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bayesiana della
decisione
Teoria bayesiana della decisione
Classificazione cost-sensitive
Regola di rigetto
La curva ROC
Teoria bayesiana della
decisione: caratteristiche
La teoria bayesiana della decisione è un approccio
statistico fondamentale al problema del pattern
recognition.
Il suo obiettivo è quello di confrontare
quantitativamente diverse decisioni di
classificazione utilizzando le probabilità ed i costi
cha accompagnano tali decisioni.
Assunzioni fondamentali:
il problema della decisione è posto in termini
probabilistici
sono noti i valori di tutte le probabilità rilevanti per il
problema
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 1 di Cassino
Fondamenti
Consideriamo un problema a C classi, con etichette
ωj con j=1,2,…,C.
Etichettiamo con αi i=1,2,…,a le decisioni che è
possibile prendere.
Supponiamo di conoscere la probabilità P(ωj) che un
campione appartenga ad una certa classe
(probabilità a priori).
Conosciamo inoltre la funzione di costo (loss
function) λ(αi| ωj) che descrive il costo indotto
dall’aver preso la decisione αi quando il campione
appartiene alla classe ωj.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 2 di Cassino
Se non avessimo altre informazioni, la regola
di decisione sarebbe basata interamente
sulle P(ωj).
Supponiamo, invece, di poter utilizzare un
feature vector N-dimensionale x che, in
questo ambito, è formalizzabile come una
variabile aleatoria N-dimensionale.
Conosciamo inoltre la funzione di densità di
probabilità condizionata alla classe p(x| ωj).
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 3 di Cassino
Un esempio di densità di probabilità condizionate alle classi
con C=2.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 4 di Cassino
Teorema di Bayes
A partire dalle conoscenze descritte,
vorremmo stabilire quale sia la probabilità
P(ωj|x) (probabilità a posteriori )che il
campione descritto da un feature vector x
appartenga alla classe ωj.
E’ possibile ottenere questa informazione
grazie al teorema di Bayes per cui:
p( x ω j ) ⋅ P(ω j ) C
P(ω j x ) =
p(x)
dove p(x) = ∑ p( x ω j ) ⋅ P(ω j )
j =1
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 5 di Cassino
Teorema di Bayes
Grazie al teorema di Bayes, è
possibile risalire alla
probabilità che il feature vector
osservato x sia stato prodotto
da un campione appartenente
alla classe ωj (prob. a
posteriori) a partire dalla
probabilità a priori P(ωj) e dalle Rev. Thomas Bayes
verosimiglianze p(x| ωj). b. 1702, London
d. 1761, Tunbridge Wells,
Kent
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 6 di Cassino
Teorema di Bayes
Possiamo esprimere informalmente la
formula di Bayes come:
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 7 di Cassino
Le probabilità a posteriori relative alle due classi viste prima,
assumendo P(ω1)=2/3 e P(ω2)=1/3 .
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 8 di Cassino
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 9 di Cassino
Decisione
La decisione tende naturalmente verso la
classe cui compete la probabilità a posteriori
maggiore:
Decidi ω1 se P(ω1|x) > P(ω2|x)
altrimenti decidi ω2
Questa regola di fatto minimizza la probabilità
di errore:
P(errore|x)=min{P(ω1|x) , P(ω2|x)}
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 10 di Cassino
Decisione
Da un punto di vista operativo, l’evidenza non entra
in gioco nella decisione che può quindi ridursi a:
Decidi ω1 se p(x|ω1)P(ω1) > p(x|ω2)P(ω2)
altrimenti decidi ω2
Situazioni particolari:
se p(x|ω1) = p(x|ω2) l’osservazione del valore x non
fornisce informazioni riguardo lo stato di natura ulteriori
rispetto alle prob. a priori
se P(ω1) = P(ω2) la decisione tiene conto solo della
verosimiglianza
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 11 di Cassino
Il costo atteso
A fronte dell’osservazione di un f.v. x, qual è
il costo che dobbiamo aspettarci nel caso
prendiamo una decisione αi ?
Tale costo (che va sotto il nome di rischio
condizionale, conditional risk) viene valutato
come:
C
R(αi x ) = ∑ λ(αi ω j ) ⋅ P(ω j x )
j=1
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 12 di Cassino
La regola di decisione
Una regola di decisione è una funzione α(x)
che indica quale azione intraprendere per
ogni possibile valore di x osservato.
In questo contesto, la regola di decisione
ottima è quella per cui si ha il minimo rischio
condizionale:
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 13 di Cassino
Regioni di decisione
La regola di
decisione induce
R1
nello spazio delle
fatures un insieme
R2
di regioni di
decisione.
