(Canada). Per esempio, in un passato nell’attesa di una performance, come aumentata o su www.
esperimento ha provato che si ricorda una presentazione o un esame: ci focus.it/vacchiano.
meglio leggendo a voce alta: funziona concentriamo su ciò che faremo, invece L’autore nel 2018 è stato
più che farlo in silenzio o ascoltare di prestare attenzione alle informazioni inserito dalla rivista Nature
qualcuno che legge. L’azione di parlare che ci arrivano nel frattempo. (G.C.) tra gli 11 migliori scienziati
emergenti del mondo.
Focus | 31
PRISMA
TECNOLOGIA VIDEO
SCIENZA FORENSE
Getty Images
I
Focus | 33
do
VIDEO
LA DISCESA
DI VESCOVO
SUI FONDALI
OCEANICI
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
L’esploratore degli
Focus | 35
dossier
IMMERSIONE!
Reeve Jolliffe
Dorsale di
Uno dei lander usati Reykjanes
nella missione: viene
calato sul fondale, dove
raccoglie dati e
campioni e registra
video. Poi viene fatto Relitto del Titanic
riemergere.
1 Fossa di Porto
Rico (oceano
Atlantico)
Fossa centro-
americana 8.376 m
dicembre 2018
Abisso Meteor
Il sottomarino è il primo
scalato le vette più alte di ogni continente e sciato
per 110 km ai Poli. Ora è il re degli abissi. «Voglio
IN MISSIONE
grato da Bassignana (Alessandria)». ci è tornato 4 volte con immersioni di 4 ore l’una.
A lato, Vescovo chino
Ho incontrato Vescovo e la sua squadra al por- È un avventuriero indomabile: già a 3 anni d’età sugli strumenti del
to di Londra, a bordo della Pressure Drop, la nave salì di nascosto sull’auto del padre parcheggiata in sottomarino: la cabina
che lo ha trasportato in questo tour globale negli discesa, sganciò il freno a mano e guidò, ferman- di pilotaggio è angusta.
Più a destra, una
abissi durato 10 mesi e concluso nel mare Glaciale dosi a un incrocio trafficato. Si salvò per puro caso. nuova specie di medusa
Artico, dove ha fatto l’ultima immersione nell’a- Ma una parte del merito va al suo sottomari- fotografata nella fossa
bisso Molloy, a 5.669 m di profondità. no bianco a forma di cuscino, il Limiting factor di Giava (oceano
Per capire la portata di questa impresa, basta (nome di un’astronave dai romanzi di fantascien- Indiano) e, sopra,
la poppa della nave
ricordare che i fondali oltre i 6mila metri sono za di Iain Banks). Più che un “fattore limitante” oceanografica
chiamati “zona adopelagica” in ricordo dell’Ade, si è rivelato un veicolo vincente, ed è l’altro pro- Pressure drop.
36 | Focus
Oceani
5 Abisso Molloy
(oceano Artico)
5.669 m
I NUMERI DELLA SPEDIZIONE
agosto 2019
L a “Five deeps
expedition”, durata
10 mesi (dicembre
Ed ecco i record della
spedizione:
• immersione più
2018-settembre 2019), profonda della storia:
ha percorso oltre 46mila 10.928 metri, nell’abisso
miglia nautiche (85.000 Challenger. È stata
km), pari a 2 volte il giro anche la più lunga (4
Abisso Challenger
(oceano Pacifico) del mondo, per ore) e ripetuta (4 volte);
10.928 m esplorare gli abissi • primo uomo a
maggio 2019 oceanici. Durante il raggiungere gli abissi più
viaggio ha: profondi nei 5 oceani del
Palau/fossa • scoperto circa 40 mondo;
3 Fossa di Giava
(oceano Indiano)
7.192 m
di Yap
Fossa del
nuove specie marine;
• registrato 500 ore di
• mappatura in alta
definizione di 646.500
video ad alta definizione km2 di fondali, pari alla
aprile 2019 vulcano
dei fondali profondi; superficie di Italia e
• prelevato 400mila Germania. Circa 300mila
Fossa di campioni biologici; km2 di queste aree non
Tonga
• raccolto dati erano mai stati mappati
Zona Zona di (temperatura, salinità e in precedenza;
di frattura frattura
Agulhas Diamantina conduttività elettrica) su • primo sottomarino
1.500 km lineari d’acqua certificato per qualunque
oceanica. profondità.
tagonista di questa impresa: è il primo sottoma- della storia dai tempi del razzo Saturno V che por-
Ph Nargeolet
rino della storia a essere certificato (dalla società tò l’uomo sulla Luna». E come l’esplorazione dello
norvegese DNV-GL) per immergersi in sicurezza spazio s’è impennata grazie agli investimenti dei
fino a 11mila metri di profondità. Ripetutamente. privati (Elon Musk, Jeff Bezos e Richard Bran-
son), la spedizione dei 5 abissi è stata possibile
COME IL RAZZO SATURNO V grazie ai 50 milioni di dollari spesi da Vescovo per
«Non è solo un ascensore per gli abissi. Abbiamo finanziare il sommergibile, acquistare la nave di
creato una porta sicura per raggiungere qualsiasi supporto e reclutare le 42 persone dello staff.
luogo dell’oceano», commenta con orgoglio Pa- «Quando ho scoperto che i fondali oceanici sono
trick Lahey, presidente della Triton, la società in gran parte inesplorati (v. prossimo articolo), ho
della Florida che l’ha costruito. Il Limiting factor è capito che sarebbe stata una bella avventura»,
stato progettato da un ingegnere britannico di 39 dice Vescovo. «Occorreva un sottomarino dedi-
anni d’età, John Ramsay. Oggi, solo un sottomari- cato: me lo posso permettere». Così ha reclutato
no arriva a 7mila metri, il cinese Jiaolong. Quelli come capo spedizione Rob McCallum, che aveva
di Cameron, Walsh e Piccard erano veicoli speri- guidato l’impresa di Cameron e le spedizioni sul
mentali, e sono stati usati una sola volta. Ora, in- relitto del Titanic. «Quando siamo partiti», rac-
vece, ogni abisso dell’oceano diventa accessibile. conta McCallum, «non avevamo punti di riferi-
«Questo aggeggio prende più botte dello Space mento, era un’impresa mai tentata. Abbiamo fat-
Shuttle. E non puoi comprare i pezzi ai magazzini to un viaggio incredibile: abbiamo convissuto con
Walmart: ogni singolo componente è stato testa- i fallimenti, e trovato le soluzioni insieme, strada
to», sottolinea Lahey. «È il veicolo più importante facendo». Guasti e imprevisti, infatti, hanno
Caladan Oceanic
Fra gli imprevisti, un corto
teso. Poi, per ingannare il tempo, guardi un film
sul telefonino o ascolti i Metallica», racconta Ja-
e patatine). E andare in bagno: sul sottomarino saranno difficili perché sulle creature abissali ab-
non c’è Wc; in caso di bisogno si può usare solo un biamo pochi riferimenti. A molte dovremo dare
“estensore di portata”, come lo chiama Ramsay: un nome». Una delle scoperte riguarda i liparidi,
una bottiglia. Nel frattempo, dalla nave venivano pesci ossei gelatinosi simili a girini: «Li abbiamo
calati 3 lander (come le navicelle d’atterraggio trovati al largo del Cile, della Nuova Zelanda, del
delle missioni spaziali) che esploravano i fondali Giappone. Pur vivendo isolati a migliaia di km
raccogliendo campioni di acqua, terra e fauna. di distanza, erano simili. Perché? L’evoluzione li
Reeve Jolliffe
Dopo che Vescovo si infilava nello stretto oblò del ha portati a quelle conformazioni per adattarsi a
sottomarino iniziava la discesa, che durava 2 ore quegli ambienti estremi, oppure hanno un ante-
e mezzo nelle fosse più profonde. Rannicchiato nato comune e poi si sono separati per i movimen-
sugli strumenti, quasi in posizione fetale. «Il peg- ti delle placche terrestri? Dovremo indagare».
gior viaggio in economy class che abbia mai fatto», Un’altra scoperta è che anche gli abissi, come le
scherza Alan Jamieson, responsabile scientifico vette, hanno una “zona della morte” oltre gli 8mila
della spedizione e biologo marino all’Università metri. Sotto questa profondità non si incontrano
di Newcastle. È uno dei pochi ad avere avuto il pri- pesci ma per lo più crostacei e oloturie: «Il moti-
vilegio di immergersi con Vescovo, che preferisce vo», spiega Jamieson, «sta negli osmoliti, compo-
i viaggi in solitaria. «La prima volta che scendi sei sti organici che proteggono le cellule dei pesci dai
danni delle pressioni estreme. A circa 8.200 metri
gli osmoliti sono saturi e non funzionano oltre.
NELLA STORIA Forse quella era la profondità massima degli oce-
I protagonisti della ani prima che i movimenti delle zolle creassero gli
spedizione (da sin.): abissi più profondi».
Rob McCallum, E ora che la missione è finita, quali progetti ha
Victor Vescovo,
Stuart Buckle, Alan Vescovo? «L’anno prossimo esploreremo la Cin-
Jamieson, Patrick tura di fuoco, la zona tettonicamente attiva del
Lahey. E Don Walsh, Pacifico a ridosso di Asia e America, ricca di fosse,
88 anni: nel 1960 con
Auguste Piccard fu il
vulcani e catene montuose sommerse». Ma laggiù
primo a raggiungere ci sono anche relitti, idrocarburi e risorse mine-
l’abisso Challenger. rarie. La corsa agli abissi è appena cominciata.
Oceani
Portello di
Modem a accesso Bombole per ossigeno
Antenna VHF e luce e per stoccaggio CO2
Sonar onde sonore stroboscopica
Serbatoio di
zavorra
(2.100 litri)
Telaio in
titanio
Carenatura in
poliuretano
Eliche (10)
Monitor
Lampade Joystick
Led 6x2 batterie ai
polimeri di litio
(65kWh, 700 kg)
Limiting factor
(TRITON 36000/2) Modem a Interni in schiuma
peso a secco: 11,7 tonnellate onde sonore sintattica (microsfere
lunghezza: 4,6 m Sensori di di vetro cavo,
Oblò in sospese in una resina
acrilico larghezza: 1,9 m temperatura e
Braccio salinità epossidica). Dà
meccanico altezza: 3,7 m galleggiabilità senza
Special Project Six
La nave d’appoggio
Il sottomarino è trasportato dalla
nave oceanografica Pressure Drop,
lunga 68 metri: con
un’alimentazione diesel elettrica
(velocità massima 10 nodi, 18,5
km/h). È dotata di gru e laboratori.
Il sottomarino è affiancato da 3
lander: Flere, Skaff e Closp.
Depositati sui fondali, raccolgono
dati ambientali, immagini, campioni
di roccia, d’acqua e di pesci.
Tamara Stubbs
dossier
Nautilus Minerals
Che preoccupa molti.
Assalto
di Vito Tartamella
agli oceani
TAGLIAERBA A GALLA
Sott’acqua, insomma, c’è fermento. Era il 1872
specie diverse, per lo più ancora da scoprire. quando la corvetta inglese Challenger percorse
Per raggiungere questo pianeta non occorrono 127mila km misurando per la prima volta i fonda-
navi spaziali: basta andare al porto più vicino. li degli oceani, calando un peso agganciato a una
Stiamo parlando, infatti, degli oceani. Occupano lunga corda. Oggi Google Earth mostra le mappe
più di ⅔ della Terra ma li conosciamo poco: solo 3D degli abissi: che bisogno c’è, allora, di esplo-
il 15% dei fondali è stato mappato ad alta risolu- rarli? Alcune aree, in effetti, sono state mappate
zione. È come se, dell’Italia, avessimo mappe det- coi sonar, che ricostruiscono la conformazione
tagliate solo di Lombardia ed Emilia-Romagna. dei fondali misurando come riflettono gli impul-
Negli ultimi tempi, però, lo scenario sta cam- si sonori. Un processo lungo e costoso: le navi
RICCO BOTTINO
biando. Oltre a Victor Vescovo, che ha aperto la devono percorrere i mari avanti e indietro, come
A sinistra, depositi di
ferro manganese porta all’esplorazione degli abissi più profondi (v. un tagliaerba, scansionando un’area larga da po-
prelevati con un articolo precedente), è stata lanciata un’iniziativa che centinaia di metri (per i fondali bassi) ai 32
robot sottomarino al epocale, “Seabed 2030”: intende mappare tutti km (per gli abissi profondi oltre 10mila m). E la
largo della
Mauritania. gli oceani entro 11 anni. E si è scatenata una corsa superficie totale degli oceani è di 362 milioni di
Sopra il titolo, all’oro (e agli altri minerali) nascosti nelle profon- km2 (v. riquadro). Così gran parte dei fondali è
geologi della società dità marine: 20 Paesi hanno ottenuto le licenze stata ricostruita coi gravimetri, i sensori dei sa-
Nautilus Minerals per dragare un’area grande come Italia, Francia e telliti che misurano le variazioni della forza di
esaminano carote di
roccia prelevate nei Germania. Così si potrebbe soddisfare la doman- gravità: più debole in presenza di fosse oceaniche,
fondali oceanici. da di materie prime, soprattutto per le batterie più forte nei fondali bassi o dotati di rilievi. Ma
Focus | 41
sono stime approssimative, con una risoluzione A che serve investire così tante risorse per una
massima di 6 km: gli oggetti più piccoli risultano mappa? Basta ricordare cosa è successo nel 2014.
sfocati o invisibili. Perciò si dice che conosciamo L’8 marzo, il volo Malaysia Airlines 370, partito
più la Luna (mappata a una risoluzione di 7 me- da Kuala Lumpur e diretto a Pechino con 239
tri) o Marte (20 metri) che gli oceani. «Mappare i passeggeri, è scomparso dai radar, inabissandosi
pianeti è facile: basta inviare un satellite con una nell’oceano Indiano Meridionale. Quei fondali,
fotocamera e un radar», avverte Larry Mayer del che andavano da 635 a 6.300 metri su un’area di
Center for Ocean Mapping dell’Università del 279mila km2 (quasi quanto l’Italia), erano poco
New Hampshire. «Ma non si possono usare questi conosciuti: così, prima di impiegare i mezzi sotto-
strumenti negli oceani, dove l’acqua diventa buia marini autonomi per cercare i resti del velivolo, si
sotto i 200 m di profondità. E arrivare su Marte è dovuta fare una massiccia indagine batimetrica
è molto più costoso che scansionare gli oceani». per mapparli. Alla campagna hanno partecipato
A proposito di soldi, per finanziare il “Seabed navi di 25 Paesi. E non hanno trovato nulla.
2030”, lanciato dal Gebco (General Bathymetric
John Cancalosi/Alamy/Ipa
MINATORI ROBOTICI
I veicoli minerari allestiti per
scavi al largo della Papua
Nuova Guinea a 1.600 m di
profondità. La missione,
Solwara I, è stata annullata
per il fallimento della società
titolare, la Nautilus Minerals.
Oceani
LEGENDA
NODULI
POLIMETALLICI
Sono sfere di 4-10 cm di
diametro che si formano
sui fondali a 4-6.500 m. Zona di Clarion-
CROSTE Gli abissi contengono molti scatenata una corsa alle risorse polimetallici; 5 licenze (1,1%
DI COBALTO tesori minerari: si stima che, solo sottomarine. Finora l’Isa delle aree) per le croste ricche di
Sono sedimenti ricchi di
cobalto, manganese, nel Pacifico Settentrionale, ci (International Seabed Authority) cobalto. La licenza di
nichel e platino. Si siano 50 milioni di tonnellate di ha concesso 29 licenze della esplorazione costa 65mila
formano sulle coste e sulle cobalto, 7 volte quello estraibile durata di 15 anni per dollari. I Paesi che hanno
cime dei monti sottomarini
a 800-2.500 m di sulla terraferma. Il cobalto è l’esplorazione mineraria in ottenuto le licenze sono 20.
profondità: le correnti molto ricercato per le batterie di acque internazionali per un Quelli che hanno ottenuto più
fanno accumulare i cellulari e auto. E non è l’unica totale di 1.326.292 km2, pari alla aree sono: la Cina (160mila km2),
minerali disciolti in acqua.
ricchezza sommersa: negli superficie di Italia, Francia e il Regno Unito (133.000 km2) e
ZONA ECONOMICA abissi ci celano noduli Germania. Russia e Corea del Sud (88.000
ESCLUSIVA polimetallici, solfuri polimetallici Di queste: 17 licenze (per il km2). Fra le nazioni europee ci
Area fino a 200 miglia e croste ricche di cobalto, 93,6% delle aree) sono per i sono anche Francia, Germania,
nautiche dalle sue coste in
cui uno Stato ha diritto di
ubicate per lo più nell’oceano noduli polimetallici; 7 licenze Belgio, Polonia, Slovacchia,
gestire le risorse marine. Pacifico (v. mappa). Così si è (5,3% delle aree) per i solfuri Repubblica Ceca, Bulgaria.
Nautilus minerals
Oceani
11,7% 0-1.000 m
13% 1.000-3.000 m
22,2% 3.000-4.000 m
VIDEO
MARUM – Center for Marine Environmental Sciences, University of Bremen (CC-BY 4.0)
I CAMINI
IDROTERMALI
31,8% 4.000-5.000 m
DEGLI OCEANI
VISTI DA VICINO
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP 19,9% 5.000-6.000 m
INFO A PAGINA 5
1,4% 6.000-10.000 m
1,4
MILIONI: LE SPECIE MARINE maletto dei Caraibi a forma di otre). Ma il grosso
ANCORA SCONOSCIUTE (STIMA). è ancora da scoprire, visto che l’oceano è inesplo-
QUELLE NOTE SONO 230MILA rato. «L’attività estrattiva rischia di distruggere
queste forme di vita prima ancora che siano state
362
MILIONI DI KM2: L’AREA CHE comprese o scoperte», dice Miller. «Questi habi-
OCCUPANO GLI OCEANI. PARI A 2,5 tat sono diversi fra loro e ospitano esemplari uni-
VOLTE LA SUPERFICIE DI MARTE ci». A luglio, decine di oceanografi hanno scritto
29% 15%
all’Isa denunciando che «l’estrazione mineraria
può causare danni gravi e irreversibili agli oceani,
alla vita marina e al clima globale», visto che i gas
serra sono assorbiti dall’oceano.
Le aree emerse del La percentuale dei
nostro Pianeta fondali mappati «Le preoccupazioni sono comprensibili», repli-
con una risoluzione ca Marzia Rovere, ex membro della commissione
71%
di almeno 1 km. È tecnico-legale dell’Isa. «Ma le risorse sottomarine
come se, sull’Italia,
avessimo le cartine
potrebbero essere sovrastimate, visto che l’ocea-
dettagliate soltanto di no è inesplorato. E comunque le macchine per l’e-
Le aree del nostro Pianeta Lombardia ed Emilia- strazione mineraria sono solo prototipi testati in
occupate dagli oceani Romagna acque poco profonde: ci vorranno anni prima che
diventino operative. E nel frattempo pochi prote-
stano contro un grave attentato ai fondali marini:
100
MILA: LE MONTAGNE l’estrazione di sabbia e ghiaia per l’edilizia».
SOMMERSE ALTE Nel frattempo, l’assalto è già iniziato, seppure a
PIÙ DI 1.000 METRI profondità meno elevate. Nel 2017 una nave giap-
ponese ha fatto uno scavo al largo di Okinawa, a
1.600 m di profondità: ha estratto oro, rame,
1
MILIONE: I VULCANI SOMMERSI piombo e tanto zinco da soddisfare il consumo
(SULLA TERRA SONO 1.500). annuale del Paese. L’anno prossimo i bulldozer si
SONO PER LO PIÙ INATTIVI immergeranno di nuovo.
46 | Focus
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medicina
IL TRAPIANTO
DEI RECORD
MINUTO
PER MINUTO
Cronaca dell’eccezionale intervento che in 15 ore
ha trapiantato 4 organi su un uomo, salvandogli
la vita. Quasi 70 le persone coinvolte, in uno dei
centri trapianti più quotati al mondo: quello
dell’Ospedale Molinette Città della Salute di Torino.
di Margherita Fronte
Shutterstock
07 ottobre 2019
Si trova il donatore e si valuta l’idoneità
dei suoi organi per il trapianto.
10:30 16:30 Accertamento di morte cerebrale
17:10
Identificazione dei potenziali riceventi, consulto multidisciplinare
gruppo trapianto polmone e gruppo trapianto fegato
17:30
Valutazione finale del ricevente
per trapianto combinato
08 ottobre 2019
Il coordinamento è cruciale per il prelievo
degli organi, il trasporto e il trapianto.
08:30
Valutazione positiva
di idoneità degli organi 12:50 Partenza dall’ospedale
del donatore
05:00 06:00 07:00 08:00 09:00 10:00 11:00 12:00 13:00 14:00 15:00 16:00
11:45 14:50
Incisione Arrivo
torace degli organi
ricevente polmone- addominali
fegato-pancreas: alle Molinette
isolamento del polmone
di sinistra e di destra
oordinamento, rapidità, precisione, sangue CORSA CONTRO IL TEMPO
freddo, resistenza alla fatica. Sono gli ingre- Il paziente era giunto da Bari qualche giorno prima, con un
dienti che hanno reso possibile il trapianto volo di Stato, per effettuare il trapianto di entrambi i polmoni.
da record, che fra il 7 e il 9 ottobre ha impe- In seguito all’improvviso aggravamento delle sue condizioni,
gnato quasi 70 persone fra medici, infermieri e tecnici dell’O- con una compromissione anche di fegato e pancreas, un’équi-
spedale Molinette Città della Salute di Torino e del Centro pe multidisciplinare di medici ha deciso per il quadruplo inter-
Regionale Trapianti del Piemonte. Entrambi i polmoni, il fega- vento. Nella giornata del 7 è stato trovato il donatore in un altro
to e il pancreas sono i quattro organi asportati a un giovane ospedale piemontese. Alle 5 di mattina due équipe chirurgiche
donatore, deceduto per trauma cranico, e trapiantati a un sono partite da Torino per il prelievo degli organi; l’operazio-
uomo di 47 anni malato di fibrosi cistica.
Una maratona chirurgica durata 15 ore,
con un solo precedente nel mondo, a To- Il paziente era giunto da Bari per un
ronto (Canada) nel 2017.
“semplice” trapianto di polmone. Poi
le sue condizioni si sono aggravate
Shutterstock
09 ottobre 2019
Il quadruplo trapianto
si conclude a notte fonda.
17:00 18:00 19:00 20:00 21:00 22:00 23:00 24:00 01:00 02:00 03:00 04:00
16:50 23:00
Fine dell’impianto del polmone sinistro Collegamento dei vasi
e ripresa di ventilazione e circolazione sanguigni al nuovo fegato
17:50
Fine dell’impianto del polmone destro
24:00
Collegamento dei vasi
e ripresa di ventilazione e circolazione sanguigni al nuovo pancreas
54 | Focus
tecnologia
SIGNORA FERITA
La Cattedrale di
Parigi il 14 luglio
2019: le volte
sono state
ricoperte con teli
provvisori, mentre
archi rampanti e
transetti sono stati
rinforzati da
strutture di legno.
Laboratorio
Centinaia di specialisti di ogni ramo del sapere sono
stati chiamati nel cantiere della cattedrale con una
missione: salvarla. Ecco le sfide che si trovano davanti.
di Leonardo Martinelli
56 | Focus
Notre-Dame
L’incendio ha permesso di
raccogliere informazioni
scientifiche che non si
sarebbero potute ottenere
altrimenti
GIGANTE DI FERRO
L’impalcatura che serviva al restauro
salva Notre-Dame? Non ancora. Dopo l’in- della guglia deve essere ancora
cendio del 15 aprile, la fase di messa in sicu- smontata. Pesa tra 300 e 400 tonnellate
e rischia di crollare.
rezza della cattedrale non è archiviata, no-
nostante il lavoro continuo di 80 persone tra
operai, artigiani e tecnici specializzati, presenti ogni giorno nel
cantiere. Finora, perlopiù con l’aiuto di piccoli robot, sono sta- STRUTTURA FRAGILE
ti portati via più di 3mila frammenti e macerie (legno, pietre, La pressione verticale
pezzi di metallo) che si erano depositati sul pavimento. Gli ar- di tetto e sottotetto
chi rampanti esterni, fondamentali per l’equilibrio di tutta la equilibrava quella dei
contrafforti. Ora il peso
struttura, sono stati fissati con sostegni di legno. Anche le non si scarica più in
strutture della crociera, dove s’intersecano la navata centrale modo efficiente e la
e il transetto, sono state rinforzate. Ma la volta, perforata in tre struttura potrebbe
collassare.
punti, è ancora a rischio: i suoi muri potrebbero ancora sgreto-
larsi a causa di un vento troppo forte o di una tempesta.
Più complessa è la situazione dell’immensa impalcatura (fra
300 e 400 tonnellate di metallo) costruita prima del rogo per
restaurare la guglia, poi divorata dalle fiamme: deve essere
ancora smontata perché può crollare, travolgendo muri e pi-
lastri. Le operazioni di smantellamento sono iniziate a
novembre e si protrarranno per 4-5 mesi, grazie a spe-
cialisti “acrobati”, che toglieranno un pezzo alla volta,
sebbene in certi casi, per effetto del calore, i tubi di me-
tallo siano divenuti un enorme blocco fuso e informe.
Tutti questi interventi, di per sé complessi e delica-
ti, sono oltretutto rallentati dalle misure di sicurezza
dovute alla presenza del piombo con cui era realizzato
il tetto: è evaporato o è colato sul pavimento e lungo i
muri. Pertanto, il cantiere è stato sigillato per evitare STAMPELLE
rischi di inquinamento e chi vi accede deve sottoporsi a Gli archi rampanti che
docce di decontaminazione sia all’entrata sia all’uscita e danno solidità alla
non può restare troppo a lungo sul posto. struttura sono stati
rafforzati con una
serie di telai in legno
LE SFIDE DOPO IL DRAMMA per evitare crolli e
Fin dai primi giorni dopo l’incendio si è aggiunta anche cedimenti.
un’altra “squadra” di esperti, oltre a operai e restaura-
tori: sono i ricercatori delle discipline più diverse che vogliono
studiare Notre-Dame come non era stato mai fatto prima. Il FUMO TOSSICO
Cnrs, Centre national de la recherche scientifique (equiva- Il tetto e la guglia
lente del nostro Cnr), ha creato il “cantiere scientifico di No- contenevano circa
460 tonnellate di
tre-Dame”: circa 250 scienziati che hanno libero accesso alla piombo che è in
cattedrale. «Ora si possono fare prelievi prima impossibili, sia parte evaporato
sui materiali caduti sia sulle strutture rimaste in piedi, adesso e le cui
accessibili anche al loro interno», osserva Martine Regert, vi- microparticelle
si sono diffuse
cedirettore scientifico dell’Institut écologie et environnement nell’aria e
e una delle coordinatrici del cantiere del Cnrs. «L’incendio ha depositate sulla
aperto una sorta di libro su informazioni scientifiche che non cattedrale e su
tutta la città.
si sarebbero potute ottenere altrimenti. Daremo risposte a una
lunga serie di quesiti storici, architettonici e ambientali».
58 | Focus
CONTRAPPESO LE TRE PIAGHE
La guglia di Eugène Il collasso della copertura ha
Viollet-le-Duc, comportato il crollo parziale
per quanto della volta in tre punti: lungo
strutturalmente la navata centrale, nel
indipendente dal transetto sinistro e nella
tetto e dai muri (fu crociera, proprio sotto la
costruita nel 1859), guglia che ora non c’è più.
contribuiva col suo
peso alla stabilità
dell’edificio.
