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i manufatti qui illustrati, come pure altri appartenenti al miC, sono stati acquistati antonio
(figg. 8 e 9) o ricevuti tramite donazioni (figg. 1-7 e 10) e costituiscono un nucleo Guarnotta
specifico ad uso didattico e di comparazione per lo studio dei falsi riferiti alla ceramica
precolombiana (n.d.A.).
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Fig. 1. Figurina-recipiente femminile, terracotta
modellata, impressa e dipinta, messico, produzione
contemporanea (falsificazione originale) inv. n. 32730
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e il mercato dei materiali di scavo, frutto di
rinvenimenti occasionali o saccheggi (non
essendo ancora protetti da opportune legi-
slazioni dei paesi interessati), ma nel con-
tempo fornì involontariamente stimolo an-
che all’industria dei falsi spacciati per
autentici7, che spesso raggiunse un alto li-
vello qualitativo e, soprattutto, quantitativo.
in una fase iniziale i più richiesti furo-
no i manufatti in metalli preziosi o in pie-
tra, assai costosi ma facilmente falsificabili,
ma in breve vennero richieste anche le ce-
ramiche e, più tardi, legni e tessuti. natu-
ralmente il forte desiderio da parte dei
collezionisti di ottenere delle rarità, unita-
mente alla loro spesso superficiale o nulla
conoscenza delle relative culture archeo-
logiche e dei rispettivi materiali, fece sì che
l’offerta dei falsi venisse via via ad adeguarsi
all’aumentata domanda. Fecero la loro
comparsa sul mercato forme e decorazioni
assai “rare”, come pure stili più o meno fan-
tasiosi o del tutto inesistenti, spesso ad ope-
ra di falsari che avevano affinato le loro co-
noscenze attraverso il lavoro di restauro di
manufatti autentici, in grado quindi di do-
minare un determinato stile o materiale:
in questi casi, le anomalie rispetto ai mo-
delli originali vengono ad essere quasi im-
percettibili e possono essere identificate
solo da esperti ben preparati nelle regole
che disciplinano una particolare forma di
rappresentazione visiva. Vanno in questa
direzione le indagini volte a smascherare
errate interpretazioni o veri e propri errori
nell’iconografia, modalità di esecuzione troppo cruda o troppo raffinata ri- Fig. 4-4bis. Fiasca,
spetto alla cultura di riferimento, materiali e tecnologia non originali o ap- terracotta ingobbiata e
propriati. dipinta, Perù,
produzione
le collezioni museali costituiscono dal punto di vista didattico un vero e contemporanea
proprio libro di testo che può essere letto, comparato, criticato, decifrato e (riproduzione di
analizzato, permettendo agli studiosi di sviluppare ed ampliare le proprie com- originale Chakipampa,
petenze, contribuendo quindi all’apporto di nuove informazioni, idee e ipo- eseguita presso il museo
tesi8; nel contempo, però, questo libro deve essere costantemente aggiornato nacionál de
all’evolversi delle conoscenze sulla ceramica precolombiana in generale, in antropología e
arqueología di lima,
base agli esiti delle più recenti scoperte e interpretazioni. nello studio e nel come attestato da scritta
giudizio sull’autenticità dei manufatti è di particolare importanza il fattore e punzonatura)
esperienza derivante sia da una lunga e diretta frequentazione di oggetti mu- inv. n. 5584
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l’insufficienza di studi chimici Fig. 6. Ciotola
e petrografici sulla sua origi- tripode, terracotta
naria composizione presso le modellata, incisa e
dipinta, Venezuela,
differenti culture, può spesso Xiii-XV sec. d.C.
rendere assai difficile ad un Cultura tierroide
primo esame il riconoscimen- (autentico, pasticcio
to della provenienza: la pre- contemporaneo)
senza o meno di determinati inv. n. F493
minerali o sgrassanti caratte-
Fig. 7. Vasetto
ristici di una specifica cultura, giaguaro, terracotta
come pure l’impiego di mate- stampata, incisa e
rie prime non tipiche di quella modellata, Perù,
specifica area, possono infatti produzione
costituire validi elementi-gui- contemporanea
(falso, copia di
da aggiuntivi per l’esaminato-
originale)
re. lo studio approfondito inv. n. F540
della decorazione può spesso
rivelare tipici errori nell’iconografia oppure il fraintendimento di specifici Fig. 8. Piccola olla,
aspetti formali tipici di moltissimi falsi (fig. 7). alcune riproduzioni possono terracotta
recare visibile un marchio che ne identifica la provenienza (botteghe artigiane ingobbiata e
dipinta, Perù, i-iii
o laboratori museali) attestandone la destinazione al mercato (lecito) dei sou- sec. d.C. Cultura
venir (figg. 4-4bis, 5-5bis), altre ne sono prive, o è stato loro abraso il marchio nasca (autentico,
originale, in quanto destinate al mercato (illecito) dei falsi. restauro originale
il pasticcio (ingl. pastiche) è una contraffazione più sofisticata, poiché in d’epoca a trapano)
questo caso vengono composti, o parzialmente ricomposti, manufatti ceramici inv. n. 1979
impiegando porzioni eterogenee di vari reperti autentici assemblate in una
nuova creazione che viene poi stuccata, dipinta o sovradipinta e laccata (fig. 6);
porzioni di manufatti possono essere impiegate anche per integrare delle la-
cune presenti in un oggetto (vedi di seguito ‘falso restauro’) che in tal modo
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Fig. 10. salvadanaio
ittiomorfo,
terracotta nera
incisa,
Perù, produzione
contemporanea
dipartimento
di Piura
(Chulucanas ?)
