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italiano

Appendice livello 3
italiano Appendice livello 3

Indice
Appendice livello 3
Laboratorio linguistico .......................... pag. 3
Esercizi …................................................ pag. 9
Letture …................................................. pag. 17
Esercizi Supplementari ….................... pag. 27

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italiano Appendice livello 3

Laboratorio Linguistico
SCHEDA DI LABORATORIO Nº 1

Buongiorno!
1. Ascolta la registrazione e indica quali sono i suggerimenti del DJ.

( ) Restare a casa ( ) Andare in bicicletta


( ) Uscire per strada ( ) Andare al cinema
( ) Andare al parco ( ) Lavorare
( ) Andare per i negozi ( ) Divertirsi con altre persone
( ) Andare al bar ( ) Rilassarsi
( ) Andare al mare ( ) Vivere e godere la città

2. Scrivi gli aggettivi della lista accanto alle definizioni.


Remoto – Prossimo – Unico – Splendido – Musicale – Cittadino –
Stupendo – Nuovo – Cattivo – Questo – Meraviglioso

Contrario di buono: …...................................................................................................................................


Contrario di vecchio: …...................................................................................................................................
Sinonimo di molto lontano: …......................................................................................................................
Aggettivo per indicare qualcosa che è vicino: ….........................................................................................
Relativo alla città: ….........................................................................................................................................
Contrario di passato o scorso: …...................................................................................................................
Relativo alla musica: …....................................................................................................................................
3 sinonimi di molto bello: …..........................................................................................................................

3. Ascolta ancora una volta la registrazione e completa le frasi con gli aggettivi.

a) Benvenuti ad una ……………….……………… puntata di ………………..……………..


programma che vi terrà compagnia nelle ………………………………………… ore con una
………………………………………….. selezione ……………………………………….
b) Le gioie di ……………………………………… …………………………………….. città in
un periodo in cui è veramente …………………………..……………….
c) Ci siamo lasciati alle spalle tutto il …………………………………….. tempo di
………………………………. inverno.
d) Ed oggi splende un sole ……………………………………………!
e) Parchi cittadini ………………………………………… alla gioia di bambini e non solo.
f) La bicicletta è uno ……………………………………….. mezzo per girare la città e goderne
anche negli angoli più ………………………………………..
g) Esperienza ogni volta ……………………………… ed ………………………………..
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SCHEDA DI LABORATORIO Nº 2

Che taglia porta?

Un signore va in un negozio di abbigliamento per comprare


un paio di pantaloni.

1. Ascolta il dialogo e completa il questionario.

a) Che taglia ha il cliente?


…………………………………………………………………………

b) Il colore che il cliente preferisce è:

blu grigio marrone verde nero beige

c) Ma questo colore non c’è allora sceglie il …………………………...............……………….

d) Dove sono i camerini?


…………………………………………………………………………

e) I pantaloni che prova sono:

( ) lunghi ( ) larghi ( ) stretti ( ) corti

f) Quanto costano i pantaloni? …………………………………………………......…………….

g) Che cosa compra ancora il cliente?

( ) un pullover ( ) una cravatta ( ) una cintura ( ) una camicia ( ) una sciarpa

h) Che cosa consiglia la commessa al cliente?

( ) Di lavare a secco i pantaloni


( ) Di conservare lo scontrino
( ) Di telefonare per sapere quando i pantaloni sono pronti

2. Indica al commesso di un negozio di abbigliamento quali sono i vestiti che vuoi provarti.

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SCHEDA DI LABORATORIO Nº 3

Non lo sapevo!
Roberto racconta a Marta che cosa ha fatto durante le vacanze.

1. Ascolta il dialogo e risolvi l’esercizio.

Vero Falso

a) Roberto è stato in Francia per tre settimane. ( ) ( )

b) Ha abitato in una pensione. ( ) ( )

c) Ha conosciuto dei francesi. ( ) ( )

d) Ha fatto delle escursioni. ( ) ( )

e) È stato anche a Marsiglia. ( ) ( )

f) Ha frequentato un corso di francese per principianti. ( ) ( )

g) Roberto non è laureato in francese. ( ) ( )

2. Riascolta con attenzione e indica quali frasi sono realmente presenti nel testo.

( ) non c'è male ( ) in agosto i francesi erano in ferie


( ) c'erano le lezioni tutta la mattina ( ) durante la settimana studiavi
( ) alla sera si era liberi ( ) si partiva sempre con dei pullman
( ) e hai mangiato bene ( ) si andava anche a Nizza
( ) dove abitavi precisamente ( ) io conoscevo bene il francese
( ) una bella camera luminosa ( ) non lo sapevo proprio
( ) hai conosciuto francesi lì ( ) al tempo stesso mi sono divertito

3. Chiedi a un tuo compagno se ha fatto un corso di lingua: com'era, se ha conosciuto


qualcuno, se si è divertito, ecc.

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SCHEDA DI LABORATORIO Nº 4 (pagina 1)

Nel blu dipinto di blu (Volare)


di Domenico Modugno 1958

1. Ascolta la canzone.

2. Vero o falso?
V F
a) Il cantante sognava di volare. ( ) ( )
b) Si dipingeva le mani e il viso di rosso. ( ) ( )
c) Mentre volava in alto sentiva una musica dolce. ( ) ( )
d) Non era molto felice di stare in alto. ( ) ( )
e) Per il cantante la voce della sua compagna è come musica dolce. ( ) ( )

3. Scegli la frase che si potrebbe sostituire a quella in corsivo.

a. ... mi dipingevo le mani e la faccia ... c. ... venivo dal vento rapito ...
( ) mi coloravo le mani e il viso ( ) il vento mi faceva cadere
( ) mi truccavo ( ) venivo portato via dal vento
( ) mi coloravo ( ) mi lasciavo accarezzare dal vento

b. ... poi d’improvviso ... d. ... un cielo trapunto di stelle ...


( ) alla fine ( ) un cielo pieno di stelle
( ) ancora ( ) un cielo senza stelle
( ) d’un tratto ( ) un cielo nuvoloso

4. Cerca nella canzone due verbi che sono sinonimi


del verbo scomparire

a. _________________________________
b. _________________________________

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SHEDA DI LABORATORIO Nº 4 (pagina 2)

Nel blu dipinto di blu (Volare)


di Domenico Modugno 1958

5. Ascolta ancora la canzone, completa e... canta!!!

Penso che un sogno così non ritorni mai più:


mi ________________ le mani e la faccia di blu,
poi d’ ___________ _______________ dal vento rapito
e ______________ a ______________ nel cielo infinito.
Volare, oh, oh!
_____________ oh, oh, oh, oh!
Nel blu dipinto di blu,
_____________ di stare _________________ .
E __________, ___________ felice più in alto del __________ e ancora più su,
mentre il _______________ pian piano _____________ lontano _________ ,
una musica dolce ______________ _______________ per me.
Volare, oh, oh!
Cantare, oh, oh, oh, oh!
Nel blu dipinto di blu,
felice di stare ___________ .
Ma tutti i sogni nell’ ______________ svaniscon perché,
quando tramonta, la _____________ li porta con sé.
Ma io continuo a ________________ negli occhi tuoi ____________ ,
che sono blu come un cielo ________________ di stelle.
___________________ oh, oh!
Cantare oh, oh, oh, oh!
Nel blu degli _______________ tuoi blu,
felice di stare ____________ .
E continuo a volare _____________ più in alto del sole ed ancora più _______ ,
mentre il mondo pian piano ________________ negli occhi tuoi blu,
la tua _____________ è una musica _______________ che suona per me.
Volare, oh, oh!
Cantare oh, oh, oh, oh!
______________ degli occhi tuoi blu,
felice di stare _________________ con te.

