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I FONDAMENTI
DEGLI
SCACCHI
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I FONDAMENTI DEGLI SCACCHI
JOSÈ RAUL CAPABLANCA
Campione del Mondo 1921 27-
I FONDAMENTI
DEGLI SCACCHI
Traduzione a cura di
CARLO COATES
e
ARNALDO PACE
Capitolo 1°
.
Primi princì pi Finali, centro della par-
tita ed aperture.
1) Alcuni semplici matti pag. 1
2) Promozione del pedone » 7
3) Finali di pedoni » 11
4) Alcune posizioni di vittoria nel mezzo
della partita » 17
5 ) Valore relativo dei pezzi . . . . » 22
6 ) Strategia generale delle aperture » 23
7 ) Controllo del centro » 26
8 ) Trappole » 30
Capitolo 2°
Altri princì pi riguardanti il finale.
9) Un principio cardinale pag. 32
10 ) Un finale classico » 34
11) Conseguimento di un pedone passato . » 36
12 ) Modo di vedere quale pedone arriverà
prima a fare Donna » 37
13) L'opposizione » 39
14 ) Valore relativo del Cavallo e dell’Alfiere » 45
15 ) Modo di dare il matto con Cavallo ed
Alfiere » 54
16 ) Donna contro Torre » 56
VI INDICE
Capitolo 3°
Piani di vittoria nel mezzo della par -
tita.
17 ) Attacco senza l’aiuto di Cavalli . . . pag. 61
18 ) Attacco con Cavalli quale forza predo-
minante » 64
19 ) Vittoria per mezzo di attacco diretto . » 65
Gapitolo 4°
Teoria generale.
20 ) L’iniziativa pag. 69
21 ) Attacchi diretti « in massa » » 70
22 ) Forza dell’attacco minacciato . » 73
23 ) Abbandono dell’iniziativa . » 80
24 ) Messa fuori giuoco di pezzi dal teatro
di guerra » 84
25 ) Le ragioni di un giuocatore criticate in
una partita » 88
Capitolo 5°
Strategia del finale.
26 ) L’attacco improvviso da un lato diverso pag. 99
27 ) Pericolo di una posizione sicura . . » 107
28 ) Finali con Torre e pedoni . . . » 109
29 ) Un finale difficile: due Torri e due
pedoni » 113
30 ) Torre, Alfiere e pedoni contro Torre,
Cavallo e pedoni » 123
Capitolo 6°
Altre aperture e mezzi di partita.
31 ) Alcuni punti salienti circa i pedoni . . pag. 127
32 ) Alcuni sviluppi possibili della Ruy
Lopez » 130
33 ) L’influenza di un « foro » . » 134
INDICE VII
PARTE II
Partite illustrative
Partita P - Gambitto di Donna rifiutato . pag. 141
» 2a - Gambitto di Donna rifiutato . » 144
» 3a - Difesa irregolare . . . » 149
» 4a - Difesa francese » 153
» 5a - Ruy Lopez » 159
» 68 - Difesa francese » 165
» 7a - Ruy Lopez » 171
» 8a - Partita del Centro . . . » 174
» 9a - Gambitto di Donna rifiutato . » 181
» 10a - Difesa Petroff » 186
» IP - Ruy Lopez » 190
» 123 - Difesa francese » 193
» 13a - Ruy Lopez » 198
» 14a - Gambitto di Donna rifiutato . » 204
PARTE I
CAPITOLO 1°
Primi princì pi : finali , centro della partita
ed aperture
La prima cosa che lo studioso deve fare è
quella di famigliarizzarsi con la potenza dei
pezzi. Ciò si può ottenere agevolmente con
l’imparare come si realizzano rapidamente al-
cuni semplici matti.
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Esempio n° 3 Ora abbiamo due Alfieri ed
il Re contro il Re.
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Poiché il Re nero è nell’angolo, il bianco
deve giuocare : 1. Ad3, Rg7 ; 2. Ag5, Rf 7 ; 3. Af 5,
e già il Re nero è relegato in poche case. Se
il Re nero, nella posizione di partenza, fosse
stato al centro della scacchiera o lontano dal-
l’ultima fila, il bianco avrebbe dovuto avanza-
re il suo Re e poi, con l’ausilio degli Alfieri,
ALCUNI SEMPLICI MATTI 5
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Esempio n° 5 -
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8 PROMOZIONE DEL PEDONE
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Esempio n° 6 In questa posizione il bianco
vince, poiché il Re è davanti al proprio pedone
e vi è una casa d’intervallo.
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Il metodo da seguire è il seguente : avan-
zare il Re bianco il più avanti possibile com-
patibilmente con la sicurezza del pedone e
non avanzare mai il pedone se non quando ciò
si renda necessario alla sua sicurezza.
10 PROMOZIONE DEL PEDONE
Così :
1. Re4 Re6
Il nero non deve lasciare avanzare il Re
bianco, perciò il bianco è ora obbligato a spin-
gere il suo pedone così da forzare il nero a
lasciare posto. Il bianco potrà, allora, avanza -
re il proprio Re.
2. e3 Rf 6 3. Rd5 Re7
Se il nero avesse giuocato 3. ... Rf 5, allora
il bianco avrebbe dovuto giocare il pedone in
e4, giacché non potrebbe avanzare col Re sen -
za lasciare al nero Fopportunità di giuocare
Re4 e di guadagnare il pedone. Poiché il nero
non ha fatto così, è meglio per il bianco non
spingere ancora il pedone, giacché la sua si-
curezza non lo richiede, ma avanzare ulterior-
mente col Re. Così :
4. Re5 Rd7 5. Rf 6 Re8
Ora il pedone bianco è troppo arretrato ed
esso può essere spinto in avanti, sotto la pro
tezione del Re bianco.
-
6. e4 Rd7
Ora il bianco non dovrà giuocare Rf 7, per-
ché il nero giocherebbe il Re in d6 ed il bian-
co dovrebbe portare indietro il proprio Re a
protezione del pedone. Perciò deve continuare :
7. e5 Re8
Qualsiasi altra mossa avesse fatto il nero, il
bianco avrebbe giuocato Rf 7 seguito dall’avan-
zata del pedone in e6, e7 ed e8, essendo que-
ste case tutte protette dal Re bianco. Poiché
il nero cerca di prevenire ciò, il bianco deve
FINALI DI PEDONI 11
-
ora forzare il nero a dare il passo, e nello stes
so tempo deve piazzare il Re davanti al pro-
prio pedone. Così :
8. Re6
A questo punto, spingere il pedone in e6 sa-
rebbe uno sbaglio poiché il nero giuocherebbe
allora Rf 8 ed avremmo una posizione simile a
quella spiegata in relazione con l’esempio n° 5.
8. ... Rf 8 9. Rd7
Il re nero muove ed il pedone bianco avanza
fino in e8, diventa Regina e tutto è finito.
Questo finale è simile al precedente e, per
le stesse ragioni, deve essere compreso a fon-
do, prima di procedere ulteriormente.
3° - FINALI DI PEDONI
Darò, ora, un paio di finali semplici di due
pedoni contro uno, o di tre contro due, affin-
ché lo studioso possa vedere come si può vin -
cere. Saranno date poche spiegazioni poiché
tocca allo studioso creare da sé e risolvere po-
sizioni analoghe. Inoltre, nessuno può impa-
rare a giuocare bene solo studiando sui libri ;
questi possono servire unicamente di guida, il
resto dovrà essere fatto dall’insegnante, se lo
studioso ne ha uno, in caso contrario egli do-
vrà realizzare, con lunga ed amara esperienza,
l’applicazione pratica delle molte cose spiega-
te in questo libro.
12 FINALI DI PEDONI
Esempio n° 7 -
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In questa posizione il bianco non può
vincere giuocando l. f 6, perché il nero giuo-
ca non già g7 xf 6, che perderebbe, ma ben-
sì 1. . .. Rg 8 , e se allora 2 . f 6 xg 7 , Rxg 7 e
patta. Se 2. f 7 + , Rf 8 ed il bianco non potrà
mai fare Donna senza perderla immediatamen-
te. Se 2. Re7, pxp ; 3. Rxp, Rf 8 e patta.
Il bianco può tuttavia vincere, nella posi-
zione di cui al diagramma, giuocando :
1. Rd7 Rg8 2. Re7 Rh8
3. f 6 pxp
( se 3. . . . Rg8 ; 4. f 7 -f , Rh8 ; 5. f 8 = D e scac-
co matto ) .
4. Rg7 f5 5. g7 + Rh7
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6. g8 D + Eh 6 7. Dg6 + matto
FINALI DI PEDONI 13
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4° - ALCUNE POSIZIONI
DI VITTORIA
NEL MEZZO DELLA PARTITA
Prima di prendere in considerazione le aper-
ture, dedicheremo un po' di tempo ad alcune
combinazioni che si presentano durante la
partita e che daranno al lettore un'idea della
bellezza del giuoco.
Esempio n° 11 -
Esempio n° 12 -
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Esempio n° 13 -
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Questo è un altro interessantissimo tipo di
combinazione. Il nero ha una Torre per un
Cavallo e dovrebbe, quindi, vincere, a meno
che il bianco sia in grado di ottenere subito
qualche compenso. Il bianco, infatti, dà scacco
matto in poche mosse come segue :
1. Cf 6 + g7 xC
( risposta del nero forzata, altrimenti : Dxh7
mattando ) .
