ADELE CIPOLLA
SATANA - LUCIFERO
1
J.B. Russell, Lucifer. The Devil in the Middle Ages, Ithaca, Cornell, 1984; H.A. Kelly, Satan.
A biography, Cambridge, University Press, 2006, pp. 189 e ss.
2
Cfr. Primo libro dei Re 22,19-23, e Isaia 6,1-4. R.C. Branden, Satanic conflict and the plot
of Matthew, New York, Lang, 2006, p. 13.
3
M. Cacciari, L’angelo necessario, Milano, Adelphi, 1994; Riwkah Schärf, La figura di
Satana nel Vecchio Testamento, in C. Gustav Jung, La simbolica dello spirito, Torino, Einaudi,
1959 (I ed.: Zürich 1948).
4
Cfr. Zaccaria, 3,1: « Poi mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, ritto davanti all’angelo
del Signore, e satana era alla sua destra per accusarlo» (le citazioni bibliche sono tratte dall’edi-
zione CEI).
5
Il libro di Giobbe, illustrato da Blake come il Paradise Lost di Milton, è composto di cornici
prosastiche ed eziologiche e di un dialogo sapienziale-morale. La figura di Satana compare solo
nelle cornici (più recenti del nucleo poetico centrale), che risalgono al VI-V secolo a.C.
318 Adele Cipolla
6
Branden, Satanic conflict, cit., p. 69.
7
Primo libro delle Cronache 21,1: «Satana insorse contro Israele. Egli spinse Davide a cen-
sire gli Israeliti».
8
E. Käsemann, New Testament questions of today, London, SCM, 1969, p. 133; R.H. Charles,
The Apocrypha and Pseudoepigrapha of the Old Testament, I, Oxford, Clarendon Press, 1913;
A.-M. Denis, Introduction aux pseudépigraphes grecs d’Ancien Testament, Leiden, Brill, 1970.
9
Mastema è la personificazione dell’ebraico mastemah “inimicizia, persecuzione” (Branden,
Satanic conflict, cit., pp. 18 e ss.).
10
Il Primo libro di Enoch, che sopravvive integralmente solo in una versione etiope, è una
compilazione di tradizioni apocalittiche frammentarie, in parte orali, attribuite a Enoch, il settimo
patriarca dopo Adamo (Denis, Introduction aux pseudépigraphes grecs, cit., p. 15). Oggi viene
collocato tra il III e il VII secolo (in passato lo si assegnava al I secolo): H. Ansgar Kelly, The Devil
in the Desert, «Catholic Biblical Quarterly», 26, 1964, pp. 190-220: 203-204.
Satana - Lucifero 319
11
Genesi 6,1-4: «Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro
figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne
vollero. [...] C’erano sulla terra i giganti a quei tempi – e anche dopo – quando i figli di Dio si
univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’anti-
chità, uomini famosi».
12
I “guardiani” concepiscono i giganteschi nephilim, che portano sulla terra le arti e la corru-
zione; nei Giubilei sono angeli caduti, progenitori di una genia di spiriti malvagi.
13
Branden, Satanic conflict, cit., p. 23; James H. Charlesworth, The Old Testament Pseude-
pigrapha, New York, Doubleday, 1983. Il testo greco di Sofonia (I secolo a.C.) è andato perduto
(salvo alcuni frammenti rinvenuti nell’Ottocento in due manoscritti egiziani) e ne sussiste solo
la versione copta (Georg Steindorff, Die Apokalypse des Elias, eine unbekannte Apokalypse und
Bruchstücke der Sophonias-Apokalypse, Leipzig, Hinrichs, 1899).
14
Per la parabola del seminatore cfr. Marco 4,14-15 e Matteo 13,37-42. Cfr. anche Matteo
25,41 «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli».
15
Matteo 12,24-28.
16
La lettura congiunta del passo di Luca con Isaia 14,12 (cfr. infra) darà sostanza scritturale
alla leggenda patristica della caduta (Frank S. Kastor, The Satanic Pattern, in Satan, a cura di
Harold Bloom, Philadelphia, Chelsea House, 2005, pp. 55-69: 57).
17
Prima lettera di Pietro 5,8 («Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro,
cercando chi divorare»); Prima lettera a Timoteo 5,15 («Già alcune purtroppo si sono sviate
dietro a Satana»).
320 Adele Cipolla
18
«La stella di Venere, che in greco si chiama phosphóros, in latino si chiama Lucifer quando
precede il sole, quando lo segue si chiama Vespero».