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SCHEDA DI LABORATORIO Nº5

Ci vediamo domani
Alberto telefona a Lucia per invitarla ad andare a vedere la commedia
musicale “Rugantino”.

1. Ascolta più volte il dialogo.

2. Rispondi alle domande.

a) Perché Lucia non può uscire con Alberto?


____________________________________________________________________________
b) Che consiglia Lucia ad Alberto?
____________________________________________________________________________
c) Dov’è Marcella quando Alberto la chiama al cellulare?
____________________________________________________________________________
d) Dove deve andare Marcella sabato pomeriggio?
____________________________________________________________________________
e) A che ora comincia lo spettacolo?
____________________________________________________________________________
f) Come ne parla la critica?
____________________________________________________________________________

3. Racconta il contenuto del testo che hai ascoltato.

4. Ascolta la tua registrazione.

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Esercizi e test
PRONOMI
1. Chi l'ha detto? Scegli il pronome indiretto corretto e indovina chi dice queste frasi, come
nell'esempio.
Chi l'ha detto?
Esempio: Signora, Le/gli consiglio di andare più piano. il vigile

(a) Guardi avvocato che ti/Le ho detto tutto quello che so!
(b) Mi dispiace ma vi/ti devo dare un brutto voto. Non hai studiato!
(c) Per ritirare la raccomandata mi/vi deve fare una firma qui.
(d) Quante volte ci/vi devo dire che la musica troppo alta disturba i vicini?
(e) Signorina, gli/mi servono quei documenti al più presto.
(f) No, la mela grattugiata non ti/mi va più! La/ne ho mangiata già tanta!
(g) Questi pantaloni gli/Le stanno proprio bene signore!
(h) Gli/Mi mancano la mamma, la pizza e il vino buono!
(i) Non ha il biglietto? Allora ti/Le devo fare una multa.

l'uomo d'affari il vigile il controllore la commessa la mamma il bambino


l'italiano all'estero il ladro il professore il postino

2. Leggi il testo, poi sostituisci tutte le parole sottolineate con un pronome indiretto.

Una giornata stressante


Sono stanchissima! Che giornata! Oggi al lavoro abbiamo avuto diversi problemi: la mattina si è
rotta la fotocopiatrice. È sempre così difficile trovare un tecnico urgentemente! Abbiamo telefonato
al tecnico diverse volte e, alla fine, quando abbiamo detto al tecnico che pensavamo di rimandare
indietro la macchina, è arrivato. Ha guardato la fotocopiatrice, ha fumato una sigaretta, ha telefonato
all'azienda e, quando dopo circa 40 minuti ha finito e ha dato a noi una fattura di 90 euro, abbiamo
chiesto al tecnico di spiegare a noi il problema. "Non lo so - ha risposto a noi - ma ora funziona". Poi
mi ha chiamata il capo, la signora Ferranti, per discutere del nuovo progetto su cui lavoro.
Naturalmente non è piaciuto alla signora Ferranti e ha detto a me di rimanere in ufficio fino a tardi
per rivederlo perché alla signora Ferranti serve urgentemente. Sono rimasta al lavoro fino alle 22.00
per finire il progetto! Quando alla fine ho telefonato a un taxi per andare a casa hanno detto a me che
dovevo aspettare almeno mezz'ora, perché il venerdì sera c'è molta gente in giro a divertirsi e hanno
molto da fare. Alle 23.00 sono arrivata a casa stanca morta e finalmente solo ora posso rilassarmi
dopo questa giornata stressante!
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3. Completa con i pronomi diretti o indiretti e il pronome “ne”.

Il caffè di Piero
Che bellezza! Il mio primo caffè della giornata! Ho preso la
moka, ___ ho riempita di acqua, ___ ho inserito il filtro e poi
___ ho messo il mio caffè preferito: l'Arabica. ___ piace
moltissimo questa miscela, ___ bevo ogni giorno, è forte e ha
un aroma inconfondibile. È l'unica che ___ tiene sveglio e ___
fa affrontare bene la giornata. La mia ragazza invece è una
salutista, dice che il caffè non ___ fa bene, che ___ rende
nervosa e beve solo tè deteinato. Sì! Avete capito bene: tè
deteinato, un'offesa all'italianità! Volete mettere con il piacere di preparare la moka!? Sentir___
borbottare mentre sale il caffè, sentir___ l'aroma che riempie la stanza... Poi versar___ nella tazzina,
senza zucchero naturalmente. E, finalmente, ber___ mentre ti stai svegliando, lentamente... Questo sì
che è un piacere della vita! Che ___ dite?

PREPOSIZIONI
Preposizioni di tempo
DA – DA... A
Normalmente si usa la preposizione di tempo da per Aspetto l'autobus da mezz'ora (e sono ancora qui
esprimere un tempo continuato, cioè un'azione che sta ad aspettarlo).
ancora continuando nel presente. Studio l'inglese da molto tempo (e ancora lo
studio).
Normalmente si usano le preposizioni di tempo da... a, Vivo a New York da 3 anni (e ancora ci vivo).
per esprimere un periodo determinato con un inizio Lavoro da settembre a giugno.
preciso e una fine. Sergio studia da mattina a sera.
PER
Normalmente si usa la preposizione di tempo per Ho aspettato l'autobus per mezz'ora (sono
quando si vuole esprimere un tempo determinato, cioè andato via, non lo aspetto più).
un'azione chiusa da limiti di tempo, nel passato o nel Voglio vivere all'estero (per) un po' di tempo.
futuro. Qualche volta per si può eliminare. Vengo a Milano (per) 2 mesi.
FA
Fa si usa come preposizione per esprimere un periodo nel Ho conosciuto Rita 2 anni fa.
passato e si colloca sempre in fondo alla frase. Sono arrivato alla stazione 10 minuti fa e ho
perso il treno.
TRA / FRA
Normalmente si usano le preposizioni di tempo tra/fra Mi alzo tra 5 minuti.
per esprimere un periodo nel futuro. Il prossimo treno parte fra un'ora.

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4. Completa il testo con le preposizioni da, fa, fra, per.

Le origini della cucina italiana


La cucina italiana è famosa in tutto il mondo ............... almeno
cinquant'anni, ma quando è nata? Le colonizzazioni greca ed etrusca
sono state importanti per le origini della cucina italiana, con gli
Etruschi in Etruria migliaia di anni ............... e i greci nella Magna
Grecia più 2000 anni ............... . I greci sono rimasti nell'Italia
meridionale ............... circa cinque secoli e sono stati quasi certamente
loro che hanno introdotto il vino. Le tradizioni greca ed etrusca sono
poi passate nella cultura gastronomica dell'antica Roma dove, in età imperiale, ............... circa 300
anni, la cucina ha avuto una grande importanza e raffinatezza. Dopo la dominazione romana la
cucina italiana si è sviluppata sempre più localmente, con produzioni regionali e influenzate dalle
dominazioni straniere. Anche ora alcune abitudini straniere sono entrate nei nostri usi alimentari. E
chissà come sarà la nostra cucina ............... cent'anni?