2. Dg3 -b Rh8 3. A x f 6 + matto
Esempio n° 14 - Lo stesso tipo di combina -
zione ha luogo nella seguente posizione, seb-
bene in forma più complicata.
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20 ALCUNE POSIZIONI DI VITTORIA • • •
1. AxC DxA
( se l.... AxC ; 2. Dc3 minacciando scacco mat-
to e guadagnando quindi la Donna, che è già
attaccata ) .
2. Cf 6 g7 xC
3. Tg3 + Rh8
4. A x f 6 + matto
Nella seguente posizione ( esempio n° 15 qui
di seguito ) viene riportato un tipo molto fre
quente di combinazione.
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Esempio n° 15 -
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Esempio n° 16 Lo stesso tipo di combina-
zione si ha nella posizione seguente, ma in for-
ma più complicata.
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Esempio n° 18
Le4 e5 2 . Cf 3 d 6
Una mossa timida. Il nero assume subito
un’attitudine di difesa. Come principio il trat -
to è errato. Nelle aperture, ed ogni volta che
ciò sia possibile, si dovrebbero muovere i
pezzi a preferenza dei pedoni .
3. d 4
Il bianco assume subito riniziativa e lotta per
il controllo del centro in modo da avere spazio
sufficiente per lo spiegamento delle sue forze.
3. . . . Cd7
Il nero non vuole abbandonare il centro e
preferisce la mossa del testo a Cc6 che sareb-
be la casa naturale per questo Cavallo. Ma ,
come principio, il tratto è errato, perché bloc-
ca Fazione dell’Alfiere di Regina ed invece di
facilitare Fazione dei pezzi neri, tende piutto-
sto a rinchiuderli.
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Il nero non ha fuori pezzi eccetto la Donna
ed il bianco, con un Alfiere ed un Cavallo già
sviluppati, ha la possibilità di ottenere subito
un vantaggio giocando Cd5.
Lo studioso è lasciato libero di provare da
sé le varie varianti che derivano da una simile
posizione.
Questi esempi mostrano l’applicazione pra-
tica dei princì pi già enunciati. Lo studioso è
avvertito di giuocare i pezzi piuttosto dei pe-
30 TRAPPOLE
8° - TRAPPOLE
Dar ò ora poche posizioni o trappole da evi-
tare nelhapertura e nelle quali ( la pratica ha
dimostrato ) spesso principianti sono caduti.
Esempio n° 20 -
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Il bianco giuoca :
1. d4 xe5 Cxe5
Il nero avrebbe dovuto riprendere di pedone.
2. CxC AxD 3. A x f 7 Re7
4. Cd5 -f - matto
( noto come lo scaccomatto di Légal ) .
TRAPPOLE 31
Esempio n° 21 -
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9° - UN PRINCIPIO CARDINALE
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Esempio n° 22 L’esempio dato sar à suffi-
ciente prova. Daremo alcune mosse della va-
riante principale.
1. a 4 a5 2. Rg2 Rf 5
( la migliore :
vedere il perché )
3. b 4 axh 4. a5 b3
( la migliore )
5. aS fo 2 6. a? bl = D
7. a8 ~ D De4 + 8. DxD RxD
Ciò porta ad una posizione vinta per il nero
e che costituisce uno dei finali classici di Re e
pedoni. Cercher ò di spiegare l’idea che ne è la
guida a coloro che non hanno familiarit à con
essi .
34 UN FINALE CLASSICO
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Esempio n° 23 - Nella seguente posizione la
migliore linea di difesa del bianco consiste nel
tenere il proprio pedone dove si trova in h2 .
Non appena il pedone avanza la vittoria del
nero diviene più facile. D'altra parte il piano
del nero ( supposto che il bianco non avanzi il
pedone ) , si può dividere in tre parti.
La prima parte sar à di portare il suo Re in
h3 , mantenendo al tempo stesso intatta la po-
sizione dei suoi pedoni ( questo è della massi-
ma importanza poich é per vincere è indispen-
sabile che alla fine il nero sia in grado di avan-
zare il suo pedone più arretrato di uno o due
passi a seconda della posizione del Re bianco ) .
1. Rg3 Re3 .Q !—,g?,
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( se 2. Rg 4, Kf 2 ; 3. h 4, g6 e vince )
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4 . Rg 2 Eh 4 5. Rgi Rh 3
La prima parte è compiuta.
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e vince.
E’ in questo modo analitico che lo studioso
deve cercare d’imparare. In tal modo egli al-
lener à la sua mente a seguire una logica nel
giudicare qualsiasi posizione. Questo esempio
costituisce un eccellente allenamento, poiché
è facile dividerlo in tre parti e spiegare il pun-
to principale di ciascuna di esse.
L’argomento di cui ci occuperemo ora sar à
la semplice opposizione, ma prima desidero
richiamare l’attenzione su due cose.
-
Esempio n° 24 Nella posizione di cui al dia-
gramma seguente, il modo di ottenere un pe-
done passato è di avanzare il pedone centrale :
TRIODO DI VEDERE QUALE PEDONE • «
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( se c7 xb 6 allora 2 . a6 ) ,
2. c8 bxc 3. a6
e siccome in questo caso il pedone bianco è
più vicino per andare in ottava che non il
nero, il bianco vincerà. Ora se il tratto fosse
stato al nero questi poteva giuocare :
1 . . . . b6 2 . c 5 Xb 8 c7 Xb8
Non sarebbe consigliabile cercare di ottene-
re un pedone passato perché i pedoni bianchi
farebbero più presto ad andare a Donna.
3. axb axb
e la partita, se giuocata bene, dovrebbe esse-
re patta.
Lo studioso provi da sé.
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13° - L’ OPPOSIZIONE
Quando si debbano muovere i Re ed un giuo-
catore è in grado forzatamente di portare il
proprio Re in una posizione simile a quella in-
dicata nel seguente diagramma, in modo che
il suo avversario sia costretto a muovere ed
a cedere il passo, il giuocatore che ottiene tale
vantaggio ha Vopposizione .
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Esempio n° 27 - La posizione
di cui al dia-
gramma seguente mostra renorme valore del-
ropposizione. La posizione è semplicissima .
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42 L OPPOSIZIONE
5. Re5 Rg7
Ora, facendo un semplice calcolo, si vedr à
che il bianco vince guadagnando il pedone ne-
ro in b5. In questa variante il procedimento
è stato relativamente semplice ; ma il nero ha
a disposizione altre linee di difesa pi ù difficili
da superare.
Cominciamo daccapo .
1. Re 2 Rd8
Ora se 2. Rd 3, Rd7 ; e se 2. Re3, Re7 ; ed il
nero ottiene, in ambedue i casi, l’opposizione.
Se i Re sono di fronte e il numero delle case
L'OPPOSIZIONE 43
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Così :
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Il bianco non può prendere il pedone per-
ché il giuoco sarebbe patto come già sopra
spiegato.
2. Ce5 li3 3. Cc 6 h 2
4 . Cb5 h l = D 5. Gc7 + e matto
La ragione di questa particolarit à negli scac-
chi è evidente. Il bianco con i due Cavalli può
soltanto mettere in stallo il Re avversario , a
meno che questi non abbia un pedone da poter
muovere .
-
Esempio n° 30 Quantunque nella seguente
posizione il bianco abbia il vantaggio di un Al-
fiere e di un pedone, egli non può vincere.
VALORE RELATIVO DEL CAVALLO ... 47
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Si crede generalmente che fra i due il Ca-
vallo sia più forte e ciò perché esso, contra-
riamente all’Alfiere, pu ò comandare sia case
48 VALORE RELATIVO DEL CAVALLO ...
Esempio n° 32 -
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Lo studioso dovrà esaminare attentamente
queste posizioni. Spero che i molti esempi dati
lo aiuteranno a comprendere, nel loro vero
valore, i pregi relativi del Cavallo e dell’Al-
fiere.
In quanto al metodo generale di procedere,
la cosa migliore sar à quella d’avere un mae-
stro o la pratica esperienza. In linea generica
dirò che il procedimento migliore in questi fi-
nali, come in tutti i finali simili, è : avanzata
del Re al centro della scacchiera o verso i pe-
doni passati o verso i pedoni suscettibili di es-
sere attaccati, e rapido avanzamento elei pe-
done o dei pedoni passati fino a che ciò sia
possibile senza comprometterne la sicurezza.
Sarebbe una follia il voler dare ima linea de-
terminata di giuoco. Ciascun finale è diverso
e richiede un trattamento diverso a seconda
di ciò che l’avversarlo si propone di fare.
Ciò che più conter à è il sapere prevedere,
mediante calcolo, la posizione futura.
54 MODO DI DARE IL MATTO CON CAVALLO . ..
-
15° MODO DI DARE IL AIATTO
CON CAVALLO ED ALFIERE
Prima di ritornare al mezzo della partita ed
alle aperture, vediamo come si deve fare per
mattare con Cavallo ed Alfiere e poi il modo
di vincere con la Donna contro la Torre.
Con Cavallo ed Alfiere si può mattare sol -
tanto negli angoli dello stesso colore dell’ Al-
fiere.
