Argomenti: 1) Definizione MCS. 2) I 5 elementi del MCS. 3) Motore. 4) LCR. 5) MTR. 6)Cranio. 7)Sacro. 8)Lesioni e
adattamenti.
di Gugliemo Donnaquio D.O.
Pubblicato su Tuttosteopatia.it : GG/MM/AAAA
MCS
Il Movimento Cranio Sacrale è l’espressione tessutale di tutta una serie di adattamenti e passaggi specifici, che
si ripetono da sempre.
Secondo i principi Biodinamici, l’unica branca dell’Osteopatia a spingersi in una spiegazione completa, dal Motore
Immobile o Dinamic Stillness, essenza definita esclusivamente dalla sua presenza: Dio, Natura, Biologia o altro, si
sviluppa una Energia Pulsante, la Lunga Marea che a contatto con la Materia, sviluppa l’Allumage, l’Ignition o Scintilla
che innesca la Vita nella Materia e nello specifico nell’Ovulo Femminile Fecondato dallo Sperma Maschile.
Per definizione l’Ignition è “l’accensione del motore della vita, una scintilla elettrica generata dal Soffio della
Vita”.
Da questo stadio si sviluppa tutta una serie di cambiamenti nella vita cellulare dell’Ovulo Fecondato, dapprima
ingrandisce il suo Citoplasma, poi sparisce la Membrana Nucleare e così via fino ad arrivare alla prima Divisione
Cellulare.
Questi cambiamenti non sono dettati da Geni Specifici ma dalla Lunga Marea stessa, sono quindi dettati direttamente
dal Motore Immobile; è lo Stadio dei Liquidi che nel loro movimento creano delle direzioni facilitate di crescita e
sviluppo cellulare i cosiddetti Corpi Fluidi.
I Corpi Fluidi, vere e proprie direzioni obbligate per le cellule, dapprima producono i Foglietti Embrionari e poi
collaborano con l’Azione Genetica nel messa in situ del Movimento Embrionario
Sviluppo MCS
VITA INTRAUTERINA
Compressione Colpo di frusta
0 19°-21° 5°mese
giorno
Dal “Momento Zero” al 14° giorno di vita intrauterina si ha la migrazione cellulare, quello che formerà i tre Foglietti
Embrionari: Endotelio, Mesotelio ed Ectotelio. La fine di questo processo di sviluppo è la Gastrulazione, con la
formazione e il posizionamento dei tre Foglietti.
Dal 14° al 19°-21° giorno si ha la formazione della Notocorda o Midline, con questa azione termina lo Stadio o il
Tempo dei Liquidi e inizia lo Stadio del Movimento Embrionario propriamente detto, con l’azione diretta del Corredo
Genetico.
Dal Giorno Zero al Giorno 21 i Geni non intervengono, lo sviluppo è indotto dalla Lunga Marea che crea
cambiamenti, prima sulla componente Liquida della Cellula, dopo sulla Morula.
Solo a 5 mesi di Vita Intrauterina inizia il Movimento Cranio Sacrale, inizia con un proprio Ritmo, Ampiezza e
Qualità, distinto per la prima volta da quello della Madre.
Solo quando tutti gli organo sono formati e posizionati il bambino può produrre il proprio MCS, inizio della sua
autonomia che lo porterà ad allontanarsi sempre di più dalla Madre.
Fondamentale per lo sviluppo del MCS la maturità della Struttura Organica e la messa in funzione della Ghiandole
Surrenali, che iniziano la loro funzione esattamente al 5° mese di vita intrauterina.
Ciò rappresenta l’inizio della nostra vita emotiva, iniziamo a reagire con l’ambiente attraverso le nostre
emozioni.
MOTORE IMMOBILE
LUNGA MAREA
ALLUMAGE
MTR
FASCIA
OSSO
MIDLINE
MECCANISMO CRANIO
SACRALE
Il Movimento Cranio Sacrale prevede un Motore; un sistema di trasmissione pluridirezionale, LCR; un sistema di
distribuzione specifico, MTR; e un ricevente, il Cranio e l’Osso Sacro.
Il Motore è il SNC, ma esso è a sua volta espressione:
- MCS Potenziale
- Movimento Embriologico
- Movimento Arterioso
- Movimento Venoso
- Movimento legato alla Respirazione Toracica
- Fluttuazione del LCR
Per cui l’espansione e il ritorno del SNC è a sua volte frutto di tutta una serie di passaggi specifici, questo implica che il
Movimento del SNC può andare in lesione alterando la funzione dell’organo stesso, visto che il SNC è la nostra
centralina di comando, esso in lesione può alterare il controllo della nostra vita sia relazionale con gli altri che con noi
stessi.
Ecco perché alla domanda:
“ quando fare Osteopatia Cranica?”
La risposta è:
“ Sempre!”
SFERA ANTERIORE
SFERA POSTERIORE
Il sistema prevede vari livelli di adattamento, questi sono tutte le strutture orizzontali del sistema stesso.
Tutte le strutture orizzontali (occlusione, dischi intevertebrali, atm, ssb) per mantenere il sistema in funzione possono
perdere di Verticalità sotto l’azione e il controllo delle MTR.
Per cui tutti gli adattamenti a questo livello e su queste strutture non sono lesioni, ma meccanismi di difesa del MCS
Cinetico.
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L’Allumage è la frontiera tra la Respirazione Primaria e l’organizzazione della Materia in Organismo Vivente.
Il passaggio Biologico è la Fecondazione.
L’Organismo Vivente a sua volta si organizza in Forma, che prevede due aspetti distinti ed estremamente dipendenti:
la Funzione e la Struttura.
QUIETE DINAMICA R
E
S
P
I
R
SOFFIO DELLA VITA A
Z
I
O
N
E
ALLUMAGE
P
R
I
M
FORMA A
Funzione Struttura R
I
A
La Funzione-Struttura si organizza intorno alla Notocorda o Midline, che mantiene per tutta la vita la sua reattività
elettromagnetica rispetto alla verticalità, da qui nasce tutta la Terapia Polare di Nicholas Handoll D.O. e i Test Sulla
Verticalità di Tensione e di Pressione, tra cui il più famoso è il Test degli Archi o come viene definito di Barral.
La Notocorda nasce già sulla Placca Neurale Embriologica e si sviluppa nel Movimento dei Foglietti Embrionari, da
questa struttura si crea tutto il SNC con il suo movimento e stadio per stadio tutto l’Organismo.
