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Settimanale di Preghiera Domenica 8 novembre 2020 32^ settimana tempo ordinario anno XXII n.

963

Non di solo Pane

32^ “Vegliate e tenetevi pronti, perché,


nell’ora che non immaginate, viene il
Tempo Figlio dell’uomo.”
Ordinario
Apostolato
della preghiera
Dio che ci volgi a te.
Dio che ci spogli di ciò che non è e ci rivesti di ciò che è.
Dio che ci rendi degni di essere esauditi.
Dio che ci unisci.
Dio che ci introduci a ogni verità,
Dio che ci dici tutto ciò che è bene,
che non ci rendi insensati né permetti che siamo resi tali da
alcuno.

Novembre Dio che ci richiami sulla via.


Dio che ci conduci alla porta.
Primo venerdì 06/11 Dio che fai in modo che essa “si apra a coloro che bussa-
no”.
Dio che ci dai “il pane della vita”.
Dio per il quale abbiamo sete di quella bevanda
della quale, una volta bevutala, non abbiamo più sete.
Tu che sei il Dio Uno, tu vienimi in aiuto.
(Sant’Agostino, Soliloqui I, 1, 3–4)

Non cadere dalla mano del tuo Creatore!


“Manifesta al Signore il tuo affanno, e spera in lui Al contrario egli ti benefica, ti aiuta, ti dà
ed egli farà” (cfr. Sal 54,23). qui ciò che è necessario, ti difende dalle
avversità.
Di che cosa ti preoccupi? Per che cosa ti affan-
nerai? Facendo doni ti consola affinchè perseve-
ri, togliendoteli ti corregge affinchè tu
Colui che ti ha fatto si prende cura di te. Colui
non perisca.
che ebbe cura di te prima che tu esistessi, non
si curerà di te, quando ormai sei ciò che egli ha Il Signore ha cura di te, stai tranquillo; ti
voluto che tu fossi? sostiene Colui che ti ha fatto: non cadere
dalla mano del tuo Creatore.
Non avrà cura di te colui che “fa sorgere il suo sole
sui buoni e sui cattivi e fa piovere sui giusti e sugli in- (Sant’Agostino, Esposizione sui Salmi, 38,18)
giusti” (Mt 5,45)?

Trascurerà, abbandonerà, lascerà solo te che sei


giusto e vivi nella fede?

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 2
I santi del giorno: San Chiaro di Tours, sacerdo-
te; beato Giovanni Duns Scoto, sacerdote.

“Chi ha gli occhi aperti sui propri difetti vedrà


la sua anima acquisire una nuova
Domenica
Novembre
32^ tempo ordinario
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forza.” (proverbio arabo)
TO

Parola di Dio I Santi del giorno: Quattro Coronati


in briciole Il lavoro è uno strumento per dare forma alla fede nel mondo, una
dimensione fondamentale per vivere il Vangelo. I santi ricordati
oggi, i Quattro Coronati, diedero la propria vita per essersi opposti
a chi che volevano usare la loro arte contro la loro stessa coscienza
Che profumo ha la no-
di credenti. Il Martirologio riporta i loro nomi: erano Claudio, Ni-
stra vita?
costrato, Simproniano e Castorio, che, secondo la tradizione, eser-
Pagina curata da Don Luciano citavano la professione di scalpellini. La loro vicenda si colloca tra
“La sapienza è splendida e non il III e il IV secolo in Pannonia. La bellezza delle loro opere, ispira-
fiorisce.”
ta dalla loro fede, era oggetto di ammirazione e li avevano fatti co-
(Sap 6,12-16)
noscere oltre i confini della regione in cui vivevano. Arrivò infatti
La liturgia ci propone un elo- una richiesta dall'imperatore Diocleziano, che voleva da loro una
gio della sapienza concentra- statua del dio Esculapio. Essi, però, si opposero e per questo furo-
to ed eccellente. Nel libro no flagellati poi annegamento in un fiume, all'interno di casse di
della Sapienza troviamo tante piombo.
di queste esaltazioni, la litur-
gia di oggi ne ha scelta una
particolarmente delicata ed Vangelo Mt 25,1-13
efficace. C’è un’interessante
In quel tempo, Gesù disse
vicinanza tra le parole che ai suoi discepoli questa pa-
descrivono la sapienza e il rabola: «Il regno dei cieli
sapore. Potremmo chiederci sarà simile a dieci vergini
allora: che profumo ha la mia che presero le loro lampade
vita? Siamo disposti a cercare e uscirono incontro allo
sposo. Cinque di esse erano
la saggezza veramente o ci stolte e cinque sagge; le
arrendiamo con troppa facili- stolte presero le loro lampa-
tà, magari lasciando che la de, ma non presero con sé
moda, la corrente di pensiero l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in
piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addor-
e di cultura predominante de- mentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli
cidano al nostro posto? Se la incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le
sapienza è splendida e non loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro
sfiorisce, è necessario che an- olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No,
perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai vendi-
che noi rivestiamo di essa la tori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio,
nostra anima e che non la arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle
indossiamo come un vestito nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e
tra tanti. Che bella la lode per incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In
chi si alza di buon mattino in verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete
né il giorno né l’ora».
cerca di sapienza!