5. Scegli e inserisci la preposizione di tempo corretta.

Antonio e Sonja
Sonja vive a Roma da/fra 3 anni. La sua storia è piuttosto comune: è arrivata a Roma 3 anni
da/fa per rimanere solo per/da un anno, imparare l'italiano e tornare a casa. Invece ha trovato un
lavoro in un pub e lì ha conosciuto un ragazzo, Antonio. Si sono innamorati e hanno passato ogni
fine settimana insieme, per/da mattina a/da sera. Ormai stanno insieme fa/da più di due anni e
pensano di sposarsi fa/fra un anno.
Dopo un anno...
“Oddio! Questa è una giornata importante. Sono nervoso, è il giorno del mio matrimonio e sono
qui davanti alla chiesa che aspetto da un'eternità! Per di più non fumo ________ 5 mesi e ho deciso
che non voglio più fumare ________ tutta la vita, è troppo pericoloso e fa male alla salute. Pensare
che 5 mesi ________ fumavo 30 sigarette al giorno e ora... Oh! Ma oggi è una giornata particolare
no? Quando arriva Sonja? La cerimonia comincia ________ 10 minuti. Gli invitati sono tutti in
chiesa e aspettano ormai ________ mezz'ora!
Dov'è? Perché non viene? ... Forse ha cambiato idea? Mamma mia! Chi mi da una sigaretta?”

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QUELLO E BELLO
6. Completa il testo con “bello” o “quello” nella forma
corretta.

Oste Meraviglioso
La bottega delle cose belle e buone
Vendita in internet di prodotti tipici toscani.

Se vi piace la Toscana e avete del tempo per visitarla, fidatevi di


me, vi farò conoscere molte cose ________ e buone da comprare,
prodotti preparati come ________ che si facevano una volta, che
potrete avere a casa vostra con un solo click.
Sono Mario, l'oste meraviglioso, abito a Monteriggioni, uno dei più ________ paesini delle colline
toscane, sapete dov’è? Siamo vicino a San Gimignano un altro ________ posto vicino a Siena nella
magica Toscana, una delle più ________ regioni d'Italia, ricca di storia e tradizioni!
Qui da noi siamo tutti amici, c'è veramente un ________ambiente, familiare e amichevole! L’aria è
buona, si cucina come una volta, si mangia e si beve come una volta e si fanno delle ________
passeggiate. Quando arriva la ________ stagione facciamo delle fiere e vendiamo i nostri prodotti
che sono fatti rigorosamente come ________ che facevano i nostri nonni.
Scoprite le nostre ________ confezioni. Se volete fare un
________ regalo, potrete scegliere tra le tante proposte, il nostro
“cesto del tagliere”. Nel cesto c'è tutto ________ che vi può
servire per un ________antipasto o una ________ cena a base di
salumi DOC. Giusto ________ che ci vuole per fare un regalo
speciale se volete fare una ________ figura con i vostri amici!

Tratto e adattato da ostemeraviglioso.it

QUELLO e BELLO usati prima del nome


ARTICOLI DETERMINATIVI
singolare plurale
IL LO L' LA I GLI LE
quello quel quelle
bello bello bella
ATTENZIONE!
Usato come pronome quello cambia solo di genere e numero: quell-o, -a, -i, -e.

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PASSATO PROSSIMO E IMPERFETTO


7. Scegli i verbi al passato prossimo o all'imperfetto.

Meno soldi ma più felici!


Marilena, che è argentina e abita in un piccolo paese vicino a Brescia, racconta la sua storia. “Era
iniziata malissimo. Mio marito è ingegnere ed era stato chiamato qui in Italia per un posto di lavoro.
Siamo venuti/Venivamo in Italia insieme ai nostri bambini, ma nel frattempo l'azienda che ha
dovuto/doveva dargli l'impiego è fallita. Abbiamo vissuto/Vivevamo malissimo per un anno.
Finalmente lui ha trovato/trovava un posto come camionista e io ho cominciato/cominciavo a
lavorare in una fabbrica. I bambini hanno imparato/imparavano bene l'italiano perché ogni giorno
sono andati/andavano alla scuola materna e hanno avuto/avevano molti amici. Mio marito, però,
è stato/era. sempre lontano, io sono ritornata/ritornavo a casa la sera tardi e così non siamo
potuti / potevamo mai stare con i nostri bambini. Ho saputo / Sapevo che per loro è stato/era
importante avere i genitori vicini e così ho deciso/decidevo di lasciare la fabbrica. Ho
cercato/Cercavo un'occupazione meno impegnativa per avere più tempo per i miei figli. Ho
trovato/Trovavo lavoro come cameriera in un albergo: inizio presto la mattina e finisco nel primo
pomeriggio, così posso passare più tempo con i miei bambini. Abbiamo meno soldi ma siamo tutti
più felici”.

8. Completa la lettera con i verbi al passato prossimo o all'imperfetto.

Una giornataccia!
Cara Sabina,
come stai? Scusami se non ti (rispondere) ________________ subito, ma ieri (avere)
________________ una giornataccia e per tutto il giorno non (potere) ________________ usare
il computer. Senti che cosa mi (succedere) ________________ . Siccome (dovere)
________________ essere in ufficio alle 8:30 per una riunione importante, (alzarsi)
________________ presto. La giornata (iniziare) ________________ subito male: mentre
(uscire) ________________ dalla doccia, (scivolare) ________________ e (battere)
________________ il gomito. Poi, mentre (preparare) ________________ la colazione, il
barattolo della marmellata (cadere) ________________ e (rompersi) ________________ in
mille pezzi: (esserci) ________________ marmellata dappertutto! Siccome (essere)
________________ in ritardo, (prendere) ________________ la macchina per fare prima.
(Esserci) ________________ un traffico tremendo ma, per fortuna, (arrivare)
________________ in ufficio proprio mentre la riunione (stare) ________________
cominciando. Nel pomeriggio (dovere) ________________ preparare dei documenti urgenti ma il
computer (avere) ________________ un virus e non (potere) ________________ usarlo fino
alle 5. E in più, per tutto il giorno (noi - avere) ________________ problemi con le linee
telefoniche perché (esserci) ________________ un guasto in tutta la zona. E per finire,
quando (io - uscire) ________________ dall'ufficio, sulla macchina (trovare)
________________ una multa per divieto di sosta. Insomma, una giornata veramente da
dimenticare, proprio un venerdì 17.
Ci sentiamo presto per organizzare una cena, va bene? :-)
Un bacione
Francesca
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9. Completa la lettera con i verbi al passato prossimo o all'imperfetto.

