Il nuovo sovrano si trovò implicato in una congiuntura internazionale ed una serie di impegni
diversi da quelli in cui si trovò il padre. Nel 1618 ha inizio la guerra dei Trent’anni, un conflitto
colossale che il Re deve presenziare per tanti motivi, primo dei quali il perseguimento di una
politica di supremazia sul resto del mondo:
viene attuata una politica di riarmo militare finalizzato alla costruzione della prima grande flotta
di Stato;
l’unificazione della Gran Bretagna sotto un unico governo (finora il territorio era
Inghilterra+Galles; le corone di Scozia ed Inghilterra erano già unificate ma i regni erano ancora
separati istituzionalmente, giuridicamente, economicamente ecc.) insieme all’aggregazione
dell’Irlanda;
Riforma arminiana, una variante del protestantesimo “vicina” al cattolicesimo, basata
sull’aggiudicazione al sovrano nazionale di poteri simili a quelli del Pontefice Romano nei
confronti dei credenti cattolici. Si affida per questo all’arcivescovo Laud, che tenta di imporre
questo conformismo religioso fino alla Scozia che era piuttosto refrattaria (erano presbiteriani e
quindi avversi a tutto ciò che potesse somigliare al cattolicesimo).
Carlo I convoca due volte (1625 e 1626) per chiedere in modo autoritario una sovvenzione
economica, ma si antagonizza tutti e due i Parlamenti e li scioglie senza riuscire a farsi votare
nessun sussidio. Impone quindi delle imposte unilaterali ed un prestito forzoso minacciando il
carcere per i sudditi riottosi (famoso il caso dell’incarcerazione di cinque cavalieri).
Nel 1628 registra insuccessi militari sia con la Francia che con la Spagna, insuccessi che fanno
sorgere la necessità di ancora nuove imposte. Nello stesso anno convoca un nuovo Parlamento
che si dichiara disposto a concedere qualcosa solo previa approvazione del primo grande
documento del 1600, la Petition of Right, che ribadisce in termini generali i diritti del suddito
inglese basati sulla common law, la tradizione e quindi la Magna Charta (è un documento
concettualmente simile al Bill of Rights che chiuderà i conflitti istituzionali tra corona e
Parlamento). Carlo I accetta ma il Parlamento chiede altre restrizioni in materia religiosa e
fiscale. Il Parlamento viene allora sciolto nel 1929 e Carlo, analogamente agli altri sovrani del
continente, non lo riconvocherà per i successivi 11 anni.