R3
x∈Ri ⇔ α(x) = αi
R1
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 14 di Cassino
Problemi a due classi
Nel caso particolare di problemi a due classi,
indichiamo con αi la decisione per la classe
ωi con i=1,2.
Definiamo λij= λ(αi|ωj ). I rischi condizionali
sono:
R(α1|x)= λ11P(ω1|x)+ λ12P(ω2|x)
R(α2|x)= λ21P(ω1|x)+ λ22P(ω2|x)
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 15 di Cassino
Problemi a due classi
Scegliamo ω1 se R(α1|x) < R(α2|x), cioè se:
λ11P(ω1|x)+ λ12P(ω2|x) < λ21P(ω1|x)+ λ22P(ω2|x)
che equivale a:
(λ11-λ21)P(ω1|x) < (λ22-λ12)P(ω2|x)
Essendo (λ11-λ21)<0 e (λ22-λ12)<0, possiamo
moltiplicare i due membri per -1 e cambiare verso
alla disequazione:
(λ21-λ11)P(ω1|x) > (λ12-λ22)P(ω2|x)
da cui: ω
> λ12 − λ22
1
P(ω x ) 1
cost-sensitive
con λ21>λ12
0-1 loss
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 19 di Cassino
Probabilità minima di errore
E’ importante valutare quale sia la minima
probabilità di errore, che fornisce il miglior
risultato raggiungibile.
Consideriamo il problema a due classi.
Indichiamo con X un generico campione e
con x il f.v. corrispondente.
Siano inoltre R1 e R2 le due regioni di
decisione e T=R1∪R2 il dominio di x.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 20 di Cassino
Probabilità minima di errore
Problemi a due classi
Per una regola di decisione che genera le
due regioni di decisione R1 e R2 la probabilità
di errore è:
Pe = p(x ∈ R 2 , X ∈ ω1 ) + p(x ∈ R1, X ∈ ω 2 ) =
= p(x ∈ R 2 | ω1 )P(ω1 ) + p(x ∈ R1 | ω 2 )P(ω 2 ) =
= ∫ p(x | ω1 )dx ⋅P(ω1 ) + ∫ p(x | ω2 )dx ⋅P(ω2 ) =
R2 R1
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 23 di Cassino
Probabilità minima di errore
Problemi a due classi
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 24 di Cassino
Probabilità minima di errore
Problemi multiclasse
In maniera analoga si può calcolare la
minima probabilità di errore per problemi a C
classi:
C
Pe = 1− P(correct) = 1− ∑ ∫ p(x | ωi )P(ωi )dx
i=1 Ri
Siccome :
C
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 26 di Cassino
Altri criteri di decisione per
problemi a due classi
Abbiamo visto che, nel caso abbiamo una
conoscenza completa del problema
(probabilità a priori, costi), il likelihood ratio
test è il criterio di decisione ottimale in quanto
minimizza il rischio condizionale.
Altri criteri:
Criterio Minimax
Criterio di Neyman-Pearson
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 27 di Cassino
Criterio Minimax
In alcune circostanze, potrebbe essere necessario
progettare un sistema di riconoscimento che debba
garantire buone prestazioni non per un valore
determinato delle probabilità a priori, ma su un
intervallo di valori possibili.
Esempi:
Non conosciamo esattamente la prob. a priori, ma
sappiamo che varia in un certo intervallo.
Durante la fase operativa del sistema, le prob. a priori
possono cambiare in modo impredicibile.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 28 di Cassino
Criterio Minimax
In questo caso, un approccio ragionevole è
quello di progettare il classificatore in modo
da minimizzare i danni nel caso peggiore
(worst case).
Ciò equivale a minimizzare il valore massimo
del rischio al variare delle probabilità a priori.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 29 di Cassino
Criterio Minimax
Consideriamo le regioni di decisione R1 ed R2
indotte da un criterio di decisione. Il rischio
relativo è:
R= ∫ [λ
R1
P p (x ω1 ) + λ12 P2 p (x ω2 )]dx +
11 1 ∫ [λ
R2
P p (x ω1 ) + λ22 P2 p (x ω2 )]dx
21 1
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 30 di Cassino
Criterio Minimax
Considerando che ∫ p(x ω1 )dx = 1 − ∫ p(x ω1 )dx
otteniamo: R R 1 2
+ P1 (λ11 − λ22 ) + (λ21 − λ11 ) ∫ p (x ω1 )dx − (λ12 − λ22 ) ∫ p (x ω2 )dx
R2 R1
Una volta stabilite le regioni di decisione, il
rischio è una funzione lineare di P1. Che cosa
significa ?