Dal SNC con il suo movimento compare a 5 Mesi di Vita Intrauterina il MCS.
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MOTORE
Nella tradizione Biomeccanica del concetto Cranio-Sacrale il Motore è definito come la Motilità Inerente del SNC.
Su questo punto centrale è giustificato da tutta una letteratura di eminenti Osteopati, che portano ipotesi sensate, per
dimostrare l’esistenza di questo movimento di espansione e di ritorno del Cervello.
Al di là delle varie teorie che, comunque evidenziano l’importanza dell’apporto Arterioso e della produzione del LCR in
rapporto alle Suture della Volta, l’espansione del SNC è il fulcro dei 5 Elementi del MCS.
L’espansione del SNC è l’espressione della funzione dell’organo cervello, nel senso che, se è vero che il
movimento è vita e sintomo di salute, più il SNC avrà la sua capacità fisiologica e più potrà svolgere correttamente le
sue funzioni.
Funzioni che spaziano dalle capacità cognitivo-intelletuali, alle emotivo-relazionali e al controllo neurologico del nostro
mondo interno e di ciò che accade intorno a noi.
Il controllo neurologico del mondo interno e ciò che accade intorno a noi, visto come insieme delle afferenze
dall’esterno che devono essere valutate e tradotte dal SNC, sono sostanzialmente sotto la competenza del Sistema
Nervoso Neurovegetativo, nel suo ritmo costante di Parasimpaticotonia e Ortosimpaticotonia.
Il Cervello è una grande centralina che valuta e coordina tutta una serie di afferenze e di efferenze, che vengono
tradotte attraverso la nostra Memoria Emotiva e ancora più importante attraverso la nostra Memoria Biologica.
Questa è la funzione del Sistema Nervoso Automatico, quella di governarci completamente senza l’intervento della
“Ragione”.
Possiamo intervenire su questo Organo e sulla sua Funzione, se viene interpretato, non come il Motore del SCS, ma
come il risultato Tessutale di tutta una serie di movimenti, che sarà poi, a sua volta la spinta per il MCS.
Per cui liberando questi movimenti che sono integrati nella Motilità Inerente del SNC, diamo sicuramente più forza al
Motore del MCS, ma anche miglioriamo la Funzione dell’Organo con tutte le conseguenze possibili su una enorme
quantità di Patologie.
Il mondo esterno viene osservato e analizzato attraverso i Nervi Cranici, che sono i nostri recettori sensoriali più
sofisticati con il Tatto e la Propriocettività in generale. Le afferenze che passano attraverso i Nervi Cranici sono
analizzate dalla nostra Memoria e solo allora vengono tradotte le informazioni, che a loro volta creano le nostre
reazioni o di lotta e fuga o di tranquillità.
Questa reazione di Lotta-Fuga (Ortosimpaticotonia) o di Tranquillità (Parasimpaticotonia) hanno un’azione precisa e
importantissima sui nostri tessuti a seconda della loro derivazione Embriologica.
A seconda del Tessuto interessato e del Sistema Neurovegetativo attivato, abbiamo Aree Cerebrali Specifiche attive
che necessitano a seconda della finalità terapeutica di tecniche specifiche.
FORMA
Funzione e Struttura
VITA
Infatti, dalla Motilità del SNC e dalla Fluttuazione del LCR, le MTR distribuiscono l’informazione alle Ossa che si
sviluppano in Forma rispettando sia l’informazione Genetica che la dinamica del SNC e LCR.
Questo rapporto inscindibile è un divenire continuo che plasma la nostra forma e la nostra struttura. Dalla spinta
iniziale si aggiungono adattamenti costanti e sui Traumi ricevuti e sulle Necessità Biologiche di tutta una vita. Ecco
perché esaminando la Forma, vista come Funzione e Struttura, abbiamo tra le mani la complessa totalità di un
paziente. Ecco perché i padri dell’Osteopatia invitavano i loro allievi alla palpazione più delicata perché ciò che stava
sotto le loro mani era e resta preziosissimo.
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L.C.R.
Il Liquido Cefalo Rachidiano è un ultrafiltrato plasmatico composto essenzialmente da acqua (990/100), cloruri,
albumina, glucosio, urea.
Il Liquido Cefalo Rachidiano circonda il Nevrasse in tutta la sua estensione e riempie gli Spazi Sottoaracnoidei del
Cranio e del Rachide.
Il Liquido Cefalo Rachidiano è prodotto da un processo di filtrazione e secrezione che avviene all’interno di tessuti
specializzati detti Plessi Coroidei, situati a livello del Tetto dei Ventricoli, circola nelle Vie Liquorali ed è riassorbito
soprattutto a livello delle Granulazioni del Pacchioni o Villi Aracnoidei, che ritrovano a livello del Seno Longitudinale
Superiore.
Le Granulazioni svolgono la funzione di contatto tra l’ambiente Liquorale e l’ambiente Ematico, sono la via di
riassorbimento e di passaggio, nella direzione Venosa del Liquido Cefalo Rachidiano.
Nelle Cavità Cerebrali e nel canale Spinale sono contenuti circa 150 ml. di Liquido Cefalo Rachidiano, il suo volume
totale viene sostituito, cioè prodotto e riassorbito, ogni 3-4 ore.
Ventricoli Laterali
III° Ventricolo
IV° Ventricolo
La sua circolazione si sviluppa dai Ventricoli Laterali per arrivare al IV° Ventricolo, a questo livello viene indirizzato e
nel Canale Ependimale, Midollo Spinale, e nello Spazio Sottoaracnoideo. In questo spazio si raccoglie in cisterne locate
sulla faccia endocranica della SSB. La spinta di quest’ultima durante la sua fisiologia lo indirizza sulla superficie esterna
del SNC, sia risalendo sulle Circonvoluzioni Cerebrali, dove poi sarà riassorbito; sia sulla superficie esterna del Midollo
Spinale, dove poi sarà raccolto a livello del Cul di Scacco della Cauda Equina. A livello della Cauda Equina sarà la
Tensione delle MTR a dinamizzare la sua Fluttuazione.
Per questo motivo la SSB oltre a tutte le sue caratteristiche riveste il ruolo di Pompa Meccanica del L.C.R.
L’insieme della Fisiologia della SSB, della dinamica delle MTR e della spinta del SNC produce nel L.C.R. una
Fluttuazione. La Fluttuazione ha due direzioni specifiche: espansione trasversale e espansione longitudinale.