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 3
“Un olio che nessuno può dare a chi ne è privo….” meditazione curata da don Luciano-

Forse avete pensato: che si assopisce, basta che si


avaracce quelle sagge che sia pronti al risveglio a
non hanno voluto condi- riaccendermi.
videre l’olio. Ma io, che Un olio di conoscenza a-
sono l’olio in questione, vi morosa che non si trova
garantisco che non pote- in cuori aridi e distratti, in
vamo fare altrimenti: non chi si i ll ude che
posso essere trasferito, so- l’esteriorità di una bella
no strettamente personale. lampada sia sufficiente e
Sono il dono d’amore del- non si preoccupa del con-
A mezzanotte si levò un grido:
ecco lo sposo andategli incontro! lo sposo, racchiusi nei tenuto.
E le stolte dissero alle sagge: piccoli vasi che sono i Un olio che nessuno può
dateci del vostro olio, perché le cuori fedeli e perseveran- dare a chi ne è privo, tran-
nostre lampade si spengono. ti, che mi custodiscono ne Colui che ne è la fonte
Ma le sagge risposero:no. riconoscenti e mi alimen- genuina: ma va desiderato
tano ricambiando il dono. ardentemente.
Non importa se talvolta ci

Preghiamo la Contemplo: Il marito


Parola
E’ una delle rappresentazioni più e molti lo bestemmiano. E’ uno dei
Aiutaci, Signore, a cre- belle dell’amore di Dio in quanto egli principali autori del nido familiare,
dere in te. Ti chiedia- benefica tutti ed è riconosciuto da ma lui è costretto quasi sempre a star
mo che la nostra fede pochi Il marito non dà mai diretta- lontano per motivi di lavoro. E’ tanto
sia retta: adesione sin- mente i suoi doni: lavora in genere difficile essere un marito buono, per-
cera, della mente e del fuori casa, non è lui che prepara il ché tutti l’insidiano e lo tentano. C’è
cuore, a te che ci inse- cibo, che aggiusta i vestiti. Dà con il dovere di essere buono, ma lui in-
gni in che cosa crede- mano non vista e non raccoglie gra- contra pochi buoni. C’è il dovere di
re. Non un vago senti- titudine. E’ difficile che abbia tempo essere giusto, ma incontra tanti ingiu-
e che sia allenato alle carezze, perciò sti; ogni giorno c’è il dovere di essere
mento religioso, ma ne raccoglierà anche poche. In gene- dolce, ma lui incontra tanti insolenti.
l’abbraccio accolto e rale è condannato ad un duro lavoro Sente che è bello il candore, la limpi-
dato alla tua persona, e, per questo, rimane un po’ ai margi- dezza, ma è costretto a camminare
nella certezza che tu ni delle dolcezze affettive della casa. nel fango e in mezzo agli imbrogli.
sei la verità, il bene la Quasi sempre il marito è usato per le Sappi comprendere anche il marito
bellezza eterna. spedizioni punitive in famiglia: un che zoppica su un sentiero così diffi-
castigo da infliggere, un rimprovero cile.
da dare. Quindi capita quello che suc- (Don Giovanni Antonioli)
cede a Dio: pochi lo complimentano

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 4
I Santi del giorno: Sant'Agrippino di Napoli,
vescovo; sante Eustolia e Sopatra, monache.

“Non c’è nulla di così sventurato quanto un


uomo che non ha mai sofferto.” (J.d. Maistre)
Lunedì
Novembre
32^ settimana tempo ordinario
9
TO
Il Santo del giorno: Santa Elisabetta della Santissima Trinità
Parola di Dio
in briciole È possibile trovare Dio ovunque, tanto nel raccoglimento
della preghiera quanto “nel fare il bucato”, e mettendosi
sulle sue tracce la vita diventa un cammino “verso la luce,
l'amore, la vita”. Questo messaggio universale appartiene
Attingere dalla relazione all'eredità spirituale di santa Elisabetta della Santissima
con Dio nelle nostre chiese Trinità, al secolo Elisabetta Catez. Era nata a Bourges nel
Pagina curata da Don Luciano V. M. 1880, trasferendosi poi a Digione con la famiglia; rimase
“...ogni essere vivente che si muove dovun- orfana di padre a sette anni. Coltivò il sogno della consa-
que arriva il torrente, vivrà….” crazione fin da giovane: nel 1894 pronunciò un voto pri-
(Ez 47,1-2.8-9.12) vato di castità. Solo alla maggiore età, però, la madre le
La visione profetica di Eze- permise di entrare nel Carmelo. L'11 gennaio 1903 fece la
chiele si proietta oltre la fine professione religiosa, appena poco prima di scoprire di
dell’esilio e descrive il tempio avere il morbo di Addison, malattia che lei visse nella tota-
futuro. L’elemento saliente di le fiducia in Dio. Morì a 26 anni il 9 novembre 1906.
questa descrizione è la sorgen-
te di acqua che sgorga dal tem-
pio: la presenza di Dio in mez-
zo al suo popolo sarà fonte di
grazia e di benedizione so- Vangelo Gv 2,13-22
vrabbondante. Alla luce di
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e
questa lettura, guardiamo alle Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel
nostre chiese come a luoghi tempio gente che vendeva buoi, peco-
nei quali la presenza del Signo- re e colombe e, là seduti, i cambiamo-
re continua a essere come ac- nete. Allora fece una frusta di cordi-
qua che fuoriesce abbondante celle e scacciò tutti fuori del tempio,
e raggiante il cuore di ogni uo- con le pecore e i buoi; gettò a terra il
mo, portando in esso guarigio- denaro dei cambiamonete e ne rove-
sciò i banchi, e ai venditori di colombe
ne e vita. Pensiamo ad esse, disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre
allora, non come a belle strut- mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo
ture da ammirare, ma come zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli
r e a l tà v i v e , p r oi e t t a t e dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro
all’esterno: ci si reca in chiesa Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli
per attingere dalla relazione dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei
con Dio la sua stessa vita da anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio
del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si
portare fuori di lì, ai nostri fra-
ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla
telli, incarnata nella nostra esi- parola detta da Gesù.
stenza.

