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Le 22 Immutabili Leggi del Marketing.
Il libro che forse più di tutti mi sento di consigliare a chiunque abbia a che fare
con marketing o vendite, siano essi imprenditori, venditori o consulenti di
qualunque tipo.
E dal tentativo (spero riuscito) di adattare questa BIBBIA del marketing alla
presenza online delle aziende, riportando nel Web Marketing l’applicazione di
quegli straordinari concetti.
Buona lettura,
Gianpaolo Antonante
Falso. Se avete una piccola quota di mercato e dovete lottare con concorrenti
più grandi e meglio finanziati, in tal caso la vostra strategia di marketing era
scorretta in primo luogo.
E’ la legge della leadership: meglio essere i primi che meglio degli altri.
Non ostinarti a voler essere primo su Google, crea la tua “tribù” su Facebook
(o viceversa).
La mia visione della legge della leadership nel Web Marketing parte dalla
rilettura questa frase:
Se avete una piccola quota di mercato e dovete lottare con concorrenti più
grandi e meglio finanziati, in tal caso la vostra strategia di marketing era
scorretta in primo luogo.
Rileggendola ripenso a quante volte nella mia vita lavorativa mi son sentito
ripetere “Voglio essere primo su Google” oppure “Voglio fare la pagina
Facebook che ce l’ha pure il mio concorrente…”
Capita spesso che chi mi chiede di essere primo su Google, lo faccia perché gli
sta sul gozzo di vedere li davanti i suoi concorrenti.
Perché non cercare quali siano i “territori” online lasciati liberi dai concorrenti?
Il caso va valutato di volta in volta, per capire se uno o l’altro strumento può
essere adatto alla situazione. Non è affatto detto che Google o Facebook
siano strumenti sempre adatti a tutte le situazioni (così come l’email marketing,
o Instagram, o gli Sms ecc ecc…).
Dal libro:
“Lear’s” non è la prima rivista femminile. E’ stata la prima rivista per donne
mature (quella per le donne che non sono nate ieri).
Questo va contro il pensiero del marketing classico, che è orientato alla marca:
come induco la gente a preferire la mia marca? Lasciate perdere la marca.
Pensate alle categorie.”
Ecco, proprio quelli. Comprati dalle cantine vinicole italiane e non solo (il loro
target di cliente).
Oltre ai tappi per le bottiglie di vino quest’azienda produce i tappi per gli
spiriti: whiskey, grappe, liquori di vario tipo.
A mio parere NO (ed infatti avevo proposto di realizzare due siti separati e che
parlassero ognuno al proprio target).
Ecco come vedo io la “Legge della Categoria” nel Web Marketing: dividere la
comunicazione per ciascun target di cliente a cui ti rivolgi.
Se produco un liquore pregiato, sarò ben più colpito da un sito che si rivolge
solo a me, senza mostrarmi i tappi da vino che sono roba “da barboni” e che a
me non interessa?
ATTENZIONE:
La legge della Categoria nel Web Marketing va intesa in senso più ampio. Non
solo (e per forza) siti separati, ma più in generale “comunicazione dedicata”.
Se ad esempio fai il Personal Trainer e i tuoi clienti sono maschi con la panza e
donne con la cellulite, puoi anche mantenere un unico sito/blog ma presentare
contenuti dedicati agli uomini per buttar giù la panza e alle donne per smaltire
la cellulite, intercettando ad esempio su Facebook i due target di clienti in
maniera separata.
Dal libro:
“E’ meglio essere i primi nella mente del cliente potenziale che i primi sul
mercato. […] Essere i primi nella mente è tutto nel marketing. Essere i primi sul
mercato conta solo nella misura in cui vi consente di arrivare per primi nella
mente.”
Su Google, su Facebook, nelle email, nei banner in giro per il Web, sullo
Smartphone, con gli SMS….devi accerchiare ed assediare il tuo potenziale
cliente fino a diventare l’UNICO nella sua mente fino a quando non avrà
bisogno di comprare.
