Sei sulla pagina 1di 12

L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9– 1/15 novembre 2007 1

« Chiù dugnu… chiù sugnu! »

Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9 - 1/15 novembre 2007
Ed. Responsabile: Francesco Paolo Catania - Bvd. De Dixmude 40/bte 5 - (B) 1000 Bruxelles - Tel/Fax: 0032 2 2174831 - 0032 475810756

Fuochi di ferragosto Lo strapotere delle banche centrali


sui destini dei popoli
(Mafia estiva 1)
 
Il fantasma del
Vedo me stesso
(Mafia estiva 2) disavanzo pubblico
Pagine 2 & 3 Pagin 4 & 5

Pagine 5 & 7
Il sistema bancario islamico
Interessi e usura: i divieti del corano
Le Chiavi della Città di Siciliani illustri
Miamin momento
Beach al palermitano
dell'assemblea Cgie a Miami Il 3 novembre ricorre il 206° anniversario
Emanuele Viscuso della nascita di Vincenzo Bellini
Il riconoscimento alla carriera
di un grande artista siciliano Il “cigno”
della
musica
nat
natoo sotto
il vulcano
Pagina 6 Pagina 11

www.laltrasicilia.org
L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9– 1/15 novembre 2007 2
ANALISI

« Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.»


George Orwell

riesca a controllare un paesino di 4000 anime (a parte la lavata di


Fuochi di ferragosto faccia del "blitz" ben 15 giorni dopo l'eccidio)? Non è assurdo che sia
accaduto quello che è accaduto senza che nessuno abbia capito

(Mafia estiva 1) quello che covava sotto la cenere? Certo lo stato Italiano è oramai
allo sbando, e può anche darsi che dopo aver creato i mostri, non sia
più capace di controllarli e la violenza di questi cani sciolti (l'idea che

D
urante la pausa d'agosto, le notizie estive in Italia scorrono dalla Calabria sia stata lanciata un'organizzazione criminale
lente ed inconsistenti, pronte a spegnersi non appena i internazionale degna di un film di James Bond è risibile) stia
magnacci che siedono nei vari parlamenti tornano alla carica tracimando oltralpe. Ma può anche darsi che la tracimazione sia
con la loro cronica incapacità (e rapacità) dello gestire la cosa pianificata e voluta, all'interno della guerra sotterranea che si profila
pubblica. in Europa per la spartizione delle spoglie della Pseudo-Repubblica
italiana, già da tempo in odore di estrema unzione.
Intorno al ferragosto però, due fatti (o meglio fattacci) hanno
contribuito a gettare un squarcio di luce su quello che sta accadendo E qui, noi che amiamo le cospirazioni, cominciamo a sguazzare a
intorno a noi, senza che ancora il Popolo Siciliano riesca a diventare nostro agio. Perchè se a Duisburg “si è lasciato fare”, ciò può avere
attore protagonista nella recita delle vicende che più da vicino lo due obiettivi in verità molto simili. Cambia solo l'occhio dietro il
riguardano. mirino. Si è forse trattato di un colpo di coda del regime padano che
“avverte” l'Europa di lasciare a loro il controllo altrimenti ci saranno
Il primo è senz'altro delle conseguenze per tutti? Oppure, spostando lo sguardo di 180
l'eccidio di sei italiani a gradi, si è già al lavoro per sostituire l'oppressione nazionale in una
Duisburg, in Germania. continentale, paventando un pericolo a scala europea?
Calabresi, è bene
precisare. Come hanno Tutte queste sono solo ipotesi di lavoro. Ma certo l'episodio di
prontamente fatto tutti i Duisburg è significativo, molto oltre quello che i servi che scrivono di
media italiani, mafia sui mezzi ufficiali vogliano farci credere. Dispiace comunque
proponendo il classico che i meridionali ed i siciliani non capiscano ancora che in un
ritornello dell'inferiorità e paesino di 4000 anime certe cose non possano mai succedere senza
della bestialità (nel una precisa pianificazione politica. Una pianificazione partita da nord,
senso di ferocia) dei ben oltre il muro di gomma che circonda le nostre città ed i nostri
meridionali. paesi.
Subito uno strano particolare traspare dalla storia riguardante proprio
l'origine di assassini ed assassinati: i giornalisti fanno a gara a
mettere in risalto il fatto che il gruppo proviene da un paesino di 4000 Vedo me stesso
anime. Secondo loro questo sarebbe ulteriore prova della necessità
che i meridionali siano confinati dietro un muro ben guardato. La
logica però fa nascere uno strano dubbio: come è possibile che da
(Mafia estiva 2)
un paesino di 4000 anime non si riesca a snidare tanta ferocia?
C'è di luntanu cu ni fa la cucca
Anche qui i pennivendoli fanno a gara citando le minchiate più Ca cogghi tutti cosi e si l'ammucca
inverosimili, tipo la conformazione orografica della zona, i retaggi ...
tribali che ancora pervaderebbero la società calabra, l'onnipresente Viru a me stissu e paru casu stranu
omertà. Insomma, l'intero arsenale della repressione antisiciliana nascìu n'Sicilia e sugnu talianu
trasferito a piè pari oltre lo stretto. E giù tutti i gonzi dello stivale (a Nun sacciu comu nun mi vota la testa
nord come a sud) a bersela come aperitivo di una nuova stagione Pinsandu a lu presenti e a lu passatu
televisiva fatta di tette al vento, frodi sportive ed oscenità varie.

E
Prima di esaminare questo “spostamento” di mira, è bene ragionare d ora scendiamo in Sicilia. Qui anche gli scecchi si sono
un altro po' sulle 4000 anime. A poche ore dalla strage, tutti i giornali accorti che dopo le stragi del '92, qualche cosa è cambiato.
già riportavano i dettagli delle faide di quel paesino (vedi ad esempio Senza lasciarci travisare dai professoroni dell'antimafia, che
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/08_Agosto/15/ parlano di spostamento di strategia da parte della mafia, sembra
duisburg_italiani.shtml): le alleanze, gli screzi, le appartenenze, gli invece opportuno rilevare il cambio di strategia del regime che, come
affari, persino il conto dei proventi. Ma allora che ci andate cercando detto nel post precedente, ha trasferito paro paro l'arsenale di
agli sfortunati compaesani di quelle bestie? Per assurdo, sembra oppressione antisiciliana, da sempre camuffato sotto la scusa della
quasi che questi articoli così dettagliati siano un avvertimento contro lotta alla criminalità organizzata che imperversava nell'isola, in
chi voglia ribellarsi (stai attento: sappiamo tutto e non facciamo Calabria.
niente. A buon intenditore...).
Da quei fatidici giorni dello scorso decennio, i fatti in Sicilia hanno
Sarebbe un assurdo. Ma non è un assurdo che uno stato del G7 non preso una piega diversa rispetto alle altre regioni del Sud Italia, dove