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 5
“Dio vuole entrare nella tua anima.” meditazione curata da don Luciano

ca dell’Occidente, mi ha risorto: avete sentito co-


fatto costruire Costanti- sa ha detto dopo aver
no circa tredici anni pri- scatenato quel putiferio
ma di quella di San Pie- nel tempio per render
tro e fui dedicata dal bella la casa del Padre!
santo papa Silvestro I nel E ascoltate anche san
324. Cesario :se tu vuoi che la
Per più di mille anni, basilica sia piena di luce,
«Questo tempio è stato fino al XIV secolo, sono fa’ che in te risplenda la
costruito in quarantasei stata la residenza del pa- luce delle opere buone.
anni e tu in tre giorni lo pa e sono tuttora la sede Come tu entri in questa
farai risorgere?». del vescovo di Roma. chiesa, così Dio vuole
Ma egli parlava del tem- Oggi voi celebrate il entrare nella tua anima.
pio del suo corpo. mio giorno natalizio e vi
ringrazio, ma non di-
Mi chiamano la madre menticate che il tempio
di tutte le chiese perché vivente di Dio siete voi,
sono la basilica più anti- uniti a Gesù, morto e

Preghiamo la Contemplo: La moglie


Parola

Nella casa la donna è colei che dire il focolare che il marito dissipa,
Ci chiami ad essere incarna di più la bontà e, anche a mettere assieme ciò che il marito
servi, Signore, ma se- quando è all’altezza di questo com- disperde.
condo il modello che pito, non riesce mai ad essere effica- Spesso può essere abbandonata e
sei tu: tu che “non hai
ce del tutto. costretta da sola a sostenere il peso
considerato un tesoro
Tutto ciò che intralcia il lavoro della già troppo grave per due.
geloso la tua ugua-
glianza con Dio, ma casa è sempre caricato sulle spalle Sii comprensivo per la sposa che
hai spogliato te stesso, della sposa. Un bimbo non riesce a non ce l’ha fatta nei suoi doveri.
assumendo la condi- scuola, la colpa è della mamma. Un Essa ha trascinato a lungo la sua
zione di servo e sei pranzo non riesce, la colpa è della croce, ma poi un ostacolo fu più
divenuto simile agli mamma. La casa brucia, la colpa è forte della sua volontà ed è caduta.
uomini”. Aiuta tutti della mamma. Quando tutte le col- Non voleva, ma non era forte abba-
nella tua Chiesa ad es- pe si caricano addosso a una perso- stanza.
sere davvero ministri. na, in genere, c’è da pensare bene di Anche Gesù è caduto sulla strada
questa persona: di solito è il capro del Calvario.
espiatorio e il più innocente.
A volte la sposa è costretta a custo- (Don Giovanni Antonioli)

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 6
San Probo di Ravenna, vesco-
Santi del giorno:
vo; sant'Andrea Avellino, sacerdote.

