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CAPITOLO IV
UN MODELLO ESPLICATIVO DELLA PSICOPATOLOGIA
4.1 Introduzione
zummare dentro/fuori
Comportamento di A
Percepire comportamento di A come informazione
su di lui (Se A si comporta così chi è A?)
La conseguenza terapeutica è che il paziente comincia da una parte a
rendersi conto di come i due punti di vista forniscono informazioni
radicalmente distinte e, dall'altra, a svincolarsi gradualmente dall'influenza
degli altri sul proprio senso di sé.
È forse necessario aggiungere che tale procedura autosservativa anche se
risulta fondamentale per i soggetti "dapici" può essere estremamente utile in
qualsiasi organizzazione di significato partendo dal presupposto che la
sensibilità al giudizio degli altri è un ingrediente costituente l'esperienza
umana.
Una strategia psicoterapeutica come quella appena presentata condivide
molti elementi con altre proposte dell'ambito costruttivista e non, l'interesse
prevalente attribuito all'esperienza immediata ricorda le terapie esperenziali-
esistenziali come la Terapia Centrata nel Cliente, la Terapia della Gestalt e
l'Analisi Transizionale. In tal senso sono evidenti e interessanti i confronti e
arricchimenti con le riformulazioni e sintesi in una cornice teorica
costruttivista che Greenberg e altri (Greenberg & Rice & Elliott, 1996) fanno
della Terapia Centrata nel Cliente e della Terapia della Gestalt; non è questa la
sede per approfondire questi temi però si è importante sottolineare potenziali
linee di integrazione e arricchimento reciproci.
Ai margini di queste considerazioni metodologiche è importante
riproporre le avvertenze di Guidano circa "l'enfasi posta sul ruolo della
consapevolezza" (Guidano, 1992), l'autore avverte che in nessun modo
l'importanza attribuita alla consapevolezza nel processo di cambio deve
considerarsi alla stregua di "legittima erede" della razionalità (elemento
centrale nella concezione del cambiamento nelle terapie cognitive standard);
nelle proprie esperienze cliniche (e probabilmente personali) Guidano osservò
infatti che all'aumentare della consapevolezza aumenta il numero di dati a
disposizioni rispetto alla propria esperienza immediata e con essi aumenta il
numero di discrepanze e contraddizioni.
Per conseguenza, nella consapevolezza del soggetto, affiorerà un senso
di sé marcato per l'ambiguità a cui si accompagnano emozioni complesse quali
noia e senso di inutilità; in termici terapeutici ne deriva che, per evitare tali
problematici esiti, il terapeuta dovrà limitare il proprio intervento ai settori
d'esperienza che si sono rilevati critici in base a una previa ricostruzione dei
temi di fondo del significato personale del paziente, astenendosi
dall'intervenire a oltranza in altri settori.
CONCLUSIONI
Oggi, a quasi cento cinquant’anni dalla nascita della psicologia (1879,
fondazione del laboratorio di Lipsia, W. Wundt) e a cento dal sorgere della
moderna concezione di psicoterapia (1900, L’interpretazione dei sogni, S.
Freud), il territorio epistemologico e teorico di queste discipline è ancora
fortemente caratterizzato da frammentazione e discontinuità.
Questa corta ma travagliata storia delle “scienze psicologiche” come tutte
le storie è fatta di scelte, a volte lucide e radicali, a volte circostanziali, ma
sempre coerenti a ciò che le precedeva; nel definire la loro identità e i loro
obiettivi, le discipline psicologiche hanno dovuto ad ogni svolta scegliere tra
il tema (la soggettività) e il metodo (quello scientifico) (Armezzani, 2002).
Coloro che hanno scelto il tema si sono preoccupati di indagare e studiare
“la psiche della psico-logia” ovvero l’esperienza soggettiva, alcuni
costringendo questo tema al metodo (Wundt con l’analisi dell’esperienza
immediata attraverso il metodo dell’introspezione), altri allontanandosi dal
metodo per costituirne uno alternativo (psicoanalisi, fenomenologia).
Alcuni hanno deciso, invece, di piegare il tema alle esigenze del metodo
fino ad escludere il tema stesso (comportamentismo).
Restringendo il nostro campo d’analisi alla psicoterapia, possiamo
considerare che le diverse scuole, a causa di queste scelte (o dell’eccessiva
fedeltà ad esse), non hanno saputo incontrarsi su di un terreno comune che non
sia quello di un improduttivo scontro, finendo così per aumentare le distanze;
la psicoanalisi con i suoi eccessi teorici completamente disancorati dalla
ricerca di base (e a questa categoria, pur rispettando le differenze possiamo
aggiungere tutte le correnti umanistico-fenomelogiche); il comportamentismo,
sul versante opposto, continua nella sua produzione di “fatti” sperimentali che
non sono però capaci di spiegare la complessità dell’agire e dell’essere umano.