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 31 di Cassino
Criterio Minimax
Rischio
Fissata P1, è definito il rischio condizionale complessivo.
Che cosa succede se P1cambia?
λ11
λ22
P1 P1
0.0 1.0
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 32 di Cassino
Criterio Minimax
Rischio
λ22
P1 P1
0.0 1.0
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 33 di Cassino
Criterio Minimax
Per limitare il massimo rischio ottenibile, si
sceglie un punto di lavoro tale che, al variare
di P1, il rischio non si modifichi.
Tale punto coincide con il punto di max del
rischio al variare di P1.
Di conseguenza, si sceglie il valore di P1 che
massimizza il rischio condizionale
complessivo.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 34 di Cassino
Criterio Minimax
Rischio
λ11
λ22
P1
0.0 Pmm 1.0
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 35 di Cassino
Criterio Minimax
In questo caso, il rischio diventa:
R(P1 ) = λ22 + (λ12 − λ22 ) ∫ p (x ω2 )dx =
R1
(λ11 − λ22 ) + (λ21 − λ11 ) ∫ p(x ω1 )dx − (λ12 − λ22 )∫ p(x ω2 )dx = 0
R2 R1
δ1 = ∫ p(x ω1 )dx δ 2 = ∫ p ( x ω 2 ) dx
dove: R1 R2
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 38 di Cassino
Criterio di Neyman-Pearson
Utilizzando i moltiplicatori di Lagrange
possiamo scrivere la funzione obiettivo da
minimizzare come:
F = ε 1 + λ (ε 2 − α ) = ∫ p (x ω1 )dx + λ ∫ p (x ω2 )dx − α
R 2R 1
Da notare:
Non sono presenti le probabilità a priori ed i costi
Le regioni di decisione sono da definire (soluzione
del problema di minimizzazione)
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 39 di Cassino
Criterio di Neyman-Pearson
La funzione obiettivo si può scrivere:
F = ∫ p(x ω1 )dx + λ 1 − ∫ p (x ω2 )dx − α = λ (1 − α ) + ∫ [ p (x ω1 ) − λp (x ω2 )]dx
R
R2 2 R2
λ
p (x ω2 ) <
ω2 F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 40 di Cassino
Criterio di Neyman-Pearson
Il criterio ottenuto è basato sul confronto tra
likelihood ratio ed una soglia (simile al criterio
di Bayes)
Come otteniamo il valore della soglia λ ?
Imponendo che sia soddisfatto il vincolo
sull’errore.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 41 di Cassino
Criterio di Neyman-Pearson
Di fatto, bisogna scegliere λ in modo che
ε2=α’ <α
Come è possibile esprimere l’errore?
Consideriamo il LR Λ(x) come una v.a., in
quanto è una funzione della variabile
aleatoria x.
Consideriamo la pdf di Λ condizionata alla
classe ω2
p (Λ ω2 ) = p (Λ (x) x ∈ ω2 )
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 42 di Cassino
Criterio di Neyman-Pearson
In questo modo, l’errore è definibile come:
+∞
ε2 = ∫λ p(Λ ω )dΛ = α ′
2
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 43 di Cassino
Classificazione con rigetto
Nella classificazione cost-sensitive, ci
possono essere casi in cui il costo di un
errore è così elevato che è conveniente
astenersi dal fornire una risposta piuttosto
che rischiare un errore.
In questi casi, alle decisioni possibili si
aggiunge la “decisione di non decidere”, detta
anche rigetto.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 44 di Cassino
Regola di decisione con
rigetto
La regola di decisione viene ampliata per
considerare il nuovo tipo di decisione (regola
di decisione con rigetto).
Le condizioni per le quali viene sospesa la
decisione vanno sotto il nome di regola di
rigetto (reject rule).
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 45 di Cassino
Classificazione con rigetto
Per il classificatore bayesiano, la probabilità
di errore su un campione x è
Pe(x) = 1-max{P(ωi|x)}.
Supponiamo di non voler procedere alla
classificazione se la Pe supera una soglia t
(Pe massima tollerabile).
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 46 di Cassino
Regola di decisione con rigetto
per il classificatore bayesiano
La regola di decisione diventa quindi:
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 47 di Cassino
Regioni di rigetto
1-t=0.6
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 48 di Cassino
Curva error/reject
Al variare di t variano la probabilità di errore e la probabilità di rigetto
secondo una curva che si definisce curva error/reject
Pe
t=1
t=0
Pr
1
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 49 di Cassino
Classificazione con rigetto
Anche il rigetto avrà un suo costo (inferiore a
quello di un errore).
