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Affidabilità dei calcoli: Linee Guida per la Validazione

Ing. Paolo Segala - Sezione Software, Ingegneria Sismica Italiana

Calcoli sempre più complessi


L’applicazione delle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008
rende imprescindibile il ricorso a software per l’analisi strutturale sempre più complessi
e di utilizzo generale. Tale necessità è legata principalmente a problematiche quali la
crescente complessità della geometria degli edifici, la necessità di eseguire verifiche
nei confronti di azioni sismiche (ormai praticamente indispensabili per qualsiasi
struttura esistente o da edificare sul territorio nazionale) e il sempre più frequente
ricorso ad analisi statiche o dinamiche non-lineari (utili quando si intenda verificare la
vulnerabilità sismica del costruito). In quest’ottica assume notevole rilevanza
l’affidabilità di tali software di calcolo strutturale, la cui automazione spinta li rende
spesso una sorta di black box. Con tali strumenti risulta difficile, talvolta impossibile,
conoscere come le diverse prescrizioni della normativa siano state implementate.

Riferimenti normativi internazionali


NAFEMS, una istituzione in questo campo, ha pubblicato le sue prime Linee Guida nel
19921, le Procedure di Qualità nel 19991 standardizzando anche i primi “Benchmarks”
(casi prova). Nel 2007 si è concluso un lungo lavoro del Comitato V&V10 di ASME2,
iniziato con la tragedia dello Shuttle Columbia su incarico della NASA3, creando la

1
NAFEMS (National Agency for the Finite Element Methods and Standards): NAFEMS Quality
Assurance Procedures for Engineering Analysis. Glasgow, 1999. (Disponibile su richiesta a
NAFEMS)
2
ASME (American Society of Mechanical Engineers) V&V10, Comitee. Guide for Verification
and Validation in Computational Solid Mechanics. 2007
3
NASA Technical Standard, STD 7009. Standard for models and simulations. 2008
1
propria Guida alla Verifica e Validazione nella meccanica computazionale. Il V&V10 di
ASME ha offerto un metodo per affrontare il problema, consapevole che, prima ancora
di Linee Guida che guidassero passo-passo gli ingegneri analisti, era necessario
fissare i termini della questione definendo cos’è un processo di Modellazione e
Simulazione e cosa si intende per Verifica e Validazione di un calcolo.

Modellazione e Analisi alla base della Simulazione

V&V10 definisce come Modellazione ed Analisi (M&A) le operazioni dell’ingegnere


“analista” che si appresta ad eseguire un calcolo strutturale. Il documento chiede
all’analista di riflettere, descrivere e giustificare le attività di M&A scomponendole in:
elaborazione del Modello Concettuale, scelta e utilizzo del Modello Matematico, utilizzo
dell’Algoritmo Numerico attraverso un Codice di Calcolo, scelta dei parametri fisici da
inserire nel Codice di Calcolo, scelta di parametri di discretizzazione del modello.
Queste attività conducono ad ottenere un Modello Computazionale.

L’obiettivo mediante operazioni di Modellazione ed Analisi (M&A) è quello di ottenere


un modello di calcolo accurato, relativamente a quanto il Modello Computazionale
rappresenti la realtà, ed affidabile, relativamente alla possibilità che i risultati del
Modello Computazionale possano essere utilizzati per intraprendere decisioni
progettuali.
Si riporta in figura 1 il tipico Flow Chart concettuale del M&S.

2
Fig. 1: Modeling & Simulation (ASME V&V10)

Il processo di modellazione della realtà può essere suddiviso in passi ciascuno dei
quali è oggetto di analisi, scelte ed eventualmente revisioni da parte dell’Analista
mediante il cosiddetto “giudizio ingegneristico”.

 La realtà fisica complessa (Modello Fisico, l’oggetto reale dell’analisi,


costituito ad esempio da da un edificio esistente o da una struttura in progetto
di nuova realizzazione) viene astratta in un Modello Concettuale semplificato.