2. Rd 3 Rc6 3. Af 4 Rd5
4. Ce2 Rc5 5. Cc3 Rb4
6. Rd 4 Ra5 7. Rc5 Ra6
8. Re6 Ra7 9. Cd5 Ra8
La prima parte è finita ; il Re nero si trova
nell'angolo di colore bianco.
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La seconda ed ultima parte consister à nello
spingere il Re nero da a8 in al oppure in h8,
per poter dare il matto.
In questa posizione al è la via più breve :
10. Cb6 + Ra7 11. Ac7 Ra6
12. Ab8 Ra5 13. Cd5 Ra 4
Il nero cerca di portarsi in hi col suo Re.
Il bianco ha due modi per impedirlo, uno me -
diante 14. Ae5, Rb3 ; 15. Ce3, e l'altro che ri -
porto nel testo, e che considero migliore per
lo studioso perché più metodico e più in ar -
monia con lo spirito di tutti questi finali, di
fare , cioè , uso del Re il più possibile .
14. Rc5 ! Rb3 15. Cb 4 Rc3
16. Af 4 Rb3 17. Ae5 Ra 4
18. Rc4 Ra5 19. Ac7 + Ra4
56 DONNA CONTRO TORRE
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Da quanto sopra si deduce che lo scopo prin-
cipale è di forzare la Torre nera ad allontanar -
si dal Re e che, allo scopo di fare ciò, dobbia-
mo arrivare alla posizione del diagramma, ma
con la mossa al nero.
Una volta che sappiamo quello che si deve
fare, il modo di procedere diviene più facile
a trovarsi.
Così :
1. De5 +
( non l . Da6 a causa di Tc7 + ; 2. Rb6, Tc6 + ;
3. RxT stallo )
1 . .. Ra8 o a7 2. Dal + Rb8
3. Da5
In poche mosse abbiamo raggiunto il nostro
.
scopo. La prima parte è ultimata Veniamo ora
alla seconda. La Torre può andare soltanto su
una casa bianca, altrimenti con il primo scac -
co di Donna sarà perduta.
58 DONNA CONTRO TORRE
Perciò :
3. ... Tb3 4. Deo + Ra8
( la migliore )
5. Dh8 + Ra7 6. Dg7 + Ra8
7. Dg8 + Tb8 8. Da 2 H h —
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La mossa pi ù appariscente non è la migliore.
Supponiamo di cominciare così :
1. De5 -f Rf 8 2. Rg6 Td7
E' runica difesa ma, sfortunatamente, mol -
to efficace, che mette in imbarazzo il bianco
poiché questi non può giuocare 3. De6 a causa
di 3. ... Tg7 + ; 4. Rf 6, Tg6 + ; e patta.
Nemmeno può egli vincere rapidamente con
3. Dc5 + a causa di 3. ... Re8 ; 4. Rf 6, Td6 + so -
spingendo indietro il Re bianco.
Ora che abbiamo visto le difficoltà della si -
tuazione, torniamo un passo indietro. La mos-
sa migliore è :
1. Dg5 + Rh8
( se Rh7 ; 2. Dg6 + , Rh8 ; Rh 6 ! )
2. De5 + Rh7 3. Rg5 Ta7 !
( è ia migliore ) ( ancora la migliore )
se 3. ... Tg7 + ; 4. Rf 6 porta ad una posizione
simile a quelle degli esempi n° 40 e 41.
4. De4 + Rg8 5. Dc4 + Rh7
6. Rf 6 Tg7 7. Dh4 + Rg8
8. Dh5
ed abbiamo la posizione deiresempio n° 40 con
il tratto al nero.
60 DONNA CONTRO TORRE
8 Df 4 -f
e la Torre è perduta.
Si noti, in questi esempi, che gli scacchi a
lunga portata lungo le diagonali sono stati
spesso la chiave di tutte le manovre vittoriose.
Si noti anche che la Regina ed il Re sono
tenuti, spesso, in linee diverse.
Lo studioso dovrebbe riandare, con molta
attenzione, su queste posizioni e considerare
tutte le possibilità che non sono state date nel
testo.
Egli dovrebbe, una volta di più, ritornare su
tutto quello che abbiamo trattato fin qui, pri -
ma di procedere oltre con il libro.
CAPITOLO 3°
Piani di vittoria nel mezzo della partita
Esempio n° 43 -
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62 ATTACCO SENZA l/ AIUTO DI CAVALLI
Esempio n° 44 -
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Esempio n° 45 -
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Il Bianco ha una bella posizione, ma, tutta-
via, egli farà meglio a guadagnare del materia-
le, se può, prima che il Nero consolidi la sua
posizione difensiva.
Egli giuoca quindi :
l. TxC ! , g7 xT ; 2. Axh 6 + , Re7 ( se C X A ;
T x C ed il Nero è perduto ) ;
3. Dh7 + Re8 4. DxC + Rd7
5. Dh7 + De7 6. Af 8 DxD
7. T x D + Re8 8. T x T il Nero
abbandona
In questi pochi esempi l’attacco è stato fatto
da Torri ed Alfieri, in combinazione con la
Donna.
Non vi erano Cavalli per prendere parte al-
l’attacco. Daremo ora alcuni esempi nei quali
i Cavalli giuocano un ruolo preminente quale
forza di attacco.
64 ATTACCO CON CAVALLI • • «
Esempio n° 46 -
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Esempio n° 47 Lo studioso dovrebbe esa -
minare attentamente la posizione qui di segui -
to, poiché il sacrificio dell’Alfiere, in tali situa -
zioni, è tipico ; e se ne presenta spesso l’occa-
sione.
VITTORIA PER MEZZO DI ATTACCO DIRETTO 65
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20° - L’ INIZIATIVA
Quando i pezzi sono messi sulla scacchiera
i giuocatori hanno la stessa posizione e lo stes-
so materiale. Il Bianco ha, tuttavia, il tratto
ed il tratto significa, in tal caso, « l’iniziativa »
e questa costituisce un vantaggio. Ora questo
vantaggio dev’essere mantenuto il più a lungo
possibile e si dovrebbe rinunciare ad esso sol-
tanto se si tratta di ottenere qualche altro van-
taggio sia materiale ohe di posizione.
Il Bianco, secondo i princìpi già esposti, svi-
luppa i suoi pezzi al più presto possibile ma,
ciò facendo, egli cerca pure d’impedire lo svi-
luppo dell’awersario applicando una pressio -
ne ovunque sia possibile.
Egli cerca prima di tutto di controllare il
centro e, se ciò non è possibile, di ottenere qual-
che vantaggio di posizione che gli render à pos -
sibile di continuare ad incalzare l’avversario.
70 ATTACCHI DIRETTI « IN MASSA »
-
Esempio n° 50 Un buon esempio di un at-
tacco diretto vittorioso contro il Re è indicato
nel diagramma seguente :
ATTACCHI DIRETTI « IN MASSA » 71
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Esempio n° 51 Un altro esempio di questa
specie. Nella posizione di cui al diagramma
qui di seguito :
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Rh6 ; 29. Ch 4 f 5 + , Rg6 ; 30. Dd6 + e matto al-
la seguente ) ;
27. CxD TxD 28. Cxg7 + Rh6
—
29. Cg7 f 5 -f Rh 5 30 . h 3 !
Il punto culminante della combinazione ini -
ziò con 21. Ah 4.
Il Bianco minaccia ancora il matto ed il mo-
do migliore per evitarlo è per il Nero di resti -
tuire tutto il materiale che ha guadagnato e
di rimanere con tre pedoni in meno. Lo stu -
dioso noterà che, negli esempi dati, l'attacco è
condotto con ogni pezzo disponibile e che spes-
so, come in alcune delle varianti indicate, è
rentrata in azione dell'ultimo pezzo a dispo-
sizione che finisce per sconvolgere il nemico.
Ciò dimostra il principio già enunciato :
Gli attacchi diretti e violenti contro il Re
debbono essere condotti in massa, con tutte
le forze, per assicurare il successo. La resisten-
za dev' essere vinta a qualunque costo ; Vattac-
co non può essere interrotto, perché ci ò signi -
ficherebbe la sconfitta .
-
Esempio n° 52 Giuocata al Torneo Magi-
-
strale Intemazionale dell’Avana 1913 ( Difesa
Francese ) Bianco - J.R. Capablanca Nero - -
R. Bianco :
1. e4 e6 2. d4 d5
3. Cc3 dxe 4. Cxe 4 Cd7
5. Cf 3 Cf 6 6. CXC CXC
7. Ce5
FORZA DELL'ATTACCO MINACCIATO 75
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78 FORZA DELL'ATTACCO MINACCIATO
19. d5 ! CXC
Apparentemente il tratto migliore per parare le
varie minacce del Bianco. La mossa c6 xd5
peggiorerebbe le cose, poiché l’Alfiere bianco
batterebbe, in definitiva, sul pedone debole di
Re via c4.
20. TxC g6 21. Dh 4 Rg7
22. Dd 4 c5
( forzata, poiché il Bianco minacciava dxe ed
anche Dxa7 ) .