Le terapie cognitive, ultimo capitolo della storia, d’altra parte, riflettono
ancora tale problematica epistemologica e cercano, con modalità differenti, di
risolverla; come abbiamo visto lungo le pagine del presente lavoro la proposta
di Guidano nasce per superare i limiti che le teorie cognitive standard ancora
ereditavano dal comportamentismo, così da poter spiegare la complessità del
conoscere e vivere umano rimanendo dentro una “scienza della natura”.
In tal senso, nella visione di Guidano, una spiegazione scientifica nasce
dall’interdipendenza e dal continuo dialogo tra costruzione teorica, esperienza
soggettiva (il tema) e falsificazione empirica (il metodo).
Come già abbiamo segnalato, questo modo di intendere la scienza deve
molto alla riflessione di Popper. Guidano accetta a pieno tale proposta e ne
sviluppa tutto il potenziale.
Abbiamo infatti potuto mostrare come la costruzione meta-teorica e
teorica del nostro autore (vedi cap. II) prende avvio sulle solide basi di
princìpi sviluppati e collaudati nelle scienze fisiche e biologiche, suscettibili
perciò di falsificazione empirica (rispetto del metodo); è però la capacità di
chiarire e spiegare i fenomeni della soggettività umana intesa come sistema
conoscitivo che fa sì che tali princìpi e nozioni siano utilizzati (rispetto del
tema).
Fig. 5
COSTRUZIONE ESPERIENZA
TEORICA SOGGETTIVA
SPIEGAZIONE
SCIENTIFICA
Anche le fonti alle quali Guidano attinge per comprendere l’esperienza
soggettiva sono molteplici: l’esperienza personale, la letteratura (ricordiamo il
suo amore per Musil, Pessoa, Pirandello, Dostoevskij) e la pratica clinica; la
comune esperienza di “vivere” e “sentirsi vivere” di queste dimensioni, sono
dunque per Guidano una delle materie prime con cui costruire una
spiegazione scientifica.
Va da sé che il luogo privilegiato per osservare “il farsi” del Sé come
nucleo dell’esperienza soggettiva è senza dubbio la psicoterapia. La pratica
terapeutica diviene, quindi, la polarità di confronto dialettico per la
teorizzazione; la teorizzazione, a sua volta, permette di comprendere e
spiegare sempre di più la multiforme e complessa esperienza psicoterapeutica.
Si chiude in questo modo il cerchio (vedi fig. 5) e il risultato è una
“scienza del significato” che ha come obiettivo centrale la continua ricerca di
una grammatica di composizione e ricomposizione del significato personale;
possiamo riassumere i punti centrali di tale ”programma di ricerca”:
GUIDANO, V.F. & SIBILIA, L. & LIOTTI, G. & BORGO, S., (1972f)
Analisi dei rinforzi nel comportamento degli etilisti cronici mediante la
Griglia di Kelly. Rivista di Psichiatria, 7, 277-283.
GUIDANO, V.F. & LIOTTI, G. (1972g) Terapia dell’impotenza psicogena
mediante la Desensibilizzazione Sistematica. Archivio di Psicologia,
Neurologia e Psichiatria, 33, 564-574.
GUIDANO, V.F. & LIOTTI, G. (1973) La sindrome agorafobica: etiologia e
terapia in base ai principi dell'apprendimento. Archivio di Psicologia,
Neurologia e Psichiatria, 34, 208-221.
GUIDANO, V.F. & LIOTTI, G. (1974) Analisi e terapia comportamentale
della coppia. Atti del VII Convegno Nazionale della Società Italiana di
Psichiatria, Nov. Napoli.
GUIDANO, V.F & LIOTTI, G. (1975) Terapia della coppia e della famiglia.
In: Tedeschi G. (a cura di), La psicoterapia oggi. Il Pensiero Scientifico,
Roma.
GUIDANO, V.F. & LIOTTI, G (1976) Behavioral analysis of marital
interaction in agoraphobic male patients. Behavior Research and Therapy, 14,
161-162.
GUIDANO, V.F. & LIOTTI, G. (1977) A three-levels cognitive-behavioral
theory of agoraphobia. Scandinavian Journal of Behavior Therapy, Vol. 6,
Suppl. 4, 70.
GUIDANO, V.F. & LIOTTI, G. (1978a) Disturbi Psicogeni
dell'alimentazione: un'analisi in termini di programmazione del
comportamento. Rivista di Psichiatria, 13, 440-460 .
GUIDANO, V.F. & LIOTTI, G. (1978b) L'analisi comportamentale di
coppia. In: Sanavio E. (a cura di), Le nevrosi apprese. Franco Angeli, Milano.
GUIDANO, V.F. & LIOTTI, G. (1978c) La sindrome ossessivo-compulsiva.
In: Sanavio E. (a cura di), Le nevrosi apprese. Franco Angeli Milano.
GUIDANO, V.F. & MANCINI, F. & REDA, M.A., (1979a) Un metodo di
valutazione della psicoterapia comportamentale. Atti de XIII congresso
Nazionale della Società Italiana di Psichiatria, Aprile Perugia.
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