www.laltrasicilia.org
L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9– 1/15 novembre 2007 3

poco o niente è cambiato. Sicuramente le condizioni di vita dei Ne tantomeno di riconsegnarla ai siciliani.
siciliani non sembrano essere migliorate (anzi!). Sicuramente la Malgrado tutto i padani e la DC, che in realtà ERA l'Italia, e senza la
politica isolana ha continuato la sua folle corsa verso il fondo quale l'Italia unita non potrà mai esistere nella forma che tutti
scavando nella nuda roccia. Ma stranamente si nota una certa conosciamo, sembrano non volere mollare la presa. Ed è proprio qui
“euforia” generalizzata, raramente equilibrata da fatti concreti, difficile che potrebbe inserirsi il secondo scoop degno di nota dell'estate:
da definire ma che anche i visitatori di pochi giorni riescono a l'accordo a quanto pare oramai fatto tra UDC ed MPA (http://www.
percepire. laltrasicilia.org/modules.php?name=News&file=article&sid=1125), un
altro colpo di coda del sistema che guidò la padania al decollo (ed il
Non vorremmo metterla troppo sul poetico, ma viene da sospettare
sud a picco) dopo la seconda guerra mondiale. Il re è nudo, anche se
che tutto ciò non sia altro che l'istinto storico dei siciliani che li
i sarti vogliono convincerlo che i sud-diti vedranno la magnificenza
avverte che uno di quei cambiamenti geopolitici epocali sia prossimo,
delle stoffe MAI indossate.
uno di quelli che in pubblico ci piace prendere con quello sguardo
tipico di chi le ha viste di tutti i colori, salvo poi in privato lamentarci di E noi tutti a vedere noi stessi (citando la bella canzone di Alfio Antico
non essere stati attori decisivi dello svolgersi degli eventi. da cui sono tratti i versi iniziali) stretti tra l'incudine ed il martello della
storia, tra le ganasce di un destino che per millenni abbiamo tenuto a
Tornando a cose più concrete, le recenti dichiarazioni di Borsellino
bada, ma che ogni tanto riesce a schiacciarci in dolorosi intervalli di
(vedi il post http://ilconsiglio.blogspot.com/2007/07/una-democrazia-
schiavitù.
fondata-sul-sangue.html e http://www.laltrasicilia.org/modules.php?
name=News&file=article&sid=1133 su L'Altra Sicilia), la condanna Questa è la grande occasione. Il momento in cui i siciliani potrebbero
definitiva di Contrada, il processo ad Andreotti (i cui atti sarebbe inserirsi nel gioco della politica internazionale per reclamare i propri
interessante studiare in dettaglio) svelano cosa furono in realtà la diritti, cercando di porsi in equilibrio tra le laide voglie di tutti quelli
stagione delle stragi e l'operazione dell'esercito in cui tutto si risolse, che puntano a papparsi la nostra patria continuando a trattarci da
la famigerata operazione “vespri siciliani”: un cambio di potere appestati. Il tempo stringe e bisogna muoversi.
camuffato in tragedia e sfociato in una farsa.
Solo i siciliani uniti e liberi dagli ascari potranno dire la loro, mentre
Il sovrapporsi del crollo della DC con il crollo del sistema mafioso già i nostri nemici interni stanno andando in giro alla ricerca del loro
degli anni 80 la storia non potrà mai sdoganarlo come una semplice nuovo Mangiafuoco.
coincidenza. E se questa non è stata una coincidenza, allora vuol
dire tolti i protettori è stato un gioco da ragazzi togliere di mezzo
anche i protetti. Ma visto che i Siciliani oramai avevano capito il
gioco, un paio di bombe misero a tacere i testimoni scomodi. Come
confezionare tutto questo per l'opinione internazionale? Con il fiocco
dei sacchi di sabbia negli aeroporti e dei fucili che non avevano
nemmeno il colpo in canna, per evitare tragici errori che potevano
facilmente tramutarsi in sommossa popolare: l'operazione dei Vespri Tutti uomini del presidente?
si concluse senza un sol colpo sparato, perchè di colpi letteralmente
non ce n'erano!
Abate Vella
www.ilconsiglio.blogspot.com

« La Sicilia ha bisogno di
siciliani forti che siano in
grado di andare contro la
loro stessa natura di
Sosta Vietata
siciliani, affinché
Sembra di essere tornati al 1861, non al periodo risorgimentale, in sé possiamo riscrivere la
poco significativo dal punto di vista dell'inquadramento storico, ma al
periodo dei preparativi per l'apertura del canale di Suez, preparativi
storia “Bisogna che tutto
dei quali fece parte anche lo sbarco a Marsala. Oggi il nuovo evento cambi perché tutto deve
è la cosiddetta globalizzazione, o meglio una riapertura del mercato
globale come non si era vista sin da prima che i guasti dell'impero essere cambiato”, per il
britannico travolgessero il mondo. Ed in questo contesto la Sicilia fa
gola a molti, se non a tutti. E nessuno si sogna di lasciarla in
bene di tutti noi. »
godimento a quattro padani “arripudduti” (probabilmente Roma non
riesce a ricostituire il sistema “mafioso” allora distrutto a causa di una
forte opposizione esterna).

www.laltrasicilia.org
L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9– 1/15 novembre 2007 4
ECONOMIA