Assumiamo una funzione di costo del tipo:
c se i=j
λij= e se i≠j
r se i=‘rigetto’
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 50 di Cassino
Classificazione con rigetto
Il rischio condizionale diventa:
r se α =‘rigetto’
R(α|x) =
c P(ωi|x) +e (1- P(ωi|x)) se α=ωi
Quindi la regola di decisione diventa:
λ0 − λ22 P2 p (x ω1 ) λ12 − λ0 P2
< <
λ21 − λ0 P1 p(x ω2 ) λ0 − λ11 P1
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 54 di Cassino
Funzioni discriminanti
Una rappresentazione utile dei classificatori è
in termini di un insieme di funzioni
discriminanti gi(x) i=1,…,C.
Un campione con f.v. x viene assegnato alla
classe ωi se gi(x) > gj(x) j≠i.
In questo modo, un classificatore è visto
come un sistema che calcola C funzioni
discriminanti e che sceglie la classe con il
valore più ampio.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 55 di Cassino
Funzioni discriminanti
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 56 di Cassino
Funzioni discriminanti
Un classificatore bayesiano può essere facilmente
rappresentato in termini di funzioni discriminanti ed in
diversi modi.
Caso generale: gi(x) = -R(αi|x)
Non cost-sensitive: gi(x) = P(ωi|x)
In generale, la scelta delle funzioni discriminanti non
è unica. Può essere usata ogni funzione monotona di
P(ωi|x):
gi(x) = p(x|ωi) P(ωi)
gi(x) = ln P(ωi|x)= ln p(x|ωi) + ln P(ωi)
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 57 di Cassino
Funzioni discriminanti
Le funzioni discriminanti definiscono
immediatamente le regioni di decisione:
{
Ri (x ) = x g i (x ) > g j (x ) ∀j ≠ i }
La frontiera di decisione tra due classi ωi e ωj
è definita come:
{
Γij (x ) = x g i (x ) = g j (x ) j ≠ i }
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 58 di Cassino
Funzioni discriminanti
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 59 di Cassino
Funzioni discriminanti per
classificatori a due classi
Per il classificatore a due classi (dichotomizer)
è consueto definire un’unica funzione
discriminante:
ω1
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 60 di Cassino
Funzioni discriminanti per
classificatori a due classi
Sono possibili diverse definizioni :
λ21 − λ11
p( x ω1 ) P(ω1 )
g(x) = ln + ln + ln
p( x ω2 ) λ12 − λ22 P(ω2 )cost-sensitive
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 61 di Cassino
Funzioni di densità normali
Un caso notevole è dato dalle funzioni di
densità gaussiane (o normali).
La ragione per questa particolarità è legata al
fatto che la densità gaussiana è un modello
appropriato in situazioni in cui il f.v. x per la
classe ωi è una versione rumorosa di un
prototipo µi.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 62 di Cassino
Funzioni di densità normali
Nel caso di f.v. a d dimensioni, le densità
sono definite come:
1 T −1
p(x|ωi ) = Ai exp − (x − µ i ) Σ i (x − µ i )
2
1 µ i = E [x|ωi ]
Ai = d/ 2 1/ 2 Vettore delle medie
( 2π) Σi
[
Σ i = E (x-µ i )(x-µ i )T|ωi ]
Matrice di covarianza
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 63 di Cassino
Funzioni di densità normali
Consideriamo i singoli componenti di µ e Σ.
Se il f.v. è x = ( x1 , x2 ,..., xd ) possiamo scrivere
il vettore delle medie come:
µ = (µ1 , µ 2 ,..., µ d )
dove:
µi = E [xi ]
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 64 di Cassino
Funzioni di densità normali
Analogamente per la matrice di covarianza:
σ 11 σ 12 σ 1d
σ 21 σ 22 σ 2d
Σ=
σ d 1 σ d 2 σ dd
[
σ ij = E (xi − µi )(x j − µ j )]
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 65 di Cassino
Proprietà della matrice di
covarianza
Matrice simmetrica: σ ij = σ ji
Gli elementi sulla diagonale sono le varianze delle
componenti: σ ii = σ i2
Gli elementi fuori dalla diagonale sono le covarianze
delle componenti e σ ij ≤ σ iσ j
Se xi e xj tendono a crescere insieme, allora σij>0.
Se xi tende a crescere quando xj tende a
decrescere, allora σij<0.