19
Nel Racconto del monaco (cfr. infra, p.***).
20
Helel ben Shahar, “lo Splendente, il Figlio dell’Aurora”, potrebbe essere stato una divinità
caananita (Hugh R. Page, The myth of cosmic rebellion. A study of its reflexes in Ugaritic and
biblical literature, Leiden, Brill, 1996 [Vetus Testamentum / Supplements, 65]; Kelly, Satan. A
Biography, cit., pp. 189 e ss.).
21
Girolamo, Commentarium in Isaiam, 14, Patrologia Latina, XXIV, col. 161: Russell, Satan,
cit., pp. 131-132.
22
J.B. Russell, Satan. The early Christian tradition, Ithaca, Cornell, 1994, p. 123.
Satana - Lucifero 321
23
Ivi, pp. 123-129.
24
L’idea sopravvive nella Scolastica (Russell, Lucifer, cit., pp. 115-151).
25
Russell, Satan, cit., p. 132. Per Enoch e il Beowulf, oltre ai “classici” Robert E. Kaske,
Beowulf and the Book of Enoch, «Speculum», 46, 1971, pp. 121-131, e Ruth Mellinkoff, Cain’s
Monstruous Progeny in «Beowlf». Part I: Noachich Tradition, «Anglo-Saxon England», 8, 1979,
pp. 143-162; Ead., Cain’s Monstruous Progeny in «Beowlf»: Part II: Post-Diluvian Survival,
«Anglo-Saxon England», 9, 1980, pp. 183-197, si veda Apocryphal texts and traditions in Anglo-
Saxon England, a cura di Donald G. Scragg e Kathrin Powell, Cambridge, Brewer, 2003, soprat-
tutto Elizabeth Coatsworth, The Book of Enoch and Anglo-Saxon Art, pp. 135-150.
322 Adele Cipolla
2. I nomi di Satana
29
Confessioni, VII, 12-20.
30
Robert M. Cooper, Saint Augustine’s Doctrine of Evil, «Scottish Journal of Theology», 16,
1963, pp. 256-276.
31
Gerd W. Weber, Euhemerismus, in Reallexikon der germanischen Altertumskunde, VIII,
Berlin-New York, de Gruyter, 1991, pp. 1-16.
32
Sterminata la bibliografia e le questioni critiche sul poema anglosassone. Per il lettore ita-
liano costituisce un’eccellente introduzione: Beowulf, a cura di G. Brunetti, Roma, Carocci, 2003.
33
Russell, Lucifer, cit., pp. 43-44.
324 Adele Cipolla
34
Ivi, pp. 70 e 268.
35
Ivi, p. 269.
Satana - Lucifero 325
36
Commissionato dall’arcivescovo di Salisburgo per l’imperatore Ludovico il Germani-
co, contiene il Sermo de symbolo contra Iudaeos, Paganos et Arianos pseudoagostiniano (CLM
14098: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db//0003//bsb00033085/images/).
37
La bibliografia è sterminata: una rassegna critica dello stato dell’arte in Valentine A. Pakis,
The Literary Status of «Muspilli» in the History of Scholarship: two Peculiar Trends, «Amsterda-
mer Beiträge zur älteren Germanistik», 65, 2009, pp. 41-60.
38
Muspilli, l’hapax dal quale il testo riceve il titolo, è un termine oscuro (con un’altrettanto
oscura corrispondenza, tre secoli più tardi, in un toponimo infernale del mito nordico), che allude
alla fine del mondo e al Giudizio. Traduco da H. Mettke (Hrsg.), Älteste deutsche Dichtung und
Prosa. Ausgewählte Texte, literaturgeschichtliche Einleitung, althochdeutsche und altsächsische
Texte, neuhochdeutsche Fassungen, Leipzig, Philipp Reclam, 1982.
326 Adele Cipolla
39
De operatione Daemonum.
40
A. Graf, Il diavolo, Milano, Treves, 1890.
41
Russell, Lucifer, cit., p. 259.
42
Bestiari medievali, a cura di L. Morini, Torino, Einaudi, 1996.
Satana - Lucifero 327
43
Russell, Lucifer, cit., pp. 154-156; A. Köppen, Der Teufel und die Hölle in der darstellen-
den Kunst, von den anfangen bis zum Zeitalter Dantes und Giottos, Jena, Berlin, 1895; Princeton
Index of Christian Art (ICA): http://ica.princeton.edu/
44
L’Apocalisse di san Paolo, apocrifo del IV secolo, fu accessibile al Medioevo in una serie
di redazioni latine.