“Ciò che viene chiamato felicità è la nostra


capacità di amare la vita.” (Jean Royer)
Martedì
Novembre
32^ settimana tempo ordinario
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TO
Il Santo del giorno: San Leone Magno
Parola di Dio
in briciole L'impegno dei cristiani nella costruzione della società ci-
vile conta eccellenti testimoni tra gli antichi pastori. Tra
questi, nel V secolo, vi fu anche Leone I Magno, dal
1754 dottore della Chiesa. La sua grandezza si espresse
nella capacità di difendere l'autentica fede, contro le mol-
Essere anziani in virtù e me- te eresie che andavano diffondendosi all'epoca, e, allo
riti davanti a Dio stesso momento, di proteggere il "suo" popolo. Diacono
Pagina curata da Don Luciano V. M. a Roma, divenne Papa nel 440, trovandosi ad affrontare
“”…Gli uomini anziani siano sobri, le conseguenze dell'ormai vicino crollo dell'Impero Ro-
dignitosi, saggi, saldi nella fede, nella carità
e nella pazienza….” mano. Convocando il Concilio di Calcedonia nel 451 af-
fermò definitivamente la dottrina delle due nature, uma-
(Tt 2,1-8.11-14)
na e divina, unite nell'unica persona di Cristo. Nel 452,
Le parole di Paolo sono dav- poi, riuscì a fermare gli Unni di Attila sul Mincio e nel
vero molto utili. Riguardo alle 455 convinse gli invasori Vandali a risparmiare la vita dei
sue indicazioni sulle persone romani. Morì nel 461.
anziane, vi è un’ottima rifles-
sione che possiamo fare. C’è
un’anzianità che è anzitutto
frutto di anni; tutti facciamo,
prima o poi, l’esperienza della Vangelo: Lc 17,7-10
decadenza del corpo e sentia- In quel tempo, Gesù dis-
mo che gli anni man mano, se: «Chi di voi, se ha un
pesano sempre di più su di
noi. Ma esiste anche un’altra servo ad arare o a pascola-
anzianità, che è invece il frutto re il gregge, gli dirà, quan-
di costante attenzione alla pa- do rientra dal campo:
rola di Dio che ci rende saggi “Vieni subito e mettiti a
e modelli per gli altri. Tale tipo tavola”? Non gli dirà piut-
di anzianità non è legata alla tosto: “Prepara da man-
nostra età cronologica : anche
giare, strìngiti le vesti ai
un giovane, che vive con im-
pegno e amore nella legge di fianchi e sérvimi, finché
Dio, può essere considerato avrò mangiato e bevuto, e
tale, nella misura in cui vive dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso
una vita dignitosa, ma soprat- quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così
tutto ispirata ai principi della anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato
fede, della speranza e della ca- ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto
rità. Quanti anni hai? E in
dovevamo fare”».
quanto a virtù e meriti davanti
a Dio, quanto sei anziano?

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 7
Noi siamo i “servi inutili”... a cura di don Luciano -Parroco di Bovegno

dovremmo mai cadere Dio si serve di noi, vuole


nello sconforto, ma esse- agire attraverso noi: noi
re sempre ricolmi di una siamo i “servi inutili” se
profonda letizia e rico- facciamo quanto richie-
noscenza. sto dalla sua volontà,
consci che non siamo
Tutto è dono di Dio, che necessari alla sua onni-
sempre ci precede. Sta a potenza.
noi obbedire, accogliere,
riconoscere. Vivere in pace, senza
pretese, come servi fede-
A chi ci chiede perché La nostra azione consista li con gli occhi fissi al
siamo nati, possiamo ri- quindi in una passività padrone, consci che egli
spondere con le Parole vigile, cioè accettare, a- è un padre pieno
della Scrittura: perché scoltare e agire per im- d’amore, è realizzare
Dio ci ha donato di esi- pulso dello Spirito , sen- quella ”inutilità” che
stere eternamente a im- za pretesa di sentirci me- compie la volontà del
magine del suo essere ritevoli se realizziamo Padre.
divino. Pensando a que- qualcosa di bene con i
sta magnifica realtà, che doni ricevuti gratuita-
come salda roccia regge mente da lui.
tutta la nostra vita, non

Contemplo: I miei figli


Essere figli di Dio (H.J.M. Nouwen, Vivere nello Spirito)
Preghiamo la
Parola Io sono responsabile della loro da. Mi sentirò carico di responsa-
vita e della loro educazione. Pos- bilità anche per tutti i bambini che
sono domandarmi conto in ogni incontrerò. Vedrò in essi dei pos-
O Dio, nostra forza momento. Devo vigilare perché il sibili aiuti per i miei oppure dei
e nostra speranza, torrente della loro esistenza non pericolosi ostacoli. Avrò tutte le
senza di te nulla esi- s’intorbidi e cercare che in loro cure perché tutti i bambini siano
ste di valido e di san- non vengano a galla i miei difetti. preservati dai pericoli, e il loro oc-
to; effondi su di noi Farò ogni sforzo per essere degno chio non smarrisca mai la via giu-
la tua misericordia di segnare loro una strada giusta. sta.
perché da te, sorretti Io devo dare tutto ai miei figli e Dice Gesù che l’Angelo dei bam-
e guidati, usiamo non posso pretendere nulla da lo- bini vede sempre la faccia di Dio
saggiamente dei beni ro. La stessa loro strada non deve (Mt 18,10) e quindi chi guarda un
terreni nella continua essere conforme al mio gusto. I bambino vede un po’ del riflesso
ricerca dei beni eter- figli non devo allevarli per me, ma del Padre.
ni. per i disegni di Dio. Guai se spe- (Don Giovanni Antonioli)
culassi su loro per ambizioni o per
denaro. Devo scorgere in ciascuno
di loro una luce di Dio che li gui-