(souvenir)
inv. n. 30805
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dall’altro quella di manufatti volti al soddisfacimento di un interesse legato
al proprio gusto e ai propri canoni di squisita esecuzione e bellezza. troppo
spesso, in quest’ultimo caso, viene tralasciato (dall’acquirente, ma soprattutto
dal venditore) ogni dato affidabile riguardo alla reale provenienza e all’au-
tenticità, affidandosi ad un mercato che propone contraffazioni spesso assai
più attraenti dell’oggetto autentico (il quale di per sé, lo ripetiamo, molte
volte è molto meno appariscente), in quanto queste si adattano meglio ai pro-
positi e al gradimento di un acquirente più o meno sprovveduto: “though they
are fakes (…), they are genuine embodiments of a european vision of the exotic. (…).
Forgeries tell us our fantasies about ourselves in shapes and forms that we take for
granted and of which we are largely unconscious. Pre-Columbian art has been a construct
of such unconscious fantasies and we need to try to separate what really is native from
our projections on it”20.
riprendendo infine quanto affermato dalle archeologhe statunitensi Ka-
ren olsen Bruhns e nancy lee Kelker, i veri motivi alla base della falsificazione
o contraffazione di antichità precolombiane non sono dettati (a differenza
della loro legale e dichiarata riproduzione/imitazione) da altruismo e non
può essere invocato il presupposto che la loro creazione sia volta ad uno scopo
didattico oppure a preservare elementi culturali di popoli “incapaci di farlo
da sé”: è in realtà solo una questione di soldi.
aBstraCt
the forgery and the imitation of Pre-Columbian ceramics have a long history that starts at the
epoch of the conquest until today without interruptions. the border that separates the two terminologies
is marked by the presence or by the absence of a fraudulent will. Replica, pastiche, near-fake or mi-
sreconstruction and replivention are some modalities to create a new object or to manipulate an
original one, to which the treatment for transforming a false object in antique, has to be added.
notE
1
l. Vlad Borrelli, la falsificazione in archeologia, in treccani - il mondo dell’archeologia,
roma 2002 (www.treccani.it).
2
Per una descrizione dell’area vedi a. Guarnotta, s. aviles loayza, Guida alla Sezione
Precolombiana, miC, Faenza 2015, fig. 1 p. 11 e pp. 48-49.
3
Bibliografia di riferimento: n. Kelker, K. olsen Bruhns, Faking Ancient mesoamerica,
left Coast Press, Walnut Creek, California 2010; J. mclaren Walsh, Falsificando la historia.
los falsos objectos prehispánicos, “arqueologia mexicana”, XiV(82), mexico 2006, pp. 20-25;
d. taylor, Problems in the Study of narrative Scenes on Classic maya Vases, in Falsifications and
misreconstructions of Pre-Columbian Art, dumbarton oaks, Washington 1978, pp. 107-124;
E. Pasztory, three Aztec masks of the God Xipe, in Falsifications and misreconstructions of Pre-Co-
lumbian Art, dumbarton oaks, Washington 1978, pp. 77-106; G.F. Ekholm, the Problem of
Fakes in Pre-Columbian Art, “Curator - the museum Journal”, Vii, 1, 1964, pp. 19-32.
4
Per una descrizione dell’area vedi a. Guarnotta, s. aviles loayza, Guida alla Sezione
Precolombiana, miC, Faenza 2015, fig. 1 p. 11 e pp. 48-49.
5
Per una descrizione delle aree citate, vedi a. Guarnotta, s. aviles loayza, Guida
alla Sezione Precolombiana, miC, Faenza 2015, fig. 1 p. 11 e pp. 49-51, 53-89.
6
Bibliografia di riferimento: d.B. heath, economic Aspects of Commercial Archaeology
in Costa rica, “american antiquity”, 38, 3, july 1973, pp. 259-265; K. Bruhns, n. Kelker,
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