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L'ISOLA N° 3
L'ISOLA N° 3
Quindicinale di cultura,
politica, informazione
EDITORIALE
della diaspora siciliana
Anno I X - n° 3 Da Randazzo
1-15 luglio 2007
Ed. Responsabile:
un insegnamento per il Sicilianismo:
Francesco Paolo Catania attenti alle divisioni gratuite
Bvd. De Dixmude 40/bte 5 - (B) 1000 Bruxelles
Tel/Fax: 0032 2 2174831 - 0032 475810756
"I Siciliani
D omenica 17 giugno sono
stati commemorati i martiri
del '44. Non dovremmo
aggiungere nient'altro, eppure il
codazzo di polemiche che ne è seguito
non vorranno mai
impone una nostra nota, quanto meno
migliorare per la perché eravamo anche noi presenti sul
semplice ragione luogo.
che credono Fratelli sicilianisti, pietà, basta con le
di essere perfetti; polemiche gratuite fra di noi. Diamo
la loro vanità all'esterno un'immagine misera e chi si
avvicina al Sicilianismo non capisce
è più forte
più le ragioni degli uni e degli altri e
della loro miseria" vede solo una grande confusione da "fusione" domani mattina) che potrà
Giuseppe Tomasi "condominio". riservarci molte buone sorprese, se
di Lampedusa Bene ha fatto chi ha invitato rappresentanti sapremo vincere diffidenze e vis polemica
di movimenti "non" sicilianisti ad ammainare che appare connaturata nel nostro animo.
i loro simboli di partito, fuori luogo in quella Non polemizziamo con nessuno e se
In questo numero: sede, ed utili solo ad appropriarsi di qualcuno lo farà contro di noi non
battaglie non loro, ma - per il resto - risponderemo.
EDITORIALE 1 Randazzo sia un momento di silenzio, di Per il prossimo 17 giugno costituiamo un
Da Randazzo un raccoglimento, aperto a tutti coloro che non comitato unitario che organizzi la giornata
insegnamento per il vengono a farsi pubblicità e di poche parole dall'inizio alla fine, senza comizi liberi, come
Sicilianismo: attenti alle commemorative. E non si deve rilanciare fosse una sacra cerimonia.
divisioni gratuite dai propri siti con comunicati o Non possiamo dividerci su Randazzo!
controcomunicati contro questo o contro Non possiamo accettare pure questo!
ECONOMIA 2 quello. Se è così, altro che inizio, siamo alla fine di
I Pagliacci Pietà, fratelli, pietà. ogni esperienza politica. Con il massimo
Il Sicilianismo non può continuare su questa rispetto, poi, per la compagnia di cantori
MEMORIA STORICA 3 strada. (bravi) non facciamo più solo folklore:
Emigrazione: Piaga Chi si avvicina a noi, ci supplica di essere cantiamo una canzone siciliana "moderna",
purulenta del popolo
uniti, per il solo bene della Sicilia. Capiamo leghiamo il nome della nostra terra al futuro
siciliano
che ci possono essere divisioni anche e non più sempre e solo al passato, peraltro
profonde per motivi di principio o di cristallizzato nel "folklore", oppure una
SICILIANI 4-5 strategia, ma quelle gratuite, per ragioni di canzone "politica", ce ne sono tante...
Piero Girasa: un caso
etichetta o di simbolo, no, non riusciamo a Oppure i "Puritani" di Bellini con il testo che
esemplare di bnegazione
capire che senso possano avere. Se non lo fu dei separatisti...in fondo è per loro che
capiremo ci toglieranno quel poco che è andiamo là. E basta.
LO SAPEVATE CHE... 6
Una strada di Palermo rimasto. Non c'è altro da dire di fronte a chi ebbe il
dedicata ad un assassino Basta! coraggio di farsi togliere la vita per la nostra
Andiamo avanti sulla strada di un processo Patria.
12 di unione delle forze (che non vuol dire L’ALTRA SICILIA
Pi na Sicilia siciliana (3)
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Siracusa - Rosolini non sarebbe stato inaugurato per almeno
altri 10 mesi. Il motivo: manca l'illuminazione negli svincoli, in
L
a famosa opera del musicista napoletano Ruggero completato). Ed è qui che l'opera ha raggiunto il suo culmine,
Leoncavallo tratta di una rappresentazione teatrale con i soliti noti che, dopo avere fatto di tutto per bloccarne la
alla quale degli spettatori assistono ignari che realizzazione, sbarcano da Roma con il loro codazzo di di
quella che vedono non è una finzione scenica, ma portaborse, novella orda di garibaldini, in una surreale
fatti reali, vero sangue e vero dolore. atmosfera di latitanza (preannunciata) delle autorità locali
I siciliani nelle scorse settimane hanno potuto assistere ad (provincia e regione), le quali hanno poi fatto marcia indietro e
una nuova versione dell'opera lirica nella quale gli spettatori, i si sono presentate compatte con il dono di un carretto siciliano
siciliani appunto, vedevano svolgersi dei fatti reali ignari che per il ministro pseudo-calabrese Bianchi.