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Il principale obiettivo è di determinare i processi cruciali e di rifolmulare la
realtà in un modello concettuale, applicando valide semplificazioni tali per cui i
fenomeni principali, come osservati nella realtà, vengono mantenuti nel
modello.
 Il Modello Concettuale viene tradotto in un Modello Matematico, ovvero nella
formulazione matematica dei processi identificati nel Modello Concettuale. Ad
esempio un insieme di equazioni differenziali che descrivono l’equilibrio del
continuo.
 Il Modello Matematico viene traslato in uno schema numerico, mediante
Algoritmi Numerici, laddove come spesso accade non è disponibile una
soluzione diretta analitica delle equazioni. Ciò richiede spesso una
discretizzazione del problema nello spazio e nel tempo, come ad esempio nel
Metodo agli Elementi Finiti, il quale implica che le originarie equazioni
matematiche vengono applicate in una forma approssimata.
L’implementazione in un pacchetto software viene effettuata mediante un
linguaggio di programmazione da Sviluppatori, i quali utilizzano ulteriori artifici
generalmente necessari per rendere il software robusto per le applicazioni
della pratica progettuale, ad esempio nel caso di trattamento numerico di
elementi strutturali infinitamente rigidi, o nella gestione dei casi di labilità di
parte della struttura, o nella gestione dei criteri di convergenza dei metodi
iterativi di soluzione.
 Mediante la scelta dei parametri fisici da inserire nel software, la scelta di
parametri di discretizzazione del modello, ed altre operazioni, l’Analista,
utilizzatore del software, ottiene il Modello Computazionale i cui risultati sono
alla base delle decisioni progettuali successive. Spesso nelle Norme e delle
Linee Guida il Modello Computazionale è chiamato Modello di Calcolo: la
definizione di ASME è preferibile perché richiama il fatto che il Modello
Computazionale è frutto di precedenti passaggi logici.

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E il BIM?
L’avvento delle tecnologie che permettono la realizzazione di un progetto digitale,
ovvero un Modello Informativo del Progetto, altresì detto Building Information Model
(BIM), stanno creando ulteriori definizioni di Modello e purtroppo anche alcune
ambiguità. Bisogna considerare che il BIM è stato sviluppato soprattutto per la parte
architettonica risultando inevitabilmente superficiale sulla parte del BIM relativa al
lavoro dello strutturista.
Invece tale parte dovrà recuperare rapidamente un suo ruolo specifico nelle procedure
di interazione con gli altri tecnici coinvolti nella progettazione BIM, al punto che si
parlerà ora di Structural-BIM (S-BIM) con proprie specifiche esigenze.
Gli strumenti usati nelle procedure BIM al fine di gestire un Modello Informativo del
Progetto dovranno pertanto definire:

Modello BIM Fisico Architettonico: è quello descritto mediante software CAD


orientati agli oggetti dell’ultima generazione (impropriamente chiamati software BIM).
Nel mondo BIM si trova spesso il termine Modello Fisico, ma tale definizione si
sovrappone a quella degli strutturisti, come scritto più sopra.

Modello BIM Fisico Strutturale: è un sottoinsieme del precedente, e contiene solo gli
elementi strutturali e tutti gli elementi di interesse per le analisi dello strutturista (si
pensi alle tamponature dei capannoni, a tamponature in muratura dei telai in CA, ad
impianti, ad elementi architettonici secondari ma richiedenti verifiche statiche). Spesso
tale Modello trova spazio nei software BIM o in loro versioni un po’ più specializzate (al
nome del software viene aggiunto “structure” o “structural”). Già il Modello Fisico
Strutturale è materia dello strutturista, sebbene nei processi BIM ciò non risulti così
ovvio e spesso lo strutturista si trovi a ottenere tale Modello già definito in precedenza
da un Progettista Architettonico.

