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INDICE
PREMESSA.................................................................................................................................. 3
Quadro di riferimento normativo ..................................................................................... 4
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
PREMESSA
In qualità di Responsabile Tecnico del settore Geologia della SPM Srl di Isernia, lo scrivente geo-
logo, Dott. Vito La Banca, ha redatto il corrente studio geologico, geomorfologico, geotecnico e sismi-
co, in relazione al progetto di fattibilità tecnica ed economica per il “Completamento della S.P. 56 Fresilia,
in direzione Sprondasino, che interessa i territori comunali di Civitanova del Sannio e di Bagnoli del Tri-
geologico e geomorfologico superficiale esteso ad un’ampia fascia contermine al sito di precipuo inte-
sondaggi a carotaggio continuo spinti fino a profondità massima di 60 m dal p.c., con misurazioni in
sito di tipo SPT e prelievo di campioni indisturbati, esecuzione di n. 51 stendimenti sismici a rifrazione
in onda P ( di lunghezza di 62,5 – 74,0 – 97,0 - 120,0 m), n. 4 stendimenti sismici tipo masw, n. 2 misu-
razioni di microtremore e n. 5 misurazioni sismiche tipo down hole. Per l’esatta ubicazione delle stesse
L’intero lavoro è stato compendiato in specifici elaborati testuali, cartografici, grafici e tabellari,
al fine di dettagliare ogni aspetto geologico significativo con gli intenti progettuali. Infatti, ad integra-
zione e completamento del presente elaborato, sono state realizzate delle cartografie geotematiche, in
scala 1:10.000 (carta ubicazioni indagini, carta litologica e carta geomorfologica), per estendere le risul-
tanze emerse dal rilevamento geologico ad un buffer di circa 500 m dal previsto asse stradale, in ma-
niera da considerare le possibili relazioni tra l’opera prevista e le peculiari singolarità geologiche e
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Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
Per la stesura dello studio geologico si è fatto riferimento al Progetto Qualità “Relazione Geologi-
ca: standard metodologici e di lavoro”, anno 2010, edito dal Consiglio Nazionale dei Geologi, riferendosi
Per maggiore praticità l’intera arteria stradale, avente una lunghezza di 7.479 m, è stata suddivi-
sa in varie tratte, sulla base delle peculiarità geologiche incontrate. Di ogni singola tratta vengono evi-
le prospettazioni progettuali.
regionali:
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Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
Figura 1: Stralcio topografico dell’area in studio. (Carta d’Italia scala 1:50.000, Foglio 393 Trivento).
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Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
L?area in studio costituisce una porzione mediana della del decorso del Fiume Trigno orientata
secondo una direttrice SSW-NNE: è posta tra i comuni di Civitanova del Sannio e Bagnoli del Trigno,
in un contesto agrestre collinare ubicato tra le quoteorto-metriche di 500 m (in corrispondenza con
l’allaccio con l’esistente tratta della strada Fresilia), a quota 359 m, in corrispondenza con l’allaccio con
la S.S 650 “Fondo Valle Trigno” in località Taverna di Bagnoli del Trigno.
In riferimento alla cartografia IGM (1:50.000), l’area rientra nel foglio 393 “Trivento”(Figura 1),
mentre, in riferimento alla C.T.R. Molise (scala 1:10.000), l’area è cartografata negli elementi georiferiti
n. 39306 e 39310, presi quale base topografica per la redazione delle allegate cartografie geotematiche.
Il nastro stradale è delimitato dalle seguenti coordinate chilometriche dei vertici (Gauss-Boaga Roma
Vertice di SSW (allaccio lotto Fresilia): Est: 2472589 ± 5 m Nord 4612514 ± 5 m Q: 550 m
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variabilità ed eterogeneità litologica latero-verticale delle unità di superfici, sia per effetto della intrin-
seca natura litologica, che, globalmente ha una predominanza pelitica e che localmente espone termini
litoidi più competenti, sia per il variabile spessore. Ciò ha reso necessario effettuare una serie di inve-
stigazioni di sito e di laboratorio, onde accertare e pervenire ad una maggiore contezza di tali aspetti a
maggiore significato epistemica. Dalle informazioni raccolte, dal rilevamento di dettaglio e dalla ela-
borazione dei dati di indagine e nel rispetto degli standard metodologici di riferimento qualitativi
richiamati in premessa, è risultata la definizione di un modello geologico con un buon grado di atten-
dibilità, che, ovviamente, dovrà essere ulteriormente perfezionato nelle successive fasi di approfondi-
mento progettuale, in funzione delle scelte progettuali e di una maggiore e puntuale conoscenza loca-
le.
L’area interessata attraversa, dall’estremo di SSE all’estremo di NNE, i territori comunali di Ci-
vitanova del Sannio e di Bagnoli del Trigno, ricadendo a cavallo dei fogli n. 153 (Agnone) e 154 (Larino)
Il territorio presenta un assetto morfologico generale caratteristico delle fasce medio-basse dei
versanti collinari; espone un andamento morfologico articolato, strettamente espressivo della singola-
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INQUADRAMENTO TETTONO-STRUTTURALE
Dal punto di vista tettonico-strutturale le principali unità affioranti in Molise sono identificabili
come unità alloctone, caratterizzate da un diverso grado di traslazione orizzontale, delimitate alla base
La traslazione legata alle fasi orogenetiche ha prodotto uno stile deformativo caratterizzato da
falde alloctone intensamente deformate e traslate, al di sotto delle quali si rinviene (informazioni deri-
vanti da sondaggi profondi a scopo petrolifero) la piattaforma carbonatica Apula intensamente rac-
Sono quindi riconoscibili almeno tre stili deformativi derivanti da altrettante fasi tettoniche:
con rotazione dei blocchi e tettonica estensionale (pleistocene medio-attuale) a direttrice SW-NE.
In reciproco rapporto tettonico mediante piani di sovrascorrimento a basso angolo, talvolta ul-
sizione dalle aree di rampa-scarpata carbonatica della Montagnola di Frosolone (Unità di Frosolone),
le successioni bacinali pelagiche meso-cenozoiche del Bacino Molisano (unità di Agnone) ed i depositi
silicoclastici del Flysh di San Bartolomeo (unità del Sannio), intensamente caoticizzate.
Strutturalmente i rapporti tra le unità tettoniche presenti nell’area risultano di difficile indivi-
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duazione a causa della presenza di sovrascorrimenti retrovergenti e zone di taglio ad alto angolo a
La zona d’influenza del tracciato in esame è caratterizzata dalla presenza dei terreni prevalen-
INQUADRAMENTO GEOLOGICO
Lungo l’area d’insistenza del tracciato stradale in esame affiorano i seguenti litotipi:
DEPOSITI RECENTI
‐ DEPOSITI ALLUVIONALI (Olocene – attuale): ghiaie, sabbie a frazione limosa variabile, di natura
sin relativo ad un ambiente deposizionale di fan deltiza. Molto compatte e a frattura concoide
sono alternate ad arenarie quarzose generalmente tenere in sottili strati (da 5 a 15 centimetri di
Localmente si rinvengono strati arenacei a grana grossa e lenti conglomeratiche con elementi
poligenici ben arrotondati relativi ad una facies deposizionale prossimale. La successione rico-
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‐ MARNE ROSSE E VERDI DI COLLE DOLCE (Burdigagliano sup- Serravalliano): alternanza di mar-
ne ed argille rosse e verdi di scarpata-bacino con all’interno intercalate brecce calcaree. La for-
sottostanti.
estrema variabilità cromatica ( dal rosso mattone, verde, ocra giallo etc.) in strati centimetrici.