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 8
Santi del giorno: San
Menna del Sannio, eremi-
ta; san Bartolomeo il Giovane, abate.
“Impara a rispettarti molto di più davanti alla tua
stessa coscienza che davanti a quella
Mercoledì
Novembre
31^ settimana tempo ordinario
11
altrui.” (Democrito)

TO
I Santi del giorno: san Martino
Parola di Dio Ciò che facciamo a chi è nel bisogno lo facciamo a
in briciole Cristo, perché Dio vive nel cuore di coloro che sono
lasciati ai margini. Come fece san Martino di Tours,
un soldato dell'esercito romano che, incontrando sulla
sua strada un mendicante ad Amiens, non esitò a do-
nargli metà del suo mantello. Secondo la tradizione il
Cambiare il cuore giorno seguente Cristo gli apparve coperto con quello
Pagina curata da Don Luciano V. M. stesso mantello e così il futuro vescovo di Tours deci-
“.....non parlare male di nessu- se di farsi battezzare. Era nato in Pannonia (oggi Un-
no…..” (Tt 3,1-7) gheria) tra il 316 e il 317 e aveva conosciuto la fede
Solitamente il malcontento cristiana ma quando arrivò nelle Gallie non era ancora
delle persone si riversa soprat- battezzato. Dopo aver lasciato l'esercito si recò da Ila-
tutto sui politici e sui gover- rio a Poitiers e venne ordinato prete: nel 361 fondò
nanti, come se la causa di tutti una comunità di asceti e nel 371 era vescovo di Tours.
i mali della società e del mon- Morì nel 397.
do fosse dovuta a loro. In real-
tà non dobbiamo dimenticare
che essi sono uomini come
noi: se fossimo noi al loro po- Vangelo Lc 17,11-19
sto, che faremmo? Probabil-
mente ci comporteremmo an- Lungo il cammino
che peggio di loro. Il punto, verso Gerusalemme,
evidentemente, non sono le Gesù attraversava la
scelte politiche, ma il cuore. Samarìa e la Galilea.
Finchè non è quello a cambia- Entrando in un vil-
re, le cose non potranno mai laggio, gli vennero
andare bene: per questo Paolo incontro dieci leb-
raccomanda ai cristiani di ob- brosi, che si fermaro-
bedire loro e di pregare per no a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà
loro. Ma soprattutto, la cosa di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi
più importante è quella di dar- ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di
ci da fare per compiere ogni loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran vo-
opera buona possibile: questo ce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo.
vuol dire che piuttosto che la- Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati puri-
mentarci per le cose che non ficati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessu-
vanno, potremmo iniziare a no che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di
dare il nostro piccolo contri- questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha sal-
buto perché qualcosa cambi vato!».
effettivamente.

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 9
“Alzati e va’, la tua fede ti ha salvato….” a cura di don Luciano Vitton Mea

Gesù, insieme ci siamo tro pieno di riconoscenza


ritrovati guariti. Ho senti- per il dono gratuito rice-
to i loro commenti: ecco vuto, ho gridato di nuovo
che finalmente Dio ci ha a Gesù, questa volta la
dato quanto ci era dovuto mia fede nella sua perso-
per la nostra fedeltà alla na. Ho visto nei suoi oc-
legge, ma questo infedele chi la tristezza per quelli
Eravamo tutti compagni certo non lo meritava; an- che non c’erano e
nella sventura di essere diamo dai sacerdoti a rati- poi….cosa mi ha detto lo
lebbrosi, reietti dalla so- ficare quanto avvenuto. sapete.
cietà, e nonostante ciò per Neppure un pensiero per
gli altri nove restavo sem- colui che ci aveva guarito,
pre un eretico da tenere tutto dato per sconta-
ad ulteriore distanza. In- to……..Li ho lasciati an-
sieme abbiamo gridato a dare e sono tornato indie-

Preghiamo la Contemplo: Per i bambini che credono ancora a S. Lucia


Parola
Quante volte mi hai Sono pochi ma ce ne sono ancora Dio, perché non bisogna disprezzare
perdonato, Signore! che vedono la Santa calare dal cielo nulla di quello che ci mette in contat-
Sono davanti a te a con il suo asinello carico di doni. In- to con Dio. Un’anima semplice può
riconoscerlo: non u- tanto che credono spontaneamente, scalare il cielo anche con l’asinello di
miliato, ma umile da- non facciamo nulla per cancellare Santa Lucia e può farsi male anche
vanti al tuo dono. questa spontaneità. Non lasciamo con una volpe nel deserto. Tutte le
Che io ne abbia co- passare i sette anni , perché farebbero espressioni della fede semplici posso-
scienza sempre più brutta figura con i compagni. Però no essere ridicole per i teologi, ma
viva. Che dal tuo a- queste ingenuità nella fede servono a sono cose ben coerenti: sono strade
more offerto in anti- mettere in contatto con Dio. Ricor- che portano a Dio. Per scalare una
date quello che diceva Mosè al pasto- vetta alle guide alpine occorrono cor-
cipo io riparta quan-
re che tutte le sere preparava un piat- de e chiodi, ma una lucertola va su
do, insoddisfatto di
to di latte per Dio? Ed era convinto per la sua strada. I semplici hanno
me, cerco il cambia- che Dio lo bevesse, perché durante la strade facili.
men to . Tu sei notte se lo pappava una volpe. Mosè
l’Amore misericordio- (Don Giovanni Antonioli)
svelò il fatto della volpe e il pastore
so che cambia la vita. rimase male. Ma rimase male anche

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 10
Santi del giorno: San Nilo il Sinaita, confesso-
re; beato Giovanni Cini da Pisa, eremita.