Milano, 3 aprile
Cara Sandra,
non puoi immaginare che giornata che (io/avere) ______________________ dopo che mi
hai lasciato alla stazione! Come sai, dovevo prendere il treno delle 10.30 per Torino. (Avere)
______________________ già il biglietto, quindi (andare) ______________________ a
comprare un giornale e poi mi sono avviata verso il al binario 2, da dove (dovere)
______________________ partire il treno. Il treno era già in stazione e io (essere)
______________________ pronta per salire, quando (arrivare) ______________________
ferroviere che (dire) ______________________ a tutti che (esserci)
______________________ dei problemi e che dovevamo cambiare treno e binario!
Quelli che erano già sopra sono scesi e poi tutti insieme siamo andati al nuovo binario, il 25, che
naturalmente (essere) _________________ lontanissimo da quello precedente! Quando alla
fine (io/arrivare) ______________________ al binario, (essere) ______________________
stanchissima! Ti ricordi quanti bagagli (avere) ______________________ ? Ma naturalmente
non era finita qui! Stavamo tutti per salire sul nuovo treno quando un ferroviere ci (dire)
______________________ che quel treno (andare) ______________________ a Reggio
Calabria e che lui non (sapere) ______________________ assolutamente dove era il treno
Per Torino!
La gente (cominciare) ______________________ a innervosirsi, alcuni si sono messi a
litigare con il ferroviere, altri (andare) ______________________ a cercare il capostazione...
io invece, stanchissima, mi sono seduta e (aspettare) ______________________ notizie.
Dopo 10 minuti (noi/sentire) ______________________ una voce che (annunciare)
______________________ che il treno delle 10.30 per Torino (stare)
______________________ partendo dal binario 2! Siamo corsi tutti verso il binario 2 e
quando ci (arrivare) ______________________ (vedere) ______________________ il
treno che (lasciare) ______________________ la stazione!
Non ti puoi immaginare cosa (succedere) ______________________ ! Una rivoluzione!
Alcuni (essere) ______________________ così arrabbiati che avrebbero potuto picchiare
qualcuno! Io non (avere) ______________________ nemmeno la forza di parlare! Ma non
basta: una voce (annunciare) ______________________ che il prossimo treno per Torino
(partire) ______________________ dopo 3 ore! Alla fine un gruppetto di viaggiatori
(andare) ______________________ a protestare con il capostazione e solo quando
(loro/tornare) ______________________ ci siamo accorti che (essere)
______________________ il primo Aprile! Che stupidi eh? Se ci penso ora mi viene da
ridere, ma in quel momento mi sarei messa a piangere!

Un abbraccio e a prestissimo!!!
Giulia

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CONDIZIONALE

10. Leggi questo testo e sottolinea i verbi al condizionale come nell'esempio.

Cambiare vita
a) Antonella sta sognando di cambiare vita:
"Lascerei subito la mia città, anche domani, e partirei per Africa. Lavorerei per una ONG e mi
dedicherei soprattutto ai bambini: mi piacerebbe insegnargli a leggere e a scrivere. In quel modo,
metterei la mia esperienza di insegnante al servizio di chi ne ha veramente bisogno e mi sentirei più
utile alla nostra società. Sarebbe proprio una bella opportunità che mi cambierebbe la vita."

b) Anche Fabio ha gli stessi desideri di Antonella. Trasforma il testo alla la persona plurale.
Antonella e Fabio stanno sognando di cambiare vita:
"Lasceremmo subito la ................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................
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italiano Appendice livello 3
11. Metti i verbi al condizionale.

Il sogno di tanti...
Quanto (volere) .......................... vincere alla lotteria! Gioco tutte le settimane e so già esattamente
cosa (fare) .......................... con i soldi. Prima di tutto (organizzare) .......................... una mega festa
in una villa in campagna, (esserci) .............:::............. tantissime cose da mangiare e da bere. Dentro
la villa (esserci) .......................... almeno tre sale con tre diversi dj per la musica. La festa
(potere) .......................... continuare per un fine settimana, poi mi (mettere) .......................... a
pensare seriamente a come investire i soldi. Sicuramente (comprare) ............................ un paio di
case: una in città e una al mare, forse all'estero. Poi (investire) .............................. gran parte degli
altri soldi e (fare) .......................... in modo da avere una rendita annua per poter vivere bene tutta la
vita. Ah! Stavo per dimenticare i viaggi! Naturalmente mi (piacere) ............................ fare dei bei
viaggi, almeno uno all'anno, per periodi di minimo un mese! Ma forse, invece di perdere tempo a
sognare, (fare) .......................... bene a prepararmi Per andare al lavoro, comincio fra un'ora.

12. Completa con il condizionale dei verbi fra parentesi usando i pronomi dove indicato.

Progetti da adolescente
Luca - Mamma, non ho più voglia di andare a scuola.
Mamma - Come non hai più voglia!? E che cosa (volere) ______________ fare?
L - Mah, (potere) ______________ lavorare per un paio di mesi e quello che (guadagnare)
______________ (metterlo) ______________ da parte. Poi (piacermi) ______________
andare in giro per il mondo.
M - E così (volere) ______________ abbandonare la scuola? Ma non pensi che (essere)
______________ un peccato ora che ti manca solo un anno al diploma?
L - Ma il diploma a che cosa (servirmi) ______________ ? Dopo la scuola (dovere)
______________ lavorare in fabbrica e io non ne ho voglia. Sì, (guadagnare) ______________
bene, come figlio del proprietario (avere) ______________ tanti vantaggi, ma non è questo il
lavoro che (piacermi) ______________ fare. (Preferire) ______________ essere libero, girare
per il mondo e conoscere tante cose nuove.
M - Ma questo (potere) ______________ farlo durante le ferie!
L - Mamma, lo sai che quei pochi giorni di ferie non mi (bastare) ______________ ! Io voglio
stare via almeno per sei mesi all'anno!
M - Sì, ma adesso i soldi per viaggiare dove (trovarli) _____________ ?
L - Ma non ti ho detto che (lavorare) _____________ per un paio di mesi?
M – E tu (lavorare) _____________ per un paio di mesi per poi stare in giro un anno? Guarda
che i soldi non ti (bastare) ______________ !
L - Ma io non (avere) ______________ bisogno di molti soldi per vivere. (Dormire)
_____________ negli ostelli o in casa di amici, non (spendere) ______________ tanto, qualche
volta (lavorare) ______________ un po', insomma (arrangiarmi) ________________ .
M - Luca, guarda che adesso tu hai 17 anni e che ancora chi decide siamo papà ed io, quindi ora
(fare) ______________ bene ad andare in camera tua e a studiare. Fra un anno ne riparliamo!
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Letture
1. Lettura

LE PICCOLE COSE CHE AMO DI TE


di Stefano Benni

Quel tuo sorriso Quel tuo sorriso Quel tuo sorriso


un po' lontano strano beota

il gesto lento della mano il gesto continuo una mania idiota


con cui mi accarezzi della mano con cui di tirarmi
i capelli mi tocchi i capelli i capelli

e dici: vorrei e ripeti: vorrei e dici: vorrei


averli anch'io così belli averli anch'io così belli averli anch'io così belli

e io dico: caro e io dico: caro e io ti dico: cretino,


sei un po' matto me l'hai già detto comprati un parrucchino!

e a letto svegliarsi e a letto stare sveglia sentendo e a letto stare sveglia


col tuo respiro il tuo respiro a sentirti
vicino un po' affannato russare

e sul comodino e sul comodino e sul comodino


il giornale della sera il bicarbonato un tuo calzino

la tua caffettiera la tua caffettiera e la tua caffettiera


che canta, che sibila che è esplosa,
in cucina in cucina finalmente, in cucina!

