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La mesa cresimale è presieduta dal vescovo, una celebrazione con un senso molto ecclesiologico.
Altro esempio è quando viene nominato il vescovo nella liturgia, il vescovo significa qualcosa di speciale per
la propria diocesi.
Altro esempio, l’imposizione delle mani nella ordinazione episcopale, e nella ordinazione presbiterale.
METODO
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21 ottobre
Fine del secolo I stato di una certa incertezza. Nella gerarchia locale. L’imposizione delle mani sempre è
stata ma non si capiva ancora chiaramente quale è il ruolo del vescovo. La carta di clemente di Roma ai
corinzi parla di un origine della funzione del vescovo. Nel secolo II, sant’Ignazio… ex Cursus… lui parla di un
vescovo in singolare, presbiteri in plurale, quando si parla di una chiesa locale. “Quando il vescovo presiede
dobbiamo vederlo come si fosse lo steso Signore”, ha uno sguardo sacramentale del vescovo. Dov’è il
vescovo sta la chiesa. Il vescovo garantizz con la sua presenza che una assemblea costituisce la chiesa.
Comincia una idea chiara che il vescovo è la testa della chiesa.
Si parla della successione apostolica, perché quello garantisce la retta dottrina del vangelo. Il vero carisma
della verità.
Per quello Policarpo lo chiama il maestro apostolico.
Il patriarca di Cartago è colui che parla di più sulla catedra di Roma. Un primus inter Paris. Perciò Roma
diventa capus ecclesiae.
Tra il secolo I e il IV Roma aveva un milione di abitanti. Quindi non tutti potevano andare alla chiesa dei
Roma, è cosi come sono stati costituiti i titoli, erano 25. San vitale l’ultimo. Questi sono i precedenti dei
titoli dei cardinale.
Fermentum: segni dil rito romano, pane che portavano gli accoliti al titolo. I titoli erano chiese all’interno
delle mura, affidati a un popolo.
Vengono le stazioni, oltre i titoli vengono celebrate dal papa in altre chiese, normalmente non erano
afidate ad altri presbiteri. La messa presieduta dal papa nella quale si convocava al popolo e ci assisteva
tutta la diocesi. In quel epoca nessuna basilica era vicina al centro di Roma.
In questo contesto dei titoli della messa stazionale nascono gli ordines romano.
A partire del VIII secolo c’è un gran cambiamento sotto l’influsso di Bisanzio, Roma er governata da
Costantinopoli. Prima si doveva aspettare la conferma dell’impero. Alcuni papi anzi erano di origine
orientale. Venivano qui e non sapevano il rito romano.
L’impero carolingio ha voluto secondare l’autorità del papa. Il regno franco germanico, vuole unire tutto.
Bla bla bla argomento conosciuto.
In questo contesto nascono gli ordines: la spiegazione di come si fa la celebrazione. L’importanza di questi
libri è che hanno delle indicazioni rubricale.
Riforma liturgica voluta dai carolingi ha portato alla vita liturgica dei canonici. Ogni cattedrale si è vista
costretta a regolare i problemi liturgici, l’ordinario: libro che contiene ciò che si compie di maniera ordinaria
in una chiesa, (tempio), liber ordinali anche si può intitolare cosi. Usi locale di una cattedrale collegate, si
distinguono degli ordines perche questi ultimi erano destinati a tutta la chiesa romana. Ordinario: come il
preparanda delle celebrazioni papali.
Primo ordinario: Verona. Si incominciamo ad arricchirsi, si dovevano fare tante cose che poi risolta
impossibile da seguire.
Anche qui c’è un antenato del cerimoniale dei vescovi. Gli ordinari delle cattedrale, che passa al lavoro di
durando…
La chiesa madre di una diocesi, la cattedrale. La chiesa del vescovo che illumina le parrocchie.
I pontificali al primo millennio, unificazione dell’impero, sviluppo della importanza del vescovo e del papa
fa modificare i libri liturgici.
Si devono regolare bene le celebrazioni. Il pontificale è il libro che raccoglie tutte le celebrazioni del
vescovo, rubriche degli ordines, eucologia dei sacramentari ed altre aggiunte. Il più Antico è il romano-
germanico. Due parti, alcune azioni liturgiche e la seconda descrisse l’anno liturgico e alcune benedizioni
speciali. Questo pontificale ha alcune opposizioni perché aveva usi germanici. Viene anche il pontificale
della curia romana del XIII adatta il pontificale alle necessità del papa e la curia romana.
De Guillermo durando: lui essendo vescovo scrisse un pontificale per la sua diocesi e fa un pontificale molto
chiaro e strutturato che diventa un libro per tutti i vescovi. Ce n’è sono tre parti…
Questo pontificale influisce a Roma fino arrivare a Trento.
I cerimoniali sono i libri che descrivono le cerimonie e con precisione il ruolo che svolgono i protagonisti
della celebrazione. Non letture, preghiere, canti. Quelli della corte papale sono i primi in sorgere. Dal XII_XV
cerimoniale papale, che si concretizza in quello che abbiamo oggi. I diari dei cerimonieri, cerimoniali
vescovile e papale, questi diventano il libro che studieremo.
Sviluppo della curia romana e la necessità di mettere per scritto tutto il protocollo delle cerimonie papali,
non soltanto le liturgiche.
Hanno lo scopo di descrivere il fasto delle celebrazioni papali. In questi contesto sono descritte anche
quelle disposizioni umane, le cavalcate per esempio. Necessità di un aggiornamento continuo.