Lo strapotere delle banche centrali sui destini dei popoli

Il fantasma del disavanzo pubblico

S
i pensa comunemente che le Banche di Emissione siano forzieri non esisteva più una quantità di oro corrispondente al denaro
istituzioni pubbliche che hanno a cuore gli interessi dei circolante.
cittadini e che non siano quindi a scopo di lucro. In realtà non
Si era così prodotto il fenomeno che consentiva agli enti di emissione
si tratta affatto di enti statali ma di società private che generano utili
di consegnare agli Stati la carta moneta, come se invece di essere i
colossali col “prestarci” il nostro denaro, contro la consegna di titoli
cassieri degli Stati essi fossero i proprietari della moneta. Fu così che
fruttiferi. Sembra un’assurdità, ma è così che si genera il disavanzo
le banche cominciarono a “prestare”non l’oro o un titolo che
dello Stato, quel famigerato debito pubblico che penalizza tutte le
rappresentava l’oro, ma della carta stampata, conferita a titolo di
azioni di governo e grava sulle spalle
“prestito”su cui vanno pagati gli interessi.
dei cittadini.
La moneta cartacea è moneta fiduciaria, il cui valore cioè non deriva
Ecco come funziona. La banca - oggi
da chi la stampa (la Banca Centrale) ma dalla collettività dei cittadini
la Banca Centrale Europea, una volta
che l’accetta come mezzo di pagamento, poichè prevede di usarla a
la Banca d’Italia - stampa le banconote
sua volta come mezzo di pagamento.
e iscrive al passivo nel proprio bilancio
il loro ammontare, come se fosse una È chiaro che così la Banca centrale lucra indebitamente sia
somma di proprietà della Banca e l’interesse sia il valore intercorrente fra il valore facciale (o nominale)
conferita da questa allo Stato. Allo delle banconote in circolazione ed il costo tipografico che ha
stesso tempo, dal Ministero del Tesoro sostenuto per produrle.
la Banca incamera titoli di Stato e
Si tratta con ogni evidenza di una struttura iniqua e una prassi che
iscrive il loro ammontare all’attivo del
penalizza e affama l’intera società. Ogni emissione produce di per sè
proprio bilancio.
un indebitamento e di conseguenza genera la paradossale situazione
A questo punto tali titoli vengono “piazzati” (leggi: “venduti“) presso le di deflazione del mezzo di scambio. E’ per questo che i vari esecutivi
banche e gli istituti di credito che, a loro volta, li vendono ai loro non riescono mai ad escogitare nessuno stratagemma valido per
clienti. Con questa operazione, la Banca centrale incassa subito sul uscire dalla situazione debitoria endemica.
mercato le somme che ha “prestato”allo Stato, il quale poi questi
Il “mercato” dimostra con evidenza le conseguenze: Il pesante
stessi titoli li rimborserà alla scadenza.
affaticamento di tutte le attività produttive e la costante rincorsa della
Dal canto suo lo Stato (contestualmente alla Banca centrale e per la spirale salari-prezzi (scarsi e non remunerativi), che contrappone
medesima partita) iscrive al passivo nel proprio bilancio le somme drammaticamente e spesso con esiti tragici le componenti della
che la Banca gli ha “prestato“, quelle banconote che in realtà compagine sociale (conflittualità sociale indotta). Viviamo così in una
appartengono ai cittadini e quindi dovrebbero essere iscritte all’attivo situazione di costante stagflazione, dove la perdita di potere
del bilancio dello Stato. d’acquisto è contestuale alla scarsità monetaria, poichè la moneta
emessa è sempre più insufficiente per essere resa alla banca
Così si attua la mostruosità contabile dell’iscrizione contestuale al
centrale aumentata degli interessi che la banca stessa pretende.
passivo, da parte di due contraenti, delle somme relative alla
medesima transazione. Invano si studiano mezzi per favorire le famiglie e aiutare i giovani.
Le stesse forme di pagamento dilatorio concesse per l’acquisizione di
E’ con queste operazioni che si produce il debito pubblico, che per
beni primari come la casa sono fonte di angoscia per via delle
effetto dell’erronea iscrizione in bilancio diventa quindi pari al doppio
scadenze ineludibili. Si scoraggiano così le attività produttive e si
delle somme transate.
impinguano soltanto gli istituiti di credito.
Ma come si è potuti arrivare ad accettare e istituzionalizzare una Questa appropriazione indebita, autorizzata dalle leggi dello Stato
situazione di questo genere? con un’operazione che si può, a pieno titolo, definire masochistica,
La storia comincia con l’abbandono del gold standard, quando incide su tutte le classi sociali e massimamente sulle più deboli ed
nessuna moneta ebbe più copertura aurea. Fu in seguito agli accordi indifese, producendo fenomeni esecrabili e tragici di usura e di
di Bretton Woods e dopo la dichiarazione del 15 Agosto 1971 del indigenza ai limiti della sopravvivenza. Lo vediamo ogni giorno di più
presidente degli Stati Uniti d’America Richard Nixon, che a Camp dalla cronaca che pure mostra solo la punta dell’ iceberg. E’
David dichiarò che il dollaro, che sino ad allora era stata l’unica soprattutto questa situazione disperante che induce al suicidio e
valuta convertibile, non sarebbe più stato cambiato col metallo alimenta la malavita organizzata e non. (Si sa, la fame è cattiva
prezioso. consigliera).
Ma era già dal tempo della fondazione della Banca d’Inghilterra che È straordinario che di questa usura macroscopica nessuno parli.
le banche centrali, le quali battevano moneta per conto degli Stati, Anche quando si riesce ad intavolare l’argomento con persone che,
avevano cominciato a introdurre progressivamente sui mercati le per titoli accademici o per professione, dovrebbero conoscerlo a
monete cartacee (il cosiddetto oro - carta) che di fatto non erano più, fondo, si scopre invariabilmente una incredibile ignoranza oppure
come si voleva continuare a far credere, “fedi di deposito“, poichè nei una ostilità che non oppone ragioni obiettive nè fatti significativi,

www.laltrasicilia.org
L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9– 1/15 novembre 2007 5
oppure infine una reticenza e sufficienza sospette e una neppure
troppo mascherata intenzione di depistare o troncare l’argomento. Il sistema bancario islamico
Mai ci è capitato che ad argomenti logici stringenti, si rispondesse
con obiezioni costruite logicamente o con fatti assodati e validi a
controbattere.
Interessi e usura: i divieti del
Tuttavia a tutto ciò il rimedio esiste ed è un rimedio che risponde a corano
giustizia e a carità. Si tratta di ristabilire il diritto delle collettività
attraverso lo Stato, che può (et ergo, debet) raddrizzare la L'islam è una realtà sempre più presente nel nostro paese anche
situazione legiferando in modo da riappropriarsi, in nome e per se, per molti aspetti, ancora poco conosciuta.
conto della collettività, della sovranità perduta. Sussistono, per altro, Ad esempio, non molti sanno che il sistema economico islamico
dei precedenti parziali a questo affrancamento. Lo Stato italiano ad non accetta il concetto di banca occidentale, perché l'islam
esempio alcuni decenni or sono stampava in proprio, attraverso i proibisce il prestito a interesse.
Poligrafici dello Stato, la carta moneta nella pezzatura da 500 lire. Oggi però anche alcune banche italiane stanno pensando a uno
Esse non recavano l’iscrizione “pagabili a vista al portatore“, e infatti sportello speciale per clienti musulmani come in altri paesi
non incrementavano il debito pubblico, ma erano iscritte all’attivo nel europei.