“Il bene più grande che possiamo fare agli altri non è
Giovedì
Novembre
32^ settimana tempo ordinario
12
comunicare loro la nostra ricchezza, ma rivelargli la
loro.” (Louis Lavelle) TO

Il santo del giorno: san Giosafat Kuncewycz


Parola di Dio Vivere insieme nelle diversità è possibile ed è un progetto
in briciole che la fede cristiana sostiene con un solido fondamento
teologico: l'alterità fa parte dell'identità stessa di Dio, della
Trinità. Questa dimensione ha avuto nella storia diversi te-
stimoni, alcuni "prodotti" anche dalle ferite delle divisioni
Essere servi di tutti per
tra cristiani: tra questi testimoni c'è san Giosafat Kun-
amore di Dio
cewycz (al secolo Giovanni), che fu vescovo di Polack e
Pagina curata da Don Luciano V. M.
martire. Nato nel 1580 in Rutenia, figlio di ortodossi, nel
“...Fratello la tua carità è stata per me 1604 entrò tra i monaci basiliani. Prete nel 1609, dal 1617 fu
motivo di grande gioia e consolazione….”.
arcivescovo di Polack, comunità di rito orientale ma unita a
(Fm 7-20)
Roma (gli "uniati"). La sua attività a favore della conciliazio-
Il cuore di Paolo si apre or- ne delle due anime (quella cattolica e quella ortodossa) della
mai a una paternità senza limi- sua terra fu avversata al punto che nel 1623 fu aggredito e
ti. Onesimo era lo schiavo di ucciso da un gruppo di ortodossi tradizionalisti.
Filemone, credente in Cristo,
ed era fuggito dal suo padrone;
avendo incontrato Paolo an-
che egli si era convertito al cri-
stianesimo. Adesso Paolo lo Vangelo Lc 17,20-25
rimanda indietro con questa In quel tempo, i farisei
lettera, pregando di accoglierlo domandarono a Gesù:
come un figlio e non più come «Quando verrà il regno
uno schiavo. Paolo da un lato di Dio?». Egli rispose
cerca di salvare la giustizia nei loro: «Il regno di Dio
confronti del padrone ma nel- non viene in modo da
lo stesso tempo lo invita ad attirare l’attenzione, e
andare al di là delle regole per nessuno dirà: “Eccolo
vivere nella carità di Cristo che qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è
in mezzo a voi!». Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni
ha spezzato ogni catena; se vi è
in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del
un debito tra le persone, que- Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo
sto è soltanto di un amore vi- là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli.
cendevole. E’ bello vivere la Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo
libertà che Gesù ci ha acquista- all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo gior-
to con il suo sangue, ed è al- no. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga
trettanto bello essere servi di rifiutato da questa generazione».
tutti, per amore di Dio.

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 11
“Il regno è già qui!” pagina curata da Don Luciano –Parroco di Bovegno

tuttora in attesa di quel re che il progetto di Dio


giorno e la risposta di è già piena mente
Gesù mi ha lasciato all’opera anche se non
sconcertato: il regno è rivelato del tutto.
già qui! E’ presente nel Figlio in
Ma dove, mi chiedo, e cui rinasciamo anche noi
perché non me ne accor- figli di Dio: in questa u-
go? manità nuova, in ogni
Chiederò ulteriori spie- fratello posso incontrare
Come fariseo sono sem- gazioni al mio collega il regno. Non sarà facile,
pre stato convinto che Nicodemo, che una sera ma ci voglio provare.
prima o poi il regno di ha fatto le ore piccole
Dio arriverà, con segni con Gesù discutendo
evidenti, per il trionfo di della questione e si è
noi custodi e osservanti sentito dire che bisogna
della legge, liberati dal nascere di nuovo,
giogo straniero. Sono dall’alto, per comprende-

Contemplo: Per i bambini che non credono più a S. Lucia


Preghiamo la
Parola In generale sono i bambini di oggi che lampo nella notte non li deve
che aprono troppo presto gli occhi illudere sul potere delle tenebre,
Anche a me, Signore, e sono contrari ad ogni prodigio. ma dobbiamo portarli a credere
hai fatto dono di ta- Cerchiamo di distaccarli da questo alla vera luce (1Gv 2,8), quella luce
lenti. Riconoscerlo reale materialistico con tutti i suoi che vincerà sulle tenebre. Devono
non è falsa mode- miracoli scientifici. Mostriamo lo- imparare a credere alla vittoria di
stia; è richiamo ro i prodigi della bontà, la bellezza un fiore nei confronti di una mon-
all’impegno. Aiutami della virtù, l’armonia della pace. Il tagna di fuoco.
a rispondere con vo- rumore di una macchina esercita Insegniamo loro a raccogliere gli
lontà e con amore un fascino su di loro, i voli plane- atti di bontà ovunque si trovano,
alla proposta da cui tari li incantano, le potenze delle questi hanno sempre un riflesso di
attendi i frutti. bombe li fanno sognare. Eppure Dio. Non riusciremo a spiegare
noi dobbiamo saperli indirizzare al molto, però queste pagliuzze d’oro
sorriso di una mamma, al calore di li fanno riflettere.
una carezza generosa, alla bellezza (Don Giovanni Antonioli)
di un mattino primaverile, allo
splendore del cielo stellato. Qual-

