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B. C.

NOTIZI E
NOTIZlARlO DEL CENTRO CAMUNO DI STUDI PREISTORICI

Anno IV, nO 4, Ottobre 1987

Editoriale: Tre facce del Centro pag. 2


Valcamonica 6imposium 1987. Scheda della manifestazione 3
VCS'87: Mozioni e Risoluzioni 7
U. Sansoni: Nuove acquisizioni nell 'area di Sellero. 10
Relazione sui risultati del campo archeologico 1987.
M. Simoes de Abreu G A. Fossati: Ricerche sull 'arte rupestre 14
di Paspardo e Capo di Ponte.
A. Fossati: Le palette: il problema interpretativo. 20
o. linn G M. Anati: Malta: Appunti di lavoro suI terreno. 27

B.C. NOTllIE, Periodico d'informazione scientifica. ISSN: 0557-2168 bis.


Oirettore: Emmanuel Anati. Redazione: Daniela Gheza e Ariela Fradkin.
Aut. Trib. di 8rescia 28/2/1985 n. 12/1985.
Copyright c 1987 by Centro C~no di Studi Preistorici.
EDIZl(J\/I CE- CENTRO, a:;sp, 25044 ~o di Ponte (Brescia), Italia.
Telefono 0364/42091, Telex 301904 Archeo I.
Trimestrale. Sped. Abb. Postl!lle, gruppo 4-70: 87-4
LE PALETTE: IL PACIlLEMA INTERPRETATIVO
Angelo FOSSATI
IntroduziCllie
La paletta e forse la figura che piG ha suscitato dibattiti e ipote-
si tra gli studiosi di arte rupestre suI suo significato. Le figure di
paletta oltre che in Valcamonica, sana presenti anche in altre zone
europee: in altre zone d'Italia (Tizzoni 1975); in buona concentrazione
nelle regioni occidentali della penisola iberica (Pena Santos & Vazquez
Varela, 1979); isolatamente in Francio (Breuil 1933, Bernardini 1985,
Tasse 1982; J. L'Helgouach 1965); e in Svezia (GJessing, 1932). Figure
simili nella forma, rna di significato piG chiaro, si trovano 01 Monte
Bego in Francia: si tratta di rappresentazioni interpretate come bovidi
data che sopra il corpo rettangolare a "paletta", can 10 coda in basso,
hanna 10 raffigurazione corniforme. (Blain & Paquier 1976).
In Valcamonica Ie palette si trovano, nella maggioranza dei casi,
lungo il versante orientale centrale: Capo di Ponte, Nadro, Cimbergo,
Paspardo; alcune anche piG a nord: Sonico; ·e poche suI versante occiden-
t~le centrale: Bedolina, Sellero.

Tipologia
Morfologicamente 113 paletta in Valcamonina sj divide in due parti:
1. 11 corpo quadrangolare a ciroolare a cui ci riferiamo come "pala"; 2.
L'impugnatura che a suo volta pu6 suddividersi in due sezioni: il manico
e il pamo. Inoltre vi sono spesso delle appendici che si dipartono dal
lata prossimale a dBl pamo.
La pala, sia completamente,martellinata a a contornd semplice, pu6
essere quodrangolare a sporadicamente ciroolare L'impugnatura, di solita
diritta, termina quasi sempre con un pamo che ha diverse forme. La tipo-
logia da me elaborata comprende tre serie con 14 tipi per 10 I serie, 3
tipi per la n, ? t.ipi per la III. 11 tipo piG diffuso, per tutti i
periodi aroheologici, e il tipo 2 della serie I. Seguono il tipo 1, i
tipi 4 e 5 della serie I e il tipo 3 delle serie I elI.

20
TIP I

---.! IMPUGNATUAA ,, ,,
PAlETTE - VAlCAMONICA -TJPOlOGIA GENERALE

sO S. f)

Y
s·D
Nella pogina accanto:
Siti con figure di polette
A. Europa; B. Valcomonicd.

,
OIAlTTA SEMLICE

Di fianco: Tipologia delle


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': POMO A
DISCO PlENa
palette comune.