L’espansione traversale, chiamata Fluttuazione Trasversale, corrisponde alla Flessione Cranica ed espande il Diametro
Trasversale accorciando i Diametri Antero-Posteriore e Verticale.
L’espansione longitudinale, chiamata Fluttuazione Longitudinale, corrisponde all’Estensione Cranica ed espande i
Diametri Antero-Posteriore e Verticale accorciando il Diametro Trasversale.
Il Diametro AnteroPosteriore e Verticale corrispondono al Diametro Longitudinale, in quanto Embriologicamente
nascono insieme e solo in un secondo tempo si formano con l’instaurasi della Plicatura Cervicale.
L’Alternarsi della Fluttuazione Longitudinale e Trasversale, che è prodotta dagli Elementi del MCS, potenzia il MCS
stesso.
Il LCR, inoltre, ha una sua Fluttuazione Intrinseca, il cosiddetto Fluido del Fluido, che deriva tra l’altro dalla reazione
di Trasformazione del LCR del III° Ventricolo in rapporto con le strutture del SNC.
In particolare la reazione Elettromagnetica del Nervo Ottico con il III° Ventricolo.
Il riferimento osseo del Sistema del LCR è l’Osso Parietale per il rapporto con i Ventricoli Laterali. Quindi il Test sulla
Fluttuazione del Sistema è il Test dei Parietali, che può essere fatto in piedi, seduto e sdraiato.
Semplicemente si ascolta la fisiologia dell’Osso Parietale e se c’è un deficit nella Fase di Flessione manca Fluttuazione
Trasversale, se il deficit è nella Fase di Estensione manca Fluttuazione Longitudinale.
Per Approccio: correttezza nella posizione sul paziente e per Sintonia: essere precisamente a Livello del LCR.
CV3 o Compressione del III° Ventricolo è la tecnica elettiva per il deficit di Fluttuazione Longitudinale, fondamentale i
parametri per la tecnica precedente.
EV4 o Espansione del IV° Ventricolo è la tecnica che sfrutta la Trasformazione del LCR, si può applicare ovunque, sul
IV° Ventricolo è sostanzialmente come il CV3.
La Fluttuazione del LCR oltre a darci in senso generale il concetto del Livello di Salute del paziente è il parametro che
esprime la libertà del Funzionamento corretto del SNC e quindi del MCS nel suo concetto più ampio.
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M.T.R.
Il Nevrasse è avvolto da alcuni involucri membranosi concentrici, chiamati meningi. Le meningi sono tre: la Dura
Madre, La Pia madre e l’Aracnoide.
Gli antichi anatomisti distinguevano una meninge dura, la dura madre, una meninge molle, la pia madre. Solo Bichat
descrisse nelle meningi una meninge sierosa: l’aracnoide.
Attualmente si considerano le meningi come una membrana suddivisa in due foglietti, meninge dura o Dura Madre
(Pachimeninge) e meninge molle o Pia Madre (Leptomeninge), separate da una fessura che non è una cavità sierosa.
La dura madre è costituita da strati robusti di tessuto fibroso e fibre elastiche. La meninge molle è un tessuto molto
più lasso e si localizza tra la dura madre e il nevrasse. Tale tessuto, dalla parte dell’asse encefalico si condensa nella
pia madre, mentre dalla parte della dura madre, si organizza per formare un foglietto, che prende il nome di
aracnoide.
Aracnoide
Meninge molle
Pia Madre
• Dura Madre
• Spazio Sottodurale
• Aracnoide
• Spazio Sottoaracnoideo
• Pia Madre
Per interesse osteopatico puramente scolastico la nostra attenzione si concentra sulla Dura Madre, tralasciando il resto
del manicotto meningeo. Da ricordare, che il Liquido Cefalo-Rachidiano è contenuto nello Spazio
Sottoaracnoideo e che la dura madre, in effetti, porta con se un concetto di trasmissione di informazioni meccaniche,
nervose, energetiche, mentre la meninge molle ha più un aspetto metabolico e di terreno, anche per la vicinanza con Il
L.C.R.
Ectoderma Ectomeninge
Protoplasma Mesoderma
Endoderma Endomeninge
Muscolo Temporale
Periostio Esterno
Durale Esterna Fascia Cranica
Ectomeninge Periostio Interno
Durale Interna Si duplica tra i lobi e gli emisferi del cervello
Tentorio
Durale Interna Dura Madre
Guaina Durale Anteriore (Arco Durale Anteriore)
Pia Madre
Endomeninge Leptomeninge
Aracnoide
Il sacco durale è formato in ultima analisi dall’insieme della Durale Interna, Esterna e Meningea, visto che la durale
meningea è la MTR, questo è il passaggio tra la funzione della SSB e la forma del Cranio.
Dura Madre
La dura madre è la più superficiale delle tre meningi inoltre è la più spessa e resistente. Si estende senza interruzione
dalla volta del cranio fino all’osso sacro per terminare tramite il Filum Terminalis nel coccige.
Scolasticamente si suddivide in due parti.
• Parte inferiore o spinale o Core Link.
• Parte superiore o cranica.
1) Core Link
La dura madre spinale si presenta come un cilindro cavo, contenuto nel canale vertebrale.
Avvolge il Midollo Spinale e il Bulbo, estendendosi in alto fino al Grande Forame Occipitale e in basso fino alla seconda
terza Vertebra Sacrale. Ha dimensioni inferiori al canale vertebrale e maggiori del midollo spinale.
Da ciò risulta che il midollo ha una certa libertà di spostamento all’interno del canale fibroso e che il core link occupi
solo una parte del canale vertebrale.
Di conseguenza il midollo è separato dal suo involucro fibroso mediante uno spazio circolare; la dura madre, a sua
volta, si trova separata dalle pareti ossee da uno spazio analogo. Il primo di questi spazi è occupato dal LCR, il
secondo, detto Spazio Epidurale è occupato dai plessi venosi del canale vertebrale e da grasso semifluido.
• Superficie esterna
• Superficie interna
a) La Superficie Esterna
Corrisponde ai vasi venosi e al grasso semifluido.
In dietro non presenta connessioni, sia con la lamina vertebrale sia con i legamenti gialli.
In avanti è collegata al legamento longitudinale posteriore da un sistema di prolungamenti fibrosi che si intensificano
in prevalenza a livello cervicale e lombo-sacrale.