23. Dc3 b6.
Dd6 era migliore ; ma il Nero vuol spingere
il Bianco a giuocare dxe pensando che, subi -
to dopo, egli riprenderebbe il pedone con buo -
na posizione. Ma le cose non stanno così, come
il Bianco dimostrer à rapidamente. Debbo ag
giungere che, in ogni caso, la posizione del
-
Nero è, secondo me, insostenibile, poiché tutti
-
i suoi pezzi sono legati alla difesa di un pedo
ne mentre quelli del Bianco hanno la massima
libertà d'azione.
24. dxe Ac8 25. Ae 2 !
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La manovra decisiva e tempestiva.
FORZA DELL'ATTACCO MINACCIATO 79
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La posizione comincia a sembrare veramen-
te pericolosa per il Bianco. In realtà rattaceo
del Nero si trova al massimo. Ben presto rag-
giungerà l’apice e poi il Bianco, che è ben pre-
parato, comincer à il suo contro attacco e, gra-
zie alla sua superiorità in materiale, otterr à un
vantaggio indiscutibile.
23. Cfl f 4 24. CXC c5 xC
25. Dh 5 Ab7 26. Tel c5
Il Nero non poteva giuocare Te8 a causa di
Txd4. Inoltre egli vuol essere pronto a giuoca-
re e4. Per il momento il Bianco non può giuo-
care con sicurezza TX e, ma si prepara a farlo
presto. Poi, restituendo la Torre per un Alfie-
re ed un pedone, egli sconvolgerà totalmente
Fattacco del Nero e ne uscirà con un pedone
in più . E’ su ciò che è basata tutta la manovra
difensiva del Bianco.
27. f 3 Te8 28. Td 2 e2 Te6—
ABBANDONO DELL'INIZIATIVA 83
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45. Txa7 Rf 5 RfS 46.
Tb 2
47. Ta5 + RfS Ta 4 48.
Rg5
49. Txf 4 Txa 2 h4 + 50.
Rh5
51. Tf 5 + Rh6 g4 52.
il Nero
bandona
Non mi sono soffermato molto sull'ultimo
svolgimento della partita a causa della natu-
ra difficile di essa ed anche perché, per il mo-
mento, è in questione l'apertura ed il mezzo
pi ù che il finale, che sarà trattato separata-
mente.
24° -
MESSA FUORI GIUOCO DI PEZZI
DAL TEATRO DI GUERRA
Molto spesso, in una partita, un Maestro
giuoca solo per tagliare fuori dalla scena del
conflitto uno dei pezzi deiravversario. Spesso
vien messo completamente fuori giuoco un Al-
fiere od un Cavallo. In tali casi potremmo dire
che, da quel momento, la partita è vinta per-
ché a tutti gli effetti pratici vi sarà da una par-
te un pezzo di più che giuoca.
MESSA FUORI GIOCO DI PEZZI 85
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88 LE RAGIONI DI UN GIUOCATORE * * «
25° - LE RAGIONI
DI UN GIUOCATORE
CRITICATE IN UNA PARTITA
Ora che ho riportato qualcuna delle mie par-
tite da me annotate, offro allo studioso una
bellissima partita giuocata dal Baronetto Geor-
ge Thomas, uno dei primi giuocatori dellTn-
LE RAGIONI DI UN GIUOCATORE ••• 89
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( Uno degli scopi del metodo di difesa del
Nero è quello di attaccare in doppio il Cc3 del-
ravversario con Ce4, seguito da dxc. Ma 7. Cd 2
è probabilmente un mezzo efficace per far
fronte a tale minaccia ) . Vi sono, inoltre, due
buone ragioni per adottare questo metodo di
90 LE RAGIONI DI UN GIUOCATORE • •
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care 20. ... Tf 8 e8, con l’idea di giuocare poi
f 5 ). Il giuoco del Nero è, qui, debole ; manca
di energia e sembra non esservi un piano d’at-
tacco ben definito. E’ vero che queste sono le
posizioni più difficili in una partita. In tali casi
un giuocatore deve concepire un piano di lar-
ghe vedute che prometta probabilità di suc-
cesso e che possa essere condotto a termine
con i mezzi a sua disposizione. Da un esame
LE RAGIONI DI UN GIUOCATORE • •• 93
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94 LE RAGIONI DI UN GIUOCATORE • ••
26 . . . . cxd
( Pensai che ora fosse necessario fare que-
sto scambio, perché il Bianco minacciava di
giuocare il suo Alfiere in e6, via g4. Se egli
avesse ripreso col pedone c, avevo intenzione
di cambiare gli Alfieri e fare assegnamento sui
due pedoni contro uno dal lato di Donna. Non
mi aspettavo che riprendesse col pedone di Re,
il che mi sembrava Posponesse ad un attacco
violento sull’ala del suo Re ) . L’apprezzamento
del Nero credo sia qui errato. Se il Bianco
avesse ripreso col pedone c, come egli si aspet-
tava, il Nero avrebbe avuto una pessima posi-
zione dei suoi pedoni, poiché il Bianco avreb-
be avuto un pedone passato ben sostenuto sul
lato di Donna . L’unico vantaggio del Nero sa-
rebbe consistito nell’avere qui un Alfiere ben
postato contro un Cavallo in cattiva posizione,
e nel fatto che, in tali posizioni, l’Alfiere è mol-
to pi ù forte del Cavallo. Egli poteva, ed avreb-
be dovuto, impedire tutto ciò giuocando Ac8,
poiché, se il Bianco avesse allora risposto con
Dg3, egli poteva giuocare cxd ed il Bianco non
avrebbe potuto riprendere col pedone c a cau-
sa di A x f 2 + , guadagnando la qualit à.
27. exd e 4 28. g3 e3
Questo tratto non mi piace. Sarebbe stato
meglio tenerlo di riserva e giuocare f 5 facen-
dolo seguire, a tempo debito, da g5 ed f 4 , dopo
avere collocato la Donna a d7, f 7 oppure in
qualche altra casa, secondo che il caso lo ri -
chiedesse. La mossa del testo blocca l’azione
del potente Alfiere in c5 e rende la posizione
LE RAGIONI DI UN GIUOCATORE » •• 95
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( La Donna non ha via di scampo, ma il Bian-
co non ha tempo di prenderla ) .
44. Tgl , Dfl. Il bianco abbandona. Un finale
bellissimo !
CAPITOLO 5°
Strategia del finale
Dobbiamo ora ritornare ai finali. La loro
importanza sar à ora evidente allo studioso
che si è preso il disturbo di studiare la mia
partita con Janowski ( Esempio n° 53 ) . Dopo
un’apertura tranquilla — una Ruy-Lopez
una delle sue normali varianti, il mio avver-
— in
I Te 4 2. Te2 Ta 4
3. Ta 2 h5
L'idea è, come presto si vedrà, di giuocare
h 4 per fissare i pedoni bianchi del lato di Re
in vista di un piano futuro. E' evidente che il
Bianco vuol portare il suo Re in b3 per soste-
nere i suoi due pedoni isolati deboli e liberare
così le sue Torri. Il Nero, quindi, fa un piano
per dirigere al momento opportuno il suo at-
tacco sul lato di Re allo scopo di trarre qual-
che vantaggio dalla maggiore mobilit à delle
sue Torri.
4. Tdl Td5 a5—
per costringere la Torre a portarsi in al te-
nendo così legate ambedue le Torri bianche.
7. Re2
—
5. Tdl al h 4
Tg5
6. Rd2 Rg7
-
Esempio n° 57 Un altro beiresempio, in cui
si vede il vantaggio costituito da una maggiore
mobilit à dei pezzi in un finale, è il seguente
tolto da una partita Capablanca - Kupchik
giuocata al Torneo Magistrale deir Avana nel
1913. Il commento completo della partita si
può vedere nel libro del Torneo.
L'unico vantaggio del Bianco, nella posizio-
ne sotto riportata, è che egli possiede la linea
aperta e che ha il tratto che gli assicurerà
riniziativa.
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13 .. Bb7.
Il Nero perde la sua unica probabilit à ; si
poteva ottenere la patta giuocando Tb8.
14. Ta3 Tg8 15. Th 3 Tg7
16. Re2 Ra6 17. Th6 Te7
18. Rd3 Rb7
Ritorna indietro col Re per sostenere il suo
pedone e6 e poter così utilizzare la sua Torre.
Tuttavia ciò non serve e solo il giuoco debole
del Bianco dà al Nero ulteriori probabilità di
pattare.
19. h 4 Re8 20. Th 5
Per impedire alla Torre nera il controllo della
colonna aperta.
2 0. . . . Rd7 21. Tg5 T£7
22. Rc3 Rc8
Il Nero deve tenere il suo Re sull'ala di Don-
na perché il Bianco minaccia di marciare col
suo Re verso a 6 via b4.
L'ATTACCO IMPROVVISO . • » 105
28. b5.
Questa è una mossa che dà al Nero la
possibilità di continuare la lotta . In que-
sto finale, come accade spesso alla maggior
parte dei giuocatori, il Bianco fa i tratti mi-
gliori ogni qualvolta la situazione è difficile
e richiede un accurato trattamento ; ma non
appena la situazione sembra divenire favore -
vole, egli abbandona i suoi sforzi e il risultato
non è tale da esserne orgogliosi. Il tratto giu-
sto era 28. Tg7.
28. . . . a6 xb5 29. a 4 xb5 Tf 8 !