Inglobati nella matrice argillosa si rinvengono spesso blocchi calcarenitici ed arenacei (da qual-
che centimetro ad alcuni metri) mentre nella parte alta della successione si rinvengono affio-
ramenti di calcilutiti e calcareniti biancastre. Non si hanno informazioni sulla base della forma-
zione, ma da dati esplorazioni petrolifere lo spessore può arrivare anche a 1000 metri.
Nell’area di studio le argille varicolori passano verso l’alto ai depositi del flysch diSan Barto-
Uno spettacolare affioramento è messo alla luce dalla finestra tettonica di Bagnoli del Trigno, il
cui centro storico sorge su strati verticali di calcilutiti, calcareniti biancastre e brecce calcareni-
tiche.
‐ FLYSH DI SAN BIASE (Messiniano): presenta varie associazioni, ma nell’area in esame (porzione
mediana della sequenza) è composta da marne micacee grigio-azzurre con sottili venature are-
Nell’area di studio si rinviene una modesta porzione in sinistra idrografica del Trigno, messa
alla luce dall’erosione selettiva dei terreni argillosi delle argille variegate. I termini del Flysch
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ASPETTI GEOMORFOLOGICI
Le litologie, come è noto, condizionano profondamente le forme presenti sul terreno in quanto
il paesaggio, generalmente morbido per via della diffusa frequenza areale di litotipi pelitici, viene lo-
calmente interrotto da passaggi più aspri, riconducibili alla presenza in affioramento di termini più
competenti, meno facilmente erodibili. Per tale motivo, anche a scala più grande, possono rilevarsi
sensibili differenze morfologiche riconducibili sia alla variabilità litologica locale che, subordinata-
Il nastro stradale si snoderà in posizione a mezzacosta lungo in sinistra idrografica del fiume
Trigno, che espone un’evoluzione morfologica associata ad un modellamento gravitativo di tipo pla-
stico per via della natura essenzialmente pelitica del substrato. Detta modellazione è testimoniata da
una diffuso allentamento di fondo ed espresso da precipui indizi morfologici, quali gibbosità, incre-
spature, fessurazioni, rigonfiamenti, osservabili lungo le pendici collinari, a varie quote. Tale fe-
nomeni sono essenzialmente associati ad episodi superficiali di creep e reptazione che agiscono, anche
per piccoli sforzi di taglio, nei punti di maggiore acclività; l’azione di creep si esplica a basse profondi-
tà, in maniera molto lenta, ma continua e costante ed è indotta dalla natura argillosa del substrato. E’
inoltre favorita dall’acclività ed è catalizzata da dai cicli di gelo e disgelo stagionali, che produce, ri-
consegue una disgregazione e una sconnessione degli strati corticali, con ripercussione ed irregolarità
sulle forme di fondo, solo parziamente celate dall’attività agricola. Risultano assenti accentuati proces-
Il profilo longitudinale delle pendici, talora evidenzia accentuate forme concavo-convesse, con
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presenza di irregolarità, terrazzature e ondulature, vestigia di una evoluzione per processi gravitativi,
talora associati a fenomenologie franose in stato attivo, quiescente o sospeso, talora a forme relitte; il
declivio, come di seguito dettagliato non sempre espone un sufficiente grado di stabilità; talora, infatti,
appalesa evidenti e pronunciate manifestazioni di instabilità in atto, che possono costituire un fattore
ostativo alla infrastrutturazione dei luoghi. In molteplici punti, le forme di superficie e la copertura
arborea appaiono espressive della vigenza di stati tensionali lungo il declivio e di manifestazioni di
stati lesionativi imputabili a sforzi di trazione verso il basso. Tale fattore si manifesta in una articola-
zione di “forme di fondo” come gibbosità superficiale che si associa agli orizzonti superficiali plastici e
teneri (reptazione) lungo le fasce più acclivi; ivi, infatti, in occasione di copiose precipitazioni piovose
sociata al Progetto IFFI (Inventario Fenomeni Franosi Italiani) dell’Ex Servizio Geologico di Stato (oggi
ISPRA, figura 2). In esse, infatti è possibile evidenziare talune aree connotata da fenomeni di colamen-
to lento in verde, o scorrimento rotazionale (in giallo) o da fenomeni complessi (in marrone). Tali aree,
ad eccezione di una specifica area, la cui trattazione costituisce uno specifico paragrafo, rappresentano
episodi di antiche modellizzazioni dei versanti e si trovano in uno stato di attività sospeso.
forme di paesaggio non si mantengono ma risultano mutevoli per effetto delle fenomenologie di am-
maloramento e destrutturazione che affliggono la componente argillosa. Forme più acclivi e stabili,
invece si associano a litologie più resistenti, con forte tenore carbonatico e arenaceo.
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In tale contesto, appare evidente l’influenza strutturale sullo sviluppo delle incisioni vallive
collinari a decorso conseguente (ovvero impostate secondo la massima pendenza) e regime di portata di
tipo idrometeorico, che si innestano, secondo confluenze ad angolo acuto nel collettore basale rappre-
sentato dal Fiume Trigno. Questi ha una fluenza secondo la direttrice SSE-NNW e determina un
pattern idrografico di tipo parallelo (collettori subparalleli) e pinnato (esigua lunghezza dei collettori
secondari), con asta principale ubicata in posizione baricentrica rispetto al bacino idrografico.
media delle litologie, ha un grado di gerarchizzazione fluviale massimo del 4° grado (classificazione di
Horton-Strahler).
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I tributari laterali collinari, secondo la classificazione di Brice (1975) hanno un basso grado di si-
nuosità (da 1,0 1,05), un alveo a larghezza uniforme con grado di intrecciamento < 5% e un grado di
anastomizzazione < 5%, una forma planimetrica rettilinea riflettendo, unitamente al peculiare anda-
mento isoorientato e parallelo (Vallone Faite, Fosso Marechiazzo, Fosso San Polo, Fosso Pellicciaro in sini-
stra idrografica, Fosso Granciano, Fosso Sterparella, Fosso del Lupo, Vallone Creta Rossa in destra idrografi-
Il regime idrografico è di tipo perenne, con escursioni di portata stagionali minime e possibilità
di ingenerare picchi di piena monogenici, atteso lo scarso apporto percentuale dei tributari laterali.
Il corpo idrico principale (Fiume Trigno) ha un deflusso a pelo libero, in assenza di condiziona-
menti esterni (ad eccezione di tronchi e ramaglie sovralluvionamento), con un tirante idrico variabile
da pochi decimetri al metro. L’alveo di piena ordinaria è di tipo mobile ed espone una forma anasto-
mizzata e poco incassata, con assenza di divorsioni laterali, vie di deflusso pluricursali della corrente,
Il corpo idrico è, pertanto, dinamicamente stabile, ovvero mantiene invariata la geometria me-
dia (sezione idraulica), senza subire variazioni e divagazioni nel tempo e nello spazio. Tale aspetto è
stato anche confermato da un’analisi di overlay mapping di cartografie ed ortofoto di diversa epoca,
dalle quali non si riscontra la presenza di forme relitte dovute a mobilità laterale. Ne consegue, quindi,
Il sistema arginale non ha subito palesi modifiche idrauliche, drizzagni, rettificazioni o correzio-
ni, mantenendo connotati di primigenia naturalità; nel tratto di interesse sono assenti, in alveo, stroz-
zature naturali che possano aver facilitato il rigurgito e l’esondazione delle acque.