l'odore di pipa l'odore di pipa la pipa che impesta


che fumi la mattina anche la mattina fin dalla mattina

il tuo profumo il tuo profumo il tuo profumo


un po' balsé un po' demodé di scimpanzè

il tuo buffo gilet le piccole cose quell'orrendo gilet


le piccole cose che amo di te le piccole cose
che amo di te che amo di te

L' autore Stefano Benni è nato a Bologna nel 1947. Ha collaborato con il giornale Il
Manifesto e con le riviste Cuore, L’Espresso, Panorama ed altre. Il suo primo libro, Bar
Sport, è uscito da Mondadori nel 1976. Da allora la sua produzione ha spaziato dai
romanzi, ai racconti, alle raccolte di poesie, al teatro, e perfino al cinema. I suoi libri da
anni restano vivi nell’amore dei lettori e nelle polemiche, tra cui L’ultima lacrima (1994),
cronaca dell’orrore presente, attraverso le visioni e le invenzioni tragicomiche dell’autore.
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2. Lettura
Vacanze a Baia
Quali erano i posti di vacanza esclusivi, duemila anni
fa? Dove andavano a divertirsi i "famosi", lontano dai
"guardoni", dai fans e dai rompiscatole?
I ricchi dell'antichità andavano a Baia, a sud di
Napoli, il luogo di villeggiatura più ricco ed elegante
dell'Impero Romano. Politici, uomini d'affari,
intellettuali, imperatori: chi poteva si costruiva una
villa, possibilmente enorme e lussuosa, per passare
l'estate e anche un po' per mostrare la propria
ricchezza e il proprio potere. Perché Baia?
La fortuna di Baia dipende dalle sue acque termali. Già nel II secolo a.C. infatti a Baia si
costruiscono impianti termali e nel secolo successivo si cominciano a costruire le prime ville
aristocratiche, sempre in posizione panoramica, sulla collina davanti al mare. In poco tempo diventa
un luogo di villeggiatura elitario e famosissimo.
A Baia era impossibile non divertirsi. Il cielo azzurro, il mare trasparente, il clima piacevole, l'acqua
calda delle terme: tutto sembra fatto per stimolare la pigrizia e il piacere. Sì, perché a Baia non si
andava solo per fare le cure termali: si andava anche, e soprattutto, per fare sesso.
Qui avevano una "villetta per le vacanze" Giulio Cesare, Pompeo Magno, Marco Antonio, il poeta
Lucullo e Cicerone. L'elenco degli imperatori che frequentavano Baia è lunghissimo: Caligola,
Claudio, Nerone (che nella villa di Baia ha fatto ammazzare la madre Agrippina e la zia Domizia
Lepidia), Domiziano, Adriano (che qui è venuto a morire nel 138), Antonino Pio, Commodo,
Alessandro Severo (che ha fatto costruire per la sua mamma un “palatium cum stagnum”, cioè un
palazzo con laghetto artificiale).
Oggi di tutto questo rimangono solo rovine sulla collina e in fondo al mare. Ma ancora oggi,
passeggiando fra i giardini e i resti delle ville, viene da pensare: chissà quante ne hanno viste quei
muri e quante cose hanno da raccontare!
Tratto da www.scudit.net

2.a Copri il testo che hai appena letto e poi prova a completare queste frasi con le
preposizioni.

1. Dove andavano a divertirsi i "famosi", lontano _____ rompiscatole?


2. I ricchi dell'antichità andavano a Baia il luogo di villeggiatura più ricco _______ Impero romano.
3. La fortuna di Baia dipende _______ sue acque termali.
4. A Baia si cominciano a costruire le prime ville sulla collina davanti _____ mare.
5. _____ poco tempo diventa un luogo di villeggiatura elitario e famosissimo.
6. L'elenco _______ imperatori che frequentavano a Baia è lunghissimo.
7. Claudio offriva ______ mangiare ai suoi ospiti su piatti galleggianti.
8. Adriano è morto a Baia _____ 138.
9. Oggi di tutto questo rimangono solo rovine ______ collina e in fondo al mare.
10. Quante cose hanno _____ raccontare quei muri!
18
italiano Appendice livello 3
3. Lettura
Signori, si parte! Prenotazioni, precauzioni, premonizioni.
Ho sempre provato una certa attrazione verso opuscoli, pieghevoli, programmi e cataloghi. Il
materiale di promozione turistica mi affascina. Ogni tanto - confesso - entro in un'agenzia di viaggi e
dico: "Me ne dia un chilo". Quando la persona dietro al banco domanda "Dove vuole andare?",
rispondo: "A casa, a divertirmi un po'". Come non divertirsi, infatti, durante queste immersioni in un
mondo a colori, dove il sole è sempre alto nel cielo, il cibo invitante e il mare trasparente? Il "turismo
su catalogo", oltretutto, è gratuito e adatto a ogni stagione. L'importante è avere pazienza e,
occasionalmente, senso dell'umorismo - necessario, ad esempio, per apprendere lo speciale
"vocabolario turistico internazionale". Esserne padroni aiuterà a evitare sorprese. Alcune definizioni
sono capolavori di understatement; altre contengono geniali omissioni; altre ancora sono gioielli di
diplomazia. Qualche esempio:
Viaggio con volo riservato
Sarete imbarcati su un charter.
Trasferimento collettivo dall'aeroporto
Niente taxi, tutti in pullman.
Albergo d'epoca pieno di charme
Albergo vecchio e cadente.
Modernissimo hotel
Hotel agghiacciante, tutto vetro e cemento.
In posizione tranquilla, non lontano dal mare
Il mare è nascosto da un condominio.
Situato comodamente nei pressi dell'aeroporto
Gli aerei decolleranno sulla vostra testa.
È previsto un breve giro della città
Non sognatevi di scendere dal pullman.
La gioiosa confusione delle strade
Attenti ai borseggiatori.
Una facile ascensione
Un'ora di marcia in salita.
Un tuffo dalla celebre scogliera
Non c'è spiaggia.
È incluso un pasto tipico
È pagato, perciò non lamentatevi.
Si potranno acquistare prodotti locali
Verrete rinchiusi in un negozio d'artigianato.
L'ultimo giorno è a disposizione
Arrangiatevi.
Tratto da “Manuale dell'imperfetto viaggiatore” di Beppe Severgnini
19
italiano Appendice livello 3
4. Leggi i testi e indica le affermazioni corrette nel punto
4.a.
La moda italiana
Da molti anni l'Italia è sinonimo di moda. II "made in Italy",
espressione del gusto e della raffinatezza degli italiani, è uno dei
settori più sviluppati dell'economia con esportazioni in tutto il
mondo. Gli italiani sono un popolo elegante e sono molto attenti
alla moda. Tant'è vero che spendono parecchio per
l'abbigliamento, anche se non tutti si possono permettere i capi
firmati dei grandi stilisti. La maggior parte, infatti, si rivolge a tanti
altri stilisti, meno conosciuti all'estero, che offrono alta qualità a
prezzi più bassi.

