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Tra gli scenari previsti per un possibile fallimento di Bitcoin, vi sono la

svalutazione della moneta, una base di utenti in diminuzione, o un attacco frontale


al sistema da parte dei governi. Non è però possibile bandire ogni forma di denaro
digitale come Bitcoin.[29] La decentralizzazione e l'anonimato che fanno
intrinsecamente parte di Bitcoin possono essere viste come una reazione ai
procedimenti giudiziari nei confronti di aziende che lavoravano nell'ambito del
denaro elettronico come e-gold e Liberty Dollar.[30] Questo perché il sistema in sé
è a tutti gli effetti una raccolta del risparmio, pesantemente regolamentata in
tutti i paesi del mondo in senso repressivo (per evidenti motivi, vedi schema
Ponzi), e nel caso in questione, come già esposto, una raccolta perdipiù abusiva.
In un'inchiesta di Danny O'Brien pubblicata sull'Irish Times viene detto che
«Quando mostro alle persone l'economia Bitcoin, chiedono "Ma è legale?" ed "È un
imbroglio?". Immagino che ci siano avvocati ed economisti che stiano cercando di
dare una risposta a queste non semplici domande. Sospetto che la lista delle
persone che cerca di dare questa risposta si arricchirà ben presto di
legislatori.»[29][31] I valori della moneta si fondano sulla fiducia dei suoi
utilizzatori. La gestione del bitcoin, e quindi il suo valore e il suo cambio, sono
affidati al libero mercato e quindi alle forze della domanda e dell'offerta.

Nel febbraio del 2011, a seguito della menzione su Slashdot e del conseguente
effetto Slashdot ci sono state ripercussioni sul valore del bitcoin e sul corretto
funzionamento di alcuni dei siti principali a esso collegati.[32][33][senza fonte]

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