L
bilancio dello Stato. Erano biglietti di Stato. e migrazioni di popolazioni arabe e islamiche verso l'Europa
chiedono di ampliare il dibattito sul diritto alla diversità di
persone provenienti da una civiltà differente sotto molti profili,
dalla vita sociale all'economia, dal diritto alla religione.
La presenza di centinaia di migliaia d’immigrati musulmani porta oggi
la società italiana a dover accogliere al proprio interno una cultura
profondamente diversa attraverso l'analisi dei sistemi di valore,
dell'etica pubblica e privata, della religione, ma anche attraverso le
strutture sociali ed economiche che ne sono derivate o che possono
derivarne. Tali conoscenze sono strumenti indispensabili per favorire
l'accoglienza dei musulmani; ed anche le risposte negative, che
inevitabilmente saranno date a richieste troppo conflittuali con gli
Anche attualmente le monete da 1 euro e da 2 euro, essendo ordinamenti e con i valori della società italiana, dovranno derivare da
metalliche e non cartacee, non sono sottoposte al signoraggio della una conoscenza approfondita della società e della cultura musulmana
Bce, ma costituiscono un attivo per il bilancio dei vari Stati membri d'origine.
della Comunità Europea soggette all’euro. Inoltre si sono già avute Di qui la necessità di rendere concreto ogni strumento, ivi compreso
nel mondo alcune micro economie che, stampando da sè la propria quello bancario e finanziario, che consenta il rispetto di tale diversità.
moneta, hanno risolto radicalmente i loro problemi economici. Tale Ciò richiede una verifica delle possibilità di impiego degli strumenti
è, per esempio, il caso dell’Isola di Guernsey, la maggiore delle operativi predisposti dalla prassi bancaria islamica all'interno del
Isole Normanne. Dopo le guerre napoleoniche l’Isola versava in sistema finanziario occidentale al fine di "servire" i musulmani cittadini,
condizioni disperate. Oggi invece è la plaga più prospera del Regno residenti o migranti ed incentivare le relazioni commerciali con gli stati
Unito, ad onta delle panie frapposte dalla Banca d’Inghilterra, islamici.
timorosa che il precedente possa far scuola e sottrarle così quanto
lucra dall’attuale situazione di signoraggio. In ambito economico l'islam vieta ai musulmani di riscuotere o pagare
interessi, indipendentemente dallo scopo dei prestiti e dal tasso di
E’ evidente che, data la mole enorme degli interessi in gioco, interesse. I tentativi di distinguere fra usura e interesse, fra prestiti
occorre una preparazione culturale che informi le collettività affinchè destinati al consumo e prestiti destinati alla produzione, sono stati da
prenda coscienza del giogo che grava sulle spalle di tutti.  lungo tempo rifiutati.
Tranne qualche sporadica opinione discorde, il giudizio unanime della
maggioranza sostiene che non vi sia alcuna differenza tra usura (riba)
e interessi e che sia dal corano sia dallo hadith (la tradizione relativa
agli atti e alle parole del profeta Maometto) risulti inequivocabilmente
AFORISMI SUL SIGNORAGGIO che qualsiasi pagamento supplementare rispetto a quanto è stato
prestato è riba. Sulla base dell'interpretazione comunemente accettata
I politici non sono altro che i camerieri dei banchieri. dallo hadith, i giuristi musulmani sono concordi nel sostenere che un
[Ezra Pound] bene tangibile debba essere restituito nella stessa sostanza (mithl):
Che cos'è una rapina in banca a confronto della fondazione di oro per oro, argento per argento, orzo per orzo, grano per grano,
una banca? [Bertolt Brecht] datteri per datteri, sale per sale, simile per simile, uguale per uguale,
da una mano all'altra.
Il banco trae beneficio dall'interesse su tutta la moneta che
crea dal nulla [William Paterson, fondatore Bank of England, 1694] Il fatto che l'interesse sia proibito dall'islam non significa tuttavia che i
capitali non abbiano alcun costo. L'islam si limita a proibire la
determinazione a priori del costo dei capitali. La religione stabilisce
Riprendiamoci che ai proprietari del capitale vada una quota della produzione che,
le nostre banche (Segue a pagina 7)

www.laltrasicilia.org
L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9– 1/15 novembre 2007 6

Le Chiavi della Città di Miami Beach


al palermitano Emanuele Viscuso
Il riconoscimento alla carriera di un grande artista sici
siciliano
liano
I l presidente del Sicilian Film Festival, lo
scultore siciliano Emanuele Viscuso,
ha ricevuto dall'assessore Michael
volta nella storia di Miami Beach che un
residente siciliano riceva una tale
onorificenza. Viscuso è infatti un artista
Gongora e dal Consiglio Comunale di che ha lasciato ovunque l´impronta
Miami Beach le "Chiavi della Città" nella inconfondibile del suo genio e della sua
sala consiliare del palazzo di città di Miami grande creatività e che da quindi lustro
Beach, il giorno 17 ottobre. non solo al suo paese natale ma anche a
quello dove risiede ed opera.
Lo scultore che per buona parte dell´anno
Il sindaco di Miami Beach, David Dermer,
vive in Florida è nato a Palermo nel 1952.
aveva già dato allo scultore un grande
Iniziò la sua carriera a Milano, realizzando
riconoscimento per la creazione del
opere d´altissimo livello che ora fanno
Sicilian Film Festival proclamando
parte di collezioni private e sono esposte in
ufficlalmente il 16 maggio "Sicilian Film
musei , banche ed aeroporti tra i quali quello di
Festival Day". Il nome di Emanuele Viscuso compare su
Malpensa, dove si può ammirare la sua celebre
Wikipedia, l´enciclopedia internet, tra i nomi dei siciliani
scultura "Wave-bridge on the Imaginary".
più celebri d´America.
Viscuso è un artista raffinato, un siciliano geniale e dai Le congratulazioni di Barbara Bouchet, Peter Fonda,
numerosi interessi culturali, sempre attivissimo ed Franco Battiato e tanti altri sono giunte all'artista per il
operante in vari campi culturali ed artistici. E' la prima riconoscimento. 