45
Nell’Historia ecclesiastica gentis Anglorum di Beda, la Visio Fursei e la Visio Drythelmi.
Nella “visione di Carlo il Grosso”, tramandata da Ariulfo, Guglielmo di Malmesbury (secolo XII)
e Vincenzo di Beauvais (secolo XIII), il protagonista viene fornito dall’angelo guida di un gomito-
lo luminoso, affinché non si perda nel «labirinto delle pene infernali»: J. Le Goff, La nascita del
Purgatorio, Torino, Einaudi, 1982 (I ed.: Paris 1981), pp. 126-137: 134.
46
Inferno, II, vv. 13-33 (La Commedia secondo l’antica vulgata, 4 voll., a cura di G. Petroc-
chi, Firenze, Le Lettere, 1994).
328 Adele Cipolla
La scelta allude alla parabola del gelso (Luca 17,6), la pianta dalle
bacche che mutano colore, interpretata da sant’Ambrogio quale simbo-
lo del diavolo e da sant’Agostino della croce. La demonologia di Dante
attinge alla tradizione cristiana, alla Scolastica, alle visiones, al pen-
siero greco-romano e musulmano. Nelle rare apparizioni sulla scena
dantesca (la più cospicua nell’ultimo canto dell’Inferno) Satana è più
ripugnante che terrificante, perché lo scopo “ortodosso” di Dante è la
rappresentazione della sua vacuità (in consonanza con la Scolastica): la
mancanza di un’azione diretta del diavolo rappresenta la sua mancanza
di essere, tanto che Dante lo esclude completamente dalla scena del
Descensus ad inferos (Inferno, IV, vv. 52-63)49. Nell’Inferno Satana e
demoni sono di rado in scena e le pene stesse vengono amministrate ai
dannati senza un loro attivo intervento.
Nei vari cerchi, Satana s’incarna in Caronte (III), Minosse (V), Cer-
bero (VI), Plutone (XII), le Furie e Medusa (IX), Minotauro e i Centauri
(XII), Gerione (XVII), i giganti (XXXI): se i Padri della Chiesa rappre-
sentavano gli dèi antichi come dèmoni, l’amore per la classicità spinge
Dante a sostituirli con figure mitologiche funeste, collegate all’Ade50.
Dante soggettivizza la nomenclatura dei diavoli: quelli minori sono,
per lo più, “demoni” o “diavoli”, ma il diavolo è Lucifero, Satana o
Belzebù (Dite per Virgilio: Inferno, XXXIV, vv. 16-21). Nell’ottavo cer-
chio della quinta bolgia (canti XXI-XXIII), Dante presenta uno sciame di
spiriti minori, i Malebranche, che, nelle Malebolge, guidati da Mala-
coda, con gli artigli da cui prendono il nome, trattengono le anime dei
barattieri dentro un lago di pece ribollente51. Privi della solennità dei
diavoli maggiori, i Malebranche danno vita a scene comiche e scato-
logiche in cui giocano un ruolo i nomi, per lo più inventati dal poeta:
Malacoda, Scarmiglione, Barbariccia, Alichino (un personaggio fol-
clorico che compare nella “caccia selvaggia” e diventerà Arlecchino),
Calcabrina, Cagnazzo, Libicocco, Draghignazzo, Ciriatto, Graffiaca-
ne, Farfarello, Rubicante.
49
Infra, p. **
50
Questa lettura “umanistica” del demonio è longeva: tornerà nell’Ovide Moralisé, XIV seco-
lo, e nel Racconto del mercante di Chaucer (Russel, Lucifer, cit., p. 304).
51
Nel Muspilli “pece” è metonimia per l’Inferno (vv. 5, 22, 26).
330 Adele Cipolla
4. Inferni
52
R. Finckh, Minor mundus homo: Studien zur Mikrokosmos-Idee in der mittelalterlichen
Literatur, Göttingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1999.
53
T.H. Ohlgren, Insular and Anglo-Saxon illuminated manuscripts: An iconographic catalo-
gue, c. A.D. 625 to 1100, New York, Garland, 1986.
54
Russell, Lucifer, cit., p. 96.