Gli stilisti italiani


Chi non li conosce? I loro capi si trovano nei migliori negozi di
tutto il mondo e le loro sfilate sono considerate spesso importanti eventi culturali. Vediamo in breve
alcune di queste case di moda, diventate dei veri imperi economici:
Armani, creato da Giorgio Armani, con uno stile tutto suo. Con negozi propri in molte grandi città è
uno dei marchi preferiti da molte stelle di Hollywood. Famosi i suoi completi da uomo e i suoi tailleur.
Valentino è dagli anni '60 sinonimo di lusso e uno dei marchi preferiti dall'alta società, con tanti
clienti famosi. Oltre ad abiti classici produce anche articoli più moderni, jeans ecc.
Ferrè, creato da Gianfranco Ferrè, che fra l’altro ha diretto per anni la casa Dior, produce abiti dallo
stile un po' più classico.
Roberto Cavalli è conosciuto per gli abiti da donna molto particolari e moderni, famosi sono anche i
suoi jeans e i suoi profumi.
Versace è una casa di moda nota per i disegni moderni e i colori vivaci. Molto famosa la sua linea di
accessori.
Altri marchi di successo mondiale sono Trussardi (famosi i suoi jeans e i suoi accessori di pelle),
Missoni (noto soprattutto per i suoi capi multicolori), Laura Biagiotti, Prada (che firma scarpe e
accessori di lusso), Gucci (sinonimo di abiti, borse e accessori di alta qualità), Dolce & Gabbana e
Moschino (gli stilisti preferiti dai giovani di tutto il mondo), Ermenegildo Zegna, Salvatore
Ferragamo, Krizia, Cerruti ecc.
Luciano Benetton, da semplice commesso è arrivato a costruire pian piano un vero e proprio
impero economico basato su idee semplici: capi colorati, clientela giovanile, vendita tramite il sistema
franchising e pubblicità originali curate dal fotografo Oliviero Toscani. Queste ultime, considerate spesso
provocatorie, hanno suscitato molte polemiche, ma hanno anche fatto parlare della Benetton. Un
successo simile hanno avuto la Sisley e la Stefanel.
Moda italiana, però, non significa solo
abbigliamento. Molto noti sono gli occhiali della
Luxottica, che è il più grande produttore del
mondo e collabora con le più importanti firme del
settore, italiane e non. Altrettanto famosi sono i
gioielli italiani. L'Italia è il massimo produttore di oro
lavorato a livello mondiale e la fantasia degli stilisti
del genere (Bulgari ecc.) è senza limiti. I prodotti di
pelle (scarpe, accessori, giubbotti) sono, infine, un
altro settore di successo internazionale degli italiani.
20
italiano Appendice livello 3
4.a. Indica le informazioni corrette.
1) Per gli italiani è molto importante 3) Oliviero Toscani
( ) a. Comprare abiti firmati ( ) a. ha lavorato come commesso
( ) b. Vestirsi bene ( ) b. ha curato le pubblicità di Benetton
( ) c. Spendere poco per l’abbigliamento ( ) c. ha fondato l'impresa Luxottica

2) Gli stilisti più classici sono 4) L'Italia è leader mondiale


( ) a. Armani e Versace ( ) a. nell'estrazione dell'oro
( ) b. Trussardi e Dolce & Gabbana ( ) b. per la produzione di gioielli
( ) c. Valentino e Ferrè ( ) c. per l'esportazione di lingotti d'oro

5. Abbina ogni domanda alla risposta corretta.

Valentino's story
… L'appuntamento con Valentino a Roma, in una calda serata estiva, diventa l'occasione ideale per un
faccia a faccia con lo stilista delle dive, di ieri e di oggi.
RISPOSTE DOMANDE
1. ___ Quelle più esposte dai media, e spesso non
sono le più eleganti. A) I viaggi della vita?
2. ___ Un bel soprabito, un abito da sera sobrio, rosso
B) Cosa tiene e cosa butta della
o nero, e un paio di scarpe...
moda di oggi?
3. ___ Tengo la varietà e butto nudità e pantaloni a vita
bassa. C) L'idea in più per farsi notare a
4. ___ Sempre più varia e confusa. una festa?

5. ___ Una borsa bella e capiente... Io ho sempre D) Qual è il ricordo più bello della
trovato affascinante il mondo femminile contenuto sua vita?
nelle borse.
6. ___ Estrema semplicità, un bell'abito, un bel E) L'alta moda ha ancora senso di
gioiello, e la sicurezza di piacere. esistere?
7. ___ Sono tre: il primo, quello a Parigi, quando sono F) Chi sono le nuove icone di stile?
andato a imparare il mestiere. Il secondo, quando sono
tornato da Parigi a Roma per aprire il mio atelier. Il G) Qual è l'accessorio per essere
terzo, a New York, quando ho incontrato Jaqueline nello stesso tempo speciali e
Kennedy per la prima volta. contemporanee?
8. ___ ...quando qualche anno fa ho ritirato la Légion
d'Onore a Parigi... È il simbolo di tanti traguardi H) E come immagina la moda del
personali e professionali. futuro?
9. ___ Come la ricerca scientifica per la farmacia e per I) I tre pezzi chiave che non
la medicina. È il laboratorio senza il quale la moda non possono mancare nel guardaroba di
si evolve. una donna?
21
italiano Appendice livello 3
6. Leggi il testo e indica le affermazioni corrette nel punto 6.a.

Volevo i pantaloni
Lara Cardella è nata a Licata il 13 novembre del 1969. All'età di 19 anni,
ha pubblicato il suo primo romanzo, di ispirazione autobiografica, “Volevo i
pantaloni”. A seguito del successo del libro, poi tradotto in varie lingue, ne è
stato tratto anche un film omonimo, con la regia di Maurizio Ponzi.
Successivamente Lara Cardella ha pubblicato, “Intorno a Laura” (1991),
”Fedra se ne va” (1992), “Una ragazza normale” (1994) e nel '95 ha
pubblicato il seguito del suo primo romanzo con “Volevo i pantaloni 2”.

Avevo meno di dieci anni. In quel periodo più che con i miei genitori
stavo da mia nonna, la madre di mio padre. Eravamo una famiglia unita:
in quella casa si riunivano i fratelli e le sorelle di mio padre, con i loro
figli. Io ero la nipote prediletta, sia da mia nonna che dai miei zii. Lei,
addirittura la chiamavano «la nonna di Annetta». I miei zii, dal canto loro,
si occupavano più di me che dei loro figli, mi coccolavano e mi riempivano di premure.
Era un periodo davvero felice della mia vita: uscivo da scuola, andavo da mia nonna che abitava a
pochi metri di distanza e lì restavo per tutto il pomeriggio e la sera; talvolta dormivo pure là. I
pomeriggi li trascorrevo in tutta serenità, giocando con i miei cugini e con i miei amici. Alcune volte
andavamo da mia zia Vannina, che ci faceva giocare o ci raccontava storie di spiriti.
Mia zia Vannina era la sorella minore di mio padre e aveva un carattere allegro e, per certi versi, un
po' infantile. Per noi bambini era una festa andare a casa sua, perché ci sentivamo più amati che a
casa nostra. Lei non solo scendeva al nostro livello, giocando con noi, ma ci faceva pure salire al suo
livello, ci faceva sentire grandi: ci faceva lavare le scale, i piatti, i vestiti e non ci dava niente in
cambio, e non solo noi non ci lamentavamo, ma eravamo addirittura noi stessi a chiederle di farci
fare quei lavori che, a casa nostra, fuggivamo come la peste. Ma lei aveva metodo e pazienza.