Detta in maniera più semplice: fai di tutto per “connetterti” in tutti i modi ai
tuoi potenziali clienti ed inseguirli fino a quando non comprano (ed anche
dopo).
Esempio: se mi segui da un po’, avrai notato che io ti inseguo: se entri nel mio
blog, da quel momento in poi mi vedi TUTTI i giorni su Facebook, e in giro nei
siti web con i banner sponsorizzati.
E’ probabile che ti venga in mente io. Sono mesi che ti inseguo, chi vuoi che ti
venga in mente?
Battute a parte, questo è il succo della Legge della Mente nel Web Marketing:
una volta che un potenziale cliente entra in contatto con te, devi fare di tutto
per connetterti a lui e continuare a comunicare.
Dal libro:
“Molti pensano che il marketing sia una battaglia di prodotti. Immaginano che
il prodotto migliore vinca nel lungo periodo […]
E’ un’illusione. Non esiste una realtà oggettiva. Non esistono i fatti. Non
esistono i prodotti migliori. Nel mondo del marketing esistono solo percezioni
nella mente del cliente effettivo o potenziale. La percezione à la realtà. Tutto il
resto è un’illusione.”
Mi spieghi perché nel tuo sito web (e in generale nella tua presenza online)
non fai altro che parlare delle caratteristiche dei tuoi prodotti? E di quanto
sono fatti bene? E di quanto siete bravi e professionali coi clienti?
Devi comunicare i BENEFICI che il tuo prodotto servizio porta ai tuoi clienti.
Nient’altro.
E’ questa l’unica cosa che interessa al tuo cliente: il vantaggio che avrà
dall’acquisto del tuo prodotto/servizio.
In buona sostanza, devi conoscere quali sono i reali bisogni e problemi dei tuoi
clienti, indagare come li comunicano, e rispondere ai loro
dubbi/problemi/esigenze suggerendo i benefici e vantaggi che il tuo prodotto
servizio porterà loro.
Non altrimenti.
Dal libro:
Mi spiego meglio.
Diciamo che hai fatto tutto bene, scelto il target perfetto, scritto un
bell’annuncio con un copy persuasivo ed efficace, hai scelto un’immagine
dell’annuncio che spacca ed attira l’attenzione, hai il budget giusto e…..
Insomma, l’esperienza che l’utente avrà “atterrando” sulla tua presenza online
deve essere COERENTE in tutte le sue parti: dalla partenza all’atterraggio.
Dal libro:
Quando un concorrente possiede una parola o una posizione nella mente del
cliente potenziale, è futile tentare di possedere la stessa parola.
Capita spesso, quando parlo con imprenditori interessati alla SEO, che loro mi
dicano “Vorrei essere primo su Google con la parola chiave principale del mio
settore!”
Ad esempio:
Se vendo “mobili per ufficio”, non dovrei puntare a “mobili per ufficio” come
keyowrds sulla quale posizionarmi, ma dovrei essere più interessato ad essere
posizionato per parole chiave più specifiche come “scrivanie direzionali”,
“tavoli sala riunione”, “pareti attrezzate divisorie” ecc ecc.
Dal libro:
“La vostra strategia di Marketing deve dipendere dalla tempestività con cui
siete entrati nella testa della gente e, di conseguenza, da quale piolo della scala
occupate. […]”
“Ma che dici se nella landing mettiamo il pre ordine come fa Remarkable?”
Renato ha una piccola azienda, come i milioni di piccole aziende italiane, che
sono quindi sconosciute al pubblico.
Detta in parole povere: questi so’ grossi, e Renato voleva copiare una loro
“strategia” non essendo neanche lontanamente nella loro situazione.
Non si fa.
Dal Libro:
All’inizio una nuova categoria è una scala con molti pioli. Gradualmente la
scala diventa una faccenda a due pioli.
Mi spiego meglio.
Ovviamente non capita con gli alberghi e con altri settori più abituati
all’utilizzo di internet e della promozione su internet.
