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Esercitazione 6: Incenerimento
Traccia di calcolo
Nota l’analisi elementare del rifiuto, il volume specifico dei fumi stechiometrici VS
(m3n/kgRSU) e dell’aria stechiometrica VA (m3n/kgRSU) si calcolano con le seguenti espressioni:
VF = VS + e.VA
ove e rappresenta l’eccesso d’aria, da valutarsi tramite il bilancio termico sul forno. Tale bilancio è
così formulato:
Qi + Qg = Qu
ove Qi rappresenta il calore in ingresso al forno, Qu il calore uscente e Qg il calore prodotto dalla
combustione del rifiuto. Se il bilancio viene riferito, per comodità, all’unità di peso di rifiuto
alimentato nel forno, tutti i termini risultano espressi in kcal/kgRSU. Se, inoltre, si assume quale
temperatura di riferimento T0 (°C) la temperatura dei rifiuti in ingresso (coincidente con la
temperatura media ambiente), il termine del bilancio relativo al calore entrante Qi è nullo. Il calore
prodotto dalla combustione del rifiuto è pari al suo potere calorifico inferiore PCI (kcal/kgRSU),
mentre il calore uscente dal forno è dato dalla somma dei seguenti termini:
- calore QF associato ai fumi di combustione VF, che escono dal forno alla temperatura di
combustione Tf (°C):
QF = Cpfs⋅VS⋅(Tf-T0) + Cpa⋅e⋅VA⋅(Tf-T0)
ove Cpfs (kcal/m3n°C) è il calore specifico medio dei fumi stechiometrici tra Tf e T0 e Cpa
(kcal/m3n°C) è il calore specifico medio dell’aria tra Tf e T0;
QS = Cps⋅(I/100)⋅(SC/100)⋅(Tf-T0)
1
ove Cps (kcal/kg°C) è il calore specifico delle scorie, I il contenuto di inerti nel rifiuto ed SC la
frazione percentuale di inerti che vengono scaricati come scorie (nei forni a griglia compresa, di
norma, tra l’80% ed il 90%);
QI = (I/100)⋅(IN/100)⋅PCIIN
ove IN rappresenta la percentuale in peso di incombusti nelle scorie (di norma compresa tra il
2,5% ed il 5%) e PCIIN (kcal/kg) il corrispondente potere calorifico inferiore;
- calore QD associato alle dispersioni termiche attraverso le pareti del forno, di norma quantificato
in termini di percentuale D del calore prodotto durante la combustione:
QD = (D/100)⋅PCI
Note le caratteristiche del rifiuto alimentato e fissato il valore della temperatura di combustione, la
risoluzione del bilancio termico fornisce il valore dell’eccesso d’aria e:
Per la valutazione del potere calorifico del rifiuto a partire dall’analisi elementare è
utilizzabile la seguente formulazione empirica, ricavata a partire dalle entalpie di combustione dei
singoli componenti:
ove PCSS (kcal/kgRSU secco) è il potere calorifico superiore riferito al rifiuto secco, e Cs, Hs, Os, Ss ed
Ns sono le frazioni in peso dei singoli elementi sempre riferite al secco, stimabili a partire
dall’analisi elementare sul rifiuto tal quale:
Cs = (C/100) / (1-U/100)
Hs = (H/100) / (1-U/100)
Os = (O/100) / (1-U/100)
Ss = (S/100) / (1-U/100)
Ns = (N/100) / (1-U/100)
2
PCI = PCSS(1-U/100) - 593⋅(U/100 + 9⋅H/100)
Il valore così calcolato per l’eccesso d’aria dev’essere confrontato con quello richiesto per garantire
un’adeguata efficienza di combustione. Quest’ultima richiede un tenore di ossigeno libero
all’interno della camera di combustione non inferiore ad un valore minimo, di norma pari al 6%. La
verifica si conduce utilizzando la seguente espressione, che correla l’eccesso d’aria al tenore di
ossigeno O2 presente nei fumi:
O2
e=
21-O 2
Per motivi di carattere prudenziale, legati alla variabilità delle caratteristiche del rifiuto, è bene non
scendere al di sotto di valori pari a circa l’8% di O2.
Il valore dell’eccesso d’aria stimato dipende dalla temperatura di combustione Tf e dalle
caratteristiche del rifiuto da trattare, tramite il suo PCI. A parità di Tf, gli eccessi d’aria richiesti, e
pertanto il volume complessivo dei fumi prodotti, risultano crescenti con il PCI del rifiuto; a parità
di rifiuto, e quindi di PCI, l’eccesso d’aria sarà tanto maggiore quanto più bassa è la temperatura da
mantenere in fase di combustione. Un esempio di tali andamenti, per due distinte tipologie di rifiuto
caratterizzate da un PCI medio (1720 kcal/kg) ed elevato (2500 kcal/kg) sono riportate nella figura
seguente. La variazione dell’aria alimentata costituisce un importante strumento di regolazione
della temperatura di combustione e, come tale, viene utilizzata nella normale gestione del processo
per far fronte alle normali oscillazioni indotte su di essa dalle variazioni che caratterizzano il
materiale alimentato ad ogni carica del forno stesso.
1,6
1
Eccesso d'aria
0,8
O2 = 8%
0,6
0,4
O2minimo = 6%
0,2
0
850 900 950 1000 1050 1100
T (°C)
Il dato di progetto di base è costituito dalla potenzialità termica del forno su base oraria PT (kcal/h),
calcolabile a partire dal PCI del rifiuto alimentato e dalla potenzialità nominale P (tRSU/d):
3
PT = (P⋅1000/24)⋅PCI
S = PT / CSTS
con
V = PT / CSTV
con
H = V / S.
- Camera di postcombustione
Prescrizioni di legge:
VPC = QFe·tf
SPC = QFe / vf
ove QFe (m3/s) rappresenta la portata dei fumi in condizioni effettive (950°C), calcolabile a partire
dalla potenzialità del forno P (tRSU/d) e dal volume specifico dei fumi effettivi VF (m3n/kgRSU):
ESERCIZIO PROPOSTO
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1) Si sviluppino le valutazioni descritte ai punti precedenti considerando due distinte tipologie di
rifiuto, caratterizzate dalle seguenti analisi elementari
Risultati
Produzione fumi:
VS = 3,44 m3n/kgRSU
VA = 2,79 m3n/kgRSU
PCSS = 3716 kcal/kgRSU secco
PCI = 2498 kcal/kgRSU
Perdite termiche
QS = 39 kcal/kgRSU
QI = 92 kcal/kgRSU
QD = 75 kcal/kgRSU
e = 1,25
Dimensionamento camera combustione
S = 104 m2
V = 520 m3
5
H=5m
Camera di post-combustione
QFe = 180 m3/s
VPC = 359 m3
SPC = 18 m2
Produzione fumi:
VS = 2,66 m3n/kgRSU
VA = 2,05 m3n/kgRSU
PCSS = 2718 kcal/kgRSU secco
PCI = 1757 kcal/kgRSU
Perdite termiche
QS = 45 kcal/kgRSU
QI = 108 kcal/kgRSU
QD = 53 kcal/kgRSU
e = 0,96