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L’espropriazione forzata per causa di pubblica utilità (legge 25
giugno 1865 n.2359), detta anche “espropriazione per
pubblico interesse” (art. 834 c.c.) o “per motivi d’interesse
generale” (art. 42, comma 3, Cost.) è il procedimento
giuridico mediante il quale la pubblica autorità, contro la
corresponsione di un un’indennità
indennità, trasferisce il diritto di
proprietà d’una cosa, oppure altro diritto reale presente
sulla cosa, dal soggetto che ne è titolare, l’espropriato, al
soggetto espropriante, perché ad opera di questi possa
essere soddisfatto un determinato interesse pubblico.
B1
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Testo Unico 8 giugno 2001, n.327 in materia di
espropriazione per pubblica utilità, pubblicato sulla G.U.
n.189 del 16 agosto 2001, modificato dal D.L. n.302 del
27/12/2002, ed entrato in vigore il 30 giugno 2003.
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l’autorità espropriante, ovvero l’autorità amministrativa (lo
Stato, le Regioni, le Province o altro Ente pubblico) titolare
del potere espropriativo, che ne cura il procedimento ed è
competente alla realizzazione dell’opera .
il promotore, il soggetto pubblico o privato che richiede
l’espropriazione
il beneficiario,
beneficiario ovvero il soggetto in cui favore è emesso il
decreto di esproprio e, pertanto, destinato a diventare
proprietario dell’opera.
l’espropriato, al quale viene imposto il sacrificio del proprio
diritto per motivi di pubblico interesse
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1. Sottoposizione del bene al vincolo preordinato
all’esproprio
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Termine di efficacia del vincolo
Termine entro il quale deve essere emanato il provvedimento che dichiara
la Pubblica Utilità dell’opera: 5 anni.
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Se l’opera è conforme
allo strumento
urbanistico la in ogni caso, equivale a dichiarazione di
dichiarazione è pubblica utilità l'approvazione di
disposta quando: uno strumento urbanistico, anche di settore o
attuativo, ovvero il rilascio di una
concessione, di una autorizzazione o di un
atto avente effetti equivalenti.
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Il termine di efficacia p
può essere p
prorogato
g
1. In caso di forza maggiore
2. Per altre giustificate ragioni
Prima della scadenza al massimo per 2 anni
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Istanza all’Autorità con indicazione dei
nominativi di coloro che dovranno
accedere ai fondi.
Indennità di esproprio
1 Urgente (art.22)
1. (art 22)
Indennità di occupazione
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Il PROMOTORE entro t i 30 g successivi
i i alla
ll dichiarazione
di hi i di p.u.
1) Compila l’elenco dei beni e dei relativi proprietari
2) Indica le somme che offre
3) Notifica ai proprietari
Il PROPRIETARIO
è invitato dall’Autorità Espropriante, se da questa ritenuto opportuno, a
precisare il valore dell’area.
L’AUTORITA’ ESPROPRIANTE
1) accerta il valore dell’area
2) determina l’indennità provvisoria
3) notifica al proprietario
segue
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Notifica al proprietario
Il proprietario
Accetta
Accetta Non accetta
N.B. Una volta offerta l’indennità provvisoria (se accettata o meno) l’autorità può, a
questo punto, procedere all’emanazione del decreto di esproprio.
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l’indennità provvisoria
non è accettata
Invito al proprietario di dichiarare entro 20 giorni
se intende avvalersi del procedimento dell’art. 21
SI
SI NO o non risponde
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occupazione strumentale e temporanea, di
aree non soggette ad esproprio;
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N.B.
N B Il T.U.
T U non ha previsto termini di durata massima dell’occupazione
temporanea, contro i due anni previsti dalla vecchia norma
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È il provvedimento con cui la pubblica amministrazione si procura la
disponibilità del bene, anticipando gli effetti del provvedimento ablatorio
vero e proprio.
Il provvedimento, può essere emanato con adeguata motivazione, senza
particolari indagini e formalità qualora l’avvio dei lavori rivesta carattere di
particolare urgenza.
L’occupazione d’urgenza non può essere protratta oltre cinque anni dalla
immissione in possesso, eventualmente prorogabili per un massimo di altri due
(commaa 6 aart.