Il collettore idrico non denota approfondimento per erosione del fondo e risulta strutturato in
una morfologia a scala di tratto di tipo riffle/pools (Montgomery & Buffington (1997), con lastricatura di
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fondo ghiaioso-ciottolosaa, per sorting granulometrico; più vistosa è l’azione erosiva e trattiva laterale
Ulteriori forme d’alveo sono costituite da corpi sedimentari de posizionali, come dossi fluviali,
barre longitudinali, barre di meandro ed isole a forma di losanga formatesi per deposizione e aggra-
dazione ed attestanti un decorso pluricursale solo nei settori vallivi più larghi. A luoghi, tali forme
media pari a 2,0 m conferisce allo stesso una buona capacità nei confronti di sormonti e disalveamenti,
in condizioni di incremento di portata. A luoghi, l’alveo risulta ostruito da fogliame e ramaglie tra-
sportati dalla corrente nelle fasi di maggior portata o di piena. Tali ostacoli rallentano il deflusso ed
Rispetto alla classificazione di Brice (1975), l’attuale morfologia d’alveo è così classificabile:
-grado di sinuosità di tipo medio, con valori compresi tra 1,06 – 1,25;
- grado di intrecciamento medio (5-34%), con caratteri di intrecciamento a barre e isole;
- grado di anastomizzazione medio e compreso tra 5-35%, con canali anastomizzati sinuosi, so-
prattutto all’innesto con i principali collettori laterali e sovente associato a forme conoidali (esempio
Vallone San Polo, Vallone Creta Rossa, ecc).
• Velocità di flusso (equazione di Chezy), V =(Ix Ri)0.5 = 4,70 m/s, (con coefficiente di ru-
gosità pari a 1/n *Ri 1/6, con n= 0,03 per alvei ghiaiosi).
• Potenza della corrente (= w x Q x I) = 1,13 Kwatt, (con w peso di volume dell’acqua pa-
ri a 1000 Kg/m3).
Dal diagramma di Hjulstrom (figura 3), si evince che l’azione prevalente operata dal corso
d’acqua, in riferimento a velocità della corrente (calcolata) e la dimensione media dei clasti (20-30 mm)
è il trasporto, con movimentazione delle frazioni più fini (limi per sospensione, e le frazioni sabbiose
per saltazione o rotolamento). Per tale motivo che le acque appaiono torbide. Concreta è anche la possi-
Meno pronunciata è l’azione erosiva ad eccezione di situazioni locali, per specifiche esaltazioni
di condizioni idrauliche.
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PERICOLOSITÀ SISMICA
L’area indagata ricade a cavallo dei Comuni di Civitanova del Sannio e Bagnoli del Trigno.
Sotto il profilo sismo-tettonico, il territorio esaminato si inquadra nel complesso sistema che
coinvolge l’intero Appennino molisano-campano. Pur non rientrando direttamente in alcuna zona
sismogenetica, pur non ospitando alcuna faglia attiva e/o capace (Catalogo DISS ed ItHaCa), scientifi-
camente riconosciuta, il territorio risente di terremoti di aree limitrofe, come attesta la disaggregazione
Dalle figure 4-5 si evince che l’area è sovente soggetta a fenomeni sismici, pertanto i Comuni di
Civitanova del Sannio e Bagnoli del Trigno sono entrambi stati classificati mediante criteri basati sulla
valutazione quantitativa dei valori di accelerazione di picco orizzontale del suolo (ag) con probabilità
di superamento del 10% in 50 anni ed inserito, nella “Zona sismica 2” (L.R. 13/2004) contrassegnata
da un valore compreso tra 0,15-0.25g (Deliberazione C.R. 194/06), con possibilità di amplificazioni
Sotto il profilo sismo-tettonico, l’area rientra nella zonazione sismogenetica ZS 924 (Appennino
meridionale e avampaese apulo), che costituisce un dominio sismogenetico coincidente con il settore as-
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smogenetica attiva con codice ITCS077: Pescolanciano-Montagano a Nord (del Database of Individual Sei-
smic Soirce, DISS, versione 3.1.1, INGV) 1 ; è rappresentata da un insieme di faglie ad andamento longi-
tudinale (appenninico) che danno vita a terremoti per meccanismi focali diretti (angolo di rake compre-
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so tra 225-315°), con profondità ipocentrali comprese tra 11-25 km e presentano le caratteristiche si-
smogenetiche medie riassunte in figura 4 e in grado di generare terremoti con magnitudo momento
Mw 7,0.
Dalla disaggregazione dei dati di pericolosità sismica basata sui valori di mediani (al 50%)
Dal catalogo IITHACA - Catalogo delle faglie capaci, si osserva che l’area è posto a circa 18 Km
dalla la struttura bordiera settentrionale dei monti del Matese, composta principalmente dalle faglie
Figura 7: modello digitale del terreno evidenziante il sistema di faglie capaci di Bojano
INDAGINI GEOGNOSTICHE
Per la caratterizzazione geotecnica si è fatto riferimento alle risultanze desunte da una specifiche
indagini di sito e di laboratorio, unitamente a investigazioni sismiche (masw, rifrazione, down hole).
tinuo, spinte fino a profondità massima di 60 m, nel prelievo, a varie profondità, di n. 8 testimoni in-
disturbati di terreno (qualità Q1, AGI Q5) mediante campionatore a pressione a pareti sottili tipo
Shelby, particolarmente idoneo al prelievo indisturbato nelle litologie intercettate. In corso di perfora-
zione, sono state altresì eseguite prove SPT in foro (tipo punta chiusa).
I fori di sondaggio sono stati attrezzati a piezometro tubo aperto (S3-S5-S6), cella di Casagrande
Le terebrazioni sono state eseguite a carotaggio continuo, utilizzando un carotiere semplice con
corona di widia di diametro 101 mm e adottando, camicie di rivestimento con 127 mm, senza im-
piego di polimeri e schiumogeni. Tutte le ubicazione sono riportate nella cartografia allegata al Qua-
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derno Indagini.
I lavori di indagine sono stati diretti e vigilati da un tecnico geologo specialista sempre presente
in cantiere, il quale ha provveduto alla stesura delle stratigrafia contestualmente all’avanzamento dei
lavori, al controllo del prelievo campioni ed alla esecuzione delle prove sulle carote estratta (pocket
penetrometer, vane test) e alla documentazione fotografica. Al termine, i punti indagine sono stato geo-
Le profondità di prelievo sono state scelte onde avere conoscenza sia della porzione più superfi-
ciale del substrato più strettamente interagente con i futuri manufatti, sia per avere una accurata carat-
volumetriche, il valore degli indici di Atterberg, classificazione USCS, classificazione AASHTO e han-
no fornito ragguagli sui parametri di resistenza (prova taglio diretto, prova triassiale consolidata non
drenata) e di deformabilità, con ciclo di carico e scarico (prova edometrica). La prova edometrica è
stata eseguita considerando le condizioni tensionali agenti in sito e riferendosi ad un range di valori
Dalla elaborazione delle indagini è stato possibile definire una modellizzazione geotecnica me-
INDAGINI GEOFISICHE
Le indagini geofisiche sono state eseguite e realizzate così da poter analizzare le diverse litologie
presenti. In particolare, gli stendimenti sono stati localizzati in corrispondenza della futura sede stra-
Sono state eseguite delle indagini geofisiche consistite in 51 stendimenti sismici a rifrazione, 6
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Data la notevole estensione longitudinale del tacciato stradale si è proceduto a dividere l’area in
tratti omogenei dal punto di vista geologico per avere un modello sismico generale delle stesse aree.