Ma ce ne sono tanti altri nei quali invece la concorrenza sul web è pressoché
inesistente.
✓ Hai una palestra o fai il personal trainer? Come per i Dentisti, al 99% i
tuoi concorrenti quanto a promozione online stanno messi ai piedi di
Cristo,
E quindi?
Torno alla mia legge della Dualità nel Web Marketing: se offline hai
concorrenti forti, forse online non è la stessa cosa e puoi approfittarne.
9. La legge dell’opposto
Dal Libro:
Allo stesso modo in cui un lottatore usa la forza dell’avversario contro di lui,
così un’azienda dovrebbe sfruttare la forza del leader, facendone una
debolezza.
Uno dei concetti che più m’ha colpito nello studio di Al Ries è quello per il
quale il marketing dell’azienda non va costruito sul prodotto o sul cliente, ma
sul (o meglio contro) il concorrente.
Veniamo al punto.
Cosa intendo quando dico “Trova nella FORZA del concorrente il suo punto
debole, e su quello mena come un fabbro.”?
Qualche mese fa parlo con un mobiliere romano a cui la web agency sta
curando il blog, scrivendone anche gli articoli (Mmm…brutta storia…).
Parlava di Ikea e del fatto che montarsi i mobili, per il cliente sarebbe stato una
scocciatura. Sostanzialmente in quell’articolo si attaccava Ikea “disegnandola”
come scomoda…
Ma siamo sicuri che questo possa essere visto come un punto debole da chi
deve comprare la cucina?
Siamo sicuri che per il cliente del mobiliere romano questo punto d’attacco alla
concorrenza è il migliore?
E come si sarebbe potuta attaccare Ikea (e tutti gli altri competitor low cost) in
maniera più efficace?
Io li avrei attaccati sul loro punto di forza, ovvero il low cost. Il prezzo basso.
Mi spiego.
Quando con mia moglie abbiamo fatto casa, come tutti, abbiamo fatto il giro
dei mobilifici per arredarla.
Ma, mentre per i bagni o i complementi d’arredo, Ikea & Company venivano
presi in considerazione, per la cucina NO. La cucina doveva essere “buona”.
Qualcosa del tipo “Cucine Renato: per chi non vuole passare da Barbone” (è
chiaramente un’esagerazione, giusto per farti capire il concetto).
Nota Importante:
Dal libro:
Come un’ameba che si divide dentro una capsula di Petri, l’arena del marketing
può essere vista come un mare di categorie in continua espansione.
Una categoria inizia come singola entità. I computer, ad esempio. Tuttavia, nel
tempo si fraziona in altri segmenti. Mainframe, minicomputer, workstation,
personal computer, laptop, notebook, pen computer.
Al Ries e Jack Trout nel libro ci spiegano che una categoria nel tempo è
destinata a dividersi in diverse altre categorie (come abbiamo visto sopra
nell’esempio sui computer).
Cosa significa?
Per il suo sito seguiamo (tra le altre cose) la SEO (il servizio di posizionamento
sui motori di ricerca per farlo diventare “primo su Guggol!”).
Bene.
Una tra le parole chiave principali su cui stiamo lavorando è “come eliminare la
muffa” (con la quale nel momento in cui scrivo, il suo sito
www.bastamuffa.com è terzo).
✓ ecc ecc
Dal Libro:
Tuttavia, nel breve termine agisce come eccitante poiché riduce le inibizioni.
La legge della Prospettiva, che rinominerò per il Web Marketing “La legge
dell’albero dei Clienti”.
Ci sono business per i quali la fiducia dei clienti potenziali la si costruisce nel
tempo.
Ci vuole tempo.
Il mio primo articolo di blog risale al 10 aprile 2015 (se sei curioso di vederlo, è
questo).
Vedevo che il mio albero dei clienti cresceva, e vedevo che “l’aumento dei
frutti” era solo questione di tempo.
Ad oggi, dopo più di tre anni dal primo articolo, ricevo una media di 2 contatti
di nuovi clienti al giorno, e il trend è in continua crescita.