30. Tg7 Ta8 + 31. Rb 4 c6 xb5
106 L'ATTACCO IMPROVVISO . • «
32 . Rxb5 T. ~ gCIO
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Marshall poteva vincere semplicemente giuo-
cando Tc7 + , ma giuoco invece f 6 dando in
tal modo al Nero la possibilità di pattare.
Fortunatamente per lui il Nero non vide
110 FINALI CON TORRE E PEDONI
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Ora le continuazione migliore sarebbe :
1. £7 TgS -f - ( la 2. R£1 T£6
migliore )
3. Te7 Rc5 ( la migliore )
Il Bianco minacciava di dare scacco con la
torre in e6.
4. Re2 b3 ( la migliore )
Se 4. ... Rc4, tanto 5. h 4 che Re3 vincono ;
specialmente quest’ ultima mossa vincerebbe
facilmente.
5. Te3 b 2 ( la mi- 6. Tb3 TX £7
gliore )
7. Txb2 T i f i 8. Td 2 T X h 2
9. Re3
La posizione cui siamo giunti ( vedi diagram -
ma seguente ) :
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UN FINALE DIFFICILE • • • 113
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Questo è un errore.
Il Nero non si accorge del pericolo insito nel-
la sua posizione.
Avrebbe dovuto giuocare g5, minacciando
Th8 e, facendo questa dimostrazione, contro
il pedone h del Bianco, fermare l’attacco del
116 UN FINALE DIFFICILE . ••
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14. . . . h 6
Ora il Nero si fa sfuggire l’ultima occasione.
Con f 4 si pattava. Se allora 15. e3 xf 4, TX
—
Tb7 e7 + ! ; 16. Rfl , Txf 4 ; 17. Txa7, Te3 !
15. fA Tg7 13. Rei3 Te7 e7 —
17. Tal TPo- 7 18. Ed4 JL Vi
—
19. Ta 6 a 2 Tb 7 g 7 — '
—
( Tg2 g 7 avrebbe offerto maggiore resistenza,
ma la posizione è perduta in ogni caso. Lascio
allo studioso il provarlo ) .
20. Rd3 ! TXT 21. TXT Te7
Nulla più serve. Se 21. ... Tgl ; 22. Ta 6, Tdl + ;
23. Rc2, Thl ; 24. b5, Txh5 ; 25. Txc6 + , Rd7 ;
26. Ta 6 ed il Bianco vince facilmente.
UN FINALE DIFFICILE ... 119
-
Esempio n° 61 Da una partita Capablanca -
Janowski - Tomeo Nazionale di New York del
1913.
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«
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La partita del Nero ha lo svantaggio del pe-
done raddoppiato nella colonna c, che inoltre
egli non può avanzare perché, non appena il
Nero giucca b6, il Bianco risponde con b4.
E’ su ciò che il Bianco costruisce i suoi piani.
1° Egli impedirà di avanzare ai pedoni neri
dell’ala di Donna ;
2° ) porterà poi il suo Re in e3 ;
3° ) al momento opportuno giuocherà d4
e finalmente e5 o g5 forzando così uno scam-
bio di pedoni ottenendo in tal modo un pedo-
ne passato sulla colonna di Re.
120 UN FINALE DIFFICILE • « •
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Esempio n° 64 Nella posizione illustrata nel
diagramma seguente :
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si potrebbe dire che i pedoni centrali del Bian-
co si trovano in posizione d’attacco, mentre i
corrispondenti pedoni neri si trovano in posi-
zione di difesa. Tale formazione ha luogo nel -
la difesa francese.
In tali posizioni il Bianco tenta il più delle
volte di ottenere, mediante f 4 ed f 5, un attacco
violento contro il Re nero il quale è general-
mente arroccato dal lato di Re.
Per impedire ciò, ed anche per assumere la
iniziativa o per ottenere un vantaggio di mate -
ALCUNI PUNTI SALIENTI CIRCA I PEDONI 129
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132 ALCUNI SVILUPPI POSSIBILI . • •
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10. Cf 3
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8. . . . Cf 6 d5 9. AxA DxA
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Il Bianco è perfettamente sviluppato ed ora
minaccia di guadagnare un pedone nel modo
seguente : CxC, C x C ; e4 seguito da Txc7.
12. . . . c6
Il fatto che il Nero è praticamente costretto
136 L INFLUENZA DI UN « FORO »
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32. Dd2
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30. Cc5 e4 h 6
Tg6
31. h 4 Od5
33. h 4 xg5 Df 8
( se h 6 xg5 ; Rf 2 ed il Nero è senza risorse ) .
34. f 4 Ce7 35. g4 h6 Xg5
36. f 4 xg5 il Nero abbandona
Non c’è nulla da fare. Se ... Ag8 ; Dh 2, Rg7 ;
Axe6.
Lo studioso osserverà che per tutta la parti-
ta il Bianco ha avuto il controllo delle case
nere, principalmente quelle e5 e c5.
D’ora innanzi e fino alla fine del libro ripor
terò una raccolta di partite mie, tanto perdute
-
che vinte, e scelte in modo da servire come
illustrazione dei princìpi generali esposti nel-
le pagine che precedono.
PARTE II
PARTITE ILLUSTRATIVE
PARTITA la - Gambitto di Donna rifiutato
Bianco Nero
F. J. Marshall J. R. Capablanca
1. d4 d5 2. e4 e6
3. Gc3 Cf 6 4. Ag5 Ae7
5. e3 Ce4
Avevo già giuocato questa difesa due volte
nel match con buoni risultati e, sebbene per-
dessi questa partita, la giuocai fino all'ultima
partita della gara, quando poi cambiai tattica.
La ragione era dovuta al fatto che non cono
scevo le diverse varianti di questa apertura
-
e che sapevo che il Dr. E. Lasker aveva vinto,
nel 1907, contro lo stesso Marshall adottando
tale sistema di difesa. Pensai che se il Dr. La-
sker l’aveva giuocata così spesso, doveva es
sere buona. Lo scopo è di cambiare un paio
-
di pezzi ed al tempo stesso di creare una po-
sizione piena di possibilità e con buone proba-
bilità di successo una volta arrivati al finale.
Come principio generale dovrebbe essere erra -
to perché lo stesso Cavallo vien mosso tre vol -
te nella fase di apertura quantunque implichi
il cambio di due pezzi. In realtà la difficoltà
in questa variante, come in quasi tutte le va-
142 PARTITA la
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Questo tratto espone il nero ad un ulteriore
attacco con a5 senza alcun compenso in cam -
bio. Se dovessi giuocare oggi una simile posi -
zione, giuocherei semplicemente : 13. ... Te8.
Poi, dopo 14. Dxc5, seguirebbe DxD e credo
che il Nero riguadagnerebbe il pedone. Se, in -
vece, il Bianco giuocasse 14. pxp, allora Ag4
darebbe al Nero un giuoco eccellente.
14. a5 Ab7 15. 0 0 Dc7 —
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16 . Tfl hi Cd7
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Il tratto migliore del Nero era 16. ... Tf 8 b8.
Se si perde con questo tratto, allora qualsiasi
altra mossa perderebbe pure.
—
17. Af 5 Tf 8 c8
Di male in peggio. L'unica speranza era co -
stituita da Cf 6.
18. AxC DxA 19. a6 Ac6
20. d4 xc5 b6 xc5 —
21. Dxc5 Ta8 b8
La partita era perduta : una mossa valeva
l’altra.
22. TXT TXT 23. Ce5 Df 5
24 f 4 Tb6 25. DxTl Abbandona
Naturalmente se 25. Cx A , Tbl -f avrebbe
pattato. Il tratto del testo è grazioso e rapido.
Una partita ben giuocata da parte di Marshall.
Bianco Nero
A. K. Rubinstein J. R. Capablanca
1. d 4 d5 2. Cf 3 c5
CO OTf e6 4. c4 xd5 e6 xd5
5. Cc3 Cc6 6. g3 Ae6
( 6. ... Cf 6 è in tratto normale in questa va -
riante ). Lo sviluppo del Bianco fu introdotto
per la prima volta da Schlechter ed elaborato
in seguito da Rubinstein. Mira all'isolamento
del pedone di Donna del Nero, contro il quale
vengono concentrati gradualmente i pezzi del
Bianco. Nel fare il tratto del testo cercavo di
evitare la via solitamente battuta. Trattandosi
GAMBITTO DI DONNA RIFIUTATO 145
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Questa è la mossa che io non avevo conside-
rata. Io pensai che Rubinstein avrebbe dovuto
giuocare Ag2 per cui avevo in mente la seguen -
te combinazione : 16. Ag2, Ce5 ! ; 17. Cf 4 ( se
17. Tel , DxT ! ! , DxD, Axf 2 + e vince ) Cg4 ;
18. h3 ( se 18. Ch3, Axp -f guadagnando la qua -
lità ) Cxf 2 ; 19. TxC, AxT + ; 20. RXA, g5 ed
il Nero dovrebbe vincere. E1 curioso che mi
GAMBITTO DI DONNA RIFIUTATO 147
mmmmmmm
Un tratto cattivo che toglie al Nero ogni le-
gittima possibilità di pattare. Si doveva giuo -
148 PARTITA 2a
care : 30. ... Rd6 e se 31. Tb5 allora 31. ... TxT ;
32. AxT, Cd 4 seguito dal tratto b5 ed il Bianco
avrebbe durato molta fatica a pattare a causa
della posizione dominante del Cavallo nero in
d4 in collegamento col pedone in più sull’ala
di Donna e la posizione non buona del Re bian-
co ( Se ne indaghi il perché ) .