ANIMAZIONE
GUARDA COME
SI È SVILUPPATO
L’INCENDIO
CANTIERE APERTO DI NOTRE-DAME
Il 15 aprile 2019 un incendio, le cui cause non sono state INQUADRA
ancora completamente chiarite, ha distrutto il sottotetto, il tetto LA PAGINA
CON LA
e la flèche (la guglia) della cattedrale di Notre-Dame, APP
INFO A PAGINA 5
danneggiando anche l’edificio in diversi punti.
L’assenza del tetto e il crollo di una parte delle volte ha
drasticamente ridotto la stabilità della struttura, che nel caso di
una chiesa gotica non si basa soltanto sui muri portanti, ma
scarica il peso attraverso colonne, archi rampanti e contrafforti.
Focus | 59
Esposta a oltre 800 °C, la di approvvigionamento sono chiuse da secoli. Con il metallo,
siamo in una posizione intermedia». Infatti, i muri di Notre-
pietra calcarea è diventata Dame divelti dalle fiamme mostrano ora le armature di metallo
che hanno al proprio interno. La loro datazione, consistenza
porosa. Se si aggiungesse e struttura permetterà di comprendere meglio il metodo di
costruzione della cattedrale e di ridare solidità alla struttura.
acqua si scioglierebbe Anche il piombo che ricopriva il tetto e costituiva la guglia è
oggetto di accurate analisi scientifiche. «Un po’ è evaporato,
mentre la maggior parte si è fuso con altri materiali», continua
LEGNO E FERRO il ricercatore. «Dallo studio dei residui ne capiremo l’origine,
Uno dei materiali più interessanti da analizzare è il legno di cui probabilmente inglese. All’epoca, i re d’Inghilterra avevano
sono rimasti numerosi pezzi, carbonizzati solo in superficie. Si origini francesi (gli Angiò-Plantageneti, 1154-1485) e dona-
tratta di legno di quercia, in gran parte dei casi risalente al seco- vano il piombo ai monasteri in Francia, stabilendo una sorta
lo XII o subito dopo, nel pieno del cosiddetto “optimum clima- d’influenza. È interessante capire se lo fecero anche con Notre-
tico medievale”, una fase di riscaldamento climatico avvenuta Dame». L’identificazione dei vari tipi di piombo presenti nella
tra il X e il XIII secolo e seguita da un brusco raffreddamento cattedrale, invece, consentirà di capire in che zone di Parigi si è
(piccola era glaciale). «Il legno è un materiale straordinario che depositato quello evaporato, «contribuendo», assicura L’Héri-
registra un enorme numero di informazioni», spiega Regert. tier, «a scrivere nuove norme sull’inquinamento anti-piombo».
«Queste ci permetteranno di capire le dinamiche ambientali
che si scatenarono in occasione di quel cambiamento clima- LA PIETRA E I MISTERI DELLE VOLTE
tico, che fu solo naturale, e confrontarle con il riscaldamento Al cospetto delle pietre cadute dalle volte ci sono ricercatori di
attuale, un fenomeno simile, ma con origini antropiche». numerose discipline: geologi, esperti di modelli 3D, matema-
Il lavoro degli scienziati non ha soltanto fini scientifici e sto- tici, ingegneri, architetti e restauratori. Il loro primo obiettivo
rici: aiuterà anche i restauratori. «Possiamo dare indicazioni è stabilire lo stato di salute della cattedrale. Il crollo del tetto
molto precise per ritrovare materiali equivalenti a quelli irri- e di alcune volte ha indebolito tutta la struttura. Uno studio
mediabilmente persi con il rogo», sottolinea Maxime L’Héri- di Paolo Vannucci, matematico italiano che lavora al Cnrs di
tier, archeologo medievale dell’Università Parigi 8 e coordina- Versailles, ha stabilito che Notre-Dame difficilmente potrebbe
tore degli specialisti del metallo. «Per il legno sarà abbastanza resistere a venti superiori ai 90 km/h. E questo senza contare
facile. Per la pietra, invece, molto più difficile, perché le cave il degrado dei muri. «Esposta al calore di oltre 800 °C, la pietra
PERICOLANTE
La copertura provvisoria e
le opere di sostegno agli
archi rampanti dell’abside,
la parte più antica
(1163-1180) della
cattedrale.
VIDEO
ENTRA NEL
RADIOGRAFIA SOTTOTETTO,
A destra, la ricostruzione RICOSTRUITO
3D della “foresta”, il IN 3D
sottotetto in legno da cui è
scaturito l’incendio. È INQUADRA
stata realizzata con una LA PAGINA
CON LA
precisione millimetrica. APP
Sotto, operai e ricercatori INFO A PAGINA 5
all’interno della cattedrale
indossano maschere di
protezione per difendersi
dall’inquinamento da
piombo.
RIVIVRÀ GRAZIE AL 3D
Tra il 2014 e il 2015 la società tutta la cattedrale. «Tutti questi
francese Art Graphique & dati, insieme ad altri rilievi,
Patrimoine (Agp) ha realizzato la permetteranno di recuperare
calcarea ha subìto un processo detto carbo- cartografia 3D più completa e tutte le misure delle parti
natazione: ha perso anidride carbonica ed è precisa di Notre-Dame. In 90 distrutte», spiega Livio De Luca,
diventata porosa», ha dichiarato Vannucci. rilievi con scanner laser sono architetto e ingegnere italiano
«Aggiungi un po’ d’acqua e si scioglie». stati registrati 50 miliardi di punti che coordina il gruppo del Cnrs
Parallelamente alla gestione dell’emer- (misure) che in alcuni casi, come che si occupa di modellazione
genza, i ricercatori hanno obiettivi di me- il sottotetto e la guglia ora 3D. Un lavoro utilissimo per chi
dio-lungo periodo. Per esempio, scoprire i distrutti, erano molto densi: 1-2 dovrà ricostruire parti della
segreti delle volte di Notre-Dame. «Quan- punti per mm2. Cinque giorni cattedrale che non ci sono più.
do iniziò la costruzione dell’edificio, verso dopo l’incendio, i tecnici di Agp E che vorrà sapere con
il 1160, le volte delle chiese non superavano sono ritornati a Notre-Dame: in precisione come fossero prima
i 24 metri», spiega lo storico Yves Gallet. un giorno hanno scansionato dell’incendio.
«Quelle di Notre-Dame sono alte 32 metri,
un record per l’epoca. Come fu possibile è
parzialmente noto: la chiesa ha una base
molto larga, le tribune laterali appoggiano su altre volte e si i tre grossi buchi sulla volta, oltre alla misurazione del coef-
fece ricorso agli archi rampanti. Ma non conosciamo tutti gli ficiente acustico di ogni pietra, per capire se “suona” ancora
espedienti utilizzati per salire così in alto». Le ricerche del come una volta. «Se il fuoco ha bruciato la parte esterna delle
team di Gallet si concentrano anche sulla composizione delle pietre, per un centimetro di profondità, l’acustica non cambia.
malte utilizzate agli inizi della costruzione e nel corso dei seco- Oltre, sì», continua Pardoen.
li, ogni volta che si è rimesso mano a Notre-Dame: «Dopo l’in-
cendio e senza tetto e sottotetto si possono fare prelievi prati- IL FUTURO DI NOTRE-DAME
camente ovunque. Capire come la malta è cambiata nel tempo Al di là delle ricerche scientifiche e dei lavori per scongiurare
è importante per trovare la composizione giusta da utilizzare nuovi crolli, quando la cattedrale sarà completamente rico-
per i restauri di monumenti di epoche diverse». struita? Il presidente francese Emmanuel Macron spera di far-
cela in cinque anni, ma a Parigi prevale una buona dose di scet-
SUONI DA RICOSTRUIRE ticismo. La ricostruzione effettiva non potrà cominciare prima
Nel cantiere c’è anche la musicologa Mylène Pardoen, l’inven- del 2020 avanzato o dell’inizio del 2021, una volta esaurita la
trice della cosiddetta “archeologia del paesaggio sonoro”, nota messa in sicurezza. Gli elementi principali da ripristinare, a
per ricostruire le acustiche di luoghi del passato. Normale che parte riempire i fori sulle volte, sono il sottotetto (in legno), il
sia stata chiamata a occuparsi di Notre-Dame. Nel suo gruppo tetto (ricoperto di piombo) e la guglia (aggiunta da Eugène
di ricercatori c’è anche Brian Katz, ingegnere acustico che nel Viollet-le-Duc nel 1859). Ricostruire le tre strutture esatta-
2013 ha registrato con 40 microfoni un concerto nella cattedra- mente come erano prima? O prendersi delle libertà? Non è sta-
le. Da questo materiale è stato realizzato un modello acustico to ancora deciso. Per il sottotetto si va verso una ricostruzione
in 3D che servirà per la ricostruzione. «Potremo dare consigli dell’originale, con legname tagliato all’ascia secondo antiche
ai restauratori sul tipo di pietre e di rivestimenti da utilizzare. tecniche. Per il tetto, esistono dubbi sul piombo, per motivi di
Non solo: sulla base delle variazioni degli elementi da cui di- inquinamento, ma in ogni caso dovrà conservare l’aspetto pre-
pende l’acustica, ricostruiremo quella di diversi momenti sto- incendio. Per la guglia, invece, dovrebbe essere convocato un
rici con modelli virtuali», spiega Pardeon. Ma, in questa fase, concorso internazionale. Ed è qui che i “modernisti” sono più
anche per l’acustica il principale problema da risolvere sono scatenati e propensi a staccarsi dalla tradizione.
Focus | 61
scienza
I erpenti
e i loro
parenti
ASSALITORE
Un crotalo
adamantino
occidentale
(Crotalus atrox):
è una delle
specie più
aggressive tra i
serpenti velenosi
dei deserti degli
Usa e del
Messico
settentrionale.
62 | Focus
Getty Images
a prima esigenza di ogni animale è la difesa. La dette “rane del veleno”, coloratissimi anfibi tropicali, sono de-
seconda trovare cibo. E non sempre è possibi- cisamente mortali. Un solo esemplare di Phyllobates terribilis
le essere dotati della velocità della gazzella o contiene circa un milligrammo di veleno: sarebbe sufficiente a
degli artigli del leone. Per questo moltissime uccidere da 10 a 20 uomini (deve però raggiungere il sangue).
specie si affidano alla chimica. Cioè a molecole che bloccano, Altri animali utilizzano il veleno per attaccare: ragni, serpen-
paralizzano, disgregano le cellule e fermano i segnali nervosi: ti, vespe, polpi e altri molluschi, scorpioni e parecchi altri ani-
in una parola, ai veleni, alla guerra chimica. Dalle meduse ai mali immobilizzano la preda con un rapido colpo, o un morso,
ragni, dagli insetti ai rettili, fino agli uccelli e ai mammiferi, in e aspettano che muoia. Per colpire hanno sviluppato tutta una
ogni gruppo di animali c’è qualche specie velenosa. Pochissimi serie di strumenti che facilitano l’iniezione: zanne, arpioni,
sono gli uccelli o i mammiferi (l’ornitorinco è velenoso, così pinze, spine e pungiglioni (vedi riquadro nelle prossime pagine).
come alcuni toporagni o pipistrelli, e persino un primate), ma È infatti nei veleni usati per colpire le prede che la natura ha
i serpenti velenosi sono seicento e decine di migliaia sono i ra- scatenato la sua fantasia, a volte perversa. Ogni animale infatti
gni o gli insetti dotati di quest’arma. ha inventato un “suo” veleno. Ogni serpente, ogni mollusco,
«Diversi gruppi di animali hanno evoluto il veleno in modo ogni insetto ha un suo cocktail di molecole, profondamente
indipendente», afferma l’erpetologo Nick Casewell, della diverso da altre e con funzioni differenti: le combinazioni più
Scuola di medicina tropicale di Liverpool, «quindi sebbene la strane per uccidere ed evitare di essere uccisi.
funzione generale sia la stessa, proteggersi o aggredire, l’origi-
ne dei sistemi di veleno è diversa». Quel che sappiamo è che la
storia del veleno nel mondo animale è estremamente antica: le
prime meduse risalgono a oltre 500 milioni di anni fa, i ragni a
oltre 130 milioni e i serpenti velenosi a circa 60 milioni.
MILLE VELENI
Non è facile dare ai veleni una definizione precisa: la più gene-
rica, secondo Nick Casewell, sarebbe «una secrezione, prodot-
ta in ghiandole specializzate, in una specie, e somministrata a
un altro animale».
In generale, i veleni sono costituiti da una miscela di proteine
e tossine (piccole molecole chiamate peptidi), sali e altri com-
ponenti, come aminoacidi e neurotrasmettitori. Ma da lì si apre
un intero universo: ogni specie ha un suo scopo. Chi li usa come
un’arma di difesa ha quasi tutto il corpo velenoso: per esem-
pio pesci, larve di farfalle, echinodermi e altri animali sono del
tipo “se mi assaggi muori”. I loro veleni sono costituiti da poche
molecole, dall’azione rapida ed estremamente efficace: devono
immediatamente far sentire al nemico una pena indicibile, che
lo convinca a non farsi più vedere nei dintorni e a lasciare in
pace animali simili a quello che l’ha colpito. Anche se le cosid-
INNOCUO GOLIA
La migale mangia
uccelli (Theraphosa
blondi) è un grande
ragno sudamericano.
È molto meno
pericolosa del
ragno eremita
marrone Loxosceles
reclusa, che si vede in
Getty Images
basso a destra.
VELENI PER TUTTI I GUSTI
Una classifica di efficacia dei veleni è è la batracotossina: ne bastano da 2 microlepidotus), australiano, seguito
molto difficile. Molto dipende dallo a 7 microgrammi per chilogrammo dal serpente di mare di Dubois
stato di salute della persona colpita, per uccidere (140 microgrammi per (Aipysurus duboisii). L’aracnide più
dalla risposta al veleno e da altri un uomo di 70 chili). Molto efficace è velenoso è il ragno delle banane
fattori. Per questo si usa una misura anche la latrotossina, prodotta dalla brasiliano (Phoneutria fera).
chiamata LD50, cioè la dose che vedova nera, e il veleno della medusa I più efficaci però sono le tossine
uccide il 50% delle cavie cui è stato australiana Chironex fleckeri. Il prodotte dai batteri, come la tossina
iniettato il veleno. In base a questa serpente più velenoso è il taipan botulina o quella del bacillo di
misura, il veleno animale più potente dell’interno (Oxyuranus Nicolaier, il batterio del tetano.
COLPITI AL CUORE
I due principali meccanismi di funzionamento di questi intru-
gli sono la citotossicità e la neurotossicità. La prima è diretta BRUC
alle cellule delle vittime, la seconda alla trasmissione del se- Il bru di una
gnale al sistema nervoso. Nel primo caso possono essere col- farfalla ame
la mona Danaus
pite e letteralmente disciolte le cellule attorno alla ferita; il plexi ntie
veleno potrebbe anche aggredire le cellule del cuore, o ancora sostanz
quelle del sangue. Che i veleni vadano sugli organi bersaglio più colpisc o il cuore.
delicati e sensibili lo dimostra il fatto che centinaia di specie di-
verse, pur avendo nella loro miscela molecole molto differenti,
colpiscono proprio le cellule del sangue o il cuore, con preci-
sione. Molti serpenti, come il mamba e le vipere, inibiscono
per esempio l’aggregazione delle cellule sanguigne che fanno
rimarginare le ferite unendosi assieme (le piastrine); il sangue
scorre quindi a fiumi e la vittima sviene e muore. Il morso di
un mamba nero (Dendroaspis polylepis), per un uomo, significa
morte certa entro 20-30 minuti. Alcuni toporagni americani
avvelenano invece le prede con la blarinatossina, che agisce da
L’A
ALBERO DEI VELENI
vasodilatatore, così come fa il veleno di alcuni imenotteri. La natura e uzione hanno prodotto veleni in
Npl/Contrasto
Le neurotossine bloccano invece la trasmissione dei segnali moltissimi gruppi ani . ra gli invertebrati, gli artropodi
nervosi e quindi paralizzano i muscoli o altri organi; sono usate (ragni, scorpioni e insetti) sono pi in cui il veleno
da serpenti e ragni, e anche da alcuni tra i più insospettabili è più diffuso. Negli anfibi e nei rettili è piuttosto diffuso,
animali velenosi, i molluschi. In particolare da uno degli ani- pochi sono invece uccelli e mammiferi velenosi. Il colore
mali più velenosi del mondo, il polpo ad anelli blu. O ancora da dei cerchi indica l’uso che gli animali fanno del veleno:
piccole conchiglie chiamate coni. Le loro case, splendidamente BLU per difesa, ROSSO per l’attacco.
decorate da motivi che ricordano un po’ l’arte “optical”, pro-
teggono un animale dotato di una lingua trasformata in arpio- MAMMIFERI
ne velenosissimo, usato per impalare e paralizzare i pesci. E
colpire anche l’incauto turista che, attirato dai colori, raccoglie UCCELLI
le conchiglie: qualche decina di persone ci ha rimesso la pelle.
Quello dei coni è però un veleno “misericordioso”: le vittime RETTILI
non sembrano soffrire, perché contiene un analgesico.
ANFIBI
UN TRUCCO DELL’EVOLUZIONE
Per arrivare a essere dotato di veleno, ogni gruppo di specie ha PESCI
una storia particolare. «Per esempio, molti pesci che hanno
ECHINODERMI
evoluto veleni di difesa vivono in bassi fondali della barriera
corallina, e in genere sono animali lenti», spiega Casewell. «Si MOLLUSCHI
ANELLIDI
INSETTI
MIRIAPODI
CROSTACEI
ARACNIDI
CNIDARI
Focus | 65
5 MODI PER UCCIDERE
I metodi di somministrazione del veleno sono molti, e i
più diffusi sono illustrati in questa pagina. Moltissime
specie usano le mandibole o altre strutture per iniettare
le pozioni che uccidono. I ragni, per esempio, hanno i
cheliceri, a forma di lunghi coltelli a serramanico cavi.
Nei serpenti, così come in altri rettili o nei mammiferi
velenosi, sono i denti stessi a fungere da siringa. Se i
denti hanno un foro in avanti, come nel caso dei cobra
sputatori, il veleno può essere spruzzato verso i nemici.
Il corpo degli anfibi velenosi può essere coperto di SIRINGHE MORTALI
sostanze molto tossiche, mentre nelle meduse i tentacoli I cheliceri dei ragni,
sono ricoperti da cellule specializzate nell’iniettare il come questo del genere
veleno attraverso un filamento che agisce come una Cheiracanthium, sono
collegati a sacche
minuscola frusta. Gli scorpioni, insieme ad api, vespe e del veleno, alla base
Npl/Contrasto
altri insetti, pungono con la parte posteriore del corpo. delle zanne.
Tra gli uccelli velenosi ci sono cellule, le molecole dove si agganciano le tossine.
Altre volte i veleni stessi vengono aggrediti e resi
alcune specie di pitohui della innocui da sostanze prodotte dalle “ex” vittime.
Contemporaneamente, serpenti e scorpioni, ra-
Nuova Guinea. In certe situazioni, gni e molluschi (che devono pur mangiare) evol-
vono a loro volta veleni e tossine differenti che
anche le quaglie sono tossiche cercano di superare le barriere delle prede. Si in-
nesca così una vera “corsa agli armamenti”, fino
ad avere predatori che si specializzano in vittime
lo utilizzano per difendersi. Una volta dotate di queste armi, particolari (ci sono serpenti che mangiano le tossiche “rane del
le specie velenose vanno spesso incontro a un’accelerazione veleno”), e prede che sviluppano sempre di più la resistenza
dell’evoluzione. Si affermano cioè nell’ambiente in cui vivono. alle pozioni mortali.
Migliaia di generazioni successive portano poi i veleni a diven- Insomma, come tante altre invenzioni della natura, il veleno
tare sempre più complicati, sempre più letali. Alcuni animali, ha spinto ad attacchi, difese e contrattacchi che rendono il
come gli scorpioni o i coni, sono in grado di produrre addirit- mondo animale, anche se letale, estremamente affascinante
LE SIGNORE OMICIDI
Anche se alcuni animali usano la Le azioni delle altre tossine vegetali
chimica per attaccare e difendersi, sono le più varie, e si va da
le vere padrone dei veleni sono le composti che interferiscono col
piante. A parte le barriere fisiche, sistema nervoso, ad altri che
come spine o aculei, i mezzi che le fermano la respirazione o la
piante usano per impedire di essere digestione, fino a quelli che
Getty Images
mangiate (di solito da insetti, vermi danneggiano le pareti dell’intestino.
o funghi) sono molecole La cicuta (Conium maculatum), per
estremamente complesse e potenti. esempio, interferisce con un
Il veleno naturale più efficace neurotrasmettitore cerebrale, il o frutti nutrienti. Tutte le lectine, per GALLERY
nel regno vegetale è la abrina, Gaba, e il risultato è il coma e la esempio, molecole molto antiche, PIANTE
derivato dalla cosiddetta pianta del morte in pochi minuti. Anche piante sono prodotte per colpire funghi e LETALI,
rosario (Abrus precatorius): 49 commestibili, come la soia o insetti: il problema è che noi umani DALL’OLEANDRO
AL TABACCO
microgrammi possono uccidere un addirittura il grano, difendono i a livello cellulare siamo molto simili
uomo di 70 chili. Un composto propri semi con tossine che agli insetti e addirittura ai funghi. INQUADRA
simile, la ricina, è prodotto dalla ostacolano la digestione delle La lectina del germe del grano ha LA PAGINA
CON LA
pianta del ricino (Ricinus proteine. Le piante però non si sono per esempio sugli uomini effetti APP
INFO A PAGINA 5
communis), quella da cui si estrae evolute direttamente per difendersi tossici: agisce sul sistema nervoso,
l’olio lassativo. Entrambe le dagli uomini, o anche dai sul cuore e nelle cellule (anche se è
molecole bloccano i ribosomi, le mammiferi. I loro nemici principali troppo poca per farci male), ma il
microscopiche fabbriche in cui la sono gli insetti e i funghi, che sono suo scopo è quello di bloccare la
cellula produce le proteine. continuamente alla ricerca di foglie crescita dei funghi.
Focus | 67
Ma i più
scienza
letali sono
umani gli
La guerra chimica ha migliaia di
anni. E l’uomo non ha mai smesso
di cercare nuove sostanze tossiche.
’
di Marco Ferrari
uomo si è sempre ispirato alla natura. Per nelle esecuzioni capitali. L’avvelenamento del resto è un im-
scoprire nuovi metodi di caccia, per inven- portante protagonista della letteratura e della mitologia greca:
tare nuovi strumenti, per curarsi con le Achille ed Ercole morirono avvelenati. Anche nell’antica Roma
piante. Nell’uso medicinale, però, spesso il veleno era un’arma politica piuttosto comune: secondo lo sto-
basta una piccola esagerazione della dose... e il paziente muo- rico Livio, l’omicidio con sostanze vegetali velenose nelle alte
re. Ma anche l’utilizzo consapevole su altri uomini di sostanze sfere della società era diffuso già nel 331 a.C. e somministrarlo a
letali usate per la caccia ha probabilmente una lunga storia. tavola non era certo un evento raro. Un esempio illustre è quel-
Così, da questi antichissimi usi, nacquero i veleni killer. lo di Nerone, noto per l’abilità di “liberarsi” dei membri inde-
Le prime civiltà, come quella cinese, scoprirono molte so- siderati della sua famiglia: con l’aiuto della sua “avvelenatrice
stanze tossiche o velenose; si tramanda che il leggendario im- personale”, Locusta, uccise il fratello Britannico col cianuro.
peratore cinese Shennong (che visse circa 5.000 anni fa) avesse
assaggiato decine di sostanze per scoprirne le proprietà. Alcu- RAFFINATI ASSASSINI
ne, presumibilmente veleni, lo fecero stare molto male. Inol- La tradizione di avvelenare le persone per scopi di potere è sta-
tre, risalgono al 4000 a.C. i primi riferimenti alla dea sumeri- ta quindi una costante di tutta la storia umana, e non solo in
ca Gula (chiamata anche Ninisina) definita come “Dea della Europa. Nel Medioevo e nel Rinascimento gli episodi di avve-
guarigione”, ma anche “Controllore dei veleni nocivi” in una lenamento furono molto frequenti. Uno dei più completi trat-
tavoletta scritta in caratteri cuneiformi nel 1400 a.C. tati di tossicologia, il De venenis di Sante Arduino, è della fine
Una fonte fondamentale per la storia della tossicologia è in- del ’400. Contiene una lista apparentemente interminabile di
fine il papiro Ebers, che risale al 1550 a.C.: menziona oltre 700 piante e minerali velenosi. Il libro non era per tutti, in parte
sostanze e più di 300 ricette che descrivono incantesimi e in- per il quasi universale analfabetismo, in parte perché le nozioni
trugli a base di minerali e piante medicinali e velenose. contenute erano decisamente pericolose.
I veleni, vegetali e minerali, si diffusero ancora di più nel Ri-
LA POLITICA DEI VELENI nascimento, specie nelle corti e nei luoghi di potere. A partire
A parte documenti e studi “scientifici” di qualche millennio fa, dal XVI secolo, per esempio, il Consiglio dei Dieci, organo di go-
siamo certi che i veleni servissero proprio a uccidere: un papiro verno veneziano, era solito commissionare, con regolare con-
conservato al Louvre riporta infatti l’utilizzo di una sostanza tratto, l’avvelenamento degli avversari politici. Nel XVII secolo
per scopi letali: “Non pronunciare il nome di Iao (un dio fenicio questo modo di uccidere era diventato una vera arte, tanto che
da cui poi sarebbe derivato anche il dio degli ebrei, ndr), o subi- esistevano scuole sia a Venezia sia a Roma. Allora, però, le co-
rai la pena della pesca”. Di cosa si trattava? I noccioli di pesca noscenze sul funzionamento dei veleni erano ancora scarse, e
contengono glicosidi cianogenici che, in presenza di acqua, per spesso si riteneva che fosse la loro misteriosa preparazione a
esempio nei polmoni... rilasciano cianuro. infondere nelle sostanze proprietà venefiche.
Mal’impiegopiùfamosodiunvelenovegetalenell’antichitàlo In parallelo a questi usi, per così dire, domestici, il veleno e
fece Socrate: bevve la cicuta, il “veleno di Stato”, usato appunto le sostanze vegetali furono usate anche in guerra, su scala
68 | Focus
ANIMAZIONE
ARMA LETALE:
LE STORIE DEI
DECONTAMINATI PIÙ FAMOSI
Un agente dei servizi
AVVELENAMENTI
di emergenza
nell’operazione di INQUADRA
LA PAGINA
“pulizia” a Salisbury CON LA
(Uk), dove è stata APP
INFO A PAGINA 5
avvelenata, con
l’agente nervino
A-234, la spia
russa Skripal.
Peter Macdiarmid /eyevine/Contrasto
Circa 70 sostanze sono
DAI LA
ABORATORI state stoccate o usate come
La ricerca bellica ha prodotto molte sostanze velenose,
con effetti più
agenti di guerra chimica
ù o meno potenti. Molti gas colpiscono
l’apparato resspiratorio o quello nervoso. Questi ultimi,
i gas nervini, sono prodotti chimici che interrompono
nel Ventesimo secolo
la trasmissionne dei messaggi dai nervi agli organi. Force (Raf ) avrebbe usato bombe a gas contro gli iracheni nel
1920. Nel 1925, Francia e Spagna impiegarono gas velenoso
in Marocco. Era diventato chiaro che la guerra chimica aveva
VX. È un coomposto chimico trovato un nuovo ruolo, come strumento attraverso il quale
nervino, svilup
ppato per uso militare. le maggiori potenze potevano controllare i territori ribelli.