Ma è servito TEMPO.
Dal Libro:
Quando cercate di essere tutto per tutti, inevitabilmente finite nei guai.
Se Ries e Trout nel libro parlano di come l’estensione di linea dei prodotti
disperda le risorse delle aziende, io penso la stessa cosa riguardo all’estensione
dei Funnel di promozione.
Ci abbiamo lavorato tanto, con scarsi risultati nelle prime settimane (come era
però prevedibile) che però pian piano miglioravano.
Mentre come gli ho detto più volte, avrebbe dovuto continuare col primo
strumento, con l’obiettivo di migliorare ancora le perfomance e, SOLO DOPO
aver raggiunto un livello ottimale, AFFIANCARE a quello strumento un
secondo “Funnel di promozione”.
Dal Libro:
Per spiegarti questa legge, torno all’esempio appena fatto di Renato, e alla
campagna Adwords seguita per lui.
Renato vende tipologie diverse di prodotti ma, come spesso succede, non
aveva un budget sostanzioso per la sua campagna online.
Perché lo abbiamo fatto? La spiegazione te l’ho già data prima, tra le righe.
Dal Libro:
Nel capitolo 6 (La legge dell’esclusività) abbiamo chiarito che non potete
possedere la stessa parola o posizione del vostro concorrente. Dovete cercare
una parola tutta vostra. Dovete cercare un altro attributo.
Claude Hopkins, il cui genio di copywriter lo fece diventare uno dei padri
“immortali” della pubblicità, raccontava abitualmente la storia di una delle sue
grandi campagne per una birra.
Hopkins pazientemente spiegò che non era importante quello che facevano
ma quello che dicevano in pubblicità.
“Ma anche il prodotto del nostro competitor dura 3 volte di più dei
concorrenti Low Cost” ma risposto il cliente.
Dal Libro:
Ammettere un problema va contro la natura umana e aziendale. Per anni ci
hanno inculcato il potere del pensiero positivo. Innumerevoli libri e articoli
trattano proprio questo argomento.
Quindi forse vi sorprenderà sapere che uno dei modi più efficaci per entrare
nella testa del cliente è prima ammettere un fatto negativo e poi trasformarlo
in qualcosa di positivo.
Nelle scorse elezioni per il governo italiano del 4 marzo 2018, il Movimento 5
Stelle s’è classificato come PRIMO partito italiano raggiungendo oltre il 30%
dei voti, e distaccando di moltissimo il secondo partito.
Eppure, poche settimane prima delle votazioni, sui 5Stelle s’è abbattuto uno
scandalo che ha fatto tanto parlare: lo scandalo dei mancati rimborsi.
Dal Libro:
Molti operatori di Marketing vedono il successo come la somma di tanti piccoli
sforzi eseguiti magistralmente.
Sono convinti di poter scegliere con cura tra una serie di strategie diverse e di
avere successo purchè mettano abbastanza impegno nel programma […]
[…] La storia insegna che nel marketing l’unica cosa che funziona è la singola
mossa audace.
✓ un’immagine,
✓ l’immagine,
✓ il pubblico.
Dal libro:
Nella maggior parte dei programmi di marketing è implicita una ipotesi sul
futuro. Eppure i programmi di marketing basati su ciò che accadrà in futuro
sono generalmente sbagliati. […]
Ad esempio:
✓ Sei “primo su Google” con alcune parole chiave del tuo settore? Allora
puoi (anzi DEVI) investire nella SEO per consolidare la tua leadership o
addirittura creare nuovi siti per “farti concorrenza” da solo e occupare
altre posizioni su Google a scapito della concorrenza,
Dal Libro:
La presunzione è nemica del successo nel marketing.
Quel che occorre è obiettività.
Quando la gente ha successo, tende a diventare meno obiettiva. Spesso
sostituisce il proprio giudizio a ciò che vuole il mercato. […]
[…] Siete entrati nella testa della gente per primi. Avete ristretto la
focalizzazione. Vi siete impadroniti di un potente attributo. IL successo gonfia
di orgoglio a tal punto che assegnate il nome famoso ad altri prodotti.