quello che vedevano era in realtà frutto di una finzione L'ironica protesta non può che essere salutata con simpatia
scenica.. da tutti noi. Rimane però da vedere se anch'essa non faccia
Lo scorso 30 aprile veniva inaugurato in pompa magna il parte della pagliacciata, visto che sia Cuffaro che il leader
nuovo aeroporto di Comiso, intitolato a Pio la Torre (per la dell'MPA sono dei grandissimi oratori, ma sino ad ora di lottare
gioia di pacifisti e professoroni seriamente per
dell'antim afia), con un volo l'applicazione dello
proveniente da Roma carico di pezzi Statuto non ne hanno
grossi venuti a fare la passerella in voluto sapere.
vista delle elezioni. E per quanto riguarda i
D'Alema, il finto calabrese siciliani, non si è neanche
Bianchi, l'ascaro D'Antoni, tutti ad certi se siano stati
indossare i clowneschi abiti tipici veramente illusi da questa
delle occasioni come queste, le rappresentazione e dai
occasioni cioè delle finte suoi contorni (come la
inaugurazioni in vista di una tornata donchisciottesca protesta
elettorale. sull'intitolazione a Bellini
A Comiso infatti non c'è niente, se inscenata dall'indegna
non una lama d'asfalto stesa per v e d o va di An g el o
l'occasione, tanto e vero che la D'Arrigo e da uno
dizione ufficiale dell'evento è schizofrenico ex-ministro)
“inaugurazione della pista” (vedi visto che sono avvezzi da
foto), e non dell'aeroporto! I primi VERI passeggeri non almeno 50 anni a questi festival di fuochi d'artificio senza
potranno dire di essere atterrati al Pio La Torre per almeno sostanza. Valga da esempio l'indimenticabile inaugurazione
altri 10 mesi. Dieci mesi secondo programma, perché, statene dell'autostrada Palermo - Messina di qualche anno fa:
certi, subito dopo le elezioni cominceranno i sabotaggi. cambiano gli attori ma l'esito della commedia, fini conoscitori
Pochi giorni dopo negli stessi territori del barocco, ma poco dell'opera lirica, lo abbiamo oramai imparato a memoria.
più a nord, la pagliacciata aveva un risultato opposto: a poche
ore dall'inaugurazione la Provincia di Siracusa ed i Comuni L’Abate Vella
interessati scoprivano infatti che il tratto di autostrada ilconsiglio.blogspot.com
L
'Altra Sicilia ricorda a tutti i politici smemorati che
l'Aeroporto di Catania - Fontanarossa ha già un nome:
EREDIA TRICOMI FILIPPO
Filippo Eredia, valentissimo metereologo siciliano.
Non ha senso togliere una meritata intestazione e metterne
un'altra.
Nato a Catania il 10 Febbraio 1877; è morto a Roma il 14 Febbraio 1948.
A giugno del 1899 fu nominato Assistente per la fotografia celeste presso l'
Osservatorio di Catania dove si. dedicò alla misura ed alla riduzione delle lastre del
Non ha senso condannare all'oblio i più valenti figli della Catalogo Astrofotografico. Rimase all'Osservatorio Astronomico sino al 1901, anno in cui si
nostra terra. Anche un'intestazione, meritata, ad altri siciliani
laureò in Fisica a Catania e passò al Gabinetto di Fisica dell'Università, in qualità di
con congiunti ancora viventi potrebbe un giorno essere Assistente. Nel 1904 si trasferì, sempre come Assistente, presso l'Osservatorio
cancellata così come oggi cancelliamo quella esistente.
Geodinamico di Rocca di Papa. L'anno successivo andò a dirigere la Sezione di
Per quanto riguarda Vincenzo Bellini nessuno se la prenda a
Climatologia presso l'Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica di Roma, ove
male; non saremo proprio noi a sminuire l'importanza del
proseguì la sua brillante carriera.A parte il periodo passato presso l'Osservatorio di
grande compositore Siciliano. Si ricordi che i nazionalisti degli
anni '40 avevano modificato un brano dei Puritani (Suoni la Catania, si occupò sempre di Meteorologia, tanto da poter essere considerato come uno
tromba...) per farne un inno nazionale siciliano. dei fondatori, in Italia, dei moderni studi meteorologici.