La lettura geomorfologica dell’intero tracciato stradale evidenzia alcune singolarità critiche che
potrebbero interferire con l’infrastrutturazione dell’area: tale evenienze sono essenzialmente espresse
da aree in dissesto (tipo tratta A ed A-bis), per le quale occorre propendere verso soluzioni tecniche
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TRATTA A
ASPETTI GEOMORFOLOGICI
Si riferisce alla porzione di tracciato delimitata dal seguente sistema di coordinate chilometri-
che (Gauss-Boaga, Datum Roma 1940), tra l’allaccio Fresilia (Km 0.0) e l’intersezione con il Vallone Mare-
chiazzo (Km1+820)
Il tracciato (elaborato G2) si snoda nei settori più bassi del declivio con esposizione NW, posto
in destra idrografica del Fiume Trigno, al quale competono valori medi di pendenza dell’ordine dei
Il profilo longitudinale espone un lineamento regolare nei settori più elevati, mentre risulta più
irregolare nei settori bassi, ove si succedono repentine variazioni di curvatura:ciò è motivato da un
cambio litologico in corrispondenza della isoipsa 500 m, ove, si verifica un contatto tettonico, per so-
L’azione di modellizzazione è svolta in eguale misura dalla gravità e dalle acque di deflusso
superficiale. La prima si appalesa come una irregolarità di fondo che connota i declivi collinari ed è
dovuta all’azione di allentamento superficiale operata dal creep e dalla reptazione; l’azione operata
dalle acque superficiali si accentua nell’ambito delle linee di deflusso tributarie del fiume Trigno e dà
luogo, talora, a locali fenomeni di incisione, soprattutto nei settori di testata degli impluvi, ma senza
L’unica significativa eccezione si registra tra le progressive 0+870 e 1+005 Km, località Vallone
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Faite, laddove il tracciato interseca un’area in frana attiva (per un fronte di circa 135 m) connotata da
ASPETTI LITOLOGICI
un contatto tettonico per sovrascorrimento, che porta le argille varicolori a sovrascorrere su unità
formazione flyshoide, a tetto (primi 5,0-6,0 m) appare in una facies argilloso-sabbiosa (cfr. stratigrafie
S1-S3), ascrivibile alla alterazione del locale substrato e trasportati a valle dall’azione della gravità (col-
Discorso a parte merita la verticale di sondaggio S2, che si sviluppa nell’ambito del corpo di frana
menzionato.
ASPETTI IDROGEOLOGICI
media a bassa, che non ospitano, perlomeno a bassa soggiacenza, falde idriche di buona potenzialità,
come attestato dalle risultanze delle stese sismiche. La situazione delineata definisce una condizione
tipo acquiclude in cui la scarsa permeabilità del substrato impedisce l’infiltrazione di acque di pioggia,
ASPETTI LITOTECNICI
Per la definizione delle unità litotecniche si è fatto riferimento alla legenda della Microzona-
zione Sismica della Regione Molise (Dipartimento S.T.A.T., Università del Molise). Sulla scorta di essa è
stato osservato che nella tratta A dello sviluppo viario insistono 3 unità: nelle zone più depresse di
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
fondovalle risultano unità di copertura costituiti da materiali sciolti granulari o poco addensati a prevalen-
za ciottolosa indicati con la sigla L5a correlate alla dinamica de posizionale fluviale
Il versante è connotato dal basso in alto da unità di substrato, dapprima argilloso ascrivibile al-
la unità L4 materiale coesivo sovra consolidato, successivamente (all’incirca ad una quota superiore ai 500
m) da materiale intensamente tettonizzato, con uguale rapporto tra argilla, marna, contrassegnato con la la
sigla L2B2.
Il substrato soggiacente alla tratta A ha una natura a predominante pelitica, con progressivo
aumento della consistenza con la profondità, poggiante su un substrato argilloso marnoso plurideca-
Nei settori vallivi predomina si riscontra la sola componente alluvionale grossolana (S1bis).
Tale situazione può essere ricondotta alla seguente modellazione geotecnica sommaria:
CONSIDERAZIONI GEOTECNICHE
Sui campioni indisturbati sono state effettuate test di laboratorio (analisi granulometriche, proprietà
indice, Limiti di Atterberg, Taglio diretto a rottura), in maniera a avere un’ampia disponibilità di parame-
26
PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
Strato 1
(qu), con mediocri proprietà geotecniche. Dalla disamina dei valori medi dell’’indice di plasticità (Ip=
54 %) il materiale denota un comportamento molto plastico; l’indice di consistenza (Ic= 0,98) esprime
una consistenza solido-plastica. Il grado si saturazione è prossimo al 100 %. L’indice di Attività (Skem-
pton, 1953) fornisce un valore di ≈ 1,0 , per cui l’argilla è normalmente attiva.
Sulla scorta del valore di LL (78 %) e Ip (54%), in riferimento alla Carta della Plasticità di Casa-
grande, il terreno testato ricade nella classe CH argille inorganiche di alta plasticità.
Strato 2
Consta di unità argillose ed argilloso-marnose, le cui caratteristiche sono state desunte dai dati
CARATTERIZZAZIONE DINAMICA
Dalla disamina dei dati sismici (sismica a rifrazione) il sottosuolo può essere ripartito media-
(m/sec)
Le elaborazioni delle sismiche a rifrazione evidenziano un aumento costante delle velocità delle
primo livello con profondità massime fino a 7 metri e con velocità P inferiori a 430 m/sec, associabili a
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
La velocità delle onde P crescenti con la profondità, che raggiungono velocità superiori ai 2000
m/sec indicano un aumento di competenza geo-meccanica delle formazioni che costituiscono il locale
substrato
In tale tratta sono state eseguite ulteriori indagini geofisiche per determinare la classificazione
del suolo di fondazione ai sensi delle N.T.C. 2018, in particolare è stata eseguita una downhole nel
La Downhole ha evidenziato una Vs,eq pari a 520 m/sec mentre per la Masw è di circa 490
m/sec.
I risultati di tali indagini anche se posti a distanza convergono verso la stessa categoria di suolo
- B: Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto
consistenti, con spessori superiori a 30m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà
meccaniche con la profondità e da valori di Vs equivalente, compresi fra 360 m/s e 800 m/s.
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
La tratta A, come indicato, è caratterizzata dalla presenza di un’area in frana (località Vallone
Faite), che ha reso necessaria un’analisi particolareggiata dello stato evolutivo del fenomeno. L’area di
Il fenomeno si disloca a mezza costa (punto culminale a quota di circa 700 m) lungo il declivio
nord-occidentale che si sviluppa dall’abitato di Duronia fino a raggiungere il fondovalle del Trigno ed
Attualmente, come detto, l’evento franoso è progradato lungo l’intero declivio, fino a raggiun-
gere il fondovalle. Globalmente, il corpo di frana espone una morfologia accidentata, con pronunciata
disarticolazione e sconnessione di fondo, gibbosità nella parte mediana; tale circostanza denota la vi-
raccomandazioni UNESCO per l’Inventario Mondiale delle Frane (Working Party on World Landscape In-
ventory, WP/WLI 1990, 1991) e in accordo con gli indirizzi applicativi elaborati dal Gruppo Nazionale di
Geografia Fisica e Geomorfologia utilizzati per il Progetto IFFI e alle indicazioni di Cruden (1991) e Varnes
dall’analisi, raffronto e comparazione di foto aeree ed ortoimmagini riferite a vari periodi temporali;.
