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Corsi 2019-20… Urss

titolo provvisorio:
“Com’è nata e com’è morta l’utopia comunista. Breve corso di storia dell’Unione
Sovietica.”

L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche è stata il teatro di un gigantesco


esperimento sociale dal 1917 al 1991, che ha posto l’umanità a confronto con un’utopia
che intendeva riorganizzare in senso collettivistico la società.

Il ciclo di lezioni proposto vuole descrivere le vicende dell’URSS senza seguire


l’impostazione apologetica degli “amici della Russia” di stretta osservanza comunista, ma
senza neanche allinearsi allo schematismo anticomunista tipico del periodo della guerra
fredda. Insomma, né tutto bianco, né tutto nero.

L’esperimento sovietico non ha seguito le forme canoniche previste dall’ideologia marxista,


poiché la rivoluzione socialista si era affermata in un paese piuttosto arretrato, con una
notevole prevalenza contadina nella popolazione lavoratrice, anziché trionfare nei paesi
capitalisti più avanzati e con una forte classe operaia. E forse non a caso alla testa
dell’URSS non sono rimaste figure di spietati idealisti come Vladimir Ilic Ulianov
(“Lenin”) e Lev Davidovic Bronstein (“Trotsky”), ma si è affermato un personaggio
malsano come Iosif Vissorionovic Djugashvili (“Stalin”).

Proprio Stalin, il potente “segretario generale del partito comunista” diventato poi “padre
dei popoli”, ha perpetrato una gigantesca falsificazione del marxismo con l’invenzione del
“marxismo-leninismo” (una quasi-religione), mediante l’adozione del “socialismo in paese
solo” che ha generato una vasta burocrazia sovietica e un regime totalitario, in una vera e
propria antitesi all’utopia della rivoluzione socialista mondiale come strumento di
liberazione dell’umanità.

Contraddizioni di ogni genere hanno contraddistinto l’esistenza dell’Unione Sovietica,


tanto nelle scelte economico-produttive come nella vita quotidiana – da un lato Yuri
Gagarin, primo uomo nel cosmo, e una potente industria di armamenti; dall’altro la penuria
di scarpe, calze di nylon, penne biro, automobili e altri beni di consumo per la popolazione
imprigionata nelle maglie di un regime totalitario. Ed è stato così anche nel mondo, col
ruolo determinante e contraddittorio che l’URSS ha giocato nella storia del XX secolo, nel
bene e nel male.

Mentre infatti l’URSS è stata decisiva nella sconfitta della Germania nazista pagandone un
prezzo altissimo (oltre venti milioni di morti); ha costruito un vasto universo
concentrazionario (il “Gulag”), ha eretto muri e “cortine di ferro”, e in generale ha diffuso
sul pianeta vari cancri ideologici.

Una particolare attenzione verrà rivolta alla questione culturale, con qualche inevitabile
incursione nella storia precedente della Russia. La ricchezza e la bellezza della lingua
russa, che sottende l’immenso contributo che ha dato alla cultura umana universale –
si è espressa in una lunga lista di autori da Anton Cechov a Lev Tolstoy, da Dostoevsky a
Puskin, da Gogol a Cernishevsky.
Nel periodo sovietico ha trovato espressione anche in altre forme artistiche, dal cinema
realistico-rivoluzionario-patriottico al Simbolismo, dal Futurismo al Costruttivismo, con
personaggi come Eisenstein, Malevic, Chagal, Esenin, Sklovsky, Gorky, Majakovsky,
Bulgakov, Soljenitsin, Anna Achmatova, Bebel, Larissa Reisner, Pasternak, Evtuscenko,
Shatrov e tanti altri.

In questo ciclo di lezioni si propone un tentativo di analisi della società sovietica che
prende spunto dagli aspetti essenziali dell’impostazione tratteggiata nelle opere di
Trotsky, in particolare “La rivoluzione tradita”. Da solo questo materiale è però
insufficiente per comprendere l’URSS, poiché le analisi e le previsioni di Trotsky erano
fatalmente condizionate dalla sua visione marxista, che lo portava a interpretare la realtà
mediante categorie quali “formazione economico-sociale”, “classe sociale”, “dittatura del
proletariato”, “stato operaio degenerato”, “rivoluzione politica”, ecc.ecc. – ovvero astrazioni
prive di valore scientifico (al di fuori delle chiese e chiesuole che si rifanno a Marx, a
Trotsky, a Bordiga e ai loro seguaci).

I trotskisti, ovvero i comunisti “puri e duri”, hanno pagato un prezzo altissimo in Unione
Sovietica per la propria opposizione a Stalin, deportati e massacrati a migliaia a Vorkuta e
negli altri campi del Gulag; ne rimane traccia nei racconti di deportazione di vari autori russi
e sovietici, e in questa loro tragica epopea si incarna la sintesi crudele della fine di un
progetto utopico. Questa culmina quando il crollo dello stalinismo in URSS – invece di
avverare le previsioni di Trotsky secondo il quale si sarebbe aperta una nuova fase
rivoluzionaria – porta allo smantellamento dell’URSS sancendo il fallimento
dell’utopia comunista.