È stato scoperto in Inghilterra negli Queste, o simili armi, furono usate anche contro popolazioni
anni Cinquantta. inermi: per esempio dagli italiani in Etiopia nel 1935, quando
oltre 700 tonnellate di iprite furono spedite per essere utiliz-
Sarin. Ageente nervino, scoperto zate dall’Aeronautica.
nel 1938 in Geermania. È letale
anche a conce entrazioni basse; LA SCIENZA AL SERVIZIO DELLA GUERRA
l’inalazione uc
ccide in 1-10 minuti. Il primo vero composto con azione nervina, cioè che agiva sul
sistema nervoso dell’uomo, fu però il tabun, le cui proprietà
Acido cia
anidrico. furono scoperte nel 1936 da Gerhard Schrader, uno scienziato
Composto mo olto semplice, scoperto tedesco alla ricerca di composti organici di fosforo da utilizza-
in Francia nel 1752. È stato usato nei re per un insetticida più efficace. Fu un ulteriore passo nella
campi di conccentramento, in storia della guerra chimica.
Germania, com me Zyklon B. Nonostante la Conferenza dell’Aja del 1899 proibisse questo
genere di armi, così come la successiva Conferenza di Ginevra
Arsenico
o. È un elemento del 1929 sulla guerra chimica, nel periodo tra le due guerre la
chimico, usato o come veleno nelle ricerca di composti che potessero colpire il sistema nervoso
lotte di potere nell’Italia degli insetti ha portato a formulare agenti nervini estrema-
del Rinascime ento. mente tossici anche per l’uomo, come il sarin e il soman.
Il fatto che non siano stati usati nella Seconda guerra mon-
Polonio-2
210. Non un vero diale non significa però, secondo gli storici, che le nazioni ab-
veleno, è un m
metallo radioattivo biano evitato queste armi per ragioni etiche; sono devastanti,
estremamente e tossico. Usato ma troppo lente e difficili da controllare una volta rilasciate.
Getty Images
nell’uccisione dell’agente del Kgb Oltre a ciò, la possibilità di essere ripagati con la stessa moneta
Litvinenko, nel 2006 in Inghilterra. frenò le nazioni più attrezzate. Dopo il 1945, però, le indagini
chimiche sistematiche continuarono, insieme alla ricerca di
nuovi agenti dagli effetti mortali basati sui progressi della tos-
sicologia, della biochimica e della farmacologia.
ben più vasta, fin dall’antichità. Annibale, nel II secolo a.C., E anche ai giorni nostri, benché messe al bando dalla Conven-
raccomandava di lanciare otri con serpenti velenosi contro le zione di Parigi nel 1993, tutte le armi chimiche, non solo i gas
barche nemiche, e nel periodo della dinastia cinese Dong (dal nervini, definite dall’Onu “armi di distruzione di massa”, con-
IX all’XI secolo), i soldati lanciavano palle incendiarie, fatte di tinuano a essere usate. Uno degli episodi più noti si è verificato
fibre di canapa e piante tossiche essiccate (per esempio Aco- durante la guerra Iran-Iraq: oltre 5.000 furono i curdi uccisi
nitum e Croton, entrambe specie velenose), a volte arricchite dal gas al cianuro usato da Saddam Hussein, ad Halabja, il 16
con veleni di serpente. Fu solo però con la nascita della chimica marzo 1988. A usare gas nervini o composti chimici hanno poi
industriale nel XIX secolo che la produzione massiccia e l’uso cominciato anche i terroristi: nel 1995 la setta religiosa Aum
di agenti letali in guerra divennero una possibilità. Shinrikyo usò il sarin nella metropolitana di Tokyo. Le vittime
furono 12 e oltre 6.000 gli intossicati.
AVVELENAMENTI DI MASSA Ma gli utilizzi in guerra non sono certo cessati: piuttosto re-
Il salto di qualità avvenne quando si cominciò a prendere sì cente è stato l’uso del sarin da parte della Siria nell’attacco a
ispirazione dalla natura, ma aggiungendo l’inventiva umana. Ghouta (2013), durante il lungo conflitto tra Bashar al-Assad e
Così, l’attacco da parte dei tedeschi del 22 aprile 1915 a Ypres, i ribelli antigovernativi. La letalità e la facilità di sintesi di que-
in Belgio, con l’utilizzo di gas di cloro, può essere considera- sti composti sembra quindi ancora invitare i peggiori “governi
to come l’inizio della moderna guerra chimica. L’uso durante canaglia”, e non solo, a proseguire nella sintesi e nell’uso di
la Prima guerra mondiale di questa e altre sostanze tossiche terribili sostanze volatili per continuare a uccidere.
(come il fosgene e l’iprite, che prende proprio il nome dalla
città di Ypres) colpì 1,3 milioni di persone, 91.000 delle quali
morirono. Da allora la ricerca scientifica, volta a trovare gas e UNA MOSTRA AVVELENATA
sostanze sempre più velenose, è letteralmente esplosa.
Proprio in questi giorni c’è una mostra dedicata ai veleni
Nel 1919, scorte di fosgene e di iprite furono inviate dalla umani. È intitolata Veleni e magiche pozioni. Al Museo
Gran Bretagna per essere utilizzate in India, e la Royal Air Nazionale Atestino di Este (Pd), fino al 2 febbraio 2020.
70 | Focus
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cultura
Alla
lavagna
QUIZ
INTERROGAZIONE
DI MATEMATICA:
STORIE,
CURIOSITÀ E...
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
Focus | 73
FAMMI UN NODO
Una lavagna dedica
alla teoria dei nodi,
che in matematica
sono curve chiuse
intrecciate (come
vediamo sopra). Ha
applicazioni dalla
fisica alla biologia.
Le figure sono state
disegnate da Sahar
Khan, alla Columbi
University (Usa).
NON CANCELL
La lavagna riem
da Shuai Wa
dottorando d
Columbia Univer
specializzat
geometria algebr
Il progetto di Jes
Wynne si chiama
Not Erase,
cancellare. «È la fr
che si trova su m
lavagne
preservare un lav
in corso da pul
accidentali», d
74 | Focus
SFERA E POI...
Una lavagna usata
dalla matematica
Amie Wilkinson
(University of
Chicago) all’Institut
Henri Poincaré di
Parigi. Mostra alcuni
passi nella
dimostrazione di un
teorema, che ha
provato con un
collega: l’equivalenza
di diversi tipi di
forme, iniziando con
una palla e finendo
con un oggetto sottile
e allungato.
Jessica Wynne
ha fotografato
oltre 100
lavagne, di
matematici di
tutto il mondo
Focus | 75
INGESSATE
La lavagna di Alex
Zhongyi Zhang,
studente della
Columbia University.
Il gessetto permette
di fare schizzi e veloci
correzioni. «E poi il
gesso sull’ardesia ha
una sua bellezza»,
aggiunge Wynne.
PUNTI NERI?
Umorismo da
matematici nella
“vignetta” di Tadashi
Tokieda, Stanford
University (Usa):
ironizza su come i
matematici – costretti
a scrivere... bianco su
nero – disegnino un
cerchio pieno (bianco,
quindi) per indicare un
punto nero e uno
vuoto (nero) per un
punto bianco.
76 | Focus
COME UN QUADRO
Questa lavagna è
stata fotografata
all’Institute for
Advanced Study (Ias)
di Princeton, negli
Usa, dove insegnò
Albert Einstein. Su di
essa, vediamo
un’“opera” di Helmut
Hofer: al suo
contributo si deve
la nascita di
una nuova area della
matematica nota
come “geometria
di Hofer”.
IL PROGETTO
Anche con le tecnologie di oggi, i
matematici usano le “vecchie”
lavagne, perché sono preziose per
spiegare e per elaborare idee. «Sono
senza tempo. E per molti matematici
sono un importante strumento di
lavoro. Ho appena fotografato quella
di un professore di Yale, che non la
cancella da 3 anni: dice che continua
ad aggiungere qualcosa a una formula
e vuole vederla ogni giorno, lavorando
sul problema», racconta Jessica
Wynne, fotografa e docente al
Fashion Institute of Technology di
New York. Affascinata, Wynne
fotografa le lavagne dei matematici da
un anno. «Fisso un appuntamento con
un matematico, che scrive per me una
formula, o scatto dopo una lezione».
Il progetto diventerà anche un libro:
Do Not Erase (Princeton University
Press), in uscita il prossimo autunno.
SPIEGAZIONE EFFIMERA
La lavagna di Noga Alon,
matematico alla Princeton University
(Usa): è noto per i suoi lavori in
informatica teorica e combinatoria.
Focus | 77
9 DICEMBRE
per
QUI IL CONVEGNO
INTERNAZIONALE
Gli studi realizzati dall’IRCCS
San Raffaele Roma hanno reso
l’Istituto un interlocutore
di primo piano a livello planetario
nell’ambito dell’applicazione
della robotica per la riabilitazione.
Non a caso, il 9 dicembre,
la sede del Centro ricerche
ospita importanti esperti
mondiali del settore
per il convegno internazionale
“Rehabilitation: a future
challenge of Robotics”.
ROBOTICA
PER LA RIABILITAZIONE:
AL SAN RAFFAELE ROMA
IL FUTURO È GIÀ PRESENTE
La terapia robot-assistita contribuisce 1 2
al recupero motorio e alla riabilitazione
GHOO·DUWR VXSHULRUH H LQIHULRUH, anche
in pazienti con danno neurologico
o con malattia neurodegenerativa
l
O VXFFHVVR GL XQD ULFHUFD VFLHQWLˋFD LQQRYDWLYD DSSOLFDWD
alla pratica clinica si basa sull’impiego di conoscenze
interdisciplinari, senza mai perdere di vista la centralità
del paziente, nella consapevolezza che il vero driver
del progresso non è la tecnologia, ma la sua applicazione.
Nell’ambito della medicina, le diverse declinazioni della
robotica rendono disponibili per i pazienti strumentazioni ROBOT ALL’AVANGUARDIA
dedicate, basate sull’utilizzo di tecnologie di precisione 1. Indego dell’americana Parker è l’Esoscheletro robotizzato
H ˋQDOL]]DWH DO PLJOLRUDPHQWR GHOOH FXUH 6L LQFLGH FRV® per la riabilitazione del cammino over-ground. Il primo IRCCS
sia in termini di risultati clinici e di effetti positivi italiano ad essersene dotato.
sui costi sanitari, sia sull’incremento della produttività 2. Dalle più recenti ricerche della californiana Ekso Bionics
e sulla qualità della vita di pazienti e caregivers. di Richmond Ekso NR, l’esoscheletro riabilitativo robotizzato
I dispositivi robotici consentono di muovere passivamente per la deambulazione di persone con deficit motori agli arti inferiori.
OȢDUWR LQWHUHVVDWR VRVWHQHUOR QHO PRYLPHQWR FRQ OD ˋQDOLW¢ Ad oggi, l’unico in Europa è nella palestra robotizzata
di migliorare il controllo motorio, la forza muscolare, del Centro di Riabilitazione Fondazione San Raffaele (ASL BR 1)
OD FRRUGLQD]LRQH DWWUDYHUVR FRPSLWL VSHFLˋFL H ULSHWLWLYL di Ceglie Messapica (Brindisi, Puglia).
sanraffaele.it LA PAROLA
AL DIRETTORE
SCIENTIFICO
“Il parco tecnologico robotico dell’IRCCS
San Raffaele consente di intensificare
il trattamento riabilitativo, personalizzare
gli esercizi in relazione alle caratteristiche
del paziente, alle necessità, all’entità del danno
(neurologico o ortopedico) con l’obiettivo
ultimo di migliorarne la qualità di vita.
Ciò significa” - spiega il direttore scientifico
del Centro ricerche dell’IRCCS San Raffaele
Roma, Massimo Fini - “incidere anche
sull’adesione del paziente al trattamento
PALESTRA ROBOTICA Le dotazioni tecnologiche della palestra robotica e sulla sua risposta psicologica all’intervento
dell’IRCCS San Raffaele Roma rendono più facili, misurabili ed efficaci motorio, facilitando il riapprendimento
le terapie riabilitative. dei gesti motori. Parliamo di dispositivi che
influiscono in maniera significativa sul recupero
funzionale in quanto consentono di erogare
trattamenti sicuri, intensivi e ripetibili;
standardizzati e ripetibili; inoltre, grazie all’integrazione con esiti quantificati, grazie alla registrazione
di sensori, consentono la misurazione esatta delle caratteristiche dei dati sui movimenti effettuati e sulla forza
ˋVLFKH GHO PRYLPHQWR H GHOOD IRU]D SHUPHWWHQGR XQD YDOXWD]LRQH esercitata dal paziente; permettono di definire
funzionale, strumentale, oggettiva e avanzata. Esistono e standardizzare i trattamenti e personalizzarli,
due tipologie di sistemi. adattandoli alle caratteristiche personali
I sistemi end-effector si agganciano al segmento corporeo e cliniche del paziente. I sistemi robotici
da riabilitare attraverso un effettore, connesso con collegamento vanno considerati pertanto come una
meccanico alla persona. Permettono di compiere un minor risorsa clinica e gestionale che consente
numero di movimenti rispetto alle articolazioni umane,
di elaborare trattamenti riabilitativi di precisione
ma l’adattamento del paziente è semplice. La riabilitazione
è ripetitiva, intensiva e orientata al compito e permette e personalizzati, garantendo al paziente
DO ˋVLRWHUDSLVWD GL SLDQLˋFDUH DJJLRUQDUH H SHUVRQDOL]]DUH di ottenere la migliore qualità di vita
il protocollo terapeutico in base alle esigenze e alla funzione possibile, obiettivo ultimo della riabilitazione”.
UHVLGXD UHJLVWUDQGR H TXDQWLˋFDQGR D RJQL VHGXWD SDUDPHWUL
quali forza, precisione del lavoro, traiettorie seguite.
I sistemi esoscheletrici sono dispositivi indossabili
che replicano e impongono un movimento coerente a quello delle gambe in tempo reale, per minimizzare atteggiamenti
svolto dalla persona. I gradi di libertà di movimento PRWRUL GL FRPSHQVD]LRQH FKH SRWUHEEHUR LQˌXLUH VXO FRUUHWWR
sono comparabili a quelli delle articolazioni sulle quali si vuole processo di riapprendimento motorio. Altro esoscheletro
DJLUH 6RQR VLVWHPL SL» FRPSOHVVL ULVSHWWR DJOL HQGHIIHFWRU SHU OD ULDELOLWD]LRQH GHO FDPPLQR ª ,QGHJR 3DUNHU
H LO ORUR XWLOL]]R ª SL» OLPLWDWR VLD SHU L FRVWL VLD SHU XQ SL» SL» OHJJHUR H IDFLOPHQWH LQGRVVDELOH FRQ DGDWWDPHQWR
GLIˋFLOH DGDWWDPHQWR WUD SD]LHQWH H GLVSRVLWLYR SL» UDSLGR GD SDUWH GHO SD]LHQWH H XQD HOHYDWD FDSDFLW¢
di personalizzare la terapia riabilitativa.
$OOȢ,5&&6 6DQ 5DIIDHOH 5RPD OD WHUDSLD URERWLFD GXUDQWH Anche per l’arto superiore è di recente acquisizione
il trattamento riabilitativo, è integrata dalla realtà virtuale LO VLVWHPD $UPHR 3RZHU +RFRPD XQ HVRVFKHOHWUR URERWLFR
FKH ULFUHD FRQ LO FRRUGLQDPHQWR GHO ˋVLRWHUDSLVWD H WUDPLWH per la riabilitazione degli arti superiori con ben sei gradi
OȢXWLOL]]R GL KDUGZDUH H VRIWZDUH VSHFLˋFL XQ DPELHQWH DGDWWR di libertà e che permette anche la riabilitazione della mano
al paziente, proponendo esercizi interattivi, offrendo feedback grazie a un ulteriore modulo riabilitativo e a una vasta libreria
visivi, uditivi, cinestesici che creano interesse e divertimento. di esercizi svolti attraverso videogiochi. Tutti i dati
Tali interventi riabilitativi coadiuvano l’intensità, vengono registrati automaticamente nell’archivio personale
la ripetitività di un esercizio e la stimolazione multisensoriale del paziente per poter tenere traccia delle sessioni
e grazie al fattore dato dal piacere del gioco, ottimizzano e dei miglioramenti ottenuti.
i meccanismi neurobiologici della plasticità cerebrale Oltre a ciò, nuovi studi iniziano a mostrare la possibilità
e quindi l’aderenza alla terapia. di valutare la performance, attraverso algoritmi avanzati
Per gestire al meglio queste complesse tecnologie, GL LQWHOOLJHQ]D DUWLˋFLDOH H DSSUHQGLPHQWR DXWRPDWLFR
L ˋVLRWHUDSLVWL H L PHGLFL SDUWHFLSDQR D FRUVL GL IRUPD]LRQH per consentire la modulazione in tempo reale dei parametri
FRQWLQXL H VRQR FHUWLˋFDWL DOOȢXVR GHOOH VWUXPHQWD]LRQL ˋVLFL GHOOȢHVHUFL]LR IRU]D YHORFLW¢ UHVLVWHQ]D PHWULFKH
SHU JDUDQWLUH DO SD]LHQWH LO SL» FRUUHWWR SURFHVVR ULDELOLWDWLYR GHO PRYLPHQWR FRPSUHQGHUH LO JUDGR GL DIIDWLFDPHQWR
JDUDQWLUH OȢRWWLPL]]D]LRQH GHOOȢHIˋFDFLD H SUHGLUH OD ULVSRVWD
Il Gruppo San Raffaele può vantare robot riabilitativa. Nuovi sviluppi tecnologici integreranno
di recentissima concezione, ad esempio i nuovi esoscheletri OH SRVVLELOLW¢ GHOOD URERWLFD ULDELOLWDWLYD LQ XQ DPELWR SL» YDVWR
(NVR 15 %LRQLFV FKH PRGLˋFDQR OD UHJROD]LRQH GHL PRYLPHQWL e innovativo che riguarda la sfera cognitiva.
a cura di Isabella Cioni
Domande
& RISPOSTE
PERCHÉ L’ALCOL
È COSÌ PERICOLOSO
PER CHI GUIDA?
Getty Images
N el 2018 in Italia sono avvenuti ben
5.097 incidenti stradali in cui
almeno uno dei guidatori coinvolti
0,2 e gli 0,4 g/l e nell’intervallo 0,5-0,8
si aggiunge una riduzione delle
capacità di giudizio e di individuare
variabili come età, fattori genetici,
condizioni psicofisiche, malattie,
assunzione di farmaci. L’alcol viene
aveva abusato di alcol. Per l’Istat, gli oggetti in movimento. I riflessi sono assorbito per il 20% dallo stomaco e
incidenti di questo tipo sono in alterati, così come la capacità di per l’80% dalla prima parte
aumento: l’8,7% del totale contro il reazione agli stimoli sonori e luminosi dell’intestino, passa nel sangue e viene
7,8% del 2017. Altri dati preoccupanti: il (come i clacson e i fari delle altre auto). metabolizzato nel fegato. Il picco
5,1% degli automobilisti alla prova del Con un’alcolemia di 0,5 g/l il tempo di alcolemico, cioè la massima
“palloncino” è risultato positivo e i più frenata passa da 0,75 secondi a 1,5 concentrazione di alcol nel sangue,
multati per guida in stato di ebbrezza secondi e si stima che con valori viene raggiunto in circa 30 minuti
sono i giovani tra i 25 e i 32 anni. Non compresi tra 0,5 e 0,9 g/l il rischio di dall’assunzione a digiuno, in un’ora o
basta. L’alcol è ancora più pericoloso di incidente stradale sia 11 volte superiore due a stomaco pieno. Finché il fegato
quanto emerge da questi dati: neppure alla norma. Dagli 0,9 ai 1,5 g/l vi è non ne ha terminato la digestione,
mantenersi al di sotto del limite legale alterazione dell’equilibrio e della attraverso un enzima che si chiama
del tasso alcolemico per la guida (0,5 capacità di giudizio assieme a una alcol deidrogenasi, l’alcol continua a
grammi di alcol per litro di sangue) è compromissione della visione e della circolare e si diffonde nei vari organi. A
sufficiente per mettersi al volante sicuri. percezione di forme, colori, dimensioni livello cerebrale interferisce con diversi
Secondo l’Osservatorio nazionale alcol e distanze. Quando il tasso alcolemico neurotrasmettitori, le sostanze
dell’Istituto superiore di sanità, già tra raggiunge o supera i 1,5 g/l l’incidente chimiche che trasmettono i segnali tra i
gli 0,1 e gli 0,2 g/l vi è un calo di è quasi certo: il rischio sale da 1 (guida neuroni. Tra questi il GABA (acido
vigilanza, attenzione, autocontrollo e con zero alcol in corpo) a 380. gamma-amino-butirrico), un
un’iniziale riduzione del coordinamento Cervello. L’impatto dell’alcol sulla neurotrasmettitore che inibisce il
motorio e della visione laterale: per singola persona non è prevedibile. sistema nervoso centrale: ne potenzia
raggiungere questo livello, a un uomo Infatti, a parità di alcol ingerito le l’azione e di conseguenza il cervello
che pesi meno di 90 kg basta una birra persone possono raggiungere livelli di risulta “rallentato”. Inoltre, blocca
leggera. La situazione peggiora tra gli alcolemia differenti in funzione di l’attività del neurotrasmettitore
Focus | 81
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
G
areggiare sulle piste più famose del mondo, provare emozioni da veri pi-
loti, dare vita a gare di gruppo o partecipare a campionati online per veri
professionisti: da adesso è possibile. A poca distanza dall’autodromo di
Monza, ha aperto al pubblico il primo McSIM MONZA della MC SIMULATOR
SNC, neosocietà di studio e progettazione di simulatori di guida professionali
al servizio degli esperti del settore, ma anche di gruppi di amici desiderosi di
passare una serata “rombante”.
FORMAT Sette postazioni FORMULA e tre GT altamente tecnologiche, con
attuatori di altissimo livello che regalano una percezione di guida reale. Il tutto,
pilotato da workstation create appositamente per noi da PC Hunter di De-
sio, in grado di supportare software come ASSETTO CORSA della KUNOS
su schermi a Led di ultima generazione e visori VR, per una sensazione di
realismo mai provata finora.
MC SIMULATOR nasce dall’idea di tre amici, Alessandro Capizzi, informatico Ci occupiamo di informatica e elettronica da molti
con la passione per i motori, Mario Perillo, professionista amante dei videogio- anni, questo ci ha permesso di sviluppare un know
chi e Leonardo Giovanditti, imprenditore appassionato di corse per realizzare, how e una passione che ci sta consentendo di dare
vendere simulatori di guida promuovendo il divertimento a 300 km orari. la possibilità a tutti gli appassionati del settore
sia automobilistico (professionisti e non) e sia
MCSIM MONZA, porta la firma creativa di Beppe Riboli, progettista di Cre- del settore videoludico di divertirsi, di imparare
ma, noto per le sue opere di design e architettura. Ha ideato decine di locali di a guidare veicoli non per tutti e di conoscere i
tendenza in Italia e all’estero. vari circuiti a livello mondiale ora anche con la
FORMULA E.
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Domande
& RISPOSTE
CIBO
Getty Images
I 7,7 miliardi di esseri umani che abitano la Terra
consumano un’enorme quantità di cibo. Ma le
specie viventi di cui effettivamente ci nutriamo sono
pochissime. Tre quarti del nostro fabbisogno
alimentare proviene infatti da sole 12 specie animali e maiali, pecore e capre (il pesce, nelle varie specie,
vegetali. E sebbene esistano circa 12 mila piante rappresenta solo il 17% del consumo mondiale di
commestibili (il 4% delle 300.000 specie conosciute), proteine animali). Questa nostra scarsa fantasia nel
in realtà ne mangiamo non più di duecento. nutrirci è considerata un pericolo per l’ecosistema
Poca varietà. Riso, grano, mais e patate terrestre, perché la forte industrializzazione di
contribuiscono da soli al 60% del cibo di cui l’umanità coltivazioni e allevamenti contribuisce al fenomeno
si nutre. Mentre per quanto riguarda il consumo di del riscaldamento globale, ma anche perché sta
carne, la nostra alimentazione dipende quasi rapidamente riducendo la biodiversità, ovvero
esclusivamente dall’allevamento di bovini, polli, l’abbondanza di specie viventi. (P.C.)
0,6
0,4
Imppatto dell’alcol
0,2 contenuto in due
lattine di birra
nell’organismo
Ti piacciono le
0
30 min 1 ora 2 ore 3 ore 4 ore 5 ore 6 ore 7 ore
di un uomo
di 70 kg di peso.
domande &
glutammato in aree del cervello come impiegherà circa un’ora e 40 minuti per
risposte? Puoi
la corteccia prefrontale, che regola
l’autocontrollo: così si diventa più
eliminare un’Unità alcolica che è pari a
12 grammi di alcol e corrisponde a un
trovarne tante
istintivi, disinibiti e si sottovalutano i
rischi delle proprie azioni.
bicchiere di vino (125 cc) o a una lattina
di birra (330 cc), oppure a una dose
altre, curiose e
Tempi. Quanto occorre aspettare standard di superalcolico (40 cc). In approfondite, su
prima di rimettersi al volante? Il corpo
metabolizza da 60 a 200 mg di alcol
generale, il tempo per metabolizzare
un’Unità alcolica può variare da 1 a 4 Focus D&R:
all’ora moltiplicati per i kg di peso
dell’individuo. Ad esempio, un soggetto
ore. Una soluzione per conoscere la
propria alcolemia prima della guida: il nuovo numero
di 70 kg con un ritmo di smaltimento
dell’alcol di 100 mg all’ora, in 60 minuti
l’acquisto di un etilometro. Si trovano
anche online, a diverse fasce di prezzo. è in edicola!
ne metabolizza 7 g. Il che significa che (Margherita Zannoni)
Focus | 83
Domande
& RISPOSTE
STORIA
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di richiamare più fedeli possibile alla
preghiera in quel frangente di crisi.
Vittoria. Lo scampanio del
mezzogiorno era in verità già diffuso in
molte regioni europee, assieme a quello andava a lavorare, si pranzava e si invasori, ma a quel punto, proprio in
delle 6:00 e delle 18:00, sia per invitare rientrava a casa. commemorazione della vittoria, il rito
alla preghiera sia per scandire, Quanto a Callisto III, in molti luoghi la delle campane di mezzogiorno
soprattutto nelle campagne, i momenti sua richiesta giunse tardiva, quando gli s’impose definitivamente in tutto il
topici della giornata, cioè quelli in cui si ungheresi avevano già scacciato gli mondo cristiano. (M.L.)
SPECIALE SALUTE
Il nostro satellite
naturale ha un effetto
stabilizzatore sull’asse
terrestre che ha
mantenuto costante
il clima della Terra.
di Simone Valtieri
non ci fosse
la Luna forse
non ci saremmo
neanche noi
DA LONTANO
La Terra vista
dall’orbita lunare
nel corso della
missione Apollo
11, nel luglio
Nasa
del 1969.
Focus | 87
UN ASSE STABILIZZATO
L’asse di rotazione della Terra è inclinato di circa 23,5°. È questa
inclinazione che produce le stagioni, esponendo il Pianeta al Sole in
modo diverso nel corso dell’anno. La Luna stabilizza l’angolo, evitando
sbalzi climatici estremi che sarebbero pericolosi per le specie viventi.