-
9 Qui sotto: Forma generale
PQMQ A

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0' sea VUOl'O -
della paletta.
...:..
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PI AflO caRTO
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II: POMO

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APPENOICI
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POMO

IP
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IDEM - -

Crcnologio
Per quanto riguarda la Valcarnonica Ie prime figure di paletta cono-
sci ute si situano nel II periodo camuno, in un orca cronologico che va
dol Medio 01 Tarde Neolitico (Anati 1968; Stlnsoni, 1981). Nel periodo
Colcolitico (III A camuno) Ie palette sembrano quasi assenti dal reperto-
rio figurativo e se ne conoscono solo pochi e dubbi casi d'istoriozione.
Le palette rioppoiono nell 'eta del BronzD (III B+C-D) e poi con una piu
vasta produzione ioonogrofico nell 'eta del Ferro (IV periodo oomuno) ove
si contano moltissime figure (E. Anati 1972, 1964).
Nello penisola iberica Ie piu antiche figure sono state datote nel
I:lronzo finale (Alen G Pena Stlnt05, 1981) mentre in Francia esse sana in
contesti megolitici e considerate neolitiche (Breuil, 1933). In Europo
quindi Ie figure di paletto sana presenti in vori periodi archeologici
che, nell'insieme, coprono piu di tremilo onni.

II oontesto ioonoc~ioo
Lo studio del oontesto ioonog~ioo, O5sio delle scene in cui 10
paletto e inserito e delle figure a cui e spesso associoto, puO contri-

21
buire notevolmente 0 chiarirne il significato. Nel periodo II (Neolitico)
l'associazione piG comune e quella con figure di oranti: anche qui, come
in altre scene, essi sono numerosi, disposti a volte paratatticamente. Le
palette sono invece a gruppi di due 0 tre. Si hanno poi associazioni con
figure di cani, coppelle, bastoni piumati, serpentiformi. L'idolo di
Sanico e dccompagnato da una serie di palette, dischi solari, un bucranio
e un'ascia. (Idolo di Sonico, Paspardo In Valle R.3, Foppe di Nadro
R.35).
II periodo camuno III A (Calcolitico) sembra caratterizzarsi per
l'assenza 0 la scarsa presenza di palette nel repertorio figurativo. Solo
verso la fine del III A e gli inizi del III B (antica eta del Bronzo) si
hanno figure di paletta associate a pugnali (Naquane R.21, E. Anati 1972,
198?) .
Palette associate a telai, coppelle, e personaggi femminili sono
state attribuite al periodo III B, ma potrebbero essere anche piu tarde
(Anati, 1981). Ancora ad un contesto dell 'eta del Bronzo sembrano oppar-
t~nere Ie palette di Pie a Capo di Ponte, associate ad oranti (BCSP 5,
19'i'O) .
Come abbiamo gia accennato piu sopra, e nel periodo IV che si ha il
maggior numero di figure di palette. Vi sono. associazioni tra palette e
guerrieri soprattutto nella fase avanzata del IV C (Naquane R.1, R.4?) e
della fase finale del IV F (Dos Sottolajolo R.2). Palette con cervi nel
periodo IV E (Naquane R.SO), mentre per il IV C si hanno palette asso-
ciate ad animali (forse domestici), scaliformi, oranti, busti e in mana
ad antropomorfi (Dos Sottolajolo R.4). Nel IV 0 Ie palette si associono a
guerrieri, coppelle, busti ed oranti (Sellero, Carpene R.4). Nelle scene
di lotta cruenta spesso la paletta e associata al guerriero feritore
mentre il ferito ha accanto a se un busto d'orante (Naquane R.1, R.4?).
Con la fine del IV periodo si esaurisce anche il motivo iconogrofico
della paletta.