Lo sapevate che...
Quel palermitano che salvò l’onore della marina Usa
A
lberto Sordi si rammaricava di non essere riuscito a Fu allora che Jefferson decise l’invio di una squadra al comando
realizzare un film che lo vedesse impersonare del commodoro Richard Dale, per contrastare la pirateria del pasha
quell’italiano che, nel 1876, fu il solo sopravvissuto del 7º di Tripoli, Yusuf Qaramanli. Gli scontri si trascinarono fra alterne
cavalleggeri del generale Custer, annientato da una coalizione di vicende, fino a quando nell’ottobre del 1803 la fregata americana
nativi americani nella battaglia del Little Big Horn. Forse, oggi, un «Philadelphia» finì incagliata su uno scoglio e si arrese senza
altro attore italiano potrebbe essere affascinato dall’idea di vestire i combattere. La notizia della cattura di una nave da guerra, con 307
panni di Salvatore Catalano, il nocchiero palermitano che, all’inizio marinai, suscitò un’ondata di indignazione e di patriottismo e
del secolo XIX, guidò una flottiglia statunitense nella rada di Tripoli costrinse il Congresso ad approvare il Mediterranean fund , una
di Libia, in un’azione di rappresaglia contro gli Stati barbareschi, tassa sul valore aggiunto del commercio per finanziare una nuova
colpevoli di ripetuti atti di pirateria contro il traffico americano. Di spedizione. Di lì a pochi mesi, grazie alla perizia del pilota
questa vicenda parla il volume di Giuseppe Restifo «Quando gli palermitano Salvatore Catalano (poi divenuto capitano di vascello
Americani scelsero la Libia come «nemico» (1801-1805) (Armando dell’US Navy), il tenente di marina Stephen Decatur, al comando di
Siciliano Editore, pagg. 200, euro 20), ricostruendo nei dettagli tre imbarcazioni, riuscì ad entrare nel porto di Tripoli e a distruggere
quell’episodio bellico, definito dall’ammiraglio inglese Nelson come la «Philadelphia», lavando l’onore della Grande Nazione.
«il più ardito gesto di eroismo dell’epoca».
Soltanto un anno più tardi gli Usa non si limitarono più ad una
Ma quanto accaduto nel porto del Mediterraneo, nella notte del 16 semplice azione dimostrativa, ma procedettero all’attacco e alla
febbraio 1804, era molto più di un semplice esempio di bravura conquista della città libica di Derna, che venne realizzata da un
militare. Il forzamento della ben munita città di Tripoli metteva in corpo misto di mercenari arabi, levantini, spagnoli, tedeschi,
luce la precoce strategia d’intervento degli Usa fuori dai loro confini. siciliani, affiancati da un drappello di marines. Avvenuta in un teatro
Fu l’Inghilterra a rendere inevitabile il primo intervento americano troppo periferico, quell’azione non entrò nell’epopea nazionale
all’estero, da un lato chiudendo i Caraibi al commercio Usa, che da statunitense. Nel 1934, però, il neopresidente Franklin Delano
quel momento si orientò verso il Mediterraneo, e dall’altro Roosevelt decise di far pubblicare i documenti relativi alle US Wars
lasciandolo alla mercé della guerra di corsa dei raìs nordafricani. Il with the Barbary Powers. Difficile escludere che il futuro artefice
rifiuto di Londra di concedere protezione al naviglio statunitense della Carta atlantica non presagisse già allora che un nuovo
spinse, nel 1801, il presidente Jefferson a promuovere una «destino manifesto» indirizzava gli Stati Uniti non più soltanto verso
coalizione delle potenze dell’area per la tutela armata della libertà di il Pacifico, ma anche verso l’antico mare nostrum europeo.
navigazione. Aderì però soltanto il Regno di Napoli, mentre Francia,
Spagna, Portogallo rifiutarono di partecipare. eugeniodirienzo@tiscali.it

www.laltrasicilia.org
L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9– 1/15 novembre 2007 7
Il sistema bancario islamico - Interessi e usura: i divieti del corano

Senza fine
naturalmente, non può essere predeterminata. I precetti
islamici negano dunque ai proprietari dei capitali il diritto di
richiedere un tasso di remunerazione fisso: non è legittimo
domandare un pagamento supplementare senza è l’ingratitudine
condividere i costi connessi all'operazione. Pertanto, nel
caso di un semplice prestito che non comporta la
spartizione di alcun rischio, ogni rimborso che superi
l'ammontare di quanto prestato è certamente riba e quindi
haram (vietato).
Se fai del bene
Tuttavia, i detentori di capitali (rabb-ul-mal) possono a qualcuno
effettuare "investimenti" consentendo ad altre persone
(mudarib), che hanno idee ed esperienza, di utilizzare i loro Non sognarti neppure
fondi a fini produttivi: gli eventuali profitti vanno divisi con i
mudarib, mentre le perdite sono a carico dei proprietari del di averne
in cambio da lui.
capitale. Questo tipo di accordo, detto mudaraba, è
compatibile con la posizione dell'islam a proposito della

Senza fine
funzione del capitale come fattore di produzione. In
alternativa, i proprietari di capitale possono costituite una

è l’ingratitudine.
società (mushararka), ponendo la partecipazione ad essa
come base per la condivisione di profitti e perdite.
Dal punto di vista islamico i moderni finanziamenti bancari
equivalgono invariabilmente a un riba. Il sistema bancario
Il bene che fai
islamico si pone come alternativa al sistema convenzionale
dal momento che è in grado di agire come mudarib, può è silenzio,
ricevere depositi sotto forma di mudaraba e, a sua volta,
può investire le risorse stipulando un altro accordo di Anzi fonte di amaro
mudaraba con i suoi clienti. In alternativa, la banca
potrebbe concludere con i clienti accordi di mushararka. In e di male più acuto.
entrambi i casi, il tasso di remunerazione per il capitale
investito non è predeterminato Le banche islamiche Di un uomo
possono inoltre fornire finanziamenti per operazioni
commerciali che presuppongono una maggiorazione del che mi è nemico
prezzo (murabaha): la banca acquista i beni per conto del
cliente, ricavandone un margine di profitto. Secondo il tra i più implacabili
tra i più accaniti,
parere dei giuristi, questo accordo è lecito nel caso in cui
sia la banca ad avere la piena responsabilità delle merci,

