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I Normanni (da Nordmanni o Nordmaenner, ossia "Uomini del Nord") erano un popolo

nordeuropeo di origine danese e norvegese che diede il proprio nome alla Normandia,
regione nel nord-ovest della Francia.[1][2] Discendenti dai pirati, guerrieri e
conti norreni che dopo varie scorrerie su suolo francese decisero di giurare
fedeltà al re Carlo III dei Franchi occidentali in cambio di una vasta superficie
territoriale nel nord della Francia (allora territorio dei Franchi occidentali),
ultimamente il termine viene utilizzato per descrivere tutte le popolazioni
scandinave del periodo che va dal IX al XII secolo.

Il termine "Vichinghi", che è divenuto equivalente e sovrapponibile a Normanni, in


realtà si riferisce a quella parte della popolazione che viveva nei fiordi, o che
più genericamente si insediava in baie marittime naturali: vik dal norreno
significa appunto "baia", dunque vik+ing = "genìa/stirpe delle baie". Ne deriva
anche il significato di vik come toponimico: "accampamento", "cittadella",
"colonia" (cf. p.es. Reykjavík, letteralmente "baia fumosa"; Aldwych; Lundenwic;
Eoforwic; etc.).

Nonostante fossero in prevalenza contadini, si dimostrarono grandi navigatori;


senza bussola e carte di navigazione, raggiunsero infatti i territori delle Fær
Øer, l'Islanda, la Groenlandia, il Labrador (normanni norvegesi), la Gran Bretagna
(tranne il Galles; normanni dani) e, risalendo il corso di fiumi che avevano la
foce nel Mar Baltico, la futura Russia e l'Ucraina (Rus' di Kiev; normanni svedesi
o variaghi).

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