Sui lati la dura madre fornisce ai nervi spinali prolungamenti sotto forma di involucri, Guaine Durali, che li avvolgono e
li accompagnano fino all’uscita dal foro di coniugazione. A questo livello la dura madre produce l’Opercolo Fibroso, che
è attraversato da fori, uno per la radice nervosa, uno per l’arteria, la vena e il relativo linfatico e uno per il rientro del
primo nervo collaterale, il N. Ricorrente di Luskha. Dopo l’opercolo fibroso la guaina durale continua nelle due radici
anteriore e posteriore del nervo spinale. Ricordiamo che ogni nervo spinale possiede due radici o branche, una
anteriore e una posteriore, questa ultima provvista di un ganglio, ciascuna di queste radici riceve una guaina fibrosa
propria dalla dura madre.
b) La Superficie Interna
Levigata e liscia corrisponde all’aracnoide. Esistono anche a questo livello tutta una serie di collegamenti fibrosi che
collegano la dura madre alla pia madre. In avanti e dietro sono semplici filamenti; sui lati si organizzano in una
membrana vera e propria: il Legamento Denticolato, che si estende per tutta l’altezza del midollo.
Questi legamenti servono per mantenere il midollo spinale al centro del canale fibroso formato dalla dura madre.
c) L’Estremità Superiore
Si fissa saldamente sulla faccia posteriore del corpo di Atlante e sul contorno del Grande Forame Occipitale. Un poco al
disotto del grande forame occipitale presenta due orifizi laterali per il passaggio delle rispettive Arterie Vertebrali.
d) L’Estremità Inferiore
Corrisponde al canale sacrale. Contiene il fascio degli ultimi nervi spinale, Cauda Equina, perché il midollo spinale
termina all’altezza della seconda vertebra lombare. Dapprima il sacco è ampio, poi si restringe progressivamente per
terminare a punta di cono, inserendosi a livello della seconda vertebra sacrale. Da qui si diparte il filum terminalis che
arriva all’apice del coccige.
• Superficie Esterna
• Superficie Interna
a) La Superficie Esterna
Si applica alla parete interna del cranio e aderisce mediante prolungamenti fibrosi e vascolari. Tale aderenza è
decisamente variabile. Relativamente debole nella regione della volta, dove esiste esclusivamente nella porzione
endocranica delle suture, è decisamente forte a livello della base cranica. L’aderenza è massima nei seguenti punti:
sulla Cristagalli, sul margine posteriore delle Piccole Ali dello Sfenoide, sulle Apofisi Clinoidee Anteriori e Posteriori, sul
margine superiore della Rocca Petrosa, nella Doccia Basilare e nel contorno del Forame Magno.
Come la dura madre spinale anche quella encefalica avvolge e fornisce la guaina ai nervi e ai vasi che fuoriescono dal
cranio, li accompagnano nei rispettivi fori e poi se ne separano per continuare nel periostio extracranico. Questi
prolungamenti contribuiscono ad aumentare l’aderenza della dura madre alla base del cranio.
b) La Superficie Interna
La superficie interna della dura madre è tappezzata dal foglietto parietale dell’aracnoide. Da questa superficie
originano alcuni setti, che si interpongono tra le varie parti dell’encefalo. I setti sono sia verticali sia orizzontali. I setti
orizzontali sono il Tentorio Cerebellare e la Tenda dell’Ipofisi, mentre i setti verticali sono la Falce del Cervello e la
Falce del Cervelletto. Oltre a queste espansioni più importanti, esistono espansioni minori con caratteristiche precise,
per esempio tutte le strutture durali che seguono le circonvoluzioni cerebrali, tra queste la più importante è la Guaina
Durale Anteriore.
Tentorio Cerebellare
Setto orizzontale
Tenda dell’Ipofisi
Tentorio Cerebellare
Il tentorio è un setto trasversale situato nella parte posteriore della cavità cranica, è situato tra il cervello sopra e il
cervelletto sotto. Convesso verso l’alto è fortemente inclinato dall’avanti indietro.
Ha forma di mezzaluna ed è a concavità anteriore, presenta due facce e due bordi.
• Faccia Superiore
• Faccia Inferiore
• Bordo Esterno
• Bordo Interno
a) Faccia Superiore
La faccia superiore è più elevata in mezzo e spiovente nella parte laterale. Sulla linea mediana dà inserzione alla falce
del cervello, producendo il seno retto. Lateralmente corrisponde alla superficie inferiore dei lobi occipitali che vi si
appoggiano.
b) Faccia Inferiore
La faccia inferiore è fatta a volta e ricopre la faccia superiore del cervelletto. Corrisponde sulla sua linea mediana al
Verme Cerebellare Superiore, sui lati alla faccia superire degli emisferi cerebellari.
c) Bordo Esterno
Il bordo esterno, anche detto Grande Circonferenza, aderisce successivamente sulla Protuberanza Occipitale Interna,
POI, sul Solco Trasverso dell’Occipite, sul Bordo Superiore della Rocca Petrosa e termina sulle Apofisi Clinoidee
Posteriori.
Accoglie nella sua parte posteriore centrale il Torchio di Erofilo, lateralmente il Seno Trasverso, nella parte anteriore il
Seno Petroso Superiore.
Nel percorso lungo il bordo superiore della rocca petrosa, a livello della Fossetta del Trigemino, lascia
momentaneamente questo margine per formare un ponte, al di sotto del quale passa Il Nervo Trigemino con la sua
Grande Radice sensoriale e la sua Piccola Radice motoria.
L’Orifizio Alare che si produce immette, anteriormente, in una piccola cavità, Fossetta del Trigemino che è formata da
uno sdoppiamento della dura madre del tentorio.
Questa fossetta è anche detta Cavo di Meckel, nel quale sono contenuti Il Ganglio Semilunare o di Gasser e la parte
iniziale dei tre rami del Trigemino: Oftalmico, Mascellare e Mandibolare. Subito dopo il passaggio del Trigemino, il
bordo esterno passa sotto al bordo interno del tentorio per inserirsi nei processi clinoidei posteriori.
d) Bordo Interno
Il bordo interno, anche detto Piccola Circonferenza, è a forma di parabola e si estende da una Apofisi Clinoidea
Anteriore all’altra. In dietro passa sopra la Doccia Basilare e con la parte anteriore di questa, costituisce il Forame di
Pacchioni. Tale foro corrisponde all’Istmo dell’Encefalo e in particolare ai Quadrigemelli e ai Peduncoli Cerebrali.
