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Il passato remoto

A- Uso:

Il passato remoto indica un'azione avvenuta e conclusa nel passato, quindi priva di
ogni legame con il presente:

- La sera del 16 aprile 1928 il professore di zoologia della IV Università statale e


direttore dell'Istituto di Zoologia , entrò nel suo studio, nell'Istituto di via Cartagine.
Accese la sfera opaca sospesa in alto e si guardò intorno.

Il suo utilizzo non indica esattamente un avvenimento lontano nel tempo, ma


un’azione nel passato del tutto conclusa i cui effetti non si sentono più nel presente.

- Cristoforo Colombo arrivò in America il 12 ottobre del 1492.

- La ragazza chiamò il bambino e gli diede una caramella.

Il passato remoto è obbligatorio quando si vuole indicare un dato biografico di una


persona defunta.

- Leonardo da Vinci morì il 2 maggio 1519.

Il passato remoto viene utilizzato soprattutto nella letteratura narrativa per parlare di
avvenimenti passati che si susseguono cronologicamente:

- Aprì la porta, si tolse l’impermeabile e guardandola fissamente negli occhi cominciò


a parlare.
Generalmente il passato remoto si utilizza per parlare di fatti che occorrono
singolarmente, però si possono esprimere fatti ricorrenti:

- Per molti mesi si alzò presto la mattina.

B- Coniugazione

1) Coniugazione regolare

Il passato remoto dei verbi regolari si coniuga sostituendo le desinenze dell’infinito (-


are, -ere, -ire) con quelle che vediamo di seguito. A volte vi sono due varianti
entrambe corrette della forma vebale.

2) verbi irregolari al passato remoto

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