Se proprio si vuole dedicare qualcosa a Vincenzo Bellini Egli diede un importante contributo alla conoscenza climatologica del territorio nazionale.
proponiamo di togliere intestazioni inutili, quale quella Ciò è testimoniato da una mole di lavori, tutti dominati da una attenta e ben documentata
dell'Ospedale Garibaldi di Catania: dell'eroe dei due mondi base di osservazioni (Eredia 1904,1910,1922); che lo portò ad emergere in questo settore.
non ricordiamo infatti cure ma solo ferite, ferite non ancora La cattiva abitudine di chiamare gli aeroporti con il nome della località in cui sorgono, fa sì
rimarginate. che nemmeno i catanesi sappiano che il loro aeroporto è dedicato ad Eredia. Se
conoscono il suo nome è perchè è intitolato a lui l'Istituto Tecnico Agrario Statale, ma ciò è
L'Altra Sicilia, Catania forviante in quanto fa pensare che sia stato un eminente studioso di Agraria.
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Q
uando si parla d’integrazione in genere si citano casi di atleti all’interno dell’ospedale tutti i giorni. La mia curiosità
persone che in qualche modo sono riuscite bene nel naturale e professionale mi hanno spinto a saperne di più. Non
paese in cui sono emigrate, particolarmente sul piano ho incontrato nessuna difficoltà d’inserimento o d’integrazione
professionale o economico. Raro è invece che si citino persone in quanto conoscevo la maggior parte degli atleti per averli
che si sono distinte nel campo del volontariato dando prova di curati al C.T.R.”.
altruismo e di abnegazione. Ma in che cosa consiste il ruolo di Piero? “Il mio ruolo è di
In questo articolo vorremmo presentarsi uno di questi rari essere disponibile in qualsiasi momento, giorno e notte.
esempi d’integrazione e parlarvi di Piero Girasa, un infermiere Preparo gli atleti per la notte. Quindi al mattino li aiuto a
della Marina militare italiana che nel 1966 decide di lasciare il prepararsi e se necessario li conduco allo stadio. Inoltre mi
proprio servizio e la Sicilia e di emigrare in Belgio, spinto dalla occupo di coloro che hanno avuto qualche incidente. Insomma,
voglia di vedere nuovi cieli e di esercitare il suo mestiere sono beninteso un infiermere. Ma innanzi tutto sono l’amico di
facendo nuove esperienze. tutti. Un lavoro faticoso ma immensamente gratificante.”
Arrivato in Belgio Piero è assunto presso il “Centre Descrivere la quasi trentennale carriera di Piero come
de traumatologie et de réadaptation” (C.T.R.) infermiere-accompagnore in ogni particolare sarebbe troppo
dell’Ospedale Brugmann di Bruxelles, in seno al lungo. Ci limiteremo a citare alcune delle manifestazioni
quale, per iniziativa del suo direttore, professore sportive più significative:
Houssa, e del dottore Tricot, viene utilizzato dal 1952 GIOCHI PARALIMPICI (Olimpiadi per disabili):
lo sport come mezzo terapeutico.
• 1980: Primi giochi paralimpici di Harnem (NL);
Da questa iniziativa nasce nel 1954 l’associazione
sportiva del Centro di traumatologia (A.S.C.T.R.) la • 1984: Giochi paralimpici di New York;
cui presidenza viene affidata a Victor Boin,
presidente del Comitato olimpico belga. Nello stesso • 1988: Giochi paralimpici di Seoul (Corea del Sud)
anno una squadra di arcieri partecipa ai Giochi
• 1992: Giochi paralimpici di Barcellona (Spagna).
Internazionali di Stoke Mandeville (Gran Bretagna) e
nel 1958 vengono organizzati i primi Giochi • 1996: Giochi paralimpici di Atlanta (USA);
Internazionali di Bruxelles a cui partecipano Austria,
Belgio, Francia e Italia. • 2004: Giochi paralimpici di Atene (Grecia).
Nel 1960 viene creata la Federazione sportiva belga degli MANIFESTAZIONI SPORTIVE EUROPEE E MONDIALI:
Handicappati che partecipa ai primi giochi paralimpici di Roma 1977: Giochi mondiali di Stoke Mandeville (GB); 1985: Giochi
dello stesso anno, a cui seguiranno molti altri: Tokyo (1964), europei (Scozia, Londra, Francia); 1986 e 1987: Tornei
Tel Aviv (1968). ecc. mondiali di ping-pong di Brisbane (Australia); 1987: Stoke
È il “Centre de traumatologie et de réadaptation” (C.T.R.) Mandeville (GB) e Malmö (Svezia), 1990: Campionato del
dell’Ospedale Brugmann il punto di partenza della lunga mondo di Assen (NL); 1991 Salou (Spagna); 1993: Bratislava
carriera di Pietro Girasa come infermiere-accompagnatore (Slovacchia); 1994: Stoke Mandeville (GB); 1995:
degli sportivi disabili selezionati per le competizioni sportive Copenaghen; 1996: Francia, Svizzera, Italia, 1997: Stoccolma;
internazionali. 1998: Campionato del mondo di ping-pong di Parigi; 1999,
Paesi Passi, Germania, Gran Bretagna; 2000: Danimarca,
Ecco come Piero racconta i suoi inizi: “È dal 1977 che
Francia, Spagna; Slovenia; 2001: Slovenia, Svizzera, Paesi
accompagno gli sportivi disabili. Amo lo sport e mi piace
Bassi, Germania; 2002: Seoul (Corea), Paesi Bassi, Germania,
rendere servizio. Inoltre lavorando al C.T.R. potevo vedere gli
Slovenia; 2003: Ungheria, Paesi Bassi, Germania.