In sito sono stati effettuate investigazioni mediante sondaggi a carotaggio continuo, prove in foro tipo
SPT, prelievo di testimoni indisturbati di terreno con relative determinazioni di laboratorio, integrate
Il dissesto interessa l’intero declivio di un rilievo collinare (da quota di circa 770 m slm) avente
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
acclività media di 15° ad esposizione NW. Ha una estensione planimetrica di circa 135 m ed una lun-
Dalle verticali di sondaggio si evince che l’area in dissesto presenta uno spessore di circa 4,80-
5,10 m, con sovrapposizione di più episodi di colata, di cui quello più superficiale e recente espone le
gravitativo associato ad antiche e ripetute fenomenologie di instabilità, con ripetute fasi di attivazione
e quiescenza. Il profilo longitudinale della pendice, infatti, denota forme concavo-convesse, con pre-
non si mantengono ma risultano mutevoli per effetto delle fenomenologie di ammaloramento e de-
Sulla cartografia associata Progetto IFFI (Inventario Fenomeni Franosi Italiani) dell’ISPRA, il fe-
l’Inventario Mondiale delle Frane e secondo la classificazione internazionale di Cruden & Varnes (1996),
allo stato del fenomeno è ovviamente attivo, la distribuzione è di tipo costante (ovvero la superficie di
rottura non mostra variazioni apprezzabili), lo stile è complesso (ci sono 2 fenomeni distinti a reologia
plastica che avvengono nell’ambito della massa instabile: uno scorrimento a carattere rotazionale nella
parte di testata ed un colamento lento prevalente verso valle, con plasticizzazione al piede (bulging)).
Infine, lo stadio cui è possibile ascrivere il fenomeno è avanzato, ovvero il movimento franoso si è in-
nescato ed attualmente si trova in una fase di sviluppo evoluta. L’azimuth del movimento è circa N
280°, la velocità è da molto lenta (5*10-8 m/s) a lenta (5*10-6 m/s). La sintesi degli aspetti morfometrici è
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
Dal punto di vista meramente litologico la frana risulta aver riattivato fenomeni antichi già ve-
rificatisi, che hanno portato, verso il basso, alla giustapposizione di più cumuli. La coltre instabile è
costituita da unità pelitiche a struttura scompaginata con discreto tenore arenaceo e selcioso; essa, co-
me verificato nel corso della terebrazioni di sondaggio S2, raggiunge uno spessore di circa 10,00 m,
con una facies più superficiale più scadente di circa 4,0 m con un substrato (verosimilmente ricondu-
A decorrere da una progressiva di circa 10,0 m si riscontra il substrato intatto consolidato (ar-
gilloso-limoso), che funge da “piano di scollamento”. A maggiore profondità il materiale assume carat-
teristiche migliori (substrato marnoso argilloso). La coltre superficiale è satura o bagnata e ciò ne faci-
diante una modellizzazione di tipo “pendio indefinito”, essendo contraddistinto da bassi rapporti tra
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Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
SCHEDA MONOGRAFICA
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Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
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Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
La genesi del dissesto può essere ascritta alla concausa di diversi fattori, alcuni prodromici e
ASPETTI PREDISPONENTI
Litologia
za residua. Ne consegue una naturale tendenza alla plasticizzazione ed alla ingenerazione di fenomeni
di instabilità e allentamenti di fondo; ciò è testimoniato da precipui indizi morfologici, quali gibbosità,
Idrogeologia
gia, favorendone, di contro, l’imbibizione superficiale e l’esplicarsi di una reptazione superficiale (soli-
Geotecnica
Il substrato è dotato di proprietà geotecniche piuttosto modeste, particolarmente svilite per ef-
FATTORI SCATENANTI
Elevata piovosità
bilità si sono acuiti a seguito di eventi piovosi di particolare intensità e/o durata, che hanno determi-
nato una rapida imbibizione e saturazione del terreno, il cui conseguente aumento di peso di volume
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
L’evoluzione della fenomenologia descritta è proseguita (e prosegue) nel corso del tempo me-
diante ripetute attivazioni di “strappi franosi” nell’ambito della più ampia e generale area instabile,
Nei successivi fasi progettuali, considerata la situazione vigente, si suggerisce il controllo dei:
vettori spostamento mediante posa in opera di inclinometri (controllo profondo) e capisaldi per
evitare il contatto tra il terreno e l’arteria viaria, adottando soluzioni di sviluppo aereo (viadot-
to);
consolidare la colata instabile mediante sezionatura, a varie quote, con paratie di pali lungo
Le caratteristiche delle due tratte, pur distinte per posizione, in quanto costituiscono due ipote-
si di variante al tracciato principale, possono essere uniformate, in quanto afferiscono alla medesima
unità litologica
ASPETTI GEOMORFOLOGICI
Si riferisce alla porzione di tracciato delimitata dal seguente sistema di coordinate chilometri-
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Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
Tratta C-bis: dal Km 6+140 all’allaccio con la S.S. 650 “Fondo Valle Trigno”.
Le due varianti di tracciato A-bis e C-bis (elaborato G2) si snoderanno nei settori più bassi del
declivio con esposizione SE, posto in sinistra idrografica del Fiume Trigno, al quale competono valori
Il profilo longitudinale espone un lineamento molto irregolare ed articolato, con diffusa acci-
dentalità di fondo e gibbosità sintomo di fenomeni superficiali di reptazione e creep che affliggono il
substrato
L’azione di modellizzazione è svolta, in egual misura dalla gravità che predispone al dissesto
diffuso e alle azione dell’acqua che produce rigonfiamento e disseccamento del materiale e ne favori-
sce la tendenza alla mobilizzazione. Quest’ultima, come detto, appare essenzialmente come fenomeno
superficiale (creep); ad essa, localmente, si accompagnano evidenze di fenomeni più profondi che e-
ASPETTI LITOLOGICI
destrutturato (presenza di superfici translucide slickensides prodotta da frizioni tettoniche), con lami-
nazioni sabbiose fini millimetriche. La formazione esprime una estrema variabilità cromatica ( dal
rosso mattone, verde, ocra giallo etc.) e contiene, in strati centimetrici, intercalazioni di blocchi calca-
ASPETTI IDROGEOLOGICI
ASPETTI LITOTECNICI
I versanti sono connotati di substrato indicati con la sigla L2B3s, materiale intensamente tettoniz-
grado di addensamento/consolidazione.
Il substrato soggiacente alle tratte A-bis e C-bis ha una natura a predominante pelitica, con pro-
Tale situazione può essere ricondotta alla seguente modellazione geotecnica sommaria:
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
CONSIDERAZIONI GEOTECNICHE
Sui campioni indisturbati sono state effettuate test di laboratorio (analisi granulometriche, proprietà
indice, Limiti di Atterberg, Prova edometrica,Taglio diretto a rottura, triassiale CU), in maniera a avere
Strato 1
consistenza (qu), con mediocri proprietà geotecniche. Dalla disamina dei valori medi dell’’indice di
plasticità (Ip= 23-35 %) il materiale denota un comportamento plastico; l’indice di consistenza (Ic= 0,97-
1,09) esprime una consistenza da solido-plastica a semisolida. Il grado si saturazione è prossimo al 100 %.