Io sono stato il solo


finché queste non vengano consegnate al cliente. Una
banca islamica può anche effettuare operazioni di leasing

vero amico
(ijara) acquistando beni destinati ad essere ceduti in
locazione a un certo prezzo.
Essa può, inoltre, acquisire per conto di un cliente proprietà
da rivendere a un prezzo maggiore, con pagamento rateale
(bai-muajjal). Analogamente, una banca può finanziare un Marco Valerio Catullo
progetto produttivo acquistando anticipatamente il prodotto
a un prezzo predeterminato (bai-salam).
Il coinvolgimento delle banche islamiche nell'economia
risulta dunque assai più diretto e attivo di quanto non
accada per le banche di tipo tradizionale. La banca L’ISOLA
islamica partecipa effettivamente alle attività produttive e Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana
commerciali, assumendo una quota del capitale e non Editore: L’ALTRA SICILIA
limita il suo coinvolgimento agli interessi che può ottenere Bvd.de Dixmude 40/bte 5 - (B) 1000 Bruxelles
in aggiunta al capitale mutuato.
Direttore responsabile
Naturalmente, l'attività bancaria svolta secondo i principi Francesco Paolo Catania
islamici comporta rischi maggiori, ma è proprio la
condivisione dei rischi che giustifica all'interno del sistema
islamico la partecipazione ai profitti e quindi la riscossione 0032 (0) 475 810756
di un utile sul capitale impiegato. fpcatania@yahoo.it
Ibrahim Sh. Hussein

www.laltrasicilia.org
L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9– 1/15 novembre 2007 8
L’ISOLA
L’ISOLAPOESIA

Arriàlati la Sicilia
Sabina Pellegrino Cari amichi/amici, cari cuncitatini.
N'antica fàbrica di Giugali Siciliani prisenta sulu pi li nostri soci 'i
S abina Pellegrino ha pubblicato il volume
di poesie " Pagine ingiallite " nel 1981.
Dopo essere stata in diverse "Radio Private"
novi cullizioni pi li riali di fini d'annu.
Zòccu c'è di meghiu di na lucenti Trinacria di Curadhu, un
curando diversi programmi di poesie, si è Carrittinu Sicilianu tuttu dicuratu o na Sicilia cu tutti li pruvinci
ritirata a vita privata. mustrati bonu cu coccia di perli pî to riali 'i fini d'annu.
Con il volume "Pagine Ingiallite" Sabina ha
Senza parrari dî pinnaghiedhi d'oru ca, garantutu 18 carati, ponnu
dato tutta se stessa all'amore, con grande
spontaneità e gran dedizione. addimostrari 'a to sicilianitati cu gustu e finizza!
'I nostri orèfici, cu riguri Siciliani e di àuta scola siciliana, sunnu a
Catini to disposizioni puri pi criari ad hoc qualunchi mudellu o suggettu
chi po sèrviri pi ricurrenzi particulari (matrimoni, vattìi, crèsimi,
Lu solu ca carpisu
è m'pastatu di sangu. cumplianni, làurii, annivirsari, ecc.).
Grazii a la nostra organizzazioni 'i po cuntattari sùbitu, pi
Lu sangu di la patria mia. sudisfari tutti 'i to pritisi .
Siciliani saluti,
'Ntisi sulu ora lu sò chiantu, Francesco Paolo Catania
ca curri ppi trazzeri
arrivannu puru ccà,
'tra 'sti palazzi signurili.

Iu non sinteva lu scrusciu di catini


pirchì ammenzu ddi catini ci nascivi.

Non lu sapeva prigiuneru


pirchì di libertà non 'ntisi mai parrari.

Ma sugnu figghia tò, Sicilia mia,


lu gridu ccu'sta vucca
e ccu 'stu cori.

E vidiri 'sta matri riddutta malamenti,


li manu mei e lu cori mettu avanti
contru li priputenti.

M'addinocchiu ccà, matruzza mia,


dumannannu pirdunu
su prima iu nun 'ntisi
lu gridu tô strazianti:
lu gridu di la Santa Libirtà.

  

Per informazioni: laltrasicilia-antudo@skynet.be

www.laltrasicilia.org
L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9– 1/15 novembre 2007 9
SEZIONE KUNTURA:
IN SICILIA 1° POSTO: LEGGI ATAVICHI - ZARBO Francesco - Casteltermini (AG)
2° POSTO: PATRI BINUZZU - PALILLA Nicola - Siculiana (AG)
3° POSTO: U SONNU DI MASCIU PEPPI - BUTTICE’ Tonino - Agrigento
COMUNICATO STAMPA MERITEVOLE:
♦ LU SACRISTANU E L’ANGILU - MARCHETTA Domenico - Ribera
PREMIAZIONE (AG)
2° Concorso di Lingua Siciliana ♦ NA STORIA ANTICA PAISANA - MANTISI Calogero - Agrigento
♦ A SOLITA VITA - AIELLO Vincenzo - BAGHERIA (PA)
SEZIONE TIATRU:

L’
Associazione Pro loco “Siculiana”, in collaborazione con il Comune
di Siculiana, l’Assessora alla Cultura Maria Samaritano sabato 1° POSTO: LU NIDU DI LI VECCHI ZITI - GAGLIO Salvatore - Santa
giorno 20 ottobre 2007 alle ore 18,30 nel teatro del Centro Sociale di Elisabetta (Ag);
Siculiana ha svolto la premiazione “2° Concorso di Lingua Siciliana”. 2° POSTO: LU MIRACULU DI LU MURU MASTRU - BUCCHERI
Nonostante il perseverare del maltempo in tutta la Sicilia la partecipazione di Giancarlo - Mazara Del Vallo (TP);
pubblico è stata numerosa. La serata è stata allietata dalla interpretazioni 3° POSTO L’AMURI ETERNU - STABILE Maria - VITA (TP).
delle opere vincitrici dei propri autori, per dare maggiore risalto alle parlate
MERITEVOLE:
locali e per un vero checkup della nostra lingua siciliana, accompagnati dal
pianoforte di Alessandro Doria. I lavori sono stati condotti dalla prof. Patrizia ♦ GIUFA’ - DI NOTO Giuseppe & OCCHIPINTI Franco - RAGUSA
Iacono, vice presidente della Pro loco Siculiana. I presidenti di Giuria: Paola ♦ A ME PUISIA - SCICOLONE Maria Letizia - Aragona (AG)
GALIOTO GRISANTI (SEZIONE POESIA); Stella CAMILLIERI (SEZIONE
POESIA GIOVANI); Angelo SEVERINO (SEZIONE TIATRU); Il COMITATO PREMIO SPECIALE ISTITUTO COMPRENSIVO “Vincenzo Reale”
DEL CONCORSO e la presidente, di questa seconda edizione, poetessa Via A. Di Giovanni 35 C/da Fontanelle Agrigento
Giuseppina MIRA, sono stati conformi nell’esprimere le difficoltà nella scelta Per la sensibilità e l’impegno a
dei vincitori, per la qualificata partecipazione dei concorrenti e grande partecipare al nostro invito,
soddisfazione per la riuscita della manifestazione. rin g razi an do il di rig en te
Il presidente della Pro loco Siculiana Alphonse DORIA preannuncia che di scolastico dottor Roberto
seguito “partirà il 3° Concorso di Lingua Siciliana all’insegna del recupero Navarra e l’insegnate di lettere.
della nostra Identità, il bene più prezioso dove potere poggiare il futuro della
Nostra Terra.” Ringraziamenti per il loro
operato gratuito e il loro
Ecco i vincitori: contributo alla riuscita della
SEZIONE POESIA: manifestazione:
I ° POSTO: U PIRU NANU - SCIORTINO Salvatore - FAVARA (AG); Al funzionario del Comune di
2° POSTO: A COLLOQUIU - INFANTINO Giuseppe - SANTA Siculiana Dottoressa
ELISABETTA (AG); Giovannella TORRE, per la
3° POSTO LU FADALEDDU - NERI NOVI Margherita - Cefalù (PA). gentilezza e la grande
disponibilità; al volontario
MERITEVOLI:
Servizio Civile Comune Siculiana
♦ LU DIALETTU - MINEO PALMA DI MAIO – TRAPANI Paolo INDELICATO per la
♦ LU ME DULURI - INSERAUTO Salvo - Santa Flavia (PA) realizzazione della grafica del
♦ VILLALBA E MICCICHE’ - ANDOLINA Calogero - Villalba (CL) manifesto del Concorso; al
♦ UN OMU VERU GRANNI - MARINO Giovanni Andrea – Marsala (TP) membro del Comitato del
SEZIONE POESIA GIOVANI: Concorso Lingua Siciliana
Vincenzo LO IACONO che ha
1° POSTO STORIA DI UN OMU CHE E MIGRA - ACCURSO TAGANO realizzato il servizio fotografico
Calogero Agrigento della serata di premiazione; al
PREMIO SPECIALE ISTITUTO COMPRENSIVO “VINCENZO REALE” pittore Giuseppe DI NOLFO che
Via A. Di Giovanni 35 C/da Fontanelle Agrigento ha realizzato le riprese video
della serata di premiazione; a
Giusy DORIA che brillantemente
ha eseguito il servizio di hostess
durante la serata di premiazione;
a Mario e Gioacchino DORIA
che nella mattinata cortesemente
si sono recati ad Agrigento a
ritirare le targhe della
premiazione. 