23,5°
TROPICO
DEL CANCRO
EQUATORE
TROPICO DEL
CAPRICO NO
88 | Focus
SALE E SCENDE LA MAREA
Le maree sono causate dalla gravità della Luna e del Sole (per quest’ultimo,
l’effetto è circa il 46% di quello della Luna). Quando Sole e Luna sono
allineati con la Terra (sotto, a destra), i loro effetti si sommano e l’alta marea
è molto elevata. In teoria, due alte maree sono separate di 12h 25m circa.
EFFETTI LUNARI
Bassa marea a
Brora, in Scozia.
Sotto, barbagianni MAREA DI QUADRATURA MAREA DI SIGIZIE
comune. In Luna
piena, le sue
piume bianche LA TOP TEN DELLE CANZONI DEDICATE ALLA LUNA,
riflettono molto la
luce e le sue
DA SINATRA A VASCO ROSSI, DA MINA AI PINK FLOYD
prede si bloccano,
venendo 1 Frank Sinatra
Fly me to the Moon 3 R.E.M.
Man on the Moon 5 Mike Oldfield
Moonlight Shadow 7 Mina
Tintarella di Luna 9 Gianni
Luna
Togni
catturate.
2 Andy Williams
Moon River 4 Shivaree
Goodnight Moon 6 Pink Floyd
Dark Side of the Moon 8 Fred Buscaglione
Guarda che Luna 10 Vasco Rossi
Dillo alla Luna
Focus | 89
riduzione delle maree, non più così ingenti visto che il Sole anche anche gli strati interni della Terra subiscono l’influsso
influisce in maniera molto minore a produrle. I cambiamen- della gravità lunare. Se il nostro satellite scomparisse ci sa-
ti più evidenti si avrebbero sulla fauna delle zone costiere rebbe quindi un riassestamento geologico; un’era caratteriz-
e sulla morfologia degli estuari dei fiumi, ed è possibile che zata da violenti terremoti e da devastanti eruzioni.
non avremmo nemmeno i coralli nella forma che conosciamo
oggi, poiché molti di essi, per la loro riproduzione, si sincro- LA SPINTA TECNOLOGICA
nizzano con il ciclo delle fasi lunari. Se non ci fosse la Luna, infine, è probabile che il progresso
tecnologico avrebbe intrapreso vie un po’ differenti e quasi
OCEANI SCONVOLTI E TERREMOTI certamente più lente. Non averla nel cielo avrebbe influito
Che cosa accadrebbe invece nell’ipotesi (irreale) che un gior- solo relativamente sulla nostra comprensione dei fenomeni
no la Luna si volatilizzasse all’improvviso? «Immediatamen- dell’universo, il cui studio è iniziato in epoche remote. Ma
te vi sarebbe un cambiamento nel ciclo delle maree, e a ri- senza un corpo celeste così “a portata di mano” non avremmo
sentirne sarebbero prima di tutto gli organismi costieri a esso mai avuto quella accelerazione tecnologica dovuta, a partire
legati», suggerisce Flamini. «Un’altra conseguenza sarebbe il dagli anni ’50 e ’60, proprio alla storica “corsa” che vide coin-
cambiamento di livello degli oceani, con una distribuzione volti Stati Uniti e Unione Sovietica per raggiungerla, poi pro-
dell’acqua diversa da quella odierna». seguita con la colonizzazione dello spazio poco oltre la nostra
Inoltre, esattamente come nel caso in cui la Luna non fos- atmosfera e con la costruzione di Shuttle, satelliti e della Sta-
se mai nata, il nostro Pianeta tornerebbe ad avere un asse di zione Spaziale Internazionale. «Più in generale, se è vero che
rotazione “ballerino”. Le conseguenze immediate sarebbero avremmo comunque osservato il cielo con le sue stelle e i suoi
un rapido scioglimento dei ghiacci ai Poli e la loro comparsa pianeti, va sottolineato come l’esplorazione robotica dello
in quelle che attualmente sono le zone equatoriali. Tali scon- spazio e la possibilità per l’uomo di andare in volo oltre la Ter-
volgimenti climatici porterebbero a conseguenze biologiche ra siano state facilitate proprio perché c’era la Luna, a suo
e geopolitiche pesantissime, con imponenti migrazioni degli modo vicina e “ospitale”. Non sarebbe infatti stato possibile
esseri umani verso le zone più vivibili. Tutto qui? No. Perché realizzare fin dall’inizio un viaggio su Marte», chiosa Flamini.
Anche se, a dire il vero, negli anni ’60 qualcu-
l’esplorazione umana dello spazio la Seconda guerra mondiale. Sapeva però che
bisognava preparare le tecnologie adeguate, e
sarebbe stata più complicata che la Luna sarebbe stata un ottimo trampo-
lino intermedio per farlo.
I PRIMI ARRIVATI
Buzz Aldrin, fotografato
sul suolo lunare da Neil
Armstrong. La Luna ha
rappresentato il primo, e
finora unico, obiettivo
raggiungibile dall’uomo
al di fuori della Terra.
Nasa
90 | Focus
Eurospin,
oltre 1100 punti vendita in Italia
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e le prime visioni
del palinsesto
del canale
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digitale terrestre).
DAL 4 DICEMBRE ALLE 21:15 "Piramidi: i DAL 17 DICEMBRE ALLE 21:15 Arriva La pillola di Focus
misteri svelati" racconta in sei puntate le "Cani salvavita", lo speciale di Focus Tv dal lunedì al venerdì
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E in tour per l’Italia
con Focus Live.
Al giorno d’oggi una delle frasi che fra il nostro IO reale (I) e il nostro entro poche ore la propria copia
sentiamo dire più spesso è “Sono IO digitale (I). digitale. Una volta realizzato il proprio
su Internet”. Senza dubbio questa Igoodi si presenta al mercato come Avatar, l’utente Igoodi sarà in grado di
affermazione è verissima per tutto un sistema integrato, altamente gestirlo grazie all’applicazione mobile
quanto riguarda le nostre attività, tecnologico e composto da più parti. Igoodi, disponibile per entrambi i
i nostri interessi, le nostre relazioni La prima di queste è la cabina sistemi operativi iOS e Android.
e naturalmente i nostri divertimenti. di scansione, il punto d’ingresso
In altre parole, quasi tutto di noi oggi dell’intero sistema. Il suo nome è Ma soprattutto è pronto a godere
è in grado di “essere su Internet”, The Gate: ha un design avveniristico, dei benefici di una piattaforma
con la sola eccezione del nostro corpo, è completamente automatizzata ed tecnologica progettata per erogare
inesorabilmente destinato a restare è dotata di una tecnologia tra le più nel tempo servizi diversi, tutti
confinato al mondo fisico. avanzate del settore che permette rigorosamente avatar-based. La
Per mettere fine a questo limite di eseguire la scansione completa a gamma di questi è varia e immaginata
c’è voluta un’idea imprenditoriale 360° del corpo fisico in pochi secondi per arrivare a coprire differenti ambiti
innovativa, una startup 100% italiana, e con la massima precisione. della nostra vita. Alla base della
un team di Millenials fondatori e Oltre a rilevare l’immagine della filosofia di Igoodi c’è infatti l’Avatar
anni di intensa ricerca tecnologica. persona, la scansione raccoglie anche inteso come facilitatore personale,
Il risultato è la prima piattaforma un ampio set di misure morfologiche qualcosa in grado non solo di farci
digitale esclusivamente pensata per utili a molti scopi. divertire ma soprattutto di aiutarci
Avatar, dedicata cioè alla scansione L’esperienza che si vive all’interno a semplificare l’esistenza quotidiana.
della figura umana e alla creazione di The Gate è facile, rapida e molto Questa visione della tecnologia a
e gestione del suo alter ego digitale. intuitiva. Una curiosa novità è che supporto di un nuovo Umanesimo
durante il processo si viene guidati digitale ha portato Igoodi ad
Sostanzialmente un servizio del futuro da un assistente-avatar che ci mostra essere oggi l’unica realtà di questo
che già oggi è fra noi, il cui potenziale cosa fare passo dopo passo. L’intero nuovissimo mercato a possedere
si può leggere già nel nome della procedimento di scansione non una vision multisettoriale per quanto
company: IGOODI, dove il potenziale richiede più di qualche minuto e una concerne l’utilizzo dell’avatar nei vari
positivo (GOOD) vuole creare un ponte volta terminato è possibile ricevere contesti del vivere quotidiano.
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Medical Health: nel mondo della salute, riducendo in questo modo il problema
e in particolare in campo ortopedico, dei resi. È inoltre possibile far indossare
l’avatar e la scansione del corpo all’avatar (in sostanza a noi stessi)
rendono possibile la stampa di tutori abiti e accessori generati in 3D e farlo
3D coerenti con le misure fisiche del sfilare nel nostro PC o Smartphone.
paziente. In campo dermatologico L’innovazione può rivoluzionare anche il
si generano importanti possibilità mondo professionale delle sfilate e dei
diagnostiche, ad esempio per quanto servizi fotografici per moda: attraverso
riguarda la mappatura dei nei. l’avatar diventa infatti possibile
In tema di riabilitazione motoria, certificare l’aspetto e le misure fisiche
mostrare al paziente un altro “se stesso della modella o del modello anche se
digitale” che compie correttamente nel momento del casting non sono
un determinato movimento può fisicamente presenti.
stimolare positivamente i suoi neuroni
specchio facilitando così il cervello Gaming & Entertainment: gli amanti
nell’apprendimento del movimento dei videogame e i professionisti degli
stesso. Più in generale l’Avatar può e-sport possono entrare in prima
essere corredato da un ampio set persona nel vivo dei loro giochi preferiti
di informazioni sanitarie su di noi, fino attraverso un semplice download
al punto di diventare una “cartella del proprio avatar. Un’esperienza
clinica con la forma del nostro corpo”. immersiva a 360 gradi che assottiglia
sempre più il confine tra reale e virtuale
Sport & Wellness: gli sportivi, e non e che permetterà alle piattaforme di
solo, possono verificare i progressi gioco e alle console di coinvolgere
legati alla propria forma fisica e ancora di più i propri utenti.
visualizzare in 3D i risultati degli
allenamenti attraverso il confronto Social Network: gli utenti possono
di scansioni periodiche del proprio divertirsi a creare contenuti originali
avatar corredate dalle misure corporee. col proprio avatar per poi condividerli
Le informazioni connesse possono sui canali social. Anche i brand
Per seguire il mondo inoltre essere messe a disposizione di possono dare vita a nuove esperienze
per i consumatori e per i loro avatar,
personal trainer ed esperti fisioterapisti
degli Avatar: e nutrizionisti per programmare il aumentando così l’engagement e la
percorso di miglioramento dello stato notorietà della propria marca.
fisico dei clienti e dei pazienti.
igoodi.eu Oggi, al suo debutto, Igoodi offre un
Fashion: grazie all’ampio e completo servizio rivolto esclusivamente al
instagram.com/igoodiavatar set di misure fisiche dell’utente mercato Business to Business, ma nel
automaticamente rilevate durante la suo essere allo stesso tempo Company
facebook.com/IGOODIAvatar
scansione, diventa possibile acquistare e Laboratorio di ricerca il suo prossimo
capi di abbigliamento su e-commerce obiettivo è già all’orizzonte: rendere la
con la certezza della taglia esatta, piattaforma accessibile a tutti.
comportamento
POCA AMBIZIONE
Bisogna rassegnarsi, dunque: la felicità non ci viene “naturale”,
e soprattutto non siamo fatti perché duri a lungo. L’evoluzio-
ne, insomma, non ci ha disegnati per la gioia continua ma per
renderci abbastanza efficienti da ricavare dal nostro ambien-
te tutte le possibili risorse e quindi riprodurci. La capacità di
trovare soddisfazione per ciò che facciamo o per gli obiettivi
che riusciamo a raggiungere è un mezzo, non un fine. Il che si-
gnifica che l’evoluzione usa la felicità (o meglio la ricerca della
felicità) per spingerci a compiere azioni utili a tramandare i
nostri geni. E avere successo serve ad attrarre l’interesse dei
Felicitàvo’
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UMORI ALTERNI
Essere più felici possibile è un
desiderio comune a qualsiasi
cultura nel mondo. Perfino i popoli
che nella loro lingua non hanno la
parola “felicità”, ne conoscono
però il concetto.
cercando
di Raffaella Procenzano
Focus | 97
SI PUÒ MISURARE
LA FELICITÀ
DI UN POPOLO? 7,5
ISLANDA 7,7
FINLANDIA
5,6
È quello che cerca di fare il World RUSSIA
happiness report, stilato ogni anno
7,6
dalle Nazioni Unite, che riguarda 156 NORVEGIA
Paesi nel mondo. L’indice, che va da 0 7,3
a 10 (ma nessuna nazione si posiziona SVEZIA
sopra 8 o sotto a 2), misura sei diversi
parametri: Pil pro capite, solidarietà 7,0 7,6
IRLANDA DANIMARCA
sociale, aspettativa di vita sana, libertà 7,1
nelle scelte di vita, generosità e REGNO
UNITO 5,3
corruzione percepite. La media nel BIELORUSSIA
7,0
mondo è circa 6,3 e l’Italia si posiziona GERMANIA 6,2
esattamente a quel livello (6,2), ma POLONIA
molti Paesi europei la superano
(vedi illustrazione a destra). In 5,6
PORTOGALLO
6,6 7,2
realtà, questo indice più che la AUSTRIA
FRANCIA 6,0
felicità misura le condizioni necessarie
ROMANIA
per essere felici (un buon tenore di
vita, una comunità in cui la solidarietà
è importante ecc...) per cui molti 6,4 5,0
SPAGNA BULGARIA
studiosi criticano il Rapporto, e fanno
notare che non si può misurare 6,2
collettivamente qualcosa che riguarda ITALIA
4,3
soprattutto i singoli individui. UCRAINA
5,3
GRECIA
5,7
MALTA
98 | Focus
Leonardo:
l’uomo che anticipò il futuro
TEST
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QUANTO SEI
“PREDISPOSTO”
ALLA
FELICITÀ?
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
COLLABORARE
Le ricerche dimostrano
che i bambini più felici
sono quelli che imparano
meglio a collaborare con
gli altri: qualità che
consentirà loro, da adulti,
di avere successo.
caratteristiche rendano tendenzialmente un po’ più felici non speranza, divertimento e altre emozioni positive (di solito in
è noto, ma una cosa è certa: con il sorriso facile un po’ ci si nasce. compagnia di amici o persone care) è il vero fattore che costru-
E molto si decide durante l’infanzia. Uno studio condotto da isce il nostro benessere di base», afferma Cohn. Per aumentarle,
John Coffey, psicologo dell’Università del Tennessee, ha veri- possiamo in ogni caso fare molto. Per esempio, essere generosi:
ficato che più i bambini provano emozioni positive, più restano in un esperimento condotto all’Università di Chicago, 96 stu-
soddisfatti anche da adulti, ma soprattutto raggiungono buoni denti universitari hanno ricevuto 5 dollari al giorno. A una metà
risultati negli studi e sul lavoro. Analizzando i dati di un maxi- di loro è stato detto che potevano spenderli per se stessi, all’altra
studio psicologico che è durato quasi trent’anni (il Fullerton metà che dovevano spenderli per gli altri. Gli psicologi hanno
Longitudinal Study, partito nel 1978), Coffey ha trovato un’alta misurato la soddisfazione dei due gruppi ogni giorno, per una
correlazione tra l’aver avuto molti momenti in cui le relazioni settimana di seguito. Ma mentre la soddisfazione di chi spen-
con genitori e amici erano piene di allegria durante l’infanzia e deva per sé diminuiva, quella di chi era generoso con gli altri
l’essersi poi diplomati all’università, trovando quindi un buon no. Studi differenti hanno dimostrato che gli atti di gratitudine
impiego. Insomma, di sicuro i successi nella vita danno grandi e gentilezza (dati e ricevuti) sono in assoluto quelli che aumen-
soddisfazioni, ma è anche vero che i momenti di gioia porta- tano di più il benessere individuale. Anche mentalmente, la
no più facilmente al successo. «Le emozioni positive aiutano i semplice ricerca di qualcosa di cui dovremmo essere grati (af-
bambini a partecipare a giochi sociali, a impegnarsi e a esplo- fetti, successi ecc.) ha un effetto benefico: attiva la regione del
rare. Tutte queste azioni provocano la costruzione di abilità tronco encefalico che produce dopamina e aumenta la quantità
personali (per esempio la resilienza) e sociali (per esempio di serotonina in un’altra zona del cervello, la corteccia cingolata
l’arte della mediazione) che li rendono più portati al successo anteriore. Si tratta di due neurotrasmettitori collegati proprio
e a superare le avversità», spiega lo studioso. alle sensazioni di benessere.
Naturalmente non c’è bisogno di essere ricchi per essere ge-
DARE E AVERE nerosi. Però, inutile negarlo, l’assenza di grandi necessità eco-
Di più: secondo Michael Cohn, neuropsicologo dell’Università nomiche è uno dei prerequisiti più importanti per riuscire a
della California a San Francisco, le emozioni positive sono pro- essere felici. Anche perché con un po’ di soldi si possono com-
prio alla base di quella “soddisfazione di fondo” che tutti noi prare per esempio nuove esperienze, uno dei fattori che incre-
misuriamo mentalmente quando ci chiedono di valutare quan- mentano di più il benessere di base: le ricerche dimostrano che
to siamo felici. «Le ricerche ci dimostrano che aumentano il no- un viaggio (meglio se insieme a qualcun altro con cui condivi-
stro livello di felicità molto di più di una promozione sul lavoro o derne il ricordo) è preferibile a comprare un gioiello o una mac-
di una vincita di denaro. Avere occasioni di provare gratitudine, china di grossa cilindrata.
Il frigorifero
dei record
È stato appena ultimato il freezer più grande d’Italia,
tutto automatizzato, dove 40mila tonnellate
di verdure vengono conservate a -25 °C. Siamo andati
a vedere come è fatto e come funziona.
di Riccardo Oldani - foto di Luca Rotondo per Focus
guardarlo da fuori pare un capannone indu- prirlo entriamo nella cella frigorifera in un giorno di metà ot-
striale simile a molti altri. Certo, è assai tobre, una data scelta con attenzione, subito prima dell’inizio
grande, praticamente quanto uno stadio di della lunga fase di raffreddamento destinata a portare in un
calcio: 120 metri di lunghezza per 65 metri mese o poco più l’interno ai -25 °C voluti. «Il raffreddamen-
di larghezza. Ed è anche alto 30 metri, come un palazzo di 10 to della cella», ci dice Valter Zino, direttore generale impianti
piani. Ma nulla, se non forse i camion-frigorifero fermi a cari- e tecnologie di Orogel, «è un momento critico e va fatto con
care e il fatto che la struttura si trovi nel sito produttivo di un’a- estrema lentezza, perché l’abbassamento troppo rapido della
zienda di surgelati, lascia intendere dall’esterno ciò che questa temperatura può avere effetti anche disastrosi sulle strutture:
struttura è nella realtà. E, cioè, il più grande freezer d’Italia, e il cemento e le parti in acciaio potrebbero ritrarsi e trascinare
uno tra i più grandi d’Europa. con sé l’involucro esterno con i pannelli utilizzati per la coi-
bentazione. In passato ci sono stati episodi di celle frigorifere,
UNA SCATOLA MOLTO FREDDA di piccole dimensioni, che sono collassate per questo motivo».
Siamo a Cesena, nel principale centro di produzione di Oro-
gel, azienda con particolarità che la fanno pioniera nel campo TUTTO AUTOMATIZZATO
(v. riquadro nelle prossime pagine). E siamo qui per scoprire L’automazione è un altro aspetto fondamentale: qui tutto viene
come questa enorme, freddissima scatola sia stata pensata e trasportato in modo automatico, riducendo al minimo l’inter-
costruita nell’ambito di un progetto che ha richiesto 40 milioni vento dell’uomo. «Questo avviene», sottolinea Zino, «sia per
di investimenti e che vedrà sorgere anche un impianto di con- sfruttare al meglio lo spazio disponibile, grazie a un software
fezionamento e un’altra cella frigorifera simile, ma più piccola. che sa immediatamente dove collocare o prelevare il prodotto,
L’enorme magazzino, interamente automatizzato e da poco sia per migliorare le condizioni di lavoro del nostro personale,
entrato in funzione, è mantenuto a una temperatura di -25 °C, che non è più costretto, come si fa in un ciclo tradizionale, a
distribuita in modo uniforme in tutto l’immenso volume, ben entrare e uscire continuamente da ambienti a -25 °C per mo-
230.000 m³, capace di contenere 50.000 pallet, cioè 400.000 vimentare le verdure surgelate».
quintali di verdure surgelate. Un prodotto che viene stoccato Il cuore della struttura è l’enorme magazzino, esteso 14.000
qui, proveniente dai vicini impianti di surgelazione, già pronto m². L’impatto con il suo interno è impressionante. Pare un’al-
per essere inviato ai punti vendita oppure “semilavorato”, cioè tissima cattedrale, completamente buia e illuminata solo da
in attesa di passare alle linee di confezionamento. Ma come si luci a Led, in cui invece delle colonne si innalza sopra le nostre
progetta e si costruisce un “mostro” di tali dimensioni? Di qua- teste una foresta di travi d’acciaio che partono dal pavimento
li soluzioni tecnologiche e impiantistiche necessita? Come si e arrivano al soffitto. Hanno una duplice funzione: sostenere
fa a mantenere stabile la temperatura, riducendo al minimo i 12 livelli interni in cui vengono collocati i pallet di surgelati
le dispersioni? E come si fa a generare il freddo necessario a e reggere l’intera struttura, anche con funzione antisismica.
ricreare un pezzo di Artico nel cuore della Romagna? Per sco- Sono 2.812 i sostegni autoportanti ancorati al pavimento,
102 | Focus
RIGORE
MATEMATICO
Gli scaffali in
acciaio nella
grande cella
refrigerata di
Orogel a Cesena.
Si sviluppa su 12
livelli ed è gestita
interamente da
mezzi automatici.
ANIMAZIONE
NUMERI E
CURIOSITÀ
SULL’IMPIANTO
AVVENIRISTICO
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
RAFFREDDATO AD AMMONIACA
Nelle foto da 1) a 3), l’impianto frigorifero a due stadi di
compressione, per portare la temperatura a 0 °C nei locali di
2
servizio e a -25 °C nelle celle di stoccaggio. Qui sotto (1)
il separatore intermedio che raccoglie l’ammoniaca usata per
il raffreddamento. A destra (2) un ricevitore di liquido refrigerante,
alcuni compressori (3) e alcune navette agganciate a un binario
sospeso nell’anti-cella, dove il prodotto viene messo sui pallet (4).
104 | Focus
3
Focus | 105
230
MILA
METRI CUBI,
IL VOLUME
TOTALE DELLA CELLA DI
CONSERVAZIONE
400
MILA
QUINTALI,
LA PORTATA
MASSIMA STOCCABILE
NELLA STRUTTURA
40
MILIONI DI EURO,
L’INVESTIMENTO
CHE È STATO
NECESSARIO IMPIEGARE
PER LA REALIZZAZIONE
L’ULTIMO STADIO
L’anti-cella, con i sistemi di
trasporto a rulli che caricano
direttamente i surgelati
sui camion frigoriferi.
106 | Focus
scienza sportiva
TATAMI E
PALESTRA
Manuel Lombardo
è nato a Torino il
4 dicembre 1998.
Pratica il judo
dall’età di 3 anni e
ha vinto il titolo
mondiale juniores
2018. Il suo debutto
nel mondo “senior” è
stato entusiasmante.
Gareggia nella
categoria 66 kg.
L’equilibrio del
TATAMI
Il judo è uno sport di efficienza cinetica. Manuel
Lombardo non è più soltanto una promessa, è già un
campione con un obiettivo: andare a Tokyo e vincere.
di Giorgio Terruzzi - Foto di Niccolò Cambi per Focus
Focus | 109
Nella vita di un judoka sono necessari
testa, rigore e disciplina. Ogni gesto è
automatico, non c’è tempo per pensare
giovane, è tosto, è forte, è ambizioso. Manuel Francesco Bruyere lo allenano, lo guidano, lo consigliano come
Lombardo ha soltanto ventuno anni (è nato a due genitori supplementari: «Io sono innamorato di questo
Torino il 4 dicembre 1998), ma è qualcosa di sport. Ogni rinuncia, la disciplina ferrea, gli allenamenti fanno
più di una promessa del judo italiano, in vista parte del percorso che ho scelto e che accetto. Anche se talvolta
dei Giochi di Tokyo 2020. Campione del mondo juniores lo faccio fatica, soprattutto sul fronte dell’alimentazione, perché
scorso anno, ha esordito tra i senior battendo subito i protago- devo stare nel peso, visto che gareggio nella categoria 66 kg».
nisti della scena internazionale, vincendo l’oro nel Grand Prix Ha due orecchie accartocciate, al pari di un rugbista di prima
di Tel Aviv e confermandosi ai vertici del ranking ai Mondiali linea, una faccia da teppa, una convinzione quasi impressio-
2019 dopo la prova iridata. nante: «In questo sport conta la testa, nel bene e nel male. Pen-
so sia il mio punto di forza. Combatto contro atleti preparati
DIETRO UN CAMPIONE C’È SEMPRE UNA FAMIGLIA e determinati quanto me. La differenza la fa la voglia, che nel
Un enfant prodige che sorride e diventa tenero quando ricorda mio caso è fortissima. Come se facesse parte della mia natura».
l’inizio del suo “viaggio”, nella sua Torino: «Ho cominciato a 3 Per lo stesso motivo è sempre dalla testa che possono arrivare
anni grazie a mio fratello Daniel che ha 6 anni più di me», ci rac- i guai. «La vita di un atleta è come una strada stretta e dritta:
conta. «È stato il mio mentore, anche se ha smesso per avviare bisogna fare attenzione a non sgarrare. Ci vuole rigore e disci-
il suo studio di osteopatia e fare il papà. A lui devo la passione plina. Non c’è spazio per le concessioni, nemmeno quando una
per il judo. A mio padre Salvatore e a mia mamma Giusi devo piccola deviazione dal programma sembra una cosa da nulla,
proprio tutto. Gestiscono insieme un’impresa di pulizie, han- una piccola eccezione meritata».
no fatto molti sacrifici per aiutarmi. E, non appena ho vinto il
Grand Prix, tutti miei risparmi li ho usati per regalare loro una AMICI DI PALESTRA
nuova automobile. Un piccolo gesto che spero di ripetere molte Non fa una piega Manuel, nemmeno quando pensa ai suoi ami-
altre volte in futuro». ci, a chi, alla sua stessa età, di “deviazioni” ne fa tante, più vol-
Origini siciliane, una vita sul tatami, continue trasferte tra il te al giorno: «Non mi pesa affatto rinunciare al divertimento,
Piemonte e il Centro federale di Ostia dove Raffaele Toniolo e forse perché faccio questa vita da molto tempo. Oppure per-
Anticipare
e reagire.
Forza fisica
e resistenza
Una regola
fondamentale:
“leggere”
in anticipo
l’avversario
Lombardo in azione
nel Centro federale
di Ostia accompagnato
dal suo allenatore,
Francesco Bruyere,
ex atleta di livello
internazionale. Il lavoro
si basa su un mix tra
potenza, resistenza e
riflessi per anticipare se
possibile l’intenzione
dell’avversario.
110 | Focus
Analisi e tecnica
Focus | 111
una sorta di catalogo completo di gesti tra i quali
scegliere e poi applicare generando, se possibile, una
sorpresa anche attraverso una finta. Cercando, in
aggiunta, di leggere la strategia che l’avversario sta
proponendo. Il tutto considerando che ogni incontro
dura 4 minuti e che un torneo significa affrontare
mediamente 5 incontri in sequenza».