Modello BIM Concettuale: diventa materia specifica dello strutturista che, grazie
all’engineering judgement stabilisce gli elementi che servono a descrivere
correttamente il comportamento strutturale. I software BIM forniscono un “Modello
analitico”, inteso come le informazioni sufficienti a descrivere concetti di structural
behaviour (come gli assi e gli offset di travi e colonne, cerniere o nodi continui, etc.) di
5
utilità per il software di calcolo. Il termine Modello Analitico è maldestramente ripreso
dai concetti di M&A citati in precedenza, ma è chiaro che non si tratta della stessa
cosa. In realtà il Modello Concettuale può comportare scelte dell’analista che portano a
una diversità topologica col Modello Fisico che possono comportare la perdita della
tracciabilità “round trip” con il Modello Fisico Strutturale (si pensi ad un modello
concettuale nel quale si intende modificare le caratteristiche geometriche volendole
semplificare per migliorare l’interpretazione dei risultati di calcolo o volendole rendere
atte a meglio simulare un comportamento strutturale: diaframmi di piano, setti
schematizzati in travi equivalenti, fondazioni a platea schematizzate a graticcio
equivalente, aperture di dimensione trascurabile, collegamenti tra strutture definiti solo
come link tra nodi con particolari proprietà meccaniche, etc.).

Modello BIM Computazionale: è quello che l’analista definisce e costruisce mediante


il proprio software di analisi sulla base del Modello Concettuale, Matematico e relativi
Algoritmi, e che spesso viene utilizzato in post processing per i dimensionamenti, le
verifiche e la dettagliatura dei disegni strutturali generalmente forniti in 2D.

In sostanza questi modelli e i software che permettono di descriverli e definirli devono


essere quasi sempre governati dallo strutturista e vanno a costituire quella
specializzazione chiamata S-BIM.

Verificare i modelli di calcolo


Nella qualità dei calcoli eseguiti mediante software i termini di Validazione e Verifica
hanno significati precisi. La Validazione assicura l’affidabilità, e la Verifica, per
assicurare l’accuratezza dell’analisi numerica di una struttura, intendendo con
affidabilità e accuratezza le definizioni date in precedenza. Pertanto:
 Verifica (Verification): l’insieme di attività che determinano che un modello
computazionale rappresenti accuratamente gli aspetti di modellazione
matematica e la soluzione matematica da essa prodotta. Risponde alla
domanda “Ho fatto il modello giustamente (correttamente)?

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 Validazione (Validation): la procedura per quantificare il grado di accurata
rappresentazione della realtà fisica, negli ambiti di interesse, da parte del
modello. Risponde alla domanda “Ho fatto il giusto modello (per il fenomeno
fisico allo studio)?”
Per rendere complete le attività sopra descritte, è necessario suddividere la Verifica in
due parti ulteriori:
i. Verifica del Codice (Code Verification): stabilire un livello di confidenza,
attraverso tests comprovati, affinchè il modello matematico e l’algoritmo
risolutivo funzionino correttamente. dimostrare che il codice è corretto ovvero
è in grado di fornire una corretta soluzione matematica delle equazioni che
governano il continuo al lim 0; il grado di convergenza è verificato almeno
per problemi ben posti
ii. Verifica delle Calcolazioni (Calculation Verification): stabilire un livello di
confidenza, attraverso tests comprovati, che la “soluzione discretizzata” del
modello matematico sia accurata. Gli errori di discretizzazione (mesh) e il
peso delle incertezze sui parametri dell’analisi sono stimati spesso senza
avere la conoscenza della soluzione

7
Fig. 2: Validation & Verification (ASME V&V10)

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Nelle definizioni date alle due Verifiche e alla Validazione ciascun ingegnere analista
potrà riconoscere alcune delle attività che esegue spesso nel validare il proprio
modello di calcolo. La Verifica dei Calcoli è l’attività che più frequentemente
effettuiamo (con formule semplificate, con controlli di sensitività della mesh, con test
sulle convergenze, con comparazioni con altri software). Invece si osserva spesso che
l’ingegnere demanda acriticamente la Verifica del Codice al produttore software. La
Validazione è forse l’attività meno svolta poichè non capita spesso la fortunata
situazione di disporre di test sperimentali che permettano di controllare “la fisica” del
nostro modello di calcolo. In assenza di test non resta che rispettare le ipotesi base
apprese nella Scienza delle Costruzioni, i temi appresi ai Corsi di formazione, le Linee
Guida prodotte da Enti terzi4, i concetti espressi da alcuni buoni Testi5.