Le interpretozioni
II problema interpretativo, malgrado Ie innumerevoli ipotesi e piu
di cinquant'anni di studi, ~sta tllttora irrisolto. 11 Marro fu 11 primo,
negli anni '30, a pubblicare Ie figure di paletta. Egli vide in esse la
rappresentazione di un pagaia, ossia un corto remo che sarebbe servito ai
"palafitticoli camuni" per spostarsi nell 'acqua con Ie canoe. (Marro,
1932). Dopo il periodo bellico tale interpretazione fu ripresa acritica-
mente da un'allieva del Marro, Savina Fumagalli (Fumagalli, 1954).
Alcuni anni dopo il Suss, uno degli studiosi dell 'arte rupestre
camuna negli anni 'SO, colleg6 la figura aIle palette rituali bronzee
paleovenete usate per raccogliere Ie ceneri del morto al rago dopo la
cremazione e a deporle nelle urne. La paletta avrebbe avuto, per il Suss,
scopo e significato religioso di carattere funerario (Suss, 1958). Questa
ipotesi ha avuto clcuni sostenitori: il De Marinis (1975), il Fusco e il
Mirabella Roberti (Fusco 1972; Fusco (;. Mirabella Roberti, 1975).
In questa categoria di interpretazioni besate sull 'aderenza formale
delle figure di palette ad oggetti piu 0 menD simili, rientrano anche Ie
ipotesi di chi vede in essa figure di tregge, slitte, carri, armi (Fusco
(;. Mirabella Roberti, 1975), pi ante di tombe, rasoi, martelli, bicchieri,
palette da lavandaia, bastone di comando (Aneti 1964, 1981), strumento
per Ie battute di caccia (Hesper, 1975), campane (Dufrenne, 1986) ed
altri oggetti ancora (interpretando di volta in volta la paletta in senso
naturalistico 0 schematico) tra cui, ma con'esegesi piu articolata,
specchi e vanghe (Ferri 1975; Forni, 1983; Maher, 1986). Quasi tutti gli

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studiosi perO evevano guardato alIa paletta senza tener conto del conte-
sto iconogrefico.
Emmanuel Anati, invece, enalizzando Ie istoriazioni della Grande
Roacia di Naquene, metteva in relazione Ie palette con altre figure a cui
erano associate e concludeva osservando che Ie associezioni indicevano la
paletta come un simbolo presente in varie scene e azioni, simbolo dotato
di potere mogico: una sorta di talismano che proteggeva e aiutave l'uomo
nelle sue attivita. Egli evidenziava come 10 paletta fosse, a volte,
parte di contesti ideogrefici, associandosi in modo particolare a segni
numerici, coppelle, busti e eltri disegni simbolici di particolare diffi-
colta interpretativa e dimostrazione del fatto che, in questi casi, 10
paletta doveva avere spesso un significato autonomo (Anati 1960, 1964).
Per alcuni anni non si riparl~ piu della palette finche nel 1969 la
Sluga, un'allieva di Anati, studiando Ie incisioni rupestri di Dos del-
l'Area in Valcamonica, ipotizzava che 10 paletta potesse essere una
roffigurazione schemotice di un entropomorfo con caratteri sessuali a
causa della giustopposizione di alcune di esse fra loro come a rappresen-
tere una scena sessuale (Sluga, 1969).
II 1972 e 1 'anno che segna il moggior numero di interventi tra gli
studiosi suI problema interpretativo delle palette. Dapprima Cornaggia
Castiglioni e Calegari con un articolo specifico propongono 1 'identifica-
zione delle palette camune con i bovidi e i bucrani del Monte Bego che
nella forma del corpo ricordano il motivo figurativo della paletta (Cor-
naggie Castiglioni & Calegari, 1972).
Nel Valcamonica Symposium dello stesso anno, Silvio Ferri vede nella
paletta, e soprattutto nell 'ambito delle associazioni con altre figure,
la rappresentazione della specchio, entita che nel mondo classico e
preistorico "significa morte e produce morte". Controddice questa ipotesi
De Marinis che sottolinea 10 "continui ta di uso e di significato rituale"
delle palette di ferro con quelle bronzee. Egli si riallaccia in protica
0110 gia citata ipotesi del Suss (Ferri, 1975; De Marinis, 1975).
Negli anni successivi il dibattito tra gli studiosi si attesta sulle
ipotesi suddette e solo nel Valcamonica Symposium del 1979 sorgono nuove
discussioni a causa di un intervento di Forni che nel sottolineare l'im-
portanza dell'ignicolturo (una tecnica agricola atta anche ad attirore
selvaggina) nella preistoria alpina, efferma che 10 paletta fosse un
primitivo bodile (in eta Neolitica) che poi nel corso dei secoli si
sarebbe tramutato in simbolo di fecondita e di abbondanza, legato 01
culto del fuoco (Forni, 1983).
Tole ipotesi viene anche sostenuta da un recente articolo di Peter
Moher, uno studioso che ha effrontato il problema da un punto di vista
linguistico. Egli si spinge piu in la e vede nella paletta un segno
sessuale maschile. In pratica per Maher 10 paletta sarebbe un simbolo
rigenerativo-fecondativo. (Maher, 1986).
Gli studiosi spagnoli e portoghesi si sono trovati nelle medesime
difficolta a causa anche dell 'estremo simbolismo delle incisioni rupestri
delle regioni occidentali delle penisola iberica. Qui Ie palette sono
associate spesso tra loro, con coppelle, cerehi, armi, svastiche e con
impronte di zampe di animali. A causa di quest'ultima associazione Gareia
Mertinez Ie ha interpretate come trappole (Gareia Martinez 1973).
Per Ie palette francesi 1 'Abbe Breuil aveva parlato di uno certa
somiglienza con Ie palette do bucato ancora in uso in alcune zone europee
(Breuil, 1933). Ma in generale si pu~ dire che enche gli studiosi iberici
riconoscono che il problema sull'interpretazione delle palette resta
"controverso" .