Cinque ore
di lavoro
sei giorni
su sette
Quando
l’esito del
combattimento
dipende da un
solo istante
Come ogni disciplina
che prevede
l’intervento decisivo
dei giudici, le
discussioni sono
frequenti. Un dettaglio,
un movimento, una
postura possono
portare alla vittoria
o alla sconfitta.
Utilizzando anche
la prova televisiva.
112 | Focus
Schiena a terra:
come si vince
un incontro
Il judo è un’arte marziale, fondata da
Kano Jigoro, che ha come filosofia
“la massima efficienza ottenuta con
il minimo sforzo”. Ci sono 7
categorie di peso maschili e 7
femminili, più la competizione a
squadre miste, con 3 categorie
maschili e 3 femminili. La durata
degli incontri è di 4 minuti per
entrambi i sessi.
Ci sono due tipi di punteggio (v.
disegni sotto): l’ippon, segnato sullo
scoreboard come “10”, pone fine
all’incontro (come il ko nel pugilato),
e viene assegnato a seguito di
un’azione eseguita con velocità,
forza, controllo della proiezione e
caduta dell’avversario di schiena; o
per immobilizzazione e controllo a
terra dell’avversario per 20’’ (10’’ se
si ha già un waza-ari); o, ancora, in
caso di resa dell’avversario, per
strangolamento o leva articolare al
braccio. Il waza-ari (segnato come
“1”) viene invece assegnato quando
manca uno dei 4 elementi
sopraelencati. Due waza-ari valgono
come un ippon e mettono fine
all’incontro. Le penalità (shido)
vengono date dall’arbitro in caso di
passività, uscita volontaria dal
tatami o prese non consentite. Tre
shido portano alla squalifica. Se alla
fine dei 4 minuti c’è parità, si va al
Golden Score: il primo che marca un
punto (waza-ari o ippon) vince.
IPPON
Il judoka bianco “proietta”
l’avversario e lo schiena a terra.
WAZA-ARI
Il judoka bianco atterra l’avversario,
che però rimane su un fianco.
testo e disegni di Federico Gemma
TIPI
ITALIANI Le schede illustrate degli animali
che possiamo incontrare
IL CAMOSCIO APPENNINICO
(Rupicapra pyrenaica ornata)
V iene definito “il camoscio più bello del mondo” per la vistosa livrea invernale che, a confronto del parente alpino, è
caratterizzata da un alternarsi di zone color crema e bruno scuro, e per le corna più lunghe e slanciate. Questa
sottospecie vive solo nelle montagne del Centro Italia, con il nucleo più consistente nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e
Molise. Arrivato sull’orlo dell’estinzione nel 1913, fu emanato un decreto che ne vietava la caccia ma fu solo grazie
all’istituzione del Parco nel 1922 che gli ultimi esemplari, ridotti a poche decine, furono salvati. Si stima che la popolazione
attuale sia di circa 3.200 individui. Per aumentare l’areale e creare popolazioni vitali separate, negli anni ’90 alcuni camosci
sono stati reintrodotti con successo in altre montagne dell’Abruzzo e delle Marche.
DIMENSIONI E PESO
I maschi adulti pesano 30-40 kg,
la lunghezza del corpo è di
100-130 cm e l’altezza alla spalla
(garrese) 70-80 cm.
LE CORNA
Le tipiche corna a
uncino possono
raggiungere i 30 cm.
IL LOOK ESTIVO
In estate, la livrea del manto
cambia vistosamente. Il pelo
è più corto e di colore
nocciola-rossiccio.
ARRAMPICATORE PROVETTO
L’agilità sulle rocce è sorprendente. Gli zoccoli
hanno una particolare conformazione
allungata. I polpastrelli morbidi gli impediscono
di scivolare, mentre il bordo duro delle unghie
gli permette di sfruttare le minime asperità del
terreno per arrampicarsi.
114 | Focus
MASCHI SOLITARI
Vive in ambienti di alta quota, tra i 1.000 e i 2.000 m. I branchi sono composti da femmine
di tutte le età, da cuccioli e da giovani maschi di due o tre anni. I maschi adulti invece sono
solitari, vivono in aree più boscate e si avvicinano ai branchi solo nel periodo degli amori.
CRESCE IN FRETTA
I cuccioli nascono tra la fine
di maggio e l’inizio di giugno.
Grazie al latte materno ricco
di proteine, crescono molto
velocemente, e dopo circa un
anno sono già indipendenti.
TIMELAPSE
GUARDA COME
È STATO
REALIZZATO
IL DISEGNO
INQUADRA
LA PAGINA
CON LA
APP
INFO A PAGINA 5
INSEGUIMENTI D’AMORE
Tra ottobre e novembre, durante la stagione dei corteggiamenti,
i maschi, per affermare la propria forza e per difendere l’harem dai
rivali, si esibiscono in spettacolari e forsennati inseguimenti. Solo
in rare occasioni arrivano allo scontro fisico.
La conoscenza e il sapere
sono una sorpresa continua.
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mette alla portata di tutti l’acqua “eco-friendly” perché Gaura Walk è fatta di
all’idrogeno nascente (Hydrogen plastica riciclata e non ha bisogno di parti
Water) grazie a un processo di di ricambio: così tu non consumi bottiglie di
elettrolisi che trasforma l’acqua che bevi in plastica e anche l’ambiente alla fine
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bene a chi lo regali e ai suoi 37 miliardi di D’INVECCHIAMENTO
cellule (di cui è fatto mediamente un corpo
umano).
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Ma come funziona? Gaura Walk è Hydrogen Water si ottiene utilizzando
un’elegante bottiglia con una capacità semplice acqua, minerale o della rete
di 300 ml, con all’interno un elettrodo al idrica: il processo lascia inalterate le
platino che realizza un ciclo completo di caratteristiche chimiche e organolettiche
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Il design assolutamente curato e le nove ed è totalmente privo di controindicazioni. è un ottimo aiuto per combattere gli
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oggetto elegante ed utilizzabile in ogni idrogeno molecolare (H2) che, all’interno un’alimentazione ”stagionale” meno ricca
del nostro organismo, è il più potente di cibi antiossidanti. Se vuoi saperne di più,
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tessuti dell’organismo.
In particolare Hydrogen Water aiuta a
combattere lo stress ossidativo causato,
ad esempio, dall’inquinamento, dal fumo,
dallo stress, dall’alcol, dalle sostanze
scienza
IL FUTURO
IN PUNTA
DI MATITA
Graphene Flagship
Focus | 119
4 6
CONDUCIBILITÀ
ELETTRICA LEGGEREZZA
3 5
GRAFENE
RESISTENZA FLESSIBILITÀ
2 7
Graphene Flagship (8) - Head - Getty Images
PROPRIETÀ
MECCANICHE CONDUCIBILITÀ
TERMICA
10 8
ELETTRONI
STRUTTURA 2D
1 9
VELOCI
CARATTERISTICHE
ELETTROMAGNETICHE TRASPARENZA
120 | Focus
NELLO SPAZIO
CONTATTO CON
IL CERVELLO
A destra, un tessuto
cerebrale animale su
Focus | 121
volte». Come? Ricordiamo che un bit è un’unità di informazio-
ne, che può valere 0 o 1. «Nei circuiti tradizionali di silicio c’è
consumo di energia sia quando c’è il passaggio di 0, sia di 1. Nei
circuiti con il grafene – che usano materiali più puri e un’archi-
tettura più semplice –, invece, c’è consumo di energia solo nel
momento in cui si passa da 0 a 1 e viceversa». Così è possibile
inviare molti più dati a un costo inferiore e con meno emissioni
di CO2: oggi è un vantaggio; domani sarà una necessità con la
tecnologia 5G e oltre, perché altrimenti con il passaggio di dati
i nostri smartphone si surriscalderebbero in un istante.
E qui si apre un altro campo di applicazione: i cellulari. Per-
ché nel grafene l’elettricità scorre velocissima, dato che gli elet-
troni si muovono come se non avessero massa. E diventa così
possibile gestire i dati super veloci necessari alle telecomuni-
cazioni di prossima generazione.
122 | Focus
VIDEO
GUARDA COME
SI FABBRICANO
PROPRIETÀ UNICHE LE CELLULE
Sotto, cellule artificiali (syncell, da “synthetic ARTIFICIALI
cell”) semiautonome, realizzate al
Massachusetts Institute of Technology, negli INQUADRA
Stati Unti. In futuro potranno monitorare LA PAGINA
CON LA
l’ambiente per proteggerci da agenti APP
contaminanti come virus, batteri e veleni. INFO A PAGINA 5
Più in basso, un chip flessibile: il grafene può
entrare perfino nei vestiti e renderli
“intelligenti”, grazie a circuiti e sensori.
Felice Frankel/Mit
PURISSIMA
Una “clean room”
dell’azienda
spagnola
Graphenea: questa
struttura è priva
di contaminazioni,
Graphene Flagship
per la produzione di
grafene di alta
qualità da deporre
su altri materiali.
Focus | 123
SPECIALE
WEEKEND
OGNI DOMENICA
MY FOCUS
a cura di Raymond Zreick
redazione@focus.it
facebook.com/focus.it
twitter.com/focus_it
instagram.com/focus_ita
La fotografia con lo
smartphone ha raggiunto
livelli di qualità notevoli, e si
può fare sempre e ovunque
O. R.
La trama di una foglia
d’autunno.
Emanuele Sabato
Naso di cane.
Lorenzo F.
Con passo leggero,
in equilibrio sui
petali.
126 | Focus
Gioia Guerra
La struttura di una
piuma di pavone.
TUTTOMACRO
Smartphone
Francesco Previtera
Formica al lavoro.
e Blips
L a lente a cui fa riferimento il nostro
lettore A. M., con la fotografia
della margherita e del suo inquilino
(che si guadagna la prima pagina del
MyFocus di questo mese), è la Blips,
la microlente sottilissima distribuita
con Focus 324 (ottobre 2019), che,
applicata all’obiettivo di un qualunque
smartphone, lo trasforma in un
potente microscopio. Le foto di
queste pagine sono una piccola
selezione tra quelle che i lettori hanno
realizzato con queste lenti, e
altrettanti esempi di come si possono
usare.
Focus | 127
MY FOCUS Le lettere dei lettori
DIRITTI SINDACALI PER I ROBOT Hare e Vanessa Woods The genius of opposta”, l’ipotesi che anche il cane
Focus | 129
FOCUS LIVE,
Siamo stati al Muse di Trento per il nostro
di incontri, tavole rotonde ed esperimenti.
di Chiara Raiola - Foto di Andrea Delbò per Focus
4 5
U
n pubblico attento e curioso ha La serata inaugurale del Festival a nologie: dalla realtà virtuale per viaggiare
partecipato alla seconda tappa 1 Trento. Sul palco Michele Lanzin- nello spazio a quella per rivivere il passato,
del Focus Live, ospitata nella gher, il direttore del Muse, che ha dato il dalle arnie 2.0 alle tecniche di addestra-
sede del Muse, il museo della via alla tre giorni di eventi prima di lascia- mento militare all’avanguardia.
scienza di Trento. I temi della tecnologia, re la parola al neurobiologo vegetale Ste-
della salute, dello spazio e dei cambiamen- fano Mancuso per una lectio magistralis Visore per gli occhi e joystick per le
ti climatici, solo per citarne alcuni, hanno sull’intelligenza delle piante. 3 mani: la Lega del Filo d’Oro, Onlus
appassionato oltre 6.000 visitatori che, impegnata nell’assistenza e nella riabilita-
nei tre giorni di Festival, hanno potuto Nel giardino del museo, in una corni- zione di persone sordocieche e plurimino-
guardare da vicino il mondo che verrà e 2 ce davvero suggestiva, le installazioni rate psicosensoriali, ha portato i visitatori
toccare con mano l’innovazione nell’area sono state ospitate in strutture simili ad in un mondo speciale: quello di chi non
dedicata alle installazioni. igloo. All’interno, un concentrato di tec- può vedere né sentire.
130 | Focus
DI TUTTO DI PIÙ
Festival della scienza e della curiosità: tre giorni
Ecco una breve sintesi fotografica.
2 3
6 7 8
Focus Live si è svolto in un luogo stra- Adrian Fartade, divulgatore scientifi- dazione Bruno Kessler, Mauro Conti do-
4 ordinario, il Muse, con i suoi cinque 6 co e youtuber, ha incantato il pubbli- cente di Sicurezza Informatica all’Uni-
piani dedicati alla vita sulla Terra. Biodi- co con un racconto ironico e sorprendente versità di Padova e Jacopo Loredan,
versità, sostenibilità, evoluzione hanno sulle esplorazioni spaziali, mostrando im- presentatore del Festival.
fatto da cornice a tutti gli eventi. magini straordinarie dello sbarco sulla
Luna, rivelando particolari inediti, ma Nello spazio dedicato alle installazio-
All’interno dello stand Essilor i visi- soprattutto mostrando (e facendo tocca- 8 ni, ab medica ha presentato da Vinci,
5 tatori hanno potuto fare uno scree- re) un frammento del nostro satellite. il robot chirurgo sempre più diffuso nelle
ning della vista attraverso l’utilizzo di Vi- sale operatorie degli ospedali. Un opera-
siosmart, uno strumento che consente di A spiegare che cos’è e a che cosa serve tore alla consolle ha dimostrato le sue
rilevare acuità visiva, sensibilità alla luce, 7 la tecnologia blockchain Massimo grandi capacità e la precisione di inter-
campi di visione e fotosensibilità. Chiriatti di Ibm, Silvio Ranise della Fon- vento sbucciando un acino d’uva.
Focus | 131
arte
SELFIE
In mente viene subito il capolavoro del Parmigianino.
Ma gli autoritratti degli artisti non somigliano agli
scatti con il cellulare. Perché non ritraggono un volto:
ritraggono l’anima. di Vittorio Sgarbi
132 | Focus
L’ANIMA NEI VOLTI
Nella pagina a sinistra, Autoritratto
entro uno specchio convesso (1524
ca.), dipinto a olio straordinariamente
moderno di Parmigianino conservato al
Museo di Storia dell’Arte di Vienna.
In questa pagina, altri autoritratti
storici: di Ligabue (1949, a sinistra),
van Gogh (1887, sotto) e Raffaello (che
ci guarda in Autoritratto con amico del
1518, a destra).
a parte più misteriosa di noi è il volto: possia- a ripetere sempre le ultime parole di ciò che le veniva detto;
mo vederci le mani, il petto, le gambe, i piedi, era stata infatti punita da Giunone, perché una volta l’aveva di-
perfino una parte del sedere, muovendo agil- stratta mentre le altre ninfe, amanti di Giove, si nascondevano.
mente lo sguardo. I nostri occhi dominano il Narciso, quando avvertì la presenza di Eco, gridò: “Chi è là?”,
nostro corpo, ma non il volto. Ogni volta che ci vogliamo guar- e lei rispose: “Chi è là?”, e così continuò, finché non si mostrò e
dare in faccia abbiamo bisogno di uno specchio, dove ci vedia- corse ad abbracciare il bel giovane. Narciso, però, la allontanò
mo riprodotti, proprio come in un autoritratto. Moriremo sen- chiedendole di lasciarlo solo. Ed Eco, con il cuore infranto, tra-
za esserci mai visti, e chiunque può conoscere la nostra faccia scorse il resto della sua vita in valli solitarie, gemendo nel suo
meglio di noi; ci può, cioè, guardare direttamente... E se fossimo amore non corrisposto, finché di lei rimase solo la voce.
un altro? Da qui deriva il mito di Narciso e, come inevitabile La dea Nemesi, ascoltando questi lamenti, decise di punire il
conseguenza, il rito del selfie. crudele Narciso. Il giovane, nel bosco, si chinò su una pozza pro-
fonda per bere. Non appena vide, per la prima volta, la sua imma-
PUNIZIONI DIVINE gine riflessa, come ogni altro si innamorò perdutamente del bel
Come si legge in tanti riassunti del racconto di Ovidio, la ninfa ragazzo che comparve di fronte a lui, senza rendersi subito conto
dei monti Eco si innamora di un giovane di nome Narciso, fi- che era lui stesso. Quando se ne accorse, comprendendo che non
glio di Cefiso (una divinità fluviale) e della ninfa Liriope. Cefiso avrebbe mai potuto essere riamato, si lasciò morire struggendosi
aveva circondato Liriope con i suoi corsi d’acqua e, così intrap- inutilmente. Si compiva così la profezia di Tiresia.
polata, l’aveva sedotta. Sul futuro del bimbo, Liriope consultò
l’indovino Tiresia, il quale predisse che Narciso avrebbe rag- IL PRIMO DELLA STORIA
giunto la vecchiaia “se non avesse mai conosciuto se stesso”. Davanti allo specchio ognuno si vede e si riconosce anche se
Quando Narciso raggiunse il sedicesimo anno di età, era un non si piace. Ma, diversamente da Narciso, si compiace di esse-
giovane di tale bellezza che ognuno – uomo o donna, giovane o re sé stesso, di ritrovare la propria identità. Dunque noi vivia-
vecchio – si innamorava di lui. Ma Narciso, sdegnosamente, re- mo di autoritratti: l’unica condizione possibile per vederci, per
spingeva tutti. Un giorno, mentre era a caccia di cervi, la ninfa sapere chi siamo. Possiamo toccarci le labbra ma non vederle.
Eco furtivamente lo seguì tra i boschi, desiderosa di rivolgergli Della testa ci restano, alla vista, se lunghi, i capelli. Tra le opere
la parola, ma incapace di parlare per prima, perché costretta più parlanti della pittura, quelle più intime e segrete, quelle
Focus | 133
AUTORITRATTISTI SERIALI
A destra, un autoritratto di Lucien
Freud, nipote del padre della psicanalisi
Sigmund Freud, dipinto nel 1965.
Sotto: Autoritratto con berretto a bocca
aperta (1630), incisione di Rembrandt
van Rijn conservata al Rijksmuseum
di Amsterdam.
134 | Focus
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digitale e tutte le comunicazioni relativeal tuo abbonamento e le informazioni sui pagamenti. Data • •
intervista
Sergey
Young
L’alta finanza
dell’eterna
giovinezza
Il milionario russo che è stato al servizio di Roman
Abramovich parla dei progetti per prolungare
la vita su cui investe una montagna di soldi.
Dalla rigenerazione degli organi alla AI per
la diagnosi precoce. E non è fantascienza.
di Robin Pagnamenta – traduzione di Chiara Guzzonato
ergey Young si mette co- «Oggi nessuno sa come vivere oltre i 122 COSA CI RISERVA IL FUTURO?
modo sulla sedia e sorri- anni», afferma. «La persona più vecchia Young ha la visione di un futuro dove la
de. «Francamente, sono del Pianeta è stata una signora francese, vita umana verrà estesa per decenni, fon-
contrario all’immortali- morta nel 1997, proprio a quell’età». Ma il dendola con robotica all’avanguardia; un
tà», afferma tranquillo, tra un sorso di record verrà presto battuto, ne è convin- futuro dove esisteranno organi di ricam-
camomilla e l’altro. «Penso che se eli- to. Non sono certo queste le tipiche do- bio che cresceranno in bioreattori den-
minassimo la morte dalla vita umana mande che si fa un gestore di fondi di in- tro al corpo stesso; un futuro pieno di al-
perderemmo qualcosa di importante». vestimento, ma Sergey Young non è un tre tecnologie che sanno di fantascienza.
All’hotel Four Seasons di Londra è ora ordinario affarista della City (come non «Ci stiamo concentrando sullo sviluppo
di colazione e Young, che ha da poco isti- è ordinaria questa chiacchierata ozio- di avatar umani, parti del corpo di ri-
tuito il Longevity Vision Fund, un fondo sa). Dalla sua creazione, il fondo ha in- cambio, stampe di corpi in 3D», afferma.
da cento milioni di dollari che finanzia vestito decine di milioni di dollari in una Sembra inverosimile, ed è facile riderne.
la ricerca sui trattamenti antietà, è in serie di aziende di biotecnologia come Dopotutto, la ricerca dell’elisir di eterna
vena di fare il filosofo. Occhiali e cami- Juvenescence, Freenome e Fountain giovinezza è un cliché che va avanti da
cia bianca inamidata, il quarantasetten- Therapeutic Services. «Diagnosi preco- secoli. Ma Young – che ha passato quasi
ne russo (che si aspetta di vivere fino a ci del cancro, intelligenza artificiale per un decennio al servizio di Roman Abra-
duecento anni) crede che i progressi in lo sviluppo di nuovi farmaci: è questo il movich, uno degli uomini più ricchi al
campo medico permetteranno a milioni tipo di cose in cui investiamo. Incontro mondo – è una figura credibile. Merita
di persone di trascorrere una vita molto più di cento aziende l’anno, è un campo di essere preso sul serio, e ha molti soldi
più lunga e appagante. davvero appassionante». alle spalle. Inoltre c’è una certa logica
138 | Focus
VISIONARIO
Il magnate di
origine russa
Sergey Young
si occupa di
investimenti ad
alto livello.
Che finanziano
anche ricerche
per allungare la
vita umana.
Bram Vanhaeren
Alexandra Boulat/VII/Contrasto
NONNINA
Antonia Biddittu di
Tempio Pausania (Ss), al
centro, è mancata nel
2007 a quasi 106 anni.
140 | Focus
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OLTRE
LA TERAPIA
SMA
UNA MALATTIA
DA CONOSCERE Un libro per far
conoscere l’Atrofia
Muscolare Spinale:
Lupo racconta la SMA
illustra, attraverso
12 storie di animali,
L’ATROFIA MUSCOLARE SPINALE COLPISCE gli stati d’animo
di chi si confronta
UN NEONATO SU 10MILA, MA PUÒ MANIFESTARSI ANCHE con questa malattia.
IN ETÀ ADULTA. SCOPRI QUALI SONO I SUOI SINTOMI: Nato dalla
collaborazione tra
CON UNA DIAGNOSI PRECOCE, SI PUÒ AGIRE A LIVELLO l’azienda farmaceutica
TERAPEUTICO IN MODO PIÙ EFFICACE Biogen e I’Istituto
Europeo di Design (IED)
S
di Milano, è stato scritto
da Jacopo Casiraghi,
e ne parla poco, ma è la prima causa una diagnosi tempestiva, per intervenire subito Responsabile
genetica di mortalità infantile: l’atrofia a livello terapeutico così da preservare del Servizio di Psicologia
muscolare spinale (SMA) è caratterizzata le capacità motorie. del Centro Clinico NeMO
dalla perdita dei motoneuroni del midollo Se l’esordio è entro i 6 mesi di vita, si parla di Milano e psicologo
spinale e del tronco encefalico e determina di SMA di tipo 1, la forma più grave: i bambini dell’Associazione
debolezza e atrofia muscolare grave e progressiva. Famiglie SMA Onlus,
che ne soffrono non sono in grado di stare seduti
e illustrato da
A causa della perdita o del difetto di un gene, senza sostegno e di controllare il capo. Se l’esordio Samuele Gaudio (IED).
l’SMN1, le persone affette da questa malattia avviene tra i 7 e i 18 mesi, si tratta di SMA di tipo 2: Si può scaricare sul sito
non producono quantità sufficienti di proteina SMN, il bambino sta seduto senza sostegno, care.togetherinsma.it
fondamentale per la sopravvivenza dei motoneuroni. ma non cammina autonomamente. di Biogen.
È ereditaria: se entrambi i genitori presentano Dai 18 mesi si parla di SMA di tipo 3: i sintomi
il difetto genetico (portatori sani), la probabilità sono variabili a seconda dell’età di insorgenza.
che il nascituro abbia la SMA è del 25%. In Italia Possono essere presenti debolezza e dolori muscolari
ne soffrono in 960, per lo più sotto i 16 anni. di grado variabile e scoliosi, l’aspettativa di vita
è normale. Lo stesso per la SMA di tipo 4, che
COLPISCE BAMBINI E ADULTI compare nell’età adulta. Nelle SMA ad esordio tardivo
quindi il quadro sintomatologico può essere sfumato
La gravità della SMA è correlata con la quantità e si possono manifestare debolezza muscolare,
di proteina SMN prodotta: i soggetti affetti affaticamento, disturbi di deambulazione, tremori.
da SMA a esordio infantile, la forma più grave, In presenza di questi sintomi, è necessario rivolgersi
ne producono una quantità molto bassa. subito al proprio medico di base, che potrà poi
Ma esistono anche tipologie di SMA meno gravi, indirizzare allo specialista: una diagnosi precoce
che si manifestano in età giovanile e adulta, (con un esame del sangue di genetica molecolare)
in cui c’è una produzione maggiore di proteina è fondamentale per iniziare un percorso terapeutico
SMN: in questi casi, è particolarmente importante e gestire al meglio la malattia.
Per saperne di più oltre a rivolgersi al proprio medico e allo specialista: care.togetherinsma.it
www.operasanfrancesco.it Seguici su
GIOCHI
CruciFocus
Il chimico tedesco al 16 orizzontale vinse il premio nucleare”) sprigionando energia. Dopo la II Guerra
Nobel per aver confermato – negli anni Trenta del Mondiale si schierò apertamente contro l’uso bellico di
secolo scorso – le intuizioni di Enrico Fermi, questa energia e fu tra i primi scienziati a segnalare il
dimostrando che era davvero possibile “rompere” gli rischio di contaminazione radioattiva del Pianeta.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
39 ORIZZONTALE
12 13 14 15
Se i nomi di alcuni
italiani vincitori di
premi Nobel sono
16 17 18 noti ai più (si pensi
33 ORIZZONTALE a Giosuè Carducci,
Nei suoi cento e più Luigi Pirandello,
anni di storia, solo 19 20 21 22 o Rita Levi
quattro persone Montalcini, per
ebbero l’onore di 23 24 25 26 citarne solo
ricevere due premi pochissimi), altri
Nobel, e la persona invece sono
citata al 33 27 28 29 30 31 pressoché
orizzontale è la più sconosciuti.
straordinaria di tutte. Eppure lo
32 33 34
Non solo perché è scienziato citato al
una donna, e per le 39 orizzontale è
donne è sempre stato 35 36 l’unico italiano ad
molto difficile aver conseguito
affermare la propria un Nobel per la
eccellenza specie in 37 38 39 40 41 chimica. Lo
ambito scientifico, ottenne grazie al
ma anche perché fu 42 43 44 45
suo lavoro sui
l’unica donna a polimeri svolto in
vincerlo in due collaborazione con
categorie distinte. 46 47 48 49 un’industria, la
Sua figlia Irène riuscì Montecatini:
a imitarla vincendo a questo portò
sua volta il premio 50 51 52 53 all’utilizzo della
Nobel per la chimica sua scoperta, il
nel 1935, ventiquattro 54 55 moplen, in tutte le
anni dopo la madre. case italiane.
Focus | 145
UN PROGETTO DI
FONDAZIONE
PER LO SVILUPPO
de
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BAGNO LETTERA
BISMARCK Intrecciando così le dita, vi
BISTECCA apparirà l’ombra di una capra
COMUNE
CONTI
CUFFIA
3 9
ESAGONO
DISCO MAGICO
FIAMMA Posiziona nelle caselle vuote
dell’esagono i restanti numeri
FIGLIO interi da 1 a 12 in modo tale che
LINGUA
PARIGI in ogni lato dell’esagono e lungo
la linea tracciata nel mezzo la
somma dei numeri sia sempre 17.
MADRE
MORTA
ORARIO SOMMA
OTTO + CRIPTATA
Risolvi
PILOTA l’addizione
tenendo
PISCINA
= presente che
ogni simbolo
REVISORE rappresenta
una sola cifra e
RITORNO
FREDDO ogni cifra è
rappresentata
SANGUE
da un solo
SEGNALE simbolo.