Il ruolo del produttore di software


Il ruolo dello sviluppatore di software dev’essere quello di controllare “la matematica”,
la robustezza degli algoritmi (intesa come la stabilità di convergenza e la convergenza
alla soluzione al lim(h)0, spingendosi a problemi mal condizionati), e minimizzare
la probabilità di “code bugs”.
L’ingegnere dovrebbe chiedere al Produttore quali sono le Procedure specifiche del
Sistema Qualità adottate per minimizzare la probabilità di bugs e quali le Procedure in
caso un cliente scopra un bug. Vanno chieste informazioni sui “regression test” (che
nei software più qualificati sono decine di migliaia) che costituiscono la “maglia” per
catturare i bug. I “casi prova” chiesti dalla Norma (forniti normalmente in qualche
decina) difficilmente sono standardizzabili per un controllo sistematico, data la varietà
delle features dei software in commercio (si pensi agli algoritmi di controllo estrazione

4
PEER 2010-05 Guidelines for Performance-Based Seismic Design of Tall Buildings;
PEER/ATC 72-1 Modeling and acceptance criteria for seismic design and analysis of tall
buildings, e numerose altre.
5
M. Fardis: Seismic design, assesment and retrofitting of concrete buildings. Springer Media
B.V., 2009. ISBN 978-1-4020-9841-3; G.A.Rombach: Finite element design of concrete
structures. Thomas Telford, London 2004. ISBN 0 7277 3274 9

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di autovalori, ai metodi di riduzione delle rigidezze, alle formulazioni di elementi
plate/wall, alle varie funzioni forma polinomiali degli elementi finiti, ai tipi di cerniere
plastiche concentrate o a fibre, ai tipi di metodi nonlineari, ai criteri di convergenza, ai
modelli costitutivi di materiali, etc.) e dunque quando lo sono, limitano il controllo a casi
semplici, di solito “passati” da qualsiasi software che si affacci sul mercato. Questo ha
reso inapplicabile una “certificazione del software”, che risulterebbe anche fuorviante.
Tuttavia i benchmarks sono utili nel preparare l’ingegnere analista come illustrato nel
paragrafo seguente.

Il ruolo dell’analista ingegnere: la preparazione


Nel valutare l’affidabilità delle analisi numeriche, un parametro deve essere la
preparazione dell’analista progettista. Il livello di esperienza nell’esecuzione di analisi
numeriche è fondamentale per l’analista. I benchmarks codificati da NAFEMS
costituiscono uno step della formazione dell’analista: riprodurre dei semplici
benchmarks per la prima volta o su un software di nuovo utilizzo non è una attività
semplice, porta a inaspettate sorprese ed è ricca di lezioni da trarre. Riproducendo i
“casi prova”, l’utilizzatore del software svolge una attività di apprendimento e di
controllo del codice, egli aumenta il grado di confidenza nell’uso del software e la sua
preparazione nell’affrontare specifiche analisi.
Le Linee Guida NAFEMS prescrivono che nella relazione di calcolo sia attestato il
livello di preparazione degli analisti, specificando i curricula, i Corsi, le analisi svolte in
precedenza attinenti all’analisi in questione, nonché il grado di confidenza col software
utilizzato. Ciò sottolinea l’importanza della formazione continua.

Buone pratiche nel controllo dei modelli di calcolo


In conclusione diamo alcuni suggerimenti operativi per un controllo (Validazione e
Verifica) dei modelli di calcolo.

