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1. DEFINIZIONE DI BASE
La psicologia dello sviluppo studia l’evoluzione e i mutamenti del com-
portamento umano, dalla nascita alla morte, e i processi che ne sono alla
base, che si manifestano in rapporto al trascorrere del tempo nel compor-
tamento e in tutte le funzioni psicologiche dell’individuo, inteso come or-
ganismo psico-fisico inserito nell’ambiente. L’individuo viene considerato
dunque, oltre che nella sua dimensione fisica, anche in quella temporale,
che ne definisce le coordinate storico-sociali. Durante il ciclo vitale l’indi-
viduo è costretto a fronteggiare esperienze che richiedono risposte molto
spesso nuove: in questo senso, l’organismo è in costante adattamento al-
1 l’ambiente. Tale adattamento, ovvero l’insieme dei processi di elaborazio-
ne messi in atto e la valutazione di queste nuove risposte, è un processo
complesso e richiede l’interazione di più sistemi, che in un lavoro sinergico
si organizzano per la costruzione di almeno quattro sotto-processi specifici:
— processi fisiologici;
— processi comportamentali;
— processi emotivi;
— processi cognitivi.
Ciclicamente l’individuo si trova a dover stabilizzare il proprio adatta-
mento all’ambiente e a sviluppare non solo estemporanee nuove risposte,
ma ad assumere opinioni, capacità e sentimenti costanti come punti stabili
che contribuiscano a definire la sua personalità. Quindi l’individuo, nel per-
corso dalla vita intrauterina alla quarta età, è posto di fronte a veri e propri
2 passaggi evolutivi che non può non affrontare. L’insieme dei processi di
adattamento e sviluppo costituisce il terreno di indagine della psicologia
dello sviluppo. Sia i processi di adattamento che le transizioni evolutive
6 Capitolo Primo
spesso sono passaggi critici per il soggetto, il quale può sviluppare una
sofferenza psicologica con diversi gradi di complessità. Di quest’ultimo am-
bito si occupano la psicologia clinica e le sue figure professionali.
Nel 1852 per la prima volta Herbert Spencer definiva con il termine evoluzione quel
fenomeno che consisteva in un «mutamento da un’omogeneità incoerente, ad un’eteroge-
neità coerente, definita, attraverso continue differenziazioni ed integrazioni». Sottolinea-
va, inoltre, che il processo evolutivo riguardava sia il mondo biologico che quello del con-
testo sociale in cui l’individuo era inserito.