Il bordo interno passa sopra all’Estremità della Rocca Petrosa, lateralmente al processo clinoideo posteriore, e si fissa
anteriormente alla sommità e al margine esterno del processo clinoideo anteriore.
Nel suo percorso invia una espansione lateralmente, che scende verso la fossa cranica, e si fissa solidamente con un
impianto che va dalla Faccia Anteriore Endocranica della Rocca Petrosa alla Fessura Obitaria Superiore. Questa lamina
espansiva, in ultima analisi si continua con la dura madre che copre la fossa cranica media, proprio dal rapporto tra le
due che si produce il Seno Cavernoso.
Dalle precedenti descrizioni risulta che da ciascun lato della Sella Turcica, a livello delle due apofisi clinoidee anteriore
e posteriore, si estende una piccola zona a forma triangolare. I tre lati sono costituiti: lato esterno, bordo interno del
tentorio; lato posteriore, bordo esterno del tentorio; lato interno, collegamento tra la clinoidea anteriore e la
posteriore. In questo spazio occupato dal seno cavernoso il Nervo Oculomotore e il Nervo Trocleare si impegnano nella
parete esterna del seno cavernoso.
Falce Cerebrale
La falce del cervello è un setto verticale che si interpone tra gli emisferi. Grazie alla sua forma riconosciamo:
• Facce Laterali
• Bordo o Margine Superiore
• Bordo o Margine Inferiore
• Bordo Anteriore o Apice
• Bordo Posteriore o Base
a) Facce Laterali
Le facce laterali sono verticale e piane, hanno rapporto con la faccia mediale dell’emisfero corrispondente. Nel terzo
anteriore presentano frequentemente finestre e aperture che consentono ai due emisferi il reciproco contatto.
b) Bordo Superiore
Fortemente convesso, origina dal Foro Cieco a livello del Frontale, continua sulla faccia endocranica della Sutura
Metopica, segue nella Sutura Interparietale, Doccia Sagittale di Occipite e Protuberanza Occipitale Interna, dove si
ferma. Nella sua inserzione si sdoppia per accogliere il Seno Longitudinale Superiore.
c) Bordo Inferiore
Concavo e sottile corrisponde alla superficie superiore del Corpo Calloso, tra le due formazioni non esiste contatto
tranne che nella parte posteriore. In avanti il bordo inferiore si allontana gradualmente da corpo calloso, formando uno
spazio triangolare ad apice posteriore, dove i due emisferi sono direttamente a contatto. Il bordo inferiore della falce
cerebrale contiene nel suo spessore il Seno Longitudinale Inferiore.
d) Apice
Si inserisce sulla Cristagalli dell’Etmoide. L’inserzione si sviluppa sul margine anteriore, sulla sommità e sul margine
posteriore dell’apofisi cristagalli. Posteriormente questa inserzione si estende fino in prossimità della Sutura Sfeno-
Etmoidale.
e) Base
Obliqua dall’alto in basso, dall’avanti in dietro, cade perpendicolarmente sulla parte mediana del tentorio del
cervelletto, che ne risulta sollevata e tesa. E’ percorsa per tutta la sua lunghezza dal Seno Retto. Il seno retto nella
parte terminale, più vicino a POI, sviluppa il Torchio di Erofilo, che è un sistema di controllo e di distribuzione della
pressione ematica nella circolazione sanguigna cerebrale. Fulcro di Sutherland o Zona Tranquilla è il punto di
ripartizione e di equilibrio delle tensioni delle MTR e della pressione ematica.
a) Facce Laterali
Piccole rispetto alla falce del cervello, corrispondono agli emisferi cerebellari.
b) Bordo Anteriore
E’ concavo e libero, corrisponde alla Grande Scissura del Cervelletto. Non è raro osservare questo margine scavato da
una doccia longitudinale per accogliere il Verme Inferiore del Cervelletto: Doccia Vermiana.
c) Bordo Posteriore
E’ convesso e aderente, si inserisce sulla Cresta Occipitale Interna, accoglie nella sua inserzione il Seno Occipitale.
d) Apice
Diretto in basso e avanti, si biforca a livello del grande forame occipitale. I due rami di biforcazione contornano le
pareti laterali del foro e si dirigono verso il Foro Lacero Posteriore. Ognuno di essi contiene la parte inferiore del seno
occipitale corrispondente.
e) Base
Diretta in alto, addossata alla base della falce del cervello, si salda alla parte mediana della faccia inferiore del tentorio
cerebellare.
a) Foglietto Superficiale
Il foglietto superficiale dal margine posteriore si porta immediatamente in avanti e si fissa al margine posteriore della
Doccia Ottica, formando il diaframma della sella vero e proprio.
b) Foglietto Profondo
Il foglietto profondo dal margine posteriore scende nella sella turcica, la riveste per tutta la sua estensione e va a
raggiungere il foglietto superficiale a livello della doccia ottica. Sui lati il foglietto profondo si solleva per congiungersi
ancora con il foglietto superficiale, così facendo forma, sulle pareti laterali della sella, un setto laterale bilaterale, che
costituisce la Parete Interna del Seno Cavernoso.
Il diaframma della sella presenta due facce, una faccia superiore e una faccia inferiore.
La faccia superiore si rapporta dall’avanti al dietro con la Base delle due Circonvoluzioni Olfattive Interne, con il
Chiasma Ottico e con il Tuber Cinereum.
La faccia inferiore si appoggia per tutta la sua estensione sulla faccia superiore dell’Ipofisi.
Il foglietto superficiale o diaframma della sella vero e proprio, è forato al centro, da ciò deriva il nome di diaframma,
per dare il passaggio al Peduncolo Ipofisario o Infundibulo dell’Ipofisi. Davanti e dietro al foro, nello spessore del
diaframma, si trovano due seni venosi a direzione trasversale. Sono curvi e si fronteggiano con il loro lato concavo; si
scaricano lateralmente nel seno cavernoso attraverso un orifizio laterale comune. Formano in conseguenza un sistema
venoso unico a forma anulare attorno al peduncolo ipofisario: Seno intercavernoso o Seno Ipofisario.
Funzione Durale
Il test per valutare la corretta funzione durale sfrutta quella piccola parte fibrosa elastica della sua struttura, se la dura
madre non mantenesse questo piccolo livello di elasticità, a livello strutturale innescherebbe le condizioni per un
aumento della compressione meccanica sul disco con una conseguente discopatia.
Il test, per valutare la funzione durale, viene suggerito dai test della Mid Line, cioè la reazione in piedi alla verticalità.