1.- Cos’era l’URSS nel 1991?


descrizione generale sull’URSS di tipo geografico-economico-etnico.
2.- La Russia zarista e le rivoluzioni del 1917 – febbraio e ottobre –
3.- “Socialismo in un solo paese” o “Rivoluzione mondiale”? Lo scontro Stalin-Trotsky
4.- Il contributo dell’URSS all’umanità: (a) la vittoria contro Hitler nella Seconda guerra
mondiale
5.- Il contributo dell’URSS all’umanità: (b) la nascita dello Stato di Israele
6.- “Cortina di ferro” e Guerra fredda
7.- Le contraddizioni della società sovietica – armamenti e corsa allo spazio // ma
incapacità di produrre beni di consumo per la popolazione – (“Casa Russia”)
8.- Propaganda e realtà in URSS e fuori – le guerre contro Israele // “palestinesi”
9.- Afghanistan 1979: tragica avventura o percorso profetico?
10.- Gorbaciov, glasnost e perestroika: perché invece di riformare il comunismo ha
portato alla fine del fine dell’URSS? Come mai la classe operaia non si è ribellata
(Trotsky)?
11.- Il “marxismo-leninismo” è una religione laica? [Koestler ,”Buio a mezzogiorno”]
L’utopia comunista è giusta o sbagliata? Perché il marxismo non è uno strumento adeguato
per comprendere il mondo in cui viviamo?
12.- Quali insegnamenti possiamo trarre dall’epopea dell’Unione Sovietica?
a.- Il necrologio del comunismo.
b.- La politica linguistico-nazionale.

***

Ruolo storico fondamentale dell’URSS nella sconfitta della Germania nazista; senza
l’URSS è evidente che Hitler avrebbe vinto la guerra. Dati del fronte orientale, caduti, feriti
e prigionieri. Devastazioni.

Nel dopoguerra ruolo decisivo di Stalin nella creazione dello stato d’Israele, l’evento che
sancisce la sconfitta finale di Hitler.

Espansione in Europa orientale // guerra fredda

Corsa allo spazio – successi sovietici: Sputnik, Laika, Gagarin, Tereshkova.

Ruolo nefasto dell’URSS in Medio Oriente a partire dagli anni Cinquanta.

Fu giusto l’intervento in Afghanistan?


L’abbandono dell’Afghanistan, fattore decisivo nel crollo del sistema sovietico

Gorbaciov, glasnost e perestroika. I decisivi anni Ottanta.

Un paese dalle contraddizioni immense.


Con due problemi decisivi: la burocrazia stalinista ha stravolto questo gigantesco
esperimento sociale
– [Riflessi letterari: 1948, La fattoria degli animali, Dottor Zhivago, Arcipelago Gulag].
Ma in effetti il punto è che la cosiddetta “utopia” del socialismo/comunismo ignora la natura
umana, e l’analisi marxista del mondo è drammaticamente falsa – una costruzione
ideologica con un vago rapporto con la realtà materiale che pretende di rappresentare.

Perché è crollato il comunismo? Se l’utopia comunista non funziona, che fare?


Comprendere.

e in particolare la fine di quel progetto utopico. Infatti


Forte ()
La
La. Il così dannoso e crudele.
Ovviamente alla base di quest’, dei trotskisti ovvero i comunisti “puri e duri” (Vorkuta).

[Tornare su questo punto in chiusura, con la fine dell’URSS].

Ruolo storico fondamentale dell’URSS nella sconfitta della Germania nazista; senza
l’URSS è evidente che Hitler avrebbe vinto la guerra. Dati del fronte orientale, caduti, feriti
e prigionieri. Devastazioni.

Nel dopoguerra ruolo decisivo di Stalin nella creazione dello stato d’Israele, l’evento che
sancisce la sconfitta finale di Hitler.
Espansione in Europa orientale // guerra fredda

Corsa allo spazio – successi sovietici: Sputnik, Laika, Gagarin, Tereshkova.

Ruolo nefasto dell’URSS in Medio Oriente a partire dagli anni Cinquanta.

Fu giusto l’intervento in Afghanistan?


L’abbandono dell’Afghanistan, fattore decisivo nel crollo del sistema sovietico

Gorbaciov, glasnost e perestroika. I decisivi anni Ottanta.

Ma in effetti il punto è che la cosiddetta “utopia” del socialismo/comunismo ignora la natura


umana, e l’analisi marxista del mondo è drammaticamente falsa – una costruzione
ideologica con un vago rapporto con la realtà materiale che pretende di rappresentare.

Perché è crollato il comunismo? Se l’utopia comunista non funziona, che fare?


Comprendere.

Come articolare il corso?

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