Risultato: successo iniziale e fallimento a lungo termine…[…]
A) Il Web Marketing funziona ma non sei pronto con la tua azienda e devi
“stoppare”.
Non di rado m’è capitato di avere clienti ai quali ho seguito campagna di Web
Marketing, che magari hanno funzionato anche, hanno portato clienti ma poi
Renato (il mio cliente) mi chiedeva di “stoppare” tutto perché non ci stava
dietro a servire tutti quei clienti.
Ora, questo non è un problema relativo al Web Marketing evidentemente,
quanto al business.
Ma te lo sottopongo lo stesso, visto che sul web marketing alla fine incide.
Eccome.
Quindi fai in modo di non avere un business che si “attappi” appena arrivano
clienti in più.
Come farlo, non è mio compito dirlo.
Dal Libro:
Troppe aziende cercano di sistemare le cose invece di lasciar perdere. Il loro
motto è “riorganizziamoci per salvare la situazione”.
Ammettere un errore e non fare nulla in proposito è negativo per la vostra
carriera. Una strategia migliore è riconoscere tempestivamente il fallimento e
limitare le perdite.
Le legge del fallimento m’ha fatto pensare ad un problema atavico del settore
del Web Marketing: la mancanza di assunzione di responsabilità di troppi
addetti ai lavori.
Mi spiego meglio.
E’ di pochi giorni fa il caso di un ragazzo (social media manager) che su un
gruppo Facebook denunciava il fatto che i suoi capi avevano chiuso un
contratto con un cliente SENZA che ci fossero le basi minime per ipotizzare di
ottenere successo dalla campagna venduta.
Consiglio:
Chiedi esplicitamente quali responsabilità si assume il tuo fornitore. La risposta
forse ti darà indicazioni importanti.
Dal Libro:
[…] Se le cose vanno bene, un’azienda non ha bisogno di montature
pubblicitarie. Viceversa quando avete bisogno di montature pubblicitarie,
solitamente vuol dire che siete nei guai.
[…] Lasciate perdere la prima pagina. Se volete indizi sul futuro, cercate gli
articoletti innocui che stanno in fondo al giornale.
Al Ries nel libro lascia intendere che troppe volte i prodotti che al loro lancio
finivano in “sulle prime pagine dei giornali”, poi alla fine non vendevano.
Al Ries aggiunge che un prodotto, se anche diventa famoso a fronte di una
sontuosa campagna pubblicitaria, non è affatto detto che poi venda.
E cita numerosi esempi a conferma (come fa sempre).
✓ Ecc ecc.
P.S:
Ovviamente i margini e il ROI sono fondamentali. E’ superfluo dirlo.
Ma lo dico lo stesso prima che scappi fuori il fenomeno di turno.
Dal Libro:
Una moda passeggera è l’equivalente di un’onda nell’oceano, mentre una
tendenza è come la corrente. La prima è oggetto di una grande montatura
pubblicitaria, la seconda molto poco.
Come l’onda, una moda passeggera è molto visibile ma sale e scende con
grande rapidità. Come la corrente, una tendenza è quasi invisibile ma è molto
potente nel lungo termine.
Dal Libro:
Se avete un’idea valida e avete preso questo libro pensando che vi serve solo
un po’ di aiuto per il marketing, questo capitolo sarà una doccia fredda per voi.
Nemmeno l’idea migliore al mondo andrà molto lontano senza i soldi per farla
decollare.
Servono li “sordi”.
Senza gli Euri il giochino non funziona.
Ultima legge.
La più facile. La legge delle risorse.
Al Ries nel libro, sostanzialmente dice che nel marketing servono i soldi da
investire.
E’ probabile che ti sarà capitato di avere a che fare con fornitori di servizi web
che aspettano di sentire da te quali servizi vuoi. Ma dovrebbero essere loro a
proporre la strategia giusta, non trovi?
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