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148 | Focus
SPECIALE AUTO
Batterie
Ricariche
Consumi
Prestazioni
positiva
Per ridurre
l’inquinamento
nelle città
L a verità ultima non ha a che
fare con elementi materiali.
Se si pensa che per l’afferma-
zione dell’auto elettrica vadano risolti i
problemi del prezzo eccessivo, della dif-
fusione della rete delle colonnine di rica-
sponibilità dei punti di ricarica. Dovrem-
mo trovare le colonnine nei parcheggi
delle aziende e dei centri commerciali,
fuori dalle autostrade, nei piccoli borghi
e nelle strutture turistiche. A meno di
non voler confinare l’uso dell’elettrico
rica, dell’autonomia delle vetture, stia- nelle sole metropoli. Sarebbe già un van-
e continuare mo ancora guardando al fenomeno con la taggio in termini di riduzione dell’inqui-
testa del secolo scorso. Perché il primo namento atmosferico e acustico, ma – va
a usare l’auto, cambiamento epocale che la vettura a ricordato – le quattroruote servono an-
zero emissioni prefigura è mentale. Tut- che per spostarsi al di fuori delle grandi
la strada è una ti noi siamo abituati a un’idea di mobilità città per lavoro e, nei week-end, per turi-
“irrequieta”: qualunque necessità si pre- smo.
sola: l’elettricità. senti, la macchina deve essere immedia-
tamente disponibile. Al massimo tolle- SEMPRE PIÙ COLONNINE
Ma non basta la riamo una sosta di dieci minuti al Paradossalmente, se oggi venisse voglia
distributore per fare rifornimento. di fare un “viaggio elettrico” in Toscana o
rete e un buon Con l’auto elettrica dovremo “cambiare in Umbria, la scelta dei luoghi dove dor-
testa”: programmare spostamenti, cal- mire sarebbe condizionata dalla presen-
prezzo. Serve colare i percorsi, valutare i tempi e i luo- za o meno delle colonnine. Per esempio
ghi dove ricaricare le batterie. Insomma, se si alloggia a Monteriggioni e dintorni,
qualcosa in più... complicarci la vita. È questa la prima bar- la prima colonnina è a Siena… Non si può
riera da abbattere per far sì che il merca- arrivare alla sera in hotel e scoprire che il
di Alessandro Pasi to a zero emissioni possa affermarsi più più vicino punto di ricarica è a cinque
velocemente di quanto accaduto finora. chilometri. Lo immaginate? Scaricati ba-
Oltre al cambiamento di mentalità ci gagli e famiglia, si dovrebbe portare l’au-
vuole, parallelamente, la crescita di di- to a ricaricare e sperare di trovare un
Focus | 151
Le coordinate per
orientarsi tra auto
ibride ed elettriche
modo per tornare in albergo. Quindi è
MILD HYBRID vero che si può programmare la mobilità,
ma a condizione che la rete sia disponibi-
Il motore elettrico supporta le sul serio. Diversamente le barriere
quello termico in avviamento,
accelerazione e ripresa. mentali resteranno inscalfibili.
In frenata e decelerazione
l’energia recuperata ricarica la QUANTO PESA L’ELETTRICO
batteria. La batteria alimenta i
componenti elettrici senza Eppure, l’aumento delle vetture a batte-
sottrarre energia al motore. ria è notevole: rispetto ai primi nove mesi
del 2018, l’incremento delle immatrico-
lazioni delle auto elettriche in Italia è del
115%. Ma i numeri restano piccoli: si è
FULL HYBRID passati da 3.579 a 7.707 vetture a settem-
bre 2019, su un mercato che vale circa un
Il motore elettrico supporta milione e mezzo di macchine, quindi una
quello termico in accelerazione
ed entrambi lavorano insieme quota dello 0,5%. In più, non sono tutte
per la massima efficienza. vendite ai privati, ma anche ad aziende,
La batteria si ricarica durante flotte, ai concessionari stessi che le usano
il funzionamento del motore
termico e alimenta anche il
come courtesy car. Va molto meglio alle
motore elettrico, permettendo ibride, cioè vetture con motore termico
partenze e brevi spostamenti in ed elettrico, che, nelle varie configura-
modalità solo elettrica. zioni, passano da 64.517 immatricolate
a 82.275, con un incremento del 27,5%
e con una quota di mercato del 5,6%. A
HYBRID-PLUG IN leggere i dati sembrerebbe insomma che
È uno sviluppo del sistema una quota crescente di consumatori, più
ibrido: la batteria di sensibili alle tematiche ambientali o più
maggiore capacità semplicemente alla possibilità di circo-
permette di percorrere fino
a 50 km in modalità lare senza limiti nelle città, si stia orien-
soltanto elettrica. tando se non verso l’elettrico puro, verso
La batteria può essere forme di propulsione ibride che hanno di quasi 700mila vetture: nei primi sei
ricaricata da una colonnina
o da una presa domestica. nell’energia elettrica un ausilio impor- mesi del 2019, le vendite hanno superato
tante nella riduzione dei consumi e delle le 200mila macchine, con 40mila nella
emissioni di anidride carbonica e degli sola Norvegia (dove ci sono importanti
inquinanti, come polveri sottili od ossi- incentivi statali: a marzo, le vendite del-
ELETTRICO do d’azoto. Anche se, a dirla tutta, l’ibrido le auto elettriche hanno superato quelle
per sua natura non azzera l’inquinamen- delle vetture tradizionali, arrivando ol-
L’auto ha uno o più motori
elettrici. La batteria to, ma ha il vantaggio di rendere più vir- tre il 60% del mercato) e più di 100mila
garantisce percorrenze tra i tuoso l’automobilista che, seguendo sul in Germania.
250 e i 500 km, a seconda monitor i cicli di ricarica e l’autonomia Da qui al 2025 si stima che la produ-
del numero di celle, e si
ricarica parzialmente in
disponibile soltanto con le batterie, im- zione di auto elettriche in Europa possa
frenata, in discesa e in para a gestire le due fonti energetiche di arrivare a quattro milioni di unità, un
decelerazione. Deve essere cui dispone (benzina ed elettricità) per quinto del totale. La crescita nei Paesi del
ricaricata a una colonnina o fare sempre più strada. Nord è dovuta sia a un uso più limitato
a una presa domestica.
In altre zone dell’Europa ci sono Paesi delle vetture rispetto al nostro e quindi
che stanno virando significativamente a una più facile programmazione degli
IDROGENO verso la mobilità a zero emissioni. Il to-
tale è un parco circolante europeo ormai
spostamenti, ma anche a un numero
importante di stazioni di ricarica: quasi
Ha un motore elettrico,
40mila nei Paesi Bassi, 30mila in Ger- molto diversi, dalla berlina per la città
mania, 19mila nel Regno Unito, contro al crossover per le gite, fino al pulmino
le 7-8mila stimate in Italia aggiungendo per i lunghi viaggi. E che richiederanno
alle colonnine i punti di ricarica presenti
in luoghi aperti al pubblico come i centri
commerciali. Per capirci, i 700 chilome-
300
MILIARDI DI
la creazione di nuovi siti produttivi o la
riqualificazione di vecchi stabilimenti.
Un esempio, sempre per restare in Casa
tri che in Norvegia collegano Bergen e DOLLARI Volkswagen, è la fabbrica di Zwickau,
È la previsione
Trondheim dispongono di 132 punti per degli investimenti un’eredità della Germania dell’Est dalla
ricaricare le batterie. E da Amsterdam dell’industria quale uscivano le Trabant: convertita alla
a Maastricht sono 212 chilometri con nell’auto elettrica. produzione di modelli tradizionali e, ora,
250 stazioni. E guardando oltre oceano, completamente dedicata a sfornare le
ormai perfino la mitica Route 66 si può nuove ID.3, con una capacità che, a pieno
percorrere con un’automobile ecologi- regime, arriverà a 300mila unità l’anno.
ca, perché ci sono 250 stazioni elettriche Gli stabilimenti per le macchine a bat-
lungo le 2mila miglia del percorso. teria sono largamente automatizzati,
66 e da Daimler-Mercedes con 42. Die- con uso di robot in tutte le fasi critiche
L’INDUSTRIA CI CREDE tro, i coreani di Kia-Hyundai con 20, la del processo, che è da un lato più delicato
Secondo uno studio di Reuters, nel pros- cinese Changan con 15 e la giapponese ma dall’altro meno complesso di quello
simo decennio gli investimenti per la Toyota con 13,5. Analoghi investimen- per produrre le vetture a motori termici.
produzione di veicoli elettrici raggiun- ti sono previsti da Ford, BMW e Volvo, Infatti, uno dei vantaggi delle automobili
geranno la cifra strabiliante di 300 mi- mentre ancora poco si sa del piano FCA a zero emissioni è che il numero di com-
liardi di dollari. A far la parte del leone che dovrebbe orientarsi su una decina di ponenti da installare è inferiore: non c’è
sarà l’industria tedesca, che da sola vale miliardi. Investimenti che si concretiz- più bisogno di pompe, cinghie, radiatori,
quasi la metà del flusso di denaro, 139 zeranno in decine di nuovi modelli, gra- candele, filtri dell’aria e dell’olio, cambi,
miliardi di dollari. Il gruppo Volkswagen zie allo sviluppo di pianali (lo scheletro alberi di trasmissione, batterie per avvia-
da solo ne investirà 90, seguito dall’al- della vettura), come il MEB di Volkswa- mento. Il motore elettrico è solidale alle
leanza Nissan-Renault-Mitsubishi con gen, sul quale poter assemblare veicoli ruote e non necessita tendenzialmente
Focus | 153
mercato dell’auto elettrica, è evidente
180
MILA: le tonnellate
che se si vuole eliminare l’inquinamento
atmosferico e acustico dalle città altre
soluzioni non esistono, a meno di non
di olio esausto che andare con mezzi pubblici elettrici, a
vengono smaltite
ogni anno nel
piedi o in bicicletta.
nostro Paese.
LE FONTI DI ENERGIA
C’è poi da capire dove e come verrà pro-
dotta l’energia che immetteremo nelle
macchine elettriche. Oggi solo una quo-
ta è prodotta da fonti rinnovabili. Basta
leggere la bolletta della luce: è indicata
del variatore di marcia. Questo aspetto, la provenienza. Per esempio, a Milano
di solito sottovalutato, è un risparmio uno dei fornitori di energia dichiara che
anche per l’acquirente, che non dovrà più soltanto il 24,76% della corrente erogata
eseguire una manutenzione complessa, viene da fonti rinnovabili. Il 4,19% arri-
limitandosi a sostituire giusto i materiali va dall’energia atomica (prodotta all’e-
di consumo, come le gomme o le pastiglie stero e importata), il 16,27% da carbone,
dei freni. Si è stimato che per un’auto di il 50,48% da gas naturale e lo 0,88% da
medie dimensioni, il risparmio in quat- prodotti petroliferi. Insomma, se si rica-
tro anni per l’automobilista può arrivare ricano le batterie a Milano comunque si
a diecimila euro rispetto a una macchina produce CO2 alla fonte, nella misura di
con un motore a combustione interna. circa il 67% per ogni kW utilizzato. cambiamento di mentalità: ovvero cir-
E poi c’è il costo della ricarica. È chia- colare meno circolare tutti, usare l’auto
PROBLEMA SMALTIMENTO ro che tanto più grande è la macchina soltanto quando serve davvero, pro-
I vantaggi dell’assenza di molte compo- maggiore sarà il risparmio relativo al grammare gli spostamenti. A meno che…
nenti pesa anche sull’ambiente. Ogni carburante. Due esempi per capirci. Su
anno, in Italia, il Consorzio riciclo oli uno scooter, il risparmio sarà minimo, L’ULTIMO FATTORE
esausti smaltisce 180mila tonnellate di dato che il pieno di benzina per motori A meno che non ci sia qualcosa che spin-
lubrificanti per i motori a combustione fino a 125 centimetri cubi costa pochi ga i riottosi automobilisti ad abbandona-
interna. E sono 800mila le tonnellate di euro, e garantisce una percorrenza in re il motore rombante. Questo ultimo
batterie per auto eliminate ogni anno, città di 40-50 km. Se invece siamo alla fattore richiede un protagonista che fi-
oltre a 5mila tonnellate di filtri per olio. guida di un Suv come la Jaguar I-Pace, nora abbiamo toccato marginalmente. Il
Più candele, cinghie, filtri dell’aria e tutto per ricaricare le batterie al costo medio ruolo delle istituzioni, dello Stato. Oltre
il materiale di consumo che è necessario attuale della corrente elettrica baste- a una politica di incentivi monetari a chi
sostituire periodicamente in un motore ranno 35-40 euro, meno della metà di rottama una vecchia automobile (oggi, 11
a combustibile. Una massa gigantesca. quanto si spenderebbe per un pieno di milioni di auto in Italia sono pre-Euro4,
Allo stesso modo, però, si dovranno tro- carburante per il Suv Jaguar a benzina su un parco circolante di 33 milioni) più
vare soluzioni analoghe per le batterie al delle medesime dimensioni e potenza, la consistente dei pochi fondi finora stan-
litio a fine vita delle auto elettriche. Già F-Pace. Quanto pesa il risparmio in una ziati (6mila euro, statali, ma per esempio
oggi alcuni costruttori, come Nissan, re- scelta ecologica? Alla fine pensiamo sia la Regione Lombardia ne concede 8mila)
cuperano quelle non più efficaci per le un elemento relativo, anche perché oggi servirà, crediamo, una decisione più ra-
vetture, ma ancora con una capacità di ci sono sistemi, come il metano o il Gpl, dicale. Ovvero l’inibizione progressiva a
circa il 40%, trasformandole in batterie che garantiscono risparmi alla pompa circolare – a cominciare dalle grandi cit-
per le abitazioni, o riutilizzandole come importanti rispetto ai carburanti più tà – per tutti i veicoli che non siano elet-
accumulatori per tutti coloro che han- tradizionali. Senza considerare che pure trici. Una forzatura? Senza dubbio, ma
no installato (specie nei Paesi del Nord un motore turbodiesel di ultima genera- che molti ritengono prima o poi inevita-
Europa) sistemi di produzione eolica o zione permette medie oltre i 20 km/litro. bile se si vuole disinquinare almeno dalle
solare nell’abitazione. Così l’energia pro- Dunque, rieccoci a quanto dicevamo auto i luoghi in cui viviamo. In modo che,
dotta dal vento e dal Sole viene stoccata all’inizio. Poco concorre ancora alla scel- alla fine, la macchina rimanga un mezzo
e poi utilizzata per le utenze casalinghe. ta radicale di un’auto elettrica. Non basta di trasporto non solo fondamentale nella
Benché nessuno oggi sia in grado di cal- la coscienza ecologica, il risparmio nel nostra società, ma anche amico. Nostro e
colare quale sarà l’accelerazione vera del tempo, lo sviluppo della rete. Serve un dell’ambiente.
SOLARE
Un modo per
aumentare
l’autonomia
a costo zero:
pannelli solari sul
tetto della vettura
per ricaricare le
batterie.
927
di automobili), il numero
di colonnine pubbliche in
27.459
Europa Occidentale a fine
2018. Un numero in continua
crescita, ma che è difficile
stimare per il 2019. In Italia
potremmo essere vicini agli
8 mila punti di ricarica,
sommando a quelli pubblici
Irlanda 37.037 Danimarca
6.420
(3.562) anche quelli presenti
in centri commerciali
19.076
o in altre strutture aperte
al pubblico o abitative. Paesi Bassi
Regno Unito
Germania
4.975
3.038 Belgio
24.850 Francia
Austria
Italia
Portogallo
Spagna
1.596
3.562
5.209
Volkswagen ID.3
L’elettrica
156 | Focus
per il popolo
Dopo Maggiolino e Golf, la ID
apre una nuova era nella Casa
di Wolfsburg. Ed è la prima di una
larga famiglia di auto a batterie.
di Alessandro Pasi
LA CAPOSTIPITE
La ID.3 sarà la prima auto di
serie sviluppata sul pianale
MEB su cui si baseranno
anche gli altri modelli
elettrici dei marchi del
gruppo: Audi, Skoda e Seat.
TRE DISPLAY
Cruscotto digitale,
touchscreen da 10” e un
NON PER TUTTI head-up che proietta
L’originale pedaliera “play&pause” non i dati sul parabrezza.
sarà offerta su tutte le Volkswagen ID.3.
Chi acquisterà la versione speciale 1st MASSIMO SPAZIO
potrà averla in omaggio, insieme a un anno Gli interni Open Space
di energia elettrica – fino a un massimo di sono caratterizzati
2.000 kWh – attraverso il servizio di ricarica dall’assenza del tunnel
We Charge (che comprende anche Ionity). centrale.
Pannello
di controllo
158 | Focus
Prestazioni
e potenza
Focus | 159
Mercedes EQC
Stella
polare
Il primo Suv elettrico
della Casa tedesca unisce
lusso e intelligenza
artificiale. In grado
di pianificare il viaggio.
di Lorenzo Rota
IL MESSAGGIO
La EQC deve in un certo senso rassicurare.
E lo fa soprattutto con i fatti: la sua batteria
agli ioni di litio da 80 kWh di capacità – po-
sizionata sotto il pianale della vettura e con
un peso di 680 kg – unita all’efficiente logica
di sfruttamento dell’energia – permette
un’autonomia che la Casa dichiara compre-
sa fra 445 e 471 km (secondo il ciclo NEDC e
variabile in base agli allestimenti, quindi, tra
le altre cose, alla misura degli pneumatici e
al peso degli optional montati).
Focus | 161
Pannello
di controllo
MBUX FUNZIONI AR OPTIONAL
Come su tutte le La base del Fra i numerosi
Mercedes degli sistema MBUX è accessori a
ultimi anni, un la stessa delle pagamento
unico pannello altre Mercedes- troviamo la realtà
digitale raggruppa Benz ma aumentata per il
strumentazione interfaccia grafica navigatore e i
e schermo del e – soprattutto comandi gestuali
sistema di – funzionalità sono per gestire
infotainment. specifiche EQ. l’infotainment.
VELOCE
Da sportiva, infine, le prestazioni: 408 caval-
li di potenza massima e 760 N·m di coppia,
per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,8
secondi. A muovere la EQC sono due propul-
sori (da 204 CV ciascuno) – uno che gestisce
le ruote anteriori e l’altro che si occupa di
quelle posteriori – così da ottenere la trazio-
ne integrale senza bisogno di organi mecca-
nici, come albero di trasmissione e differen-
ziali.
162 | Focus
PIANIFICAZIONE PRE-RISCALDATA MERCEDES ME CHARGE
Qui sopra, una delle schermate – Utilizzando l’app dedicata si Alla colonnina l’autenticazione avviene
specifiche per la EQC – del sistema possono impostare le attraverso l’app per smartphone o la
multimediale di bordo. In particolare destinazioni prima della scheda RFID. Le restanti operazioni
questa è quella per la ricerca delle partenza, ma anche riscaldare o (effettuabili presso molte ricariche
colonnine per la ricarica della rinfrescare l’abitacolo prima di pubbliche e tutte quelle marcate Ionity)
batteria, divise per tipologia. salire a bordo. vengono gestite in automatico.
Prestazioni
e potenza
Potenza 300 KW Tempi di ricarica 11 ORE
max (408 CV) (presa da 7,4 kW)
Le misure
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 476/188/162
Passo (cm) 287
Peso in ordine di marcia (kg) ND
Capacità bagagliaio (litri) 500/1.460
Honda e
Tutta mia
Dimensioni contenute, autonomia
di oltre 200 km e un design unico: la
piccola giapponese a emissioni zero
è destinata all’uso metropolitano.
di Nina Stefenelli
Focus | 165
Pannello
di controllo
VISUALE CONNESSI ELEGANZA RETROVISORE
Sulla plancia spicca La connettività è Su tutta la gamma La versione più
il doppio schermo garantita dall’app troviamo volante in lussuosa Advance
touch Led da 12,3 My Honda +, che pelle, sedili anteriori (nonché più potente:
pollici che permette consente un riscaldabili, 154 CV contro 136)
di accedere al monitoraggio climatizzatore offre anche il
sistema di costante della automatico retrovisore
infotainment. vettura. e tetto in cristallo. centrale digitale.
TECNOLOGIA AMICA
Ma è al suo interno che questa brillante
piccolina dà il meglio di sé, in un ambien-
RICARICA VELOCE
te che più che un abitacolo può ricordare Bastano 30 minuti – con
una zona living (stiamo parlando di una una presa di ricarica
delle macchine più spaziose della cate- rapida CC (o una più
goria): ultraccessoriata nella parte ante- diffusa presa CA) – per
portare il livello della
riore, con il quadro strumenti touch a batteria all’80%.
tutto schermo che richiama una capsula
spaziale. Ed è qui che batte il suo cuore,
dove tecnologia e connettività interpre-
tano la filosofia “human-centred engi-
neering” di Honda.
Vicini o lontani, con la app My Honda +
questa vettura la portate ovunque: in
ogni momento si possono personalizzare
i parametri, impostare la climatizzazio-
ne ideale e tenere monitorati il livello di
carica della batteria o i promemoria di
manutenzione. Senza dimenticare l’Assi-
stente Personale, un sistema di intelli-
genza artificiale che si attiva pronun-
ciando “OK Honda”. Intelligente lo è
anche in tema di sicurezza, grazie al siste-
ma “Honda Sensing” e alle altre dotazio- PORTA DI RICARICA
ni che garantiscono un costante suppor- La porta di ricarica è
dotata di una spia a Led
to durante la marcia e il parcheggio. che agevola la
visualizzazione dello
Prezzo: da 35.500 euro stato di carica.
166 | Focus
Alta tecnologia e design
ricercato: questo
vogliono trasmettere gli
interni della Honda e
Prestazioni
e potenza
PIACERE DI GUIDA
Garantito dalla trazione
posteriore, dal motore
dietro, dalle sospensioni Potenza 113 KW
indipendenti e dalla max (154 CV)
distribuzione dei pesi
ottimale (50:50).
Coppia 315 N∙M
max
BATTERIA
Trazione POSTERIORE
Montata in posizione
centrale e ribassata: una
soluzione pratica che Tempi di ricarica 4,1 ORE
consente di sfruttare al (presa da 22 kW)
meglio lo spazio
all’interno dell’abitacolo.
Batteria da 35,5 KWH
(litio/ioni)
Focus | 167
Jaguar
I-Pace
Per tutte
I l Regno Unito è tornato a “con-
tare” nel settore automobilisti-
co, dopo anni caratterizzati da
modelli eleganti ma poco innovativi,
grazie alla Sport Utility a trazione in-
tegrale Jaguar I-Pace: la prima auto
portato da una batteria agli ioni di litio
da 90 kWh montata centralmente tra
i due assi in modo tale da abbassare il
più possibile il baricentro e assicurare
una distribuzione dei pesi 50:50.
Le celle delle batterie sono 432, coper-
elettrica della Casa britannica ha ri- te da una lunga garanzia (otto anni o
portato una vettura “british” sul gra- 160.000 chilometri) in grado di forni-
dino più alto del podio del prestigioso re un’autonomia di 470 km. I tempi di
premio “Auto dell’anno” dopo 42 anni ricarica? 40 minuti usando un carica-
– l’ultima fu la Rover 3500 nel 1977 – tore rapido da 100 kW (già nel primo
dimostrando al mondo che i mezzi di quarto d’ora si guadagnano 100 chilo-
Sua Maestà sanno offrire molto altro metri di percorrenza, 270 in un’ora con
oltre al doveroso lusso. un caricatore da 50 kW) e poco più di
10 ore per passare da zero all’80% con
L’ANTI-TESLA una wall box domestica a corrente al-
La risposta britannica alla Tesla Model ternata.
X monta due motori elettrici sincroni
a magneti permanenti posizionati su
ciascun asse, capaci di offrire numeri
da supercar: 400 cavalli di potenza,
una coppia di 696 N·m, una velocità
massima di 200 chilometri orari e uno
“0-100” da 4,8 secondi. Il tutto sup-
La prima Jaguar a
emissioni zero
è un Suv potente,
ma molto efficace
in fuoristrada.
Grazie alla
trazione 4x4.
di Marco Coletto
VERA OFF-ROAD
Le sospensioni pneumatiche
elettroniche possono essere alzate
fino a 23 cm e consentono di
affrontare percorsi impegnativi in
fuoristrada come ad esempio i guadi.
168 | Focus
le stagioni
DESIGN UNICO
Le forme della
Jaguar I-Pace sono
state create da uno
dei più noti
car designer del
ventunesimo
secolo: lo scozzese
Ian Callum.
Tanta tecnologia: di cruise control per il fuoristrada in gra-
PRONTA A TUTTO
La Jaguar I-Pace non trascura il piacere do di mantenere una velocità costante
Pannello
di controllo
DIGITALIZZAZIONE
Il conducente ha a
disposizione un
display interattivo ad
alta definizione che
proietta le
informazioni
principali di guida.
170 | Focus
Le misure
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 468/190/157
Passo (cm) 299
Peso in ordine di marcia (kg) DA 2.208
Capacità bagagliaio (litri) 656 + 27 (ANTERIORE)
Prestazioni
e potenza
Potenza 294 KW (400 CV)
max
Trazione INTEGRALE
Batteria da 90 KWH
(litio/ioni)
Autonomia 480 KM
QUANTO CARICA
In alto, la Jaguar I-Pace è
predisposta per velocità di
ricarica fino a 100 kW in corrente
continua. Sopra, il piccolo
bagagliaio anteriore. A destra, il
tetto panoramico in vetro.
Super
Porsche
Taycan
172 | Focus
rapida
Questa è la prima
elettrica nella storia
della Casa tedesca. Con
prestazioni mozzafiato.
di Francesco Neri
POTENZA ELETTRICA
La Taycan è prima di tutto una sportiva eccezionale. Van-
ta due motori elettrici sincroni a magneti permanenti,
uno per ogni asse, così da riprodurre un sistema di trazio-
ne integrale senza alcun albero di trasmissione. Il camm-
bio è automatico e dispone di soli due rapporti: uno per
garantire la massima accelerazione e uno per migliorare
l’efficienza alle alte velocità. Tre le versioni: 4S, Turbo e
Turbo S. La prima genera 530 o 571 CV (dipende dalla
batteria, se Performance o Performance Plus) e accelera
da 0 a 100 km/h in 4 secondi, la seconda risponde con 680
CV e uno “0-100” da 3,2 secondi mentre la più potente
sviluppa 761 CV e scatta da 0 a 100 chilometri orari in
SOLO 5 MINUTI
Grazie al sistema di
ricarica da 800 volt
in corrente
continua, la
Porsche Taycan
guadagna 100
chilometri di
autonomia in soli
cinque minuti. Per
passare dal 5
all’80% occorrono
invece 22,30 minuti.
SCHERMO CENTRALE DUE MARCE ANALOGICO E DIGITALE
Il display da 8,4 pollici permette La trasmissione della Taycan ha solo La Taycan non trascura la sua anima
di accedere a navigatore, strumenti due marce: una per garantire la “analogica” e sportiva. L’indicatore
multimediali, telefono, impostazioni massima accelerazione e l’altra per “Sport Chrono” sulla plancia – di serie
e Apple CarPlay. Sempre da questo migliorare l’efficienza alle alte velocità. sulla Turbo S, optional sulle altre –
schermo è possibile aprire e chiudere Questo perché il motore elettrico eroga funge da cronometro per tenere i tempi
il bagagliaio e gli sportelli di ricarica la potenza fin dai bassissimi regimi e dei giri in pista ma con un click
e visualizzare l’indicatore con il livello non ha bisogno di numerosi rapporti le sue lancette si “riorganizzano” in
di carica della batteria. come succede con i propulsori termici. modo da segnare ore e minuti.