Se xi e xj sono statisticamente indipendenti, allora
σij=0.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 66 di Cassino
Proprietà della matrice di
covarianza
xj xj xj
xi xi xi
σ ij = −σ iσ j σ ij = 0
σ ij < 0 σ ij < σ iσ j
xj xj
σ ij > 0 σ ij < σ iσ j
σ ij = σ iσ j
xi xi
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 67 di Cassino
Funzioni di densità normali
I campioni estratti da una popolazione con
pdf normale tendono a disporsi in una singola
“nuvola”.
Il centro della regione è definito dal vettore
delle medie, mentre la forma della regione è
determinata dalla matrice di covarianza.
I punti che hanno lo stesso valore per la pdf
appartengono a curve su cui il termine
1
(x − µ i )T Σ i−1(x − µ i ) è costante.
2 F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 68 di Cassino
Funzioni di densità normali
d=2
1 T −1
Il termine 2 (x − µ i ) Σ i (x − µ i )
viene spesso indicato
come quadrato della
distanza di
Mahalanobis
p(x|ωi) costante
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 69 di Cassino
Classificatore bayesiano con
densità normali
Nel caso di classificazione non cost-sensitive,
le funzioni discriminanti possono essere poste:
g i (x) = ln p (x ωi ) + ln P (ωi )
Se le densità sono normali:
1 T −1 1 d
gi(x) = − (x − µi ) Σi (x − µi )- ln Σi − ln 2π + ln P(ωi )
2 2 2
In generale, il classificatore ottimale è un
classificatore quadratico.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 70 di Cassino
1 1 d
gi(x) = − (x − µi )T Σi−1(x − µi )- ln Σi − ln 2π + ln P(ωi ) =
2 2 2
1
2
[ 1
2
]d
= − xT Σi−1x + µiT Σi−1µi − µiT Σi−1x − xT Σi−1µi - ln Σi − ln 2π + ln P(ωi ) =
2
= µiT Σi−1x = xT Σi−1µi perchè è uno scalare
−
2
[
1 T −1 1 d
]
x Σi x + µiT Σi−1µi − 2µiT Σi−1x - ln Σi − ln 2π + ln P(ωi ) =
2 2
= µiT Σi−1 = µi T
( )
T −1
Σi perchè Σi simmetrica; = µi T
( ) =(
−1 T
Σi −1 T
Σi µi )
1 T −1
2
T −1 −1 T 1
( d
)
− x Σi x + µi Σi µi − 2 Σi µi x - ln Σi − ln 2π + ln P(ωi )
2 2
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 71 di Cassino
Densità normali
σ2I
caso Σi=σ
Se le features sono statisticamente
indipendenti e hanno uguale varianza σ2, la
forma di gi(x) si semplifica:
1
−1
Σi = 2 I Σ i = σ (costante risp. a i)
2d
σ
x − µi
2
(x − µ i ) (x − µ i )
T
g i(x) = − 2
+ ln P(ωi ) = − + ln P(ωi )
2σ 2σ 2
distanza euclidea
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 72 di Cassino
Densità normali
σ2I
caso Σi=σ
Valutiamo la gi(x):
1 T
[ ]
g i(x) = − 2 x x − 2µTi x + µTi µ i + ln P(ωi )
2σ
Se si considera che xTx è indipendente da i,
si ottiene un classificatore lineare (linear
machine):
µTi x µTi µ i
g i(x) = 2
− 2
+ ln P(ωi ) = w i x + wi0
T
σ 2σ
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 73 di Cassino
Densità normali
σ2I
caso Σi=σ
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 74 di Cassino
Densità normali
σ2I
caso Σi=σ
Definiamo le frontiere di decisione g i ( x ) − g j ( x) = 0
g i(x) − g j(x) = (w i − w j ) x + (w i 0 − w j 0 ) = 0
T
w = µi − µ j
σ2 P(ωi )
x 0 = (µ i + µ j ) − (µi − µ j )
1
ln
2 µi − µ j
2
P(ω j )
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 75 di Cassino
Al cambiare delle P(ωi) le frontiere di decisione si spostano
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 76 di Cassino
Densità normali
caso Σi= Σ
Anche in questo caso, la forma delle gi(x) si
semplifica:
1 T −1 1 d
g i(x) = − (x − µ i ) Σ i (x − µ i )- ln Σ i + ln P(ωi ) − ln 2π
2 2 2
1 T −1
g i(x) = − (x − µ i ) Σ (x − µ i ) + ln P(ωi )
2
g i(x) = w x + wi 0 1
T
i
w i = Σ −1µ i wi 0 = − µTi ΣF.−1Tortorella
µ i + ©ln2009P(ωi )
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition 2 Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 77 di Cassino
Densità normali
caso Σi= Σ