55
Subito dopo essere stati creati, gli angeli devono sostenere la prima prova: alcuni scelgono
la fedeltà, altri il peccato, altri restano neutrali (Inferno, III, vv. 37-39). L’idea degli angeli “igna-
vi” si rafforza con l’invenzione progressiva del Purgatorio, e al terzo stato delle anime corrispon-
derà la categoria degli angeli neutrali.
Satana - Lucifero 331
5. Le azioni di Satana
a) Cadute
57
I ginn, simili ai dáimones del paganesimo greco-romano, sono esseri creati dal fuoco,
ontologicamente inferiori agli angeli.
58
Il termine (più antico del Corano) potrebbe essere un imprestito da diábolos e compare più
spesso in relazione alla leggenda della caduta.
59
La relazione tra Iblis e Shaitan rispecchia quella tra satanâs e diábolos.
60
Caedmoni monachis paraphrasis poetica Genesios, Amsterdam, 1655. Il manoscritto, sco-
perto dall’arcivescovo Ussher, fu donato a Francis Junius nel 1651. Datato tra la fine X e l’inizio
dell’XI secolo, è illustrato da 51 disegni a penna in inchiostro bruno, con rare inserzioni di blu,
rosso e nero, databili al 1100 ca.
Satana - Lucifero 333
ve) le fasi della caduta61. Nelle scene più alte, Lucifero, ancora immer-
so nella gloria celeste, indossa solenni vesti di angelo. Precipitando,
però, i ribelli, deformati nelle smorfie della caduta, sono svestiti (la
nudità oscena è, infatti, un contrassegno iconico del demonio). Nella
fascia più bassa, infine, la metamorfosi è compiuta: Lucifero, legato tra
le zanne dell’Inferno, con lunghi artigli neri e, sulla testa, un cappello
a sonagli, si è trasformato in Satana.
Milton, a Londra, aveva frequentato Junius e ne avrebbe potuto
consultare i manoscritti (si tratta tuttavia di pure speculazioni)62; al-
trettanto speculativa la relazione con l’Adamo caduto di Serafino della
Salandra, tragedia sacra pubblicata a Cosenza nella prima ed unica edi-
zione nel 1647, certamente prima del poema miltoniano63. L’epicizza-
zione di Satana nella poesia anglosassone diventa un luogo comune:
nel Racconto del monaco64, Chaucer (1344-1400) ne fa uno dei casi
paradigmatici dell’incostanza di Fortuna, primo di un lungo repertorio
di esempi biblici e antichi, con Adamo, Sansone, Ercole, Nabuccodo-
nosor, Alessandro, Cesare, Creso e molti altri.
b) Tentazioni
61
L. Lockett, An Integrated Re-examination of the dating of Oxford, Bodleian Library, Junius
11, «Anglo-Saxon England», 31, 2002, pp. 141-173. Il ms. è consultabile online al sito: http://
image.ox.ac.uk/show?collection=bodleian&manuscript=msjunius11
62
J. Martin Evans, Paradise Lost and the Genesis Tradition, Oxford, Clarendon Press, 1968;
Stella P. Revard, From Metanoia to Apocalypse: «Paradise Lost» and the Apocryphal «Lives of
Adam and Eve», «The Journal of English and Germanic Philology», 104, 2005, pp. 80-102.
63
C.S. Lewis, Satan, in Bloom, Satan, cit., pp. 27-34; S. della Salandra, Adamo caduto, revi-
sione, saggio, traduzioni e note a cura di F. Giacomantonio, Roma-Pisa, Serra, 2009.
64
Heere bigynneth the Monkes Tale De Casibus Virorum Illustrium.
334 Adele Cipolla
Il serpente tentatore della Genesi era entrato presto nella costituzione del Sa-
tana medievale e la scena della tentazione è una di quelle ricorrenti nelle arti
figurative e nelle forme del teatro liturgico65. Intervengono delle novità nell’a-
zione: nel Mystère d’Adam, un testo anglo-normanno del XII secolo, redatto in
francese antico con didascalie in latino66, Diabolus tenta Adamo prima di Eva,
con una deviazione, di matrice feudale e sessista, dal canone veterotestamen-
tario (il diavolo si rivolge prima al padrone dell’Eden, poi a sua moglie), che
era già apparsa nella Genesi B anglosassone. Dal XIII secolo appaiono nelle
arti figurative serpenti con volto umano, simbolo della complicità nel peccato
fra uomo e diavolo; per sottolineare le maggiori responsabilità di Eva, che
emergevano gradualmente negli sviluppi dell’episodio scritturale, il serpente
può (come per Pietro Comestore, Historia Scholastica, Liber Genesis 21),
avere un “volto di vergine”67. La tentazione, patita da Adamo nell’Eden e da
Cristo, novello Adamo, nel deserto, si riflette infinite volte nell’agiografia,
fin dalle Vitae dei Padri del deserto, poi con i santi nuovi nelle nuove terre di
missione: la recursività, caratteristica della narrativa medievale, si spiega sul
piano ontologico, dove l’azione storica del santo ripete infinitamente l’azione
divina di opposizione alle lusinghe del male. I mistici, pur predicando l’ina-
nità del Diavolo, se ne ritennero i bersagli preferiti: Bonaventura racconta
che san Francesco aveva dovuto sopportare per tutta la vita le tentazioni del
Maligno, che gli instillava voracità e lussuria e, soprattutto, la desperatio,
la mancanza di fiducia nell’assoluto potere di Dio, il peccato di orgoglio di
Satana-Lucifero68.