Il Presidente A. Doria
con la responsabile
dell’Istituto Comprensivo

www.laltrasicilia.org
L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9– 1/15 novembre 2007 Page 10

“ Le autorità siciliane spendono


miliardi per fare conoscere
i nostri prodotti all’estero
dimenticando che le comunità
siciliane all’estero conoscono i
prodotti tipici siciliani, li cercano, li
trovano, li mangiano, li amano.

Questi prodotti rappresentano uno


dei ricordi più potenti, insieme al
paesaggio di Sicilia, che le nostre
comunità si sono lasciate dietro le
spalle con nostalgia.

COMPRA SICILIANO !

ACCATTA SICILIANU !

Caro Marcello, Forse vuol dire che le competenze


LE VOSTRE LETTERE Fermo restando quello che diceva
autonome, amplissime, sono in campo
amministrativo ma non in campo penale. Ma
Finocchiaro Aprile: "Invano si è creduto di
ai sensi dell'art.20 tutte le funzioni dello
Un vostro parere riparare ai molti guai della Sicilia con la
concessione dell'autonomia. Questa non
Stato in Sicilia sono devolute alla Regione e,
fra queste e con articolo apposito, anche
risolverà nulla; verrà forse di più il
O ggi ad un corso che sto seguendo si
parlava con un avvocato, di legislazione
turistica e ad un certo punto si è arrivati all’art.117
conflitto, perché è chiaro che la classe
dirigente italiana mai sopporta questo
quelle di polizia.
Che significa questo?
Facciamo l'esempio dell'illecito urbanistico.
allentamento dei vincoli dell'antica
della Costituzione, con cui lo Stato decentra alle L'illecito amministrativo dipende da norma
compressione, e già si pensa a revocare o a
Regioni alcune competenze. regionale. Se un cittadino lo commette alla
restringete le maggiori facoltà recentemente
Allora sono intervenuto io dicendo che la Sicilia in Regione spettano, già così imperfetta com'è,
attribuite all'Isola.
base al suo Statuto, aveva a priori questa tutti gli strumenti amministrativi per
Contro il disposto della legge e in abolizione
esclusività legislativa. chiedere il ripristino della legalità da un
sostanziale di essa, si vuole fare tornare
Alla fine questo avvocato mi ha spiegato che lo punto di vista amministrativo, comprese le
esclusivamente allo Stato il potere di
Statuto è una farsa, in quanto non permette di sanzioni di tipo civile, che peraltro oggi
imporre e di esigere i tributi, salva qualche
legiferare norme coercitive. dovrebbe chiedere per essere eseguite alla
delegazione secondaria;
Ad esempio, nel campo urbanistico, dove la polizia di stato e che, statuto alla mano
♦ si vuole che le valute pregiate, ricavate
Sicilia ha esclusività legislativa, essa in realtà può potrebbe "ordinare" alla polizia. Ma anche
dalle merci esportate all'estero, non
soltanto dire, per esempio, che le case si per il "penale", la Regione (che non può
restino più in Sicilia, come era stato
debbano costruire ad un piano, ma non può fare istituire reati perché NON HA questa
stabilito, ma passino tutte allo Stato,
nulla se qualcuno contravviene a questa norma e competenza, bisogna ammetterlo) può
facendo di fatto cessare quella stanza di
quindi deve rifarsi alle normative italiane. utilizzare la polizia di stato come polizia
compensazione, autorizzata per la
Quindi lo Stato con un paio di competenze tiene giudiziaria per ripristinare l'ordine "secondo
bisogna, e trasformandola in una
comunque in pugno lo Statuto e la Sicilia; di il codice penale dello stato italiano".
delegazione degli istituti valutari
conseguenza aveva ragione Andrea Finocchiaro- Sono quindi favole che la Sicilia ha
italiani;
Aprile, a sostenere che lo Statuto era un danno un'autonomia farsa. La vera farsa è la nostra
♦ si vuole, non più monopolizzare soltanto
per la Sicilia, in quanto teneva sempre in conflitto rappresentanza politica. Altro è che,
la politica doganale, ma incamerare
la Sicilia con l’Italia. comunque, qualunque autonomia si presta a
addirittura le entrate doganali siciliane;
Alla luce di ciò non ha senso continuare a questo gioco ambiguo ed è quindi peggiore
♦ si vuole sopprimere il diritto del governo
sostenere l’applicazione dello Statuto, anche della vera indipendenza. Ma in mancanza del
dell'Isola di avere ai suoi ordini le forze
come primo passo verso l’indipendenza, anzi cioccolato non rinunciamo pure al surrogato
di pubblica sicurezza e di istituire una
proprio l’applicazione dello Statuto smorzerà ogni altrimenti ci dimentichiamo del tutto qual è
polizia regionale;
velleità indipendentista. il sapore.
♦ si vuole che la protezione del lavoro sia,
Vi invio questa e-mail per avere il vostro parere. contrariamente alla legge ed alla logica, Massimo Costa
Cordiali Saluti sottratta agli organi siciliani."
l'avvocato risponde da perfetto siciliano
Marcello colonizzato. Le lettere vanno indirizzate a:
(27/10/07 - 12:18) Che vuol dire che la Regione non può
   emettere "norme coercitive"? laltrasicilia-antudo@skynet.be

www.laltrasicilia.org
L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9– 1/15 novembre 2007 11