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Senza fine
è l’ingratitudine
Se fai del bene
a qualcuno
Non sognarti neppure
di averne
in cambio da lui.
Senza fine
Per terminare chiediamo a Piero quale sia il suo migliore è l’ingratitudine.
ricordo di questa intensa attività. “Difficile dirlo, soprattutto
perché oltre alle manifestazioni sportive ci sono stati vari Il bene che fai
ricevimenti da parte delle autorità belghe e di altri paesi. Forse le
olimpiadi di Seoul sono uno dei migliori ricordi. In Corea la gente
è silenzio,
era gentile e disponibile e gli stadi erano pieni, senza dimenticare Anzi fonte di amaro
l’aoccoglienza dell’Ambasciata belga di Seoul. Durante i miei viaggi
ho imparato a conoscere tanti paesi ed apprezzare la gentilezza dei e di male più acuto.
loro abitanti. Inoltre apprezzo molto l’amicizia che regna in seno alla
grande famiglia degli atleti disabili. Mia moglie e le mie figlie
Di un uomo
condividono la mia passione, anchese qualche volta le mie che mi è nemico
numerose assenze pesano e sono assente durante le ferie.
Talvolta qualcuno mi domanda quanto guadagni. Niente, tra i più implacabili
assolutamente niente, a parte il trasporto, il vitto e l’alloggio. La tra i più accaniti,
gioia e la felicità di tante persone con cui la sorte non è stata
generosa, ecco la più grande ricompensa.” Io sono stato il solo
Ma l’attività di Piero non si limita allo sport. Egli è anche vero amico
amministratore dell’ASBL dell’associazione sportiva del Centro di
traumatologia (A.S.C.T.R.) e membro della Commissione tecnica di
ping pong e di tiro con la carabina ad aria compressa. Inoltre Piero
Marco Valerio Catullo
è consigliere regionale del M.C.L. e dirigente del Circolo M.C.L. di
Laeken.
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PASSAPORTI SU APPUNTAMENTO rilascio in giornata. In caso di partenze all'ultimo minuto verrà
rilasciato un documento di viaggio, valido solo per rientrare in
U
na "tipicità" tutta siciliana è quella di dedicare la che poi sarebbe stato determinante alla sua nascita:
propria toponomastica a chi ci ha fatto del male. l'arroganza e l'anarchia baronale.
Evidentemente per chi ha dominato la Sicilia "eroe" Ingrediente questo comune a tutta Europa e che in Sicilia ha
non è chi ha amato la Sicilia ed ha lottato per la sua avuto possibilità di diventare quel che è diventato solo per
libertà, bensì chi ha ucciso, chi ha rubato, etc. dinamiche tutte interne al mondo contemporaneo che qui non
Questa volta non vogliamo parlarvi né di quel palermitano possiamo che evocare e richiamare, in sostanza, alla
Corso Alberto Amedeo, dedicato ad un fratello di Carlo dominazione italiana ed ai suoi complici "locali".
Alberto di Savoia che ebbe il "merito" di rifiutare la corona che Ecco! Se andiamo a cercare un atto di nascita di questo
gli veniva offerta nel 1848 dal Parlamento di Sicilia, né di quelle ingrediente tutto siciliano "pre-"mafioso lo troviamo proprio
vie del "Plebiscito" (che sono una pagina nera nella storia della nella torbida cospirazione di Matteo Bonello. Mai prima d'allora,
democrazia e delle libere consultazioni)...né di quel sotto i due Ruggero o sotto lo stesso Guglielmo, l'ordine del
Ferdinando II di Borbone, il re "bomba", al quale a Messina è Re (o del Gran Conte) era stato turbato in maniera così vistosa
dedicata una statua per ringraziarlo dei bombardamenti e anche se, per lungo tempo, questa "anarchia" sarebbe stata
ricevuti, e nemmeno di quel "macellaio" di siciliani che fu tenuta a freno da monarchi capaci (almeno fino alla metà del
Francesco Crispi, al quale sono dedicate le migliori vie e Trecento), in seguito sarebbe esplosa ed infine degenerata in
statue qua e là nell'Isola. assenza di re propri.
