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Il purgatorio di Dante (seconda cantiga)

Il Purgatorio di Dante si è formato dopo che la Terra si è ritirata per evitare il contatto con Lucifero
quando è caduto dal cielo in seguito alla sua ribellione. Il Purgatorio viene ideato come sorta di
montagna in un’isola dove ai suoi piedi approda la nave dei penitenti e vengono accolti dal suo
custode ovvero Catone l’Uticense e si trova agli antipodi di Gerusalemme.
L’Inferno e il Purgatorio hanno delle strutture simili sia per la collocazione dei peccati e delle pene
(gironi/cornici) sia per il tema del viaggio che Dante affronta prima guidato da Virgilio e poi dalla V
Cornice da un altro importante poeta ovvero Stazio.
La struttura è divisa in tre parti: l’Antipurgatorio, il Purgatorio e il Paradiso terrestre.
L’antipurgatorio è diviso in 4 schiere:
I → Contumaci (chi è stato scomunicato dalla Chiesa)
II → Pigri a pentirsi (chi ha aspettato troppo per pentirsi)
III → Morti per forza (morti violentemente che non si sono pentiti fino all’ultima ora)
IV → Principi negligenti (governanti che non hanno avuto cura della loro anima in vita)

Il Purgatorio è diviso in 7 cornici che corrispondono ai sette peccati capitali e sono collocati in
ordine decrescente:
I → Superbi: devono camminare curvi mentre portando dei pesi perché in vita guardavano verso
l’alto con presunzione.
II → Invidiosi: hanno gli occhi cuciti da un filo di ferro e quindi non possono guardare in malo
modo.
III → Iracondi: camminano avvolti dal fumo perché in vita sono stati avvolti dai fumi dell’ira.
IV → Accidiosi: devono correre contrariamente allo loro pigrizia in vita.
V → Avari e prodighi (che spende senza misura): hanno mani e piedi legati.
VI → Golosi: patiscono la fame e la sete.
VII → Lussuriosi e sodomiti (incontrollato desiderio sessuale; chi ha rapporti omossessuali): avvolti
dalle fiamme perché in vita sono stati avvolti dal fuoco della passione.
Le anime nel Purgatorio sono già salve ma per arrivare nel Paradiso devono espiare le proprie
colpe, devono quindi risalire la montagna. Le anime si trattengono nelle varie Cornici per un
tempo che varia a seconda del peccato commesso, che in certi casi può essere nullo.
Una volta arrivato all’ultima Cornice, Dante incontra Beatrice che lo rimprovera aspramente per i
peccati che l'hanno fatto smarrire nella selva, quindi lei e Matelda (simboleggia la condizione
umana prima del peccato originale) immergono Dante nelle acque di due fiumi (Lete e Eunoè),
operazione che permette la successiva ascesa al Paradiso Celeste.

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