Siciliani illustri
Il 3 novembre ricorre il 206° anniversario della nascita di Vincenzo Bellini

Il “cigno” della musica nato sotto il vulcano


V
incenzo Salvatore Carmelo Francesco Bellini nacque a avvenire”.
Catania, in un appartamento del palazzo Gravina-Cruylas sito
A Napoli il giovane Vincenzo si era invaghito della giovane
in piazza San Francesco d’Assisi ed ancora oggi sede del
Margherita Fumaroli che, tuttavia, non potè mai frequentare perché
Museo belliniano, da una
il padre di lei era contrario al matrimonio della figlia con un musicista.
famiglia che di musica
Fu anche per questo che Bellini accolse volentieri la prospettiva di
viveva. Il padre Rosario era
lasciare Napoli per andare a lavorare a Milano dove Domenico
infatti un organista ed un
Barbaja, per conto del Teatro alla Scala, gli aveva commissionato
compositore ed il nonno
un’opera. Fu così che videro la luce “Il Pirata” (1827) e “La
materno, Vincenzo Tobia,
Straniera” (1829).
era anch’egli un musicista.
Già da bambino mostrò Queste due opere del periodo milanese ebbero così tanto successo
spiccatissime doti musicali che la stampa cominciò a parlare di Bellini addirittura come capace di
che il padre ed il nonno esprimere uno stile personale da poter contrapporre a Gioacchino
fecero di tutto per Rossini. Durante il periodo “milanese” egli lavorò anche per il teatro
incoraggiare facendolo di Parma (“Zaira” - 1829) e per il teatro La Fenice di Venezi “Capuleti
studiare musica. e Montecchi” - 1830, “Beatrice di Tenda” - 1833) con alterne fortune.
Ma le altre opere che compose per la Scala, “La Sonnambula” (1831)
Nel periodo che va dai nove
e “La norma” (1831), lo lanciarono definitivamente nel firmamento
ai sedici anni iniziò a
degli “immortali”.
comporre musica sacra
(1810-15) e nel 1819 il Nel 1832 ritornò per un mese a Catania e quando la lasciò non
Comune di Catania, notando sapeva che non l’avrebbe mai più rivista da vivo.
il suo straordinario talento, gli conferì una borsa di studio di 36 onze
Nel 1834 lasciò l’Italia per stabilirsi brevemente a Londra e poi
per poter studiare a Napoli, all’epoca capitale del Regno delle Due
andare a Parigi dove ricevette la sua consacrazione internazionale
Sicilie. Al conservatorio partenopeo il giovane
stringendo amicizia con Chopin, Liszt,
Vincenzo ebbe come maestro il celebre Nicola
Sand e Rossini e dove scrisse l’imperituro
Zingarelli che infuse appieno nel suo allievo i
capolavoro dei “Puritani” che andò in scena
dettami della “scuola musicale napoletana”.
al Thèatre Italien di Parigi il 25 gennaio del
Fra i banchi del conservatorio conobbe colui 1835 riscuotendo un trionfo ed un successo
che rimase un suo fraterno amico per tutta la clamorosi. Nel settembre del 1835, al
vita: il calabrese Francesco Florimo che, dopo culmine del successo, si ammalò di
la prematura scomparsa del giovane talento un’infezione intestinale (forse colera) che ne
catanese, ne curò, fra i primi, una biografia. stroncò la giovanissima vita nel giro di
Durante gli studi continuò a comporre musica pochissimi giorni. Il 23 settembre del 1835,
sacra ed iniziò a dar vita anche ad opere ed a soli 34 anni, Vincenzo Bellini, il “cigno”, si
arie. Tra questi lavori rimase celebre l’aria da spense a Parigi e fu tumulato al cimitero del
concerto (poi trasformata in aria da camera) Pere-Lachaise. Solo nel 1876 la sua salma
“Dolente Immagine”. Vincenzo Bellini concluse potè tornare nella natia Catania ed essere
il suo corso in composizione musicale nel 1825 tumulata nel Duomo dove ancora oggi si
componendo l’opera “Adelson e Salvini” che può vedere nella navata destra. Lo stile
fece il suo debutto al teatrino del conservatorio. musicale di Bellini resta, ancora oggi,
A questa rappresentazione assistette il celebre pervaso da un’aura magica e melodiosa che
Gaetano Donizetti che ebbe a mostrare al armonizza la classicità e la bellezza unite in
giovane catanese tutta la sua ammirazione ed il cesellature raffinate ed armoniose, come se
suo plauso. egli portasse il sincretismo e la cultura
La tomba di Bellini nella Cattedrale di Catania mediterranee che gli erano proprie nella
Foto: Augulino Giovanni
Nel 1826 Vincenzo Bellini arrivò nel mondo sua opera.
dell’opera “professionale” con “Bianca e La sua città gli ha dedicato un museo, il
Gerando” (il titolo originale era “Bianca e Fernando”) al Teatro San teatro dell’opera e la piazza dove esso sorge, il più grande ed antico
Carlo di Napoli e fu un successo clamoroso tanto che lo stesso giardino pubblico, il conservatorio musicale e, recentemente, anche
Donizetti ebbe a dire: “l’opera ebbe felicissimo incontro, ed il pubblico l’aerostazione.
in folla accorreva tutte le sere al teatro per udire la seconda ENZO LOMBARDO
produzione di questo giovine allievo del Collegio, e giudicare del suo (tratto da La Voce dell’Isola)

www.laltrasicilia.org
L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 9– 1/15 novembre 2007 12

Vieni in Sicilia...

Foto © Reti e Sistemi: Tramonto sulle saline di Mozia (Mothia),in provincia di Trapani

te ne innamorerai !

Veduta dell'Isola Bella a Taormina

www.laltrasicilia.org

Potrebbero piacerti anche