31. Tf 7 + Rd8 32. Txg7 b5
33. Ag8 a5 34. Txh7 a4
35. h 4 b4 36. Th6 + Rc5
37. Th5 + Rb 6 38. Ad5
Con queste ultime tre mosse, il Bianco dà
ancora delle possibilità al Nero. Anche prima
deirultimo tratto, ... Ac4 avrebbe vinto con re -
lativa facilit à, ma il tratto del testo è un vero
errore di cui, fortunatamente per il Bianco, il
Nero non approfitta.
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38. . . . b 3
Txa2 avrebbe reso praticamente impossibi-
le la vittoria del Bianco. La migliore continua-
zione del Bianco sarebbe stata allora : 39. Ac4,
Tc2 ; 40. Tb5 + , Rc7 ; 41. Ag8, a3 ; 42. h 5 , a 2 ;
43. Axa2, T x A ; e qualora esista per il Bianco
un modo di vincere, esso è difficilissimo a tro-
DIFESA IRREGOLARE 149
Bianco Nero
D. Janowski J . R. Capablanca
1. d4 Cf 6 2. Cf 3 d6
3. Ag5 Cd7 4. e3 e5
5. Cc3 c6 6. Ad3 Ae7
7. De2
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Da5
9. Tfl di Ag4
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8. 0 0 Cf 8
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Un errore assai grave. Avevo considerato
rarroccamento, che era il tratto giusto, ma
cambiai idea perché temevo che il Bianco ot
tenesse una posizione vantaggiosa per il fi-
-
nale giuocando : 13. AXC, g X A ; 14. Cg3, Ag6 ;
15. Cf 5.
13. AxA RXA 14. AXC Ag6
Questo tratto non è buono. Il tratto natu-
rale era Cg6 per portare in giuoco tutti i pezzi
neri. Subito AxC era anche buona perché
avrebbe diminuita la pressione contro il pedo-
ne e del Nero ed, al tempo stesso, avrebbe sem-
plificato il giuoco. Si vede qui come la non os-
servanza delle ragioni logiche ed elementari,
che governano ogni data posizione, metta spes
so un giuncato re nei guai.
-
DIFESA IRREGOLARE 151
19. Td3
( h 4 seguito da g4 era forse un modo più ener -
gico di continuare l’attacco ). Il punto debole
del Nero è il pedone e5 che egli è costretto a
difendere col Re. La mossa del testo mira a
raddoppiare le Torri con lo scopo di portarne
una in d6 sostenuta da un pedone in c5. Il Nero
potrebbe impedire ciò solo giuocando c5, il
che creerebbe un « foro » in d5, oppure giuo -
cando b6, il che obbligherebbe la Donna nera
a difesa del pedone c e del pedone e che essa
già difende.
Il Nero, tuttavia, può difendersi contro tut-
to ciò offrendo il cambio delle Torri che di-
strugge il piano del Bianco. Per tale ragione
h4 sembra il modo migliore di continuare l’at-
tacco.
—
19. • • • Ta8 d8 20. Tal — di g5
152 PARTITA 3a
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Bianco Nero
J . R. Capablanca E. A. Snosko-Borovski
1. d4 e6 2. e4 d5
3. Cc3 Cf 6 4. Ag5 Ab4
Questo tratto costituisce la variante Me Cut-
cheon. Ha per scopo di togliere al Bianco l’ini
ziativa. Invece di difendersi, il Nero fa una
-
contro-dimostrazione sull’ala di Donna. Ciò
conduce a giuochi molto interessanti.
5. exd
All’epoca in cui fu giuocata questa partita,
era in voga 5. e5 ; ma io consideravo allora, co-
me anche ora, superiore il tratto del testo.
5. . . . Dxp
Questo tratto è considerato migliore di e X d.
Ha per scopo, come già detto, di togliere l’ini-
ziativa al Bianco, disgregando l’ala di Donna
del Bianco. Il Bianco ha, tuttavia, una com -
pensazione nella rottura dell’ala di Re del Ne
ro. Si può stabilire anzi come principio delle
-
aperture che la rottura del lato di Re è più im-
portante di quella del lato di Donna.
154 PARTITA 4a
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17. Ch 4
Questo tratto è stato criticato perché mette
il Cavallo fuori giuoco per alcune mosse. Ma
obbligando il Nero a giuoeare Dg5, il Bianco
guadagna un tempo importantissimo con il
tratto f 4 che non solo rafforza e consolida la
posizione, ma caccia la Regina mettendola, per
il momento, fuori giuoco. La Regina vale cer-
tamente più del Cavallo, per tacere del tempo
guadagnato, e della libert à d'azione così otte-
nuta per i pezzi bianchi più importanti.
17. . . . Dg5 18. f 4 Dg7
19. Af 3
156 PARTITA 4a
( il Bianco minacciava c6 + ) .
22. Cf 3 Df 8
Per impedire al Cavallo di portarsi in d6 via
d2 ed e4 o c4. E’ evidente che il Bianco ha un
grande vantaggio di posizione.
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23. Cd2 ?
Avevo considerato Tb3, che era il tratto giu -
sto, ma vi rinunciai perché mi sembrava ri -
chiedesse troppo tempo e pensando che in tale
posizione doveva esserci un modo più rapido
per vincere.
23. . . . pxp 24. Cc4
( Ce4 o Cb3 avrebbe portato ad un finale fa
vorevole al Bianco ) .
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DIFESA FRANCESE 157
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28. c4
Il tratto giusto era Cc4. Ma io stavo cercan -
do la « combinazione bella » e credetti che il
pedone, che in seguito avrei avuto in d6, mi
avrebbe data la vittoria.
Il Nero merita molta lode per il modo in cui
condusse questa difesa estremamente diffici-
le. Egli avrebbe potuto sbagliare un'infinità di
volte, e invece dal tratto 22° in poi egli fece
sempre i tratti migliori.
28 . . . e5 ! 29. Dgl e4
30. c4 xC exT 31. d6 Te2
32. d7 Tc2 + 33. Rbl Tb8 +
34. Cb3 De7
158 PARTITA 4a
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35. Txd3
La posizione è assai interessante . Credo
di aver perduto qui la mia ultima possibilità
di vincere la partita e, se ciò è vero, ciò giusti-
ficherebbe il mio giudizio quando, al tratto
28°, giuocai c4. Lo studioso può vedere ciò che
avverrebbe se il Bianco giuocasse Dd 4 ! subi-
to. Ho provato le seguenti varianti :
35. Dd4, Txh 2 ( naturalmente se 35. ... Txc5,
D8 = D vince ) ; 36. Dxd3 ! , Td8 ; 37. Da6, Rb8
la migliore ( se 37 .... De 4 + ; 38. Rai , Rb 8 ;
39. Tbl e vince ) ; 38. Dxc6 ed il Bianco ottie-
ne per lo meno la patta.
35. . . . Te2 36. Dd4 Td8
37. Da4 De4 38. Da6 Rb8
Non vi è nulla da fare contro questa sempli-
ce mossa, poiché il Bianco non può giuocare
Cd4 a causa di Dhl + e matto alla seguente.
39. Rei Txd7 40. Gd4 Tel +
( il Bianco abbandona ) .
Una lotta molto interessante.
RUY LOPEZ 159
Bianco Nero
Dr. E. Lasker J . R. Capablanca
1. e4 e5 2. Cf 3 Cc6
3. Ab5 a6 4 . AxC
Lo scopo di questa mossa è di giungere pre-
sto al mezzo della partita senza le Donne, in
cui il Bianco ha quattro pedoni contro tre dal
lato di Re ; mentre la superiorità in pedoni del
Nero sull’ala di Regina è, in certo qual modo,
bilanciata dal fatto che imo dei suoi pedoni è
doppiato. D’altra parte il Nero ha il vantaggio
di rimanere con i due Alfieri mentre il Bianco
ne ha uno solo.
4. . . . d7 xA 5. d4 e5 xd4
6. Dxp DxD 7. CxD Ad6
L’idea del Nero è di arroccare dal lato di Re.
Il suo ragionamento è che il Re dovrebbe ri-
manere dalla parte più debole per opporsi, in
seguito, all’avanzata dei pedoni bianchi. Teo-
ricamente c’è molto da dire in favore di tale
ragionamento, ma sarebbe piuttosto difficile
lo stabilire se ciò costituisca in pratica il siste-
ma migliore. Lo studioso deve osservare che
se ora si cambiassero tutti i pezzi, il Bianco
avrebbe praticamente un pedone di più ed
avrebbe, quindi, un finale vinto.
8. Cc3 Ce7
Una forma ottima di sviluppo. In qualsiasi
altro modo il Cavallo nero non potrebbe otte -
160 PARTITA 5a
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RUY LOPEZ 161
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12. . . . b6 13. Af 4
13. .. . Ab7
Giuocata contro il mio stesso concetto. La
mossa giusta era AxA.