Gli esempi non mancano, ma questa volta ci vogliamo Ecco chi era Matteo Bonello! Il fondatore della criminalità
concentrare su una centralissima via di Palermo, traversa del organizzata siciliana! Che dire?! Un vero eroe. Tanto eroe che
"Cassaro" (oggi via Vittorio Emanuele) all'altezza della persino la Chiesa Cattolica si piegò al compromesso ed
Cattedrale: la via "Matteo Bonello". appese l'elsa del pugnale che uccise il cancelliere alla porta
Chi era Matteo Bonello? dell'arcivescovado... ed è ancora lì, in quella che oggi si
Era un assassino! chiama via Matteo Bonello e che dovrebbe chiamarsi "Via del
Ai tempi di Guglielmo I (chiamato "il Malo" né più né meno che Gran Cancelliere Maione"!!
per il fatto di voler far rispettare la legge) che regnò in Sicilia Sarebbe un bel gesto di recupero della legalità se la Chiesa di
dal 1154 al 1166 organizzò una cospirazione di baroni che non Palermo schiodasse quel monumento alla violenza - proprio
volevano pagare i giusti tributi per fare fuori niente meno che il nella casa del Signore - e lo riponesse in qualche museo. E'
capo dell'esecutivo, il "Gran Cancelliere" Maione di Bari, come se oggi conservassimo e proponessimo alla folla come
integerrimo uomo di stato. cimeli da venerare i resti degli ordigni che fecero saltare in aria
La rivolta riuscì nell'efferato delitto, compiuto dallo stesso Falcone e Borsellino!
Matteo, signore di Caccamo, e nell'obiettivo di prendere Qualcuno dirà: "Roba vecchia! A che serve rivangare?...". Per
d'assalto il Palazzo Reale per bruciare i registri catastali. Re noi de L'Altra Sicilia - Antudo serve eccome! Serve almeno
Guglielmo venne infine a capo della rivolta, punendone i sintantoché i nomi delle vie ed i simboli della violenza regnano
colpevoli, e riportò l'ordine ma l'omicidio ormai era compiuto. ancora incontrastati in Sicilia.
La mafia - l'abbiamo detto - come intreccio tra malaffare e Quando l'elsa sparirà e il nome cambierà, lasceremo agli storici
politica, nasce non prima del 1860 ed è in "gestazione" nel queste amenità... ma oggi sono ancora vive e vegete.
cinquantennio precedente sotto la sferza della polizia Finché dedicheremo vie ai delinquenti anziché agli eroi che
borbonica. hanno resistito loro non saremo mai un paese normale.
Non siamo così miopi, però, da ignorare che "prima" della
mafia esisteva da lungo tempo in Sicilia un ingrediente locale L’ALTRA SICILIA - Antudo
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DATI
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SICILIA
Ti vogghiu beni ca tu si me Mamma,
T roina, 1896: una madre, senza marito e con due bambini attaccati
alla gonna, decide di sfidare l’ignoto, parte, disperata, verso la
lontana Argentina.
Si chiamava Socorro (Soccorso) Salamone e fuggiva dallo spietato
anatema di ragazza-madre e dalla miseria nera che, allora, segnava la Sicilia
tu mi criscisti e mi facisti omu,
e nta lu cori miu c’è la to fiamma dominata dai latifondisti e suppliziata dalla repressione crispina.
e nta la vucca mia c’è lu to nnomu. Uno di quei marmocchi era Ignazio Andrea Corsini che diverrà uno dei
più grandi cantanti argentini. Egli, infatti, nacque a Troina, il 13 febbraio
Sicilia bedda, terra di li sciuri,
1891, da padre noto ma pusillanime giacché diede al bambino il cognome,
di zagara d’aranci profumata, ma non l’amore e le cure necessarie.
ccu Tirrenu e Ioniu fai l’amuri, Non sappiamo come siano andate esattamente le cose, fatto sta che i
di lu Miditirraniu si la nnamurata. biografi argentini scrivono che Corsini non conobbe il padre.
Aveva, dunque, cinque anni quando lasciò la città natia e approdò al povero
Se lu Stivali ti desi la pidata barrio Almagro di Buenos Aires, dove la madre-coraggio trovò lavoro in
e ammari ti ittau ppi ffunnari, un’osteria come cocinera di piatti italiani per i tanti emigrati che pullulavano
Scilla e Cariddi t’anu sullivata, nei quartieri intorno alla Boca.
Così ebbe inizio la nuova vita, assolutamente imprevedibile, d' Ignacio (e
tu si mpurtanti, e non poi anniari.
non più Ignazio) Corsini, il “caballero cantor”, una delle più celebrate voci
Ti manca sulamenti la curuna,
della tradizione criolla, attore cinematografico di talento e, soprattutto,
ma di li genti tu si ncurunata, fascinoso cantante di milonghe e di tanghi argentini.
nun c’è stata a stu munnu na pirsuna Una favolosa carriera durata mezzo secolo, dagli inizi del ‘900 fino agli
ca tà vistu e poi nun è turnata. anni ’50, che conferma una dolente regola che, da lungo tempo, impoverisce
la Sicilia: molti siciliani possono affermare il loro talento soltanto fuori
Di tuttu lu munnu tu si canusciuta dell’Isola.
ppi lu clima e la to pusizioni, Quasi mai in questa terra smemorata e dominata da un potere meschino e
sempri di virdi e oru si vistuta, ingrato che per sopravvivere deve espellere i suoi figli migliori.