Pannello
di controllo
2,8 secondi. A tenere a bada le oltre due da: Normal, Sport, Sport+ e, infine, Ran-
La Porsche tonnellate della Taycan ci pensano le so- ge, per ottimizzare il consumo di energia.
spensioni pneumatiche, l’asse posteriore
Taycan è anche la sterzante e i sistemi di torque vectoring RICARICA LAMPO
che frenano le ruote interne durante la La Porsche Taycan è anche la vettura
vettura elettrica curva. elettrica più veloce nel ricaricarsi. E la
La centralina elettronica della Taycan prima a beneficiare del sistema a corren-
più veloce elabora migliaia di informazioni al se- te continua a 800 volt, che permette di
condo (accelerazione, angolo di sterzata, ridurre i tempi nel fare il pieno di corren-
nel ricaricarsi grip, velocità...) per fornire il massimo te. Utilizzando una colonnina della rete
della tenuta di strada o dell’efficienza a Ionity bastano cinque minuti per guada-
(regge 270 kW) seconda delle esigenze. L’ammiraglia gnare 100 km di autonomia utilizzando
elettrica di Zuffenhausen infatti permet- le batterie Performance Plus (di serie su
te di scegliere tra diverse modalità di gui- Turbo e Turbo S, optional su 4S) mentre
174 | Focus
Prestazioni
e potenza
Potenza 560 KW
max (761 CV)
Coppia
max 1.050 N∙M
Batteria da
(litio/ioni) 93,4 KWH
Trazione INTEGRALE
Tempi di ricarica
(presa da 11 kW) 9 ORE
Autonomia 388-412 KM
Focus | 175
Il salto
Nuova Renault Zoe
S
A gran velocità:
la piccola
francese elettrica
arebbe riduttivo considerare il PIÙ AUTONOMIA
restyling della Renault Zoe La novità più importante introdotta sul
176 | Focus
di qualità
APP UTILE
L’app My Renault
consente, tra le altre
cose, di consultare
a distanza il livello
di carica della Zoe
e di programmare
la ricarica durante
le ore di inutilizzo.
capacità della batteria (52 kWh) e l’au- damente le linee: all’esterno troviamo un
mento dell’autonomia: 395 chilometri frontale ridisegnato (cofano scolpito e Prestazioni
per la variante meno potente e 386 chilo- stemma più grande e rialzato), fari full e potenza
metri per quella più grintosa. Led anteriori con firma luminosa C-Sha-
pe e posteriori con indicatori di direzio- Potenza 100 KW
TECNOLOGIA E SICUREZZA ne dinamici (di serie su tutta la gamma), max (136 CV)
Apprezzabile anche la nuova modalità di nuovi cerchi e tre tinte inedite per la car-
guida B-Mode che riduce il ricorso al pe- rozzeria (Blu Céladon, Rosso Passion e
Coppia
dale del freno, massimizzando il recupe- Bianco Quarzo). max 245 N·M
ro di energia e incrementando in questo All’interno spicca invece una plancia
modo le percorrenze. Il tradizionale fre- completamente rivista, caratterizzata da
no a mano ha ceduto il posto a un coman- materiali più curati, da uno scenografico Trazione ANTERIORE
do elettrico e ora è possibile ricaricare lo cruscotto digitale da 10” standard su tut-
smartphone anche in modalità wireless. ti gli allestimenti e da un display centrale
Numerosi – nonché utili – anche i siste- verticale fino a 9,3” che ricorda molto Tempi di ricarica 6 ORE
mi di assistenza alla guida (di serie o a quello più grande della Renault Clio. (presa da 11 kW)
pagamento): Traffic Sign Recognition Quanto basta per rimanere al passo con i
(riconoscimento segnaletica stradale), tempi – sia nei contenuti sia nello stile – Batteria da 52 KWH
Automatic High Low Beam (commuta- in un mercato che nei prossimi mesi si (litio/ioni)
zione automatica abbaglianti-anabba- riempirà sempre più di proposte spinte
glianti), Over Speed Limit (allerta su- da un motore elettrico.
peramento limite di velocità), frenata Autonomia 386 KM
automatica, avviso superamento linea di Prezzo: da 25.900 euro
corsia, assistenza mantenimento di cor-
sia e assistenza al parcheggio senza mani.
Aumenta l’autonomia: 395 km
EVOLUZIONE STILISTICA
Renault ha approfittato del restyling non per la variante da 109 cavalli,
soltanto per aggiornare la tecnologia del-
la Zoe, ma anche per rivisitarne profon- 386 km per quella da 136 cavalli
Pannello
di controllo
TESSUTI RICICLATI TUTTO DIGITALE FRENO MOTORE UN TOCCO DI CLIO
Sulla versione Zen Il cruscotto La nuova modalità La plancia della Zoe
i sedili e i interamente digitale di guida B-Mode, presenta un design
rivestimenti di Driver Display selezionabile più moderno, finiture
cruscotto, consolle da 10 pollici è di attraverso il cambio, più curate e una
e bracciolo porte serie su tutta la massimizza il consolle centrale
sono in tessuto gamma della nuova recupero di energia molto simile a quella
riciclato al 100%. Renault Zoe. in frenata. della nuova Clio.
Le misure
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 408/173/156
Passo (cm) 259
Peso in ordine di marcia (kg) 1.502
Capacità bagagliaio (litri) 338/1.225
Focus | 179
Gamma Volvo
Elettro
Recharge
FAMIGLIA VERDE
Tutte le Volvo
prodotte hanno
una variante ibrida
plug-in, ricaricabile
attraverso una
presa di corrente.
La XC40 Recharge
sarà invece la
prima di una lunga
serie di modelli
totalmente
elettrici.
futuro
Presente ibrido, domani
elettrico: la Casa svedese
punta (quasi) tutto
sull’elettrificazione.
di Alessandro Pasi
Focus | 181
CARICA
Di fianco, l’assenza
del motore termico
nella Volvo XC40
Recharge ha
permesso di ricavare
un secondo
bagagliaio frontale
con una capacità
di 31 litri.
Più a sinistra, per
ricaricarla ci vogliono
7,5 ore con una presa
AC da 11 kW.
Pannello
di controllo
RICICLO SPAZIO PER TUTTO ANDROID AL CUBO AGGIORNAMENTI
Tutti i tappetini L’abitacolo è ricco di La XC40 Recharge Il Suv elettrico
interni della Volvo soluzioni ingegnose: sarà la prima Volvo svedese sarà anche
XC40 Recharge sono cestino per i rifiuti, dotata di un la prima Volvo in
realizzati in plastica porta tessere, nuovissimo sistema grado di ricevere
riciclata. Inoltre ricarica wireless per di infotainment aggiornamenti
il 95% della smartphone e un basato su Android automatici del
vettura è riciclabile. gancio per le borse. di Google. software.
A chi acquisterà
una Volvo
ibrida plug-in
U n obiettivo importante, in
linea con l’impegno che la
Casa svedese ha solenne-
mente preso fin dalla sua fondazione:
costruire vetture dal design minimalista,
tricolazioni complessive addirittura en-
tro il 2020.
182 | Focus
Prestazioni
e potenza
Potenza
max 300 KW (408 CV) Trazione INTEGRALE
Misure
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 443/203/165
Passo (cm) ND
Peso in ordine di marcia (kg) 2.150-2.250
Capacità bagagliaio (litri) 413/1.342 + 31 ANT.
SVOLTA RADICALE Per soddisfare la crescita attesa della trica era già stata pre-conformata quan-
Volvo è oggi l’unica Casa automobilistica richiesta di modelli elettrici, Volvo in- do è stata lanciata la versione con motore
in grado di offrire una variante plug-in tende triplicare la capacità di produzio- tradizionale. Le batterie sono ospitate
per ogni modello della gamma. Vetture ne delle vetture di questo tipo. Inoltre nel pianale e lo spazio che si libera in se-
che possono percorrere fino a 50 chilo- proporrà una serie di modelli Recharge guito all’abolizione di radiatore, pompe,
metri in modalità elettrica, più che suffi- da immettere sul mercato in tempi brevi, serbatoio carburante e marmitta catali-
cienti in ambito cittadino. La tecnologia così da ridurre i tempi di consegna. tica è stato utilizzato per ricavare un abi-
ibrida di Volvo può essere utilizzata per Per promuovere ulteriormente la guida tacolo più confortevole e per aggiungere
ridurre consumi e inquinamento o per elettrica, Volvo offre gratuitamente l’e- vani per il carico di bagagli o di oggetti. E
ricaricare in viaggio le batterie, in modo nergia per un anno a chi acquista un pro- ne ha guadagnato anche il design, soprat-
da arrivare nei centri cittadini con la prio modello ibrido plug-in, rimborsan- tutto nel frontale (privo di griglia di raf-
massima capacità di muoversi a zero do il costo medio dell’elettricità durante freddamento) e nella coda (senza più
emissioni. Fatta salva la possibilità di ri- il periodo considerato. terminali di scarico).
caricare le batterie sfruttando una co- Va detto, infine, che la piattaforma su
lonnina o attaccandosi alla wall box. cui è nata e verrà prodotta la XC40 elet- Prezzi non ancora comunicati
Focus | 183
19_19 Citroën
Creatività
Oggetto tecnologico,
dalle proporzioni fuori
dal comune e dal
design spettacolare
ispirato al mondo
dell’aeronautica. Una
capsula trasparente
sospesa su ruote.
C5 Aircross
Hybrid Concept
La combinazione motore
termico/elettrico offre una
potenza di 225 CV. Tempi di
ricarica: una notte da presa di
corrente classica (4-8 ore),
2 ore da wall box 32 ampere.
al potere
Ami One
Oggetto 100% elettrico,
rappresenta la visione di
mobilità urbana secondo
Citroën. Ultra compatta,
colorata e agile, si guida
senza patente.
Focus | 185
Peugeot
La forza dell’
F ra i marchi che compongono
il Groupe PSA, la parte del
leone – è il caso di dirlo, visto
il logo – in tema di innovazione tecnolo-
gica la recita Peugeot. La e-208 ne è la
Anche Peugeot
scommette
sull’auto elettrica.
del carburante mensili, il costo finale si
equivale nelle tre alimentazioni.
Dal punto di vista tecnico, la e-208 ero-
ga una potenza di 136 CV e una coppia di
260 N·m, mentre la batteria da 50 kWh di
dimostrazione. La nuova generazione
della piccola di Sochaux è stata concepita Proponendo capacità assicura, secondo i dati dichia-
rati in base al ciclo di omologazione
fin dalla base, più tecnicamente dalla WLTP, 340 km di autonomia. Tempi di
piattaforma CMP (Common Modular un’offerta ricarica? 26 ore da una presa domestica
Platform), per ospitare – oltre alle va-
rianti termiche – lo schema di trazione davvero standard con il cavo di ricarica fornito in
dotazione, 5 ore e 15 minuti da una wall
elettrica. Ma l’innovazione non si è limi-
tata alla tecnologia. Gli ingegneri di Peu- irrinunciabile. box nella versione trifase (11 kW) o in 8
ore in monofase (7,4 kW), 30 minuti
geot hanno studiato un modo per demo- da una colonnina di ricarica pubblica de-
cratizzare l’accesso all’auto elettrica. di Lorenzo Rota dicata da 100 kW.
Tecnologia differente per la 3008
ELETTRICO PER TUTTI correnza; se si opta per l’allestimento Al- HYbrid4. Il Suv ibrido plug-in, cioè con
Peugeot, infatti, offre la e-208 a soli 60 lure con motore diesel o benzina da 100 pacco batterie ricaricabile dalla rete elet-
euro in più di canone mensile rispetto CV possono essere richiesti 3.500 euro di trica, è omologato in base al ciclo WLTP
alla versione diesel o benzina. Perché anticipo a cui aggiungere una rata men- con emissioni di soli 29 g/km di CO2, con-
proprio a noleggio? Perché il futuro è sile di circa 300 euro; per avere invece la sumi di 1,3 litri/100 km e 59 km in moda-
quello, non solo secondo Peugeot, ma per e-208, la rata è di appena 60 euro più alta. lità 100% elettrica. Ecologia, dunque, ma
convinzione di tutti. Con il noleggio della Una differenza contenuta, nella quale sta anche prestazioni al top: grazie ai suoi
208 funziona così: ipotizziamo 36 mesi il senso della “scommessa” di Peugeot su 300 CV, 3008 HYbrid4 brucia lo 0-100
di durata del noleggio e 45mila km di per- questa tecnologia. Se si sommano i costi km/h in 5,9 secondi.
e-208
La batteria agli ioni di litio della
Peugeot e-208 è garantita per 8 anni
o 160.000 chilometri per il 70%
della sua capacità di carica.
Tre le modalità di guida: eco
(massima autonomia), normal e sport
(per chi cerca il massimo brio).
innovazione
HYbrid4
Il pacco batterie della 3008 HYbrid4 ha
una capacità pari a 13,2 kWh. Richiede
un’ora e 45 minuti per la ricarica
completa tramite wall box. Una notte
(circa 7,2 ore) dalla presa domestica.
1 2
3 4
Focus | 187
Il touchscreen della
DS 3 Crossback
E-Tense, variante
elettrica dell’icona di
stile DS
Automobiles.
L’autonomia
è di 320 km. Con la
ricarica veloce basta
mezz’ora per portare
le batterie all’80%.
I prezzi partono da
39.600 euro.
DS
Muscoli
di lusso
F ra tutti i marchi del Groupe
PSA, DS Automobiles è quel-
lo più giovane. Le due lettere
indicano, storicamente, l’ammiraglia Ci-
troën per antonomasia, quella del 1955.
Una decina di anni fa furono utilizzate
Per dimostrare che ci sanno fare
hanno stravinto in Formula E.
Premessa per farsi largo nel
mercato delle ecologiche al top.
per indicare le versioni al top della gam-
ma Citroën; poi i francesi decisero di far- di Lorenzo Rota
ne un marchio a sé, alla ricerca di affer-
mazione nel segmento “premium”. COMODA E DINAMICA taforma CMP. Sì, perché alle motorizza-
Indipendentemente dal posiziona- Alla piattaforma sono legate anche alcu- zioni a benzina e a gasolio ne affianca una
mento, come tutti i brand automobilisti- ne caratteristiche base delle vetture, completamente elettrica, dotata di un
ci del mondo, anche DS Automobiles come la possibilità di implementare i più propulsore da 136 cavalli, mentre ad ali-
sfrutta a pieno le sinergie di gruppo, fon- avanzati sistemi di assistenza alla guida mentarlo provvede un pacco batterie da
damentali per far quadrare i conti. Nel – e in questo senso tutte le vetture di ul- 50 kWh.
caso specifico, si fa riferimento soprat- tima generazione di DS sono all’avan- Ben diversi i numeri della Formula E,
tutto alla piattaforma CMP (Common guardia – o le caratteristiche dinamiche. competizione con monoposto a emissio-
Modular Platform). Una base meccanica Per venire alla DS 3 Crossback di queste ni zero in grado di generare 340 cavalli.
molto flessibile, modulare. Sia perché pagine, su strada si rimane colpiti per la Una sfida che il team DS Techeetah (di
può fare “stretching”, ovvero contrarsi capacità di coniugare un assetto alla proprietà cinese) ha intrapreso con suc-
in base all’applicazione richiesta, sia per- francese, quindi tendenzialmente mor- cesso portando a casa nel 2019 due cam-
ché è stata progettata fin dal foglio bian- bido, con un comportamento in curva pionati: quello Piloti con il francese
co per poter ospitare ogni genere di pro- ben più preciso di quello che ci si aspet- Jean-Éric Vergne e quello Costruttori
pulsore o sistema di motori: diesel e terebbe. DS3 Crossback è anche la testi- grazie alla vettura DS E-Tense FE 19 vin-
benzina ovviamente, ma anche ibridi ed monianza su ruote di un altro elemento citrice di tre e-Prix (Sanya in Cina, Mon-
elettrici puri. appena spiegato: la flessibilità della piat- te Carlo e Berna).
188 | Focus
DS 3
Crossback
La DS 3 Crossback è
l’auto che più di tutte
potrebbe – e dovrebbe,
nei piani di DS –
contribuire alla fama del
marchio, visto che si
inserisce nella fascia
dei Suv del segmento
B, ovvero quella in più
rapida espansione sul
mercato europeo.
Dominatrice
Ecco la monoposto DS con cui Jean-Éric
Vergne si è laureato campione Formula E
nella stagione 2018/2019. È la seconda
generazione di FE: le forme sono più intriganti
ma molto attente alla sicurezza. Le ruote non
sono più scoperte per evitare “agganci”.
Focus | 189
Opel
Va di Corsa
D a quando è in mano ai fran-
cesi di Groupe PSA, Opel
sta vivendo una seconda
giovinezza. Infatti ha annunciato l’elet-
trificazione della gamma entro il 2024.
La Casa tedesca
fa sul serio. Due
proposte ibride
pieno di energia alla Corsa-e da tutte (o
quasi) le prese domestiche e colonnine
pubbliche oggi esistenti. Altro aspetto
fondamentale – e che per molti è fonte di
Non solo commerciale, ma anche inno-
vativa, potendo attingere alle piattafor- e a batterie. Con ansia – è questo: dove sono le colonnine?
La risposta la dà Free2Move, il servizio
me e alle tecnologie del gruppo. Il model-
lo che meglio rappresenta la svolta della l’alta tecnologia di mobilità di Groupe PSA. La app inclu-
de un trip planner capace – sulla base di
Casa tedesca? Senza dubbio la Corsa-e: la
variante elettrica della sesta generazione del Groupe PSA. informazioni come la posizione e lo stato
di carica del veicolo, la destinazione im-
della piccola teutonica ospita sotto il co- postata e le stazioni di ricarica lungo il
fano un propulsore a emissioni zero da percorso – di calcolare il tragitto ideale.
136 CV, raggiunge una velocità massima potenza di 100 kW, che permette di “gua- Nel mondo ibrido, Opel si affaccia invece
di 150 km/h e impiega solo 8,1 secondi dagnare” 100 km d’autonomia in soli 12 con la versione ibrida plug-in Hybrid 4
per accelerare da 0 a 100 chilometri orari. minuti. In mezzo, un’ampia gamma di della crossover compatta Grandland X:
Un’elettrica “amica” creata per facilitare possibilità. C’è per esempio il cavo “modo trazione integrale, 300 cavalli erogati da
la vita agli automobilisti che hanno deci- 3” lungo fino a 6 metri (per ricaricare an- un motore 1.6 benzina abbinato a due
so di guidare “eco”: dentro la vettura c’è che quando non è possibile mettere l’au- unità elettriche e a un cambio automati-
infatti tutto quello che occorre per attac- to accanto alla colonnina), che aggiunge co – convertitore di coppia – a 8 rappor-
carla a quasi tutte le colonnine. 100 km di autonomia in 90 minuti. C’è ti), prestazioni da sportiva (“0-100” in 7
poi il cavo universale, che combina il secondi netti) e un’autonomia a emissio-
CAVI E ADATTATORI “modo 2”, il “modo 3” e lo standard del ni zero di 50 chilometri. .
Dalla rete domestica, con cavo normale, wall box. Grazie a degli appositi adattato-
“modo 2”, a 1,8 kW, fino ad arrivare alla ri, questo dispositivo permette di fare il Prezzo Corsa-e: da 29.900 euro
Grandland X Hy
La Opel Grandland X Hybrid4 – variante ibrida
plug-in (ossia ricaricabile) del Suv compatto tedesco
– è già in vendita. Il suo prezzo: 46.650 euro.
Corsa-e
Grazie all’alloggiamento
delle batterie sotto al
pianale, abitabilità e
volume del bagagliaio
sono identici a quelli
delle versioni termiche
benzina e diesel.
Motore elettrico
da 136 CV
Ricarica
Batteria da 50 kWh e
rapida
autonomia di 330 km
all’80%
in 30 minuti
Tre modalità:
Cerchi in lega Normal, Eco, Sport
aerodinamici
Focus | 191
Vent’anni di ricerca hanno permesso
a Toyota di giocare d’anticipo,
costruendo un’auto da corsa vincente
a Le Mans. E sviluppando la tecnologia
oggi più richiesta sul mercato.
di Francesca Vercesi
da primato
A ll’appuntamento con la mobilità soste-
nibile ci sono arrivati con grande an-
ticipo e senza affanno. Ora, già leader
nell’ibrido, continuano a concentrare investimenti
sulla riduzione dei consumi e lo sviluppo di alimen-
tazioni alternative.
È la filosofia di Toyota: attenzione all’ambiente e ri-
voluzione tecnologica hanno trasformato gli stabili-
menti in veri e propri laboratori di avanguardia. Basti
pensare che lo sviluppo di un motore ibrido risale agli
anni ’60 e che la prima vettura con questa tecnologia
uscita sul mercato, la Prius, è del 1997: da quel giorno
il colosso giapponese, capace di affermarsi anche con
PRIMA A LE MANS
il marchio di lusso Lexus, ha venduto a livello globa-
16 giugno 2019: la
Toyota TS050-Hybrid le oltre 14 milioni di auto ibride. A fine 2010 erano
di Alonso, Buemi e soltanto tre milioni. La risposta alle sfide ambientali,
Nakajima arriva del resto, non può che passare dalla progressiva elet-
prima nella 24 ore
più esaltante del
trificazione dei sistemi di propulsione, attraverso
Campionato l’introduzione di uno o più motori elettrici in abbi-
Endurance. namento o in sostituzione di quelli convenzionali.
Focus | 193
PRIUS, LA PRIMA
La Toyota Prius –
nata nel 1997 – è
stata la prima ibrida
di massa della
storia. Oggi
è disponibile
a trazione anteriore
o integrale in tre
varianti: ibrida,
ibrida plug-in
e MPV ibrida.
Entro il 2025
PIÙ SOLUZIONI vamente sia in sinergia. Il motore a scop-
La forza dei giapponesi sta nel fatto che pio ricarica le batterie quando queste si
CO2
25
2015, ANNO DELLA SVOLTA
50 Toyota ha stabilito che entro il 2050
Riduzione totale di CO2 (in milioni di tonnellate) diminuirà drasticamente l’impatto am-
75 bientale derivante dalla guida delle auto
94 milioni di tonnellate
e dalla loro produzione. Il piano dei giap-
100
ponesi è molto ambizioso e dettagliato.
Nel grafico sopra, la riduzione dell’anidride carbonica grazie alla Si basa su un disegno preciso, annuncia-
produzione di auto ibride Toyota anziché con motori tradizionali. to già nel 2015 (anno di Expo, dell’Agen-
Per la fine del 2019 si prevede un totale di 14 milioni di auto ibride da Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile,
vendute e di 102 milioni di tonnellate di CO2 risparmiate. dell’accordo internazionale sul clima e
194 | Focus
FUTURO A
IDROGENO
La Toyota Mirai
Concept anticipa le
forme e i contenuti
della seconda
generazione
dell’ammiraglia a
idrogeno. Ha il 30%
di autonomia in più
rispetto al modello
attuale che fa 500
km con un “pieno”.
Focus | 195
La piattaforma
GAMMA COMPLETA
Ecco quanto può essere
flessibile la piattaforma TNGA
di Toyota: oggi si trova su
RAV4, Corolla e C-HR e dal
2020 anche sulla nuova Yaris.
multiforme
Si chiama TNGA
e su di essa si
realizzano tanti
modelli Toyota.
Ognuno con le
sue particolarità
e i suoi vantaggi.
L
di Lorenzo Rota
Focus | 197
Alla piattaforma anche più di 20, pur attraverso qualche B” Yaris di quarta generazione appena
198 | Focus
LA SEDUTA CONTA
Fra le caratteristiche
di un’automobile
influenzate dalla
piattaforma (anche
nota con il termine
“pianale”) c’è la
posizione di guida.
L’ancoraggio dei
sedili, infatti,
è una delle quote
base di un progetto.
una piuttosto che di un’altra? nessuno. Che dire poi dell’abitabilità? NUOVA YARIS
Innanzitutto influenza il carattere di Anch’essa è strettamente legata allo La quarta generazione della
un modello e le sensazioni di guida. Alla “scheletro” dell’auto. Nel caso di Toyota, city car giapponese, in arrivo in
Italia a maggio 2020, sarà
piattaforma sono infatti legati il bari- la piattaforma TNGA offre ampi spazi a dotata di un sistema Full
centro, la distribuzione dei pesi, il passo parità di ingombro. Hybrid, con motore termico da
(cioè la distanza tra le ruote davanti e Infine la sicurezza: la protezione offer- 1,5 litri a tre cilindri. Consumi e
inquinamento ridotti del 20%.
quelle dietro) e le carreggiate. In sostan- ta agli occupanti in caso di impatto è una
za tutto ciò che ha a che fare con la di- variabile legata alla struttura di base di
namica di guida, che nel caso specifico di una vettura. Per questo motivo, la pro-
Prius, C-HR e Corolla – pur senza essere gettazione delle piattaforme deve tener-
sportiva – è dinamica e appagante. ne conto.
Dalla piattaforma discende anche la Nel caso di Toyota tutti i principali mo-
possibilità di implementare i sistemi di delli che si appoggiano su TNGA, ovvero
assistenza alla guida (ADAS) di ultima la nuova Corolla, C-HR e RAV4, hanno
generazione, materia su cui i modelli di guadagnato le cinque stelle nei crash test
recente introduzione sul mercato del- Euro NCAP. Un bel record per la Casa
la Casa giapponese non sono secondi a nipponica.
Mazda
Quattro
Pannello
di controllo
200 | Focus
per tre
Un elettrico, due mild hybrid
benzina e un turbodiesel pulito: sono
di Marco Coletto
Mazda
CX-30
Un Suv compatto (a
trazione anteriore o
integrale) con una
scelta fra tre
motorizzazioni: due
2.000 cc mild hybrid
benzina da 122 e
179 CV e un 1.8
turbodiesel da 116
CV. Prezzi a partire
da 24.750 euro.
Mazda3
La quarta serie della compatta di
Hiroshima – offerta a trazione anteriore
o integrale – monta gli stessi motori della
CX-30 e costa 1.550 euro in meno a parità
di propulsore e allestimento.
202 | Focus
ZIONA L’IBRIDO MILD M-HYBRID
gero” Mazda è disponibile per il momento
ersioni a benzina di Mazda3 e CX-30,
e di un sistema di disattivazione dei
permette di viaggiare con due soli pistoni
sse velocità e con poco gas (a destra,
riportato sul pannello di controllo). È
a una batteria 24V (montata sotto il
a vettura, in basso a destra) e da un
motorino d’avviamento integrato (ISG)
da una cinghia. Quest’ultimo converte
etica recuperata in energia elettrica.
stra, il segnale di attivazione di Apple
serie in entrambe le vetture.
Mazda
MX-30
La prima Mazda
elettrica è un Suv
compatto che
arriverà nella
seconda metà del
2020: porte posteriori
ad apertura
controvento e una
batteria da 35 kWh
che garantisce
un’autonomia di 200
chilometri.
Audi Q5 TFSI e
Muscoli
P er il suo ingresso nel mondo
dei Suv ibridi plug-in, Audi
esibisce un concentrato di
tecnologia che ha l’ambizione di garan-
tire la massima eco-compatibilità con
prestazioni da macchina sportiva e un
partenze brusche ai semafori, la riserva
di carica diminuisce coerentemente con
la distanza percorsa. Secondo i dati omo-
logati, e partendo con le batterie a piena
capacità, bastano 2,5 litri di benzina per
fare 100 chilometri.