6.a. Indica le affermazioni corrette.

Vero Falso

1) Solo la nonna amava molto Annetta. ( ) ( )

2) La casa della nonna era vicino alla scuola dove andava Annetta. ( ) ( )

3) Annetta non si fermava mai a dormire dalla nonna. ( ) ( )

4) Il padre di Annetta era più giovane di sua sorella Vannina. ( ) ( )

5) I bambini erano contenti di lavorare per zia Vannina. ( ) ( )

6) I bambini lavoravano volentieri anche a casa loro. ( ) ( )

22
italiano Appendice livello 3
7. Leggi il testo e indica le affermazioni corrette nel punto 7.a.

Le differenze che ci uniscono


Abbiamo chiesto ad alcuni noti personaggi la loro opinione sull’
“altra metà del paese”: a quelli del Nord cosa pensano del Sud e
viceversa. Ecco cosa ci hanno risposto:

Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia: “Amo tutto il Sud.


Sono pazzo di Agrigento, Castel del Monte, la bellissima
costiera Amalfitana. D’altra parte adoro la mozzarella di
Caserta. In un mio menù ideale metterei più piatti meridionali
che settentrionali.”

Maria Teresa Ruta, giornalista tv, nata a Torino: “Io sono


torinese, mia madre è di origini calabresi, mio padre è
piemontese, ma ha sangue siciliano. Ho parenti sparsi lungo
tutta la penisola. Quindi mi sento più italiana che torinese!”

Lina Sastri, scrittrice: “Sono una calabrese che adora Bologna. Ci vado spesso per lavoro, ma ho
anche molti amici. Certo, Bologna non ha il mare, che è una parte di me. Ma ha uno spirito civile che
ammiro. Noi meridionali siamo diversi: seguiamo più le emozioni che le leggi.”

Luciano De Crescenzo, scrittore, napoletano: “A Milano mi affascinano le auto ferme. In questa


città più che guidare si aspetta ai semafori. Quando ci sono andato a vivere, dopo un anno non
conoscevo nessuno dei vicini. La mia privacy era garantita: non come a Napoli che chiunque mi
entrava in casa a ogni ora. Insomma, amo Nord e Sud perché sono così: terribilmente diversi.”

Tratto da “Donna moderna”

7.a. Indica le informazioni corrette.

1. Massimo Cacciari preferisce la cucina 3. Lina Sastri


( ) a. del Nord ( ) a. va spesso in Calabria
( ) b. del Sud ( ) b. ha una casa sul mare
( ) c. veneziana ( ) c. si lascia guidare dalle emozioni

2. Maria Teresa Ruta 4. A Milano Luciano De Crescenzo


( ) a. non si sente torinese ( ) a. non conosceva nessuno
( ) b. ha parenti in tutta Italia ( ) b. non usava mai la macchina
( ) c. ha parenti all’estero ( ) c. poteva godere della sua privacy

7.b. In ogni Paese, tra le varie città o zone esistono differenze culturali, di mentalità ecc. Nel
vostro che differenze ci sono? Parlatene in coppia.

23
italiano Appendice livello 3
8. Leggi il testo e rispondi alle domande nel punto 8.b.

Vacanze in montagna
In uno stile semplice, Natalia Ginzburg racconta delle vacanze che ogni anno la
sua famiglia trascorreva sui monti: una famiglia unita, dominata dall’autorevole
presenza del padre; egli, severo giudice del comportamento di ciascuno, imponeva in
ogni circostanza una condotta appropriata.
Nelle gite in montagna era consentito portare soltanto una determinata
sorta di cibi, e cioè: fontina; marmellata; pere; uova sode; ed era consentito
bere solo del tè, che preparava lui stesso, sul fornello a spirito. Chinava sul
fornello la sua lunga testa accigliata, dai capelli rossi a spazzola; e riparava la
fiamma dal vento con le falde della sua giacca, una giacca di lana color
ruggine, spelata e bruciacchiata alle tasche, sempre la stessa nelle villeggiature in montagna. Non era
consentito, nelle gite, né cognac, né zucchero a quadretti: essendo questa, lui diceva, “roba da negri”;
e non era consentito fermarsi a far merenda negli châlet, essendo una negrigura. Una negrigura era
anche ripararsi la testa dal sole con un fazzoletto o con un cappelluccio di paglia, o difendersi dalla
pioggia con cappucci impermeabili, o annodarsi al collo sciarpette: protezioni care a mia madre, che
lei cercava, al mattino quando si partiva in gita, di insinuare nel sacco di montagna, per noi e per sé: e
che mio padre, al trovarsele tra le mani, buttava via incollerito. Nelle gite, poi, con le nostre scarpe
chiodate, grosse, dure e pesanti come il piombo, calzettoni di lana e passamontagna, occhiali da
ghiacciaio sulla fronte, col sole che batteva a picco sulla nostra testa in sudore, guardavamo con
invidia “i negri” che andavan su leggeri in scarpette da tennis, o sedevano a mangiar la panna ai
tavolini degli châlet. Mia madre, il far gite in montagna lo chiamava “il divertimento che dà il diavolo
ai suoi figli”, e lei tentava sempre di restare a casa, soprattutto quando si trattava di mangiar fuori:
perché amava, dopo mangiato, leggere il giornale e dormire al chiuso, sul divano. Passavamo sempre
l’estate in montagna. Prendevano una casa in affitto per tre mesi, da luglio a settembre. Di solito, eran
case lontane dall’abitato; e mio padre e i miei fratelli andavano ogni giorno, col sacco da montagna
sulle spalle, a far la spesa in paese. Non c’era sorta di divertimenti o distrazioni. Passavamo la sera in
casa, attorno alla tavola, noi fratelli e mia madre. Quanto a mio padre, se ne stava a leggere dalla parte
opposta della casa; e, di tanto in tanto, s’affacciava alla stanza dove eravamo raccolti a chiacchierare e
a giocare. S’affacciava sospettoso, accigliato; e si lamentava della nostra serva Natalina, che gli aveva
messo in disordine certi libri; “la tua cara Natalina”, diceva. “Una demente”, diceva, incurante del
fatto che la Natalina, in cucina, potesse udirlo. D’altronde alla frase “quella demente della Natalina”
la Natalina c’era abituata, e non se ne offendeva affatto. A volte la sera, in montagna, mio padre si
preparava per gite o ascensioni. Inginocchiato a terra, ungeva le scarpe sue e dei miei fratelli con del
grasso di balena; pensava che lui solo sapeva ungere le scarpe con quel grasso. Poi si sentiva per tutta
la casa un gran rumore di ferraglia: era lui che cercava i ramponi, i chiodi, le piccozze. – Dove avete
cacciato la mia piccozza?
Partiva per le ascensioni alle quattro del mattino, a volte solo, a volte con guide di cui era amico, a
volte con i miei fratelli; e il giorno dopo le ascensioni era, per la stanchezza, intrattabile; col viso
rosso e gonfio per il riverbero del sole sui ghiacciai, le labbra screpolate e sanguinanti, il naso
spalmato di una pomata gialla che sembrava burro, le sopracciglia aggrottate sulla fronte solcata e
tempestosa, mio padre stava a leggere il giornale, senza pronunciare verbo: e bastava un nonnulla a
farlo esplodere in una collera spaventosa. Al ritorno dalle ascensioni con i miei fratelli, mio padre
diceva che i miei fratelli erano “dei salami” e “dei negri”, e che nessuno dei suoi figli aveva ereditato
da lui la passione della montagna; escluso Gino, il maggiore di noi, che era un grande alpinista, e che
insieme a un amico faceva punte difficilissime; e di Gino e di quell’amico mio padre parlava con una
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italiano Appendice livello 3
mescolanza di orgoglio e di invidia, e diceva che lui ormai non aveva più tanto fiato, perché andava
invecchiando. Questo mio fratello Gino era, del resto, il suo prediletto, e lo soddisfaceva in ogni
cosa; s’interessava di storia naturale, faceva collezione d’insetti, e di cristalli, e d’altri minerali, ed era
molto studioso. Gino si iscrisse poi in ingegneria; e quando tornava a casa dopo un esame, e diceva
che aveva preso un trenta, mio padre chiedeva: – Com’è che hai preso trenta? Com’è che non hai
preso trenta e lode? E se aveva preso trenta e lode, mio padre diceva: – Uh, ma era un esame facile.
In montagna, quando non andava a fare ascensioni, o gite che duravano fino alla sera, mio padre
andava però, tutti i giorni, “a camminare”; partiva, al mattino presto, vestito nel modo identico di
quando partiva per le ascensioni, ma senza corda, ramponi o piccozza; se ne andava spesso da solo,
perché noi e mia madre eravamo, a suo dire, “dei poltroni”, “dei salami”, e “dei negri”; se ne andava
con le mani dietro la schiena, col passo pesante delle sue scarpe chiodate, con la pipa fra i denti.
Qualche volta obbligava mia madre a seguirlo: – Lidia! Lidia! – tuonava al mattino, – andiamo a
camminare! Sennò t’impigrisci a star sempre sui prati! – Mia madre allora, docile, lo seguiva; di
qualche passo più indietro, col suo bastoncello, il golf legato sui fianchi, e scrollando i ricciuti capelli
grigi, che portava tagliati cortissimi, benché mio padre ce l’avesse molto con la moda dei capelli corti,
tanto che le aveva fatto, il giorno che se li era tagliati, una sfuriata da far venire giù la casa. – Ti sei di
nuovo tagliati i capelli! Che asina che sei! – le diceva mio padre, ogni volta che lei tornava a casa dal
parrucchiere. “Asino” voleva dire, nel linguaggio di mio padre, non un ignorante, ma uno che faceva
villanie o sgarbi; noi suoi figli eravamo “degli asini” quando parlavamo poco o rispondevamo male.
[…] Di solito, in quelle villeggiature in montagna, ci veniva mia nonna, la madre di mio padre. Non
abitava con noi, ma in un albergo in paese. Andavamo a trovarla, ed era là seduta sul piazzaletto
dell’albergo, sotto l’ombrellone; era piccola, con minuscoli piedi calzati di stivaletti neri a piccolissimi
bottoncini; era fiera di quei piccoli piedi, che spuntavano sotto alla gonna, ed era fiera della sua testa
di capelli candidi, crespi, pettinati in un alto casco rigonfio. Mio padre la portava ogni giorno “un po’
a camminare”. Andavano sulle strade maestre, perché lei era vecchia e non poteva praticare i sentieri,
soprattutto con quegli stivaletti a piccoli tacchi; andavano, lui avanti, coi suoi passi lunghi, mani alla
schiena e pipa in bocca, lei dietro, con la sua veste frusciante, con i passetti dei suoi tacchettini; lei
non voleva mai andare sulla strada dov’era stata il giorno prima, voleva sempre strade nuove; –
Questa è la strada di ieri, – si lamentava, e mio padre le diceva distratto, senza voltarsi: – No, è
un’altra; – ma lei seguitava a ripetere: – È la strada di ieri. È la strada di ieri. –
Tratto da “Lessico Famigliare”, Einaudi, Torino, 1963