Come nel caso d' Ignacio Corsini completamente sconosciuto in Sicilia.
onuri e vantu di la pupulazioni.
Al pubblico di Troina l’ha fatto conoscere Marko Bonarius, un
Catacombi, chiesi e monumenti contrabbassista venuto ad abitarvi dall’Olanda, il quale, nel settembre del
d’antica civiltà; architittura 2006, ha organizzato un “festival del tango” in onore di quel concittadino
suni li provi comu documenti tanto celebrato in Argentina quanto sconosciuto in patria.
di la to storia, di la to figura. Nell’Argentina di fine ottocento, l’infanzia del piccolo Ignacio si svolse
povera e speranzosa come quella di tanti bambini immigrati.
La storia to è comu na catina Riuscì a frequentare alcune classi delle elementari e subito fu mandato in
di guerri, martirii e opprissioni, campagna come garzone di un proprietario terriero che si prese cura del
ma tu si stata sempri malandrina, fanciullo e soprattutto della sua promettente voce.
Nella pampa, Corsini apprese dai rudi gauchos la musica e le canzoni della
ta libiratu di tanti nvasioni.
tradizione criolla che costituiranno, al suo rientro a Buenos Aires (a circa 17
anni), il miglior viatico per il debutto nello spettacolo circense e dopo, col
Mamma di vati, scienziati e artisti, patrocinio di José Betinoti, indimenticabile maestro “payadore”, nello
ca nta lu munnu ccianu la so storia, splendore dei teatri della capitale, nei set cinematografici. Un vero salto di
sunu Siciliani, figghi to chisti, qualità che gli schiuse la porta del successo durante le tre decadi d’oro del
si fannu onuri e resta la mimoria. boom argentino.
qualcunu de litturi mi po diri Elegante e fascinoso nell’aspetto, Corsini cavalca bene la sua ora,
ca cci su figghi fora carriggiata, raccogliendo titoli e riconoscimenti davvero prestigiosi: nel 1922, viene
succedi puru nfamigghia, senza vuliri, consacrato “galan-cantor”, mentre nel 1928 - racconta il suo biografo
Ruben Pesce - al teatro Astral, uno dei più importanti di Buenos Aires,
ca nu figghiu po pigghiari mala strata.
realizza un vero e proprio trionfo: “tutta la città seppe di questo trionfo e
Sicilia di tri pedi simbulata corse ad ascoltare il dolce, romantico e drammatico cantore…la sua
e di na facci comu na divina, esibizione dovette prolungarsi ininterrottamente per tre mesi”.
Trinacria di l’antichi fusti chiamata Con l’avvento della radio la sua celebrità dilaga. Nel 1936, a seguito di una
e di lu munnu tu si la Rigina. sorta di plebiscito (votarono circa 1 milione di persone), la rivista “El
supplemento” lo proclama “Principe de la cancion portena”.
Ignazio Santagati
PARRA SICIL IANU,
dal suo libro “SCIURI DI CAMPAGNA”
NUN T’AFFRUNTARI !
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Vieni in Sicilia…
Cattedrale Maria SS. Assunta - Campanile (1078 -1080)
te ne innamorerai !
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COMPRA SICILIANO !
ACCATTA SICILIANU !
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Caro Amico, dopo che mi hai letto…. non mi buttare, dimostra il tuo alto senso di civismo. Regalami a qualche amico o parente. Aiuterai la mia diffusione. Grazie
S anti Correnti, nato a Riposto (Catania) nel 1924, ha istituito nel 1970 la cattedra, unica in Italia, di Storia della
Sicilia nell’Università di Catania, e vi ha insegnato per 26 anni, pubblicando 92 opere, tra cui Donne di Sicilia. La
storia dell’Isola del Sole scritta al femminile nel 1990. Ex Normalista di Pisa, dirige dal 1964 l’Istituto Siciliano di Cultura
Regionale, e dal 1973 la Rivista Storica Siciliana, cui hanno collaborato firme illustri. Ai suoi studi storici si devono i
nuovi concetti di “Bievo”, di “Guerra dei Novant’anni” per la Guerra del Vespro, di “Storia interregionale d’Italia”; nonché
LIBRI
L’ISOLALIBRI
la “Legge di univocità del fatto storico”, e la scoperta del significato di “ANTUDO”, che fu la parola segreta del Vespro
siciliano. Per i suoi studi sulla storia dell’alimentazione, nel 1993 è stata intitolata a lui una sala del Museo Nazionale
delle Paste Alimentari di Roma; e nel 1994 un gruppo di suoi ex allievi, tra cui parecchi docenti universitari, lo ha
proposto a Senatore a vita per meriti culturali, avendo egli dimostrato il continuo, e spesso anticipatore, contatto spirituale e culturale della
L’ISOLA
Sicilia con l’Europa. Accogliendo la proposta lanciata nel 1987 dalla storica francese Michèle Perrot, docente alla Sorbona di Parigi, lo
storico siciliano Santi Correnti (che dal 1970 al 1996 ha insegnato Storia della Sicilia nelle Università di Catania e di Trapani, dalla specifica
cattedra da lui istituita nel 1970 a Catania), ha pubblicato nel 1990, tra le sue novantadue opere finora edite, il volume “Donne di Sicilia”, che
è stato il primo libro del genere apparso in Italia; e che ha avuto largo successo di pubblico e di critica, ed a Catania è stato favorevolmente
presentato da tre illustri donne siciliane, che rispondono ai nomi del magistrato Anna Finocchiaro Fidelbo, della scrittrice e Patrocinante in
Cassazione Anna Ruggieri, e della letterata Sarah Zappulla Muscarà, docente universitaria a Catania. Il vasto panorama storico, presentato
da Santi Correnti, va da Damarete, la siciliana che già nel V secolo avanti Cristo affermava l’inviolabilità della vita umana; ed arriva fino alle
siciliane dei nostri tempi, come l’imprenditrice Marina Taglialavore, che coi suoi geniali computer sanitari si è imposta nel Mercato mondiale;
o come il magistrato Anna Finocchiaro Fidelbo, che nel 1996-1998 è stata Ministro per le Pari Opportunità nel Governo Prodi.