Il test in questione è il Test della Cifosi. Questo test rivela se esista una lesione durale, ma non dice a che livello, per
cui dobbiamo fare ulteriori test per capire il punto preciso. E’ importante trovare l’elemento durale in lesione, per tutta
una serie di conseguenze, anche se, la dura madre, essendo una fascia, può essere aggredita e corretta a qualsiasi
livello.
Il test in questione è il Test del Punto Tranquillo di Sutherland.
Per parlare del test della cifosi dobbiamo affrontare alcuni concetti: Mid Line e Neutro Posturale.
Mid Line
La Mid Line in italiano è la Linea Primitiva Embriologica, che esprime già nell’Ovulo fecondato il concetto dimensionale,
cioè il rapporto con l’alto, il basso, il laterale, l’avanti e il dietro. Nello sviluppo umano diventa la Linea centrale, da cui
dipende la nostra reazione alla forza peso e la nostra reazione alla verticalità.
In ultima analisi la Mid Line o Linea Centrale e l’insieme di tecniche e test che portano il paziente al massimo della sua
neutralità o massimo della sua verticalità: Neutro Posturale.
I test e le tecniche si sviluppano a livello:
• Viscerale
• Vascolare
• Strutturale
• Durale
• Somato-Emozionale
• Embriologico
• Craniale
• Energetico
Neutro Posturale
Il neutro posturale è l’espressione della nostra sfera strutturale, viscerale, mentale. Nella normalità deve garantire il
massimo delle possibilità adattative al nostro mondo interno ed esterno, nell’equilibrio dei Sistemi Nervosi, del Sistema
Ormonale, del Sistema Vascolare e Relazionale, nel significato somato-emozionale, nella reazione alla forza peso, nello
sviluppo della verticalità corretta.
Nell’ambito del neutro posturale, nella posizione eretta, si sviluppano i Test sulla Lordosi e sulla Cifosi. Sono test
sull’equilibrio Pressione/Tensione, equilibrio che deve essere costantemente mantenuto per la nostra vita in verticalità.
• Test della Lordosi: test sulla reazione alla Forza Peso, test sulla Pressione
• Test della Cifosi: test sulla reazione alla Verticalità, test sulla Tensione
Nel caso di positività devo procedere con la seconda parte del Test, per valutare selezionando il livello
vascolo/viscerale interessato.
La selezione si attua con la mano sinistra, mentre la mano destra continua con il protocollo precedente. Esistono tre
livelli da valutare:
1) Primo livello: la mano sinistra si appoggia sul passaggio C7-D1, valuta lo stato vascolo/viscerale del collo
2) Secondo livello: la mano sinistra si appoggia sul passaggio D12-L1, valuta lo stato vascolo/viscerale del
torace, quindi la Pressione a livello del Pericardio che dal punto di vista simbolico è il nostro centro
emozionale, per cui la positività a questo livello ci indica una lesione Somato-Emotiva.
3) Terzo livello: la mano si appoggia sul passaggio L5-S1, valuta lo stato vascolo/viscerale dell’addome e del
piccolo bacino.
A parte il secondo livello che indica un paziente con lesione dominante a livello Somato-Emozionale, gli altri due
indicano il livello Viscerale e Arterioso in lesione sulla verticalità. Determinante per una corretta reazione alla verticalità
la Legge dell’Arteria .
In effetti, questa è una suddivisione esclusivamente scolastica, in quanto, aumentando la pressione della mano destra,
valuto la Sfera Strutturale del paziente. Comprimendo controllo la capacità della colonna ad assorbire uno stimolo, se
assorbe lo stimolo significa che non esistono lesioni complicate. La colonna allo stimolo può reagire accorciandosi e
ruotando su un asse longitudinale, ciò significa che esistono lesioni strutturali non complicate. Se non assorbe e non si
lascia comprimere, siamo di fronte a una lesione strutturale complicata, al di fuori dell’ambito delle leggi di Freyette.
Quando al test non si apprezza la risalita della struttura, siamo di fronte ad una lesione nella sfera durale, di
conseguenza si deve applicare il protocollo della dura madre.
Quando la struttura non si lascia comprimere, il test indica una lesione strutturale, posso selezionare il livello come con
il test sulla lordosi, sapendo, però che a livello lombare si scatenano solo gli adattamenti delle altre sfere e quindi non
vanno trattati. Un discorso diverso se troviamo una Up Slip o un Sacro Unilaterale.
Test: con un movimento di arrotolamento in avanti concentrico delle mani cerco di allungare il bordo superiore della
falce.
Risultato:
• Il bordo si lascia allungare: test negativo
• Il bordo non si lascia allungare: test positivo
Correzione:
• Per la retrazione secondo la neutralità ridotta: esagerazione del movimento del test.
• Per la sutura fronto-mascellare: tecnica specifica.
• Per le strutture durali orizzontali: apertura dei foglietti di GDA e del tentorio, liberazione del diaframma della
sella.
Il bordo superiore della falce esprime anche la direzione di sviluppo della embriogenesi del cervello superiore, Plicatura
Secondaria o Cervicale, per cui può esser perturbata da un punto di vista embriologico.
• Tecnica sul movimento di arrotolamento embriologico dell’encefalo: cronologia e induzione.
La falce globalmente può subire la perturbazione della carica Elettromagnetica delle masse encefaliche, l’alterazione di
questa carica è riferita prevalentemente a un trauma o a un colpo di frusta, mentre la posizione del viscere cervello si
riferisce:
1) Qualità e quantità del liquido interstiziale.
2) Qualità del fluido: fluttuazione del LCR.
3) Sviluppo dell’attività intellettuale del paziente.
Test: con un movimento di arrotolamento concentrico in dietro delle mani, cerco di allungare il bordo inferiore della
falce.
Risultato:
• Il bordo si lascia allungare: test negativo.
• Il bordo non si lascia allungare: test positivo.
Correzione:
• Per la retrazione secondo la neutralità ridotta: esagerazione del movimento del test.
• Per le struttura durali orizzontali: tecnica specifica sulla piccola circonferenza e sul diaframma della sella.
Il bordo inferiore della falce esprime, dal punto di vista embrionario, lo sviluppo dei Nervi Cranici, dei Nuclei della Base
e la creazione degli Emisferi.
• Lo sviluppo dei Nuclei della Base e dei Nervi Cranici esprimono, teoricamente, il rapporto con il mondo esterno
e la risposta dal mondo interno.