8.a. L’intento dell’autrice


Riportiamo la prefazione al testo scritta dalla stessa autrice:
Luoghi, fatti e persone sono, in questo libro, reali. Non ho inventato niente: e ogni volta che, sulle
tracce del mio vecchio costume di romanziera, inventavo, mi sentivo subito spinta a di struggere quanto
avevo inventato. Anche i nomi sono reali. Sentendo io, nello scrivere questo libro, una così profonda
intolleranza per ogni invenzione, non ho potuto cambiare i nomi veri, che mi sono apparsi indissolubili
dalle persone vere. Forse a qualcuno dispiacerà di trovarsi così, col suo nome e cognome, in un libro. Ma
a questo non ho nulla da rispondere. Ho scritto soltanto quello che ricordavo. Perciò, se si legge questo
libro come una cronaca, si obietterà che presenta infinite lacune. Benché tratto dalla realtà, penso che si
debba leggerlo come se fosse un romanzo: e cioè senza chiedergli nulla di più, né di meno, di quello che
un romanzo può dare. E vi sono anche molte cose che pure ricordavo, e che ho tralasciato di scrivere; e
fra queste, molte che mi riguardano direttamente. Non avevo molta voglia di parlare di me. Questa difatti
non è la mia storia, ma piuttosto, pur con vuoti e lacune, la storia della mia famiglia. Devo aggiungere
che, nel corso della mia infanzia e adolescenza, mi proponevo sempre di scrivere un libro che raccontasse
delle persone che vivevano, allora, intorno a me. Questo è, in parte, quel libro; ma solo in parte, perché la
memoria è labile, e perché i libri tratti dalla realtà non sono spesso che esili barlumi e schegge di quanto
abbiamo visto e udito.
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italiano Appendice livello 3
8.b. Rileggi il testo e rispondi alle domande.

1) Chi è l’autrice del brano?


___________________________________________________________________________
2) A quale periodo si riferisce, nel passo che hai letto?
___________________________________________________________________________
3) Dove si svolgevano le sue vacanze?
___________________________________________________________________________
4) Quali figure familiari sono ricordate?
___________________________________________________________________________
5) Che cosa si ricorda del padre? E della madre?
___________________________________________________________________________
6) A che proposito si parla del fratello Gino?
___________________________________________________________________________
7) Viene citato inoltre un altro membro della famiglia. Quale?
___________________________________________________________________________
8) Come potresti definire la voce narrante?
___________________________________________________________________________
9) Quali ambienti dominano nel testo?
___________________________________________________________________________
10) Come vengono rappresentate le parole dei personaggi? E il loro pensiero? Considera in
particolare il personaggio del padre.
___________________________________________________________________________

8.c. Insieme a un compagno traccia l’identikit del padre della Ginzburg.


origini – professione – aspetto fisico – abbigliamento – tono della voce – temperamento – abitudini
– hobby e passioni – argomenti preferiti – rapporto con il cibo – rapporto con il denaro – idee
politiche – contraddizioni del suo carattere

8.d. Descrivi un periodo che ricordi della tua fanciullezza, legato alle vacanze o a qualche
altra consuetudine familiare, ispirandoti allo stile del testo: in particolare, cerca di
rammentare se anche nella tua famiglia vi erano parole o espressioni “vostre” o abitudini
particolari.

26
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Esercizi Supplementari

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28
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29
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30
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33
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38
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Note:
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