Il nuovo Suv
tedesco è tra le
ibride plug-in
ambiente di viaggio al top per qualità e I modelli sono due, siglati 50 e 55: il pri-
finiture. mo ha 299 CV di potenza e 450 N·m di con la maggiore
L’Audi Q5 TFSI e a trazione integrale ha coppia, il secondo 367 CV e 500 N·m. Sia
una batteria da 14,1 kWh che promette in i propulsori elettrici sia quelli termici (2 autonomia
modalità elettrica fino a 45-50 chilome- litri turbo a benzina) sono identici in en-
tri di autonomia e una velocità massima trambi i modelli e abbinati a un cambio a zero emissioni:
di 135 km/h. Per ricaricarla bastano due automatico a 7 rapporti, con la differenza
ore da una colonnina da 7,2 kW (massima di potenza data soltanto dalla gestione 50 chilometri.
potenza utilizzabile), mentre dalla presa elettronica e dalla mappatura delle cen-
di corrente domestica da 220 volt le ore traline. I prezzi sono in linea con la qua- di Alessandro Pasi
diventano sei. Gli accumulatori sono ga- lità e la tecnologia complessa della vettu-
rantiti da Audi per otto anni o 160mila ra: 1.300 euro in più della Q5 a benzina
chilometri. Mild Hybrid da 245 CV. In compenso, si
risparmia in molte Regioni, dove si entra
GUIDARE CON PRUDENZA e si parcheggia gratis nelle ZTL, oppure
È chiaro che più si guida con accortez- si ha diritto al 50% di sconto sul bollo.
za e con il piede leggero, più i 50 km di
autonomia sono reali. In città, senza ri- Prezzo: da 57.500 euro
Pannello di controllo
Anche la TFSI e, come tutte le altre La carta e-tron e l’app myAudi Sul display del cruscotto
Audi Q5, consente di scegliere diversi garantiscono l’accesso alle è possibile visualizzare l’autonomia
programmi di guida attraverso l’Audi postazioni di ricarica pubbliche a emissioni zero (in verde)
drive select. La variante ibrida plug-in del network e-tron Charging Service, e i chilometri percorribili in
del Suv medio tedesco offre però in composto da oltre 90.000 colonnine modalità ibrida tradizionale
più le modalità “EV” (solo elettrico), dichiarate e distribuite in 16 Paesi (in giallo). Il motore elettrico da 143
“Auto” (ibrida) e “Hold”: quest’ultima europei. Con un solo contratto si CV è lo stesso su entrambe le Q5
permette di preservare la carica della ricarica ovunque e non sono previsti TFSI e, le differenze tra la 50 e la 55
batteria in modo da poter viaggiare a costi aggiuntivi quando ci si attacca a riguardano solo la potenza del
emissioni zero quando serve. una colonnina all’estero. propulsore a benzina.
Focus | 205
Born in the
Borninthe
Ford
Usa
Gli americani stanno
al gioco con tutte le
tecnologie ibride. In
attesa delle elettriche.
di Alessandro Pasi
KUGA PHEV
La Ford Kuga Phev monta un
motore 2,5 litri a benzina abbinato
a un’unità elettrica in grado
di generare una potenza totale
di 225 CV. Oltre 50 km di autonomia
elettrica e prezzi da 38.250 euro.
Focus | 207
PUMA HYBRID
Qui sotto, lo schema del mild hybrid a 48 volt. In
azzurro, la batteria e in blu lo starter/generatore che
recupera energia e la sfrutta per fornire una coppia
aggiuntiva al motore 1.0 EcoBoost a benzina.
L’elettrificazione
per il maggior
numero di
persone: con
L a democratizzazione del
l’auto l’hanno fatta loro. Era
il 1908 e dalla prima catena
di montaggio al mondo usciva la Ford
Model T (detta anche Flivver, ovvero
“macinino”), la prima auto che un opera
PER TUTTE LE ESIGENZE
La strategia di Ford è rendere disponibi
le la tecnologia ibrida al maggior numero
di persone. Per questo le soluzioni della
Casa statunitense sono a 360°: ibride leg
gere, full o plugin a seconda delle neces
208 | Focus
tore elettrico supporta quello termico
nell’avviamento, nell’accelerazione e
nella ripresa) con un sovrapprezzo di cir-
ca 500 euro rispetto all’analoga versione
a benzina. Per chi invece avesse bisogno
di una familiare per lunghe percorrenze,
per le vacanze o per il lavoro, c’è la Kuga,
disponibile nelle varianti mild diesel,
full hybrid e plug-in: quest’ultima, con
un’autonomia reale in elettrico di 50 km,
può girare in città senza inquinare e poi
usare le batterie per consumare meno in
autostrada.
FURGONI ECOLOGICI
La terza soluzione di Ford ha l’obiettivo
di ridurre l’inquinamento di chi conse-
TECNOLOGIA
gna merci o trasporta persone in città.
Dall’alto: la Ford
Sia il Transit Custom sia il Tourneo Cu- Puma con, al centro,
stom sono disponibili in versione plug- la sua plancia.
in. Vuol dire poter girare in città con la A sinistra, le nuove
funzionalità Ford
riserva di energia elettrica (per 50 km) Charging Solutions
senza l’ansia di doversi fermare a rica- inserite nella app
ricare le batterie e magari rimandare le Ford Pass. I clienti
consegne come potrebbe capitare con un di elettriche e plug-in
della Casa dell’Ovale
veicolo completamente elettrico. Blu potranno
Soluzione, quella del full electric, sulla localizzare le stazioni
quale Ford sta lavorando comunque. La di ricarica, pagare
il “rifornimento” e
nuova vettura – grazie anche a un accor- tenere sotto controllo
do con Volkswagen per lo sviluppo co- lo stato di carica
mune della progettazione e per la condi- della batteria.
visione della piattaforma MEB da parte
dei tedeschi – arriverà nel 2021. E sarà, in
onore di Henry Ford, una macchina per
tutti.
Focus | 209
Suzuki Swift
Hybrid
Ibrida
La piccola
giapponese è
ecologica ed
economica: bassi
consumi e un
prezzo inferiore
a 20.000 euro.
di Carlo Ziveri
bonsai
MOTORINO EV
Il cuore del sistema
ibrido è composto da
un Integrated Starter
Generator da quasi
3 CV che funge da
alternatore, motorino
di avviamento e
motore elettrico e da
un pacco batterie
agli ioni di litio
pesante 6,2 kg.
Focus | 211
E cologia uguale economia?
Non sempre. Se è vero che le
auto ibride consentono di
risparmiare parecchio carburante è al-
trettanto vero che spesso non sono alla
portata di tutte le tasche. Solo Suzuki ha
scelto di andare controcorrente: la Casa
giapponese è infatti l’unica a offrire mo-
SOLUZIONE LOW-COST delli hybrid (seppur mild, quindi con una
La terza generazione della
piccola Suv Suzuki Ignis è
batteria molto più piccola rispetto a
l’ibrida più economica in quella montata dalle tradizionali full
listino: la versione 1.2 Hybrid hybrid) in Italia a meno di 20.000 euro.
Cool costa 15.700 euro. Per la precisione sono tre i modelli a dop-
pia alimentazione accessibili: due picco-
le (Swift e Baleno) e un “baby” Suv
Pannello
di controllo
212 | Focus
Prestazioni
e potenza
la “segmento B” nipponica (disponibile COME FUNZIONA
a trazione anteriore o integrale) ospita L’ibrido Suzuki interviene all’avvia- Potenza
sotto il cofano un motore 1.2 aspirato a mento, durante le partenze e quando si max
66 KW (90 CV)
benzina da 90 cavalli abbinato a un siste- accelera con decisione. In tutte queste
ma – chiamato ISG (Integrated Starter situazioni il motorino elettrico utilizza
Generator) – che funge da alternatore, l’energia accumulata nelle fasi di dece- Coppia 120 N·M
motorino di avviamento e motore elet- lerazione applicando una coppia supple- max
trico alimentato da un piccolo pacco mentare che può arrivare fino a 50 N·m.
batterie al litio a 12V.
Tempi di ricarica ND
Un pacchetto ibrido in miniatura, in PRATICITÀ INVARIATA (presa da 11 kW)
poche parole, che porta numerosi van- Il mild hybrid Suzuki è un ibrido leggero
taggi: consumi leggermente ridotti (si ri- in tutti i sensi: una Swift Hybrid pesa in-
sparmiano circa 0,6 litri di benzina ogni fatti solo 10 chilogrammi in più di una a Trazione ANTERIORE
100 km), agevolazioni locali da parte di benzina. La compattezza del sistema ISG
Regioni, Province e Comuni, incentivi (unita alla scelta di posizionare le batte-
ministeriali, accesso ad alcune Zone a rie sotto il sedile del guidatore) ha inoltre
Autonomia 740-841 KM
Traffico Limitato e sosta gratuita in nu- permesso di mantenere invariato lo spa-
merosi parcheggi con strisce blu. Il tutto zio a disposizione dei passeggeri e dei
con un lieve sovrapprezzo di 1.000 euro bagagli.
Batteria da ND
in più rispetto alla corrispondente ver- (litio/ioni)
sione a benzina. Prezzo: da 15.990 euro
1 2
COME FUNZIONA
Le misure 1 Quando si decelera le
batterie si ricaricano con il
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 384/174/148 recupero di energia in
frenata. 2 Start&Stop
spegne il motore in sosta.
Passo (cm) 245 3 L’alternatore rende più
fluido l’avvio del motore.
Peso in ordine di marcia (kg) 925 4 Il sistema ISG assiste il
motore nelle fasi di
Capacità bagagliaio (litri) 265/579 partenza e accelerazione
riducendo i consumi.
Focus | 213
Eco-
Hyundai
Kona HEV
PIACERE DI GUIDA
Lanciata sul mercato con una promozio-
ne che permette di acquistare la versione
“base” XTech con 22.600 euro (il listi-
no parte da 26.300 euro e arriva fino ai
32.000 della versione Excellence), Kona
Hybrid propone un cambio automatico a
doppia frizione a sei rapporti e due “chic-
che” rivolte a chi non può rinunciare al
piacere di guida anche su un’auto ecolo-
gica: i paddle, ovvero le palette al volante,
e la modalità Sport.
Fuori è sempre bella e ora anche più ac-
cattivante con i nuovi cerchi da 16” o 18”
dal design dedicato, mentre all’interno
spiccano le tinte lattee che profilano
Dinamismo
Allegra nel design, brillante
nelle prestazioni e con un
sorprendente cambio a doppia
frizione. Per una guida spigliata.
di Nina Stefenelli
SEMPRE PRATICA
Il bagagliaio della
Hyundai Kona HEV
(361/1.143 litri con i
sedili abbassati) è
identico a quello
delle altre varianti.
Infatti la batteria si
trova sotto il sedile
e non toglie spazio
alle valigie.
Focus | 215
Con il Live
le bocchette d’aerazione e la leva del pletare l’opera, Hyundai ha pensato di
cambio. Per quanto riguarda la sicu- offrire in abbonamento gratuito per i
Pannello
di controllo
ENERGIA
Sulla Hyundai
Kona HEV,
al posto del
contagiri c’è un
indicatore ibrido
che mostra lo
stato di carica
della batteria.
DISPLAY
Lo schermo Lcd
da 4,2” al centro
del cruscotto è di
serie sulla
Excellence.
Fornisce diverse
informazioni dal
computer di
bordo.
216 | Focus
Kona
EV
La Hyundai Kona EV non è solo il Suv elettrico più accessibile in listino (prezzi a partire da 38.300
euro) ma anche una delle auto a emissioni zero in grado di percorrere più strada con un pieno di
energia (fino a 449 km di autonomia dichiarata). Disponibile in due versioni (39 kWh con 136 CV e
64 kWh con 204 CV), può essere ricaricata in soli 54 minuti (fino all’80%) utilizzando una stazione
rapida da 100 kW a corrente continua mentre con una ricarica da casa da 7,2 kW ci vogliono 6 ore
e 10 minuti (per la 39 kWh) o 9 ore e 35 minuti (per la 64 kWh). Non tutti sanno, infine, che le Kona
elettriche possono essere guidate dai neopatentati: secondo la legge, infatti, non conta la potenza
massima ma quella erogabile e mantenibile per almeno 30 minuti (valore segnato alla voce P2 del
libretto di circolazione, 36 CV per la variante “normale” e 38 CV per quella più spinta).
Focus | 217
Mitsubishi Outlander PHEV
L’azzardo
Cinque anni fa presentare
un’ibrida plug-in , cioè ricaricabile
in casa propria, sembrava un rischio.
Invece è stato un successo.
di Andrea Rossi
PIANALE COMUNE
La terza serie della
Mitsubishi Outlander
condivide la
piattaforma già
sperimentata con le
altre due Sport Utility
della Casa del Sol
Levante: la ASX e la
Eclipse Cross.
vincente
Focus | 219
Con una
seriale, cioè con il motore a benzina che
funge esclusivamente da generatore per Prestazioni
e potenza
colonnina di fornire energia agli accumulatori.
Q
te da due unità di controllo, una per asse.
Tempi di ricarica 4 ORE
Diverse altre soluzioni tecnologiche, (presa da 16A)
come la frenata rigenerativa che con-
sente di ricaricare gli accumulatori an-
che durante le fasi di decelerazione, au- Batteria da 13,8 KWH
uando nel 2014 la Mitsubi- mentano l’efficienza dei tre motori. Per (litio/ioni)
shi Outlander PHEV sbar- viaggiare solo in elettrico è sufficiente
cò in Italia fu considerata schiacciare il pulsante EV posto alla de-
Autonomia oltre 45 KM in
da molti un mezzo eccentrico rivolto a stra del cambio (e avere ovviamente la
una nicchia ristretta di ecologisti. Il batteria carica). modalità EV
mondo era molto diverso da quello at- Questo crossover ecologico presenta
tuale: i diesel non erano ancora conside- anche numerosi dispositivi di assistenza
rati il male assoluto dalla politica, Greta alla guida: il cruise control adattivo FCM
Thunberg aveva solo 11 anni e chi risiede- (Forward Collision Mitigation), che at-
va in centro a Milano poteva entrare in traverso telecamere e radar valuta la di-
Area C anche con auto a gasolio Euro 3 stanza e la velocità rispetto al veicolo che
prive di filtro antiparticolato (Fap). precede e rallenta il mezzo in caso di ri-
Oggi questa variante ibrida plug-in schio collisione); il sistema LDW (Lane
(cioè ricaricabile attraverso una presa Departure Warning), che emette un se-
di corrente) della terza generazione del gnale acustico se si cambia corsia senza
Suv giapponese è una vettura che riesce a mettere la freccia; l’allarme RCTA (Rear
percorrere (con velocità fino a 135 km/h) Cross Traffic Alert), che rileva la presen-
45 km in modalità elettrica, un ottimo ri- za di veicoli in avvicinamento quando si
sultato per la categoria. Il tutto grazie a inserisce la retromarcia e infine il siste-
una batteria ricaricabile in 4 ore con una ma UMS (Ultrasonic Misacceleration
presa domestica 16A e in grado di arriva- Mitigation), che controlla l’acceleratore
re all’80% in soli 25 minuti con la rica- nel caso in cui il pedale venga premuto
rica rapida. Ma si comporta anche come accidentalmente durante le manovre.
un’ibrida tradizionale (il motore elettri-
co aiuta quello termico) o come un’ibrida Prezzo: da 49.900 euro
Pannello
di controllo
CONNETTIVITÀ AMBIENTE
Il sistema di Il tasto Eco Mode
infotainment SDA permette di
– di serie su tutta la ottimizzare
gamma – è l’efficienza del
compatibile con motore, del
Android Auto e Apple climatizzatore e della
CarPlay. trazione integrale.
Focus | 221
Brividi
Nuova Kia Niro
ibridi
Il Suv coreano è una
delle auto “eco” più
grintose da guidare.
Merito di un cambio...
di Marco Coletto
QUANTO COSTA
I prezzi della Kia Niro partono da 26.250
euro per la versione base Urban; la
variante ibrida plug-in (caratterizzata
da alcuni accessori in più di serie) costa
10.000 euro più dell’ibrida “normale”
a parità di allestimento.
Focus | 223
La versione
ibrida plug-in
può percorrere
T empo di restyling per la Kia
Niro: il Suv “doppiamente
ibrido” coreano (disponibi-
lein versionefullhybrideplug-inhybrid,
quest’ultima ricaricabile attraverso una
presa di corrente) si presenta sul merca-
gruppi ottici ridisegnati con fari full Led
optional, inedite luci diurne a Led a dop-
pia freccia e fendinebbia a Led (optio-
nal). Nel profilo spiccano i cerchi in lega
dal nuovo look mentre nella coda trovia-
mo luci a Led più distintive.
224 | Focus
Prestazioni
e potenza
Tempi di ricarica
(presa da 11 kW) ND
Trazione ANTERIORE
Autonomia 860-1.024 KM
Le misure
Lunghezza/larghezza/altezza (cm) 436/181/155
Passo (cm) 270
Peso in ordine di marcia (kg) 1.415-1.510
Capacità bagagliaio (litri) 436/1.434
Focus | 225
Ambiente: i numeri dell’industria
Europa: aumentano Non soltanto automobili Chi investe di più nella
le macchine “verdi” ricerca (miliardi di euro)
In 7 anni, le auto poco inquinanti
ecologiche e sicure. Qui sotto, l’andamento degli investimenti
(verde scuro nel grafico) sono
passate dal 2 al 10% del totale, e le Le aziende stanno nell’Unione Europea, in Giappone, Usa, Cina
e il dato che riguarda il resto del mondo.
più dannose (in blu) dal 52 al 27%.
investendo molto su 60 +6,7%
sviluppo e produzione.
2016
>130 g CO2/km 63% 2017
96-130 CO2 /km
<95 g CO2/km
Per ridurre le emissioni. 50
40
52%
-1,1%
30
27% 990
MILA VETTURE 20 -9,2%
ELETTRICHE
Stima del parco
auto a zero +12,3%
10 +5,9%
emissioni in Europa
10% nel 2019.
2% 0
2011 2018
37 -10,8% 1,7
36 1,5
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
11,0 0,60
10,0 0,50
8,0 0,30
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
RISCALDA
IL TUO INVERNO!
1 CD
0 B r a ni
2 o
A prezz
le!
specia
1. TOMMASO PARADISO / Non avere paura 2. MAHMOOD / Barrio 3. MARCO MENGONI / Duemila volte
4. EMMA / Io sono bella 5. TIZIANO FERRO / Accetto miracoli 6. ELISA / Tua per sempre
7. BRUNORI SAS / Al di là dell’amore 8. COEZ / La tua canzone 9. ULTIMO / Quando fuori piove
10. BENJI & FEDE FEAT. SHARI / Sale 11. ROCCO HUNT feat. J-AX e BOOMDABASH / Ti volevo dedicare
12. FRED DE PALMA & SOFIA REYES / Il tuo profumo 13. LEVANTE / Bravi tutti voi 14. RKOMI feat.
JOVANOTTI / Canzone 15. NEK / Cosa ci ha fatto l’amore 16. WILLIE PEYOTE / La tua futura ex moglie
17. GIORDANA ANGI / Stringimi più forte 18. ACHILLE LAURO feat. BOSS DOMS / Delinquente
19. THE KOLORS feat. GUÈ PEQUENO / Los Angeles 20. MÅNESKIN / Le parole lontane
19
gennaio
Termina a
Matera DALL’ALTO
Mediterranea, Una vista della zona
una mostra sul di Algeri e della sua
baia ripresa da un
Mare Nostrum. satellite orbitante.
storia naturale, Océan, une plongée Verso le impronte genetiche della vita.
MOSTRE insolite, una esposizione interattiva (e non Con Eugene Myers Jr., bioinformatico
solo) per scoprire gli oceani del mondo. americano studioso, tra l’altro, del
Mantegna e i suoi amici www.mnhn.fr sequenziamento del genoma umano.
Torino, dal 12 dicembre al 4 maggio https://royalsociety.org
2020, a Palazzo Madama, Andrea Beatles memories
Mantegna. Rivivere l’antico, costruire il Liverpool, è stato riaperto il giardino della
moderno. Esposizione che raccoglie canzone dei Beatles Strawberry Fields TECNOLOGIA
anche opere di artisti con cui Mantegna Forever, con una mostra interattiva sulla
era in contatto: tra gli altri Donatello e storia del luogo (Strawberry Field). Alle origini dell’auto
Antonello da Messina. www.strawberryfieldliverpool.com Londra, dal 23 novembre al 19 aprile
www.palazzomadama.it 2020, al Victoria and Albert Museum,
Magritte hi-tech Cars. Accelerating the modern world. I
Capolavori barocchi Santo Stefano al Ponte (Fi), fino all’1 130 anni di storia dell’auto: in mostra dalla
Vienna, fino al 19 gennaio, al marzo 2020, alla Cattedrale prima vettura di serie, fino a quelle del
Kunsthistorische Museum, Caravaggio & dell’immagine, Inside Magritte. Le opere futuro. Anche manifesti e memorabilia.
Bernini. Per la prima volta insieme, alcuni “multimediali” del pittore surrealista. www.vam.ac.uk
capolavori di Caravaggio e di Gian www.insidemagritte.com
Lorenzo Bernini, con altre opere Robot tra noi
barocche, da Giambologna a Guido Reni. Leonardo star in tv Milano, fino al 19 gennaio, alla Fabbrica
www.khm.at Dal 28 novembre, su Focus tv, la serie del Vapore, Io, Robotto. In mostra oltre
in 4 puntate: Leonardo: l’uomo che 115 “robotti”, ovvero automi... da
Bacon e la letteratura anticipò il futuro. Con Massimo Polidoro. compagnia.
Parigi, fino al 20 gennaio 2020, al www.iorobotto.com
Centre Georges Pompidou, Bacon en
toutes lettres. Una retrospettiva dedicata EVENTI
al pittore inglese Francis Bacon e al suo CORPO UMANO
rapporto con la letteratura. Parigi è gratis!
www.centrepompidou.fr Parigi, il 1° dicembre, Domenica al Fare il punto sulla mano
Museo, l’entrata è gratuita in molti musei Bologna, dal 20 novembre al 9 aprile
della capitale francese. 2020, alla Fondazione Golinelli, U.Mano.
MULTIMEDIA www.vivaparigi.com Protagonista è la mano, nelle opere di vari
artisti da Albrecht Dürer a Michelangelo
Sua maestà l’Oceano Come ti creo il Dna Pistoletto (del movimento Arte povera).
Parigi, fino al 5 gennaio, al Museo di Londra, il 2 dicembre, alla Royal Society, www.mostraumano.it
228 | Focus
20
novembre
A Bologna, U.Mano,
mostra sulla mano.
Leonardo e le piante
Firenze, fino al 15 dicembre, al Museo
di Santa Maria Novella. La botanica di
Leonardo. Per una nuova scienza tra arte
e natura. Scritti, disegni e modelli: le
ricerche del genio sul mondo vegetale.
www.labotanicadileonardo.it
Misurarsi con i campioni Giovane Holden. Un raro assaggio della
Parigi, fino al 5 gennaio 2020, alla sua vita privata e delle sue opere. Terremoti in Italia
Villette, Corps et sport. Una mostra www.nypl.org Berlino, fino al 19 dicembre, all’Istituto
interattiva dedicata allo sport, dove si Italiano di Cultura, Sequenza sismica. I
possono mettere alla prova le proprie terremoti che hanno colpito l’Italia tra il
capacità atletiche. NATURA 2009 e il 2017, nelle opere di 7 artisti.
www.cite-sciences.fr https://iicberlino.esteri.it
Gli eco-visionari
Anatomia e arte Londra, dal 23 novembre al 23
Roma, fino al 6 gennaio, a Palazzo delle febbraio 2020, alla Royal Academy of PER I PICCOLI
Esposizioni, Sublimi anatomie. Opere Arts, Eco-Visionaries. Esamina l’impatto
d’arte, manufatti e documenti che dell’uomo sul Pianeta con film, opere I decori di Natale
raccontano lo studio dell’anatomia d’arte e fotografie di artisti. Varese, il 24 novembre e l’8 dicembre,
umana. www.royalacademy.org.uk a Villa Panza, Collezione Panza Kids -
www.palazzoesposizioni.it Ricicl-art di Natale. Laboratori, organizzati
La natura morta... è viva! dal Fai, con materiali di riciclo per
Treviso, dal 30 novembre al 31 maggio realizzare le decorazioni natalizie.
LETTERATURA 2020, al Complesso di Santa Caterina,
Natura in posa. Capolavori dal Supernovae e galassie
I segreti del Giovane Holden Kunsthistorisches Museum di Vienna in Neil deGrasse Tyson e Gregory Mone,
New York, fino al 19 gennaio, alla New dialogo con la fotografia contemporanea. Astrofisica per ragazzi che vanno di fretta,
York Library, J.D. Salinger. L’archivio di Mostra sulla storia della natura morta. Raffaello Cortina Editore. L’universo
John Salinger, il riservatissimo autore del www.mostranaturainposa.it spiegato su misura dei piccoli.
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CARTELLONE
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Babbo Natale ha molti concorrenti in giro per il Pianeta,
che gli rubano la scena durante le feste di Natale. Anche
loro portano doni, oppure fanno il contrario, o ancora
spaventano chi non è stato buono. Sono folletti, gnomi,
animali (giganti e no), demoni o creature fantastiche.
Come l’Old Man Bayka, in Liberia (Africa): una sorta di
mendicante vestito di stracci, con una maschera, che si
aggira sui trampoli andando porta a porta, chiedendo
regali invece di portarli. E chi non è generoso con lui dicembre
viene preso in giro dalla band di musicisti che lo
accompagna. Nel Nord Europa si festeggia san Nicola, La festa Ursul,
l’antesignano di Babbo Natale, che viene accompagnato in Romania.
da personaggi che fanno paura: in Austria e Germania
impera Krampus, metà uomo e metà bestia che
terrorizza i bambini “cattivi”. In Norvegia, a rubare il abitanti con le pelli del plantigrado ballano nelle vie
lavoro a Babbo Natale è santa Lucia, ma si temono le delle città per scacciare gli “spiriti maligni”.
streghe, che alla vigilia, se trovano qualche scopa da Luci e rapanelli. In Sud America si festeggia con
usare come mezzo di trasporto, arrivano a disturbare. spettacoli e luminarie: in Brasile, a Gramado, il Natal
Per questo, i norvegesi nascondono tutte le ramazze. Luz impegna il paese per un mese circa a partire
In Islanda, i 13 fratelli Jólasveinar, folletti allegri e dall’Encontro de Papais Noeis, una sfilata di tutti i
dispettosi, scendono dai monti per fare scherzi o Babbo Natale brasiliani. In Messico, nella regione di
lasciare regali. A far paura c’è invece il Gatto gigante Oaxaca, il 23 dicembre si scolpiscono rapanelli con temi
che sbuca dalle foreste a rapire i bambini. natalizi nella Noche des ravanos. In Colombia, nel Día
In Svezia, la Gävleboken è una capra di paglia gigante de las Velitas, l’8 dicembre, candele e lanterne di carta
(13 m) costruita nella città di Gävle. L’ovino (e la paglia) illuminano finestre e balconi, in una gara tra quartieri.
è un simbolo scandinavo che porta i doni e fa Anche nelle Filippine, c’è una competizione al Festival
riferimento alla Yule, la festa pagana a cui quella delle Lanterne giganti. Invece in Giappone, una delle
cristiana del Natale si è sovrapposta. tradizioni è festeggiare alla Vigilia con... un secchiello di
In Romania invece la star è l’orso: per il festival Ursul, gli pollo di Kentucky Fried Chicken.
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