• Lo sviluppo degli Emisferi esprime il rapporto con il mondo interno e la risposta dal mondo esterno.
La creazione degli Emisferi si manifesta attraverso la Plicatura Primaria o Mesencefalica e La Plicatura Terziaria o
Pontina.
• Tecnica sull’arrotolamento embrionale dell’encefalo e tecnica somato-emotiva.
Test: innescando la struttura del frontale con la mano destra la spingo verso l’avanti del paziente, trazionando in ugual
misura sia il bordo superiore sia il bordo inferiore.
Risultato:
• Il bordo si lascia allungare: test negativo.
• Il bordo non si lascia allungare: test positivo.
Il test sostanzialmente risulta positivo per retrazione membranosa del Seno Retto.
Il Seno Retto rappresenta il Punto Tranquillo di Sutherland o Fulcro Membranoso del Cranio, fondamentale lavorare a
questo livello quando:
• Compressione Cranica.
• Per rilanciare le MTR dopo aver liberato una SSB.
• Drenaggio dei Seni Venosi.
• Per liberare una Lesione Durale.
Test: si allontanano le due mani nel senso della verticalità del paziente. Siamo sulla squama dell’occipite, quando la
falce del cervelletto è libera, si ha la sensazione che l’osso abbia la capacità di appiattirsi.
Risultato:
• L’osso si lascia appiattire: test negativo.
• L’osso non permette: test positivo.
Il test risulta positivo per retrazione membranosa della Falce del Cervelletto.
Posizione: paziente e osteopata nella stessa posizione precedente, presa a due mani, contattando la sutura coronale
da un lato, appoggio una mano sul Parietale e una sul Frontale.
Risultato:
• La sutura si lascia allargare: test negativo.
• La sutura non si lascia allargare: test positivo.
Tecnica importante per la liberazione del bordo superiore della falce e dei movimenti embriologici di arrotolamento del
SN.
La GDA è una delle porte d’ingresso per andare a sviluppare tecniche sul III Ventricolo ed è anche partenza degli
adattamenti del Massiccio Facciale con la Mandibola.
Tentorio
Il tentorio prevede:
1) Piccola Circonferenza.
2) Grande Circonferenza.
3) Spazio tra i Foglietti.
Piccola Circonferenza
Posizione: paziente e osteopata nella stessa posizione precedente, presa su un emicranio, mano sinistra sulla grande
ala dello sfenoide e pilastro del frontale destro, mano destra su Asterion di destra.
Test: bloccando la piccola ala dello sfenoide, penetrando traziono asterion indietro.
Risultato:
• La struttura si lascia trazionare: test negativo.
• La struttura non si lascia trazionare: test positivo.
La piccola circonferenza rappresenta le strutture centrali, quindi lavorando su di essa abbiamo un’azione su: Tenda
dell’Ipofisi, Seno Cavernoso, III° Ventricolo, Base, SSB.
Grande Circonferenza
Posizione: paziente e osteopata nella stessa posizione precedente, presa bilaterale impugnando i padiglioni auricolari
del paziente.
Risultato:
• Si lascia allungare: test negativo.
• Non si lascia allungare: test positivo.
Tecnicamente il lavoro sulla piccola e sulla grande circonferenza si equivalgono, in più la grande circonferenza riveste
importanza specifica nel drenaggio venoso del cranio e nel lavoro sul trigemino.
Risultato:
• Lo spazio si lascia aprire: test negativo.
• Lo spazio non si lascia aprire: test positivo.
Correzione:
• Per la tensione trai foglietti esagerazione del movimento del test.
• Per la lesione intraossea tecnica specifica.
Tecnica che rientra nel concetto del recupero della Neutralità, aumento della Verticalità.
Risultato:
• L’orecchio si lascia trazionare: test negativo.
• L’orecchio non si lascia trazionare: test positivo.
Il diaframma della sella si rapporta particolarmente con l’ipofisi in basso e dentro, con il III ventricolo in alto e con il
seno cavernoso ai lati.
È un crocevia interessante per un lavoro su:
• Catena ormonale a partenza dall’ipofisi.
• Lavoro sui fluidi a partenza dal pavimento del III ventricolo.
• Drenaggio del seno ipofisario.
• Lavoro sul seno cavernoso.
• Adattamenti della SSB.
Core Link
Posizione: paziente e osteopata nella stessa posizione, presa che contatta lo spazio posteriore tra Occipite e C1.
Risultato:
• La struttura si lascia allungare: test negativo.
• LA struttura non si lascia allungare: test positivo.
Il test risulta positivo per tensione/retrazione membranosa della dura madre rachidea.
Correzione:
esistono tre tecniche
1) Esagero il movimento del test.
2) Lascia che il capo e la struttura del collo del paziente si rilassino sull’appoggio delle dita.
3) Insieme delle due tecniche.
Il core link o dura rachidea entra nel concetto della ricerca della verticalità in maniera importante, è, quindi un
passaggio fondamentale.
C2-C3
Posizione: paziente e osteopata nella stessa posizione, presa con le mani che si posizionano sullo spazio tra C2 e C3.
Risultato:
• Lo spazio si lascia allargare: test negativo.
• Lo spazio non si lascia allargare: test positivo.
Il test risulta positivo per tensione/retrazione che si scatena su questa inserzione durale o sulla struttura verticale della
dura madre.
Sacro
Posizione: paziente supino, l’osteopata con la mano destra contatta l’osso sacro, al fianco del paziente; la presa deve
avere tenar e ipotenar a livello degli Angoli Sacrali e indice e mignolo a livello delle Basi Sacrali.
Il test risulta positivo: per deficit di trasmissione tra base del cranio e osso sacro, per tensione sulla dura madre.
Correzione: durante la fase estensoria seguo il sacro, alla fine blocco tra tenar e ipotenar il coccige, aspetto che il
sacro parta in flessione e blocco in basso il coccige.
Passaggio fondamentale per liberare la dura madre, non a caso agli inizi della terapia cranio sacrale, prima di liberare il
cranio, il protocollo costringeva a liberare l’osso sacro.
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CRANIO
Il Cranio è la perfetta sommatoria del Meccanismo Cranio Sacrale.
Infatti è l’insieme del Sistema Cranio-Sacrale, del Meccanismo Cranio-Sacrale e attraverso esso possiamo ascoltare il
Movimento Cranio-Sacrale in tutte le sue Frequenze.