Il Dott. Lasker dà la seguente variante :
— —
13. ... AxA ; 14. TX A, c 5 ; 15. Tal di , Ab 7 ;
16. Tf 2, Ta8 d 8 ; 17. T X T , T X T ; 18. Td 2 ,
T x T ; 19. CXT ed asserisce che il Bianco sta
meglio. Ma, come Niemzovitch indicò subito
dopo la partita, la mossa 16. ... Ta8 d8, data
nella variante di Lasker, non costituisce la
—
—
mossa migliore. Se 16. ... Ta c8 ! il Bianco
avrebbe molta difficoltà per pattare, giacché
non si vede come il Bianco possa efficacemen -
te impedire al Nero di giuocare Cc6 seguito
da Ce5, minacciando Cc4. E qualora il Bianco
tentasse di opporsi a questa manovra ritirando
il Cavallo dalla casa b3, allora il Cavallo nero
162 PARTITA 5a
m ififiiR
Stavo ora per giuocare c 5 per farlo seguire
da d5 che, pensavo, mi avrebbe assicurata la
RUY LOPEZ 163
21. a3
— Aa8
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19. Tf 2 d2 Td7 «7 29. b4 R£7
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168 PARTITA 6a
24. Th 3 f 5
Questo non costituisce il tratto migliore, co-
me il Bianco presto dimostrerà. Df 8 avrebbe
evitato tutto, ma il Nero vuol prendere l’ini -
ziativa subito e si mette in complicazioni.
Tuttavia il tratto del testo non è perdente,
come presto si vedrà.
25. e5 xp en passant, C x f 6 ; 26. h5 xg6 + ,
Txg6 ; ( vedi la posizione risultante, nel se-
guente diagramma )
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27. Txh 6 + ( questo tratto guadagna la Don-
na ), R x T ; 28. Cf 5 + , e6 xC ; 29. DxD.
La posizione ( vedi secondo diagramma ) è
oltremodo interessante :
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DIFESA FRANCESE 169
Bianco Nero
J . R. Capablanca A. Bum
1. e4 e5 2. Cf 3 Cc6
3. Ab5 a6 4. Aa4 Cf 6
5. d 3
Questo è uno sviluppo molto solido che io
usavo molto a quell’epoca non conoscendo an-
cora le molteplici varianti dell'apertura.
5. . . . d6 6. c3 Ae7
In questa variante c'è l'alternativa di giuo-
care questo Alfiere in g7 dopo g6.
—
7. Cbl d 2 0 0
9. Ac2 d5
— 8. Cfl
10. De2
b5
d5 xe4
11. d3 X e4 Ac5
Evidentemente per far posto alla Donna in
e7, ma credo che tale mossa non sia consiglia-
bile a questo punto. Ae6 è una mossa più na-
172 PARTITA 7a
a m. m
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27. Ae 2
29. Ac4
Cx d5
—
Tf 8 d8 30. h 4
-
28. Tfl ~ dl Cf 4
a5
Il Nero deve perdere tempo per salvare il
suo pedone a.
31. g3 Ce6 32. AxC f 7 xA
33. Ce3 Td8 b8— 34. Cc4 Re7
Il Nero combatte ima battaglia perduta. Egli
ha, praticamente, due pedoni di meno e quelli
che ha sono isolati e debbono essere difesi da
pezzi.
—
35. Tal cl Ta7
Il Bianco minacciava C x A seguita da Tc7 + .
36. Tel Rf 6 37. Te 4 Tb4
38. g4 Ta6
( se Txa4 ; CxA guadagnando un pezzo ) .
Bianco Nero
J. Mieses J . R. Capablanca
1. e4 e5 2. d4 exd
3. Dxd Cc6 4. De3 Cf 6
5. Cc3 Ab4 6. Ad 2 0 0 —
—
7. 0 0 Te8
In questa posizione si giuoca spesso d6, in-
vece della mossa del testo, allo scopo di svi -
PARTITA DEL CENTRO 175
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Questa mossa costituisce un grave errore.
La posizione era molto interessante e sebbene
apparentemente pericolosa per il Nero, non lo
era in realtà. Il tratto giusto era 13. 13. ... Tg4,
cui avrebbe potuto seguire 14. A xC, TX A ;
15. c3, Axc3 ; 16. b2 xA, Tg4 ; 17 De3 ( la mi . -
gliore ), Dxc3 + ; 18. A c 2 , D x D ; 1 9. f 2 x D,
T x g2 ed il Nero ha il miglior giuoco con 4 pe -
PARTITA DEL CENTRO 177
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15. DxA ! Ce2 + 16. AXC TxA
17. Ce4 ! TXC 18. DxT Dg5 +
19. f 4 Db5 20. c3 Ac5
—
21. Thl el De6 22. Td5
( 22. DxD avrebbe conferito al Bianco un
vantaggio decisivo, sufficiente per vincere
con giuoco corretto. Tuttavia Mieses teme -
va le difficoltà di un finale in cui, pur
avendo la qualità, aveva un pedone in me -
no. Preferì conservare la Donna e mantene -
re l’attacco. A prima vista, ed anche dopo ma-
tura riflessione, sembra che non si possa fare
obbiezione alcuna a tale piano del Bianco, ma
in realtà non è così. Da questo momento la
partita migliorerà gradatamente in favore del
Nero finché il Bianco, pur con la qualità, do-
vrà perdere.
22. . . . Dd7 23. f 5 c6
24. Td2 d5
178 PARTITA 8a
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30. Dh 3 Da4
Questo tratto guadagna tempo, attaccando
la Torre e fissando per il momento la Donna
bianca in h 3 a causa del pedone in g4. Inoltre
la Donna, ora che bisogna iniziare l'attacco,
deve trovarsi nel centro della lotta. Il Bianco
è, per il momento, in prevalenza di forze e,
quindi, il Nero deve utilizzare tutto ciò che ha
a disposizione se vuol vincere.
—
32. Te2 d2, De4 + ; 33. Rai , b5 ; minaccian
do b4 che aprirebbe la diagonale aH’Alfiere in
-
f 6 ed assicurerebbe, inoltre, un pedone pas-
sato.
34. Dg2, Da4 ; difendendo indirettamente il
pedone d5 che il Bianco non può prendere a
causa di DxTdl + .
35. Rbl b4
L'attacco aumento di forza. La posizione è,
ora, molto interessante ed assai difficile. E '
dubbio che esista una difesa valida contro il
giuoco del Nero. Le varianti sono numerose e
difficili.
41. Dd6
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39. Tdl d2 c4
c3
40. Dg3 Tb3
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Bianco Nero
J. R. Capablanca R. Teichmann
1. d 4 d5 2. Cf 3 Cf 6
3. c4 e6 4 . Ag5 Ae7
5. Cc3 Cd7
7. Tel b6
6. e3 —
0 0
8. c4 X d4 e6 X d5
9. Ab5
Una mia invenzione, credo. La giuocai lì per
lì, tanto per cambiare randamento normale
della partita. L'Alfiere si porta generalmente
in d3 oppure in a6, dopo Da 4. Il tratto del testo
è nell'ordine di sviluppo ordinario e, siccome
non viola nessun principio, non può essere cat-
tivo.
9. . ..
11. Aa 4
Ab7
Tc8
—
10. 0 0 a6
12. De 2 c5
13. d4 xc5 Cxc5
—
( se b6 xc5 ; 14. Tfl di ed il Bianco giuoche-
rebbe per guadagnare imo dei pedoni centrali
del Nero ).
Lo svantaggio della mossa del testo è che
lascia isolato il pedone di Donna del Nero e,
quindi, soggetto ad essere attaccato.
—
14. Tfl di CxA
L'alternativa sarebbe stata 14. ... b5 ; 15. Ac2,
—
b4 ; 16. Ca4, Cc5 e4.
15. CXC b5 16. TXT DxT
17. Oc3 Dc4
Il Nero tende al cambio delle Donne per ri-
manere con i due Alfieri per il finale ma, in
182 PARTITA 9a
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Bianco Nero
J. R. Capablanca F. J. Marshall
1. e4 e5 2. Cf 3 Cf 6
3. Cxe5 d6 4. Cf 3 Cxe4
5. De2 De7 6. d 3 Cf 6
7. Ag5
Giuocata da Morphy. Mossa bellissima. La
idea è che se il Nero dovesse cambiare le Don-
ne si troverebbe una mossa indietro nello svi -
luppo ed avrebbe, quindi, un giuoco inceppato,
se il Bianco giuoca bene.
7. . . . Ae6
Marshall credeva allora che questa fosse la
DIFESA PETROFF 187
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E’ ora tempo di esaminare il risultato del-
l’apertura. Da parte del Bianco troviamo i pez-
zi minori ben piazzati e la Donna sviluppata,
è vero, in ima posizione un po’ strana, ma che
non può essere attaccata e che, anzi, attacca
un pedone. Il Bianco è anche pronto ad arroc-
care.
La posizione del Bianco è esente da pericoli
ed i suoi pezzi possono manovrare facilmente.