(co t 22‐bis),
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dispone, deve essere emanato il decreto d’esproprio. Per essa è prevista la
corresponsione di una indennità da computarsi in modo analogo all’indennità per
occupazione temporanea
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L’indennità è determinata sulla base delle
caratteristiche del bene al momento dell'accordo
di cessione o alla data dell'emanazione del
decreto di esproprio, valutando l'incidenza dei
vincoli di qualsiasi natura (se conformativi) ma
prescindendo dagli effetti del vincolo
preordinato all’esproprio.
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Giustizia civile
La discriminate tra i due tipi di vincolo è connessa al carattere generale
(conformativo) o particolare (espropriativo) della previsione,
previsione
riguardante la totalità delle aree in una determinata situazione
topografica, senza riguardo al regime proprietario, o diversamente
solo determinate aree la cui destinazione sia legata a scelte di opere o
impianti particolari (riflessi c.d lenticolari sul tessuto urbanistico)
Cass. S.U. 173/2001
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C
Caso specifico
ifi
Aree destinate ad un’opera specifica di interesse collettivo realizzabile
ad iniziativa promiscua pubblico‐privata o comunque quando
l’attuazione non sia riservata alla P.A.
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Il vincolo espropriativo
Riguarda una specifica area ed una specifica opera
Finalità ed attuabilità esclusivamente pubblicistica
È temporaneo
Non costituisce pertanto una condizione per deprimere il valore
intrinseco del bene
Il vincolo conformativo
Riguarda una categoria indiscriminata di aree
È un vincolo legale permanente
Incide in modo diretto e determinate sull’indennità di esproprio;
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Non è preclusa l’attuazione del privato ‐ proprietario di
una specifica opera di interesse collettivo (esiste una
rendita di trasformazione)
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• di un’area destinata
d d alla
ll realizzazione
l d opere
di
private che non rientrano nell’ambito dell’edilizia
residenziale pubblica… (art. 36)
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22/01/2013
cosa dice la Legge deve possedere i requisiti della edificabilità legale e di fatto
Comma 5 : “II criteri e i requisiti per valutare la edificabilità di fatto
( t 37))
(art.
dell’area, sono definiti con regolamento da emanare con decreto del
Ministro dei LL. PP.”
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La Cass. sez. I ((ultime 10119/05
9 5 8243/06
43 23808/06)
3 )
Rigetta la possibilità di ricorrere al valore reale dell’area espropriata,
risultante dal confronto con il valore di mercato medio dei fondi
rustici siti nella medesima zona e attestato da atti di compravendita
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il dispositivo della sentenza 181/2011 ha fatto salvo il
comma 1 dell’art. 40 il quale, con riguardo alle aree
effettivamente coltivate prevede che l’indennizzo debba
essere determinato tenendo conto delle colture
effettivamente praticate sul fondo, anche in relazione
all’esercizio dell’azienda agricola, senza valutare la
possibile o l’effettiva utilizzazione diversa da quella
agricola. .
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Indennità aggiuntiva.
aggiuntiva EE’ corrisposta al fittavolo,
fittavolo al
mezzadro o al compartecipante …. È commisurata al VAM.
(sopravvive anche dopo la sentenza del 2011)
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•la decurtazione non è applicata qualora il proprietario opti per la cessione volontaria
del bene ,
altresì
l ì quando
d
Ip < 8/10 Id
o ancora quando l’accordo non si concluda per fatti non imputabili all’espropriato.
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C
Commi
i 1 e 2 dell’art.
d ll’ 37 come sostituiti
i i i dalla
d ll L.
L 244 del
d l 2007
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..che non rientrano nell’ambito dell’edilizia residenziale
pubblica, convenzionata, agevolata o comunque
denominata, nonché nell’ambito dei piani di
insediamenti produttivi di iniziativa pubblica;
L’indennità è commisurata al valore venale
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• L’esproprio parziale è la sottrazione di una parte del bene.
Perché si configuri un pregiudizio è necessario che la parte
residua del fondo sia intimamente collegata con quella
espropriata da un vincolo obiettivo, tale da conferire
all’intero bene unità economica e funzionale. Occorre,
quindi, che il distacco della parte espropriata influisca
oggettivamente
tti t in
i modo
d negativo
ti sulla
ll parte
t residua.
id
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• N.B. nel caso di esercizio dei azienda agricola la valutazione non può
tener conto di un eventuale lucro cessante connesso al
ridimensionamento dell’attività e l’indennità va ragguagliata al solo
danneggiamento materiale dell’immobile.
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