In effetti ogni parte del corpo possiede queste caratteristiche, ma il Cranio le rende sicuramente più facili da
raggiungere.
- Sistema Cranio-Sacrale: insieme delle strutture Cranio, Colonna vertebrale, Sacro, ossa adiacenti, SNC, LCR, MTR.
- Meccanismo Cranio-Sacrale: Frequenza 8/11 espressione del Movimento Cranio-Sacrale sulle Ossa del Cranio
- Movimento Cranio-Sacrale: Respirazione Primaria del SNC, attraverso questo passaggio possiamo raggiungere gli
altri livelli di Frequenza agevolmente.
Il Meccanismo si avverte sull’Osso, quindi parte media della Fascia Profonda del Cranio, il Movimento si avverte sotto il
LCR.
Oltre ai diversi livelli sella Respirazione Primaria sul cranio possiamo valutare Forma e Adattamenti della Base.
Per Forma si intende la Tipologia Cranica e Generale di un individuo, Flessione Brevilineo, Estensione Longilineo,
Neutro Normolineo, mentre per Adattamento si intende la cinetica della SSB, cinetica che si sviluppa da posizionamenti
nello spazio specifici, che servono per rendere la Motilità della SSB il più possibile efficiente rispetto all’imprinting
genetico e traumi ambientali.
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SACRO
Tradizionalmente veniva definito come il motore della Estensione Cranica, in quanto da al sistema il ritorno elastico dei
tessuti,che si produce in fase di Flessione.
Il Sacro entra nel gioco del Movimento Cranio-Sacrale in quanto fa parte del Sistema come ingranaggio fondamentale,
per cui su di esso si possono valutare tutti gli Elementi del MCS stesso.
Fondamentale che mantenga la libertà di motilità rispetto alle Ali Iliache e rispetto ai Visceri. Il viscere che può
compromettere la Fisiologia Cranica è un viscere in lesione Neurovegetativa e non un viscere in lesione Strutturale.
La componente Neurovegetativa Viscerale è legata al Sistema del Turgor che è fondamentale nella nostra reazione alla
verticalità.
Verticalità che è, indubbiamente un rapporto di altezza sia Discale che Occlusale, ma anche una reazione sulla Colonna
in toto, valutata come l’espressione della originaria Mid Line, da cui N. Handoll D.O. produce tutta la Terapia Polare.
Importantissimo è la trasmissione del Movimento Cranio Sacrale dal Sacro agli AAII. La trasmissione si avverte nel
tempo di Estensione come un aumento del Diametro Trasversale dell’Osso Sacro, mentre nel tempo di Flessione come
un aumento del Diametro Longitudinale dell’Osso Sacro.
L’aumento dei diametri è legato all’arrivo dell’ondata del LCR spinto sia dalla relazione tra assorbimento e produzione,
sia dalla trasmissione del Movimento del SNC che la Fluttuazione Inerente o Intrinseca del LCR.
Come in tutto il contesto Cranio-Sacrale, il rapporto di trasmissione agli AAII ha due direzioni.
Una direzione in cui dall’Osso Sacro discende sugli AAII, Estensione Cranica, direzione chiamata di Radicamento, e una
direzione che dagli AAII sale all’Osso Sacro, Flessione Cranica, chiamata di Elevazione.
Gli Adattamenti si sviluppano a livello della SSB, creano dei rapporti biunivoci con i Quadranti Esterni e condizionano e
indirizzano la Forma.
La Forma Cranica e conseguentemente la Tipologia Osteopatica viene condizionata da due parametri fondamentali: la
Genetica e gli Adattamenti Ambientali.
L’Osteopatia annovera tra gli Adattamenti Genetici e Ambientali gli Adattamenti della Base Cranica:
1) Flessione
2) Estensione
3) Torsione
4) Side Bending Rotation
5) Strain Laterale
6) Strain Verticale
Alcuni hanno maggiormente un aspetto Genetico e altri più Traumatico Ambientale.
Le Lesioni si sviluppano a livello del Movimento Cranio-Sacrale, quindi sulle caratteristiche del Movimento che sono:
1) Ampiezza
2) Ritmo
3) Qualità
L’Ampiezza è il rapporto tra il tempo di Flessione e il Tempo di Estensione in una singolo Ciclo, dove per Ciclo si
intende l’insieme della Fase di Flessione e la Fase di Estensione.
La Lesione di Ampiezza può essere di Flessione, quando la Fase di Flessione è maggiore della Fase di Estensione; o di
Estensione, quando la Fase di Estensione è maggiore della Fase di Flessione.
Le Lesioni di Ampiezza sono caratterizzate da Adattamenti alla Base specifici: Flessione, Estensione, Torsione, Side
Bending Rotation.
Il Ritmo è la quantità di Cicli all’interno dell’unità di tempo, cioè un minuto, quindi è quante fasi di Flessione e
Estensione si sviluppano in un minuto.
Il Ritmo può essere:
- Rallentato
- Bloccato
- Invertito
Per cui avremo:
- Lesioni Rallentanti
- Lesioni Bloccanti
- Lesioni Invertenti
Quindi per Lesioni Rallentanti si deve intendere l’insieme delle cause che come effetto hanno il rallentamento del
Movimento Cranio-Sacrale e come Adattamento della Base gli Strain Laterale e Verticale. Per cui possiamo affermare
che gli Strain della Base Cranica rallentano il Movimento Cranio-Sacrale.
Per Lesioni Bloccanti si intende la Compressione, il Movimento Cranio-Sacrale è talmente rallentato che sembra fermo.
La Compressione si sviluppa su un rallentamento importante del LCR, delle MTR e della struttura del Meccanismo
Cranio-Sacrale, quindi SSB e Sacro.
Esistono in più aree Cerebrali che si attivano e danno come risultato una condizione Neurovegetativa specifica
Viscerale, Lesione Viscero-Nervosa e una alterazione del Movimento Intrinseco del SNC.
Per Lesioni Invertenti si intende il Colpo di Frusta Osteopatico. Il Colpo di Frusta è un trauma che arriva con tale
velocità e inaspettatamente che supera le nostre barriere difensive a livello del SNC. Ciò implica a livello Cranio-
Sacrale una inversione di Fase tra il Cranio e l’Osso Sacro.
Il trauma può indifferentemente essere di origine strutturale, emotivo o mentale.
Il trauma mette sotto shock il nostro SNC che rimane in una situazione di allarme e di eccesso di reattività che
impedisce la normale fisiologia del SNC:
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