65
Russell, Lucifer, cit., pp. 304, 334-336.
66
E. Auerbach, Adamo ed Eva, in Id., Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale,
Torino, Einaudi, 1956, con un saggio introduttivo di Aurelio Roncaglia (I ed.: Bern 1946), pp.
157-188.
67
Russell, Lucifer, cit., p. 298.
68
Ivi, pp. 226, 311; G. Agamben, Il demone meridiano, in Id., Stanze. La parola e il fantasma
nella cultura occidentale, Torino, Einaudi, 1977.
Satana - Lucifero 335
69
C. Alessandrino (150-215 ca.) fu uno dei primi ad integrare il Descensus ad Inferos negli
atti della Redenzione e Tertulliano (155-230 ca.) introdurrà la vivida immagine di Cristo che
svelle le cancellate e le porte del regno infernale.
70
The Medieval «Gospel of Nicodemus»: Texts, Intertexts and Contexts, a cura di Z.
Izydorczyk, Tempe, Arizona, Medieval & Renaissance Texts & Studies, 1997.
71
Russell, Satan, cit., p. 117-119.
72
R.V. Turner, Descendit ad Inferos: Medieval Views on Christ’s Descent into Hell and the
Salvation of the Ancient Just, «Journal of the History of Ideas», 27, 1966, pp. 173-194.
336 Adele Cipolla
73
P. Dendle, Satan unbound: The devil in Old English narrative literature, Toronto, Univer-
sity of Toronto Press, 2001; Karl Tamburr, The Harrowing of Hell in Medieval England, Cam-
bridge, Brewer, 2007.
74
W. Langland, The vision of William concerning Piers the Plowman in Three parallel texts,
2 voll., a cura di W.W. Skeat, Oxford, Clarendon Press, 1886; C. Brewer, Editing Piers Plowman:
The evolution of the text, Cambridge, Cambridge University Press, 1996.
Satana - Lucifero 337
75
Gregorius I Magnus, Dialogorum Libri IV De Vita Et Miraculis Patrum Italicorum, in
Patrologia Latina, LXXVII. Nel Basso Medioevo, invece, il repertorio agiografico di maggior
successo fu la Leggenda dei santi di J. da Varazze, la Legenda Aurea.
76
Russell, Lucifer, cit., pp. 334-336.
338 Adele Cipolla
77
La inveterata opposizione tra Lucifero (prima e dopo la caduta) e Satana (dopo la caduta),
si evolve nell’idea della superiorità di Lucifero e di Satana quale suo luogotenente.
78
N. Machiavelli, Novella di Belfagor; L’Asino, a cura di Maurizio Tarantino, introduzione
di M. Martelli, Roma, Salerno Editrice, 1990.
79
G. Boccaccio, Decameron, a cura di V. Branca, Firenze, Le Monnier, 1960. Il testo è con-
sultabile al sito Decameron Web: http://www.brown.edu/Departments/Italian_Studies/dweb/texts/
80
A. D’Agostino, Il patto col diavolo nelle letterature medievali. Elementi per un’analisi
narrativa, «Studi Medievali», XLV, 2004, pp. 699-752.
81
Alfonso X, nella Cantiga 216, parla di «vassalo do demo» (D’Agostino, Il patto col dia-
volo, cit., p. 34).
Satana - Lucifero 339
88
Ibidem.
89
Historia von D. Johann Fausten, Text des Drucken von 1587, kritische Ausgabe hrsg. von
S. Füssel - H.J. Kreutzer, Stuttgart, Reclam, 1988.