L’indice di Attività (Skempton, 1953) fornisce un valore compreso tra 0,75-1.0 , per cui l’argilla è nor-
malmente attiva.
Dai valori di LL, Lp e Ip si desume che i minerali argillosi prevalenti sono illite-caolinite.
Sulla scorta del range di valori di LL (41-60 %) e Ip (22-36%), in riferimento alla Carta della Pla-
sticità di Casagrande, il terreno testato ricade nelle classi CL-CH argille inorganiche di media/alta plastici-
tà.
Dal diagramma di compressibilità (e – log P) della prova edometrica (ad incrementi di carico) si
evince che il terreno è di tipo normalconsolidato, con pressione di preconsolidazione di circa 80 KPa
(Metodo Casagrande, 1936); il materiale resta nel campo deformativo elastico fino a valori di circa 250
KPa, oltre il quale subisce deformazioni plastiche. Il campo elastico è contrassegnato dai seguenti pa-
rametri deformativi (relativi all’intervallo 200-400 KPa, compatibili con i sovraccarichi di progetto):
Cedimenti h =0,21 mm
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
Coefficiente di compressibilità (Cc= 1,42 IP, Wroth & Wood, 1978) Cc= 42,60
Dal diagramma cedimenti – tempo (campione S1ter) e sempre restando nell’intervallo di elastici-
tà, si evince un cedimento di 0,50 mm ed un t100 (durata del processo di consolidazione primaria) di
circa 200 minuti, con coefficiente di consolidazione secondaria c di circa 4,6 x 10-5.
Strato 2
Consta di unità argillose ed argilloso-marnose, le cui caratteristiche sono state desunte essen-
zialmente dai dati sismici. Trattasi di un’unità a buone proprietà geotecniche e media consistenza.
CARATTERIZZAZIONE DINAMICA
Le caratteristiche delle due tratte, pur distinte per posizione, possono essere uniformate, in
Dalla disamina dei dati sismici (sismica a rifrazione) il sottosuolo può essere ripartito media-
Anche qui le elaborazioni delle sismiche a rifrazione evidenziano un aumento costante delle ve-
Le coperture argillose presentano una profondità massima fino a 7 metri laddove sono presenti
forme di accumulo associabili a falde di copertura e frane e presentano velocità P inferiori a 660
m/sec.
La velocità delle onde P del substrato non rigido raggiungono velocità intorno a 1800-2100
m/sec.
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
In tale tratta è stata eseguita una MASW per determinare la classificazione del suolo di fonda-
zione ai sensi delle N.T.C. 2018, in particolare è stata eseguita una MASW in corrispondenza del foro
di sondaggio S8.
La Masw ha evidenziato una Vs,eq pari a 430 m/sec, i risultati indicano una categoria del sotto-
- B: Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto
consistenti, con spessori superiori a 30m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà
meccaniche con la profondità e da valori di Vs equivalente, compresi fra 360 m/s e 800 m/s.
CONSIDERAZIONI TECNICHE
Nei successivi fasi progettuali, si suggerisce dii evitare che lo sviluppo stradale possa interessare
le tratte A-bis e C.bis, in quanto affette da un diffuso dissesto ed un precario equilibrio geomorfologi-
co, che può facilmente essere alterato da operazioni di scavo, sbancamento di versante, cagionando
TRATTA B
ASPETTI GEOMORFOLOGICI
Si riferisce alla porzione di tracciato compresa tra l’intersezione con il Vallone Marechiazzo (Km
1+820) e la progressiva Km 6+151, delimitata dal seguente sistema di coordinate chilometriche (Gauss-
Il tracciato (elaborato G2) si snoda nei settori più bassi del declivio con esposizione NW, posto
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
in destra idrografica del Fiume Trigno, al quale competono valori medi di pendenza dell’ordine dei
Il profilo longitudinale espone un lineamento che, lungo la linea di massima pendenza, si pre-
senta rettilinearizzato nella parte alta, in corrispondenza di unità litoidi calcarenitiche e arenacee, per
poi evolvere in una forma più concava nel tratto di diretto interesse progettuale, ove affiorano unità
flyshoidi pelitiche.
L’azione di modellizzazione è svolta, in maggior misura dalla gravità che dà luogo ad una
blanda irregolarità di fondo, acuita dalla natura plastica del substrato, senza però dar luogo a cinema-
ASPETTI LITOLOGICI
La formazione di substrato è costituita unità flyshoidi con alternanza di marne ed argille rosse
A tetto, la formazione palesa dei pacchi più detritici con diffusa presenza di clasti eterometrici
carbonatici e selciosi spigolosi in matrice sabbiosa grossolana (sondaggio S4bis). Da segnalare, a varie progres-
ASPETTI IDROGEOLOGICI
ASPETTI LITOTECNICI
I versanti sono connotati di substrato indicati con la sigla L2B3, materiale con predominanza di
marna ed argilla.
grado di addensamento/consolidazione.
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
Il substrato soggiacente ha una natura a predominante pelitica, con progressivo aumento della
Tale situazione può essere ricondotta alla seguente modellazione geotecnica sommaria:
CONSIDERAZIONI GEOTECNICHE
Sui campioni indisturbati sono state effettuate test di laboratorio (analisi granulometriche, proprietà
indice, Limiti di Atterberg, Prova edometrica,Taglio diretto a rottura), in maniera a avere un’ampia disponi-
Strato 1
metrico e spigolosi in matrice pelitica, scarsamente addensato. Le caratteristiche geotecniche sono sta-
Strato 2
mina dei valori medi dell’indice di plasticità (Ip= 25 %) il materiale denota un comportamento plastico;
l’indice di consistenza (Ic= 1,05) esprime una consistenza semisolida. Il grado si saturazione è prossimo
al 100 %. L’indice di Attività (Skempton, 1953) fornisce un valore prossimo a 0,75, per cui l’argilla è
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
normalmente attiva.
Sulla scorta del range di valori di LL (45%) e Ip (26%), in riferimento alla Carta della Plasticità di
Casagrande, il terreno testato ricade nelle classi CL argille inorganiche di media plasticità.
Dal diagramma di compressibilità (e – log P) della prova edometrica (ad incrementi di carico) si
evince che il terreno è di tipo normalconsolidato, con pressione di preconsolidazione di circa 110 KPa
(Metodo Casagrande, 1936); il materiale resta nel campo deformativo elastico fino a valori di circa 250
KPa, oltre il quale subisce deformazioni plastiche. Il campo elastico è contrassegnato dai seguenti pa-
rametri deformativi (relativi all’intervallo 200-400 KPa, compatibili con i sovraccarichi di progetto):
Cedimenti h =0,29 mm
Coefficiente di compressibilità (Cc= 1,42 IP, Wroth & Wood, 1978) Cc= 35,50
Dal diagramma cedimenti – tempo (campione S4) e sempre restando nell’intervallo di elasticità,
si evince un cedimento di 0,050 mm ed un t100 (durata del processo di consolidazione primaria) di circa
CARATTERIZZAZIONE DINAMICA
Tale tratta è stata investigata su entrambi i versanti delle sponde del F. Trigno, dove affiorano li-
tologie diverse, argillosa il versante in sinistra fluviale e detritico-arenacea il versante in destra fluvia-
le.