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 12
Santi del Giorno: San Fiorenzo di Città di Castel-
lo, vescovo; santa Livia Pietrantoni, religiosa

“L’oscurità non deve mai essere una ragione per


Venerdì
Novembre
13
non credere alla luce “. ( Padre A. Valensin) 32^ settimana tempo ordinario

TO

Il Santo del giorno: sant’Omobono Tucenghi


Parola di Dio L’autorevolezza che si acquista con l’abilità negli affari può esse-
in briciole re messa al servizio del Vangelo, degli ultimi e della società. È
questo l’attualissimo messaggio che sant’Omobono Tucenghi (o
di Cremona) ci lascia in eredità. La data di nascita è incerta, ma
non c’è dubbio su quella della morte, tanto fu lo stupore che su-
L’impegno vero per un
scitò: il 13 novembre 1197, infatti, si trovava in chiesa per la Mes-
cristiano
sa, quando improvvisamente si accasciò e, senza proferire parola,
Pagina curata da don Luciano
morì. Lasciò un vuoto nella città, perché era diventato punto di
“….grazia, misericordia e pace saranno riferimento morale per tutti. La sua attività di commerciante di
con noi da parte di Dio Padre e da parte
di Gesù Cristo..”. stoffe era fiorente ma i soldi, assieme alla moglie, preferiva spen-
(2Gv 1a.3-9) derli per i poveri. Inoltre, in epoca di violenze, seppe mediare an-
che nella vita pubblica con la sua saggezza.
Chi è questa Signora a cui si
riferisce Giovanni apostolo?
Evidentemente, Giovanni si
riferisce alla sua comunità cri-
stiana, ma in fondo a tutta la
chiesa, per ricordare, ancora
una volta il comandamento più Vangelo : Lc 17,26-37
importante. L’amore è l’unico
impegno vero per un cristiano In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
e fa la differenza tra una reli- «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del
gione vissuta autenticamente e Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano mo-
glie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò
un cumulo inutile di precetti. Il nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
primo modo di amare gli altri è Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, beveva-
senza dubbio quello di non no, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma,
scandalizzarli e di non confer- nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo
marli nel cammino verso Dio, dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui
piuttosto che confonderli. E’ il Figlio dell’uomo si manifesterà. In quel giorno, chi si tro-
quanto avviene nelle comunità verà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non
dell’Asia Minore, a motivo di scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni
alcuni sedicenti predicatori indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di sal-
che, invece, negano vare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà
viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stes-
l’autenticità dell’incarnazione
so letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne
del mistero di Gesù. La prima staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata
forma di amore nei confronti via e l’altra lasciata». Allora gli chiesero: «Dove, Signore?».
dei fratelli è proprio quella di Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno
testimoniare una fede pura e insieme anche gli avvoltoi».
cristallina che li avvicina a Dio.

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 13
“Camminare con il Signore….” a cura di don Luciano -Parroco di Bovegno

quella Sodoma così fri- quanto vive giorno per


vola e godereccia! giorno.

Eccomi qui immobile, Lavorare, riposare: non


contemplando la rovina conta tanto cosa si fa,
di chi pensa e accumula ma come si fa! Ora sto
solo per sé, sentendo i piangendo: sono lacrime
passi di Lot che ha scel- che il Signore mi dà per
to la fatica del cammino, sciogliermi e farmi cam-
Gesù dice di ricordarsi di
della libertà degli idoli! minare con Lui.
me, trasformata in una
Bloccata su questo sen-
statua di sale perché ho
tiero comincio a capire
ceduto alla tentazione di
la beatitudine di chi cam-
volgermi indietro: per
mina: nella legge del Si-
curiosità, ma anche per il
gnore, nella verità
rimpianto di lasciare u-
nell’amore, dando un
no stile di vita fatto solo
senso più profondo a
di interessi materiali, in

Preghiamo Contemplo: I prigionieri


la Parola
Sono il prossimo più efficace a Mettono in queste prigioni perché
Guarda con bontà parlarmi della libertà. Io, per esse- sono comunisti, o perché non lo
la tua famiglia, Si- re figlio adottivo di Dio, devo sen- sono, perché sostengono la demo-
gnore, e sostienila tirmi libero. Il peccato è il primo crazia o perché la condannano,
nell’impegno di nemico della mia libertà. perché han rubato troppo o per-
d iventare una Certi prigionieri mi fanno tanta ché non han rubato affatto.
grande comunità pena, perché, oltre a essere privi di Ovunque, c’è un prigioniero, Cri-
di “piccoli”, capaci libertà, sono trattati male. Tutti i sto è là a testimoniare coi suoi
di esultanza nuova prigionieri mi devono essere cari, chiodi l’ingiustizia umana e la giu-
partendo dai colpevoli di reati co- stizia divina. E’ Cristo solo che
e di vedere ciò che
muni fino a quelli imprigionati per porta in ogni prigione la sua luce.
altri non vedono. (Don Giovanni Antonioli)
la professione di fede. L’ingiustizia
delle prigioni degli uomini è fatta
per proclamare la giustizia di Dio.

