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LA GRANDE OPERA
“…Una grande opera di importanza storica che questa Nazione salverà.
Per la grande opera tutti i sudditi in città grideranno viva Sua Maestà.
Una grande opera macchina economica che i massoni rifocillerà.
E' la grande opera, stupido chi sciopera, quante bastonate prenderà…”
Così, in una sua popolare canzone, Caparezza dissacra le interminabili opere pubbliche
iniziate e mai portate a termine. Si fa ovviamente riferimento alla Salerno-Reggio
Calabria e a tutti quei casi simili di cui l’Italia è disseminata in ogni dove. Ma il cantante
pugliese fa riferimento anche a tutte quelle opere, come per esempio il famigerato
Ponte sulle Stretto di Messina, annunciate e mai avviate per il semplice motivo di essere
soltanto un mero strumento propagandistico da usare come specchietto per le allodole
durante i periodi elettorali.
E se proviamo a immaginare qualche caso del genere nel nostro territorio, a quanti non
verrà in mente il progetto della Cittadella scolastica di Pomigliano d’Arco?
Se ne parla da tanti anni ed ogni volta la confusione che aleggia intorno alle
informazioni che si hanno (o che non si hanno) sul progetto accresce sempre più la
convinzione che si tratti tutto di una grande messa in scena, di un grande racconto che
non corrisponde alla realtà.
1 dicembre 2010
Tre scosse, di cui la più forte di magnitudo 3.5 della scala Richter, fanno tremare l’intera
città ed in particolar modo l’edificio scolastico “Francesco Iovine” che crolla in pezzi.
Ventisette bambini ed un’insegnante muoiono schiacciati dalle macerie della scuola
elementare. Una tragedia.
La chiamano “mala edilizia”. Fatto sta che da quel momento in poi Comuni e Province di
mezz’Italia fanno un passo indietro ristrutturando o addirittura riprogettando interi
edifici scolastici.
Oggi, però, entrambi gli istituti superiori risiedono ancora nei pericolanti edifici di
allora.
Tale progetto viene finanziato da due diversi stanziamenti promulgati fra il 2004 e il
2005, il primo pari a € 3.000.880,00 (tremilioniottocentoottanta euro) frutto
dell’avanzo dell’Amministrazione provinciale 2002, l’altro pari a € 13.000.000,00
(tredicimilioni di euro) frutto invece dell’avanzo dell’Amministrazione 2004.
Viene cosi completato il progetto del complesso della Cittadella Scolastica, che sarebbe
molto simile ad un campus, coprirebbe un’area di oltre 27.000 mq ed sarebbe costituito
Pertanto, delineati i costi della totalità del progetto, il 26 maggio 2009 avviene
l’esproprio di beni immobili per la realizzazione degli edifici destinati all’istruzione
superiore in Pomigliano d’Arco.
Nella deliberazione della Giunta comunale n. 199 dell’8 luglio 2010 si fa presente la
seguente considerazione: “che dall’attento esame dei grafici del progetto definitivo della
Cittadella si rileva che le esigenze didattiche della platea scolastica degli istituti superiori
non sono soddisfatte in maniera esaustiva in quanto, se da un lato sarebbe soddisfatta la
domanda di aule didattiche, permarrebbero ancora situazioni di disagio degli edifici
scolastici, in particolar modo per quanto concerne il numero di laboratori ed aule speciali,
indispensabili alla formazione, con particolare riferimento agli studenti degli istituti
professionali; […] che non ultimo, la suddivisione degli edifici scolastici in bienni e trienni,
creerebbe fastidiose promiscuità e interferenze nelle attività scolastiche di istituti di
diversa formazione.”
Forse la nostra Giunta comunale non è a conoscenza di non poter sindacare sulla
distribuzione delle classi (che appartengano al biennio o al triennio!) all’interno degli
istituti scolastici superiori?
Forse la nostra Giunta comunale non è a conoscenza che il progetto della Cittadella
scolastica è stato concepito appositamente per il Liceo Scientifico, Pedagogico e Sociale
“Salvatore Cantone” e per l’ Istituto Statale Istruzione Superiore “Europa” e quindi gli
edifici sono conformi alle esigenze di questi Istituti?
Tale operazione, oltre a non sollecitare la dormiente Provincia, comporta ingenti ritardi
e sperperi di denaro pubblico.
- L’affitto delle attuali sedi del Liceo Scientifico, Pedagogico e Sociale “Salvatore
Cantone” e dell’Istituto Statale Istruzione Superiore “Europa”, ovvero gli istituti ai quali
la Cittadella scolastica sarebbe destinata, costa circa € 600.000 (seicentomila euro)
ogni anno. Costi sostenuti dalla Provincia di Napoli e quindi prelevati dalle tasche di noi
cittadini.
Cosa, quest’ultima, che poteva essere evitata allorquando, una volta avviato il progetto,
sarebbe bastata una semplice eventuale variazione in itinere dello stesso.
Forse che la Giunta comunale pomiglianese, nel mettere in discussione il progetto della
Cittadella scolastica, intenda dare una mano a Cesaro nel trovare i fondi per
Sant’Antimo?
L’informazione , naturalmente, è il primo passo da compiere per non cadere nelle false
promesse di chi fa credere di curare gli interessi dei cittadini.
Certo, sarebbe opportuno che questo dossier non si fermasse agli studenti ma girasse
anche tra i docenti, i genitori e i cittadini tutti.
Studenti che si recano ogni mattina in istituti fatiscenti, che rischiano la propria
incolumità semplicemente per esercitare un proprio diritto: quello all’istruzione.