Dalla disamina dei dati sismici (sismica a rifrazione) il sottosuolo in sinistra fluviale può essere
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
Anche qui le elaborazioni delle sismiche a rifrazione evidenziano un aumento costante delle ve-
locità delle onde di compressione con l'aumentare della profondità. In particolare si evidenzia la pre-
senza di un primo livello di coperture pelitiche con profondità massime fino a 6 metri e con velocità P
Al di sotto di questo livello le velocità risultano compatibili con le formazioni delle argille vari-
La velocità delle onde P crescenti con la profondità, che raggiungono velocità superiori ai 2000
m/sec indicano un aumento di competenza geo-meccanica delle formazioni che costituiscono il locale
In tale tratta sono state eseguite ulteriori indagini geofisiche per determinare la classificazione
del suolo di fondazione ai sensi delle N.T.C. 2018, in particolare è stata eseguita una downhole nel
foro di sondaggio S1ter e una Masw nel fondovalle in prossimità del foro di sondaggio S4.
La Downhole ha evidenziato una Vs,eq pari a 530 m/sec mentre per la Masw è di circa 350
m/sec.
I risultati di tali indagini indicano una categoria del sottosuolo pari a B per il versante, mentre è
- B: Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto
consistenti, con spessori superiori a 30m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
meccaniche con la profondità e da valori di Vs equivalente, compresi fra 360 m/s e 800 m/s.
- C: Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente
proprietà meccaniche con la profondità e da valori di velocità equivalente compresi tra 180 m/s e 360
m/s.
Dalla disamina dei dati sismici (sismica a rifrazione) il sottosuolo in destra fluviale può essere
Anche qui le elaborazioni delle sismiche a rifrazione evidenziano un aumento costante delle ve-
L’ampio range delle velocità del secondo sismostrato è da imputare alla diversa competenza,
tessitura e composizione dei litotipi, che passa da una facies arenacea a conglomeratica.
Le coperture regolitiche presentano una profondità massima fino a 10 metri laddove sono pre-
senti forme di accumulo associabili a falde di copertura e presentano velocità P inferiori a 640 m/sec.
Al di sotto di questo livello le velocità risultano compatibili con le formazioni arenacee con valo-
La velocità delle onde P del substrato rigido raggiungono velocità fino a 3000.
In tale tratta sono state eseguite ulteriori indagini geofisiche per determinare la classificazione
del suolo di fondazione ai sensi delle N.T.C. 2018, in particolare è stata eseguita una downhole nel
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
foro di sondaggio S6 e una Masw nel fondovalle in prossimità del foro di sondaggio S5.
La Downhole ha evidenziato una Vs,eq pari a 420 m/sec mentre per la Masw è di circa 350
m/sec.
I risultati di tali indagini indicano una categoria del sottosuolo pari a B per l’area ove è stata ese-
- B: Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto
consistenti, con spessori superiori a 30m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà
meccaniche con la profondità e da valori di Vs equivalente, compresi fra 360 m/s e 800 m/s.
- C: Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente
proprietà meccaniche con la profondità e da valori di velocità equivalente compresi tra 180 m/s e 360
m/s
CONSIDERAZIONI TECNICHE
La tratta appare sufficientemente affidabile dal punto di vista della staticità, per cui può acco-
Nelle successive fasi progettuali sarà necessario approfondire e discretizzare in dettaglio il vo-
lume significativo, in funzione delle opere d’arte che si intenderà effettuare, mediante ulteriori inve-
TRATTA C
ASPETTI GEOMORFOLOGICI
Si riferisce alla porzione di tracciato tra il Km e 3+346 e l’allaccio con la S.S 650 “Fondo Valle
Trigno”, delimitata dal seguente sistema di coordinate chilometriche (Gauss-Boaga, Datum Roma 1940):
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
Il tracciato (elaborato G2) si snoda nei settori più bassi del declivio con esposizione NW, posto
in destra idrografica del Fiume Trigno, al quale competono valori medi di pendenza dell’ordine dei
L’azione di modellizzazione è svolta, in maggior misura dalla gravità che dà luogo ad una
blanda irregolarità di fondo, acuita dalla natura plastica del substrato, senza però dar luogo a cinema-
ASPETTI LITOLOGICI
La natura litologica del substrato è riconducibile riconducibili al complesso del cosiddetto Flysh
di San Bartolomeo. Trattasi di arenarie quarzoso feldspatiche di colore giallo chiaro, in strati e banchi di
argille azzurre o grigio-verdastre e marne. Nella parte medio-bassa della successione sono presenti
corpi di conglomerati poligenici di spessore talora superiore al decametro. I conglomerati sono formati
ASPETTI IDROGEOLOGICI
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
ASPETTI LITOTECNICI
guale rapporto tra argilla, marna e calcari/arenarie. Struttura fortemente fratturata, contrassegnato con la
sigla L2B2.
I litotipi di copertura espongono terreni a più scadenti caratteristiche meccaniche, con elevato
Il substrato consta di unna unità a tetto di elevato tenore argilloso-sabbioso, che costituisce la
copertura detritico-eluviale, cui soggiace una alternanza tra livelli arenacei e marnosi.
Tale situazione può essere ricondotta alla seguente modellazione geotecnica sommaria:
CONSIDERAZIONI GEOTECNICHE
Non sono stati eseguiti campioni Sui campioni indisturbati sono state effettuate test di laborato-
rio (analisi granulometriche, proprietà indice, Limiti di Atterberg, Taglio diretto a rottura), in maniera a avere
Strato 1
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
Si tratta di un orizzonte detritico eluviale, la cui potenza aumenta vistosamente verso il fondo-
valle, ove si interrela ai depositi alluvionali. E’costituito da pezzame lapideo vivente arrotondato in
Dalla disamina dei valori medi dell’indice di plasticità (Ip= 37 %) il materiale denota un compor-
tamento plastico; l’indice di consistenza (Ic= 0,91) esprime una consistenza solido-plastico. Il grado si
saturazione è prossimo al 100 %. L’indice di Attività (Skempton, 1953) fornisce un valore prossimo a
Dai valori di LL, Lp e Ip si desume che i minerali argillosi prevalenti sono l’illite e la caolinite.
Sulla scorta del range di valori di LL (45%) e Ip (26%), in riferimento alla Carta della Plasticità di
Casagrande, il terreno testato ricade nelle classi CL argille inorganiche di alta plasticità.
Strato 2
Consta di unità argillose ed argilloso-marnose, le cui caratteristiche sono state desunte essen-
zialmente dai dati sismici. Trattasi di un’unità a buone proprietà geotecniche e media consistenza.
CARATTERIZZAZIONE DINAMICA
L’area C è la più vasta per ci si è preferito suddividerla sismicamente in base alla geologia.
Il primo tratto è collocato a Ovest dell’abitato di Bagnoli, lungo il versante, ove affiorano litolo-
gie competenti, segue l’area del bivio per Bagnoli prossima a Sprondasino, infine l’area fluviale del
Trigno.
Dalla disamina dei dati sismici (sismica a rifrazione) il sottosuolo può essere ripartito media-
mente in n. 2 sismostrati, con il 3° sismostrato visibile solo in 4 rifrazioni, essi presentano le seguenti
velocità intervallari:
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
Anche qui le elaborazioni delle sismiche a rifrazione evidenziano un aumento costante delle ve-
L’ampio range delle velocità del secondo sismostrato è da imputare alla diversa competenza,
Le coperture regolitiche presentano una profondità massima fino a 10 metri laddove sono pre-
senti forme di accumulo associabili a falde di copertura e presentano velocità P inferiori a 480 m/sec.