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 14
I santi del giorno: San Giocondo di Bolo-
gna, vescovo; san Serapio, martire.

“Lascia le grandi strade, prendi i


sentieri.” (Pitagora)
Sabato
Novembre
32^ settimana tempo ordinario
14
TO

Parola di Dio I santi del giorno: Sant'Ipazio di Gangra


in briciole Un santo dalla biografia oscura ma dal culto antico, che ap-
partiene ai martiri difensori della vera fede contro tutte le
violenze che vorrebbero mettere a tacere la verità del Van-
gelo. Sant'Ipazio di Gangra, vescovo, è il testimone dell'alto
prezzo che bisogna pagare per vivere nella libertà, quella
Vangelo: Lc 18,1-8 autentica, quella che rompe le catene delle ideologie. Nato
in Cilicia e vissuto nel IV secolo, Ipazio (o Ippazio) fu ve-
In quel tempo, Gesù diceva ai
scovo di Gangra, impegnandosi per la diffusione del cristia-
suoi discepoli una parabola sulla
nesimo in una terra ancora intrisa di paganesimo. Viene da-
necessità di pregare sempre, sen- to tra i partecipanti del Concilio di Nicea del 325 e a quello
za stancarsi mai: «In una città vi- di Gangra del 340. Secondo il Martirologio romano fu ucci-
veva un giudice, che non temeva so per strada, lapidato da un gruppo di novaziani, seguaci
Dio né aveva riguardo per alcu- dell'antipapa scismatico Novaziano, che opponeva un fer-
no. In quella città c’era anche una mo rigore contro coloro che avevano rinnegato la fede du-
vedova, che andava da lui e gli rante le persecuzioni e chiedevano il perdono.Viviamo sulla
diceva: “Fammi giustizia contro terra e dobbiamo occuparci delle cose normali di ogni
il mio avversario”. Per un po’ di
tempo egli non volle; ma poi dis-
se tra sé: “Anche se non temo Medita a cura di Don Luciano
Dio e non ho riguardo per alcu- Viviamo sulla terra e dobbiamo occuparci delle cose normali
no, dato che questa vedova mi dà d’ogni giorno;, ma mentre troppa gente lo fa nelle dimentican-
tanto fastidio, le farò giustizia ze di Dio, incurvata sulla terra, i discepoli di Gesù devono
perché non venga continuamente attendere a queste cose senza preoccupazione e con uno spiri-
a importunarmi”». E il Signore to diverso. E’ il regno che noi cerchiamo, innanzitutto, nella
soggiunse: «Ascoltate ciò che di- sicurezza che il resto è donato in aggiunta. E’ qui e ora che la
ce il giudice disonesto. E Dio salvezza si compie, nel presente quotidiano. Gesù ci chiede di
non farà forse giustizia ai suoi abbandonare ogni nostalgia del passato e ogni ansia per il fu-
eletti, che gridano giorno e notte turo. Vuole che viviamo il presente con vigilanza attenta e
verso di lui? Li farà forse aspetta- fedeltà responsabile. Questo è perdere la vita per salvarla. La
perdiamo quando rimaniamo chiusi in noi stessi, con un cuo-
re a lungo? Io vi dico che farà
re indurito; la troviamo quando siamo aperti verso gli altri con
loro giustizia prontamente. Ma il
gesti d’amore, quando i nostri pensieri sono generosi, benevo-
Figlio dell’uomo, quando verrà,
li.
troverà la fede sulla terra?».
E’ nell’amore che troviamo la nostra vita e che siamo pronti a
perderla per Gesù e per il prossimo.

Non di solo pane Trentaduesima settimana Tempo Ordinario - Numero 963 pagina 15
Scheda del n°923
di Non di solo Pa-
ne

Sussidio di preghiera per la famiglia

Coordinatrice
Fiorella Elmetti
Anno XXII - n. 963
Redazione
Domenica 8 novembre 2020 don Luciano Vitton Mea,
Chiuso il 29/10/2020 don Carlo Moro, don Fabio Marini,
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti,
Numero copie 950
Tiziana Guerini, Cristina Sabatti e Marina Tanfoglio
Stampato in proprio
Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea
333/3390059
don Luciano Ideato da
don Luciano Vitton Mea

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 I Santi del Giorno
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 I racconti di un pellegrino russo
 L’Imitazione di Cristo
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