Anche in questo caso l’equazione della
frontiera si può scrivere w T
(x − x 0 ) = 0 dove:
w = Σ (µ i − µ j )
−1
P(ωi )
ln
ω
x 0 = (µ i + µ j ) − (µ i − µ j )
1 P ( )
j
2 (µ i − µ j ) Σ (µ i − µ j )
T −1
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 78 di Cassino
Le frontiere di decisione non sono più ortogonali a µi-µj
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 79 di Cassino
Criteri di decisione per problemi a
due classi: Valutazione
Finora abbiamo visto diversi (equivalenti)
criteri di decisione per problemi a due classi:
ω1
Likelihood ratio: pp((xx ωω )) <> λλ
1 12 − λ22 P(ω2 )
21 − λ11 P (ω1 )
ω2
2
ω1
p(x ω1 ) > λ12 − λ22 P(ω2 )
Log-Likelihood ratio: ln
p (x ω )
ln
< λ − λ P(ω )
2 21 11 1
ω
2
o
R (γ ) = λ11 P1 [1 − ε 1 (γ )] + λ12 P2 [1 − δ 2 (γ )] + λ21 P1ε 1 (γ ) + λ22 P2δ 2 (γ )
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Elementi di teoria della decisione 82 di Cassino
Criteri di decisione per problemi a
due classi: Valutazione
Nella formulazione del rischio si identificano
due tipi di contributi:
λij , Pi : legati al particolare problema, indipendenti
dal classificatore
δ1 (γ ) ε 2 (γ ) δ 2 (γ ) ε 1 (γ ) : intrinseci al classificatore,
indipendenti dal problema
Per ottenere una valutazione della qualità di
discriminazione intrinseca al classificatore si
possono valutare gli andamenti di δ1 (γ ) ε 2 (γ ) o
di δ 2 (γ ) ε1 (γ ) al variare di γ.
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 83 di Cassino
Denominazioni
(uno, nessuno e centomila…)
La classificazione a due classi è presente in
molti contesti diversi (hypothesis testing,
tecniche radar, diagnosi medica,…) e ciò ha
portato a definire i vari errori e corrette
classificazioni in diversi modi:
Type I, type II error
PF (false alarm),PM (miss),PD (detection)(PH hit),
PCR (correct rejection)
TPR, FPR, TNR, FNR (True Positive, False
Positive, True Negative, False Negative)
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Elementi di teoria della decisione 84 di Cassino
FNR, PM
TPR, PH, PD
TNR, PCR
FPR, PF
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Elementi di teoria della decisione 85 di Cassino
Denominazioni
Scegliamo di adottare la notazione che adopera le
seguenti denominazioni:
TPR=1-FNR
FPR=1-TNR
Sulla base delle caratteristiche del problema
possiamo adottare una delle due convenzioni:
TPR(γ)= δ1 (γ ) FPR(γ)= ε 2 (γ )
TPR(γ)= δ 2 (γ ) FPR(γ)= ε 1 (γ )
FPR(t) = 1 − TNR(γ )
TPR
per caratterizzare
TNR(γ) completamente le prestazioni
del classificatore in
corrispondenza della soglia t
TPR(γ) sono sufficienti due valori,
es.: FPR(γ) e TPR(γ)
0
0 FPR 1
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 87 di Cassino
La curva ROC
1.0
Al variare di t, si ottiene
una sequenza di coppie
0.8
(FPR(γ), TPR(γ) che
fornisce la curva ROC
0.6
(Receiver Operating
TPR
Characteristic ) del
0.4
classificatore.
0.2
0.0
0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0
FPR F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 88 di Cassino
La curva ROC
1.0
Punto di
lavoro γ → -∞ Tutti ω2
0.8
ideale
0.6
TPR
0.4
Classificatore
γ → +∞ casuale
0.2
Tutti ω1
0.0
0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0
FPR
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 89 di Cassino
La curva ROC
1.0
C3 Più la curva è
C2 spostata verso
0.8
C1 l’angolo in alto a
sinistra, migliori
0.6 sono le prestazioni
del classificatore
TPR
relativo.
Prestazioni
0.4
migliori
0.2
0.0
0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0
FPR
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 90 di Cassino
Proprietà della curva ROC
relativa al LRT
La curva ROC ha concavità rivolta verso il
basso.
È al di sopra della retta TPR=FPR.
