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Da : Ovidio, Amores 1-18

Si può fare col tono due pettegoli che si incontrano


per sparlare di qualcuno, colorendo le parti
pittoresche, come a fare a gara a chi la spara più
grossa.

GIO: C'è una vecchia (ascolti chiunque voglia


conoscere una mezzana), chiamata Dipsa.
ML: Conosce la magia gli incantesimi di Ea e con
la sua arte fa risalire alla sorgente le acque correnti.
GIO: Sa bene quale sia il potere del filo
attorcigliato dal rombo che gira, quale quello del
liquido delle cavalle in calore...
ML: Al suo volere in tutto il cielo si addensano le
nuvole.
GIO: Al suo volere il giorno risplende sotto la
limpida volta celeste,
ML: Io ho visto, se qualcuno mi crede, le stelle
grondare sangue! la faccia della luna era rossa di
sangue!
GIO: Sospetto che ella dopo una metamorfosi, si
aggiri volando fra le ombre della notte e che il suo
corpo di vecchia sia coperto di piume. Lo sospetto ed
è una voce diffusa
ML: negli occhi, anche, lampeggia una duplice
pupilla e da quel doppio cerchio proviene una luce!
GIO: Evoca avoli e bisavoli dai loro antichi
sepolcri e con una lunga formula magica fende la
terra compatta.
GIO-ML: [a soggetto, ritirandosi] Strega! Brutta
bacucca! Ah, tocca ferro! Spargi sale! Incrocia scope!
Strega! Ah, l’ho sempre detto io! Eh sì non c’è da
fidarsi... [et similia]

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