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Gentile Signora,

Le scriviamo per un aggiornamento relativo alla nostra locazione del suo appartamento in Via Tertulliano
35, Milano.

Il momento, come lei ben saprà, è complicato; anche se sarebbe più onesto dire: pessimo.
Sostenere un affitto in un momento in cui stipendi ed entrate secondarie sono dimezzati o a rischio è
sicuramente meno facile, ma noi crediamo fermamente in un dovere alla correttezza e non abbiamo esitato
né esiteremo in futuro a corrisponderle quanto le dobbiamo, regolarmente e senza chiedere dilazioni
(come invece, ci sembra di capire, stanno facendo molti locatari).
La pandemia ci ha colpito - come ha colpito tutti - ma fortunatamente meno duramente di altri e possiamo
ancora contare su un’entrata economica stabile unita a garanzia di continuità lavorativa. Le oscillazioni ci
sono però ovviamente state e i guadagni si sono ovviamente ridotti (alcuni di noi ad esempio, avevano
secondi lavori o possibilità di bonus ed extra che al momento sono posticipati, se non addirittura sfumati).

Ci siamo, tuttavia, scontrati con un problema forse più grave. A fine febbraio avevamo iniziato a visionare
altre case nel quartiere, perché dovendo provvedere ad un’uscita anticipata - come da lei richiesto - per
motivi lavorativi (fra cui trasferte) e personali, avremmo avuto necessità di farlo entro l’inizio dell’estate.
Questo per mantenere la parola data nonostante i diversi accordi contrattuali. Purtroppo la pandemia e la
quarantena hanno posto un brusco stop sia all’attività di ricerca e visita degli appartamenti, sia alla
sostenibilità di un trasloco nel medio-breve termine.
I costi di intermediazioni d’agenzia, quelli di caparra, prima mensilità, imbiancatura, trasloco in sé e in
buona parte mobilio ed elettrodomestici su una città come Milano sono infatti qualcosa di ingente, che se
anche potevamo sostenere (seppur con un bello sforzo) prima del coronavirus, sono ora diventati off-limits
(come del resto quasi qualsiasi spesa ‘extra’ affitto, bollette e viveri, per buonissima parte della popolazione
nazionale ed internazionale).

Amiamo molto questa casa, questo palazzo e questo quartiere. Una quarantena qui sta essendo
sicuramente meno dura che altrove. Posto che non si sa ancora quando le cose inizieranno a migliorare e ci
si potrà effettivamente muovere liberamente, rimane centrale anche il problema economico: una stangata
la cui onda lunga farà sentire i suoi effetti ben oltre la quarantena.

Le scriviamo dunque per proporle, visti gli sviluppi imprevisti e le riflessioni di cui sopra, di ritornare allo
svolgimento normale dell’accordo e di concederci la possibilità di rimanere in Via Tertulliano 35 fino al
naturale termine del contratto (dicembre 2022).

Confidando nella sua comprensione,

La ringraziamo di cuore e attendiamo un suo gentile riscontro,

Raffaele Pozzi
Raluca Octavia Ilie
Irina Mattioli

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