La pendenza della curva in un particolare
punto è uguale al valore della soglia
λ − λ P(ω )
η= 12 22
λ − λ P(ω )
richiesta per ottenere TPR e FPR
2
da cui:
TPR2 − TPR1 P2 (λ12 − λ22 )
= ⋅
FPR2 − FPR1 P1 (λ21 − λ11 )
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 93 di Cassino
Rette isocosto
L’equazione definisce la pendenza di una
retta isocosto. In altre parole, tutti i punti
(FPR,TPR) del piano ROC sulla retta
TPR − TPR1 P2 (λ12 − λ22 )
= ⋅
FPR − FPR1 P1 (λ21 − λ11 )
avranno associato lo stesso rischio
condizionale.
Ogni combinazione di probabilità a priori e di
costi definisce un fascio di rette isocosto.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 94 di Cassino
Rette isocosto
1.0
Le rette del fascio che
sono disposte più in
0.8
alto e a sinistra sono
quelle cui compete il
rischio minore. 0.6
TPR
Rischio
crescente
0.4
0.0
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition 0.0 0.2 0.4 0.6 F. Tortorella
0.8 © 2009 1.0
FPR Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 95 di Cassino
Definizione della soglia ottima
Data una combinazione di probabilità a priori
e di costi, qual è il punto di lavoro ottimale
sulla curva ROC ?
Tale punto deve giacere
sulla curva ROC
sulla retta del fascio più “in alto e a sinistra”
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 96 di Cassino
Definizione della soglia ottima
non realizzabile
1.0
ottima
0.8
subottima
0.6
TPR
Rischio
crescente
0.4
0.2
0.0
0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0
FPR F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 97 di Cassino
Definizione della soglia ottima
Criterio di Bayes
Il punto di lavoro ottimo è definito dalla retta
del fascio (identificato da probabilità a priori e
costi) tangente alla curva ROC.
La soglia ottima è di conseguenza quella
associata al punto di lavoro ottimo trovato.
Nel caso stiamo considerando il LRT,
ritroviamo il criterio di Bayes.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 98 di Cassino
Definizione della soglia ottima
1.0
Al variare del
rapporto tra 0.8
le probabilità
delle classi 0.6
e/o dei costi
TPR
cambia la
0.4
pendenza e
quindi la
soglia ottima. 0.2
0.0
0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 F. Tortorella
1.0 © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition FPR
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 99 di Cassino
Criterio di Neyman-Pearson
In questo contesto, il criterio di Neyman-
Pearson specifica un FPR (o un FNR)
massimo accettabile.
Di conseguenza, la definizione del punto di
lavoro ottimo in accordo al criterio NP è
facilmente identificato dall’intersezione tra la
curva ROC e la retta FPR=FPRmax
(FNR=FNRmax).
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 100 di Cassino
Criterio di Neyman-Pearson
1.0
1-FNRmax 0.8
0.6
TPR
0.4
0.2 FPRmax
0.0
0.0 Recognition
Teoria e Tecniche di Pattern 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 F. Tortorella © 2009
FPR Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 101 di Cassino
Criterio Minimax
Ricordiamo che la condizione che forniva il
punto di lavoro ottimo in accordo al criterio
minimax era definito dalla relazione:
(λ11 − λ22 ) + (λ21 − λ11 )ε1 − (λ12 − λ22 )ε 2 = 0
Mantenendo la consueta assunzione
TPR= δ1 (γ ) e FPR= ε 2 (γ ) , la relazione diventa:
(λ11 − λ22 ) + (λ21 − λ11 ) ⋅ (1 − TPR ) − (λ12 − λ22 ) ⋅ FPR = 0
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 102 di Cassino
Criterio Minimax
Semplificando, la relazione identifica nel
piano ROC la retta :
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 103 di Cassino
Criterio Minimax
1.0
λ21 − λ22
λ21 − λ11 0.8
0.6
TPR
0.4
λ21 − λ22
λ12 − λ11
0.2
0.0
0.0 Recognition
Teoria e Tecniche di Pattern 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 F. Tortorella © 2009
FPR Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 104 di Cassino
Criterio Minimax
1.0
Caso λ11=λ22=0
0.8
λ21
= 1.5
0.6 λ12
TPR
λ21
0.4 = 0.5
λ12
λ21
= 1.0
λ12
0.2
λ21
= 0.2
λ12
0.0
0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0
FPR
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 105 di Cassino
Stima della curva ROC
Come ricavare la curva ROC quando la regola di
decisione è realizzata da un classificatore e non
sulla base delle pdf condizionate ?
Consideriamo un problema a due classi (definiamole
genericamente “classe dei positivi” e “classe dei
negativi”).
Supponiamo di avere un classificatore che riceve in
ingresso un campione i e fornisce una stima f(i)
dell’appartenenza del campione alla classe dei
positivi.