Santi Correnti dimostra storicamente e documentatamente, in questo suo libro, che in tutti gli avvenimenti storici, veramente importanti e
determinanti nelle vicende siciliane, le protagoniste sono state le donne, come ricorda anche Dante per il Vespro Siciliano del 1282, per il
fatidico grido di “Mora, mora!”, che fu lanciato da una donna.
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L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 3– 1 / 15 luglio 2007 Page 12
13 (Trìdici) Lu fidiralismu fiscali pi l’autonomìa e lu Comu dìssimu prima, l’Italia s’av’accullari ‘i pricari chi ci su’
sviluppu picchì ‘i fìciru ‘i pulìtichi dî partiti taliani, mentri ‘a Sicilia s’av’a
mpignari a nun fàrinni chiù novi.
Pi nuàutri fidiralismu fiscali significa du’ cosi: Poi, ‘i pòviri e ‘i disoccupati chi ci su’, sunnu tutti uguali. Ànn’a
• putiri manuvrari li nostri risorsi senza aspittari ‘i pìcciuli àviri ‘u stissu trattamentu, senza aristocrazìi dî pòviri. Lu nostru
chi vennu dû Cuntinenti; “dirittu di lu travaghiu” poi, av’a èssiri diffirenti di chidhu talianu
(fattu sarvu ca ‘i diritti giurìdichi funnamintali ànn’a èssiri ‘i
• putiri facilitari lu nzidiamentu di capitali furasteri cu na stissi) picchì è na finzioni diri ca la Sicilia fa parti dû sistema
fiscalità di vantaggiu. econòmicu talianu.
Chì vulemu a l’urtimata? Vulemu sulu ca si rispittassi zoccu c’è Chì vali diri ca semu taliani e poi semu tutti disoccupati?
scrittu nnô Statutu: la Sicilia dicidi ‘i tassi chi voli e ‘un Meghiu aviri cuntratti nostri, fari arristari ccà ‘i picciotti, e
addumanna quasi chiù nenti a lu Statu talianu. Sulu accussì si lassàrisi ê spadhi ‘a puvirtà e l’emarginazioni sociali.
po fari dha “zona franca” ca dìciunu tutti… l’àutri sunnu
chiàcchiari chi, comu dici ‘u pruverbiu anticu, “Chiàcchiari e
tabacchieri ‘i ligna ‘u Munti ‘un ni mpigna”. Poi a Missina, ‘a
15 (Chìnnici) Economìa pùbrica? Picca ma bona!
porta dâ Sicilia, ci putemu mèttiri arreri ‘u Portu Francu chi
Nuàutri ‘un semu ne ultralibiristi ne dirigisti. Lu pùbricu chi ci
c’era na vota, ma chistu è nàutru discursu.
voli ci voli, ma sulu chidhu giustu.
Quarchidunu dici: ma còmu ci’a putemu fari suli, senza l’aiutu
Pi chistu spartemu ‘n-tri ‘i sitturi di l’economìa:
di l’Italia?