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La lettura e la comprensione delle Linee Guida e Buone Pratiche già citate, oltre alla
consultazione di qualche buon libro sul tema della modellazione6, consentono
all’ingegnere analista di stilare una lista sintetica delle attività da svolgere per una
buona esecuzione delle analisi e di una loro validazione7.
a) Chiara definizione del flusso di M&A: indicando in premessa gli obiettivi
che l’analisi si prefigge, gli aspetti del Modello Concettuale considerati e gli
aspetti della realtà che si sono ritenuti non influenti, la motivazione della
matematica scelta a sostegno della simulazione ed i limiti di applicabilità, gli
algoritmi utilizzati ed il codice che li implementa con i relativi limiti di
applicabilità. La giustificazione dei parametri fisici utilizzati e dei parametri di
discretizzazione numerica (mesh, intervalli temporali, step di iterazione,
parametri di convergenza) con una analisi di sensitività sugli stessi.
b) Controllo del Modello Computazionale: sono possibili una serie di controlli
sequenziali sulla congruenza dei dati di input e di output. È utile organizzare
questi controlli in check list per una loro esecuzione sistematica.
c) Verifica del Codice di Calcolo usato: alcuni ingegneri hanno l’abitudine di
conservare alcuni modelli che eseguono su ogni nuova release del software.
In ogni caso una nuova release del software dovrebbe essere testata prima di
sovrascrivere la release precedente. Una release precedente dovrebbe
essere mantenuta quando si necessita di esaminare i risultati di modelli molto
complessi con tempi di run dell’analisi molto lunghi: i risultati infatti
normalmente non saranno leggibili sulle nuove release e dovranno essere
rieseguiti.
d) Verifica dei Calcoli: nel caso si possano individuare calcoli di massima
ingegneristicamente significativi (semplici equilibri, strutture equivalenti, etc.)
l’ingegnere è in possesso di una prova di correttezza quasi definitiva,
sufficiente a validare il modello di calcolo e il software almeno in quella

6
P. Rugarli: Analisi modale ragionata. EPC Libri, Roma 2005. ISBN 88-8184-382-X; Perretti,
Ghersi, Sattamino, Brenna: La validazione del calcolo strutturale eseguito con computer.
Maggioli Editore, 2007. ISBN 9 788838 736728

7
Ulteriori approfondimenti in www.ingegneriasismicaitaliana.it
11
determinata applicazione. Il controllo di una analisi dinamica nonlineare può
trovare indizi di attendibilità in analisi modali (condotte con lo spettro medio
degli accelerogrammi usati) per tagli e momenti alla base controllando
coerenza dei modi estratti e masse mobilitate, in non lineari statiche (variando
i parametri di input e la discretizzazione del modello, al fine di osservare la
sensitività del modello). Sono possibili confronti con altri software, avendo
presente che ottenere il medesimo risultato non garantisce dall’aver scelto il
corretto Modello Computazionale, ma solo che i due software risolvono la
“matematica” allo stesso modo.
e) Validazione: è l’attività che permette, mediante test reali, di controllare la
correttezza del proprio Modello Computazionale. Non si tratta di testare un
modello uguale a quello che si deve simulare, il che sarebbe assurdo, ma test
parziali (una trave, una cerniera plastica, un giunto), che si ritengono
significative per validare le assunzioni decise nell’attività di M&A. La
significatività dei test è uno degli argomenti più discussi nella comunità di chi
si occupa di V&V, tuttavia si è concordi nel dire che non si tratta di calibrare i
Modelli Computazionali (nella Calibrazione si modulano tutti i parametri
dell’analisi al fine di ottenere lo stesso risultato del test): nella Validazione i
parametri sono dati, in discussione è il processo che porta ad ottenere un
Modello Computazionale che riproduca fedelmente il test. L’ingegnere civile
lavora spesso con “prototipi” e in fase di progettazione non dispone di un
edificio da testare al fine di calibrare il proprio modello.

paolo.segala@ingegneriasismicaitaliana.it

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