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 106 di Cassino
Stima della curva ROC
Supponiamo inoltre che sia disponibile un
insieme S formato da P campioni “positivi” ed
N campioni “negativi” (l’insieme non è stato
usato per costruire il classificatore).
Sottoponiamo i campioni di S al classificatore
e, per ogni campione i, valutiamo la risposta
f(i).
i f(i)
classificatore
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Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 107 di Cassino
Stima della curva ROC
Un modo semplice è quello di considerare un
insieme di soglie {tk} con min(f(i))≤tk≤max(f(i))
e valutare FPR e TPR per ognuna delle soglie,
ricavando un insieme di punti sperimentali.
In questo modo, però, si possono ottenere
risultati inaccurati.
Alternativa: algoritmi che impiegano come
possibili soglie tutti i valori forniti dal
classificatore.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 108 di Cassino
Generazione della curva ROC
su un insieme di campioni
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 109 di Cassino
Stima della curva ROC.
Pdf condizionate alle classi di f()
0.18
p(f|y=-1)
p(f|y=+1)
0.16
0.14
0.12
0.1
0.08
0.06
0.04
0.02
0
-5 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 110 di Cassino
Stima della curva ROC
La curva ottenuta non è 1.0
1.0 ottima
La soglia
ottimale si 0.8 subottima
ricava in
corrispondenza
0.6
del punto di
TPR
tangenza tra il
fascio di rette 0.4 Rischio crescente
ed il convex
hull della curva 0.2
ROC curve
Convex Hull
ROC.
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
0.0
0.0 0.2 0.4 0.6 Università degli
0.8 1.0 Studi
Elementi di teoria della decisione 112 FPR di Cassino
La curva ROC: valutazione dei
classificatori
1.0
C3 Attraverso la curva
C2
0.8
ROC è possibile
C1 stabilire quale sia il
classificatore
0.6
migliore solo se c’è
TPR
una dominanza su
Prestazioni
0.4
migliori tutto l’insieme dei
punti di lavoro.
0.2
Es. C3 > C2 > C1
Tuttavia è possibile
0.4 realizzare un
confronto tra i due
0.2
classificatori in
termini di Area
sottesa alla curva
0.0
0.0
Teoria e Tecniche 0.2
di Pattern 0.4
Recognition 0.6 0.8 1.0 ROC (AUC).
F. Tortorella © 2009
FPR Università degli Studi
Elementi di teoria della decisione 114 di Cassino
L’AUC come parametro sintetico
per la valutazione
L’AUC varia tra 0.5 (classificatore completamente casuale) e 1.0
(classificatore ideale).
Come interpretare i valori intermedi ? Che cosa possiamo
concludere se AUC1>AUC2 ?
L’AUC ha un preciso significato: fornisce la probabilità
P(f(X)>f(Y)), dove f(X) e f(Y) sono le uscite del classificatore in
corrispondenza di due campioni casualmente prelevati dalla
classe negativa e dalla classe positiva, rispettivamente.
Probabilità di corretto ordinamento: P(f(X)>f(Y)) non significa
che i campioni sono classificati entrambi correttamente, ma che
1. esiste un valore della soglia per cui X e Y sono classificati
correttamente
2. non esiste alcun valore della soglia per cui X e Y sono classificati
erroneamente
F. Tortorella © 2009
Teoria e Tecniche di Pattern Recognition
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Elementi di teoria della decisione 115 di Cassino
Dimostrazione informale del
significato dell’AUC
Valutiamo il rettangolo sotteso 1.0
Pr ( f ( X ) > γ X ∈ PosClass )
alla curva mostrato in figura.
L’area è uguale a:
Pr ( f ( X ) > γ )* Pr (γ − ∆γ < f (Y ) ≤ γ )
0.8
uguale a:
TPR
Pr ( f ( X ) > γ , γ − ∆γ < f (Y ) ≤ γ )
0.4
Pr (γ − ∆γ < f (Y ) ≤ γ Y ∈ NegClass )
e quindi sommando le aree di
Pr ( f (Y ) > γ Y ∈ NegClass )
tutti i rettangoli sottesi alla
curva, si ottiene 0.2
In many applications, the overall classification error rate is not the most
pertinent performance measure, criteria such as ordering or ranking seem
more appropriate. Consider for example the list of relevant documents
returned by a search engine for a specific query.
That list may contain several thousand documents, but, in practice, only
the top fifty or so are examined by the user. Thus, a search engine’s
ranking of the documents is more critical than the accuracy of its
classification of all documents as relevant or not. More generally, for a
binary classifier assigning a real-valued score to each object, a better
correlation between output scores and the probability of correct
classification is highly desirable.