Da parte del Nero, la prima cosa che si nota
è che egli ha conservato i due Alfieri il che, sen-
za dubbi, costituisce un vantaggio ; ma, d’altra
parte, troviamo i suoi pezzi ammucchiati un
po’ troppo e la Donna in pericolo d’essere at-
toccata e senza che abbia una buona casa in cui
andare. L’Alfiere in e7 non ha libert à e, inol-
tre, blocca la Donna che, a sua volta, blocca
l’Alfiere. Inoltre il Nero non può arroccare
188 PARTITA 10a
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Bianco Nero
J. R. Capablanca D. Janowski
1. e4 e5 2. Cf 3 Oc6
3. Ab5 a6 4 . AxC dxA
5. Cc3
Giuocai questa mossa dopo averla discussa
in parecchie occasioni con Alechin. Questi la
considerava allora superiore a d4, che viene
usato generalmente. Egli stesso la giuoco nel
Tomeo in una delle sue partite contro il Dr. E.
Lasker ed ottenne un giuoco superiore pur per-
dendo la partita per una svista.
5. ... Ac5 ; ( f 6 è, probabilmente, la mossa mi-
gliore in questa posizione. Il tratto del testo
non mi piace ) .
6. d 3 Ag4 7. Ae3 AxA
RUY LOPEZ 191
14 . . . . TX A
La presa di pedone avrebbe data la possibi-
lit à di un contrattacco.
14. . . . b 6
Forzata, per impedire la rottura dei suoi pe-
doni di Donna. L’ unica alternativa sarebbe sta-
ta b5 che sembra cattiva.
15. b5 c6 xb5 16. a 4 xb5 a5
17. Cd5 Dc5 18. c4
Bianco Nero
J. R. Capablanca O. Chajes
1. e4 e6 2. d4 d5
3. Cc3 Cf 6 4. Ad3
Questo tratto non è il più preferito, ma co-
stituisce una mossa di sviluppo del tutto na-
turale e, per conseguenza, non può essere cat-
tivo.
4. . . . d5 xe4
Invece della mossa del testo si giuoca, qui,
generalmente c5.
5. Cxe 4 Cb8 d7— 6. CXC + CxC
7. Cf 3 Ae7
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194 PARTITA 12a
8. De2
Giuocata per impedire b6 seguita da Ab7 che
costituisce la forma normale di sviluppo del
Nero, in questa variante. Se il Nero giuoca
ora 8. ... b6 ; 9. Ab5 + , Ad7 ; 10. Ce5 ed il Bian-
co acquista un notevole vantaggio nella posi-
zione.
—
8. . . . 0 0 9. Ag5 h 6
Naturalmente il Nero non poteva giocare
g6 a causa di AxC seguita da De4.
10. AxC AxA 11. De4 g6
Così si indebolisce l’ala di Re del Nero. La
mossa giusta era Te8.
12. h 4 e5
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Il Nero dà un pedone per uscire presto col
suo Alfiere di Donna, ma poiché non ottiene
in compenso nulla, la mossa è cattiva. Avreb-
be dovuto giuocare Dd5. Si sarebbe potuto
avere : 13. Df 4, Ag7 ; 14. Dxc7, Axd4 ; 15. CxA,
——
D x C ; 16.0 0 0, con considerevole vantag-
gio di posizione per il Bianco. La mossa del
testo può considerarsi una leggera forma di
suicidio.
DIFESA FRANCESE 195
—
17. .. . Ta8 d8 —
18. Thl di
Un piano migliore sarebbe stato di giuocare
Tel minacciando e6.
1 8. . . . T X T 19. T X T Te8
20. c3 c6
Naturalmente se ... Axe5 ; C x A, D x C ; Te3.
Il Nero, pur con un pedone di meno, lotta du-
ramente.
21. Te3.
Dopo l'ultima mossa del Nero, il pedone
deve essere difeso perché, dopo A x e5 ; C x A,
D x C ; Te3, il Nero potrebbe giuocare Db8 di-
fendendo la Torre.
21. . . . c5 22. Rc2 b6
23. a4
Il piano del Bianco è di stabilizzare l'ala di
Donna per poter manovrare liberamente sul -
l'altro lato, dove è superiore di forze.
23. . . . Dd7 24. Td3 Dc8
25. De4 De6 26. Td5 Rf 8
27. c4 Rg8
196 PARTITA 12a
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Bianco Nero
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J S. Morrison J. R. Capablanea
1. e4 e5 2. Cf 3 Cc6
3. Ab5 d6 4. Ce3 Ad7
5. d4 e5 x d4 6. Cxd4 g6
In questa forma di difesa della Ruy Lopez
credo che sia di somma importanza lo sviluppo
dell’Alfiere di Re in g7. In tale posizione l’Al-
fiere esercita una forte pressione lungo la gran-
de diagonale. Al tempo stesso la posizione del-
l’Alfiere e dei pedoni davanti al Re, quando
avrà arroccato, è molto forte difensivamente.
Perciò possiamo dire che, in questa forma di
sviluppo, l’Alfiere esercita la sua massima for-
za. ( Si paragoni questa nota con quella alla
partita Capablanca-Bum giocata a S. Sebastia-
-
no Partita 7a ) .
7. Cf 3 Agl 8. Ag5 Cf 6
RUY LOPEZ 199
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Il Bianco voleva mantenere la sua Torre di
Donna in di , sulla colonna aperta, e portare
quindi l’altra Torre al centro per difendere il
200 PARTITA 13a
23. g3.
Il Bianco lotta non solo per fare posto al suo
Alfiere, ma anche per rompere la catena dei
pedoni neri onde poter contrattaccare. L’alter -
nativa sarebbe stata 23. CXC + , D x C ; ed il
Nero avrebbe minacciato Ta5 ed anche De6.
Lo studioso noterà che Tinconveniente del Ne-
ro consiste nel fatto ch’egli giuoca con una
Torre di meno, la Torre a8. E’ questo fatto
RUY LOPEZ 203
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26 . Ce 3
L’alternativa era Cb4, ma in tutti i casi il
Bianco non poteva resistere all’attacco. Lascio
al lettore il compito di provare, perché le va -
rianti sono così numerose da portare via trop-
po spazio.
26. ... Da 5 ; 27. c4, DxD ; 28. TXD, g5 Xf 4 ; 29.
Cg4, Ag6 ; obbligando il Re ad andare nell’an -
golo.
30. Rai Ta8— -e8
Finalmente questa Torre entra in giuoco e
ben presto tutto sar à finito.
31. a 3, ( se Txd6, Tel + ; Tdl , Te8 e2 ). —
31. . . . Tel + 32. TXT TxT -f
33. Ra 2 Af 7 34 . Rb3 d5
che è il modo pi ù rapido per terminare.
35. Axf 4 d5 xc4 + 36 . Rb 4 c3
37. b 2 xc3 Te 4 + 38. c 4 TXC4 +
204 PARTITA 14a
Bianco Nero
F. J . Marshall J. R. Capablanca
1. d4 d5 2. Cf 3 Cf 6
3. c4
5. Ag5 Ae7
e6 4. Cc3
6. e3
Cb8 d7
0— 0
—
7. Tel c6
Questo è uno dei più antichi sistemi di dife-
sa contro il gambitto di Donna. Lo avevo giuo-
cato prima, nello stesso Torneo, contro Kostic,
e Marshall senza dubbio si aspettava questa
difesa. Talvolta cambio i miei sistemi di dife-
sa ; d’altra parte quando durante un torneo un
sistema mi ha dato buoni risultati, lo giuoco
sempre.
8. Dc2 d5 xc4 9. Axc4 Cd5
10. AXA DxA
12. D x C b 6
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11. 0 0 CXC
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Naturalmente, se 18. ... Dxa 2 ; 19. Tal gua -
dagnerebbe la Donna. Il tratto del testo è, pro -
babilmente, runico soddisfacente in questa
posizione. La mossa ovvia sarebbe stata Dd7
GAMBUTO DI DONNA RIFIUTATO 207
23. h 4.
Questo è il seguito alla mossa precedente. Il
Bianco spera di disunire i pedoni neri renden-
doli, in tal modo, deboli.
23. ... g5 xh4.
Sebbene raddoppiato ed isolato, questo pe-
done esercita una pressione enorme. Il Nero
minaccia, ora, Te6, seguita da Tg6 ed h3 e, poi,
h 2 al momento giusto.
24. Tel .
Il Bianco non può più attendere una morte
lenta. Egli vede dei pericoli ovunque e vuole
scansarli abbandonando i pedoni dell’ala di
Donna, aspettandosi di aver più fortuna in se
guito, prendendo l’iniziativa sull’ala di Re.
-
GAMBITTO DI DONNA RIFIUTATO 209
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31. G 6 X X G6
Nemmeno ora il Bianco può muovere il Ca-
vallo a causa di h 2 + ; Rxh 2, Th 6 + ; Rgl,
Thl + + .
32. g4, Th 6 ; 33. f 3, ( se 33. g5, h 2 + ; 34. Rhl,
TxC ; 35. TXT, Txf 2 e vince facilmente.
33. • • • Tdo
35. Cf 5 + Rf 6
34. Ce7 Td6 d 2
36. Ch 4 Rg5
—
37. Cf 5 Tg2 + 38. Rfl h 2
39. f 4 + Rxf 4 40. il Bianco
abbandona
Un finale che merita di essere studiato bene.
Finito di stampare nel febbraio 1973
per i tipi del
Poligrafico Artioli - Modena
I FONDAMENTI
DEGLI SCACCHI