La velocità delle onde P del substrato rigido raggiungono velocità fino a 2500 m/sec.
In tale tratta sono state eseguite ulteriori indagini geofisiche per determinare la classificazione
del suolo di fondazione ai sensi delle N.T.C. 2018, in particolare è stata eseguita una downhole nel
La Downhole in S6Bis ha evidenziato una Vs,eq pari a 790 m/sec mentre per la downhole in S7 è
I risultati di tali indagini indicano una categoria del sottosuolo pari a B per l’area in S6bis, men-
- B: Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto
consistenti, con spessori superiori a 30m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà
meccaniche con la profondità e da valori di Vs equivalente, compresi fra 360 m/s e 800 m/s.
- C: Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente
proprietà meccaniche con la profondità e da valori di velocità equivalente compresi tra 180 m/s e 360
51
PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
m/s.
La differenza di velocità è imputabile alle diverse litologie che caratterizzano il versante, arena-
Dalla disamina dei dati sismici (sismica a rifrazione) il sottosuolo può essere ripartito media-
mente in n. 2 sismostrati, con il 3° sismostrato visibile solo in 2 rifrazioni, essi presentano le seguenti
velocità intervallari:
(m)
Anche qui le elaborazioni delle sismiche a rifrazione evidenziano un aumento costante delle ve-
Le coperture argillose presentano una profondità massima fino a 4 metri laddove sono presenti
forme di accumulo associabili a falde di copertura e frane e presentano velocità P inferiori a 600
m/sec.
La velocità delle onde P del substrato non rigido raggiungono velocità superiori a 2100 m/sec.
Dalla disamina dei dati sismici (sismica a rifrazione) il sottosuolo può essere ripartito media-
mente in n. 2 sismostrati, il 2° coincide con la falda del Fiume Trigno, in base al fatto che le onde P non
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PROGETTO PER IL COPMLETAMENTO DELLA SP. 59 “FRESILIA” IN DIREZIONE SPRONDASINO
Progetto di fattibilità tecnica ed economica Relazione geologica
(m)
Le elaborazioni delle sismiche a rifrazione evidenziano la presenza della falda del F. Trigno a
circa 4 mt dal p.c. ; non è possibile determinare lo spessore dei depositi ghiaiosi, i quali fuori falda
CONSIDERAZIONI TECNICHE
La tratta appare sufficientemente affidabile dal punto di vista della stabilità, per cui può acco-
Nelle successive fasi progettuali sarà necessario approfondire e discretizzare in dettaglio il vo-
lume significativo, in funzione delle opere d’arte che si intenderà effettuare, mediante ulteriori inve-
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INDAGINE SISMICA PASSIVA A STAZIONE SINGOLA – HVSR
MISURA HV‐S6BIS
L’indagine svolta ha permesso di caratterizzare il sito mediante la definizione dello spettro di
frequenza maggiormente significativo; in particolare è stata definita la frequenza di sito (f0 = frequenza
fondamentale) per la quale il terreno può subire effetto di amplificazione sismica per azione di risonanza
legato alla variazione stratigrafica di maggior significato, oltre ad altre frequenze coalescenti (f1, fn) che
sono legate a variazioni stratigrafiche secondarie.
La strumentazione adottata è denominata: SR45 Geobox della SARA E.I. che misura la frequenza di
sito tramite una terna di velocimetri, con frequenza propria nominale di 4,5 Hz, associati ad un
digitalizzatore a 24 bit e frequenza di campionamento a 300 Hz.
La misura ha visto una registrazione per la durata temporale di 20 min, così da permettere
un’acquisizione del segnale utile fino a frequenze di 0,1 Hz.
A seguito di un post processing dei dati acquisiti, che ha definito le frequenze di risonanza tipiche
per ciascuna componente cartesiana (X, Y, Z con X=Nord), è stato possibile svolgere un rapporto spettrale
evidenziando quindi la frequenza maggiormente significativa (frequenza di sito f0).
Durante l’implementazione sono state filtrate 18 finestre temporali da 50 secondi, discriminando
quelle meno attendibili:
Grafico delle finestre temporali usate.
Dall’analisi del rapporto spettale ottenuto dall’elaborazione delle indagini di sismica passiva HVSR,
tramite il software GEOPSY, è stato ottenuto il seguente risultato.
Il grafico mostra la presenza di un picco del massimo valore del rapporto H/V con un segnale a circa
10 Hz.
Nella figura seguente si riporta la direzionalità del segnale relativamente alla verticale azimutale.
La curva mostra un picco ben delineato a 10 Hz, giustificabile con la presenza nel sottosuolo di un
contrasto di impedenza sismica tra un deposito meno rigido sovrapposto ad un deposito più rigido.
La curva mostra altri picchi, poco pronunciati, probabilmente dovuti a deboli contrasti di
impedenza sismica in profondità.
DATI RIASSUNTIVI
N° acquisizione f0 ‐ Hz
HVSR 10
FOTO 1: Esecuzione indagine HVSR.
MISURA HV‐S2
L’indagine svolta ha permesso di caratterizzare il sito mediante la definizione dello spettro di
frequenza maggiormente significativo; in particolare è stata definita la frequenza di sito (f0 = frequenza
fondamentale) per la quale il terreno può subire effetto di amplificazione sismica per azione di risonanza
legato alla variazione stratigrafica di maggior significato, oltre ad altre frequenze coalescenti (f1, fn) che
sono legate a variazioni stratigrafiche secondarie.
La strumentazione adottata è denominata: SR45 Geobox della SARA E.I. che misura la frequenza di
sito tramite una terna di velocimetri, con frequenza propria nominale di 4,5 Hz, associati ad un
digitalizzatore a 24 bit e frequenza di campionamento a 300 Hz.
La misura ha visto una registrazione per la durata temporale di 20 min, così da permettere
un’acquisizione del segnale utile fino a frequenze di 0,1 Hz.
A seguito di un post processing dei dati acquisiti, che ha definito le frequenze di risonanza tipiche
per ciascuna componente cartesiana (X, Y, Z con X=Nord), è stato possibile svolgere un rapporto spettrale
evidenziando quindi la frequenza maggiormente significativa (frequenza di sito f0).
Durante l’implementazione sono state filtrate 14 finestre temporali da 50 secondi, discriminando
quelle meno attendibili:
Grafico delle finestre temporali usate.
Dall’analisi del rapporto spettale ottenuto dall’elaborazione delle indagini di sismica passiva HVSR,
tramite il software GEOPSY, è stato ottenuto il seguente risultato.
Il grafico mostra la presenza di un picco del massimo valore del rapporto H/V con un segnale a circa 3
Hz.
Nella figura seguente si riporta la direzionalità del segnale relativamente alla verticale azimutale.
La curva mostra un picco ben delineato a 3 Hz, giustificabile con la presenza nel sottosuolo di un
contrasto di impedenza sismica tra un deposito meno rigido sovrapposto ad un deposito più rigido.
La curva mostra altri picchi, poco pronunciati, probabilmente dovuti a deboli contrasti di
impedenza sismica in profondità.
DATI RIASSUNTIVI
N° acquisizione f0 ‐ Hz
HVSR 3
FOTO 2: Esecuzione indagine HVSR.