A part’u fattu ca ss’affermazioni rivela c’u nostru fu un • chidhi c’av’a fari ‘u pùbricu suprattuttu, macari
matrimoniu di ntiressi e no d’amuri, ssa dumanna è macari cuntrullannu dh’anticchia ‘i privatu c’arresta: sanitati,
fàusa. struzioni, prividenza;
Infatti nuàutri vulemu na perequazioni, chiara, a la luci di lu • chidhi unni ‘u pùbricu av’a aviri un rolu cintrali, cu
suli, ntra nuàutri e li parti ricchi dû Paisi. L’Italia ‘un n’av’a dari l’authority o trasennu macari idhu sidhu si stannu
un pezz’i pani ogni vota c’avemu fami, vasinnò semu scavi furmannu monopoli privati: luci, gassi, acqua, tilèfuni,
d’idhi. L’Italia n’av’a dari sulu tri cosi, ô restu ci pinzamu trasporti e, in gèniri, sirvizi pùbrici;
nuàutri: • chidhi unni ‘u pùbricu nun av’a fari nenti, sulu cuntrullari
• accullàrisi ‘i pricari, câ nostra prumissa d’un fàrinni chiù ca la cuncurrenza funziona: tuttu ‘u restu di l’economìa.
novi; Pû restu menu mpiati pùbrici ci su’ e meghiu è. Cu tutti chidhi
• dàrinni ‘u funnu di l’articulu 29 pi fari nfrastrutturi nzin’a ca oggi avi la Rigiuni Siciliana, si putissiru fari tutti i sirvizi ca ni
chi ‘un arrivamu a lu stissu nivedhu di duna lu Statu talianu e macari n’assuvirchiàssiru. Limitànnusi a
ricchizza “pro capite” di l’Italia e paramitrari cuntrullari (tranni i sitturi sociali chi dìssimu supra)
st’ajutu a lu PIL pro capite stissu; diminuisci ‘a curruzioni, si ponnu calari ‘i tassi e si
po fari arripighiari l’economìa.
• dàrinni lu funnu di l’art.119 di la Custituzioni,
Poi s’ànn’a difiniri li rapporti ntra lu Statu cintrali di
pî sirvizi ô citatinu, comu a l’àutri rigiuni di lu
Sicilia e l’enti locali: chiù cosi si ponnu dari a l’enti
Menzijornu.
locali, meghiu è, ma sempri secunnu un principiu di
Pi tutt’u restu âm’a èssiri rispunzàbili, ci l’âm’a
sussidiarità. Pi esempiu: sidhu un sirvizu na citati
far’abbastari e … n’abbasta chidhu c’avemu! Lu
mitropulitana ‘u sapi fari bonu, sû fa idha, mentri si
Statu talianu si tinissi macari quarchi entrata comu
na cumuni nica nun sâ fida, è meghiu c’arresta
‘u lottu, etc. comu c’è scrittu nnô Statutu, ma no li
cintralizzatu.
mposti supra ‘i prodotti dû pitroliu, dû gassi e di
Lu Statu Rigiunali di Sicilia nun s’avi ne distrùiri a
l’energìa… chi pi nuàutri sunnu ossìginu, vita,…
favuri di tutti l’enti locali, comu vonnu i centralisti
Cu stu sistema, macari sidhu a l’iniziu li nostri
contrari sempri a l’idea di la Sicilia, ne fari
finanzi sunnu n’anticchia chiù liggeri, nnô giru di
addivintari nàutru pitruni comu lu Statu talianu
quarchi annu addivintamu ‘u paisi chiù riccu
contra li citatini. Lu Statu di Sicilia av’a livari
d’Europa e ‘a disoccupazioni e ‘a puvirtati arrestanu
cumpitenzi a Roma no a li Cumuni Siciliani: av’a fari
‘un ricordu.
li liggi, l’àuta amministrazioni, la programmazioni
ginirali, la spartizioni di li pìcciuli, lu cuntrollu e nenti
14 (Quattòrdici) Nenti chiù pricari e pòviri chiù. Tuttu lu restu nnô tirritoriu.
Appoi, ‘i pruvinci ànn’a scumpariri! Nun sèrvunu a
‘Un ni putemu chiù di èssiri sempri ‘i pòviri d’Italia. nenti! Ni sèrvunu tri cità mitrupulitani (macari dannu
Ma di tutti li puvirtà, la chiù nfamanti è chidha dû a Missina n’amministrazioni spiciali), na vintina di
pricariatu. Si pìghianu pi fissa mighiara di citatini, si distritti nichi, chiù vicini â Pupulazioni, e quarchi
spàscianu ‘i finanzi di l’enti locali … e l’ùnica cosa amministrazioni a parti pi l’ìsuli nichi chi sunnu
c’arresta è ‘a dispirazioni e l’umiliazioni d’un pòpulu. sempri scurdati di tutti.
Ancora oggi a ogni elezioni si fa quarchi pricariu
novu, facennu ingiustizia macari nnê confronti di La pròssima vota cunchiujemu cu l’ùrtimi cincu
chidhi ca ‘un ànnu santi ‘n-paraddisu. punti.
L’âm’a finiri! S’av’a mèttiri un nùmmaru chiusu,
s’av’a mèttiri un puntu fermu, picchì ogni pricariu
novu chi facemu costruisci un postu e ni distrui dui. Grazi pi l’attenzioni - (3. - Continua)
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