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Conclusioni
5enbra i~ortante sottolineore che, se 0 primo visto 10 moggior
parte delle interpretozioni sono in contrasto tro lore, quosi tutti gli
studiosi eggi conco~no che la poletto: 1. piu che un utensile vero e
propric e una figura sinbolicaj 2. come simbolo esso e dototo (0 diffe-
renza di mol ti simboli) di un certo "potere".
E' suI significato di questo potere che sorgono Ie discussioni:
infatti per alcuni questo potere da vito, obbondonzo e fecondito, mentre
per altri all 'opposto: 10 poletto e segno del rito funerorio e pereiO, in
extenso, di morte. Per oltri ancoro il potere della poletto e multifun-
zionale e legato aIle ossociazioni.
Mo coso ricovioma dol contesto iconog~ico? Nel periodo Neolitico
l'associazione piu frequente e con oronti: 10 poletto e pereiO oggetto di
culto ed ha un significato preciso: occonto oll'Idolo di Sanico Ie polet-
te sono associote 0 bucroni e a dischi solori: si trotto 0 mio ovviso di
un culto dello vongo e pareiO dello fecondito. Presumibilmente dovevo
trattarsi di oggetti di legno.
Nell 'eto del Bronzo Ie figure di poletto mostrono chioromente 1 'in-
tento figurotivo noturalistico di polette reoli ferse usate per riti
funerori od incinerozione (vedi serie I, tipi 3 e 9). Toli polette erono
di bronzo e (dol V sec. a.C.) di ferro. Be tole fu 1 'uso, e evidente che
non pu~ trottorsi delle stesso oggetto del Neolitico onche se iconog~i­
camente simile. E' do escludere infatti che nel Neolitico Ie polette
servissero per riti funerori quondo l'uso ero quello di inumore i morti.
Ma come nel Neolitico la polette-vonga non e moi ossocioto 0 scene di
agricolturo, anche nel Bronzo-Ferro esso non e mai inserito in scene 0
carattere funerario. E' vero invece, come ha osservato E. Anoti, che esso
senbro avere volore mul tifunzionale 0 seconda delle ossociozionL
Ad ese~io se la paletto e ossociato a guerrieri puO simbolizzare la
forza e se e vicina ad un feritore ne indichero 10 vittorio, mentre se e
associata ad animoli catturati con lazi 0 troppole potrebbe simboleggiore
un talismono che blocco la forzo vitole degli onimoli. Mtl qui sioma
nell 'eta del Ferro epoca in cui il segno puO overe perso il significoto
originorio che avevO nell 'eta del Bronzo, periodo in cui 10 I'106tro figuro
significa fecondita: senbro chiarirlo l'ossociozione con i teloi. II
telaio sinboleggia 1 'unione sessuale dato che si trotta di un lovore ove
i fili si intrecciano e si annodano e il node e se~re state un simbolo
sessuale-fecondativo. L'associazione paletta-telaio prende dunque un
significato preciso.
Aiassumendo, nel Neolitico la paletta probabilmente avra simboleg-
giato la vanga e quindi sara stata segno di fecondito. Lo iato del
Calcolitico deve aver fatto perdere di vista tale identificazione.
La ripresa iconografica del Bronzo finale e della successiva eto
del Ferro pare sia stata legata inizialmente all'uso funerario delle
palette bronzee di cui sopra si e detto, figura che in seguito passera a
sinboleggiare la morte e al te~o stesso la vita e la fecondito. 5i puO
forse parI are di multifunzionalito simbolica.

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